24 Ottobre 1997, 26° udienza, processo, Compagni di Merende Mario Vanni,  Giancarlo Lotti e  Giovanni Faggi per i reati relativi ai duplici delitti del MdF e Alberto Corsi per favoreggiamento.

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Angelo Randellini, Dino Salvini, Francesco Messina, Baldo Bardazzi

Presidente: Buongiorno, Vanni c’è, anche per Faggi non c’è nessuno

Avv. Patrizio Pellegrini: L’avvocato Bagattini lo sostituisco io presidente

Presidente: Bertini con Lotti c’è, poi abbiamo tutti gli altri allora facciamo così l’avvocato Pellegrini mi sostituisce quelli che mancano, mi sembra che Saldarelli manca e Culandai, per Santarelli c’è lei? Allora gli altri li sostituisce Pellegrini bene, chi abbiamo stamattina?

P.M.: Avvocato Santoni io ho un teste che è Vanni che terrei per ultimo perché è della polizia perché mi diceva l’avvocato Santoni alcuni dei suoi testi avrebbero esigenze di essere sentiti abbastanza presto.

Presidente: C’è l’avvocato Bertini che mi ha fatto presente che c’è un prete/un sacerdote mi pare? Siete d’accordo in questo senso? Va bene.

P.M.: Io presidente ho già fatto presente all’avvocato Santoni qualche perplessità sulla lista testi ma volevo dire che non ho assolutamente alcun motivo di oppormi a sentire alcuni di questi testi, volevo presentare solo alla Corte l’ho già detto all’avvocato Santoni alcuni che sono secondo me problemi tecnici che prima di sentire questi testi sarebbe bene risolvere, ad esempio mi sembra di vedere dall’ordinanza che loro hanno fatto che i testi dell’avvocato Santoni ammessi sono quelli di una lista depositata al giorno 12, alcuni dei testi oggi presenti esattamente tre sono in una lista del giorno 13 che sembra non sia stata presa in considerazione dalla Corte, questo a mio avviso, a proposito quindi di questa lista del giorno 13 e di alcuni testi che sono oggi citati esattamente Gigli Marconcini e Pesci Giorgio io faccio presente onestamente una situazione di fatto, si tratta di testi che sono indicati sull’omicidio dell’84 già sentiti dalle forze di PG io ho verificato cosa hanno detto questi testi all’epoca sono testi sentiti nel 94 in quell’attività fatta, dell’84 chiedo scusa, fatta dai carabinieri per verificare diciamo il traffico che c’era sulla Sagginalese quella sera, si tratta di testi che non hanno portato alcun elemento alle indagini perché hanno fatto affermazioni generiche su auto, chiedo scusa presidente, è un argomento ecco quindi sono testi questi della lista del 13 a parte Iolanda Libera su Montefiridolfi io non ho assolutamente alcuna forma di opposizione anzi mi associo nonostante che allo stato non sia ammessa ma penso ci potete ritornare in qualsiasi momento negli altri, l’ordinanza del 20 maggio, faccio presente gli altri tre testi che dovrebbero deporre sull’omicidio dell’84 facevo presente che sono testi secondo me alle indagini ininfluenti figuriamoci se sono influenti o pertinenti al dibattimento, si tratta di persone che riferiscono di avere visto auto di cui non hanno saputo dare indicazioni se non il tipo e che sono passate dalla via Sagginalese quella notte. Ora questi testi c’è ne sono non solo quei tre in tutti gli omicidi c’è ne sono veramente tantissimi persone che hanno visto traffico perché sono strade che ovviamente quelle dove sono avvenuti gli omicidi non chiuse al traffico, questo è ovvio, allora dico portare alla Corte testi che non sono influenti sotto nessun punto di vista ovviamente secondo l’ottica del PM mi sembra non pertinente e superfluo, in quest’ottica pur non avendo nessuna formale opposizione faccio presente che i testi Gigli, Marconcini e Pesci di cui ho qui verbali che loro possono al solo fine di dire se sono influenti o no verificare dico che proprio portano elementi che a mio avviso non hanno alcun interesse, però ripeto non ho alcuna formale opposizione dico a mio parere che si tratta di un’attività che ai fini della ricostruzione di questi fatti non hanno portato nulla alle indagini 10 anni fa figuriamoci oggi a distanza di 10 anni questi signori cosa ci possono dire del traffico. L’altro elemento che volevo far presente e per quello che riguarda la testimonianza del test Bardazzi Baldo indicato secondo me sicuramente ammesso ecco per quanto riguarda il teste Bardazzi Baldo è un teste che è già stato sentito nel corso del procedimento a carico di Pacciani su una circostanza che addirittura mi sembra in sentenza è stata considerata irrilevante, la circostanza è quella che avrebbe visto il Bardazzi due giovani nello stesso pomeriggio della domenica dell’84 che crede il signor Bardazzi di aver visto nelle persone che si erano fermate al suo bar in un certo posto vicino a borgo aver ritenuto di identificare i due giovani poi uccisi e visti sul giornale, questo teste Bardazzi è stato nello stesso dibattimento a carico di Pacciani smentito da successive testimonianze, allora io dico circa l’orario perché in quello stesso orario altre testimonianze dicono che la ragazza era già al lavoro, allora io direi fermo restando che anche per quanto riguarda il teste Bardazzi l’influenza e pertinenza per oggi è sicuramente modesta, anzi assolutamente da considerare proprio di livello e efficacia tendente a zero perché è un teste che è stato poi smentito sempre nell’ottica di non opporsi a niente io vorrei che la Corte tenesse presente prima la testimonianza fornita e dal Bardazzi nel precedente procedimento di cui ho qui copia e testimonianza per quanto riguarda Bardazzi del signor Rontini e della moglie i quali hanno riferito in dibattimento sicuramente Rontini se non ricordo male che la figlia era con loro in quell’orario quindi non poteva essere dove l’ha vista il Bardazzi e la testimonianza di esattamente altra teste che dice che alle 16:45 la Pia era già al lavoro quindi non poteva essere quel bar, la testa cui mi riferisco non è mai stata sentita ma se la Corte crede è possibile sentirla, è una testa che è stata sentita dalla polizia giudiziaria e si chiama Francini o Franconi di cui io mi riservo ove influente sotto il profilo che ho appena indicato di fornire le esatte generalità. Quindi fermo restando che il PM non ha nessuna formale opposizione a che si sentano testi e che si accerti tutta la verità che la parte civile intende provare faccio presente che si tratta di testimonianze che al di là del fatto che siano stati ammesse o meno per quanto riguarda Bardazzi ho detto or ora, per quanto riguarda gli altri tre io sono a disposizione anche verbali di allora si tratta di testi la cui pertinenza per la ricostruzione dei fatti nelle accuse mosse agli imputati è sicuramente nulla.

Avvocato: Devo aggiungere anche la mia istanza nel caso che venga sentito il teste Bardazzi sia sentito sulle stesse circostanze di Rotini che è qui nel corridoio.

Presidente: Avvocato Santoni?

Avv. Santoni Franchetti: Io credo che si tratti innanzitutto di una questione formale, la lista da me presentata il 13 è stata ritualmente presentata, io ho inteso quando questa Corte ha ammesso le prove del 12 essendo il foglietto del 13 spillata all’istanza del 12 intendesse tutte le prove presentate dalla difesa, d’altronde non vi sarebbe assolutamente motivo di aver espulso dal processo la seconda lista se come io intendo per giurisprudenza pacifica il 13 era data utile per poterla presentare, comunque allora fu presentata e se le altre parti volevano comunque non mi pongo mai a controprove anche tardive delle altre parti, se le altre parti volevano a quel tempo potevano presentare testi a controprova. Io ritengo inoltre presidente che qualsiasi elemento in questo processo sia rilevante e che vada discusso qui non altrove, le disposizioni del Bardazzi, della Gigli e della Pesci sono importanti perché in un mosaico così vasto di fatti che si smentiscono l’uno con l’altro e di prove e controprove certamente anche costoro possono portare qualche cosa di estremamente importante a mio avviso, ma il problema ripeto è soltanto formale, per me quando la Corte io così l’intesi sennò avrei detto subito presidente perché non avete ammesso il 13 senza nessuna motivazione? Perché evidentemente da altre prove richieste della difesa che non sono state accolte sono state respinte con una motivazione da parte di questa Corte ma evidentemente delle prove ritualmente presentate su cui allora non fu fatta nessuna opposizione dalle parti, presidente stia ben attento, perché sulla lista dei 13 nessuno allora disse nulla, evidentemente queste prove sono pacificamente e ritualmente della Corte intesi come un fatto comprensivo, il 12 si intende anche quello attualmente presentate 13 insisto quindi affinché siano ammessi, non mi pongo certamente alle controprove della parte civile e del pubblico ministero la ringrazio.

Presidente: Avvocato l’ultima chi ha stamattina, chi ha portato?

Avv. Santoni Franchetti: Io ho portato il carabiniere Messina credo sia presente, il maresciallo Polito, il maresciallo Salvini, la signora Jolanda libra, il signor Bardazzi e l’ingegnere Randellini con cui volevo che è una cosa velocissima delle ferrovie incominciare, seguito dal maresciallo Salvini sui fatti.

Presidente: Della liste del 13 solamente il Bardazzi.

Avv. Santoni Franchetti: E la Libra, no ci son tutti salvo il Pesci a cui rinuncio perché mi ha detto che è fuori per motivi di lavoro quindi non mi sembra importante, rinuncio al teste Pesci comunque la lista del 13 c’era il signor Gigli, il signor Marroncini, il signor Bardazzi e la signora Libra e credo sia venuta ma non so.

Avv. Nino Filastò: Presidente volevo intervenire, sulla questione che riguarda il teste Bardazzi, io fra l’altro stavo riguardando la mia lista mi sembrava averlo inserito anche a me ma evidentemente c’è ma è stato escluso non ho non ho potuto controllare bene, comunque io non ho capito bene se il pubblico ministero ha espresso un’opposizione tardiva alla audizione di questo testimone o se si appella ad una facoltà discrezionale della Corte affinché la Corte attraverso i suoi poteri discrezionali espunga un teste già ammesso dalla lista dell’avvocato Santoni difensore di parte civile. Beh comunque sia è il caso di discuterla la questione perché l’avviso di questo difensore si tratta di un testimone particolarmente importante ed è particolarmente importante perché secondo questo difensore a difesa di Vanni Mario si tratta di uno delle due persone che hanno visto in faccia il serial killer della provincia di Firenze, che hanno visto in faccia il serial killer che ha agito nella provincia di Firenze dal 1968 al 1985 forse anche dopo, quindi una persona che è in grado probabilmente di identificare questo personaggio e quindi da potersi mettere a raffronto per esempio con la persona che io difendo per sentire se per caso questa persona ha in qualche modo delle somiglianze fisionomiche con la persona. Per intelligenza della Corte facendo riferimento al dibattimento Pacciani, chi è questo signor Baldo Bardazzi? È il titolare di un tavola calda che si trova nei paraggi di San Piero in un orario che se non ricordo male corrisponde alle 14:30 del pomeriggio questo signore cosi ha riferito al dibattimento nel procedimento Pacciani e quella che siano state le valutazioni fatte dalla sentenza del processo Pacciani non mi interessano perché a me interessa soprattutto quel che ha visto e constatato questo testimone sul quale sarà opportuno che questa corte faccia tutti gli approfondimenti che tiene, ma sto parlando di una posizione molto importante, vede entrare nel suo esercizio due giovani, una ragazza ed un ragazzo i quali si vanno a sedere dentro, immediatamente dopo a ruota entra un signore, è un certo tipo, un certo personaggio che descrivono, questo signore non entra dentro l’esercizio ma si va a sedere all’esterno, si siede ordina una birra che non beve e che continua attraverso il vetro getta verso l’interno del bar di questa tavola calda ha fissare intensamente la ragazza con uno sguardo particolare, parlera il testimone sentiremo cosa dice sto descrivendo la posizione dopodiché questo signore quando vede che i ragazzi hanno finito trangugia d’un fiato la birra li segue immediatamente dentro il bar, paga e gli va dietro, osserverà questo testimone che questa persona che doveva essere lì per forza arrivata con un’automobile questa macchina l’aveva messa in una stradetta laterale.

P.M.: Scusa devo interromperti ma la questione è questa, secondo me il teste non è ammesso io mi sono opposto perché fosse ammesso ed ora si sta facendo il racconto.

Avv. Nino Filastò: L’ho imparato dal Dottor Giuttari questo meccanismo di raccontare cosa dicono i testimoni, se lo fa comunque

Presidente: Quel teste che sembra che l’ha indicato anche lei suo tempo.

Avv. Nino Filastò: Cosa vuole che le dica presidente sto parlando di un altro momento certa situazione mi si interrompe come al solito vada avanti così col pezzo di boccone, riprendiamo il filo, non saranno le 14:30 sarà un altro orario fatto sta che indica un orario che secondo me salvo la mezz’ora, il quarto d’ora, ha detto cose importanti e soprattutto importanti per la difesa del Vanni perché come ho scritto nella mia lista io mi riservavo di, e l’ho portato fra l’altro, sono qui e chiederò di produrle, ho portato una serie di fotografie di Vanni degli anni che vanno dall’81 all’85 da esibire a questi due testi in particolare Bardazzi e Zanetti perché dicano questi due testi se queste foto o la persona fisica di Vanni hanno nulla a che vedere o qualche cosa a che vedere con la persona che loro dicono di aver visto.

Presidente: Effettivamente la nostra ordinanza della Corte nulla ha detto della lista del 13 ora noi ci riuniamo e poi vediamo.

Avv. Nino Filastò: Non ho mica finito io presidente, io poi osservo anche questo, questa Corte si sta perlomeno per ora e sulla base dei testi portati al dibattimento dal pubblico ministero accingendo a giudicare in un processo di questa natura in cui si sta parlando di 4/5 ergastoli nei confronti di Mario Vanni si accinge a giudicare sulla base d’una serie di testimonianze che va bene poi ne parleremo insomma quelle che sono senza avere finora svolto un approfondimento che è uno in tema della cosiddetta prova generica per i giudici popolari dirò che in gergo si intende così con un’espressione di questo genere la prova che ha a che fare con il fatto/con le circostanze del fatto/con tutte le situazioni obiettive e quel che è peggio si sta accingendo ad interrogare Lotti senza che la Corte abbia avuto fino a questo momento la percezione precisa del come per esempio si è svolto il delitto dell’84 o dell’85 o i due dell’81, uno è escluso sappiamo che non se ne può parlare come quello del 74, niente cioè a dire dove stava le macchine, come stavano, le tracce, le indicazioni, un sacco di cose che sono importantissime e fondamentali, sono contento di far piacere la cosa la faccia sorridere presidente.

Presidente: No avvocato perché lei dice una cosa inesatta anche per questo, perché gli atti sono stati depositati e sono nella camera citati.

