Nel 1989, non è dato sapere la data precisa (quella riportata è fittizia) ne pubblicare le liste che non sono mai diventate pubbliche, la SAM produce due liste distinte. Il senso delle due liste si ritrova in un estratto tratto dalla sentenza della Corte di assise d’Appello.
“Nel 1989, gli inquirenti, muovendo dal dato che la serie dei duplici omicidi si era arrestata nel settembre 1985, avanzavano l’ipotesi che l’omicida non avesse più colpito perché, morto, o malato, o detenuto in carcere, o ristretto in manicomio, ovvero per aver sentito vicine le indagini di polizia. Procedevano, quindi, a selezionare 82 nominativi di persone, che dopo l’omicidio del 1985 erano state in qualche modo contattate dalla Polizia Giudiziaria in relazione a tale fatto, e potevano quindi avere ragionevolmente ritenuto di essere sospettate e controllate: fra tali nominativi, c’era quello di Pacciani Pietro. […] Un ulteriore accertamento veniva disposto dalla Procura della Repubblica di Firenze sui nominativi di coloro, di età compresa fra i 30 e i 60 anni, i quali fossero stati arrestati per qualsiasi motivo dopo l’omicidio del 1985 e fossero ancora detenuti. A mezzo di computer venivano selezionati, 60 nominativi ridotti poi a 26 per essersi la scelta ristretta a coloro che con riferimento temporale a una settimana prima e una settimana dopo i delitti del cd. “mostro”, avessero avuto disponibilità di libertà personale e capacità, di muoversi sì da poterli materialmente commettere. Fra tali 26 nominativi, figurava ancora il Pacciani, e, a parte questi, non figurava alcuno degli altri 82 nominativi selezionati in precedenza”.
Quindi le due liste sviluppate si basavano: Una, quella della SAM, su una raccolta di persone che erano state più o meno attenzionate nel corso della vicenda MdF e che nel periodo dopo il delitto del 1985 in poi erano impossibilitate ad agire in quanto detenute o malate o morte. La lista produsse 82 nomi. La seconda prodotta su richiesta della Procura della Repubblica raccoglieva persone, fra i 30 e i 60 anni, che fossero stati arrestati dopo l’omicidio del 1985. La lista produsse 60 nomi ridotti poi a 26 per esclusioni successive. In entrambe le liste figurava il nome di Pietro Pacciani.