La mattina del 23 gennaio 1996 la donna bionda, arrivata il 22 gennaio 1996, fu vista prendere l’autobus ed andarsene. Questo fece supporre che avesse passato la notte presso l’abitazione della Manni.
Verso le 11.00 l’Angiolina Manni fu vista passeggiare per il paese di Mercatale con un atteggiamento piuttosto smarrito, instabile nella camminata tanto da cadere rovinosamente sbattendo il volto a terra e procurandosi delle ferite. Soccorsa da alcuni passanti la Manni si lamentava di essere stata derubata di 200.000 lire proprio dalla donna bionda che aveva dormito da lei. A scopo precauzionale fu ricoverata presso l’ospedale dove venne riscontrato uno stato confusionale e fu ricoverata per qualche giorno. Oltre le ferite al volto dovute alla caduta non presentava nessun segno di violenza. La Manni fu sottoposta anche agli esami ematici e alla ricerca tossicologica negli stessi. Risultò avere una concentrazione di tavor decisamente elevata. A questa presenza i sanitari attribuirono lo stato di smarrimento e confusione che la Manni presentava.
Nel frattempo la stazione locale dei CC fu avvertita della vicenda e i militari eseguirono un sopralluogo presso l’abitazione dell’Angiolina Manni. Non fu rilevato niente di particolare ma fu accertato che entrambi i lati del letto matrimoniale erano disfatti come se avesse ospitato due persone a dormire. Su uno dei due guanciali furono repertate delle piccole macchie di sangue e un capello che poi da accertamenti successivi risultarono appartenere ad Angiolina Manni. Sul cassettone fu repertato un bicchiere con dei residui di liquido che in seguito analizzato confermò presentare il principio farmacologico del tavor.
I CC dopo alcuni giorni tornarono a controllare l’abitazione della Manni e nel cortile della stessa trovarono uno scontrino di prenotazione, ottenuto all’ufficio informazioni della stazione di Santa Maria Novella. Questo riportava la data del 22 dicembre 1995, cioè la data di arrivo della signora bionda e sullo stesso era presente una annotazione, eseguita con un grafia incerta, riportante “mercata val di pesa“. Gli accertamenti successivi riscontrarono che il tagliando di prenotazione era stato emesso fra le ore 11.00 e le ore 11.45. Una verifica dei treni in arrivo poco prima di quella fascia oraria evidenziò un treno che arrivava da Venezia.
Il responsabile dell’aggressione, la misteriosa donna bionda, stando al contenuto della telefonata intercettata fra Marzia Rontini e Foggi Gina del 28 novembre 1997, sarebbe stata la moglie di Giulio Cesare Zucconi e cioè Maria Ines Pietrasanta.
Vedi: Nota informativa n°500/2001 del 3 dicembre 2001