Il 13 Febbraio 1996 Valdemaro Pucci fa una telefonata presso la Squadra Mobile interessandosi del fratello Fernando Pucci.
La sera del 13 febbraio, infatti, il fratello di Pucci chiese, telefonicamente, un incontro con la Squadra Mobile. L’incontro avvenne la stessa sera a casa sua, a Montefiridolfi. In quella occasione sia il fratello che la cognata del teste riferirono che, essendosi insospettiti del fatto che il loro congiunto, in un brevissimo arco di tempo, fosse stato più volte convocato sia in Questura che in Procura, avevano insistito per conoscere da Fernando i motivi di quelle convocazioni. Dopo vari tentativi, quel giorno, Fernando aveva confessato, raccontando loro di essere stato testimone oculare del delitto degli Scopeti. Il fratello, nel sottolineare che il racconto, a suo giudizio, era vero, faceva presente che, se egli avesse saputo prima quei fatti, sicuramente avrebbe presentato il fratello alla Polizia o direttamente davanti ai giudici, durante il processo a carico di Pacciani. La cognata confermò che Fernando le aveva espressamente detto, durante il pranzo di quel giorno, che, in relazione all’omicidio degli Scopeti, lui aveva visto ogni cosa. Anche in epoca molto precedente Fernando le aveva riferito confidenzialmente che, quella sera, qualcuno lo aveva minacciato, ma non aveva detto altro. Vedi Compagni di Sangue pag. 84/85