Il 27 Maggio 1996 viene inviato a Michele Giuttari, da parte dell’Isp. Ugo Nativi, il resoconto delle indagini patrimoniali effettuate su Pietro Pacciani in data 22 maggio 1996 e 25 maggio 1996.
Segue il 31 maggio 1996 accertamenti sull’acquisto delle case.
Questo il resoconto:
Accertamenti successivi permisero di accertare il patrimonio complessivo e movimentato da Pietro Pacciani presso gli uffici postali. Il tutto viene riassunto in 6 tabelle.
“Dagli accertamenti eseguiti, la situazione finanziaria e patrimoniale del Pacciani, maturata nel corso degli anni, risultava la seguente.
– Dal 16.04.51 al 04.07.64 Pacciani era stato detenuto per il reato di omicidio ai danni di Bonini Severino.
Da un accurato esame del fascicolo personale relativo a tale periodo di detenzione, era emerso che lo stesso aveva più volte richiesto al competente Ministero di Grazia e Giustizia il pagamento delle spese di viaggio che i suoi familiari avrebbero dovuto affrontare per recarsi da lui in visita, «in quanto poveri».
Lo stesso aveva, inoltre, chiesto sia all’Ente Comunale di Vicchio che al Patronato, sussidi e aiuti finanziari per la sua famiglia.
Inoltre, nel predetto fascicolo, era presente un certificato del Comune di Vicchio, datato 14.11.63, a firma del Sindaco, attestante lo stato di «nullatenenza e povertà» del Pacciani.
– Al momento della scarcerazione, avvenuta in data 4.7.64, disponeva di fondi pari a £ 350.000, come si evinceva da un estratto della pratica di «liberazione di Pacciani Pietro», redatta dalla Casa Circondariale di Padova in data 4.7.64.
– Dal 1965 al 1968, risultava aver lavorato, in qualità di mezzadro, presso il podere “Casino Particchi” sito in località Badia a Bovino, di proprietà di Ceseri Costantino.
Durante tale periodo, non aveva percepito alcuno stipendio, ma aveva diviso il raccolto e l’eventuale vendita di bestiame con il proprietario del fondo.
La moglie del defunto Cesari Costantino, interrogata, aveva precisato che «il reddito del podere era appena sufficiente a mantenere una famiglia».
– Verso la fine degli anni Sessanta, inizio degli anni Settanta, per circa tre anni, aveva lavorato in qualità di mezzadro, senza quindi alcuna retribuzione in denaro, presso un podere in località Casini di Rufina, in via Forlivese di proprietà di Lotti Cesare, da cui, a dire delle figlie del Lotti stesso, aveva ricavato «l’indispensabile per il fabbisogno di una famiglia».
– Dal 15.4.73 al 31.12.81, risultava aver lavorato nell’azienda agricola di Rosselli del Turco, con le mansioni di operaio agricolo specializzato, percependo il pagamento di n. 40 ore settimanali.
Veniva acquisita la documentazione relativa alle somme percepite dal Pacciani dal 1978 al 1982, così suddivise:
nel 1978 £ 5.913.270
nel 1979 £4.293.383
nel 1980 £ 5.583.115
nel 1981 £ 5.007.741
nel 1982 £ 5.420.403
per un totale di £ 26.217.912
(in data 30.9.79 Pacciani aveva acquistato la casa di Piazza del Popolo n. 7 per la somma di £ 26.000.000 in contanti)
– Dalla fine del 1982 alla metà del 1984, risultava aver lavorato presso la famiglia Gazziero, in qualità di operaio avventizio agricolo, saltuariamente con retribuzione di circa £ 5.000/6.000 l’ora.
(In tale arco di tempo, aveva acquistato: nel dicembre 1982 l’autovettura Ford Fiesta targata FI D26185 per una somma contante di £ 6.000.000, nonché in data 30.6.84, l’abitazione di via Sonnino nr. 32 per la somma di £ 35.000.000 in contanti).
– Dal 24.10.85 al 6.4.87, risultava aver lavorato, in tre brevi periodi di tempo, presso la “Fattoria di Luiano”, sita in Mercatale Val di Pesa (FI), di Palumbo Alberto, percependo complessivamente la somma di £ 1.600.000 circa.
– Era stato detenuto per violenza ai danni delle figlie dal 30.7.87 al 6.12.91 e aveva percepito, durante la sua carcerazione:
nel 1988 £ 593.000
nel 1989 £ 386.000
come si evinceva dall’archivio dell’anagrafe tributaria.
– Sia il Pacciani che la moglie, Manni Angiolina, beneficiavano della pensione minima erogata dall’I.N.P.S., rispettivamente dal febbraio del 1979 e dal gennaio del 1973.
Nell’arco degli anni la pensione era rimasta sempre al “minimo” per un importo che era variato dalle £ 122.000 del 1973 alle attuali £ 659.050 mensili. La riscossione avveniva con cadenza bimestrale con tredici mensilità annue.
– Dei genitori dei predetti coniugi solo il Manni Pio, padre dell’Angiolina aveva riscosso una pensione dall’I.N.P.S. di categoria “minima” dal novembre del 1959 al febbraio del 1978.
– Da una nota dei CC di Vicchio di Mugello (FI) nr. 3419/9 R.P.P., datata 18.03.63, si rilevava che la madre del Pacciani, all’epoca, aveva una pensione di circa £ 5.000 mensili.
– Non risultava alcuna successione da:
* Pacciani Antonio e Bambi Rosa, genitori di Pacciani
Pietro;
* Manni Pio e Gaudenzi Giulia, genitori di Manni Angiolina.
– Le figlie Rosanna e Graziella avevano frequentato l’Orfanatrofio di S. Giovanni in Sugana, comunemente chiamato dagli abitanti di S.Casciano, “Il Tálete”, a spese in parte del Comune e in parte dell’O.N.M.I. Non era possibile acquisire la documentazione cartacea inerente le spese sostenute per la frequenza delle due ragazze, in quanto l’istituto aveva cessato la propria attività nel 1975.
Pacciani Graziella, dal 1987-1988, aveva lavorato presso la famiglia Cappelli, in qualità di domestica, con uno stipendio, all’atto dell’accertamento (anno 1996) di £ 800.000 mensili, vitto e alloggio compresi. Precedentemente la stessa non aveva svolto altro lavoro retribuito.
Pacciani Rosanna, allo stato degli accertamenti (anno 1996) non espletava alcuna attività lavorativa, in quanto ricoverata presso il centro diurno “Meoste”. In passato la stessa risultava aver lavorato presso la famiglia Giacchetti, in qualità di domestica dal 30.10.85 al 16.03.91, percependo una retribuzione mensile che andava dalle £ 500.000 mensili iniziali, a £ 750.000 mensili degli ultimi periodi, vitto e alloggio compresi. Precedentemente, non risultava avesse svolto altro lavoro retribuito. Sempre all’atto degli accertamenti, la predetta risultava percepire, dal Comune di S. Casciano V.P., un contributo “minimo vitale” di £ 700.000 bimestrali, come si evinceva dalla delibera della Giunta Comunale del 2.9.96.” Vedi Compagni di Sangue pag. 232/233/234/235/236