L’11 Dicembre 1988 Sul La Nazione (non disponiamo della pagina) c’è un articolo di Mario Spezi dal titolo “Mostro identico coltello usato su due prostitute, i delitti di alcune prostitute vengono collegati a quelli del Mostro di Firenze.”
Lo Spezi a proposito dell’omicidio di Giuliana Monciatti riferiva che in questa occasione: “l’assassino aveva preso la borsetta della vittima, ammazzata quattro mesi dopo un delitto del Mostro, ma non per rapina perché la borsetta non conteneva alcunché di valore o gioielli o denaro che furono trovati nell’appartamento. La borsetta scomparsa rimanda direttamente e in maniera inquietante ai delitti del Mostro. In quasi tutti, infatti, anche se inspiegabilmente, è stato riscontrato che l’assassino aveva preso le borsette delle sue vittime in qualche caso ritrovate aperte a qualche centinaio di metri di distanza dal luogo dell’omicidio, più spesso mai rinvenute. Come Clelia Cuscito anche Giuliana Monciatti era stata assassinata per sadismo come rilevò l’esame ancora una volta fatto dal Prof. Maurri sulle 17 ferite riscontrate sul suo cadavere. Ancora una considerazione accosta gli omicidi delle due prostitute a quelli del Mostro: furono tutti premeditati….perché se ne andrebbe a trovare una donna con un lungo coltello in tasca se non avesse già deciso di ucciderla? E quale altro movente può aver spinto l’assassino visto che non fu quello della rapina o quello occasionale scatenato da un litigio?” Vedi Nota Finale Gides 4 aprile 2007 Pag. 160
… in un servizio del giornalista Mario Spezi, 53 veniva collegato alla vicenda del Mostro di Firenze. Lo Spezi a proposito dell’omicidio della Monciatti riferiva che in questa occasione l’assassino aveva sottratto la borsetta della vittima, ammazzata quattro mesi dopo uno dei delitti del “Mostro”, ma non per rapina, non contenendo la borsetta alcunché di valore, nè gioielli o denaro che furono tutti trovati nell’appartamento. Il giornalista aggiungeva che la borsetta scomparsa rimandava direttamente ed in maniera inquietante ai delitti del “Mostro”. In quasi tutti, infatti, anche se inspiegabilmente, era stato riscontrato che l’assassino aveva preso le borsette delle sue vittime, in qualche caso ritrovate aperte a qualche a qualche centinaio di metri di distanza dal luogo dell’omicidio, più spesso mai rinvenute. Nel citato articolo poi si menzionava altro omicidio, ai danni di Clelia Cuscito, anch’essa prostituta uccisa a coltellate nella sua abitazione sita in Firenze, via Orsini il 14 dicembre 1985 tre mesi circa dopo l’ultimo delitto del “Mostro”, la quale, come la Monciatti era stata assassinata per sadismo, come rilevò l’esame effettuato dal Prof. Maurri sulle 17 ferite riscontrate sul suo cadavere. Ancora oltre il giornalista scriveva: “Ancora una considerazione accosta gli omicidi delle due prostitute a quelli del Mostro: furono tutti premeditati. Chi infatti e perché se ne andrebbe a trovare una donna con un lungo coltello in tasca se non avesse già deciso di ucciderla? E quale altro movente può aver spinto l’assassino visto che non fu quello della rapina o quello occasionale scatenato da un litigio?”. Vedi 22 dicembre 2008 motivazioni sentenza Silvio De Luca processo a Francesco Calamandrei Pag: 152 153