Il Corriere dell’Umbria di Domenica 27 ottobre 1985.
“Il mostro è umbro dice un veggente” (anticipa il successivo)
“Secondo le veggenze del professor Nikodemo Clementi l’inafferrabile omicida abita nel tifernate e ucciderà ancora una volta prima della sua ormai vicina cattura. Il mostro sicuramente è umbro. Gli inquirenti toscani domani ascolteranno le nuove rivelazioni.” Di Mino De Masi. Secondo Clementi, il mostro era umbro altotiberino, al confine con la provincia di Arezzo. Da Firenze, entro un raggio di 60 chilometri abiterebbe l’assassino e gli inquirenti toscano sembrano molto curiosi delle rivelazioni del Clementi. Sarebbe alto 1,65, vicino ai 60 anni, robusto, spalle quadrate, volto grinzoso e quasi cinereo. Si chiamerebbe Alessandro ed è un bigotto. Secondo Clementi, il mostro sarà arrestato entro la metà di novembre ma prima ucciderà ancora. Il delitto degli Scopeti è stato compiuto non da lui ma da un suo imitatore. Neppure quello del 1968 è del Mostro. Le “pressioni medianiche” pare abbiano illuminato anche l’attrice Daria Nicolodi (Profondo rosso) che in un’intervista rilasciata alla vigilia del primo ciak su un film dedicato al mostro si è detta certa della sua prossima cattura. L’attrice – regista ha inoltre aggiunto che la polizia fiorentina è in possesso di un dettagliato identikit composto grazie alle indicazioni offerte dalla nipote di un notissimo esponente politico del capoluogo, testimone di uno degli omicidi”.
“Ma la “22” non ha mai sparato dopo il 24 ottobre”
“L’ultimo delitto è stato commesso da un altro”.
Il giorno prima era stata archiviata l’inchiesta sull’illecito sportivo del Perugia di Ghini.
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