Il 30 Giugno 1989 arriva la risposta da parte dell’FBI alla richiesta della Direzione Generale della Polizia Criminale per un parere sul caso MdF. Si tratta di una profilazione del MdF che l’FBI realizza secondo i parametri dei serial killer americani.
Disponiamo solo della prima pagina del rapporto originale.
Prepared by Special Agents (SA)
John T. Dunn, Jr., John Galindo, Mary Ellen O’Toole,
Fernando M. Rivera,Richard Robley and Charles Wagner
in consultation with
Special Agent (SSA) Ronald Walker and other members of the NCAVC.
Preparato dagli Agenti Speciali (SA)
John T. Dunn, Jr., John Galindo, Mary Ellen O’Toole,
Fernando M. Rivera,Richard Robley e Charles Wagner
con la consulenza dell’Agente Speciale (SSA) Ronald Walker
e di altri membri del NCAVC.
– Victimology –
The limited victim background data available for the construction of this analysis did not indicate that any of the victims of this series of homicides could be considered to have been and particularly high risk for potential violent criminalization.
Although all victims were apparently engaged in activities that might be considered risky, i.e. sexual activity at known “lover’s lanes” or camp grounds during hours of darkness, the demographics of the surrounding area as well as the absence of information suggesting that these areas are considered high-crime areas, would suggest that these victims could be considered low-risk.
As low-risk victims, it is not likely that they were particularly targeted for assault by the offender, but were simply victims of opportunity who were randomly available to him at the time and place he chose to engage in his assaults.
It is not probable that the offender knew or was personally acquainted w/ any of the victims. Rather, they were strangers to him and became victims simply b/c they were available to him when he chose the site for his attacks.
– Vittimologia –
La limitata quantità di dati pregressi relativi alle vittime, disponibili per la costruzione di questa analisi, indica che nessuna delle vittime di questa serie di omicidi possa essere considerata particolarmente ad alto rischio per atti di criminalità potenzialmente violenti.
Nonostante tutte le vittime fossero apparentemente occupate in attività che potrebbero essere considerate rischiose, cioè attività sessuali in zone conosciute per appartarsi o in campeggi durante le ore di oscurità, le statistiche demografiche delle aree circostanti e l’assenza di informazioni che possano suggerire che queste aree fossero da considerare aree ad alto grado di criminalità, suggerirebbero che queste vittime possano essere considerate a basso rischio.
In quanto vittime a basso rischio, non è verosimile che esse fossero particolare obiettivo di un attacco da parte di un aggressore, ma che esse fossero semplicemente vittime dell’occasione di essere casualmente disponibili all’aggressore nel momento e nel posto che lui scelse per portare i suoi attacchi.
Non è probabile che l’aggressore conoscesse o fosse personalmente in contatto con alcuna delle vittime.
Piuttosto, le vittime le erano sconosciute e divennero vittime semplicemente perché erano a lui disponibili quando scelse il luogo per i suoi attacchi.
– M.E. report –
The autopsy reports for these eight incidents indicate that the assailant, in all but three cases, resorted to multiple attacks on his victims, using a firearm and at least one bladed weapon.
The female victims of incidents #1 and #6 escaped post-mortem mutilation for varying reasons:
• the presence of a child in the victims vehicle in incident #1 may have inhibited the assailant and the fact that the victims of one incident were able to flee the immediate assault site precluded the offender from following through w/ his typical mutilation.
• Incident #6 involves a homosexual couple, and will be addressed in later portions of this report.
It is significant to report that the assailant used multiple weapons in virtually all his attacks, and that his use of a knife, scalpel or other bladed instrument involved stabbing, slashing, as well as the cutting away of many of his female victim’s breasts and vaginal/pubic areas.
The significance of the nature, pattern and distribution of these injuries will be fully addressed in subsequent portions of this analysis.
As a result of the unavailability of other forensic reports (toxicology/serology), no further comment can be made regarding these areas.
It is noted that none of the victims bear evidence of sexual penetration by the assailant.
