Il 18 Novembre 1991 l’Anonimo Fiorentino spedisce una nuova lettera al Direttore de “La Nazione” e per conoscenza all’Avv. Pietro Fioravanti. La lettera si compone di 4 fogli scritti a macchina. In questa missiva, oltre che rimarcare l’innocenza di Pietro Pacciani annuncia il sicuro tentativo di incastrarlo con prove false. L’Anonimo ventila l’ipotesi di un invecchiamento artificiale della pistola calibro 22 del mostro che poi verrà sotterrata nel giardino di Pietro Pacciani. L’Anonimo rimarca il fatto che il fazzoletto trovato a Scopeti possa essere prova genetica per incastrare il MdF e allo stesso tempo una prova dell’innocenza di Pacciani. Fa poi riferimento ad una seconda lettera che sarebbe stata ricevuta dal magistrato Silvia della Monica, lettera che non sarebbe stata pubblicizzata dall’ufficio stampa della Questura. Questa missiva per Della Monica, arrivata nel 1987 ed indirizzata presso la Procura, conteneva un messaggio scritto con dei caratteri trasferibili.
Materiale fornito dall’Avv. Alessio Fioravanti.
L’Anonimo Fiorentino dimostra ancora una volta una precisa conoscenza non solo dei fatti, ma delle intenzioni di “qualcuno”. Ciò che annuncia, come vedremo non si tratterà della pistola ma di un proiettile che verrà rinvenuto e poi molti anni dopo confermato essere un falso, si verifica. Non solo, ma come vedremo nel proseguo dell’ordine cronologico anche il fazzolettino macchiato di sangue rinvenuto a Scopeti si macchierà anche di strani sospetti e strane perizie. Il fazzolettino infatti sparirà per anni e verrà ritrovato, fuori posto, in un faldone dei tanti della vicenda MdF. Questo ritrovamento sarà l’innesco di uno “scontro” fra gli inquirenti. Molti anni dopo, altre perizie su questo famigerato fazzolettino, si scontreranno con la perizia originale che attribuiva un gruppo sanguigno B+.