Alle ore 15.00 del 21 luglio 1994, Giancarlo Lotti viene convocato in questi Uffici e riferiva informalmente che una delle due FIAT 124, quella più recente, era di colore celeste con la tappezzeria marrone, ma non era sua abitudine prestarla ad alcuno, neanche al Pietro Pacciani. Specificava anche i colori delle altre macchine: l’altra 124, gialla, la 128 coupè rossa, la 850 bianca ed una Mini Minor gialla.
Confermava inoltre il fatto di essere andato con la Filippa e di continuarla a frequentare nella sua casa di Castiglion Fiorentino (di cui era in possesso anche del numero telefonico XXXXXX).
Anche il Mario Vanni, a suo dire, aveva fatto all’amore con la Filippa, ma, per quello che ne sapeva, solo una volta. Quando la Filippa abitava in via di Faltignano n.7 gli incontri con lei avevano luogo in assenza del suo convivente “Salvatore”, uomo che questo Ufficio ha identificato per il pluripregiudicato Salvatore indovino, nato a Ramacca (CT) il 30 marzo 1924, deceduto in data 20 settembre 1986. Il “Salvatore” era un individuo geloso e violento tanto che la Filippa era spesso coperta di lividi. Come già detto, proprio per evitare reazioni, gli incontri con il Lotti avvenivano quando Salvatore si trovava nel carcere di Santa Teresa a Firenze.
Trascritto da 26 Luglio 1994 Nota indagini N.500/94.