Censurato Il film sul “mostro” di Firenze
FIRENZE – La decisione del pretore di Firenze Fernando Sergio ha ben pochi precedenti e sicuramente darà il via ad accese polemiche. Al produttore, al distributore e al regista del film “Il mostro di Firenze” ha ordinato di “sopprimere interamente” dalla pellicola tutte le sequenze che ricostruivano cinque degli otto duplici omicidi consumati dall’ innafferrabile assassino. Ha in pratica censurato il film che aveva già ottenuto il visto della commissione ministeriale e che, costato quasi un miliardo e mezzo, difficilmente potrà essere proiettato nelle sale cinematografiche. Secondo il magistrato infatti dovranno sparire le scene riguardanti gli assassinii di Stefania Pettini e Pasquale Gentilcore (14 settembre 1974), di Carmela Di Nuccio e Giovanni Foggi (6 giugno 1981), di Susanna Cambi e Stefano Baldi (22 ottobre 1981), di Antonella Migliorini e Stefano Mainardi (19 giugno 1982) e di Claudio Stefanacci e Pia Rontini (29 luglio 1984). E, aggiunge nell’ ordinanza il magistrato, “tutte le scene successive, descrittive dei relativi episodi criminosi e comunque raffiguranti le vittime degli stessi”. E’ una buona fetta, di questo film che secondo il giudice tenta “una ricostruzione non molto originale del possibile movente omicida”. Produttore, regista e distributore potranno presentare ricorso in sede civile ma per la sentenza ci vorranno dei mesi. Nel frattempo la versione integrale del film è “inibita” in tutta la penisola. “Una decisione gravissima, inammissibile”, ha detto uno dei legali della casa di produzione. Con l’ ordinanza il pretore ha accolto le richieste dei familiari delle vittime che invocavano il diritto all’ immagine e alla riservatezza. “Se esiste ancora un filo di umanità – ha commentato la signora Winnie Rontini, madre di Pia, vittima del mostro – lo hanno dimostrato con questa decisione. Non si possono sfruttare i nostri morti”. Ai genitori delle giovani coppie uccise dal folle assassino aveva espresso solidarietà il ministro della Giustizia Mino Martinazzoli. “Ripugna anche a me che si possa immaginare di lucrare su una vicenda tanto squallida quanto angosciante – aveva scritto una quindicina di giorni fa il ministro – mercificando sentimenti come il dolore dei familiari delle vittime e la sdegnata solidarietà della stragrande maggioranza della gente che meriterebbero invece rispettosa considerazione”. Un primo film dedicato alla storia del mostro di Firenze e intitolato “L’ assassino è ancora tra noi” aveva invece superato l’ esame del pretore Fernando Sergio. Visionato dal magistrato, sempre dietro istanza delle famiglie, è già in programmazione e a quanto pare sta incassando cifre ragguardevoli. Non sarà proiettato a Firenze perchè gli esercenti delle sale cinematografiche del capoluogo toscano hanno deciso di boicottarlo.
di PAOLO VAGHEGGI