Il 25 novembre 1986, Salvatore Vinci, che era detenuto nel carcere di Cagliari di Tempio Pausania, viene trasferito a Firenze per essere interrogato presso la caserma di Borgo Ognissanti. lo interrogano il Giudice Istruttore Mario Rotella è il Procuratore della Repubblica Pier Luigi Vigna insieme al Procuratore della Repubblica Paolo Canessa.
Gli vennero fatte delle domande sulla borsa di paglia sequestrata presso la sua abitazione il 30 luglio 1984. Salvatore Vinci dichiarò nuovamente appartenere, probabilmente, alla sua ex convivente Ada Pierini. Gli fu contestato che Ada Pierini, sentita il 1 agosto 1984, aveva negato di aver mai posseduto una borsa di paglia. Ricordiamo che da perizie successive ( 20 aprile 1985, 23 ottobre 1985, 14 maggio 1985, 16 maggio 1986 e 20 dicembre 1987) fu identificato su questo straccio, rinvenuto all’interno della borsa di paglia, del sangue e polvere da sparo.
A Salvatore Vinci fu domandato un’altra volta quali furono i suoi spostamenti la notte del 29 luglio 1984 (notte dell’omicidio a Vicchio del Mugello). Salvatore Vinci ripeté nuovamente la sua versione. Gli inquirenti gli contestarono che la versione fornita da Antonietta D’Onofrio non coincideva con la sua, ma la risposta di Salvatore Vinci fu che lei probabilmente, non essendo di Firenze magari si sbagliava. Stralcio della risposta: “non è di Firenze e può darsi che si sbagli”.
Gli inquirenti decisero di condurre Salvatore Vinci presso i locali pubblici dove si era recato quella sera. Organizzarono l’ispezione dei locali per le 21.00.