Spettabile presidente della RAI, con ossequi il mostro
SIGNOR Presidente della RaiTv mi vorrà perdonare se mi rivolgo a Lei senza conoscerLa e senza che Lei mi possa conoscere: per ragioni di forza maggiore, intrinseche alla mia biografia ed alla mia recente attività pubblica. Sono – come dire? – l’ individuo al quale vengono attribuiti (non sarò io a confermare, non sarò io a smentire) diciotto delitti sessuali compiuti negli ultimi diciassette anni, fra l’ agosto del 1968 e il settembre del 1985. Sono – l’ avrà capito – il cosiddetto “Mostro di Firenze”. PERCHE’ MI RIVOLGO A LEI, sia pure attraverso il cortese tramite di un giornale? Per protestare contro una trasmissione televisiva che mi è stata dedicata nei due pomeriggi successivi di lunedì e martedì: “Oggi e Domani” che va in onda (ma questo Lei lo sa meglio di me) su RaiDue, condotta da Valerio Riva. Protestare, io? E perchè no. Sono un cittadino come gli altri. Pago il canone. Guardo volentieri la Tv (meno che in certe sere d’ estate, quando mi viene una improvvisa voglia di uscire di casa). Ma questa trasmissione era una provocazione. MI SI VOLEVA PROVOCARE A TELEFONARE. C’ era scritto anche nei giornali. Mi si voleva provocare a presentarmi, addirittura. Il dottor Riva ha indicato una sedia vuota, dicendo: “questa sedia è per il Mostro”. Mi si voleva provocare comunque a farmi vivo. Questa trasmissione – ha detto l’ avvocato Pisapia del Foro di Milano – è anche una opportuna “provocazione” al “protagonismo” del Mostro. E le risparmio, signor Presidente, tutto il petulante squittire da guardoni: chissà se il Mostro ci sta guardando? Ma certo che ci starà guardando! Volete che non ci stia guardando? SI, SIGNOR PRESIDENTE, LO CONFESSO: stavo guardando, e sbadigliando. Mi aspettavo di apprendere da tante persone insieme qualcosa di nuovo su me stesso (perchè a volte ho dei dubbi: sulle mie azioni, sulle mie motivazioni. Non capita anche a Lei?). E invece di nuovo non ho appreso niente. C’ era, nella trasmissione di cui sto parlando, il signor David Yallup, interpellato via satellite da Londra. Questo signor Yallup è un romanziere che si è montato la testa per aver scoperto – dice lui – il “Mostro dello Yorkshire”. Ha fatto intendere a chiare lettere che lui i mostri li scopre così, come se nulla fosse. E poi ci scrive sopra anche i romanzi. Perchè la Polizia italiana non fa come lui? C’ era un certo signor Alexander Manson, fatto venire apposta dall’ Inghilterra. Questo signor Manson, che si veste come il “Capo” dell’ “Intelligence Service” nei film di James Bond, si è fatto portare in giro nei “luoghi” dove sono accaduti i “fatti” e quivi ha dato voce alla sua ferma convinzione. Ha detto che io sono uno della zona. Non uno che viene in aereo apposta, ogni volta, da Bari o da Venezia. No, no. Proprio uno di Firenze. O dintorni. POI IL DOTTOR RIVA ha riferito con aria grave la telefonata di una “sensitiva” di Torino, secondo la quale io avrei nientedimeno che due figli, un maschio e una femmina. Opinione sconvolgente, illuminante, condivisa – mi pare, – anche da una insensitiva di Ravenna. Poi il dottor Riva ha annunciato, con aria ancora più grave, una telefonata da lui definita “inquietante”. Si trattava di un signore, stranamente affezionato all’ uso del condizionale, che di me non sapeva nulla. E nulla diceva. Però ripeteva: “potrei”, “vorrei”, “farei”. “Forse saprei”. “Nel caso parlerei”. Forse per il dottor Riva un uso così insensato del condizionale è inquietante. Per me no. Ci sono cose più inquietanti a questo mondo. Qualche domanda, qualche informazione interessante poteva venire da un gruppo di studenti che era lì nello studio televisivo. E che però non hanno avuto modo di parlare. “Ancora una volta non hanno messo becco”, ha detto spudoratamente in chiusura di trasmissione lo stesso dottor Riva. E che cosa li aveva fatti venire a fare? In realtà il dottor Riva è specializzato nel togliere la parola di bocca a chi ce l’ ha e nel metterla in bocca a chi non ha niente da dire. E’ lui che “taglia” e “mutila” spietatamente i discorsi. E’ lui il sadico. Ma questo particolare caratteriale – di per sè forse interessante – non dovrebbe autorizzarlo a nessuna confidenza nei miei confronti. OGNUNO AL SUO POSTO. Sarò un sadico anch’ io (così dicono i miei nemici) ma finora almeno non mi sono fatto scoprire. Mentre il dottor Riva è un sadico-pasticcione che si fa cogliere con le mani sporche di marmellata, come i bambini ingordi. Come i giornali hanno ampiamente riferito, ha contrabbandato per diretta una trasmissione di “Oggi e Domani” (quella sul “Paradiso”) che diretta invece non era. E per quanto la Sua Azienda si sia sbracciata a precisare, a rettificare, le cose stanno proprio così. Si dicono le bugie in Tv, Signor Presidente? LE PARE DUNQUE CHE ANDREI DA LUI, se un giorno decidessi di parlare? Andrei da Minoli, che mi farebbe un bel “Faccia a Faccia” di cinquanta minuti. Andrei a “Spot” da Biagi, che mi interrogherebbe con rispetto. Andrei – se la Tv di Stato non mi volesse, – nelle trasmissioni di Arrigo Levi, di Guglielmo Zucconi, di Giorgio Bocca. Non certo da Valerio Riva, che mi farebbe una domanda, e poi senza aspettare la risposta annuncerebbe: siamo in collegamento adesso con il Centro Studi dell’ Himalaia, dove stanno studiando il Mostro delle nevi… Ecco cosa mi ha profondamente offeso, Signor Presidente. Che si sia potuto pensare (ed anche dire, pubblicamente) che io sarei così esibizionista, così “protagonista” da interrompere il mio riserbo per una trasmissione del genere. Come se fossi uno dei tanti che farebbero qualsiasi cosa, scriverebbero qualsiasi libro, commetterebbero qualsiasi delitto pur di apparire in Tv. E’ un’ ipotesi – per quanto mi riguarda – francamente mostruosa. Pensi un po’ . Se ci fossi andato, a questa trasmissione, avrei dovuto rispondere – tra l’ altro – ad una domanda dell’ attore Giorgio Albertazzi (c’ era anche lui), il quale ha sostenuto di essere stato, indirettamente, il mio ispiratore. HA DETTO CHE IO AVREI VISTO, secondo lui, il suo “Jekyll” nei primi anni ‘ 70. E che di lì mi sarebbe venuta l’ idea… Mi ha chiesto di confermarglielo. Magari telefonandogli a casa. Promettendomi di conservare il segreto. No, non posso confermarglielo. Perchè quel suo spettacolo non l’ ho visto. O se l’ ho visto, non me lo ricordo. Sono un uomo morigerato. Ed ho un moderato rispetto per gli spettacoli teatrali del signor Albertazzi. Provi a spiegarglielo anche Lei, Signor Presidente, così non si offende. Per principio, non vorrei mai offendere nessuno. Mi creda. Con gli ossequi dal Suo Mostro di Firenze
di BENIAMINO PLACIDO
Noto il gruppo sanguigno del mostro di Firenze?
Il sito di La Repubblica non presenta il testo dell’articolo.