Il 16 Maggio 1992 viene registrata un’intercettazione ambientale tra Pietro Pacciani e Pietro Fioravanti. La conversazione è registrata nell’abitazione di Pacciani di via Sonnino di Mercatale dalle ore 20,00 alle ore 21,40.
“Nel corso di essa, Pacciani fece riferimento di nuovo alla visita di Don Cuba e di Sgangarella, riferendo: (…) sai icché gli ha fatto? lui prese una bambina di otto anni eh … eh … alzò poverina … ora lui ci ha l’ergastolo … e gli è rimasto trent’anni … questo disgraziato … che gliera lui, però, lì all’infermeria del centro clinico c’era solamente lui… dice sul giornale … alla Nazione dice … con dei patti ben precisi che lui sa dove è la calibro 22 … dice … e … però … dice io ve la insegno ma però … fece dei patti insomma … allora poi in ultimo dice che dietro l’interrogatorio dice un à mia nulla da dichiarare (…) Ancora proseguendo: … e io dissi mah questo pezzo di grullo non verrà mica quassù e dico perché se uno trova un gingillo e lo sotterra … dentro l’orto di Pacciani, venga quassù e mi trovano … Maremma cane e mi beccano anche innocente (…).” Vedi Compagni di Sangue pag. 178