Avv. Nino Filastò: Quelli sono una cosa gli approfondimenti che questa Corte ed i difensore hanno diritto di fare con riferimento alle persone fisiche/delle persone che hanno constatato questi fenomeni sono un’altra, la prova non è stata data, sono stati dati dei documenti cartolari, poi lei signor pubblico ministero come sa benissimo ha presentato e continua a interrompermi faccia pure tanto, lei ha presentato una lista questa lista comprende questo aspetto, com’era naturale e come è ovvio ed è una lista che è stata ammessa, questa lista comprende per l’omicidio di Baldi Stefano, di Campi Susanna, il maresciallo Salvini Dino, l’agente Valente Claudio, il professor Maurri Mauro, la dottoressa Cucurnia Maria Grazia, per l’omicidio di Manardi Favole di Migliorini Antonella lei ha chiesto che vengano sentiti colonnello dell’Amico Olinto, il capitano Ghisetti Silvio, il professor Maurri Mauro, il dottor Cagliesi Cingolani Riccardo, la dottoressa Parrini Laura, per l’omicidio di Maya Rush lei ha chiesto che venga sentito il maresciallo Storchi, il sovrintendente Autorino, il professor Maurri e la dottoressa Cugna, per l’omicidio di Stefanacci di Rontini ha chiesto il maresciallo Polito e tenente colonnello Sticchi, il sovrintendente Autorino, un intendente Libertino professor Maurri e dottor Marini Franco, ancora l’omicidio dell’85 dei due francesi Autorino Giovanni, professor Maurri ha chiesto anche che venga sentito il dottore professore Brunetti Pietro sulle perizie riepilogative che hanno a che vedere con gli aspetti balistici.

Presidente: Scusi Avvocato una precisazione, non è che il pubblico ministero oggi ha esaurito le sue prove, ha avuto difficoltà a reperire alcuni testi ed ha acconsentito che si inserisca la Franchetti.

Avv. Nino Filastò: Io guardando/leggendomi il dibattimento perché sto facendo questo questione, non si preoccupi, in genere può darsi anche dica delle cose inutili ma è piuttosto raro, io sto dicendo questo perché riguardante al dibattimento un certo punto il pubblico ministero nell’impostare la sua come dire nel parlare delle prove di quelle che verranno fatte, nell’organizzare i termini dell’addizione dei suoi testimoni ha detto ma noi quindi della generica non c’è bisogno di far niente ha detto testualmente, ora se è il caso lo trovo, non bisogna farla perché io ho depositato gli atti abbiamo tutto non c’è bisogno di nulla più o meno quello che ha detto due minuti fa opponendosi a questa osservazione che stavo facendo, ecco io quindi parto da questo presupposto non ho trovato nel dibattimento una rinuncia esplicita da parte del pubblico ministero a questi testimoni sulla quale aveva avuto molte cose da ridire ma ho trovato una diciamo così espressione verbale da parte sua per la quale tutto questo che lui ha correttamente impostato nella sua lista testimoniale perché primo atto io direi che tutte queste cose avrebbe dovuto essere preliminare a qualsiasi altro accertamento da parte di questa Corte che come si sa nell’ambito di qualsiasi ricerca anche i tempi tecnici di essa sono importanti, perché è importante come dire quando si deve ricercare qualcosa mettere sul terreno quello che serve anche secondo un certo ordine, l’ordine di ricerca, l’ordine di raccolta di prove è fondamentale/è importante non per nulla è prevista dal codice in un certo modo. Quindi noi siamo arrivati a una fase in cui si sta interrogando i testimoni di una parte civile senza che questo testimoniale/questi aspetti del processo siano stati minimamente approfonditi da questa Corte. Ora voglio dire, ipotizzato una rinuncia del pubblico ministero a questi testimoni o una decadenza sua con riferimento al fatto di non averli citato o altro io seguo questo signor presidente che con riferimento a questi testimoni questo difensore aveva proposto una serie di contro prove, a parte averne chiesto autonomamente la citazione per determinate circostanze singolari che non sono come dire il complessivo della vicenda perché il pubblico ministero correttamente quando ha organizzato questa sua lista testimoniale non ha chiesto che venga sentito il professor Maurri per esempio che devo dire sulla compatibilità di quel coltello trovato nel forno del signor Mario Vanni rispetto a quel tipo di lesione, gliela devo fare questa domanda al professor Maurri vero signor presidente? Visto che si è parlato di questo coltello, si è detto che era nascosto, stava in forno, tutto il resto glielo faremo vedere al professor Maurri e gli chiederemo se quel tipo di escissioni sul cadavere possono essere minimamente compatibili con quel tipo di arnese. Ebbene queste cose sono aspetti particolari, singoli, specifici che questo difensore ha indicato, non questo altri, con riferimento alla sua lista al suo testimoniale ma il pubblico ministero dicevo correttamente attraverso quella che è la sua visione globale del processo non chiede questi aspetti singolari ma domanda tutte le circostanze, tutto quello che può essere utile rispetto a quel delitto, a quell’atti e tutto il resto. Rispetto a questi aspetti questo difensore ha fatto delle istanze a controprova che sono state respinte dalla Corte, la Corte però ha detto salvo cosa? Salvo il diritto del difensore a fare il controesame nei confronti dei testimoni dal pubblico ministero, diritto che verrebbe a essere assolutamente vanificato perché se questi testimoni non venissero sentiti e non si desse luogo a queste prove che invece bisogna fare perché sono state ammesse, perché sono indispensabili, voglio sentire qualcuno che mi dica che sono irrilevanti, voglio sentire qualcuno che mi dica che questo dibattimento di fronte a questa Corte non dovrebbe avere la possibilità di esaminare de visu le circostanze obiettive dei vari delitti, per avere de visu ascoltandole questa Corte non sentendone raccontare o leggendole da qualche verbale ascoltare questa Corte ed approfondire determinati particolari che hanno a che vedere con certi atteggiamenti, orientamenti, affermazioni fatte da Pucci, il Pucci abbiamo un po’ visto che tipo di dichiarazioni fare e del Lotti, una cosa una qualsiasi, una qualsiasi. Per fare un esempio che questa Corte dovrà certamente approfondire, si è creato un problema che io spero di poter risolvere anche attraverso le produzioni documentali, per cui sembrerebbe che fosse possibile introdursi nella tenda dei francesi aprendo una certa zip/una certa cerniera lampo e che un certo rumore sarebbe stato quello della cerniera lampo e non quello del coltello raccontato dal Locci il che si sistemerebbe un paio di incongruenze compresa quella di un telo che è tagliato che non è tagliato perché è rimasto intero quindi a meno che una certa persona non sia diventato un puro spirito trasferendosi attraverso una tela una certa constatazione di questo collaboratore fra virgolette di giustizia non comincia a fare un po’ acqua. Bene questo approfondimento non è possibile farlo, non sarebbe possibile farlo, la Corte non potrebbe farlo senza ascoltare coloro che hanno fatto i primi accertamenti sul luogo del delitto della coppia dei francesi e hanno concretamente esaminato la situazione della tenda per esempio qual è, qual erano le aperture, come si collocava tutto il resto, ho detto per fare un esempio presidente, ma rispetto alle circostanze ai fatti e alle affermazioni che ci sono in atti già di Pucci per esempio ma poi successivamente di Lotti vi sono tutta una serie di punti fermi, se è possibile naturale, da mettere sul terreno prima che venga ascoltato Lotti, prima che venga ascoltato Lotti questa Corte deve essere in grado di essersi fatta delle idee precise sul come si sono svolti determinati fatti altrimenti non ha termini di paragone per valutare l’attendibilità di un cosiddetto collaboratore di giustizia, se prima non ha approfondito una serie di dati obiettivi di presupposti di fatto sulla base delle quali comparare quelle dichiarazioni. Quindi quale che sia l’ordine di un’eventuale rinuncia quello che vuole il pubblico ministero la mia istanza è questa si sentono queste persone indicate in questa lista del pubblico ministero, si stabilisca un calendario per sentirle e tutto questo lo si faccia prima dell’audizione del coimputato Lotti, così come prescrive il codice.

Presidente: Sì, per quanto riguarda i testi indicati dall’avvocato Santori allora non si devono sentire le opposizioni a questo?

Avv. Nino Filastò: Io non ho opposizione se questi testimoni che ha fatto Santoni stamattina si posso sentire insomma non ero preparato a sentirli per dire la verità ma non faccio posizione è una cosa regolare secondo me che non va bene ma comunque visto che ci siamo però questo andazzo si chiuda con stamani presidente.

Presidente: Baldazzi allora lo si sente oggi o lo si sente un’altra volta?

Avv. Nino Filastò: Io preferirei un’altra volta per gli altri si, Baldazzi preferirei un’altra volta.

Presidente: No, repliche no.

Avv. Santoni Franchetti: Abbiamo già sentito un teste della difesa dell’avvocato Lenia se non sbaglio e non per questo nessuno di noi ha eccepito che i testi dell’accusa o delle parti civili fossero decadute, il semplice fatto a volte per esigenze nostre che siano impegnati in questo processo per mesi e abbiamo tanti altri processi in tutta Italia di spostare i testi non vuol dire evidentemente le funzioni formali a nulla io l’ho intesa così questo processo e credo che la Corte sia d’accordo con me quindi nulla vieta che se oggi sentiamo dei testi risentiremo poi quelli dell’accusa tutti quanti con quella

Presidente: Se siete accordo si può fare se non siete d’accordo vuol dire allora

Avv. Santoni Franchetti: Mi sembra presidente che lei ha impostato questo processo concedendo a tutti noi grazie a Dio e la ringraziamo veramente un po’ di spazio e un po’ di respiro grazie.

P.M.: Scusi presidente io avevo chiesto che fosse acquisito il verbale delle deposizioni già rese da Baldazzi nel precedente (audio distante)

Presidente: No ora su questo punto siccome noi non abbiamo detto nulla sulla lista del 13 allora a questo punto devo

(voci basse o assenti)

Presidente: Allora la Corte d’Assise prevedendosi in relazione all’istanza dell’avvocato Santoni Franchetti di esaminare i testi di cui la lista depositata in data 13 maggio 97, vista l’opzione del pubblico ministero, il fatto che questa Corte d’assise nell’ordinanza ammissiva della prova in data 6 6 97 non ha fatto alcun riferimento specifico alla suddetta lista testimoniale del 13 5 97 forse questo è inammissibile in quanto tardivamente presentata e ciò in relazione al disposto dell’art 468 e 172 comma quinto CPP, rilevato che si è trattò di un’emissione dovuta a mero errore materiale in sede di scritturazione dell’ordinanza tanto che analogo lista depositata dal difensore dell’imputato Vanni nella stessa data del 13 5 97 fu respinta per tardività per questi motivi a integrazione dell’ordinanza 6 6 97 ammissive delle prove respinge la richiesta di esame dei testi indicata dall’Avv. Santori Franchetti nella lista del 13 5 97. Qui è stata depositata il verbale di audizione del teste Bardazzi Aldo nel processo Pacciani si può intanto acquisire, sarà poi a sentire questo teste ecco avvocato Filastocca siccome il teste Bardazzi è presente oggi, mi dicono che è presente, se lei ha interesse a sentirlo le altre parti non fanno opposizione si può sentire sennò sarà chiamato quando arriverà il suo turno.

Avv. Nino Filastò: Presidente mi concede due minuti, presidente mi permetterei di chiedere a questa persona anche se per lui è molto gravoso tornare una volta successiva se lui fosse disponibile io lo chiamerei dopo, se però le dispiace glielo domando.

Presidente: Lei ci parla un attimo, non c’è opposizione a sentire i testi dell’avvocato Santoni Franchetti? Va bene? Nessuna opposizione, allora avvocato Santoni può far entrare il primo teste che crede.

Avv. Santoni Franchetti: Randellini delle Ferrovie dello Stato.

Presidente: Come si chiama lei?

Randellini Angelo: Randellini Angelo.

Presidente: Dov’è nato?

R.A.: Civitella in Val di Chiana Arezzo, il 25 maggio 1951.

Presidente: Aspettiamo un attimo perché la segretaria è un attimo assente è bisogna che trascrive il verbale di generalità di lei. Vuole essere ripreso da telecamera o no?

R.A.: Preferirei di no.

Presidente: Allora per cortesia niente telecamere. Allora può ripete per cortesia le generalità Randellini Angelo, dov’è nato?

R.A.: Civitella in Val di Chiana provincia di Arezzo il 25 maggio 1951, residente ad Arezzo via del ristagno 13 Pieve al Toppo.

Presidente: Prego di legge la formula.

R.A.: Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto è a mia conoscenza.

Avv. Santoni Franchetti: Ingegnere buongiorno può dire alla Corte della sua qualifica per favore?

R.A.: Io sono il dirigente delle Ferrovie dello Stato, capo di un ufficio produzione che cura la manutenzione della tratta di linea da Chiusi a Firenze, l’ente direttissima, e della linea faentina da Pontassieve fino a Faenza.

Avv. Santoni Franchetti: Lei ha conoscenza che sulla riva destra dell’Arno tra Vicchio e Dicomano vi sono dei passaggi a livello, quanti ve ne sono?

R.A.: Ve ne sono tre attualmente ed è così da quando la conosco io, da sempre via, hanno cambiato solo regime di esercizio ma sono sempre presenti questi tre passaggi a livello.

Avv. Santoni Franchetti: Ecco lei è a conoscenza che il più vicino di questi passaggi a livello ripeto sulla riva destra dell’Arno della sede certamente quella sulla strada più piccola diciamo che congiunge Vicchio a Dicomano si trova a circa 4 km da Vicchio il più vicino.

R.A.: Esattamente.

Avv. Santoni Franchetti: è vicino dalla qualità Boschetta, ecco la domanda che le farò ora versa proprio sugli orari di questo passaggio a livello, ecco noi vorremmo sapere da lei nel 1984 dopo le 20:00 nei giorni feriali e nei giorni festivi qual era l’orario del passaggio dei treni.

R.A.: Va bene per l’orario preciso avrei bisogno di consultare gli appunti comunque esiste un intervallo di 7 minuti nei quali il passaggio a livello rimane chiuso, rimaneva chiuso, dalle 20:08 fino alle 20:14, 6 minuti scusate, alle 20:14.

Avv. Santoni Franchetti: Quindi questo è l’ultimo orario?

R.A.: No lei mi ha chiesto dopo le 20 glielo sto dicendo, esistono poi altri due intervalli dopo le 21, uno dalle 21:06 alle 21:12 l’altro dalle 21:16 alle 21:22 questo per tutti i giorni della settimana e per tutti i giorni dell’anno diciamo, poi nei giorni di sabato

Avv. Santoni Franchetti: L’orario nei giorni feriali diciamo sarebbe 09:30 circa 09:22 poi che altri treni ci sono.

R.A.: Questo per l’orario sia estivo che invernale, poi c’è un treno che anche questo vale per tutto l’anno sia orario estivo che invernale che veniva effettuato nei giorni di sabato e prefestivi e questo comportava la chiusura del passaggio a livello dalle 21:31 alle 21:37, poi per quanto riguarda il solo orario estivo e quindi dal 17 giugno al 2 settembre 1984 e nei soli giorni festivi quindi le domeniche praticamente e Ferragosto perché nel periodo non ci sono mi sembra altri giorni festivi esisteva il cosiddetto treno del mare che comportava la chiusura del passaggio a livello dalle 22:28 alle 22:34.

Avv. Santoni Franchetti: Perfetto ingegnere, quindi ricapitolando noi sappiamo che tutti i giorni della settimana noi avevamo come ultimo treno quello delle 21:30 circa salvo nei mesi di Giugno Luglio Agosto Settembre che vi era nei giorni festivi un treno alle 22:30 circa la ringraziamo molto ingegnere buongiorno può andare per quanto riguarda questa difesa.

Presidente: Pubblico ministero lei?

