Il 20 Maggio 1992 viene registrata un’intercettazione ambientale alle 3.30 di notte. Pietro Pacciani si sveglia:
“… si alza dal letto con decisione, fa alcuni passi, poi si sofferma un’attimo in cucina, dopodiché comincia a spostare oggetti che producono un forte rumore. Sembra che stia cercando qualche cosa che non trova (pronuncia infatti la frase: dove cazzo è), probabilmente quella cosa lui non la vede e va a tastoni; i rumori proseguono per un certo periodo, poi si sentono due colpi battuti forse su ceramica, forse per richiudere o fermare un coperchio o il nascondiglio stesso. Subito dopo questo, l’uomo pronuncia sottovoce la frase: in do la metto ora? segue un profondo respiro, l’uomo è molto affaticato lo si sente dal respiro; sembra quasi che abbia lavorato in posizione disagiata, che abbia spostato oggetti pesanti. L’uomo non si fa scappare altre frasi; si sente il rumore di una cerniera lampo probabilmente di una piccola borsetta per trucchi; la si sente solo per due volte, aprire e chiudere. Purtroppo, nonostante l’agente avesse subito informato i suoi superiori, non si era ritenuto opportuno intervenire…“. Vedi Compagni di Sangue pag. 189/190