Il 29 Marzo 1996 il dirigente della Squadra Mobile Michele Giuttari si reca per un sopralluogo in località La Rena nei pressi della villa di Edmondo Bianchi dove la signora Mariagrazia Frigo e il marito Giampaolo Bertaccini avevano avuto il “quasi incidente” descritto nelle loro testimonianze della mattina del 26 marzo 1996 e del pomeriggio del 26 marzo 1996.
“Il 29 marzo, mi recai in località “La Rena” e, insieme alla donna, effettuai un sopralluogo, constatando personalmente la vicinanza del luogo, dove la donna aveva visto quell’auto sospetta, alla piazzola del delitto. Ricostruimmo sia l’episodio relativo al mancato incidente, sia i movimenti della seconda auto, che procedeva a distanza di un centinaio di metri da quella guidata dal Pacciani. Questa era, secondo la teste, una macchina di tipo sportivo, bassa, con la coda tronca, di colore rosso sbiadito, corrispondente perfettamente alla Fiat 128 di colore rosso, posseduta, all’epoca del delitto, da Lotti.
Precisò che, qualche giorno prima del delitto e, con tutta probabilità, proprio il giorno precedente, aveva notato quella stessa auto sulla medesima strada sterrata, con una persona a bordo. L’auto si era immessa in una stradina laterale. La percorremmo fino a che, dopo circa 200 metri, non terminava davanti ad un promontorio, ai piedi del quale, dall’altro lato, c’era proprio la piazzola del massacro. Era ipotizzabile che quella postazione fosse stata utilizzata per guardare la coppia senza essere notati.
La Frigo descrisse il guidatore della seconda autovettura. Si trattava di una persona di corporatura robusta, con il viso pieno, capelli di colore castano scuro sul marrone, adulta. A quel punto mostravo alla donna la foto di Lotti. La guardò: la foto che mi fate vedere mi dà una certa somiglianza di quella persona che vi ho descritto. Essa, infatti, raffigura una persona che ha lo stesso capoccione e la stessa pettinatura della persona da me notata. Anche la corporatura mi sembra la stessa. E, ancora, guardando meglio: sì la pettinatura è proprio quella.” Vedi Compagni di Sangue pag. 136/137
e”’ come no’! se indaga giuttari il caso e’ risolto
cose da manicomio credere che simili omicidi possano esser stati commessi da 4 ubriaconi.