Giuseppe Barrui è nato a Ilbono (NU) il 28 febbraio 1941, già residente in Monte San Pietro (BO), via Varsellane n. 16/2. Di professione pastore.
Arrestato per rapina, detenzione di banconote false, detenzione di armi, furto, sequestro di persona e tentata violenza carnale subisce una condanna a 7 anni, segnalato per mafia.
In data 14 febbraio 1981, fu arrestato, in esecuzione di provvedimento restrittivo, presso la casa colonica, adibita ad ovile, di Francesco Ghisu, in via Rimaggio di Sesto Fiorentino.
Amico di Francesco Vinci con il quale nel 1982, si rese responsabile, insieme ad altri, del furto di un camion, contenente bestiame.
Tramite il Vinci aveva conosciuto Giovanni Calamosca con il quale aveva commerciato in ovini, pecore soprattutto.
Il nome di Barrui compare nella vicenda MdF in seguito a una testimonianza di Gianfranco Mandelli.
Nel contesto delle indagini, relative al sequestro di persona a scopo di estorsione ai danni di Giuseppe Soffiantini, ha formato oggetto di specifiche attività anche di ordine tecnico essendo considerato uno dei fiancheggiatori del latitante Farina Giovanni. All’epoca – siamo nell’anno 1997 – il Barrui viveva in una sua proprietà, sita in Monte San Pietro, frazione di Montepastore (BO), via Varsellane n. 16, presso cui, come servo pastore, lavorava Antonello Ortu, nato a Nuoro il 31.10.1967, con precedenti penali per reati in materia di armi, furto, oltraggio e resistenza a P.U.
Sempre nel contesto delle indagini “Soffiantini” risulta che un ispettore di polizia, Pasquini Luca, in data 17 novembre 1997, si incontrava con il Barrui, il quale forniva confidenzialmente notizie sul sequestro in argomento.
Numerosi anni di detenzione espiati per vari delitti, così come risulta in una nota informativa della Criminalpol Toscana, datata 1 dicembre 1989. In detta nota, risulta altresì che, in data 8 luglio 1989, era stato scarcerato dalla Casa Circondariale di Sollicciano e di avere eletto, all’atto della scarcerazione, il suo domicilio in via Rimaggio n. 281 del Comune di Sesto Fiorentino presso la famiglia di Ghisu Salvatore. Risulta, altresì, che, nell’anno 1981, a seguito di una attività di polizia, relativa al sequestro di persona di Ciaschi Dario, erano stati tratti in arresto, per il reato di detenzione di banconote false, insieme al Barrui, Ghisu Angelo e Camedda Peppino, nato a Cabras (OR) il 1 aprile 1961, servo pastore di Ghisu Salvatore.
Morì a 57 anni, il 27 agosto del 1998 presso la struttura ospedaliera “Lotti” di Pontedera (PI), presso cui era ricoverato.
Vedi: Nota informativa n°500/2001 del 3 dicembre 2001 Pag. 69/70/71/72/73/74