P.M.: Si presidente, è un dato effettivamente molto importante ai fini della ricostruzione dei fatti

R.A.: Scusate posso aggiungere una cosa, è certo il dato della chiusura, dell’inizio della chiusura del passaggio a livello, il dato della riapertura ovviamente è legato al ritardo treno che però non siamo in grado di documentare, chiude sicuramente alle 22:28

P.M.: A noi interessa in questo momento la domanda mia è questa ai 28 se il treno ritarda 20 minuti sta chiuso fino ai 48 questo è il concetto, lei sa niente nemmeno indicativamente di possibili ritardi su quella linea?

R.A.: Su quella linea non ci sono mai stati grossi problemi, io devo dire che si è cercato di ricostruire, noi abbiamo giorno per giorno quello che è per tutti i treni però all’84 non ci arriviamo.

P.M.: Bene, ingegnere una cosa, lei in grado di descriverci innanzitutto sulla base delle sue conoscenze il punto esatto della strada in cui si trova questo passaggio livello o è meglio che io le mostri una cartina e se le mostro una cartina lei me lo sa grosso modo indicare?

R.A.: Io conosco più la ferrovia che la strada.

P.M.: Io ovviamente non ho però il disegno della ferrovia però il disegno della strada

R.A.: Non c’è riportata la ferrovia?

P.M.: Temo che su quella cartina che ho io no, vediamo innanzitutto se lei è in grado di dire qualcosa, presidente è la cartina allegata al verbale, dunque io le ho prese tutte e due.

Presidente: Forse è meglio girare quello si vede meglio dell’alto. Antonio, dov’è Antonio? Per cortesia se può girare quello schermo al teste.

P.M.: Possiamo provare un attimo, l’abbiamo trovato su mezzi diversi possiamo provare se la cartina è ugualmente, come non detto era un tentativo fallito. Ingegnere per capirsi è fra Vicchio e Dicomano, più vicino a Dicomano o più vicino a Vicchio.

R.A.: Direi che è più vicino ferroviariamente è a 4 km da Vicchio e a 3 km da Dicomano.

P.M.: Benissimo chiarissimo.

R.A.: Sono circa si grossomodo 2.8km da Dicomano, è una tratta di 7 km. Si la ferrovia è questa sì questa nera che si vede in fregio alla strada.

P.M.: Le dispiace indicarlo forse va di là.

Presidente: Vada di là così lo vediamo noi sullo schermo. Allora a questo punto potete girare verso l’aula lo schermo grande.

R.A.: Questa è la ferrovia che vediamo, qui c’è la stazione di Dicomano, questa è la ferrovia si vede che interseca questa strada, credo che il PL sia in questo punto qui, è coperto ma credo sia in questo punto.

Presidente: Lo segni con il pennarello. Altre parti domande al teste? Si metta pure a sedere. Nessun interesse bene può andare allora ingegnere grazie. Un altro teste? Come si chiama lei?

Salvini Dino: Salvini Dino, Volterra, 10 1 38, Calenzano via Ponchielli 10.

Presidente: Vuole essere ripreso dalla telecamera e della televisione?

S.D.: Non ho problemi,

Presidente: Bene allora potete riprendere tranquillamente, legga la formula.

S.D.: Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione m’impegno a dire tutta la verità e non nascondere nulla di quanto è in mia conoscenza.

P.M.: Presidente chiedo scusa, sono d’accordo con l’avvocato Santoni trattasi di teste anche nella lista del PM e quindi grazie. Maresciallo vuole innanzitutto spiegare alla Corte qual è o qual è stata la sua professione?

S.D.: Sono un maresciallo dei carabinieri ed ho comandato la stazione Calenzano dalla fine dell’80 al 31 dicembre del 96, attualmente sono in pensione.

P.M.: Quindi è stato un periodo abbastanza lungo insomma.

S.D.: 16 anni.

P.M.: Conosce, come si dice i sassi e le persone insomma più o meno, diverse cose, senta la prima domanda che le faccio è questa, lei ricorda di avere già testimoniato nell’ambito del processo che si è svolto in Corte di Assise a carico di Pacciani Pietro?

S.D.: Si

P.M.: Ricorda che le sono state fatte delle domande, lei ha detto la verità in quell’occasione?

S.D.: Certamente.

P.M.: Ecco conferma innanzitutto quello che disse in quella sede bene. Ora vorrei fatta questa precisazione chiedere a lei se ci vuole spiegare in relazione all’omicidio che avvenne nell’81 nella zona di sua competenza quali furono gli incombenti che lei espletò.

S.D.: Innanzitutto gli accertamenti sul luogo.

P.M.: Ricorda di essere arrivato lei per primo? Era il più vicino?

S.D.: Sono arrivato io, ho avvertito io, ho avvertito cioè la stazione da un privato cittadino quindi fui il primo ad arrivare sul posto fra le forze di polizia e fui io poi ad informare naturalmente il mio comando di compagnia e quindi l’autorità giudiziaria. Personalmente insieme ai colleghi di della compagnia di Prato feci verbale del sopralluogo cioè gli accertamenti sul luogo e susseguenti indagini, gli accertamenti fotografici dattiloscopici furono effettuati dal personale del commissariato di pubblica sicurezza di Prato.

P.M.: Quindi le foto che ci sono negli atti sono state fatte, quelle in bianco e nero se non sbaglio, a colori ora non ricordo, sono state fatte da me, non le ha fatte lei, lei ha fatto il verbale del sopralluogo che è in atti. Avevo necessità di chiarire con lei questo la zona dove furono rinvenuti i cadaveri di quei ragazzi rispetto al centro abitato è collocata a che distanza, ovviamente cercando di riferirsi all’epoca, alle costruzioni che c’erano all’epoca.

S.D.: Si beh la zona non è cambiata sostanzialmente, non è cambiata, dunque la zona si trova a circa 800 m circa dal centro proprio dal centro di Calenzano, Calenzano è un po’ striata quindi difficile stabilire, per centro intendo dov’è il palazzo comunale, i carabinieri, circa 800 m in aperta campagna naturalmente oltre il torrente la Marina.

P.M.: Ecco la possibilità di raggiungere il luogo con una macchina all’epoca era abbastanza facile al di là del fatto che fosse campagna o era impervia la zona?

S.D.: No assolutamente la zona era facilmente, era ed è, facilmente raggiungibile tramite una strada credo sia comunale asfaltata che costeggia il torrente della Marina e poi anche dal centro del paese si può raggiungere la zona, si poteva raggiungere la zona, con autovettura fino al torrente della Marina dopodiché uno poteva attraversare il torrente tramite una passerella pedonale, passerella che attualmente non c’è più perché.

P.M.: All’epoca c’era una pedonale però c’era anche la possibilità di arrivare in macchina.

S.D.: Esattamente fino al torrente era raggiungibile con un’autovettura insomma.

P.M.: La strada asfaltata dal punto dove avvenne fatti quanto dista?

S.D.: Circa 60 m.

P.M.: Ecco era vicinissimo all’asfalto. Era una zona molto appartata o una zona facilmente conoscibile a chi era in zona? Gli abitanti della zona in quel posto lì lo conoscevano o è un posto assolutamente impervio ed inaccessibile.

S.D.: No è conosciuta, era conosciuta ed è conosciuta, all’epoca era conosciuta anche come zona dove si appartavano coppiette, si appartavano cosiddetti spinellari tanto per essere terra terra.

P.M.: Chi aveva bisogno di nascondersi un po’ insomma, era più o meno lei sta dicendo notorio?

S.D.: Si era notorio, una delle zone notorie.

P.M.: Una delle zone, sì noi stiamo parlando di quella. Senta ancora una cosa lei ha conosciuto per motivi del suo ufficio o per motivi indipendenti da atti specifici che lei ha fatto il signor Faggi imputato in questo processo?

S.D.: Soltanto di vista, Buongiorno e Buonasera non più di tanto.

P.M.: Lei non ha partecipato ad alcuna attività in passato che ha riguardato il signor Facci? Di nessun tipo?

S.D.: No.

P.M.: Lei sa dove abitava il signor Faggi, la via?

S.D.: Si, mi sembra via del lago.

P.M.: Lei ci sa dire la via del lago rispetto al luogo dell’omicidio sia in linea d’aria o piedi sia in con un mezzo in quanto tempo e come raggiungibile, che distanza?

S.D.: Beh la via del lago è praticamente quasi al centro quindi siamo lì in macchina 5 minuti, a piedi chiaramente non so 15 minuti/20 minuti dipende come uno cammina insomma.

P.M.: Sì certo e c’è lo può anche indicare in termini di centinaia di metri o di chilometri o le è difficile.

S.D.: No saranno, ho detto 800 m dal centro, lì la via del lago sarà 200 m dal centro intendo io circa 1 km, passando però un momento, passando da via delle Bartoline cioè vale a dire dalla passerella attraversando a piedi con la macchina il tragitto è un po’ più lungo.

P.M.: Ecco allora a piedi è grossomodo 1 km e con la macchina un po’ più lungo, il doppio? 2 km rimangono i 5 minuti di macchina che diceva lei? Senta lei ricorda se all’epoca la zona per raggiungere da Calenzano il punto dell’omicidio è una zona, la notte o la sera tardi, ad intenso traffico o comunque era una zona di normale traffico.

S.D.: Il traffico lì non è mai intenso anche se ci sono delle fasce orarie in cui è leggermente più accentuato.

P.M.: Ci sono fabbriche?

S.D.: No fabbriche non c’è ne sono io sto parlando la via dei prati cioè la strada asfaltata dicevo prima che costeggia il torrente la Marina proprio questa perché quello porta alle campagne, c’è un ristorante dietro a valle.

P.M.: C’era anche all’epoca?

S.D.: Sì c’era anche all’epoca, ci abita della gente.

P.M.: Quindi la notte o la sera tardi in genere il traffico è o di quelli che vanno lì o delle persone, non è una zona che congiunge due località importanti.

S.D.: No assolutamente quella strada lì ferma una specie di O cioè vale a dire parte dalla zona dal rione Calenzano denominato nome di Gesù va su verso Travalle appunto costeggiato da Alta Marina poi gira forma una U e dall’altra parte scende giù alla frazione La Querce di Prato, quindi uno deve andarci appositamente a fare questo giro.

P.M.: Per uno dei motivi che abbiamo detto, non è che porta a una località diversa. Non ho altre domande grazie.

Presidente: Difensori?

Avv. Santoni Franchetti: Lei si ricorda Maresciallo se furono trovati sul corpo della donna una parte di orecchini o dei beni prezziosi?

S.D.: Si furono trovati degli oggetti, ora però ricordarmi

Avv. Santoni Franchetti: Se si ricorda c’è un verbale che parla di un orecchino e un orologio da donna lo conferma? Senta una cosa che mi interessa molto sapere nel rapporto avevo letto che due ragazzi avevano visto una macchina viaggiare ad altissima velocità ad un ora approssimativamente che poteva essere quello del delitto una macchina sportiva di tipo di colore rosso, si ricorda questa confidenza che fu fatta?

S.D.: Non in questi termini e mi spiego meglio, una macchina rossa forse un’alfa fu vista da un signore, che questo signore si presentò successivamente alla Compagnia Carabinieri di Prato presso quella sede poi fu realizzato un identikit, i due giovani forse quello che dice lei avvocato si riferiscono mi sembra che vennero fuori successivamente e anch’essi si presentarono sempre alla compagnia di Prato dove anche lì fu realizzato o modificato non ricordo bene ma mi sembra modificato il precedente identikit ed erano una coppietta che erano appartati però una distanza di 1 km abbondante dal luogo in cui si verificò il fatto.

Avv. Santoni Franchetti: Perché una cosa mi colpì conoscendo la vostra precisione in questo rapporto, perché in questo rapporto si dice due giovani confidenti che non intendono in alcun modo apparire o essere menzionati.

Presidente: Sono stati anche sentiti da noi.

Avv. Santoni Franchetti: Si presidente, ma volevo sapere queste persone nell’immediatezza dei fatti furono loro a parlare di questa macchina, era una macchina sportiva o no?

S.D.: No avvocato se ben ricordo la macchina sportiva non fu vista dai due giovani ma da un signore solo che si presentò precedentemente ai due giovani, i due giovani forse ai quali lei forse si riferisce videro un signore a piedi mentre che erano appartati in macchina all’inizio della via dei prati praticamente oltre un ponte sul torrente la Marina ma spostato a sud rispetto al luogo in cui avvenne il fatto.

Avv. Santoni Franchetti: Comunque i giovani presidenti pare che abbiano deposto su questa circostanza e quindi riportiamoci a quello.

Presidente: Ci hanno parlato del ponticino, della strettoia, l’auto che salì sul marciapiedi e poi dalla destra, i fari abbaglianti e compagnia va bene sappiamo che cosa hanno detto.

Avv. Santoni Franchetti: Avevamo sentito il maresciallo sul punto se ci poteva dare notizie più precise se le ricordava. Un’altra cosa maresciallo si ricorda che furono fatte due telefonate a una delle famiglie dei ragazzi, si ricorda questa circostanza? Fu lei ad occuparsene? Lei col maresciallo Ferretti a seguire queste?

S.D.: No io ricordo di una telefonata arrivata in casa Baldi, che la madre del ragazzo fu sentita a Prato mi sembra essere stato presente anch’io a quell’esclusione e che però perlomeno in quella sede non venne fuori niente di interessante, poi gli sviluppi successivi se ci furono furono fatti del nucleo operativo di Prato nella persona

Avv. Santoni Franchetti: Lei non ricorda la circostanza in cui in questa telefonata si dice che aveva telefonato il geometra della famiglia e poi il geometra disse non ho fatto quella telefonata.

S.D.: Mi ricordo molto vagamente sì di questa telefonata che aveva parlato appunto la madre del Di Stefano, del ragazzo insomma ecco.

Avv. Santoni Franchetti: Quindi lei ricevette queste notizie su questa telefonata che in realtà qualcuno millantò di essere il geometra ma non lo era.

S.D.: Esatto forse ero presente anch’io all’interrogatorio della signora ma non ricordo bene anche perché c’era uno scambio di notizie fra me ed appunto il maresciallo Parretti.

Avv. Santoni Franchetti: Ecco una domanda lei ha detto che la macchina era a circa 800 m dal paese dal centro, non si ricorda che nessuno sentì dei colpi sparati una vicinanza piuttosto vicina insomma.

S.D.: No c’è una testimonianza agli atti di questo tipo mi sembra che un signora/signorina che senti labilmente due o tre corpi mi sembra fu assunta all’epoca.

Avv. Santoni Franchetti: Non ho trovato nessun verbale sul punto, lei si ricorda però

S.D.: Mi ricordo che questa signora perché passando che non è che si fece avanti lei ma furono in seguito ai nostri accertamenti che venne fuori signora/signorina non ricordo comunque era una persona mi sembra di mezza età che abita o abitava perlomeno nel palazzo che è l’ultimo edificio abitato prima di giungere al luogo dei fatti e che era andata a letto col mal di testa o roba del genere riguardo un po’ vagamente che comunque aveva udito mi sembra due o tre colpi ma molto attutii insomma che non aveva dato caso oppure non ricordo bene se perché tra l’altro la zona del Travalle ogni tanto capitava che sentivano dei colpi perché forse bracconaggio, zona di caccia e quindi forse lei non fece molto caso non ricordo comunque questo particolare di questa signora lo ricordo.

Avv. Santoni Franchetti: Non si ricorda per caso in che orario lei senti questi colpi?

S.D.: Mi sembra verso le 22/23 però non saprei dire bene.

