Il 12 Giugno 1996 viene interrogato Giancarlo Lotti alla presenza di  Paolo Canessa e Michele Giuttari oltre che dalla presenza di Callisto Di Genova e del viceispettore Massimo Fanni. Giancarlo Lotti è assistito dal proprio difensore di fiducia, avvocato Alessandro Falciani.

Questo il verbale di interrogatorio: 1996 07 15 – Giancarlo Lotti interrogatorio

PROCURA DELLA REPUBBLICA presso il TRIBUNALE DI FIRENZE
N. 5047/95 R.G. Notizia di Reato

Trascrizione dell’interrogatorio di Lotti Giancarlo del 15/07/1996 Pubblico Ministero: Dr. Paolo Canessa

Contiene: 1 pagina di copertina, 22 pagine di trascrizione
Il Consulente Tecnico: Marcello Ghelardini

P.M. DOTT. CANESSA – Siamo qui, il giorno 15 luglio dell’anno 1996, presso la sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica di Firenze, davanti al P.M. dottor Paolo Canessa, sostituto; con la presenza, per motivi attinenti alle indagini, del dottor Michele Giuttari dirigente della Squadra Mobile della Questura di Firenze e dell’assistente Callisto Di Genova, della Polizia di Stato, del viceispettore della Polizia di Stato, sempre, Massimo Fanni, il quale viene incaricato della redazione del presente verbale, del verbale per le operazioni di fonoregistrazione, è presente Lotti Giancarlo, che è assistito dal proprio difensore di fiducia, avvocato Alessandro Falciani del Foro di Firenze. Senta un cosa, Lotti, ci può ripetere un attimo le sue generalità.

LOTTI GIANCARLO – Io quello che mi sono ricordato…

P.M. DOTT. CANESSA – No, mi scusi, mi perdoni, sì, quello… Io volevo sapere le sue generalità; dove è nato?

LOTTI GIANCARLO – Ma costì ci sarà scritto: il 16/9/40.

P.M. DOTT. CANESSA – Certo che c’è scritto, non si preoccupi! Senta, mi diceva il suo avvocato, il quale me l’ha fatto sapere, e il personale della Polizia di Stato, che lei, rispetto alle cose che ha già raccontato, le erano venute in mente degli altri… in particolare due elementi che riteneva opportuno e necessario riferire al

P.M. LOTTI GIANCARLO – Cose importanti.

P.M. DOTT. CANESSA – Cose importanti. Me le vuole un attimo spiegare queste cose importanti, di cosa si tratta; con tutta calma, pazienza, cerchi di farsi capire.

LOTTI GIANCARLO – Io parlo delle cose di… del fatto dell’83, il fatto dei cosi…

P.M. DOTT. CANESSA – Il fatto del 1983, cioè l’omicidio del 1983.

LOTTI GIANCARLO – Mi ricordo delle cose…

P.M. DOTT. CANESSA – Che gli è venuto in mente.

LOTTI GIANCARLO – Sì.

P.M. DOTT. CANESSA – Me le dica.

LOTTI GIANCARLO – Come il nome di quello che hanno fatto sortire di dentro; un certo Francesco Vinci; come mi hanno detto loro.

P.M. DOTT. CANESSA – Cioè lei la volta scorsa aveva spiegato che sapeva che l’omicidio era stato fatto per fare uscire una certa persona dal carcere. Ora lei dice, le è venuto in mente che…

LOTTI GIANCARLO – Queste cose, questi fatti qui.

P.M. DOTT. CANESSA – Questa persona qui come ha detto si chiama?

LOTTI GIANCARLO – Francesco Vinci.

P.M. DOTT. CANESSA – Come le è venuto in mente questo nome?

LOTTI GIANCARLO – No, mi è venuto in mente, durante il colloquio mi ha ricordato, mi è venuto in mente… No, mi è venuto in mente oggi… Sa…

P.M. DOTT. CANESSA – E a lei chi glielo fece questo nome? Che era Francesco Vinci.

