Coinvolto nell’inchiesta sul mostro e ora lo accusano di un omicidio
FIRENZE Salvatore Vinci, l’ operaio sardo coinvolto nelle indagini sul mostro di Firenze, è stato rinviato a giudizio dal giudice istruttore cagliaritano Luigi Lombardini per omicidio volontario. Vinci è accusato di aver ucciso la moglie, Barberina Steri, la notte tra il 14 e il 15 gennaio del 196O. La donna fu trovata morta nell’ appartamento di Villacidro dove all’ epoca viveva la coppia. Il caso fu archiviato come suicidio e un anno dopo Salvatore Vinci si trasferì a Firenze dove è rimasto fino al giugno del 1986 quando è stato arrestato. L’ inchiesta sulla morte di Barberina Steri, che secondo le nuove accuse fu soffocata dal marito con un cuscino, è stata riaperta dal giudice istruttore fiorentino Mario Rotella. E’ il magistrato che si occupa delle indagini sul mostro di Firenze. Da molto tempo sta accuratamente ricostruendo il primo duplice omicidio di questa lunga catena di sangue, quello di Barbara Locci e Antonio Lo Bianco, ammazzati nell’ agosto del 1968. Salvatore Vinci era uno degli amanti di Barbara ed era amico del marito, Stefano Mele, unico testimone di questa vicenda. Mele ha più volte accusato Salvatore ma ha anche ritrattato molte dichiarazioni. Durante un interrogatorio per dimostrare la veridicità delle sue affermazioni Stefano Mele accusò Salvatore Vinci di aver ucciso la moglie 27 anni fa. Gli accertamenti della magistratura hanno dato ragione a Mele: Barberina Steri fu assassinata dal marito. Le conclusioni le ha tirate il giudice di Cagliari ma l’ ordinanza di rinvio a giudizio ha una valenza anche fiorentina. Se Mele ha detto la verità Salvatore può veramente sapere qualcosa del mostro di Firenze, forse addirittura può conoscere la persone che è in possesso della micidiale Beretta calibro 22 che compare in tutti gli otto delitti. Proprio per questo l’ operaio sardo ha ricevuto, un anno e mezzo fa, due comunicazioni giudiziarie per due degli otto duplici omicidi.
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