– Risultanze mediche –
I verbali di autopsia per questi otto casi indicano che l’assalitore, in tutti tranne che in tre casi, ricorse ad attacchi multipli ai danni delle sue vittime, utilizzando un’arma da fuoco e almeno un’arma bianca.
Le vittime femminili dei casi #1 e #6 scamparono alla mutilazione post-mortem per diverse ragioni:
• la presenza di un bambino nel veicolo delle vittime nel caso #1 potrebbe avere inibito l’assalitore e il fatto che le vittime di un caso fossero in grado di scappare dal luogo del primo attacco impedì all’aggressore di proseguire con la sua tipica mutilazione;
• il caso #6 coinvolge una coppia omosessuale, e sarà trattato successivamente in altre parti di questo documento.
E’ significativo riportare che l’assalitore utilizzò più armi in virtualmente tutte le sue aggressioni e il suo uso di un coltello, bisturi o altro strumento affilato, comportò l’azione di pugnalare, squarciare, così come di asportare, molti dei seni e delle aree pubico-vaginali delle sue vittime femminili.
Il significato della natura, della tipologia e distribuzione di queste ferite sarà pienamente trattato in sezioni seguenti di questa analisi.
Come risultato della indisponibilità di altri verbali di esami forensi (tossicologia / sierologia), nessun ulteriore commento può essere fatto a riguardo di queste aree.
E’ da notare come nessuna delle vittime riportasse evidenze di penetrazione sessuale da parte dell’assalitore.
– Crime assessment –
No attempt will be made to reconstruct a precise chronology or sequential scenario of this series of crimes.
However, an analysis of these crimes from the perspective of significant offender behavior will be provided.
These eight assaults were, in the opinion of the analysts examining the submitted materials, perpetrated by the same offender, who acted alone.
The attacks themselves are classified as “lust murders.”
FBI research into crimes of violence indicates that lust murders typically involve the mutilation and/or displacement of the victim’s breasts , genitals or rectum.
Lust murders are distinguished from sadistic homicide in that lust murders involve the immediate incapacitation of the victim followed by post-mortem mutilation and the absence of typical sexual penetration.
Instead of penis penetration, the lust murderer typically inserts foreign objects into victims vagina or rectum as well evidenced in incident #2 where a grapevine was inserted into the victim’s vagina.
– Valutazione del crimine –
Non verrà fatto alcun tentativo di ricostruzione di una precisa cronologia o di scenari sequenziali di questa serie di crimini.
Ad ogni modo, sarà sviluppata una analisi di questi crimini dalla prospettiva del comportamento significativo dell’aggressore.
Questi otto attacchi sono stati perpetrati, nell’opinione degli analisti che hanno esaminato il materiale inviato, dal medesimo aggressore, che ha agito da solo.
Gli attacchi stessi sono classificati come “lust murders”, “assassinii per libidine”.
La ricerca svolta dal FBI nei crimini violenti indica che i “lust murders” comportano tipicamente la mutilazione e/o l’asportazione dei seni della vittima, dei genitali o del retto.
I “lust murders” si distinguono dagli omicidi sadici dal fatto che i primi comportano l’immediata incapacitazione delle vittime, seguita da mutilazione post-mortem e l’assenza della penetrazione sessuale tipica.
Anzichè la penetrazione col pene, l’omicida per libidine inserisce tipicamente oggetti estranei nella vagina o nel retto delle vittime, come bene evidenziato nel caso #2, dove un tralcio di vite venne inserito nella vagina della vittima.
– Site selection –
It is likely that the offender is familiar w/ areas in which these crimes were committed.
The offender is sufficiently familiar w/ these areas to know that they are routinely frequented by “dating” couples who may engage in various stages of sexual activity in the relative privacy these “lover’s lanes” afforded them.
Additionally, these areas are remote and generally rural in nature, and likely to be known only to individuals w/ an intimate knowledge of the Florence area.
It is believed that the offender became more specifically familiar w/ the individual assault sites as a result of surveillance and pre-offense site selection.
The remoteness of the areas allowed the offender to feel comfortable in knowing that he would not be detected during the time it took to complete his attacks.
FBI research has shown that offenders of this type tend to assault in areas where they feel comfortable and low-risk, such as near the offender’s own place of work or residence.