LOTTI GIANCARLO – Uno dei due, Mario, lui, perché io ci ho parlato spesse volte.

P.M. DOTT. CANESSA – Ho capito.

LOTTI GIANCARLO – E mi disse questo nome qui.

P.M. DOTT. CANESSA – Glielo disse prima dei fatti, prima dell’omicidio o glielo disse dopo che l’avevate già fatto? Che l’avevano… Se lo ricorda?

LOTTI GIANCARLO – Ma forse sarà stato prima del fatto.

P.M. DOTT. CANESSA – Le disse che c’era…

LOTTI GIANCARLO – Che doveva fare questa cosa per via…

P.M. DOTT. CANESSA – Per fare uscire…

LOTTI GIANCARLO – Per fare sortire questa persona.

P.M. DOTT. CANESSA – Lei questa persona poi…

LOTTI GIANCARLO – Io l’ho vista …

P.M. DOTT. CANESSA – L’ha vista…

LOTTI GIANCARLO – … che c’è a Pietra … io l’ho vista andare, però non sapevo se era questa qui la persona. E me ne ha parlato Mario mi diceva chi era questa persona. Questo nome qui, nome e cognome.

P.M. DOTT. CANESSA – E come mai questa persona era in carcere, le spiegò tutto come stavano le cose? Cerchi di farmi capire.

LOTTI GIANCARLO – Loro mi hanno detto che dovevan far questo, che dovevano fare per fare sortire questa persona, poi a me non mi hanno detto altre cose.

P.M. DOTT. CANESSA – Perché questa persona…

LOTTI GIANCARLO – Mi hanno spiegato questo fatto qui, poi…

P.M. DOTT. CANESSA – Era in carcere lui. Senta una cosa lei ha detto questa persona l’ha anche vista una volta. Mi spieghi.

LOTTI GIANCARLO – Sì, ma io l’ho vista, però non ci ho parlato.

P.M. DOTT. CANESSA – Non ci ha parlato.

LOTTI GIANCARLO – Non sapevo nemmeno il nome primo, insomma, quando l’ho vista lì.

P.M. DOTT. CANESSA – Mi spiega questa persona come l’ha vista, dove l’ha vista, se è in grado

di riconoscere.

LOTTI GIANCARLO – Io ho visto uno con la barba.

P.M. DOTT. CANESSA – Io le avevo mostrato delle fotografie l’altra volta.

LOTTI GIANCARLO – Io visto con la barba.

P.M. DOTT. CANESSA – Uno con la barba. E in che occasione l’ha visto? Dove era?

LOTTI GIANCARLO – Un giorno presso… l’ho visto passare, poi non…

P.M. DOTT. CANESSA – E con chi era?

LOTTI GIANCARLO – La prima volta che l’ho visto era solo. La seconda l’ho visto…

P.M. DOTT. CANESSA – L’ha visto da solo e come ha fatto a sapere che lo conosceva?

LOTTI GIANCARLO – No io non…

P.M. DOTT. CANESSA – Non lo conosceva. Dove l’ha visto la prima volta?

LOTTI GIANCARLO – Io l’ho visto… Ma non ero sicuro se era quella persona lì che mi hanno raccontato loro.

P.M. DOTT. CANESSA – Va bene. Allora, mi racconti quando l’ha visto la prima volta dove era.

LOTTI GIANCARLO – Verso la piazza, andava in giù, però in quel momento non ho visto nemmen loro come…

P.M. DOTT. CANESSA – Ecco: “verso la piazza, andava in giù”…

LOTTI GIANCARLO – Vicino alla piazza, dove c’è l’orologio.

P.M. DOTT. CANESSA – Nella piazza dell’orologio. “Andava in giù”. Verso dove?

LOTTI GIANCARLO – Verso… c’è una via va verso il comune…

P.M. DOTT. CANESSA – Andava in giù dalla piazza dell’orologio verso il comune.

LOTTI GIANCARLO – Dalla piazza verso… dalla trattoria, insomma, venendo giù…

P.M. DOTT. CANESSA – “Venendo” mi scusi?

