A Maggio del 1997 (il giorno è fittizio) poco tempo prima che iniziasse il processo ai compagni di merende Lorenzo Nesi si presenta, assieme al suo legale, ad un incontro con Michele Giuttari.
Nell’occasione riferisce in merito alla frequentazione da parte di Mario Vanni di una prostituta di nome Clelia Cuscito. Questa prostituta fu trovata morta nella sua abitazione il 14 dicembre 1983. Il Nesi fa presente che Vanni frequentava una prostituta che lo stesso Vanni definiva “gentile ed educata” e che lo lasciava molto soddisfatto per le sue prestazioni. Nesi aggiunge che in seguito apprese dai giornali che questa donna era stata uccisa nel suo appartamento di Firenze. Chiesto a Vanni se era la stessa prostituta il Vanni lo confermò. Nel confermarlo, senza turbamenti di sorta, affermò che quello era un periodo in cui venivano uccise molte prostitute. Nesi racconta inoltre che in quel periodo, in cui Vanni frequentava quella prostituta, gli mostrò dei peli di pube che custodiva in una busta.
Gli furono mostrati gli identikit realizzati nel 1983 al che Nesi esclamò: “Questo è il Lotti negli anni ‘80! Non come è adesso. È proprio lui. Ha lo steso viso, la stessa espressione, gli stessi capelli pettinati e folti ai lati così come li portava Lotti quando aveva la Fiat 124”.
Non disponiamo del verbale.