Avv. Santoni Franchetti: Cercheremo di rintracciare questo verbale maresciallo. Un’altra domanda, voi quando avete fatto l’ispezione dei luoghi del delitto avete trovato una pietra, mi sembra esagonale di colore rosso e avete fatto delle ricerche nelle ville antiche che sono vicine al luogo del delitto, è vero? Ci può ricordare qualcosa di questa circostanza? Era un oggetto piuttosto non usuale in questi posti se avete fatto delle ricerche.

S.D.: Esatto ai margini della via dei prati cioè vale a dire della via asfaltata che costeggia il torrente fu rinvenuta non so da chi perché io questa pietra la vidi in mano ad un mio brigadiere il quale mi disse che gliela aveva dato uno che l’aveva trovata lì ai margini della strada però non mi seppe dire al momento chi, comunque fatto sta che questa pietra fu acquisita anche perché la pietra è insolita, una piccola pietra a forma esagonale levigata totalmente con tracce di vernice rossa insieme a traccia nel senso che era verniciata probabilmente in rosso poi parte della vernice si era distaccata e quindi è sempre una cosa un po’ insolita per la zona anche se non fu rinvenuta sul luogo facemmo degli accertamenti anche per sapere che cos’era che cosa faceva servire la provenienza per questo arrivammo a quinto alto nel Comune di Sesto Fiorentino presso l’abitazione di un se ricordo bene un certo Dufour che è proprietario tra l’altro oltre alla villa di stile antico dove abitava anche di una vecchia villa ubicata in località Mascia in zona Travalle il quale ci spiegò che di queste pietre c’erano un’infinità in giro e che erano chiamate le cosiddette pietre fermaporta, cioè vale a dire nelle vecchie costruzioni per correnti d’aria perciò per fare areare le stanze aprivano la porta mettevano queste pietre per terra per tenere la porta ferma, infatti ne aveva lui in casa lì a quinto alto, furono trovate e si venne a sapere che erano anche poi non l’ho viste nella villa di Mascia alcune di queste pietre che appunto le tenevano come fermacarte sulla scrivania o come fermaporta. Venne fuori anche che queste piace erano state fatte che non le facevano più ma che comunque erano state fatte che erano state fatte migliaia e migliaia mi sembra Figline di Prato, c’era una cava di pietra o roba del genere, se poi successivamente ci furono altri sviluppi anche qui ripeto se ne occupò perché poi il nucleo operativo di Prato sempre presso la persona più informata su tutti i fatti e su tutte le indagini sia il maresciallo Faretti, questa è la parte che io conosco perché in prima persona mi impegnai naturalmente a trovare l’origine di questa pietra e sapere.

Avv. Santoni Franchetti: Lei non ha più trovano nelle campagne girando, ha visto soltanto quella pietra che non facevano da tantissimo che trovava in queste vecchie ville, può essere un tassello utile almeno in sede di discussione sotto certi profili che sono peraltro marginali ma anche questi importanti. Solo l’ultimissima domanda maresciallo da parte mia, a Calenzano ha abitato per un certo periodo Francesco Vinci?

S.D.: Si, non Francesco Vinci, Salvatore Vinci.

Avv. Santoni Franchetti: Soltanto Salvatore?

S.D.: Francesco Vinci non mi risulta.

Avv. Santoni Franchetti: Non le risulta che abbia mai invitato Francesco Vinci, le risulta che Salvatore per quanto tempo ha abitato lì?

S.D.: Non ricordo se è un anno o due o roba del genere.

Avv. Santoni Franchetti: In che periodo?

S.D.: Chiede troppo, quando sono andato io non c’era, lui c’era stato in precedenza.

Avv. Santoni Franchetti: Quindi prima dell’81.

S.D.: Io sono arrivato fine 80

Avv. Santoni Franchetti: Fine 80, quindi non c’era già più però precedentemente quindi lei non è informato sulle frequentazioni che lui ha avuto con altre persone del posto o altro, la ringrazio maresciallo nessuna domanda da parte mia.

Presidente: Difensori?

Avv. Nino Filastò: Maresciallo il terreno intorno al luogo dove vennero trovati i cadaveri dei due giovani era secco/umido/bagnato?

S.D.: Mi sembra fosse piovuto un paio di giorni prima rispetto a quello al giorno del rinvenimento tanto è vero che sulla strada poi furono rilevate un paio di orme per andavano verso la campagna.

Avv. Nino Filastò: Ecco proprio di questo, io so di una orma che venne rilevata comunque rispetto al luogo dove vengono trovati i cadaveri a che distanza si trovava?

S.D.: No l’orma era visibile su proprio su quella stradina lì proveniente dalla strada asfalto si inoltrava sulla stradina dove avvennero fatti, dove avvenne il fatto, e proseguiva oltre.

Avv. Nino Filastò: Quindi andava nella direzione

S.D.: Era la campagna, aperta campagna.

Avv. Nino Filastò: No ma io sto parlando rispetto alla collocazione della macchina.

S.D.: Prima e dopo la macchina. Ora qui c’è da fare una precisazione perché trattandosi di una stradina campestre era quasi in toto ricoperta di erba quindi sull’erba non era rilevabile l’orma, però nelle zone dove mancava l’erba si notava bene l’orma che naturalmente partiva dalla strada asfalto, arrivava alla macchina e passava oltre e si disperdeva nella campagna però sembrava, diede l’impressione, questa che fosse stato una cosa normale cioè una persona che era passata tranquillamente, una traccia normali insomma.

Avv. Nino Filastò: Non erano tracce normali nel senso che non erano tracce di passi di corsa.

S.D.: No no assolutamente tracce normalissime da premettere un fatto che io ma mi sembra sia piovuto almeno due giorni prima perché il giorno in cui furono scoperti i cadaveri il terreno era già abbastanza asciutto quindi non sarebbe stato possibile lasciare ancora.

Avv. Nino Filastò: Per quello che ricordo io non ero preparato alla sua posizione mi pare che fosse piovuto il giorno prima e non due giorni prima.

S.D.: Avvocato può essere io non ricordo bene.

Avv. Nino Filastò: Comunque la direzione era quella e venne fatto un calco di una di queste orme?

S.D.: Uno senz’altro ma mi sembra forse due con gesso.

Avv. Nino Filastò: Senta lei ha detto che questo luogo era frequentato dai cosiddetti, come ha detto scusi non ho sentito bene? Spinellari? Senta ma è frequentata anche da guardoni?

S.D.: Beh avvocato se devo dire quello che si dice nel paese, nel paese si dice si diceva si dice ancora che ci sono delle zone, c’erano delle zone, che appunto erano frequentate da guardoni.

Avv. Nino Filastò: Fra cui anche questa?

S.D.: Questa era una delle zone di Calenzano che era preferita per appartarsi.

Avv. Nino Filastò: Benissimo, senta a proposito di questa auto Alfa Romeo com’era? Io ho sentito parlare di un Alfa Romeo rossa Gran Turismo?

S.D.: Qui posso può essere più preciso il maresciallo Parretti perché è una deposizione che ha ricevuto lui, ho detto lavorando insieme è chiaro che ci fu uno scambio di notizie, si parlava di una macchina rossa forse un’alfa 1600 una macchina sportiva roba del genere che avrebbe visto un signore che si trovava al di qua cioè verso il centro urbano di questo ponte sul torrente alla Marina che attraversò il ponte a velocità piuttosto insolita perché è un ponte molto stretto, non è possibile lo scambio la macchina proveniva dalla via dei prati verso il centro di Calenzano insomma.

Avv. Nino Filastò: Cioè a dire proveniva sostanzialmente dalla direzione dove è stata trovata la macchina e le vittime andando verso il centro di Calenzano e questo signore parlò se su questa macchina, no scusi finisco la domanda, quel signore disse se su questa macchina c’era una o più persone a bordo?

S.D.: Una persona, per quanto mi risulta ripeto non sono atti che ho fatto.

Avv. Nino Filastò: Benissimo, no siamo d’accordo. Questo signore fu anche in grado in qualche modo di dare una descrizione di questa persona.

S.D.: Con la testimonianza di questo signore a Prato fu realizzato un identikit.

Avv. Nino Filastò: Identikit che poi venne corretto, lei ha detto prima, quando si presentarono questi due giovani che però avevano visto una persona sola a piedi, ecco però evidentemente, mi dica se è un formazione corretta la mia oppure sbagliata, evidentemente se questi due giovani vennero utilizzati per correggere l’identikit fatto col contributo del primo signore voi avete avuto l’impressione che stessero descrivendo sia il signore che i due giovani una stessa persona?

S.D.: L’impressione su questa.

Avv. Nino Filastò: Insomma scusi la domanda è troppo complessa, il signore e i due ragazzi descrissero una persona che aveva delle caratteristiche somiglianti?

S.D.: Naturalmente queste persone sia il primo signore sia la coppia di giovani diedero una descrizione del soggetto, del viso del soggetto, a parte cioè la diedero anche sulla parte fisica della persona mentre il signore aveva visto solo la faccia, quindi fecero la descrizione del viso piuttosto simile quindi fu prima naturalmente realizzato questo identikit, si prese i giovani fu realizzato l’identikit così e dopodiché che avevano dato la descrizione e abbozzato gli fu notare e gli fu fatto vedere il primo identikit, loro dice sì il viso è questo però ci sono queste piccole modifiche.

Avv. Nino Filastò: Molto bene, senta le chiedevo questo sia ai giovani e questo signore fecero qualche osservazione particolare sugli occhi/sullo sguardo di questa persona che lei si rammenti?

S.D.: Sì fecero la descrizione sugli occhi.

Avv. Nino Filastò: Dissero qualcosa di speciale sugli occhi di questa persona?

S.D.: Mi sembra il signore ma avvocato ripeto.

Avv. Nino Filastò: Scusi a proposito di questa pietra di cui le ha parlato prima il collega Santoni Franchetti venne fatta la foto se non sbaglio di questa pietra?

S.D.: Penso di si ma

Avv. Nino Filastò: Glielo dico perché io ebbi modo di vedere questa pietra alla televisione.

S.D.: Ma può darsi benissimo io non lo so ho detto la pietra fu portata a Prato.

Avv. Nino Filastò: Volevo sapere se era stata fotografata.

S.D.: Fatto a Prato sicuramente al nucleo operativo.

Avv. Nino Filastò: Quando voi parlaste con questo signore che vi disse che era una pietra che serviva per fermaporte o per caso questo signore vi disse anche il minerale che formava questa pietra cioè dire se era per esempio.

S.D.: Una pietra tipica pietra arenaria così almeno mi disse che questa forma che poi l’accertò appunto il maresciallo Parretti.

Avv. Nino Filastò: Se lei se la ricorda a me pare di rammentare che era una pietra che avevo visto i caratteristici aveva un fondo colorato direi sul rosso giallo, rosso giallastro, con delle macchie nere proprio come se fossero quelle confezioni nere.

S.D.: Se ben ricordo è un grigio scuro, mi sembra se ben ricordo un grigio scuro, chiaramente la pietra c’era delle chiazze di vernice rossa sopra.

Avv. Nino Filastò: Ma lei l’ha maneggiata? L’ha avuta in mano? Voglio dire nessuno le ha parlato per caso di un minerale di una pietra speciale che si chiama breccia africana?

S.D.: No.

Avv. Nino Filastò: Se lei può dircelo io vorrei sapere gli indumenti della vittima femminile della povera Susanna Cambi dove furono trovati? E come furono trovati, se lo ricorda.

S.D.: L’ho già fatta avevo letto gli atti prima di venire, ora sono un po’ alla sprovvista qui, io ricordo che la gonna, questo lo ricordo bene, la gonna era strappata sul davanti e mi sembra che era rimasta attaccata solo alla base con l’orlo della base.

Avv. Nino Filastò: Mi scusi maresciallo strappato o tagliata?

S.D.: Strappata, poi dunque le mutandine erano strappata da una parte e quindi erano arrivati alla coscia e mi sembra dietro al sedere la posizione che era, poi aveva una camicetta mi sembra che l’aveva dietro la schiena e comunque la maglietta tirata su sotto sotto le ascelle insomma, sembra che questa era. Dovrebbe esserci la descrizione esatta penso agli atti.

Avv. Nino Filastò: Però le chiedo questo, per come si trovava il corpo era anche rispetto alle ferite in una certa zona del corpo, era come dire nascosto/mimetizzato o era come esibito?

S.D.: Come esibito che cosa?

Avv. Nino Filastò: Come se qualcuno volesse come dire esporre questo cadavere.

S.D.: Questa era a bella vista proprio perché anche se la ragazza è stata portata in un fosso di scolo all’interno di due filari di viti e quindi per chi passava per la stradina era nascosta se una persona non si girava però chi si affacciava la vedeva esposta perché era appoggiata all’argine praticamente in piedi anche se lo dico come in piedi.

Avv. Nino Filastò: Come in piedi e con le gambe divaricate vero? Molto divaricate vero?

S.D.: Una cosa normale.

Avv. Nino Filastò: Altri indumenti trovati in giro del ragazzo o della ragazza?

S.D.: Mah il ragazzo era dall’altra parte più avanti, nell’autovettura mi sembra c’erano gli indumenti per terra uno stivale dentro la macchina non ricordo.

Avv. Nino Filastò: Bene, senta ora non rammento, venne trovato il libretto di circolazione della macchina? Dove?

S.D.: Mi sembra di sì, mi sembra nella borsetta della ragazza.

Avv. Nino Filastò: Non fuori la borsa dentro l’abitacolo della macchina? Si ma non nella borsa fuori la borsa, non lo rammenta?

S.D.: Mi sembra all’interno della sua vettura e mi sembra dentro la borsetta della ragazza mi sembra però dovrei rivedere i dati.

Avv. Nino Filastò: Il libretto di circolazione della macchina dentro la borsetta, vabbè. Senta lei ha parlato di una telefonata alla madre di Stefano Baldi, però non è stata l’unica telefonata in quell’occasione.

S.D.: Io mi ricordo solamente di questa.

Avv. Nino Filastò: Non ha sentito parlare di una telefonata fatta alla zia di Susanna che venne interrotta perché proprio in quel momento avvenne un guasto della comunicazione generale?

S.D.: Avvocato non ricordo i particolari.

Avv. Andrea Capanni: Maresciallo la distanza fra il luogo in cui fu ritrovata la macchina e il cadavere dei due ragazzi rispetto al letto del torrente la può indicare alla Corte? Ha parlato di una distanza rispetto alla strada asfaltata.

S.D.: Circa 60 m, quindi consideri che siano 5/6 m dalla strada asfaltata andare nel torrente perché c’è un’apertura in corrispondenza della strada di campagna dove c’era posizionava la macchina/l’autovettura dei due giovani in corrispondenza dalla parte opposta c’è un’apertura che si può andare nell’alveo del torrente.

Avv. Andrea Capanni: C’è un apertura perché corre un muretto parallelo alla strada.

S.D.: C’è un canneto nel margine lungo l’argine della strada del torrente, in quella zona in quella corrispondenza c’era un’apertura addirittura carrozzabile perché si infilavano con l’autovettura nell’alveo del torrente per appartarsi.

Avv. Andrea Capanni: Ecco ma non c’è anche un muretto?

S.D.: Certo c’è anche un muretto mi sembra più avanti cioè andando verso Travalle mi sembra indietro no forse solo canneto può darsi sia all’interno delle canne.