LOTTI GIANCARLO – Insomma venendo giù, verso il comune.

P.M. DOTT. CANESSA – Il Comune. Venendo dalla parte della trattoria, ha detto?

LOTTI GIANCARLO – Sì, dalla piazzetta, c’è una piazza, si va in giù. Può darsi che sia lui che va in sù, io ho visto…

P.M. DOTT. CANESSA – Sì, sì. E era a piedi?

LOTTI GIANCARLO – Ero nel bar, io ho visto questa persona, però in quel momento non sapevo chi era, non è che…

P.M. DOTT. CANESSA – Era al bar. Quindi la prima volta lei nota questa persona… lei si trovava al bar, in che bar era lei?

LOTTI GIANCARLO – C’è un bar lì, c’è una… un bar che si chiama il Bar Centrale.

P.M. DOTT. CANESSA – Bene. Lei ricorda che periodo era, era estate, era inverno, era giorno, era sera?

LOTTI GIANCARLO – Di giorno, perché ci dovevo vedere; se era estate non…

P.M. DOTT. CANESSA – Non si ricorda.

LOTTI GIANCARLO – … non me ne ricordo.

P.M. DOTT. CANESSA – E questa persona era a piedi? Vide se…

LOTTI GIANCARLO – Io l’ho vista a piedi.

P.M. DOTT. CANESSA – Ha visto se in lontananza aveva qualche mezzo, se andava incontro a qualcuno?

LOTTI GIANCARLO – No, io ero nel bar, poi…

P.M. DOTT. CANESSA – Dove andò…

LOTTI GIANCARLO – … dove è andato, poi non…

P.M. DOTT. CANESSA – Non ha visto dove è andato.

LOTTI GIANCARLO – Poi l’ho visto un altro giorno insieme con Mario. Perché di molto Mario va in piazza, no, e allora…

P.M. DOTT. CANESSA – Allora ha ricollegato…

LOTTI GIANCARLO – No, li ho visti insieme. E aveva certe… e io l’ho visto che camminava, l’ho visto di fronte, non è che l’abbia visto proprio bene in …

P.M. DOTT. CANESSA – Ecco…

LOTTI GIANCARLO – E l’altezza ora non mi ricordo che altezza era.

P.M. DOTT. CANESSA – Senta una cosa, e un altra volta l’ha visto con Mario in piazza; parlavano, erano seduti?

LOTTI GIANCARLO – Mi pareva tutto lui, poi sa dico discorsi che io non l’ho visto per bene se c’aveva la barba o no.

P.M. DOTT. CANESSA – Un giorno l’ha visto con Mario, con Mario Vanni, quindi.

LOTTI GIANCARLO – Però io ero distante, non è che … e abbia parlato.

P.M. DOTT. CANESSA – Però era la stessa persona che lei aveva visto.

LOTTI GIANCARLO – Come di dietro pareva la stessa persona. L’altezza, ora giudicare, non… con i capelli indietro, però..

P.M. DOTT. CANESSA – E poi era…

LOTTI GIANCARLO – E poi….

P.M. DOTT. CANESSA – Mi scusi. E era con Mario Vanni; e erano seduti, camminavano?

LOTTI GIANCARLO – Erano lì, andavano verso giù, c’è la piazzetta, sempre nel punto…

P.M. DOTT. CANESSA – Sempre lì nei pressi del Bar Centrale.

LOTTI GIANCARLO – … o più giù, non è… siamo lì.

P.M. DOTT. CANESSA – Camminavano?

LOTTI GIANCARLO – Sì.

P.M. DOTT. CANESSA – Quindi lei non ebbe modo di capire…

LOTTI GIANCARLO – Non sono andato tanto vicino a parlare.

P.M. DOTT. CANESSA – Ecco, non si avvicinò, non sa di cosa abbiano parlato.

LOTTI GIANCARLO – Due parlano e che vo’ a sentire che dicono? Quello non andai.

