Videoclip contro il mostro refrain? “Ma la notte no”
FIRENZE Una maggiore informazione può sconfiggere il mostro di Firenze; può, visto che le indagini sono a un punto morto, per lo meno sottrarre all’ assassino le sue potenziali vittime? A Firenze pensano di sì, che questa sia la strada da seguire per evitare che il mostro colpisca ancora. Occhi azzurri, occhi verdi, occhi a mandorla, occhi miopi, passano sul teleschermo a gran velocità mentre una voce avverte: Occhio ragazzi, pericolo di aggressioni. Il messaggio viene ripetuto in quattro lingue: inglese, francese, tedesco e, ovviamente, italiano. Comincia così lo spot televisivo commissionato dal Comune di Firenze per impedire pericolose soste notturne nei dintorni del capoluogo toscano. Il mostro, l’ inafferrabile assassino che in 19 anni ha ucciso otto giovani coppie, 16 persone, è sempre in libertà. Le indagini continuano ma senza risultati concreti e anche quest’ anno prende il via una gigantesca campagna pubblicitaria per la sicurezza personale. Sono già pronte cartoline e locandine. Sono stati messi a punto, per la prima volta, spot radiofonici e televisivi. Il videoclip, costato una ventina di milioni, dura 25 secondi. Ideato da Mario Lovergine, realizzato da Paolo Pratesi, il regista che lo scorso anno ha vinto a Cannes il Leone d’ oro per la pubblicità, è stato prodotto in due versioni. La prima, con le angoscianti pulsazioni di un cuore in sottofondo, è destinata alle discoteche. La seconda, studiata per le emittenti televisive, ha una base musicale: contro il mostro viene usato il refrain Ma la notte no, la sigla di Quelli della notte. Renzo Arbore e la Fonit Cetra hanno concesso l’ uso gratuito della canzone che fa da commento musicale alle immagini di un sereno paesaggio toscano. E’ uno stacco che segue la veloce sequenza dedicata agli occhi. Gli spettatori di colpo si trovano di fronte a un bel casolare e a una dolce collina della zona dell’ Ugolino, finora famosa per i campi da golf. C’ è il sole ma si fa subito buio mentre lo speaker ribadisce: Di notte occhio ai posti isolati. Il Comune di Firenze non acquisterà spazi pubblicitari. Ha chiesto passaggi gratuiti alle tv private e alla Rai. Sono sicuramente disponibili la televisione svizzera, Telemontecarlo mentre ieri sera lo spot è stato presentato da Enzo Biagi durante l’ ultima puntata di Il caso. Per la pubblicità radiofonica è già stato raggiunto un accordo con sei emittenti locali. L’ iniziativa, finanziata dalla prefettura e da dodici Comuni della provincia di Firenze che si sono accordati con l’ amministrazione del capoluogo toscano, ha trovato molti consensi fra i magistrati che si occupano delle indagini sul maniaco. Se l’ informazione è corretta, se non è buffonesca e non desta allarmismi, è giusto che sia fatta, dice il procuratore della Repubblica Raffaello Cantagalli. E’ un’ opportuna attività di prevenzione, aggiunge Piero Luigi Vigna. Può servire, commenta il sostituto procuratore Paolo Canessa. Il nostro vuole essere un servizio, non uno spettacolo, assicura l’ art director Mario Lovergine che non nasconde qualche perplessità per come i mass media hanno presentato la notizia. Ma la campagna pubblicitaria era, per Firenze, obbligatoria. Gli appelli lanciati fino ad oggi (l’ ultimo è di un mese fa) non sembrano aver avuto molto successo. Le coppiette spiegano alla speciale squadra antimostro formata da polizia e carabinieri continuano a fermarsi lungo le strade provinciali. Le auto sostano nelle piazzole, facile bersaglio per il maniaco. I turisti campeggiano liberamente, ignorano ogni rischio. Si riprende quindi anche a distribuire cartoline ai caselli autostradali e agli uffici turistici. Campeggia un occhio, in rosso (segnale di pericolo), che somiglia vagamente a quello di ET (ma vuole essere decisamente drammatico e inquietante) e il solito avvertimento in quattro lingue: Pericolo di aggressioni. Sono state stampate un milione e 800 mila cartoline e sono state preparate 20 mila locandine da collocare nei negozi, negli uffici e sugli autobus che fanno servizio nell’ area fiorentina. Sempre un solo messaggio: Occhio ragazzi.
di PAOLO VAGHEGGI