– Selezione del luogo –
E’ verosimile che l’aggressore abbia familiarità con le aeree in cui questi crimini sono stati commessi.
L’aggressore è sufficientemente familiare con queste aree da sapere che tali aree sono frequentate in modo routinario da coppie che si possono impegnare in varie fasi di attività sessuale nella privacy relativa che queste zone consentono loro.
Inoltre, queste aree sono piuttosto remote e in una natura rurale, verosimilmente note solamente agli individui che hanno un’intima conoscenza dell’area di Firenze.
Si ritiene che l’aggressore divenne specificatamente familiare con i luoghi dei singoli attacchi in seguito ad una sorveglianza e ad una selezione dei luoghi prima dell’aggressione.
La lontananza delle aree consentì all’aggressore di sentirsi fiducioso di sapere che non sarebbe stato scoperto durante il tempo necessario per completare i suoi attacchi.
La ricerca del FBI ha mostrato che gli aggressori di questo tipo tendono a colpire in aree in cui si sentono al sicuro e a basso rischio, come vicino allo stesso posto di lavoro o di residenza dell’aggressore.
– Approach –
Based upon review of the materials provided, the offender appeared to utilize the following techniques, once he had made his site selection.
The offender stalked his victims at the scene in order to obtain a position of advantage and to observe and hear the victims.
The offender is then likely to have surveilled his victims until such time that they were pre-occupied and engaged in some form of sexual activity.
It was at that moment that the offender chose to strike, utilizing surprise, speed and an immediately incapacitating weapon.
This particular style of approach is generally indicative of an assailant who has doubts about his own ability to control his victims, who feels sufficiently inadequate in interacting with “LIVE” victims, or who feels incapable of direct confrontation.
– Avvicinamento –
Basandosi sulla rilettura del materiale che è stato posto a disposizione, l’aggressore appare utilizzare le seguenti tecniche, una volta effettuata la selezione del luogo.
L’aggressore seguiva le sue vittime sulla scena, per conseguire una posizione di vantaggio e per osservare e udire le vittime.
E’ verosimile che l’aggressore abbia sorvegliato le sue vittime fino a che loro erano occupati e impegnati in qualche forma di attività sessuale.
Era a quel momento che l’aggressore sceglieva di colpire, utilizzando la sorpresa, la velocità e un’arma che consentisse un’immediata incapacitazione.
Questo stile particolare di avvicinamento è generalmente indicativo di un assalitore che ha dei dubbi sulla sua abilità nel controllare le sue vittime, che si sente sufficientemente inadeguato nell’interagire con vittime “vive”, o che si sente incapace di un confronto diretto.
– Assault –
The offender utilizing a “blitz” approach, discharged his weapon multiple times at close range, focusing first on the male victim, thereby negating his most immediate threat.
Once the male victims had been neutralized, the offender felt sufficiently safe to perpetrate his attack upon his female victims.
The expenditure of numerous rounds indicates that this assailant wanted to ensure that both victims were dead before beginning his post-mortem mutilation of the female victims.
The female victims are the obvious focus of the offender’s attention, the males represented only an obstacle that had to be removed.
In homosexual case (#6) – offender failed to mutilate and believed to have been disgusted to learn both were males.
“Possession” and ritual are very important to this offender.
This would explain why the female victims were generally removed some distance from the vehicles containing their male companions.
The need for possession, as well as the offender’s ritualized display of anger with women in general is further demonstrated by the removal of the victim’s breasts and genitals.
Despite the absence of penis penetration/ejaculation by the offender, these are all sexually motivated offenses.
Mutilation of his victim’s sexual organs represents both the sexual inadequacy of the offender as well as his anger toward them.
– Attacco –
L’aggressore, utilizzando un attacco “lampo”, scaricava la usa arma più volte a distanza ravvicinata, focalizzando l’attenzione dapprima sulla vittima maschile, neutralizzando così la sua più immediata minaccia.
Una volta che le vittime maschili erano state neutralizzate, l’aggressore si sentiva sufficientemente sicuro per portare il suo attacco alle sue vittime femminili.