Avv. Andrea Capanni: Quindi corretto dire che chi passando da quella strada chi si fosse trovato sul letto del fiume e non era non era visto dalla strada quindi la vista era ostruita dal canneto dal muretto.

S.D.: Certo perché si scende poi anche per andare nel torrente.

Avv. Andrea Capanni: Ecco questa domanda in qualche modo ha già risposto però forse è opportuno fare ulteriore chiarezza, è vero che in località Travalle è altro rispetto alla qualità di Bartolini?

S.D.: Sì.

Avv. Andrea Capanni: L’ultima domanda è questa, mi riferisco al luogo nel quale fu visto da questi testimoni la macchina sportiva rossa Alfa Romeo quello che è con all’interno una sola persona, lei ha detto che in direzione dell’auto era verso il centro di Calenzano.

S.D.: Verso l’abitato di Calenzano non il centro, l’abitato di Calenzano.

Avv. Andrea Capanni: Ma è vero anche che non era una strada è una strada che portava anche in altre direzioni?

S.D.: Certo poteva scendere giù verso sud verso il nome di Gesù la via di Prato poteva proseguire a diritto e poteva attraversare il ponte o poteva addirittura svoltare a destra andare nella zona industriale e quindi uscire sempre nella via di Prato.

Avv. Andrea Capanni: Quindi anche direzioni che nulla avevano a che fare con il centro abitato di Calenzano, la ringrazio Maresciallo.

Presidente: Senta maresciallo, il ponte ecco lei ha detto che il Faggio abitava in via del lago.

S.D.: Mi sembra.

Presidente: Comunque da quella zona per andare al luogo del delitto bisognava passare attraverso il ponticino, parlo dell’autovettura.

S.D.: Con l’autovettura si può arrivare percorrendo via delle bartoline che porta in corrispondenza del ponticello pedonale oltre il quale c’è la zona dove.

Presidente: Non a piedi parlo di macchina

S.D.: Altrimenti c’è da fare un piccolo giro potrei fare il numero delle strade.

Presidente: L’unico passaggio in quel punto lì.

S.D.: Passando ponte pedonale o l’altro?

Presidente: No il ponte dove passa la macchina.

S.D.: Passa giù a sud dove parlavo prima appunto dove era stata vista la macchina rossa.

Presidente: Esatto la macchina rossa esatto a me interessa, si è quel ponte com’è? Largo o stretto?

S.D.: Stretto ci passa un’autovettura per volta, ci si può scambiare con una bicicletta, una bicicletta ed un’altra vettura non di più.

Presidente: Non consente il passaggio di due auto incrociate, al limite una macchina e una bicicletta. Ha marciapiede o non ha marciapiedi?

S.D.: Ha un piccolo marciapiede.

P.M.: Anche perché se un identikit è fatto da tre anziché da due siccome un identikit che per quello che riguarda il PM è influente allora forse abbiamo una foto migliore, possiamo farla vedere e più chiara ecco, se è influente e importante sapere è lo stesso molto più chiaro, questo è l’identikit finale fatto, ecco lei dice che c’era una terza persona cioè questo uomo che ha detto che aveva dato le stesse caratteristiche di capelli e mento.

S.D.: No momento, mi sembra di averlo già detto il primo identikit rispetto a questo aveva il mento più rotondo è una calvizie leggermente superiore, specie lateralmente, in particolare lateralmente, quindi le modifiche che le fecero appunto ripeto non il mio appuntato che è un pittore vero e proprio sulla descrizione dei ragazzi appunto la leggera modifica del mento e dei capelli.

P.M.: Perché loro l’avevano visto meglio secondo il loro racconto.

S.D.: La ragazza in particolare perché ha visto la faccia dal vetro della macchina.

P.M.: Questo identikit è il risultato finale come lo ricorda.

Avv. Nino Filastò: Senta pubblico ministero non è che voglio interrompere solamente il teste ha detto una cosa importante in questo momento, mi sembra il caso di sottolineare anche per come dire suscitare un miglior ricordo, lei ha detto la ragazza aveva visto questa persona dal vetro della macchina.

S.D.: Io ricordo che fu la ragazza a dire che l’aveva visto lei.

Avv. Nino Filastò: Al vetro della macchina ha detto.

S.D.: Mentre erano dentro, lei era dentro la macchina mentre il ragazzo.

Avv. Nino Filastò: Ah pensavo fosse a piedi io credevo che fosse quella persona dentro la macchina vabbè.

P.M.: Meno male abbiamo chiarito, l’altra domanda era questa Maresciallo, siccome io di questa pietra effettivamente di cui lei parla per lacuna mia non gli ho dato grande importanza volevo sapere ma lei ha qualche motivo oggi di ritenere che quella pietra rossa bianca grigia che fosse, che fosse di Villa o non di Villa abbia un qualcosa a che fare con questa indagine o è una cosa che avete fatto di prenderla perché non si sa mai? Perché io non riesco a capire insomma i colpi sono o coltello o con pistola, colpi alla macchina di pietra non c’è, mi piaceva capire oggi se una volta fatto l’accertamento all’epoca voi avete in qualche modo ipotizzato o comunque concluso che la pietra avesse qualcosa a che fare perché da quello che leggo io e dal racconto che lei fa oggi mi sembra proprio che di pietre chissà quante altre cose c’erano lì. Io le chiedo se lei ha ai fini investigativi ottenuto qualche risultato dalle indagini o dagli accertamenti che ha fatto presso quella villa o presso quel signor Dufour di questa pietra perché sennò a me sfugge capire la rilevanza ai fini dell’indagine.

S.D.: Assolutamente no, naturalmente si acquisì perché non si sa, non tralasciavamo mai niente.

Presidente: Avvocato Colao?

Avv. Aldo Colao: Maresciallo lei ha detto che il corpo della povera ragazza era (audio distante) poi se non sbaglio ha detto che c’era stato un trascinamento (audio distante) o in precedente avete ripercorso voi nel corso delle indagini avete determinato se questa era la posizione finale da un tragitto fatto precedentemente, ecco ci vuole spiegare?

S.D.: Si beh mi sembra di si che quello era la posizione diciamo la parte terminale dell’azione del soggetto o dei soggetti, c’erano tracce di trascinamento sul lato sinistro per chi arriva sul posto dell’autovettura in quanto c’era dell’erba e si notava bene appunto c’era stato trascinamento poi ci sembra furono rinvenute delle macchie di sangue, forse l’orologio della ragazza per terra, ora non ricordo bene l’avvocato.

Avv. Aldo Colao: Da un filare ha detto lei…

S.D.: No momento lei parlava segni di trascinamento, segni di trascinamento era sul lato sinistro dell’autovettura, non c’erano segni di trascinamento perché li il terreno può immaginare in un fosso di scolo con viticci buttati per terra, erba, tutto quello che c’era non c’erano segni particolari, nel luogo in cui fu rinvenuta la ragazza segni di trascinamento erano invece sul lato sinistro dell’autovettura riscontrabile sull’erba naturalmente che ci hanno detto vari elementi, tracce di sangue, l’orologio della ragazza o del ragazzo comunque non ricordo bene comunque c’erano detti elementi che facevano appunto supporre con una certa sicurezza che li fosse stato trascinato un qualche cosa insomma.

Avv. Aldo Colao: Per quanti metri circa si produsse questo trascinamento?

S.D.: Soltanto sulla parte sinistra dell’autovettura, fuori dalla tua vettura subito perché poi naturalmente per andare nella posizione in cui era il corpo doveva passare davanti all’autovettura e spostarsi sulla destra.

Avv. Aldo Colao: Sì voglio dire ma se lei dovesse diciamo quantificare in metri.

S.D.: Sui 5 m dall’uscita dall’autovettura per arrivare lì.

Avv. Aldo Colao: Senta e questo trascinamento poteva essere effettuato da una o più persone, secondo le indagini svolte, penso avrete fatto anche attenzione.

S.D.: Certo che si fece attenzione naturalmente si fece attenzione a tutti i particolari e proprio attraverso questi particolari che fra l’altro non erano molti che si creo questa opinione diciamo dati di fatto perché le gocce di sangue, orologio son dati di fatto non sono impressioni, però ecco la ricostruzione della dinamica del tragitto fatto dal corpo della ragazza era questo e le tracce di trascinamento vero e proprio erano evidenti soltanto sull’erba alla sinistra dell’autovettura, sulla strada davanti all’autovettura tanto per essere più chiari non c’erano tracce di trascinamento non so se.

Avv. Aldo Colao: Ma voi arrivaste alla determinazione che il trascinamento fu in funzione poi dell’arrossamento al pozzetto e delle scissioni che dovevano essere fatte? Il corpo della ragazza era stato messo lì per compiere queste escissioni della zona del pube?

S.D.: Questa fu naturalmente l’ipotesi più attendibile che diciamo così dell’intervento diciamo sul corpo della ragazza perlomeno a livello pubico sia stato effettuato nella posizione in cui fu rinvenuta, perché altrimenti anche gli indumenti si sarebbero trovati in una posizione diversa rispetto a come furono trovati cioè la maglietta tirate su, la gonna ancora però allacciata solamente insomma tutta una serie di elementi che fecero supporre

Presidente: Che fosse preparata per l’escissione, va bene questo.

Avv. Aldo Colao: Ci vuole una certa forza fisica per trascinare questo corpo o no?

Presidente: Ora si chiede sempre giudizio a lui no no domande diverse

Avv. Aldo Colao: Dicevo lei vide la zona ascissa?

S.D.: Certamente è stata fotografata.

Avv. Aldo Colao: Ed era una zona escissa con due tagli.

S.D.: Taglio netto, apparentemente taglio netto, poi sarà il medico legale.

Avv. Aldo Colao: Ma tagli rudimentali?

Presidente: Avvocato Colao non si può fare

Avv. Aldo Colao: Lei ha detto che la zona ti Travalle è diversa dalla zona delle Bartoline ecco ma sono vicine?

S.D.: Abbastanza diciamo la zona del Bartolino è chiamata zona delle Bartoline perché è una via ed è questa strada piccola che dalla periferia di Calenzano arriva fino al torrente alla passerella che si chiama via delle Bartoline, è chiamata zona delle bartoline quella circostante cioè dalla campagna dalla parte del centro abitato, mentre Travalle, la zona di Travalle che c’è una chiesa, c’è una fattoria, c’è ristorante, una zona più vasta ed è più avanti cioè diciamo qualche chilometro, un paio di chilometri forse, oltre il luogo in cui furono rinvenuti i cadaveri. È una zona vasta la zona di Travalle se ci sono punti di riferimento precisi si può dire ecco ci sono questo ristorante chiamato ristorante di Travalle, le fattorie di Travalle insomma è tutta una zona, mentre la zona Bartoline è più minuta più piccola perché è la zona circostanza la piccola strada che va dalla periferia di Calenzano al torrente alla Marina.

Avv. Aldo Colao: Una cosa ancora, lei ha svolto indagini sull’imputato Faggi?

S.D.: No.

Avv. Aldo Colao: Ma apparteneva alla giurisdizione sua?

S.D.: Si.

Avv. Aldo Colao: Mai svolto nessun tipo di indagine? Perciò lei sotto il profilo le risulta completamente nuovo, sotto il profilo diciamo.

S.D.: Si leggono giornali e si sente la televisione.

Avv. Aldo Colao: Grazie non ho più domande.

Presidente: Ancora una volta.

Avv. Andrea Capanni: Maresciallo vorrei tornare un attimino (audio poco chiaro) se i suoi ricordi sono precisi allora un cittadino si sarebbe presentato avrebbe fatto identikit dopo aver visto questa persona in macchina giusto?

S.D.: Sì.

Avv. Andrea Capanni: Per primo, se i suoi ricordi sono precisi il cittadino si presenta e realizza l’identikit, d’accordo? Dopo del tempo che non so valutare.

S.D.: Ma mi sembra una settimana roba del genere insomma di giorni.

Avv. Andrea Capanni: Compare questa coppia di giovani, ai quali evidentemente viene mostrato il primo identikit.

S.D.: Dopo che era stata fatta la descrizione, dopo naturalmente

Avv. Andrea Capanni: E viene realizzata una descrizione tipo identikit differente dalla prima, anche poco ma differente della prima.

S.D.: No questi due giovani, la ragazza mi sembra in particolare che aveva visto bene in viso il soggetto che a piedi poi si allontanò, mi sembra che dice che qui si ci siamo come dati somatici in generale però ecco il mento, capelli, mi sembra, ecco naturalmente

Avv. Andrea Capanni: Io voglio arrivare ad un punto preciso il primo identikit fu modificato nel senso ci si lavoro sopra in base alla descrizioni della coppia successivamente ma rimane come descrizione agli atti o non esiste più.

S.D.: No un momento avvocato torno a ripetere è dall’inizio che lo sto dicendo, tutti gli atti, tutte le cose venivano fatti redatti ad eccezione dei primi si possono vedere proprio dal fascicolo presso il nucleo operativo della compagnia di Prato, quindi parecchi atti io che ho assistito/diversi atti che ho assistito in pratica io non l’ho mai avuti neanche in mano perché ho assistito o magari avrò anche firmato qualche cosa perché ero presente però non li ho acquisiti perché era il mio comando superiore che li teneva.

Avv. Andrea Capanni: Secondo quello che lei ricorda o può attendibilmente per esperienza professionale presume della prima versione identikit rimarrà ancora traccia? Esiste ancora?

S.D.: Ci dovrebbe essere.

Avv. Andrea Capanni: Noi qui però pare non l’abbiamo perché abbiamo la seconda e quindi credo che possa essere acquisito magari tramite il maresciallo Parretti o la compagnia di Prato, io ho finito.

Presidente: Lei avvocato?

Avv. Patrizio Pellegrini: Avvocato Pellegrini parte civile, Maresciallo due punti riferiti ovviamente a questo omicidio, lei ha detto che ci sono tracce di trascinamento del corpo della ragazza che si fermano subito fuori dalla macchina se ho capito bene ma il corpo della ragazza è stato trovato oltre la fine delle tracce di trascinamento.

S.D.: Si.

Avv. Patrizio Pellegrini: Quindi è stata sollevata se non ci sono più tracce.

S.D.: Si presume.

Avv. Patrizio Pellegrini: Il terreno che va dal termine delle tracce di trascinamento al luogo dove è stato rinvenuto il cadavere è un terreno, era un terreno, secco che non avrebbe consentito di vedere se c’erano tracce o se ci fossero state si sarebbe visto anche lì?

S.D.: No era un terreno parzialmente asciutto, insomma diciamo abbastanza asciutto, ma quello che era ricoperto interamente di erba, quell’erba corta piccola, nella quale dopo due minuti che ci hai messo un piede ha già alzato la cresta e non si vede più nulla, non fu rilevato niente naturalmente sarebbe risultato se fosse stato diversamente.

Avv. Patrizio Pellegrini: Terreno analogo a quello immediatamente fuori dalla macchina.

S.D.: No, beh è diversa la cosa perché sul lato sinistro dell’autovettura l’erba è più lunga, mi sembra che c’era un Prato di erba medica più piccola ma erba più friabile/più lesionabile diciamo, ecco che prima di rialzarsi insomma.

Avv. Patrizio Pellegrini: Quindi erba un po’ più alta ed erba più bassa.

S.D.: è di tipo diverso l’erba, un fatto è un Prato di erba medica che è un’erba tenera specie se piccola ed un fatto è quell’erba che nasce sulle strade campestri dove è dura corta che uno ci passa sopra dice più nulla.