P.M. DOTT. CANESSA – Ecco, poi, questo… se ne andarono entrambi o lei quel giorno parlò anche con Mario?

LOTTI GIANCARLO – Non li ho rivisti dopo. Io non sono stato mica a vedere dove andavano.

P.M. DOTT. CANESSA – Benissimo. Era giorno, era sera quando li vide?

LOTTI GIANCARLO – Doveva essere giorno. Però il giorno non mi ricordo se era in settimana non lo so.

P.M. DOTT. CANESSA – Bene. Sì. Era dopo la volta che l’aveva visto da solo.

LOTTI GIANCARLO – Sì. La prima volta.

P.M. DOTT. CANESSA – Dopo quanto tempo… quanto tempo c’è fra le due volte, la volta che l’ha visto da solo e…

LOTTI GIANCARLO – Sarà stato… non lo so, una settimana. … avanti.

P.M. DOTT. CANESSA – Io l’altra volta le feci vedere delle fotografie di questa persona, lei ricorda che le mostrai delle fotografie?

LOTTI GIANCARLO – Ma io, viste per bene, la prima volta…

P.M. DOTT. CANESSA – Benissimo. Allora…

LOTTI GIANCARLO – Le ho viste solo…

P.M. DOTT. CANESSA – … io le rimostro la foto che le avevo mostrato allora e che è allegata al verbale dell’interrogatorio del 12 giugno ’96. Mi dice se…

LOTTI GIANCARLO – Io l’ho visto così con la barba. Poi se l’è levata dopo questo non lo so.

P.M. DOTT. CANESSA – Al di là di questo. Lei la persona che vide è questa qui con la barba?

LOTTI GIANCARLO – Quando l’ho vista la prima volta aveva la barba, poi con Mario non so se … Non l’ho visto proprio vicino.

P.M. DOTT. CANESSA – E questa raffigurata nella foto che le mostro e che poi si allegherà al verbale, è quello con la barba. Lei dice la prima volta che l’ha visto di persona, per bene, aveva la barba.

LOTTI GIANCARLO – L’ho visto perché gli andava in giù….

P.M. DOTT. CANESSA – Bene. La seconda volta dice non sono…

LOTTI GIANCARLO – La seconda volta non l’ho vista tanto…

P.M. DOTT. CANESSA – È la fisionomia. Ho capito. Ma il nome di questa persona quando gli è stato fatto? E chi gliel’ha fatto?

LOTTI GIANCARLO – No, di quella persona nel parlando, con questa di San Casciano, Mario, allora…

P.M. DOTT. CANESSA – Gli chiese: “Ma chi è quello lì con cui era”?

LOTTI GIANCARLO – “Quello con cui tu parlavi chi era?” Alla fine me lo disse, mi disse questo nome qui. Nome e cognome.

P.M. DOTT. CANESSA – Gli disse quel nome Vinci.

LOTTI GIANCARLO – Sai, parlando così, sai, da un discorso a un altro…

P.M. DOTT. CANESSA – Riuscì a farselo dire. Perché lei è un po’ curioso insomma.

LOTTI GIANCARLO – Insomma!

P.M. DOTT. CANESSA – Senta una cosa, ma questa volta in cui li vide così, era prima o dopo, ovviamente negli anni, in che periodo li ha visti? Cioè tanti anni fa, parecchi anni fa? Nell’epoca… dopo gli omicidi? Perché nell’omicidio dell’83 dice che Francesco Vinci è pacifico che era in carcere. Lei questa persona qui, rispetto a quell’omicidio lì…

LOTTI GIANCARLO – No, l’anno, come fo, non me ne ricordo mica…

P.M. DOTT. CANESSA – No, non le chiedo di ricordare l’anno. Le chiedo questa volta in cui li ha visti insieme, risale a tantissimi anni fa o a pochi anni fa? Vediamo.

LOTTI GIANCARLO – No, questo è…

P.M. DOTT. CANESSA – Tanti, tanti?

