Vanni tace: “ha paura”

FIRENZE – “Mario Vanni non c’ entra niente con gli omicidi. Probabilmente sa qualcosa e non parla perchè ha paura”. Con queste parole l’ avvocato Giangualberto Pepi spiega la difficile situazione dell’ ex portalettere di San Casciano Val di Pesa, l’ amico di merende di Pietro Pacciani, appassionato di vino e di vibratori, cui è toccato lo strano destino di finire in carcere sulla soglia dei 70 anni, accusato dell’ ultimo duplice delitto del mostro proprio nelle ore in cui il suo amico Pacciani veniva assolto. Ieri Vanni doveva affrontare il secondo interrogatorio davanti al Pm Paolo Canessa, per replicare alle nuove accuse che gli sono state lanciate dall’ amico Giancarlo Lotti. Lotti ha fatto ritrovare alla polizia, nella piazzola di Scopeti che fu teatro dell’ omicidio del 1985, una buca nella quale – sostiene – dopo il delitto Vanni e Pacciani nascosero qualcosa, forse la Beretta calibro 22 che ha firmato tutti gli omicidi del mostro. Vanni ha preferito non rispondere. L’ interrogatorio nel carcere di Prato è durato più o meno cinque minuti. Poi, dal momento che le sue condizioni di salute sono sempre più precarie, è stato disposto il suo ricovero nel centro clinico del carcere di Pisa, dove ha trascorso molti mesi anche Pacciani. L’ avvocato Pepi promette battaglia. Giancarlo Lotti e Fernando Pucci, i due testimoni oculari del delitto di Scopeti, non lo convincono affatto: “Sono personaggi di una stranezza unica. Sono sempre presenti sui luoghi dei delitti. Forse hanno parlato per evitare che accada a loro ciò che è successo a Vanni”. Ma anche la procura sta portando avanti le indagini. E dalle carte dei delitti emerge una nuova serie di analogie: la presenza di piccole buche è segnalata sia nella piazzola di Sagginale, teatro del duplice delitto del ‘ 74, che in quella di Boschetta di Vicchio, dove avvenne il duplice omicidio dell’ 84. Per quanto pazzesco possa apparire, sembra che più di una volta l’ assassino (o gli assassini) abbia nascosto la sua arma sul luogo del delitto.

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28 Febbraio 1996 Stampa: La Repubblica – Vanni tace: “ha paura”
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