In una nota senza data (verosimilmente una minuta) firmata per il dirigente della squadra mobile dal dott. Gianfranco Bernabei – lo stesso funzionario che in 24 ore aveva liquidato l’articolato memoriale di Valerio Pasquini -, veniva ricostruita tutta la vicenda della Mariella Ciulli, che veniva dichiarata inattendibile come teste che con le sue farneticanti dichiarazioni aveva coinvolto anche il giornalista Mario Spezi (non si capisce però perché non siano stati svolti accertamenti per identificare e interrogare le persone citate dalla Ciulli nel memoriale e nei verbali, come pure perché non siano stati svolti sopralluoghi per riuscire a individuare l’abitazione di cui la donna aveva più volte parlato!) Estratto GIDES 2 marzo 2005 Pag.83/84
Tuttavia dall’annotazione di P.G. del 26 aprile ’91 emergeva: “Nella mattinata odierna Ciulli Mariella telefonava a questo ufficio per fare ulteriori dichiarazioni da lei ritenute utili alle indagini svolte sul cosiddetto “Mostro di Firenze”: pertanto la Ciulli veniva accompagnata in Questura e le sue dichiarazioni, da lei scritte su fogli di carta, venivano formalmente ratificate. La Ciulli ipotizzava poi che, allorquando il Calamandrei frugò nell’abitacolo della vettura bianca in località Castelletti di Signa, poteva essersi impossessato di una pistola. A tale proposito dichiarava che il Calamandrei girava diverse armerie “per acquistare un imprecisato tipo di proiettili”… Vedi 22 dicembre 2008 motivazioni sentenza Silvio De Luca processo a Francesco Calamandrei Pag: 146