LOTTI GIANCARLO – Tanti! Bisogna vedere quanti. Ora…

P.M. DOTT. CANESSA – Bisognerebbe… Ecco. Ma nei suoi ricordi come lo può collocare; quando lo vide le disse Mario: “E’ quello che abbiamo fatto uscire perché era…”

LOTTI GIANCARLO – Ha detto queste parole qui.

P.M. DOTT. CANESSA – Oh! Le disse: “Questo è quello che abbiamo fatto uscire facendo l’omicidio”.

LOTTI GIANCARLO – Lui non voleva parlare, ma io, parlando così… perse un po’… alla fine mi disse…

P.M. DOTT. CANESSA – “È quel Francesco Vinci di cui ti ho…”

LOTTI GIANCARLO – Lui mi ha detto questo nome qui; io non posso mica insistere se… Lui mi ha detto il nome, io…

P.M. DOTT. CANESSA – Ma lei, che è un po’ curioso, le chiese cosa faceva questo nella vita, e… Gli ha poi chiesto qualcosa?

LOTTI GIANCARLO – Io gli ho chiesto solamente così, parlando di noi.

P.M. DOTT. CANESSA – Ma parlando lui gli ha detto se stava lì, se stava a San Casciano, se stava da qualche parte?

LOTTI GIANCARLO – No, per dire la verità questo non…

P.M. DOTT. CANESSA – Non gliel’ha detto.

LOTTI GIANCARLO – Non ce ne ho parlato.

P.M. DOTT. CANESSA – Le sembrò che il… Questa qui era una persona amica di Pacciani, amico di entrambi, avevano paura?

LOTTI GIANCARLO – Io l’ho visto quel giorno insieme a Mario, poi non lo so.

P.M. DOTT. CANESSA – Sì. Ecco, nel parlare con il Vanni cosa capì di questo Vinci? Era uno… caspita hanno fatto un omicidio per farlo uscire! Era uno legato a loro, legato a Pacciani, per quale motivo?

LOTTI GIANCARLO – Se stesse nel posto… questo non…

P.M. DOTT. CANESSA – Ecco, dove sta? Non glielo chiese?

LOTTI GIANCARLO – Come fo a saperlo io. Io gliel’ho detto, parlando, del nome e cognome, poi altre cose…

P.M. DOTT. CANESSA – Ma gli disse se era… di che provenienza era, da dove veniva?

LOTTI GIANCARLO – Lui mi spiegò sul sardo, può darsi… lui mi ha detto un nome così, sardo, poi sai… P.M. DOTT. CANESSA – Sardo.

LOTTI GIANCARLO – … se è…

P.M. DOTT. CANESSA – Quella persona lì è sarda. E cosa… ecco, cosa facesse a San Casciano, se… Non è riuscito a capire.

LOTTI GIANCARLO – Mah, io non è che sia andato a fondo sulle cose, perché…

P.M. DOTT. CANESSA – Ma le sembrò che il Vanni le parlava con timore, con rispetto, con paura?

LOTTI GIANCARLO – No, non è che volesse parla’ tanto.

P.M. DOTT. CANESSA – Ma le disse che era quello che avevano fatto uscire perché fu lei a insistere a farselo dire, o… perché lo scalzava un po’?

LOTTI GIANCARLO – No, feci per… parlando così, lo scalzai un pochino, allora alla fine mi disse il nome e il cognome. Non è che…

P.M. DOTT. CANESSA – Ho capito. Per caso, se era una persona che conosceva Pacciani, o se l’aveva conosciuto il Vanni?

LOTTI GIANCARLO – No, non lo so se lo conosceva quell’altro, Pietro non lo so.

P.M. DOTT. CANESSA – Poi lei questa persona, a parte questa volta, l’ha mai più vista in San Casciano?

LOTTI GIANCARLO – Ma io, vedere due volte, può darsi che me l’abbia ridetto, io non… Io l’ho visto due volte sole, poi, non lo so.

P.M. DOTT. CANESSA – Va bene. Poi ha detto che aveva ricordato qualche altra cosa?

