Il 26 novembre 1986 Salvatore Vinci fu nuovamente interrogato e gli fu contestato che la sua versione andava in contrasto con tutte le testimonianze fornite sia dal figlio sia dalla convivente di allora. Gli fu dimostrato ponendolo davanti ai verbali resi da parte di sua dal 1968 a oggi. Vinci dichiarò: “Sono sempre stato di scarsa memoria, o perlomeno confrontandola con quella degli altri. Voglio ancora dire che io sono quasi un analfabeta“.
Gli fu chiesto se aveva avuto rapporti omosessuali con Stefano Mele e Saverio Biancalani ma Salvatore Vinci negò che fosse mai avvenuto, ma confermò di aver avuto rapporti sessuali con tutte e due le mogli dei su detti. Dichiarò: “Stefano non si era neppure accorto dei rapporti sessuali che io avevo con la moglie escludo, a maggior ragione, che ne possa aver avuto anche con lui. Preciso che io amo partecipare rapporti trilaterali, non restare all’esterno a guardare due persone che si congiungono carnalmente. In più, per partecipare ho bisogno che la donna deve essere da me conosciuta, deve essere una donna mia.”
Quando gli fu domandato se aveva avuto rapporti sessuali con Barbara Locci nel 1968 Salvatore Vinci negò questa possibilità dato che sosteneva di aver interrotto la relazione fin dal 1961.
A conclusione dell’interrogatorio dichiarò: “Escludo di aver mai posseduto di quei copricapo tipo elmetto che usavano i minatori o gli speleologi. Invece usavo una lampada fissata nella fronte mediante un elastico che passava dietro alla testa. Mi serviva per il mio lavoro. Ne Possiedo 4 o 5 lampade di questo tipo tenute nei veicoli o in casa. Non ho mai provato gelosia nei confronti delle donne che ho amato. Non so neanche dove sta di casa la gelosia“.