Avv. Patrizio Pellegrini: Torniamo un momento all’identikit e alle persone che hanno visto questo individuo poi rassicurato nell’identikit perché la sua testimonianza ci sta dando delle indicazioni che non avevamo mai avuto, né in questo né nel precedente processo, le chiedo di dire di nuovo anche se lei lo ha detto per me sarebbe anche già sufficientemente chiaro ma di precisare bene questo, lei è sicuro che i ragazzi, giovani, la coppia di uomo e donna che hanno contribuito alla realizzazione dell’identikit che le è stato mostrato poco fa abbiano visto questo signore mentre si trovavano dentro la macchina e lui a piedi e poi immediatamente uscendo dalla macchina vedendolo camminare a piedi, in altre parole hanno visto dalla loro macchina e fuori dalla loro macchina una persona a piedi.

S.D.: Sì.

Avv. Patrizio Pellegrini: Poi abbiamo la testimonianza di persone che hanno visto quest’uomo in macchina, passate.

S.D.: Io non vorrei che la mia memoria mi tradisca però no, perché il racconto dei giovani fu questo che erano addirittura ricordo che erano tre autovetture una presso l’altra e mi sembra che loro fossero l’autovettura al centro, erano ai primi approcci amorosi quando mi sembra la ragazza si accorse che al vetro della loro autovettura un viso lì guardava e si allarmò.

Avv. Patrizio Pellegrini: La cosa è talmente precisa che non può esserci equivoco su quello però noi sappiamo di tutt’altra contingenza in cui sarebbe stato visto forse la stessa persona e per questo che stiamo insistendo sul punto perché la testimonianza.

S.D.: Avvocato io ricordo questo.

Avv. Patrizio Pellegrini: Questo che volevo sentir confermare la ringrazio.

Avv. Santoni Franchetti: Solo una domanda da fare al Maresciallo, ma si ricorda i nomi di queste persone? Perché noi li conosciamo come Parisi Rossella e Tozzini Giampaolo sono gli stessi?

S.D.: Dottore ripeto io non li ho identificati, queste persone l’hanno identificati quelli di Prato, se l’hanno identificati.

Avv. Santoni Franchetti: Ma hanno fatto un identikit Maresciallo sarebbe un’offesa a tutti noi dire che non li hanno identificati no?

S.D.: Dottore ma loro si presentarono a Prato io fui chiamato dai colleghi di Prato.

Avv. Santoni Franchetti: Però le volevo dire che i verbali di queste Parisi e Tozzini o altri verbali non ci sono negli atti del rapporto vostro, sono stati identificati successivamente per questo le dico se lei sa qualcosa dice tutto negli atti di Prato è così?

S.D.: Esatto io non c’ho.

Avv. Santoni Franchetti: Benissimo allora noi cercheremo. Presidente io volevo ringraziare il maresciallo Salvini perché ero a conoscenza personalmente dell’impedimento dell’altro maresciallo e gli ho fatto fare anche il supplente su cose che forse non sapeva, grazie a dio lui sta bene e mi auguro cent’anni di vita e quindi ho chiesto ed ho chiamato lui proprio perché l’altro poveretto sta male, però questa premessa mi sembrava doverosa maresciallo e mentre mi associo alle richieste dei colleghi di andare a sentire laddove lo sanno cioè dai carabinieri di Prato queste informazioni di cui lei ha avuto soltanto diciamo conoscenza di relatos e ben si ricorda sono passati tanti anni volevo fare altre due domande, è vero che il vetro dello sportello anteriore destro della macchina era completamente infranto? Io lo so perché sto leggendo il rapporto in questo momento, quasi totalmente infranto se lo ricorda questo? Avrà visto, ecco ma fu trovato non mi risulterebbe però dal rapporto qualche cosa vicino alla macchina con cui potrebbe essere sfondato?

S.D.: Nessun corpo contundente che potesse essere.

Avv. Santoni Franchetti: Nessun corpo contundente, grazie questo risponde dei dubbi del pubblico ministero. Un’altra cosa le volevo chiedere, voi avete cercato nel secondo pezzo di erba e di prato quello dove l’erba si poteva facilmente raddrizzare cioè quello che non era erba medica se vi erano tracce di sangue, cioè la donna era stata ferita mi sembra da armi da fuoco e da armi bianche, giusto?

S.D.: Si.

Avv. Santoni Franchetti: Quindi quando fu trascinata, se era trascinata doveva lasciare delle tracce di sangue anche sull’erba giusto? Avete cercato se in questo pezzo di prato vi erano delle tracce di sangue?

S.D.: Noi cercammo tutto quello che era possibile cercare ovviamente e le uniche tracce di sangue furono trovate appunto sul lato sinistro della vettura sempre guardandola di dietro naturalmente dove ho detto fino a dove l’erba era ancora schiacciata.

Avv. Santoni Franchetti: Dopo non furono più trovate questo è fondamentale, la ringrazio io non ho nessun’altra domanda presidente.

Presidente: Altri? Per chiarire su questo signore maresciallo dobbiamo capire il suo punto di vista per vedere se lei ricorda, i carabinieri a suo tempo hanno comunicato/hanno riferito che le coppie di giovani erano 2, una andava con la macchina rossa o non rossa che si incontrò con l’altra macchina sul ponte e un’altra coppia era in macchina e vide una persona fuori e di questa coppia sempre coperta dal segreto/da confidenza eccetera non l’hanno mai voluto dire, allora il giovane che era con la ragazza lui dice che ha visto dall’interno della macchia prima di entrare in intimità con la sua fidanzata ha visto questo, cioè ci sono tre persone però rispetto a quello che dice lei sono invertite cioè

P.M.: In più ci sarebbe un quinto capitolo?

Presidente: Questo nell’atto ufficiale dei carabinieri, lei sa dirci qualche cosa o no di quella che è la sua idea?

S.D.: No non è che rimango della mia idea io ricordo questo lo ricordo bene che in due circostanze sono andato al nucleo operativo di Prato, la prima circostanza c’era il signore di mezza età intravisto alto di mezza età che il Maresciallo Perotti mi disse questo signore ha visto una macchina così e così stiamo facendo l’identikit e mi sembra che a fare l’identikit ci fosse personale di Firenze.

P.M.: Esatto c’era la squadra della polizia scientifica di Firenze e tant’è che poi dell’identikit li.

S.D.: Primo episodio viene realizzato quel identikit, viene poi la copia per metterlo agli atti che poi dopo non so neanche se ci sarà ancora perché mi fu richiesto perché non so insomma così primo punto questa persona sola. Il Maresciallo mi disse era solo, era a piedi, vide questa macchina arrivare a velocità fuori dalla norma per le condizioni. Questo è quello che Parretti ha detto a me, non ho avuto il racconto direttamente.

Presidente: Il maresciallo Barone.

S.D.: No quello è il capitano dalla compagnia.

Presidente: Lui fece indagine o no o fa firmare gli atti?

S.D.: Ma lui naturalmente ci faceva girare noi insomma ecco.

P.M.: Anche nell’altro dipartimento si è riportato quello che facevano loro.

S.D.: Era il Maresciallo Parretti in prima persona perché lui era dedicato esclusivamente alle indagini, Parretti era sottufficiale del nucleo operativo di Prato, addetto a questo tipo di indagini, il personale poteva che poteva arrivare se Parretti lo richiedeva altrimenti svolgevano le altre attività, io essendo stato colpito nella mia stazione è chiaro che, il tutto quello che ecco lo scambio delle notizie appunto il dire l’uno all’altro.

Presidente: Parretti però è stato sentito nell’altro processo o no? Parretti ha detto Lei che è in ospedale a Roma?

S.D.: Per notizie ricevute tramite direttamente tramite un collega anche lui in pensione si troverebbe ricoverato a Roma per l’amputazione di un piede dovuta per calcio roba del genere.

P.M.: Una cosa recente maresciallo?

S.D.: Questa è una notizia ricevuta una settimana/10 giorni fa.

Presidente: è già in pensione?

S.D.: Si è tanto che è andato in pensione, un diabetico piuttosto alto.

Presidente: Vive a Roma lui?

S.D.: No no lui vive a Prato e svolgeva l’attività lavorativa a Prato.

Presidente: Attualmente vive a Prato?

S.D.: Si però detto da questo collega io ho detto sono notizie avute in diretta.

Presidente: Però per questa operazione al piede è andato a Roma, faremo accertamenti ovvero lo farà il Pubblico Ministero.

P.M.: Sì presidente io chiedo anche espressamente che si possa su autorizzazione della Corte richiedere ovviamente a questo scopo gli atti del fascicolo che è a Prato così alla compagnia mi sembra e lo forniamo alla Corte e quello che è necessario davanti a tutte le parti lo prendiamo se c’è qualcosa e lì indipendentemente dal ricordo del Barretti.

S.D.: A conferma di quello che ho detto posso dire che le modifiche al primo identikit furono fatte dall’appuntato Mario Dante mio dipendente, all’epoca mio dipendente.

P.M.: Insieme a qualcuno della scientifica?

S.D.: No no l’unica modifica la fece lui perché lui è diplomato come pittore eccetera scuola d’arte eccetera quindi non è.

P.M.: Allora io partirei presidente se lo ritiene utile le parti pure acquisirai/cercherei di acquisire dalla compagnia di Prato tutti gli atti che ci sono.

Presidente: Visto l’interesse che avete manifestato per questo identikit, come no.

P.M.: Bene se ne occupa il PM. Poi eventualmente cerco anche di capire in che condizioni.

Presidente: Ultima domanda.

Avv. Nino Filastò: Non c’è nessuna opposizione da parte del difensore, non c’è nessuna posizione da parte del difensore di Vanni in questo senso pubblico ministero acquisisca quando gli pare perché lo può fare può chiedere lui il fascicolo poi il pubblico ministero sulla base di quel fascicolo avrà delle richieste di produzione cosa per cosa perché tutto il malloppo alla Corte no eh.

Presidente: Sì abbiamo capito avvocato.

P.M.: Abbiamo capito lo scopo senza polemica.

Avv. Nino Filastò: E comunque sentiamo quelle persone.

Presidente: Senta maresciallo l’ultima domanda lei ha parlato del trascinamento che andava dalla insomma dalla parte sinistra alla macchina la parte anteriore per 5 m circa eccetera rispetto al giovane, il giovane era in un prato, era nel prato, ecco lui li vicino ci furono tracce di trascinamento o no?

S.D.: Presidente tracce di trascinamento erano immediatamente fuori dalla vettura, mi spiego.

Presidente: Ho capito che siamo vicino alla vettura però vicino nella parte che andava verso il giovane.

S.D.: Fu portato più avanti.

Presidente: C’erano tracce trascinamento o no?

S.D.: So che è un racconto un po’ così però io mi vedo la scena davanti ecco perché mi vedo la scena, il giovane anche il corpo del giovane fu trovato in un piccolo avvallamento, piccolo canaletto di scolo, che anche lì era un tipo di erba diversa rispetto a quella che era immediatamente fuori dalla macchina dove fu notato, dove era ancora presente lo schiacciamento dell’erba, sull’altra erba io non so come potermi spiegare però si tratta di un’erba non so se è chiamata coltellino o meno è un’erba robusta che nasce proprio dove il terreno è duro sulle strade campestri un erba così che anche se ci passa sopra dopo un po’ ritorna normale quindi è impossibile a meno che non ci sia della mancanza di erba che

Presidente: Questo giovane che struttura aveva?

S.D.: Un corpo normale, era un giovane insomma normale né piccolo, un giovane normale.

Presidente: Bene, altre domande? Allora può andare grazie. Chi altro? Avv. Santoni?

Avv. Nino Filastò: Se si potesse sentire Bardazzi presidente visto che gli ho promesso di farlo sentire in mattinata.

(Brusio)

Presidente: Come si chiama lei?

Messina Francesco: Messina Francesco

Presidente: Messina Francesco, dove è nato?

M.F.: Nato Nicosia 7 9 60 residente in Borgo San Lorenzo via Leonardo da Vinci 7, quindi dov’è questo Messina avvocato?

Avv. Santoni Franchetti: Presidente è riguardo il 1984.

P.M.: Presidente chiedo scusa è solo per chiarire perché non si trova perché è indicato in lista sulle circostanze dell’omicidio del 74.

Avv. Santoni Franchetti: Presidente è sull’84.

Presidente: Sull’84 va bene.

Avv. Santoni Franchetti: Quindi è soltanto un errore questa volta materiale.

Presidente: Legga pure la formula.

M.F.: Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto a mia conoscenza.

Avv. Santoni Franchetti: Mi scusi signor Messina nel 1984 lei durante l’omicidio avvenuto a Vicchio che funzione aveva?

M.F.: Io quella notte ero stato comandato in servizio in centrale operativa presso la compagnia di Borgo San Lorenzo col turno dalle 20 alle 8 del giorno dopo.

Avv. Santoni Franchetti: Quella notte lei ricevette una telefonata al comando/alla centrale arrivo una telefonata?

M.F.: Alcune telefonate si.

Avv. Santoni Franchetti: Se ne ricorda una in particolare in cui verso le 04:00 dicevano che era avvenuto un incidente si ricorda di questa telefonata, vuole riferire il contenuto di questa telefonata?

M.F.: La telefonata praticamente segnalava un incidente/un sinistro stradale presumo senza feriti mi sembra avvenuto fra un autotreno ed un furgone se non ricordo male in località sagginale.

Avv. Santoni Franchetti: Cioè in quella località per la Corte prossima a dove era avvenuto l’omicidio del 1974 vuol dire quel luogo lì più o meno esatto? Che cosa le disse la persona che telefonava?

M.F.: Segnalava un incidente stradale fra un autotreno e un furgone tutto lì.

Avv. Santoni Franchetti: Disse come si chiamava?

M.F.: No mi sembra.

Avv. Santoni Franchetti: Non si chiamava forse Farini?

M.F.: Si parlava di un panificio roba.

Avv. Santoni Franchetti: Panificio perché lui faceva il panettiere si chiamava Farini fra l’altro è vero? Si ricorda questa circostanza? Voi avete mandato una pattuglia per controllare? E la pattuglia cosa rivelò?

M.F.: Rilevo che non c’era nessun incidente.

Avv. Santoni Franchetti: Quindi questo signore telefonò la notte dell’omicidio dei i ragazzi di Vicchio alle quattro del mattino, 04:28 esattamente leggo dalla sua deposizione per dirvi qualificandosi come Farini panettiere voi mandate un autopattuglia e non c’era

M.F.: Non c’era nessun incidente

Avv. Santoni Franchetti: è normale per voi avere di notte telefonate che vi segnalano, lei si ricorda che altri casi o di altri suoi colleghi hanno riferito di altri casi in cui vi segnalano incidenti inesistenti?

M.F.: No

Avv. Santoni Franchetti: Senta un’altra cosa che dialetto parlava questa persona? Lo ricorda?

M.F.: Mi sembra accento toscano apparentemente dalla voce non giovanile.

Avv. Santoni Franchetti: Voce non giovanile e accento toscano, lei non si ricorda in nessun altro dettaglio di questa telefonata di questa storia, fece un rapporto logicamente su questa telefonata qui che era così strana in coincidenza dell’omicidio, perfetto nessun’altra domanda grazie presidente.

Presidente: Altre domande?

Avv. Nino Filastò: Faceste anche accertamenti su questo Farini panettiere se aveva telefonato lui per caso?