LOTTI GIANCARLO – No. Sulla cosa della lettera: insomma che si mandò là alla …

P.M. DOTT. CANESSA – Mi spieghi.

LOTTI GIANCARLO – Doveva spedire… l’avevano mandata a una persona, a una certa… lui disse il nome, non lo so, se era sicuro che mettessi il nome preciso, una certa Manuela … non so se era… Lui mi spiegò qualche cosa.

P.M. DOTT. CANESSA – Lui chi? Mi scusi, eh!

LOTTI GIANCARLO – Mario.

P.M. DOTT. CANESSA – Mario. Che quella lettera, quella che voi spediste..

LOTTI GIANCARLO – Quella che si fu costretti ad andar là.

P.M. DOTT. CANESSA – Spedirla a quella di Vicchio?

LOTTI GIANCARLO – Sì. E come ha detto lui…

P.M. DOTT. CANESSA – E era spedita?

LOTTI GIANCARLO – … corrispondeva a questa persona qui.

P.M. DOTT. CANESSA – Una certa Manuela. Ma glielo disse lui, o vide l’indirizzo lei?

LOTTI GIANCARLO – No, l’indirizzo proprio non me la vuolse far vedere tutta per bene.

P.M. DOTT. CANESSA – E cosa vide lei? “Manuela”; vide lei il nome?

LOTTI GIANCARLO – No, quello me l’ha detto lui.

P.M. DOTT. CANESSA – Ah, gliel’ha detto lui. Ho capito.

LOTTI GIANCARLO – Io vidi l’indirizzo proprio perché… poi in fondo non c’era scritto tanto bene, “Firenze”, c’era scritto in fondo, non era scritto tanto bene, allora…

P.M. DOTT. CANESSA – Ma c’era “Vicchio, Firenze”, o “Firenze”?

LOTTI GIANCARLO – In cima c’era scritto un “V”, Vicchio, non lo so; era scritto male, non si … bene.

P.M. DOTT. CANESSA – E Manuela; il cognome non c’era?

LOTTI GIANCARLO – Ma lui mi disse il nome e basta. Non lo so.

P.M. DOTT. CANESSA – E cosa faceva, il perché gli spedivate questa lettera? Gli spedivano questa lettera, glielo spiegò?

LOTTI GIANCARLO – Sì, me lo spiegò; mi disse: “C’è questa donna che ha…” Insomma, dice era giovane, gli garbava, e questa donna insistiva perché non voleva frequentarlo.

P.M. DOTT. CANESSA – Non voleva frequentare Mario o tutti e due?

LOTTI GIANCARLO – No, due; ero io e Mario e basta, insomma. Quando glie ne spedii, la si portò là. Poi se l’ha vista questa persona, io non lo so se l’ha vista, perché andetti là io, poi andette a spedire la lettera e poi lui mi disse… non so se era commessa o se era in un bar, non mi spiegò preciso che lavoro faceva. E l’aveva minacciata, voleva fare delle cose, a come disse… e per la strada cominciò a fare… a vociare delle cose e allora io … quando passa una macchina e sente quelle cose lì! E allora gli dissi: “Mario, senti se tu la fai finita, sennò a questo punto ti lascio qui, perché io tutto questo casino così non va mica bene!”

P.M. DOTT. CANESSA – Mi scusi…

LOTTI GIANCARLO – No, no, ho parlato troppo alla svelta…

P.M. DOTT. CANESSA – No, no, no, ma io capisco, lei vada tranquillo, mi faccia capire per bene. Volevo prima che mi facesse capire bene di questa Manuela.

LOTTI GIANCARLO – Lui mi ha detto questo nome qui. Può darsi che…

P.M. DOTT. CANESSA – E a questa Manuela perché gli scrivevano quella lettera che lei ci ha raccontato l’altra volta, che ci avevano messo qualcosa preso da un barattolo, mi sembra che mi abbia raccontato.

LOTTI GIANCARLO – Sì.

P.M. DOTT. CANESSA – Ma perché la spedivano a questa Manuela? Quale era il motivo?

