Il 19 Aprile 1994 il Corriere della Sera pubblica un articolo dal titolo: “Mostro di Firenze, un ” ritratto” accusa Pacciani”, questo articolo viene allegato al Rapporto dei Carabinieri del 21 settembre 1985.
Questo l’articolo: 19 aprile 1994 Corriere della Sera
Questa la trascrizione:
mostro di Firenze, un ” ritratto ” accusa Pacciani
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CORRIERE DELLA SERA
mostro di Firenze, un ” ritratto” accusa Pacciani
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comincerà il 19 aprile il processo contro Pacciani Pietro, accusato di essere il mostro di Firenze. gli indizi contro di lui
PUBBLICATO
TITOLO: Mostro di Firenze, un “ritratto” accusa Pacciani Control imputato due nuovi testi
FIRENZE. Una lista di indizi annuncia il processo al presunto “mostro” di Firenze. A poco Più di une settimana da martedì 19 aprile, quando si aprirà il dibattimento in Corte d’Assise. L’accusa contro Pietro Pacciani aggiunge nuovi elementi a carico dell’ ex agricoltore che dovrà rispondere di otto duplici omicidi. Due nuove testimonianze e un disegno (riprodotto qui sopra, accanto al titolo) indicano Pietro Pacciani presente sui luoghi delle macabre imprese del manico. Ed è proprio il disegno l’indizio più forte contro l’indiziato numero uno della lunga inchiesta giudiziaria. Lo ha tracciato un pittore, che ha voluto mantenere l’anonimato, e che quella domenica 8 settembre 1985 si trovava assieme alla moglie nella radura degli Scopeti di San Casciano Val di Pesa, solo poche ore prima che il maniaco uccidesse i due turisti francesi Jean Michel Kravcichvili e Nadine Mauriot. Il pittore e la moglie videro la Volkswagen Golf con targa francese e la tenda che la coppia di giovani turisti d’Oltralpe avevano montato nello spiazzo; accanto c’era, ha ricordato l’artista. “un uomo allo vestito con un giubbotto da cacciatore di tela color verde scuro, senza maniche, il quale guardava verso la tenda”. Ha raccontato ancora il pittore: “All’inizio ho pensato che quell’uomo fosse l’occupante della Golf e della tenda, ma non era così. Infatti, quando ci ha sentili, si è voltato di scatto e l’ho visto molto bene in faccia. Poi si e affrettato verso i cespugli e non l’abbiamo più visto. Allora ho commentato con mila moglie: “Quello è un guardone, di certo”. L’artista affidò questa testimonianza a una lettera inviata l’11 settembre 1985 a tre giornali fiorentini. Il pittore allegava alla missiva il disegno dell’uomo visto vicino alla tenda dei turisti francesi e una precisazione: “Non deve far meraviglia lo schizzo del profilo da me fatto e che è somigliantissimo, in quanto sono disegnatore e pittore anche di ritratti”. Ma non deve neanche meravigliare che questa lettera testimonianza, consegnata agli investigatori insieme con le migliaia di segnalazioni che in quei giorni turbolenti riempivano le redazioni dei giornali, sia saltata fuori soltanto adesso. Dopo le imprese del maniaco, a Firenze disegni, segnalazioni e testimonianze erano in numero tale da rendere praticamente impossibile accertamenti sistematici. Quella del pittore ha fatto la fine delle oltre: è stata catalogata é archiviata in attesa di risultare utile nel momento in cui le indagini lo avessero richiesto. Di Pietro Pacciani, peraltro, in quei giorni non si conserva neanche il nome: la prima lettera anonima che lo indica come presunto “mostro” di Firenze e infatti datata 17 settembre 1985. L’unica incongruenza della testimonianza è quella dell’altezza: il pittore parla di circa un metro e ottanta e Pacciani è più basso di dieci centimetri. Ma la somiglianza del disegno con il profilo dell’ ex agricoltore (non il Pietro Pacciani di oggi, ma quello di dieci anni fa, più magro di 20 chili e di cui gli investigatori hanno una fotografia) è indiscutibile. Il 7 settembre 1985 un altro testimone avrebbe visto un uomo molto somigliante a Pietro Pacciani arrivare con un motorino dello stesso colore di quello dell’ ex agricoltore nelle vicinanze della tenda della coppia di sfortunati turisti francesi. Infine, una testimonianza dell’ estate 1986, un anno dopo l’ultima efferata “impresa” del mostro: una coppia che, mentre era appartata in automobile, avrebbe visto un uomo, poi descritto come Pacciani, avvicinarsi alla loro vettura con una pistola in una mano e l’altro braccio fasciato. Il testimone è di Mercatale, lo stesso paese dell’ex agricoltore, conosce Pietro Paciani e ricorda: “Il giorno dopo lo vidi in paese ed aveva un braccio fasciato”.
Fallai Paolo
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19 aprile 1994 – Corriere della Sera