M.F.: Questo non glielo so dire.

Avv. Nino Filastò: Le risulta che non esiste nessun Farini panettiere a sagginale? Così risulta dal rapporto, le ricordo che nel rapporto c’è scritto che voi non rintracciaste nessun panettiere e soprattutto nessun Farini in quel di Sagginale, questo per la Corte.

Presidente: Una domanda gliela faccio io ora, senta lei prestava servizio a Borgo San Lorenzo allora quel giorno lì? Ci prestava servizio anche il maresciallo la Muratta o un nome del genere?

M.F.: Sì

Presidente: Che è il comandante della stazione?

M.F.: No all’epoca mi sembra era comandante del nucleo operativo.

Presidente: Comunque lavorava negli stessi uffici suoi? State insieme?

M.F.: La mansione mia praticamente era diversa da quella sua.

Presidente: Che faceva lei?

M.F.: Io stavo in centrale nello stesso edificio.

Presidente: Ecco e sul posto/sul luogo del delitto/dell’omicidio è intervenuto anche lei o no?

M.F.: No io andai dopo quando finì il turno così.

Presidente: Andò così a curiosare cioè non come in veste diciamo ufficiale?

M.F.: Non per curiosare, in pratica conoscevo quei ragazzi tutto lì.

Presidente: Comunque è andato mentre in corso le indagini oppure a distanza di tempo?

M.F.: No veramente

Presidente: Strana sta cosa, quando è tornato il maresciallo in caserma se lo sa, se c’è, ha portato qualche pietra?

M.F.: Non glielo so dire.

Presidente: Qualche oggetto preso dal posto e portato lì?

M.F.: Non lo so.

Presidente: Non sa nulla di una pietra o più pietre prese macchiate di sangue e portate in caserma?

M.F.: Non conosco questo argomento qui, io disconosco questa situazione perché ho finito il turno poi non so cosa è successo in seguito insomma.

Presidente: Neanche nei giorni successivi? Nulla? Altre domande? Grazie.

Avvocato: (audio poco chiaro)

Presidente: Dovete essere d’accordo voi altrimenti io non posso fare nulla.

(Audio poco chiaro)

Presidente: Allora si senta Bardazzi, aspetterà, allora sentiamo Bardazzi. Avvocato lo sa benissimo perché questi testi non si può mai sapere. Sentiamo il Bardazzi.

Avv. Nino Filastò: Preliminarmente presidente prima che venga sentito Bardazzi io l’ho già mostrata al pubblico ministero chiedo di poter produrre 11 foto che ritraggono il signor Mario Vanni in compagnia della moglie e di altre persone che sono foto che risultano datate con delle annotazioni sul retro in un periodo di tempo che va dal 1981 al 1984, quindi un’epoca prossima al delitto del 1984 a Vicchio e mi servono queste foto per essere esibite al teste Bardazzi perché eventualmente riconosca o meno la persona ufficiata.

Presidente: Come si chiama lei Bardazzi?

Avv. Nino Filastò: Presidente ma questa produzione è ammessa?

Presidente: Pubblico mistero?

P.M.: Nessuna opposizione.

Presidente: Le altre parti?

Avvocati: Nessuna opposizione

Presidente: Bene ammettiamo le produzioni, che dice l’avvocato Filastò. Dov’è nato e dove risiede?

Baldo Bardazzi: Allora nato a Scarperia il 18 5 56, risiedo a Borgo San Lorenzo viale della resistenza numero 21, consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione mi impegno a dire tutta la verità e non nascondere nulla di quanto in mia conoscenza.

Presidente: Legga la formula per cortesia.

Avv. Nino Filastò: Già letta.

Presidente: Va bene io ero distratto a ricercare la deposizione eccola, lei vuole essere ripreso dalla telecamera o no? Niente telecamere per cortesia.

Avv. Nino Filastò: Grazie presidente, Sig. Bardazzi il giorno che precede la notte in cui avviene l’omicidio di Vicchio di Mugello che è del luglio del 1984 della signorina Pia Rontini e del suo fidanzato Claudio Stefanacci lei dove si trovava? Sto parlando delle ore pomeridiane.

B.B.: Allora io al tempo gestivo un bar, un bar alimentari e facevo panini, situato alla torre vicino a Borgo San Lorenzo e mi ricordo che

Avv. Nino Filastò: Lei si trovava in questo bar?

B.B.: Dentro il bar.

Avv. Nino Filastò: Benissimo, ora a parte la precisazione sull’ora, diciamo in un’ora pomeridiana poi cerchi di essere più preciso possibile naturalmente considerato il tempo trascorso e tutto il resto sull’orario può dire se notò qualche cosa di particolare?

B.B.: Si entrò una coppia di ragazzi che presumibilmente erano loro e dopo poco

Presidente: Loro chi.

B.B.: La Rontini.

Presidente: La conosceva personalmente lei?

B.B.: Che poi dopo io e questa coppia c’era già stata altre volte.

Presidente: Li conosceva di persona o no?

B.B.: Cioè io di persona non c’ho mai parlato

Avv. Nino Filastò: Presidente se mi fa fare l’interrogatorio a me io arrivo anche a questo, adesso ha detto così il testimone.

B.B.: Era una coppia che c’era stata altre volte.

Avv. Nino Filastò: Va bene d’accordo comunque sulla coppia che fosse lo vediamo in un momento successivo, intanto ci dica, segua le domande signor Bardazzi vedrà che è molto più semplice e si fa anche prima. Cosa fa questa coppia? Dove va e se ordina qualcosa, ci dica che cosa fa la coppia.

B.B.: Questa coppia mi ricordo ordinò delle cose da mangiare a merenda e si mise a sedere al tavolo a consumare ad un tavolo.

Avv. Nino Filastò: Questo tavolo era nell’interno del bar?

B.B.: All’interno del bar.

Avv. Nino Filastò: Benissimo e quindi c’è questa coppia che sta mangiando, poi succede qualche altra cosa?

B.B.: Poi a distanza di pochi minuti, poco tempo, entra un signore che va al banco bar prende una birra, un calice, e lui non rimane all’interno del locale ma va al tavolino fuori, all’esterno del locale.

Avv. Nino Filastò: Ecco aspetti un attimo c’è lo può descrivere questo signore?

B.B.: Questo signore era un tipo alto, robusto, era una persona distinta vestita bene.

Avv. Nino Filastò: Con la cravatta?

B.B.: Ora non ricordo mi ricordo era elegante con la camicia e giacchetta senz’altro e notai mi sembra che avessero anche un anello, un bell’anello, a un dito.

Avv. Nino Filastò: Senta i capelli color?

B.B.: Ma i capelli li aveva corti.

Avv. Nino Filastò: Si ma il colore?

B.B.: Rossastro

Avv. Nino Filastò: Rossastro, molto bene.

B.B.: Ma proprio rasati si notava appena.

Avv. Nino Filastò: Dunque questo signore si siede all’esterno, c’erano i tavolini all’esterno? Ci sa dire se questo signore sedendosi all’esterno era però in grado di vedere l’interno e perché?

B.B.: Allora lui si sforzava a vedere, io notai questa cosa perché mi sembra erano i primi momenti periodi che avevamo l’obbligo del registratore di cassa, siccome questa persona è una persona distinta, una persona io penso subito che

Avv. Nino Filastò: Lei notò che guardava

B.B.: Che guardava verso l’interno, io all’inizio pensavo

Avv. Nino Filastò: Ma volevo sapere c’era un vetro/qualche cosa da cui poteva guardare l’interno?

B.B.: C’era la porta aperta poi dove erano loro però c’era un muretto però si vedevano quando si alzavano altrimenti non si vedevano.

Avv. Nino Filastò: Va bene e allora lei invece ha osservato che questo signore

B.B.: Ecco perché osservai questo tipo perché io all’inizio pensavo che magari stesse a controllare se si faceva gli scontrini fiscali o no, però dopo mi resi conto perché era un periodo che c’era un po’ di calma nel negozio nel bar no? E io potei seguire un po’ meglio che non guardava, non tendeva a guardare la cassa se si faceva però tendeva più a guardare questa coppia

Avv. Nino Filastò: Questa coppia, poi che succede? I ragazzi finiscono di mangiare?

B.B.: I ragazzi quando finirono di consumare si alzarono, andarono alla cassa per pagare per andare via no? Mentre si alzavano questi ragazzi lui mi ricordo che finì di bere la birra e rientrò dentro a portare il calice vuoto sul banco e si incrociarono.

Avv. Nino Filastò: Si incrociò con questa coppia di ragazzi.

B.B.: Notai che lui detta una guardata brusca a loro, notai bene questa cosa, li guardò con uno sguardo un po’ strano. Poi andarono via ed io non riuscì a vedere che macchina avesse perché poi mi entrò gente e lasciai perdere.

Avv. Nino Filastò: Ho capito, è in grado di, quando arrivarono i ragazzi aveva visto se arrivavano con una macchina?

B.B.: I ragazzi avevano una panda.

Avv. Nino Filastò: Di che colore la panda?

B.B.: Non me lo ricordo ma parcheggiarono davanti perché c’era posto, ma c’era posto anche quando arrivò quel signore ma lui la macchina non l’aveva.

Avv. Nino Filastò: Ed era venuto a piedi forse?

B.B.: Io mi sono sempre messo in testa che lui la macchina l’avesse avuta parcheggiata in una stradina dietro che affianca il bar però non in vista.

Avv. Nino Filastò: Lei quando seppe dell’omicidio?

B.B.: Io lo seppi la mattina, mattinata.

Avv. Nino Filastò: Vide delle foto?

B.B.: Io vidi le foto della coppia insomma che fu assassinata sul giornale e mi sembrano loro ed allora andai a dire il fatto che avevo visto.

Avv. Nino Filastò: Andò subito? Dove andò lei?

B.B.: Andai in caserma Borgo San Lorenzo, caserma dei carabinieri.

Avv. Nino Filastò: Ci andò subito quella mattina stessa?

B.B.: Quella mattina stessa o in giornata ora non ricordo ma in giornata o insomma

Avv. Nino Filastò: Venne fatto un verbale? Venne fatto anche un identikit?

B.B.: Mi sembra.

Avv. Nino Filastò: Lei quindi da quello che vide dalle foto sui giornali riconobbe questi due ragazzi.

B.B.: Io presuppongo fossero loro.

Avv. Nino Filastò: Senta si rammenta se per caso lei dopo o durante la presenza di questo signore fece un commento o disse qualche cosa a qualcun altro dei suoi addetti al bar per esempio a sua sorella perché c’era sua sorella se non sbaglio o a suo padre, stiamo attenti non so disse qualcosa, qualche osservazione rispetto a quel tizio?

B.B.: Io all’inizio pensavo veramente fosse uno per controllare se si faceva, dicevo attenzione mi raccomando fate anche un bicchiere d’acqua minerale li si fa che lo scontrino fiscale.

Avv. Nino Filastò: Ecco benissimo, senta lei rispetto alla fisionomia di questa persona ha osservato per caso qualcosa di particolare, non so gli occhi, lo sguardo oppure il portamento, l’atteggiamento, qualche cosa?

B.B.: Lui mentre era al tavolino cioè mentre era fuori io mi ricordo che lui aveva la mano così alla bocca e sembrava muovesse la bocca un po’ faceva dei movimenti strani con la bocca, aveva la mano così, cercava di scrutare dentro facendo questi movimenti strani con la bocca così con la mano così

Avv. Nino Filastò: E guardava in direzione

B.B.: Dall’esterno guardava verso l’interno.

Avv. Nino Filastò: Verso l’interno, dunque non ho altre domande.

P.M.: Presidente se mi consente farei la domanda unica.

Avv. Nino Filastò: No scusi presidente una domanda che mi ero riservato, che ore erano più o meno?

B.B.: Non mi ricordo, nel pomeriggio.

Avv. Nino Filastò: Nel pomeriggio sul presto o sul tardi?

B.B.: Sarà stato verso no sul tardi no, sarà stato verso le 15:30/16 non mi ricordo di preciso non voglio

Avv. Nino Filastò: Grazie.

P.M.: La domanda signor Bardazzi

Avv. Nino Filastò: Ah no scusi presidente per me era il testimone a sorpresa quindi non avevo preparato per niente la posizione, ho mandato la dottoressa a prendermi in studio quella che aveva dichiarato nel processo Pacciani, volevo sapere questo, lei vede sto signore, questo signore assomiglia o ha qualche cosa?

B.B.: Sono passati tanti anni ma mi sembra di no.

Avv. Nino Filastò: Le sembra di no, il presidente ora le farà vedere delle fotografie che ritraggono questo signore all’epoca più o meno in cui lei riferisce i fatti che ci ha riferito stamane, ci può dire se guardando queste fotografie lei riconosce una certa rassomiglianza con questa persona che ci ha descritto? Sono fotografie che riguardano sempre sto signore qua però naturalmente all’epoca dei fatti, ora è un po’ invecchiato e sta anche poco bene.

Presidente: Ci sono delle annotazioni sul retro sull’epoca.

Avv. Nino Filastò: C’è n’è una sì in cui si dice 84/82/83. Quelle dove dietro c’è scritto 83/84. Non si vede assolutamente nulla, Presidente meglio fargli vedere le fotografie.

Presidente: Lei guardi queste fotografie se ci dice se c’è qualche persona che gli dice qualche cosa altrimenti niente bene. Le scelga pure lei.

B.B.: Il signore è questo. No non la riconosco.

Presidente: Non è la persona che lei vide nel bar guardare i due ragazzi, questo vuol dire? Bene.

Avv. Nino Filastò: Mostro una foto con l’indicazione sul retro Castellina 1984.

B.B.: No.

Presidente: Quindi no vuol dire che non è il Vanni la persona che lei osservò al bar che osserva quei fidanzati e così questo voleva dire?

B.B.: Sì.

Presidente: Ecco bisogna essere chiari perché sennò, altre domande?

P.M.: Comincerei presidente allora Sig. Bardazzi vorrei rimanere un attimo al riconoscimento, lei dice perché sa vedere foto poi quei ragazzi non erano è tutto più o meno inutile allora volevo prima vedere la sicurezza che ha lei che fossero quei ragazzi, lei dice oggi ha detto presumibilmente, io le dico questo presumibilmente nasce da un riconoscimento che lei ha fatto nella sua testa da foto di giornale quella mattina? Lei ha già risposto su questo nell’altro dibattimento è stato a lungo esaminato e io penso voglio portarla allo stesso punto se l’altra volta ha detto la verità vediamo se la dice anche oggi, allora le chiedo il riconoscimento di questi ragazzi lei dice quelli che erano gli stessi e ha detto perché li ha visti sul giornale, le dico lei aveva visto delle foto pubblicate sul giornale quella mattina e dalle foto lei ha detto ma mi sembra fossero quelli di ieri e così?

B.B.: Si

P.M.: Lei ha visto solo le foto del giornale, quindi da foto pubblicate sul giornale lei dice erano quelli che ho visto ieri, queste foto sul giornale ricorda che giornale era? Se era la nazione?

B.B.: Mi ricordo che uscì un edizione straordinaria su un giornale un’edizione straordinaria.

P.M.: Quindi lei aveva visto delle persone il pomeriggio prima e le foto sul giornale erano sicuramente di qualche tempo prima, gliele avrà date qualche parente comunque lei vede foto sul giornale e fa il riconoscimento in questo senso, lei ha anche visto foto attuali o riconoscimento suo e solo su quelle foto di giornale?