LOTTI GIANCARLO – Non so, perché non voleva che andasse con lui, non lo so, per quella lì, se doveva far qualcosa; io non ho saputo…

P.M. DOTT. CANESSA – Cioè anche a questa Manuela loro, lui, Mario o qualcuno…

LOTTI GIANCARLO – Era una amica di quella… Lui mi disse che era un’amica di quella persona lì, di quella che successe il fatto là.

P.M. DOTT. CANESSA – Di quella morta?

LOTTI GIANCARLO – Della… come mi hanno spiegato.

P.M. DOTT. CANESSA – Ma che motivo avevano di mandargli…

LOTTI GIANCARLO – Questo…

P.M. DOTT. CANESSA – Loro la conoscevano questa Manuela, c’erano andati a trovarla? Questa Manuela cosa ha detto che faceva? Lo sa? Glielo dissero cosa faceva?

LOTTI GIANCARLO – A me mi disse, non me lo spiegò tanto bene; o commessa o in un bar, non so di preciso.

P.M. DOTT. CANESSA – Ma nello stesso bar dove lavorava quella morta?

LOTTI GIANCARLO – No, non me lo disse…

P.M. DOTT. CANESSA – Non gliel’ha detto.

LOTTI GIANCARLO – … preciso, o commessa…

P.M. DOTT. CANESSA – Ma lei…

LOTTI GIANCARLO – Mi disse… si cosò un po’, sicchè non ho capito bene come è, come gli ha spiegato bene…

P.M. DOTT. CANESSA – E questa era un’amica di quella morta. E l’aveva… la minaccia in cosa consisteva? Mi faccia capire. Perché gli mandavano…

LOTTI GIANCARLO – Eh, la minacciavano perché dice: “Con me non ci vuol venire”.

P.M. DOTT. CANESSA – Anche questa Manuela non voleva andare con loro?

LOTTI GIANCARLO – Disse quella è una donna abbastanza giovane, me lo disse lui.

P.M. DOTT. CANESSA – Lei l’ha mai vista questa…

LOTTI GIANCARLO – Io no, non l’ho mai vista. Non ho visto nemmen quell’altra, sicchè non so, non posso dire una cosa e poi non è che… E la minacciava, dice… “Ma perché tu l’hai minacciata, se lei non ti vuole, scusa, come fai?” Insomma, per la strada cominciava a fare… a borbottare: “Gli fo…”

P.M. DOTT. CANESSA – Di questa Manuela.

LOTTI GIANCARLO – Di questa qui. Gli dissi: “Che ti ha fatto? se non ti vuole, perché…”

P.M. DOTT. CANESSA – Questo avvenne quando andaste a spedire la lettera?

LOTTI GIANCARLO – Sì.

P.M. DOTT. CANESSA – Ho capito.

LOTTI GIANCARLO – Quando si tornò per venire a casa, per la strada cominciò a fare… a vociare; e a quel punto lì anch’io cominciai anche un po’… non era una cosa…

P.M. DOTT. CANESSA – Questa Manuela non voleva il Vanni. E per questo motivo lui gli mandava un pezzetto… un qualcosa che aveva…

LOTTI GIANCARLO – Io gli spedì questa lettera, però…

P.M. DOTT. CANESSA – Ma quello che spediva, mi scusi, era… erano entrambi? Chi è che aveva voluto spedire la lettera? Il Vanni o il Pacciani?

LOTTI GIANCARLO – Saranno stati insieme tutti e due.

P.M. DOTT. CANESSA – A lei cosa gli dissero, cosa capì? Chi era che spediva? Che lei, se non sbaglio, disse che l’aveva spedita il Pacciani la… o non vide lei chi scrisse l’indirizzo?

LOTTI GIANCARLO – Ma quando ce li avevo lì a casa l’avevano bell’e scritta.

P.M. DOTT. CANESSA – Era bell’e scritta.

LOTTI GIANCARLO – Sicché io non vidi nemmen nulla di che c’era…

P.M. DOTT. CANESSA – Va bene, né chi l’aveva scritta.

