“Mostro” di Firenze si riparte da zero
FIRENZE Ora è un giallo senza protagonisti. Il giudice istruttore Mario Rotella ha infatti prosciolto Salvatore Vinci, l’ ultimo imputato dell’ inchiesta sul mostro di Firenze, maniaco inafferrabile, autore di otto duplici omicidi. Ora ci sono sedici morti senza un colpevole. Sul caso però non viene scritta la parola fine. Il procuratore aggiunto Piero Luigi Vigna e il sostituto procuratore Paolo Canessa hanno sul tavolo un fascicolo aperto. Si procede però contro ignoti. Il giudice istruttore ha infatti accolto le richieste avanzate dall’ accusa e sono stati prosciolti anche Giovanni Mele, Piero Mucciarini e il fratello di Salvatore, Francesco Vinci. Sono quattro protagonisti che escono definitivamente di scena, arrestati in vari periodi dell’ inchiesta e successivamente rilasciati, scagionati da un nuovo duplice omicidio. Ma il sospetto per eccellenza era Salvatore Vinci. Su di lui erano piovute accuse pesantissime. Ma, sia pur lentamente, si è visto riconoscere innocente. Processato per il presunto omicidio della moglie era stato assolto. Ora la magistratura ha riconosciuto che è estraneo anche alle vicende del mostro. Insomma le indagini praticamente ripartono da zero. Finiranno sul banco degli imputati i grandi accusatori di questo caso: Stefano Mele, il fratello Giovanni, marito di Barbara Locci, prima vittima del mostro e Ada Pierini, la convivente di Salvatore, che ai magistrati ha raccontato fosche vicende di sesso. Entrambi sono accusati di calunnia aggravata. Stefano Mele è il supertestimone che ha messo nei guai il fratello e il cognato e che da ultimo ha tirato in ballo Salvatore Vinci. Il giudice istruttore Rotella ha emesso un’ ordinanza di 150 pagine di cui ancora non si conosce il testo. Quella dei proscioglimenti è un’ indiscrezione. Per questa mattina è infatti annunciata una conferenza stampa. Di conseguenza non ci sono ancora dichiarazioni ufficiali.