Il 6 ottobre 1993 la SAM produce una nota su Giuseppe Barrui che viene inviata alla Procura della Repubblica di Firenze. La nota comunica l’esito di un colloquio in carcere del personale SAM con il detenuto Mauro Mannini detenuto nel carcere il Pisa. Il Mannini riferisce alcune confidenze ricevute dal Giuseppe Barrui circa un possibile coinvolgimento nei delitti del Mostro di Firenze di Francesco Vinci, nonché di una perquisizione che il Barrui aveva subito in una fattoria della zona dell’Osmannoro ad opera dei Carabinieri in un periodo di tempo collocato poco prima dell’anno 1982. In tale circostanza, sempre secondo le confidenze ricevute dal Barrui, i Carabinieri non si sarebbero accorti di alcune armi appartenenti al Vinci, forse la pistola, al Barrui stesso e ad altri sardi. Il Barrui aveva attribuito la perquisizione a qualche delazione fatta ai Carabinieri da parte di qualche “infame”.

Antonello Ortu, che dovrebbe essere il servo pastore e custode della pistola del Barrui, stando alle dichiarazioni del Mandelli, in data 24 marzo 1998, è stato colpito da ordinanza di custodia cautelare in carcere del Gip del Tribunale di Firenze per il reato di favoreggiamento personale del latitante Giovanni Farina. Nella circostanza dell’arresto, avvenuto lo stesso giorno 24 marzo, l’Ortu nominava quale difensore di fiducia l’avv. Rosario Bevacqua. Quest’ultimo, stando sempre alle dichiarazioni del Mandelli sarebbe il legale dei Ghisu da oltre 20 anni.

Da verifica condotta l’Ortu, agli atti di questo ufficio, risulta che, alla data dell’ottobre 2000, era irreperibile, non essendo stato trovato, né presso i domicili dei Ghisu, né presso quelli dei suoi familiari in Sardegna, in occasione della notifica del provvedimento di “avviso di conclusione delle indagini preliminari”, emesso da codesta Procura della Repubblica nell’ambito del procedimento penale n. 447/98 mod. 21. Vedi: Nota informativa n°500/2001 del 3 dicembre 2001

6 Ottobre 1993 Nota della SAM su Giuseppe Barrui
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