LOTTI GIANCARLO – Non me la volevano nemmen far guardare né nulla; che dovevo fare.

P.M. DOTT. CANESSA – Lei ci raccontò di quel barattolo, mi aveva raccontato.

LOTTI GIANCARLO – Sì, sì.

P.M. DOTT. CANESSA – Ecco. E così, l’avevano…

LOTTI GIANCARLO – … e poi levò della roba, però l’avevan bell’e fatta, era bell’e pronta, sicché…

P.M. DOTT. CANESSA – Confezionata.

LOTTI GIANCARLO – … non vo mica a piglia’ la lettera…

P.M. DOTT. CANESSA – Ho capito. L’indirizzo, quando lei vide la busta, era già fatto.

LOTTI GIANCARLO – Era bell’e finito.

P.M. DOTT. CANESSA – E questa Manuela era una giovane anche come quella anche…

LOTTI GIANCARLO – A come mi spiegò lui era giovane, poi non lo so che età aveva.

P.M. DOTT. CANESSA – Era tanto che la conoscevano questa Manuela? Non lo sa.

LOTTI GIANCARLO – Questo…

P.M. DOTT. CANESSA – Lei ha mai sentito dire che erano andati a trovare questa Manuela? No.

LOTTI GIANCARLO – Può darsi che la conoscessero meglio loro. Io non l’ho vista…

P.M. DOTT. CANESSA – Sì, sì.

LOTTI GIANCARLO – Non è che… Io spiego le cose che mi hanno detto, non è che…

P.M. DOTT. CANESSA – No, ma lei, Lotti, io lo vedo, cerco di capire, non è che…

LOTTI GIANCARLO – Non è che…

P.M. DOTT. CANESSA – Ci deve spiegare la verità.

LOTTI GIANCARLO – … dico le cose che…

P.M. DOTT. CANESSA – Ho capito. C’era qualche altra cosa? Lei ha detto: “Cose importanti”, mi faccia capire.

LOTTI GIANCARLO – Ma le uniche importanti queste che ho detto ora, poi…

P.M. DOTT. CANESSA – Ho capito. Le è venuto in mente… Indubbiamente sono importanti.

LOTTI GIANCARLO – Non saprei altre.

P.M. DOTT. CANESSA – Di quello che… di questi fatti gli è venuto in mente questo.

LOTTI GIANCARLO – Altre cose…

P.M. DOTT. CANESSA – Vede, Lotti, perché, lei deve…

LOTTI GIANCARLO – Sì, lo so.

P.M. DOTT. CANESSA – Lei deve capire, io credo che…

LOTTI GIANCARLO – Sì, sì, lo so.

P.M. DOTT. CANESSA – Cioè se sa qualche altro particolare, se le è venuto in mente, cioè…

LOTTI GIANCARLO – Quello che mi è venuto in mente…

P.M. DOTT. CANESSA – L’ha detto.

LOTTI GIANCARLO – … son queste qui, non è che…

P.M. DOTT. CANESSA – Però volevo farle presente che se lei ha… capisco le sue difficoltà, le sue paure…

LOTTI GIANCARLO – Quello che posso dire io, quelle altre io non le so, non è che…

LOTTI GIANCARLO – Lotti, lei deve dire solo…

LOTTI GIANCARLO – Non posso dire una cosa e poi…

P.M. DOTT. CANESSA – Per carità!

LOTTI GIANCARLO – … non son sicuro…

P.M. DOTT. CANESSA – Io volevo solo farle capire che se ha cose da dire è bene che non abbia riserve, perché se le dice…

LOTTI GIANCARLO – No, no, quello che mi sono ricordato l’ho detto.

P.M. DOTT. CANESSA – Ecco, ora lei si è ricordato questo. Va bene. Si chiude il verbale, la registrazione alle 19.46 e si procede poi alla verbalizzazione in forma riassuntiva.

15 Luglio 1996 Interrogatorio di Giancarlo Lotti

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