Il consumo di numerosi colpi indica che l’assalitore voleva essere sicuro che entrambe le vittime fossero morte prima di iniziare le sue mutilazioni post-mortem delle vittime femminili.
Le vittime femminili sono il focus ovvio dell’attenzione dell’aggressore, i maschi rappresentano solamente un ostacolo che doveva essere rimosso.
Nel caso della coppia omosessuale (#6) l’aggressore fallisce nell’opera di mutilazione e c’è motivo di credere che sia rimasto disgustato nel capire che entrambe le vittime erano maschi.
Il “senso di dominio” e il rituale sono molto importanti per questo aggressore.
Ciò spiegherebbe perché le vittime femminili erano generalmente spostate a qualche distanza dal veicolo contenente i loro compagni maschi.
Il bisogno di dominio, così come la ritualizzata manifestazione di rabbia dell’aggressore nei confronti delle donne in generale, è ulteriormente dimostrata dalla rimozione del seno della vittima e dei genitali.
Nonostante l’assenza di penetrazione del pene/eiaculazione da parte dell’aggressore, queste sono tutte offese motivate sessualmente.
La mutilazione degli organi sessuali della sua vittima rappresenta sia l’inadeguatezza sessuale dell’aggressore, che la sua rabbia verso di loro.
– Weapon –
The .22 caliber weapon consistently used by the offender is a weapon of choice for him.
During the 17 years spanning these attacks, it is quite likely that the offender would have had the opportunity to replace this weapon with another, perhaps a more powerful one.
He has not, however, chosen to do so.
Furthermore, in spite of having left ejected cartridge casings behind at all the crime scenes, the offender has retained his weapon throughout this series of assaults.
This offender is quite comfortable handling and using this weapon, and may well have acquired such familiarity with weapons through legitimate means, such as hunting, target shooting or military training.
The consistent use of the same weapon as well as the ritualized manner of approach/assaults strongly suggest that the weapon is part of a “kit” that this offender used exclusively for his attacks and for no other reason.
This “kit” is likely to contain a firearm, a knife and other bladed weapon, ammunition, and possibly specific clothing or other implements that he uses only during these assaults.
The offender’s overall behavior at the scene, including his use of the same and specific implements of crime, suggest that the ritualism inherent in this series of attacks is so important to the offender that he must repeat his offenses in an identical manner in order to achieve satisfaction.
It is noted that a .22 caliber bullet (unspent) identical to those used in these assaults, was located in front of a local hospital.
It is not likely that the offender left the bullet there in an effort to taunt police, but was dropped accidentally by the offender who may have had some legitimate reason to visit the hospital or vicinity, i.e. sought medical treatment or worked at the hospital or in the vicinity.
It is also possible that he may have visited the hospital if he believed the victim’s bodies to have been taken there after the discovery.
– L’arma –
L’arma calibro .22 utilizzata costantemente dall’aggressore è un’arma frutto di una sua scelta.
Durante i 17 anni che intercorrono fra questi attacchi, è altamente verosimile che l’aggressore abbia avuto la possibilità di rimpiazzare questa arma con un’altra, forse più potente.
Ha scelto, ad ogni modo, di non farlo.
Inoltre, nonostante abbia lasciato i bossoli espulsi dietro di lui in tutte le scene del crimine, l’aggressore ha mantenuto la sua arma per tutta la serie di attacchi.
Questo aggressore si trova a proprio agio maneggiando ed utilizzando questa arma, e potrebbe avere acquisito tale familiarità con le armi con un utilizzo lecito, come l’andare a caccia, il praticare il tiro al bersaglio o durante l’addestramento militare.
L’uso costante della stessa arma, così come il modo ritualizzato di avvicinarsi/attaccare, suggerisce fortemente che l’arma sia parte di un “kit” che questo aggressore utilizza esclusivamente per le sue aggressioni e per nessuna altra ragione.
Questo “kit” è verosimile che contenga un’arma da fuoco, un coltello e un’altra arma bianca, munizioni e probabilmente abbigliamento specifico o altri attrezzi che utilizza solamente durante questi attacchi.
