“E’ tutta colpa dei giornali”
le reazioni all’ arresto di Pacciani Pietro, accusato di essere il mostro di Firenze, della figlia maggiore Rosanna e della moglie Angiolina
MERCATALE VAL DI PESA (Firenze). “Per quello che ha veramente fatto ha gia’ scontato la sua condanna. Il resto sono tutte invenzioni di voi giornalisti”. Rosanna, la figlia maggiore di Pietro Pacciani, ha saputo solo alle 13 di ieri, dai giornalisti, dell’ arresto del padre. Apparentemente la giovane, violentata dal padre assieme alla sorella Graziella per 10 anni, non lascia trasparire nessuna emozione, ma a differenza di un anno fa quando Pacciani ricevette l’ informazione di garanzia per gli otto duplici omicidi del “mostro” la giovane adesso difende il padre. Rosanna parla dalla finestra del suo appartamento in una palazzina gialla a poche decine di metri da via Sonnino dove vive il padre. “Nell’ ultimo periodo dice. avevamo cercato di riunire la famiglia. Stava imparando a comportarsi meglio. Adesso che lo hanno rinchiuso di nuovo chissa cosa succedera. Mio padre ha fatto delle cose per le quali ha gia’ pagato. Con questa storia non c’ entra. Adesso devo cercare lavoro. Ora ne ho proprio bisogno”. Poi Rosanna chiede notizie della madre, Angiolina. Le spiegano che poco prima la donna si era limitata a dire che il marito era uscito. Ma appena informata dell’ arresto, aveva aggiunto “e tutta colpa dei giornalisti” e poi bestemmie e parolacce. Questa la reazione della figlia al racconto: “Ma la mamma ora e sola? Allora vado da lei cosi’ la porto a fare una giratina, tanto lui non c’e”.
“E lui il mostro Arrestato a Firenze l’ultimo sospettato”
FIRENZE. L’ ex agricoltore Pietro Pacciani e stato arrestato ieri mattina nella sua casa di Mercatale con l’ accusa di aver compiuto sette degli otto duplici omicidi attribuiti al “mostro” di Firenze. Nel corso di questa inchiesta, iniziata nell’ agosto 1968 quando la Beretta calibro 22 del maniaco ha ucciso le prime due vittime, altre cinque persone sono state arrestate con la stessa accusa. Tutte scarcerate dopo pochi mesi, scagionate da un nuovo delitto del maniaco. Pietro Pacciani ha gia’ passato 17 anni della sua vita in carcere: dal 1951 al 64 per una condanna per l’omicidio di un rappresentante di commercio scoperto a fare l amore con la sua fidanzata; dall’ 87 al 91, dopo che le due figlie avevano denunciato di essere state violentate dal padre fin da quando erano bambine. Il procuratore della Repubblica Vigna ha definito gli indizi a carico di Pacciani “un quadro probatorio molto grave”. Tra gli elementi di accusa innanzitutto la conoscenza diretta dei luoghi dei delitti, sorretta da numerose testimonianze di persone che 1′ hanno visto mentre spiava le coppiette; il proiettile calibro 22 trovato nell’ orto della sua abitazione che presenta una buona coincidenza con i bossoli reperiti sui luoghi dei delitti. Il ritrovamento nella sua casa d’ un album da disegno e un portasapone che apparterrebbero ai due turisti tedeschi Horst Meyer e Uwe Rusch uccisi nel 1983. Al momento dell’ arresto Pacciani ha detto agli agenti: “Sono una vittima, un capro espiatorio” ed e scoppiato in lacrime. Fallai a pagina 13