Il 15 Settembre 1986 la Questura di Varese, con una nota informativa, riferiva alla Questura fiorentina di notizie fiduciariamente apprese sulla vicenda del Mostro di Firenze facendo riferimento ad una fonte accreditata presso il Corpo Diplomatico della Santa Sede in Roma. Quest’ultima, sempre secondo le notizie riferite nella succitata nota, “sarebbe stata disposta a consegnare non solo un dettagliato e circostanziato dossier con cui sarebbe stato possibile identificare il Mostro di Firenze, ma addirittura le prove degli efferati delitti de quo con la pistola cal. 22 di vecchia fabbricazione con cui sarebbero state ammazzate le vittime”.
Nota informativa mandanti 3 dicembre 2001.
Da domandarsi come la Questura di Varese avendo un contatto con una persona che dice di possedere informazioni e prove non “costringe” questa persona ad una deposizione come persona informata dei fatti. A meno che questa persona non sia una personalità che risulta difficile “costringere” a parlare.