Il 23 Giugno 1994, durante il processo a Pietro Pacciani, la Corte si reca ad ispezionare i luoghi a Scopeti.
La Corte ha potuto personalmente constatare nel corso dell’ispezione dei luoghi eseguita il 23 giugno 1994 alla presenza di tutte le parti, e come è del resto perfettamente percepibile dalle carte topografiche e dalle foto in atti, la strada proveniente da Chiesanuova, nella zona in cui il teste Nesi (vedi deposizione del Nesi 8 giugno 1994) ebbe a vedere il Pacciani quella sera, costeggia e sovrasta lo spazio della sottostante valle delimitato, sul versante opposto, dalla via che sale dagli Scopeti e lungo la quale, a poche centinaia di metri in linea d’aria ed al vertice di un vasto bosco, è situata la piazzola teatro del duplice omicidio in danno dei francesi.
Ulteriore importante notazione è che per scendere a piedi dalla via di Faltignano verso il vicino vasto bosco sottostante la via degli Scopeti è sufficiente traversare una limitata area coltivata perfettamente percorribile in ogni suo punto: al margine del bosco suddetto esiste poi un largo sentiero sterrato, battuto e privo di ostacoli, che lo traversa a circa un terzo della sua altezza in senso pressappoco parallelo alla via degli Scopeti. Da tale sentiero si dipartono dei sentieri minori, anch’essi battuti, che salgono verso l’alto in direzione della via degli Scopeti e verso la piazzola che può essere raggiunta, secondo quanto riferito sul posto dal brigadiere comandante la locale stazione di Polizia Forestale, in circa un’ora, un’ora e un quarto di cammino. Il bosco, come la Corte ha potuto constatare, è un bosco chiaro, cioè con molta vegetazione di alto fusto, ma senza un sottobosco fitto, sì che la visibilità all’interno è piuttosto buona sia di giorno, sia, con le opportune cautele, anche di notte.
Nessun dubbio poi che quella sera nelle condizioni descritte dal teste esistesse la materiale possibilità di reciproco avvistamento tra Pacciani e Nesi. La Corte, anche per fugare i dubbi sollevati dalla difesa dell’imputato, ha eseguito una ispezione dei luoghi, documentata dal verbale di udienza, dalle foto e dalle riprese filmate eseguite dalla polizia scientifica e versate in atti, che ha permesso di constatare come, data la conformazione dei luoghi (la via di Scopeti si immette in quella proveniente da Chiesanuova con un incrocio ad Y, il punto di immissione è alla sommità di uno scollino in discesa verso quest’ultima strada), sia perfettamente possibile il reciproco avvistamento tra due veicoli che provengano uno dalla strada degli Scopeti ed uno da Chiesanuova. Ciò è tanto più vero se si tiene poi conto che, come verificato dalla Corte sul posto, mentre la luce dell’incrocio per chi proveniva, come il Nesi, da via degli Scopeti, doveva essere identica all’attuale (i muri a retta che fiancheggiano la carreggiata sono visibilmente molto vecchi), la via di Faltignano doveva essere molto più ristretta, come evidenziato dallo sbancamento e dalla cordonatura piuttosto recente operato sulla corsia di destra per chi proviene da Chiesanuova: ed infatti è ancora visibile tuttora una vecchia linea di STOP sulla via degli Scopeti arretrata di circa quattro metri rispetto all’attuale. Senza necessità di ulteriori specifici accertamenti, che la difesa dell’imputato ha adombrato ma non richiesto, e che appaiono superflui alla luce di quanto la Corte ha potuto percepire direttamente, si può agevolmente dedurre che nel settembre 1985 l’intera area dell’incrocio, nulla essendo mutato nella geometria, era però certamente più ristretta dell’attuale e, dunque, lo scambio doveva essere ancor più ravvicinato e più ravvicinato, quindi più agevole, doveva essere, di conseguenza, anche il reciproco avvistamento: come dire che, nelle condizioni descritte, all’epoca dei fatti la possibilità per il Nesi di vedere Pacciani e di Pacciani di vedere il Nesi erano se non identiche a quelle attuali, probabilmente anche superiori.
Vedi Sentenza Pacciani 1 novembre 1994 pag. 134/135/141/142