“Telefono Giallo” squilla stasera per l’ultima volta

D’ ACCORDO: il mostro di Firenze e i rapitori di Emanuela Orlandi non hanno telefonato in diretta, le morti di Bargagli non sono ancora decifrate, la scomparsa dell’ avvocato Manuella e la tragica fine della baronessa De Rothschild rimangono in gran parte enigmatiche. Ma, per tutti questi “casi” irrisolti della cronaca, grazie a Telefono giallo se ne sa di più. Per cinque settimane (questa sera, alle 20,30 su RaiTre c’ è l’ ultima puntata) la trasmissione condotta da Corrado Augias e Donatella Raffai è stata infatti capace di coinvolgere fino a un milione e mezzo di telespettatori attorno al fatto di cronaca insoluto, spingendo centinaia di persone (spesso toccate in prima persona dalla vicenda) a telefonare al numero 06-8262 per fornire nuovi dati, a volte mettendo in luce elementi poco conosciuti del “caso”. “Abbiamo lavorato spesso tra lo spietato diritto della cronaca e la pietas” dice Augias mentre sta per andare in onda la puntata numero sei. E’ soddisfatto di come è andata la prima serie di Telefono giallo: “Non ci aspettavamo questo successo, partendo da un 5-6 per cento dell’ ascolto di quell’ ora in Terza rete, siamo arrivati ad uno share del 26% nella “coda” della puntata sulla Orlandi”. Anticipa il proseguimento della trasmissione nell’ aprile ‘ 88, “lo vuole lo stesso direttore di Rete Angelo Guglielmi, stiamo studiando la formula delle dieci puntate a venire”. Corrado Augias, giornalista e scrittore di romanzi di suspense, rivela tra l’ altro gli “inquietanti” retroscena. Quello riguardante la trasmissione sull’ inafferrabile mostro di Firenze (“telefonò per due volte, piangente, una donna che nutriva un dubbio atroce: quello di essere la moglie separata del maniaco che dal 1968 ad oggi ha colpito le otto coppie. Chiamava da Milano, allo psichiatra confidò dei particolari sulla sua storia, ma poi non ebbe il coraggio di andare oltre…”); e poi la strana telefonata dell’ ultima volta: “un non meglio identificato arabo che, assai irritato, chiedeva di parlare con l’ avvocato della famiglia Orlandi e alla fine riattaccò la cornetta nel timore che la chiamata venisse intercettata”. Nel positivo bilancio di Telefono giallo c’ è inoltre da annoverare la riapertura dell’ istruttoria del caso Bargagli, avvenuto subito dopo la messa in onda della trasmissione tv. “Sì, con Guglielmi e Lio Beghin, che ha messo a punto il programma dopo aver visto l’ inglese “Crime Watch”, vado fiero della partecipazione civile che Telefono giallo ha suscitato, senza peraltro spegnere la parte spettacolare”. Certo, il film che spezza il suspense del programma viene rimesso in discussione (“Il ciclo curato da Vieri Razzini è apprezzabile, ma non c’ entra molto con il fatto di cronaca nera esaminato) però nella ripresa primaverile si dovrebbe perfezionare questa parentesi, considerando pure quel che dice Guglielmi: “il film tiene comunque alto l’ ascolto, consegnando alla seconda parte della trasmissione un buon 7-8 per cento…”.

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3 Novembre 1987 Stampa: La Repubblica – “Telefono Giallo” squilla stasera per l’ultima volta
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