Il 6 luglio 1990, presso il carcere di Sollicciano dove è detenuto, viene interrogato Pietro Pacciani come persona sottoposta ad indagini. Sono presenti il Procuratore della Repubblica Pier Luigi Vigna e il P.M. Paolo Canessa. L’interrogatorio si mantenne generico rispetto all’avviso di garanzia per la detenzione di armi ricevuto in data 6 giugno 1990.
Gli venne chiesto se possedeva armi e Pacciani negò il possesso a parte un fucile ad avancarica che aveva posseduto e poi regalato a suo nipote Valerio Caminati. Gli fu domandato se avesse mai rivisto la sua ex fidanzata Miranda Bugli, ma Pacciani negò di averla più rivista. Gli fu chiesto di elencare i suoi spostamenti per lavoro, domanda a cui Pacciani rispose.
Chiesto se era un guardone rispose che non lo era che che era un comportamento schifoso secondo lui. “Io non sono stato mai a guardare coppiette che facevano all’amore perché sono cose che mi fanno schifo ed urlavo quando vedevo delle coppiette che facevano all’amore nei giardini
di Mercatale proprio davanti a casa mia… non potevo sopportare che in un luogo pubblico dove tutti passano le coppie si facessero delle effusioni, per di più davanti alla porta di casa mia.” Vedi Sentenza Pacciani 1 novembre 1994 pag. 52
Alla domanda che cosa aveva fatto nella giornata dell’8 settembre 1985 rispose elencando i suoi spostamenti.
Circa la lettera datata 3.6.90 del Pacciani alla moglie nella quale egli parlava di cartucce da caccia da lui rinvenute per caso in campagna avendole perdute i cacciatori: è questa la tesi difensiva che il prevenuto ha adottato fin dal primo momento anche relativamente agli altri oggetti da caccia trovati in suo possesso.
Rispetto al quadro “Mercatale un sogno di Fatascienza”, da lui firmato per esteso e datato 10/4/1985, alla richiesta di spiegazioni del P.M. aveva affermato che trattavasi di un “fumetto di fantascienza”, da lui riprodotto in scala maggiore dell’originale. Vedi Sentenza Pacciani 1 novembre 1994 pag. 442