Il comportamento complessivo dell’aggressore sulla scena, includendo il suo uso degli stessi e specifici attrezzi per il crimine, suggerisce che la ritualità intrinseca a questa serie di aggressioni è così importante per l’aggressore che egli deve ripetere i suoi reati in una identica modalità per raggiungere la soddisfazione.
Si è notato che una cartuccia inesplosa calibro .22 identica a quelle utilizzate in queste aggressioni, era situata davanti ad un ospedale locale.
Non è verosimile che l’aggressore lasciasse la cartuccia là in un tentativo di scherno per la Polizia, ma piuttosto che cadesse accidentalmente all’aggressore, che può aver avuto qualche legittima ragione per recarsi all’ospedale o in prossimità di esso, come per esempio necessitare di trattamento medico o lavorare nell’ospedale o nelle vicinanze.
E’ anche possibile che possa aver visitato l’ospedale se egli avesse pensato che i corpi delle vittime fossero stati portati là dopo la scoperta dell’omicidio.
– Souvenirs –
Research into similar crimes has shown that lust murderers often remove items from their victims.
These items may be articles of clothing, or more personal possessions such as a piece of jewelry, or lock of hair, etc.
Frequently, lust murderers may remove part of the victims body, such as a finger, ear or more particularly, a nipple, breast or other sexual organs.
These items are taken as a souvenir, and enable the offender to relive the event in his fantasies for a period of time.
These items are often retained for a fairly extensive period of time, once they serve no more useful purpose, the offender is likely to discard them occasionally at the scene of the murder or at the victim’s grave site.
Occasionally, the lust murderer may consume the victim’s body part in order to tally “possess” his victim.
The mailing of the genitalia from the female victim of the last assault is indicative that this offender attempted to “taunt” police, suggesting that the publicity and attention directed at this case was important to him, and also indicating an increased sense of confidence on his part.
– Souvenirs –
Ricerche in crimini simili hanno mostrato che gli assassini per lussuria (“lust murderers”) spesso rimuovono oggetti dalle loro vittime.
Questi oggetti possono essere articoli di vestiario, o oggetti di più personale proprietà come un gioiello, o una ciocca di capelli, ecc.
Frequentemente i “lust murderers” possono rimuovere parti del corpo delle vittime, come un dito, un orecchio o, più in particolare, un capezzolo, il seno o altri organi sessuali.
Questi oggetti sono prelevati come souvenir e consentono all’aggressore di rivivere l’evento nelle sue fantasie per un periodo di tempo.
Questi oggetti sono spesso trattenuti per un tempo abbastanza lungo e una volta che non si dimostrano utili allo scopo, vengono buttati verosimilmente dall’aggressore sulla scena dell’omicidio o sul luogo della tomba della vittima.
Occasionalmente l’omicida per lussuria può “consumare” parti del corpo della vittima per raggiungere il “possesso” pieno della sua vittima.
L’aver spedito per posta parti di tessuti genitali prelevati dalla vittima femminile dell’ultima aggressione è indicativo del fatto che questo aggressore ha cercato di prendersi gioco della Polizia, suggerendo che la pubblicità e l’attenzione diretta al caso erano importanti per lui, indicando anche un aumento del senso di fiducia nel suo ruolo.
– Offender traits and characteristics –
• a) Contemporary research conducted by the NCAVC coupled w/ offender based statistics, strongly suggests that crimes of interpersonal violence usually occur intra-racially.
Therefore based on available statistics and the absence of specific information to the contrary in these attacks, your offender is more likely to be a white male of Italian origin who is native to the area.
• b) The offender is most likely to have been in his mid to late 20’s when he began this series of assaults in 1968.
This would currently place him in the mid 40’s age range.
“…if your offender has a lengthy criminal history w/ periods of institutionalization or incarceration, he could be several years older than this age range.”
• c) The assailant is very familiar w/ the specific crime scenes and with the Florence area in general.
He is comfortable there, and is likely to have close ties to the area evidenced by his lengthy absences but subsequent return to the area on two occasions.
Likely to be a native to the area, and may still have family members residing there.
• d) The offender is best described as having average intelligence.
Likely to have completed his secondary education or the equivalent within the Italian education system.
