Il 16 Dicembre 1985 viene rilasciata la perizia tricologica dei residui ungueali della vittima francese Jean Michel Kraveichvili. Alcuni stralci della perizia in oggetto.
Dato lo svolgersi della dinamica omicidiaria la vittima avrà cercato in tutti i modi di difendersi, così come testimoniato dalle ferite tipiche da difesa, in particolare alle braccia e alle mani si è proceduto a periziare il materiale ungueale per verifica.
La perizia medico-legale, redatta dal Prof. Mauro Maurri – Dr. Aurelio Bonelli – Dr. Antonio Cafaro, nella quale si legge:
“L’osservazione delle mani e in specie del solco ungueale del giovane francese, nell’ambito di una cute imbrattata da terriccio rossastro e sangue essiccato, ha permesso di rilevare quanto segue: unghie delle dita ubiquitariamente molto corte, con solco quasi inesistente, per la maggior parte occupato da terriccio polveroso rossastro. Nell’ambito della mano sinistra a livello del solco si sono repertate cinque formazioni filiformi mentre a destra due sole; le suddette formazioni da ora in avanti saranno indicate con lettera dell’alfabeto e rispettivamente A B C D E (sinistra), F e G (destra).“
OSSERVAZIONE MACROSCOPICA
Reperto A: formazione della lunghezza di 3,5 cm. di colorito chiaro lievemente ondulata con due estremità non molto assottigliate, di spessore medio piccolo.
Reperto B: formazione ispida, di colorito scuro, irregolare, di discreto spessore.
Reperto C: formazione di colorito scuro della lunghezza di cm. 1,8 per un
piccolo tratto lievemente sinuosa per l’altro rettilinea, di grosso calibro.
Reperto D: mostra le medesime caratteristiche del reperto B.
Reperto E: formazione della lunghezza di cm. 2,8 con estremo assottigliato e l’altro con piccolissima protuberanza di spessore piccolo medio, di colorito chiaro, discretamente liscio.
Reperto F: formazione della lunghezza di 5mm. di colorito chiaro di medio spessore.
Reperto G: formazione di circa 5-6 mm. di un colorito scuro.
OSSERVAZIONE MICROSCOPICA
Reperto A: trattasi di formazione che mostra un imbrattamento sulla sua superficie, la quale risulta punteggiata quasi cribrata, con un estremo arrotondato avvolto a manicotto da materiale rossastro e estremo opposto sfilacciato.
Reperto B: formazione non animale, francamente vegetale con piccoli aghi che si dipartono a tegola dalla superficie.
Reperto C: formazione non animale scura con superficie esterna irregolare e centralmente venature scure che nel suo contesto decorrono quasi parallele tra loro.
Reperto D: formazione con caratteristiche simili al reperto B.
Reperto E: trattasi di formazione pilifera, caratterizzata da una scarsa
rappresentazione del canale midollare, con rapporto tra diametro del midollo e quello globale della formazione inferiore a 030; mostra scarsa disposizione del pigmento melaninico bulbo chiuso, corticale nel complesso liscia in alcune zone con piccole intaccature, con talora adeso materiale ed imbrattamento. L’estremo distale appare di piccolo spessore ed arrotondato.
Reperto F: formazione priva di caratteristiche morfologiche riferibili ad una formazione pilifera.
Reperto G: fibra sintetica azzurra.
Per fini comparativi si sono anche esaminati i capelli ed i pubes della donna e dell’uomo. Per quanto concerne i capelli entrambi i soggetti hanno formazioni castano chiare, di discreto calibro, con disposizione melaninica uniforme o talora a zolle.
Riguardo ai pubes in tutti e due i soggetti si rilevano formazioni chiare, quelle maschili più ricciute, le femminili lievemente più lunghe e ondulate, di grosso medio calibro.
CONSIDERAZIONI TRICOLOGICHE
”L’osservazione macro e microscopica delle formazioni rinvenute nei pressi del solco ungueale delle mani del giovane francese, permette fin d’ora di affermare che tre reperti rilevati a sinistra il B C D, e i due della mano destra F G, non sono sicuramente formazioni pilifere. Più precisamente B C D sono formazioni vegetali, quali piccoli aghi di pino o piccoli frammenti legnosi, mentre F e G sono piccoli frammenti di fibra vegetale la F e sintetica la G. In merito al reperto B, quest’ultimo è sicuramente un pelo appartenente al genere umano, pelo non strappato, poiché il bulbo è chiuso, non reciso recentemente in quanto l’estremo distale si assottiglia uniformemente. Questa formazione per le sue caratteristiche morfologiche non permette una sicura attribuzione né alla regione pubica né al cuoio capelluto, verosimilmente trattandosi di un generico pelo che riveste il corpo umano. Il reperto A non presenta chiari caratteri morfologici essendo tra l’altro imbrattato, e pur identificabile in una formazione pilifera verosimilmente umana, non è possibile una più precisa diagnosi in mancanza di altri elementi.”
Le conclusioni sono:
“Infine si ritiene di poter affermare che queste due ultime formazioni non presentano precise, chiare ed inequivocabili caratteristiche, tali da permettere una identificazione, con sicurezza con i capelli o i pubes dei due giovani francesi.”
Vedi Nota Finale Gides 4 aprile 2007 Pag. 142/143/144
Questo è interessante. Ci sono stati sviluppi sull’analisi del DNA di questi reperti?
Non ne siamo a conoscenza