• e) He is most likely to be employed in a semi-skilled capacity requiring use of his hands.
He is not likely to have much contact with the public in his job due to his feelings of inadequacy. He may exhibit erratic work habits.
• f) The offender is most likely to have lived alone during the years spanning these assaults in a lower middle class neighborhood.
If not living by himself, he will have resided w/ some family member on whom he is at least in part financially dependent, such as his mother, aunt, grandmother or older sister.
He is not likely to be married, since he is not able to sustain successful relationships w/ peer-age women.
• g) The offender is sexually inadequate and immature person who has had little if any consensual sexual contact with a peer-age female.
He is likely to suffer from a sexual dysfunction.
Research suggests the offender use of alcohol or drugs prior to the assaults serves to lower inhibitions and to build up his courage to proceed w/ the assaults.
The offender is likely to have a preference for pornography, particularly which depicts graphic male-dominant violence.
The offender is likely to have served in the military.
Offenders of this nature rarely stop their assaults for long periods of time without specific reason.
It is noted that this assailant was not active in the Florence area between 1968 – 1974 and 1974 – 1981.
Probable that offender resided elsewhere during those periods or was otherwise inhibited from acting.
Legitimate absence could have resulted from a change of jobs, attending school, foreign travel/work, military service, or was incarcerated for totally unrelated offense during this period and institutionalized for treatment of a mental illness.
• h) The offender’s residence is consistent with his economic status, and is not likely to be far from the area where he committed these offenses.
As stated previously, his most likely place of work or residence is apt to fall within the cluster center or in close proximity to his first attack.
– Tratti e caratteristiche del criminale –
• a) Una ricerca contemporanea svolta dal NCAVC accoppiata con statistiche per aggressore, suggerisce con forza che i crimini violenti fra persone solitamente avvengono fra persone della stessa razza. Perciò basandosi sulle statistiche disponibili ed in assenza di informazioni specifiche al contrario in queste specifiche aggressioni, il vostro aggressore è verosimile che sia un maschio bianco di origine italiana che è nativo della zona.
• b) E’ verosimile che l’aggressore sia stato nella seconda metà dei suo ventanni quando iniziò questa serie di aggressioni nel 1968. Ciò lo posizionerebbe oggi a metà del range di età dei quarantanni. “… se il vostro aggressore ha una lunga storia criminale, con periodi di ricoveri in istituti o di incarcerazione, egli potrebbe essere anche di parecchi anni più vecchio di questo range di età”.
• c) L’assalitore ha molta familiarità con le specifiche scene del crimine e con l’area di Firenze in generale. E’ a proprio agio in quella zona, ed è verosimile che abbia stretti legami con l’area evidenziati dalle prolungate assenze ma dai susseguenti ritorni in due occasioni in quell’area. E’ verosimile che sia nativo della zona e potrebbe avere ancora qualche membro della famiglia là residente.
• d) L’aggressore è ben descritto come persona di media intelligenza. E’ verosimile che abbia completata l’istruzione secondaria o l’equivalente nel sistema educativo italiano.
• e) E’ verosimile che lavori manualmente come operaio semi-qualificato. Non dovrebbe avere grande contatto col pubblico nel suo lavoro a causa del suo sentirsi inadeguato. Potrebbe mostrare propensione per lavori discontinui.
• f) E’ molto verosimile che il criminale abbia vissuto da solo durante gli anni intercorrenti fra queste aggressioni, in un quartiere della bassa classe media. Se non vive da solo, deve aver risieduto con alcuni membri della famiglia da cui è in parte finanziariamente dipendente, come sua madre, una zia, la nonna o una sorella più anziana. Probabilmente non è sposato, dato che non è in grado di mantenere con successo delle relazioni con donne di pari età.
• g) L’aggressore è una persona sessualmente inadeguata e immatura che ha avuto piccoli, se ne ha avuti, contatti sessuali consensuali con donne coetanee. E’ verosimile che soffra di una disfunzione sessuale.
L’analisi suggerisce che l’uso da parte dell’aggressore di alcool o di droghe prima degli attacchi serva per ridurre le inibizioni e per darsi coraggio per procedere con le aggressioni. E’ probabile che il criminale abbia una preferenza per la pornografia, in particolare dove si mostra evidente violenza di maschi dominanti. E’ verosimile che l’aggressore abbia svolto il servizio militare. Criminali di questa natura raramente fermano le loro aggressioni per lunghi periodi di tempo senza una specifica ragione. E’ da sottolineare che l’assalitore non fu attivo nell’area di Firenze fra il 1968-1974 e fra il 1974-1981. Probabile che l’aggressore risiedesse altrove in quei periodi o fosse altrimenti impedito ad agire. Una assenza legittima potrebbe derivare da un cambio di lavoro, la frequenza di una scuola, viaggi o lavoro all’estero, servizio militare, o fu incarcerato per reati completamente scollegati durante questo periodo e ricoverato in istituti per la cura di malattie mentali.
• h) La residenza dell’aggressore è in linea col suo stato economico e non è verosimile che sia lontana dall’area in cui commise questi reati. Come detto precedentemente, il suo posto di lavoro o di residenza più verosimile è posizionato all’interno del centro del cluster (gruppo di località ove sono avvenuti i duplici omicidi, n.d.t.) o nelle immediate vicinanze della sua prima aggressione.
– Post-offense behavior –
The assailant feels no remorse for his victims nor guilt.
His primary emotion will have been the fear of possible discovery.
Following each incident he is more likely to have been nervous or edgy and may have appeared pre-occupied to those around him.
Following each assault, the offender would have gone to a place of comfort and safety, most probably his own residence…cleaned himself and his clothing as well as his implements, and would have returned his weapons to their “hiding” place for storage until the next assault.
Items of a personal nature that he removed from his victims are likely to have been placed in a safe, secure place accessible only to the assailant.
The grotesque nature of these crimes have had the effect of shocking and horrifying the community.
Therefore the offender closely followed all media reports of the crimes and is very likely to have cut articles pertaining to the offenses our of newspaper and placed them in a “scrap book” or album.
He may also have kept diaries or journals.
The offender may have returned, and still may return to the scene of previous offenses to relive in his fantasies, his prior experiences.
Shortly after the discovery of bodies at various sites, the offender may well have visited the scene to assess the extent of the police investigation through indirect or informal contact with the police.
The offender is likely to assault until apprehended, incapacitated, or otherwise inhibited from acting
– Comportamento dopo il crimine –
L’assalitore non prova alcun rimorso per le sue vittime né senso di colpa.
La sua emozione principale deve essere stata la paura di una possibile individuazione.
Nel periodo seguente ad ogni evento è più verosimile che sia stato nervoso o ansioso e può essere apparso preoccupato a chi gli stava vicino.
Successivamente ad ogni aggressione, l’assalitore sarebbe andato in un posto per lui di conforto e sicuro, molto probabilmente la sua stessa abitazione di residenza… si sarebbe ripulito e avrebbe pulito i suoi abiti così come i suoi arnesi, e avrebbe riposto le sue armi nel loro nascondiglio fino all’aggressione successiva.
Gli oggetti di natura personale che aveva rimosso dalle sue vittime è verosimile che siano stati messi al sicuro in un posto accessibile dal solo assalitore.
La natura grottesca di questi crimini ha avuto l’effetto di mettere sotto shock e terrorizzare la comunità.
Perciò il criminale seguiva attentamente tutti i resoconti dei media sui crimini ed è molto verosimile che abbia ritagliato gli articoli dai giornali quotidiani riguardanti i reati e li abbia piazzati in un diario o in un album.
Potrebbe anche aver tenuto dei giornali o dei diari.
Il criminale può essere ritornato, e ancora può ritornare sulle scene dei reati precedenti per rivivere nelle sue fantasie le sue esperienze precedenti.
Poco dopo la scoperta dei corpi nei vari luoghi, l’aggressore può benissimo aver visitato i luoghi per accertarsi del livello delle indagini svolte dalla polizia tramite un contatto indiretto o informale con la polizia.
L’aggressore è probabile che prosegua ad aggredire finché non venga arrestato, reso incapace o impossibilitato ad agire.