B.B.: Su quelle foto li.

P.M.: Benissimo, quindi lei dice sono loro i ragazzi che ho visto io cioè i due ammazzati perché assomigliano a quelle del giornale lei non ha mai visto altro quindi il signore poteva aver visto delle persone, lei dice per me erano loro, bene in questo modo poi oggi lei dice erano le 15/15.30.

B.B.: Ma non mi ricordo l’orario.

P.M.: Era presto pomeriggio presto, allora io le dico e dico alla Corte signori è provato che la Pia quel pomeriggio lavorò e lavorò fino alle 16 quindi se lei dice le 15.30 loro non erano.

Avv. Nino Filastò: Che lavorò fino alle 16 non è vero pubblico ministero non mi dica delle cose frastornate alla Corte e al teste perché non è vero.

Presidente: Le valutazioni le facciamo dopo.

Avv. Nino Filastò: Lavorò fino alle 17.

Presidente: Facciamo la domanda al teste per cortesia.

P.M.: Presidente se mi consente vado avanti sull’orario, l’orario direi una cosa importante io gli faccio una contestazione e vorrei versare allo scopo il verbale per dimostrare come è difficile ricostruire oggi quell’orario perché oggi dice alle 15:30 il verbale di spontanee dichiarazioni rese dal signore che dice mi presentò spontaneamente esattamente il 1 agosto 1994 ai carabinieri dice in data 29 luglio domenica verso le 16:45 quindi il giorno dopo si ricorda 16:45 io direi allora erano le 16:45 o erano le 15:30?

B.B.: Mah io non mi ricordo.

P.M.: Lei ricorda che quando si presentò ai carabinieri disse la verità?

B.B.: Sì certo.

P.M.: Quindi è più probabile che abbia detto la verità allora 16:45 o le 15:30 oggi?

B.B.: 16:45 perché ora non me lo ricordo l’orario proprio era pomeriggio d’estate però ora non ricordo, l’orario

P.M.: Se si presentò ai carabinieri il giorno dopo e disse 16:45

B.B.: Sarà stato alle 16:45.

P.M.: Lei ricorda come mai si ricordava esattamente 16:45 aveva per qualche motivo focalizzato l’orario, c’era qualche concomitanza in quel momento quel giorno lì perché per l’appunto è proprio un orario.

B.B.: Perché mi sarò ricordato focalizzato l’orario.

P.M.: Quindi oggi 15:30 è andato più a ricordo dell’epoca, pensa di essere stato più preciso all’epoca, addirittura io chiedo che venga acquisito il verbale che riguarda le dichiarazioni fatte dal signor Bardazzi al momento del fatto cioè il 1 agosto anche perché il resto del racconto è identico a quello che ha fatto oggi e invece l’orario a questa discordanza lo conferma anche nel verbale del processo Pacciani, questo presidente ricordavo per questo volevo vedere di focalizzare il ricordo del signore.

B.B.: L’orario non me le ricordo affatto oggi specialmente mi poteva dire le 17 o le 18 proprio.

Presidente: Altre domande?

P.M.: No presidente, un’istanza che a questo punto la reitero l’ho fatta prima quando è stata chiesta l’ammissione del teste nel procedimento a carico Pacciani subito dopo il teste Bardazzi furono sentiti due testimoni sicuramente il signor Rontini il quale spiegava perché alle 16:45 sua figlia non poteva essere al bar la torre e spiega perché lui dice Rontini l’accompagnai io al non al bar la Torre a Borgo San Lorenzo ma l’accompagnava io nello stesso orario al bar la spiaggia dove avrebbe preso servizio tra le 16:30 e le 17 quindi alle 16:45 mia figlia non poteva essere laggiù, quindi io chiedo che venga sentito nuovamente, già sentito Rontini a questo punto e la moglie, in più chiedo che venga sentita la signora Franconi Marisa di cui ho parlato prima quando mi opponevo alla testimonianza perché Franconi Marisa è la signora che la era già lì nel locale quando si presentò la Pia e Franconi Marisa dice quel pomeriggio la Pia venne al lavoro si presentò nel locale intorno alle 16:30, quindi è un altro teste che conferma ciò che dice il signor Rontini, mi sembra quindi che io al di là di queste istanze non ho altro da chiedere.

Presidente: Allora su queste istanze di questi testi siete d’accordo a sentirle o no?

Avv. Nino Filastò: Io avrei un’ultima domanda da fare al Signor Bardazzi.

Presidente: Si.

Avv. Nino Filastò: Signor Bardazzi lei c’ha un orologio dentro al bar di quelli murali? C’aveva scusi.

B.B.: No.

Avv. Nino Filastò: Si ricorda di aver guardato l’orologio quando questi ragazzi erano entrati

B.B.: L’ora mi sembra che l’orario che si è detto era quell’orario lì, 5 minuti più 5 meno ma più o meno

Avv. Nino Filastò: O un quarto d’ora più un quarto d’ora meno all’incirca, certamente, no nessuna altra domanda. Però su questo punto io faccio l’opposizione perché non serve a nulla cioè dire ma spiego perché presidente i Rontini sono stati sentiti, no in questo processo sono stati sentiti mentre Bardazzi è la prima volta che viene qui, lei signor Bardazzi c’è stato altre volte qui.

B.B.: Sono stato per il processo Pacciani.

Avv. Nino Filastò: Ma qui con noi con questi giudici la prima volta vero? Viceversa i signori Rontini sono stati sentiti tutti e due in questo processo e sono stati sentiti specificamente sulla circostanza anche dell’orario del ritorno della figliola, del suo arrivo, dell’essere andata lei fuori a fare una giro con il fidanzato in un certo orario preciso/puntuale secondo loro, ritornati poi e poi dopo andati al bar, la testimonianza dei signori Rontini se vogliamo risentirli li possiamo anche risentire ma per come è stata resa conforme alle dichiarazioni del signor Bardazzi salvo il quarto d’ora o quei 10 minuti o quella mezz’ora in più o in meno che sfido chiunque a ricordarsi con esattezza a distanza di anni, quindi è un’istanza assolutamente inutile perché come vi ripeto sulla circostanza sono già sentiti/hanno già reso deposizione questi signori, inutili Rontini e inutile anche la signora del bar perché siamo di fronte ad una situazione in cui si sta giocando su una mezz’ora/un quarto d’ora di tempo che dovrebbe in qualche modo questi testimoni chiarire (voci sovrapposte) preciso spaccato ovvero al millimetro quando la circostanza fondamentale è questa, la signora Rontini e il signor Stefanacci potevano essere insieme in un’ora più o meno corrispondente a quella? Si, perché lo dice proprio il signor Rontini.

Presidente: Bene abbiamo sentito la sua opposizione la Corte valuterà e prenderà in esame l’istanza del Pubblico Ministero ai sensi del 507 se sia il caso o non il caso alla fine lo vedremo.

P.M.: Presidente allora intanto chiedo di acquisire.

Presidente: Scusi ho fatto la domanda perché se non c’è l’opposizione si poteva sentire

P.M.: Io chiedo siccome le cose sono un attimino più circostanziate nel processo Pacciani fu sentito il Rontini proprio a smentire o comunque, presidente chiedo scusa vorrei solo finire, allora chiedo siccome questo si può fare innanzitutto di acquisire la testimonianza del signor Rontini del processo Pacciani così loro avranno in più la possibilità di verificare se questa testimonianza di cui chiedo insieme a quella della Franconi Marisa l’ammissione oggi siano rilevanti o meno. A questo punto vorrei però mostrare l’identikit, due identikit, al teste per vedere se lui ricorda l’identikit che fu fatto all’epoca o meglio innanzitutto se l’identikit che fu fatto su indicazione sua, prima di mostrarlo un attimo fu fatto

B.B.: Questo no.

P.M.: Questo no, è questo l’identikit che fece lei?

B.B.: No.

P.M.: Lo vuole guardare meglio? Allora la persona che lei vide rassomiglia a questo identikit?

B.B.: la persona che vidi aveva la faccia tonda e un po’ grossa.

P.M.: Quindi era più grosso di questo qui? Tonda cosa vuole dire?

B.B.: Questo è più normale.

P.M.: La bocca e gli occhi non le dicono nulla? Però la persona che vide lei non è secondo il suo ricordo raffigurato

B.B.: Aveva la faccia più tonda questa mi sembra più lunga.

P.M.: Questo identikit lei l’ha mai visto?

B.B.: No non mi sembra.

P.M.: Bene presidente non ho altre domande faccio presente che è quello allegato al verbale che vi ho fornito e secondo quello che dicono i carabinieri l’avrebbe fatto il signore. Non ho altre domande.

Presidente: L’avvocato Colao.

Avv. Aldo Colao: Avvocato Colao di parte civile, una cosa, lei si è soffermato prima descrivendo questa persona che guardava assiduamente i due giovani sulle caratteristiche dei capelli, ha parlando di capelli rossi o rossastri.

B.B.: I capelli erano cortissimi, corti quasi a zero e essendo quasi zero si nota male il colore come può essere comunque sembravano rossi insomma non moro, moro no.

Avv. Aldo Colao: Un’altra cosa, era folto di capelli o stempiato, un pochino non so.

B.B.: Ora questo non lo ricordo.

Avv. Aldo Colao: Cerchi di ricordare, cerchi di far mente locale.

B.B.: Non ricordo bene ma essendo corti in quella maniera e si nota male se uno è calvo o mi sembra un pochino stempiato davanti forse sì ma non ricordo bene.

Avv. Aldo Colao: Una cosa scusi lei ebbe modo di osservare che questo signore aveva la mano sulla bocca, lei dice faceva anche movimenti ma che le sembrava strano questo no? Ma si copriva?

B.B.: Si copriva con la con la mano così. Sul tavolo, aveva il tavolo davanti la birra e lui era poi girato con la mano sul tavolo.

Avv. Aldo Colao: Una cosa lei fu colpito dallo sguardo vero l’ha detto prima, fu colpito dallo sguardo soprattutto quando i giovani uscirono che lui li guardo, ecco questo sguardo lei lo potrebbe descrivere in qualche modo? Cerchi di ricordare non so gli occhi, colori.

B.B.: Io vidi lo sguardo cattivo dall’alto verso il basso mi sembra gli dette a questa coppia però io dopo gli occhi (voci sovrapposte) una guardata brutta insomma ecco, poi dopo cosa successe dopo non lo so perché dopo loro uscirono mi entrò gente/dei clienti e niente non ebbi modo né di guardare con che macchina andò via.

Avv. Aldo Colao: Se le venisse mostrata una fotografia lei potrebbe così dopo questi specificazioni che lei ha fatto vedere se c’è una rassomiglianza con la fotografia di questo soggetto che si mostra o no?

B.B.: Se c’è una somiglianza sì lo riconosco però dire proprio è questo dopo tanti anni.

Avv. Aldo Colao: Io le sto chiedendo

B.B.: La somiglianza si

Avv. Aldo Colao: Allora le faccio vedere la fotografia.

Presidente: Che fotografia? Il Vanni l’ha già visto.

Avv. Aldo Colao: Le fotografie quella a destra che gli si mostra? C’ho la fotografia guardi bene con calma con attenzione.

Presidente: Ah lui dice quello accanto, quello accanto.

P.M.: Quella sulla destra? Perché quella sulla sinistra

B.B.: Non è facile ma no

Presidente: Altre domande?

Avv. Federico Bagattini: Presidente la foto che è stata mostrata al teste e del Faggi che non ha riconosciuto.

Presidente: L’ha detto lei.

B.B.: Io ho detto non è facile.

Avv. Federico Bagattini: io mi ero mi ero messo buono a sedere però non vorrei che fosse il soggetto con l’avvocato che capisca le cose che dice il teste. (voci sovrapposte)

Presidente: Avvocato Pellegrini domanda. Non ho mica detto che non farà la domanda fa la parte civile poi fa lei su questo. Sta parlando la parte civile esauriamo quella lo faccia prima, faccia la domanda.

Avv. ?: Lei aveva la televisore acceso nel bar?

B.B.: No il televisore non c’è l’avevo.

Avv. ?: Poteva rendersi conto o noto con quale mezzo erano arrivati questi due ragazzi? Moto, a piedi, motocicletta, macchina?

B.B.: No i ragazzi erano in macchina.

Avv. ?: Che tipo di macchina lei la vide?

B.B.: Mi sembra una Panda.

Avv. ?: Bene non ho altre domande.

Avv. Patrizio Pellegrini: Senta per quanto riguarda il riconoscimento dei ragazzi sul giornale avvenuto la mattina dopo questi furono anche riconosciuti da suo padre e da sua sorella? Avete guardato tutti insieme le foto?

B.B.: Si abbiamo guardato e noi ci sembrava loro.

Avv. Patrizio Pellegrini: Anche suo padre e sua sorella riconobbero nelle foto del giornale.

B.B.: Una forte somiglianza.

Avv. Patrizio Pellegrini: Allora in fondo al verbale dice furono riconosciuti anche da mio padre e da mia sorella. Senta quando i ragazzi, i ragazzi se ne andarono prima di questo signore? Se lo ricorda ora? Altrimenti rileggiamo i verbali.

B.B.: I ragazzi mi sembra ma uscirono quasi subito insieme i ragazzi avanti e lui subito dopo dietro.

Avv. Patrizio Pellegrini: Lui invece fece qualche cosa di particolare che lei notò/che colpì la sua attenzione questo signore?

B.B.: Quello che mi colpì è che quando si incrociarono lui dette questa guardata poi dopo particolare.

Avv. Patrizio Pellegrini: Lui chi? Lui riferita al signore? Dice lui dette una guardata, chi è che guardò?

B.B.: Questo signore guardò questa coppia.

Avv. Patrizio Pellegrini: Non è per caso che lei fu colpito da questa circostanza cioè che lui ingoio tutta la birra appena loro uscirono finì la birra ad un sol colpo? Se lo ricorda questo particolare?

B.B.: Dopo questa cosa mi sembrò talmente strana.

Avv. Patrizio Pellegrini: Spieghi questa cosa alla Corte, cosa gli sembrò strano?

B.B.: Allora lui prese quando entro prese un calice di birra ed andò fuori e questa birra rimase intera fino a quando lui non si alzò, quando lui vide, questo signore, vide alzarsi questi ragazzi vide che stavano andando verso la cassa a pagare questo prese il calice di birra tutta insieme fini questa birra e dopo subito si alzò quasi frettolosamente, non calma come era stato a sedere, quasi come se dovesse andar via alla svelta bevve e si alzò e porto i bicchieri alla cassa mentre lui stava non alla cassa al banco mentre lui stava andando verso il bar nel banco si incrociarono questi ragazzi andranno alla cassa e lui andò al bar.

Avv. Patrizio Pellegrini: Bene ecco lei ha detto che lui guardava, questo signore, guardava i ragazzi li guardava continuamente ed intensamente oppure qualche volta? Se lo ricorda? Non è che ruotava la testa per guardare nei loro confronti? Questo voltava la testa perché erano non davanti a lui e gli si voltava la testa per guardarli.

B.B.: Lui cioè lui praticamente guardava all’interno sempre fissa l’interno perché la coppia si trovava all’interno.

Avv. Patrizio Pellegrini: Guardava fisso l’interno e non è che suo padre disse non gli verrà forse il torcicollo a forza di guardare?

B.B.: Ora il particolare non me ne ricordo però insomma.

Avv. Patrizio Pellegrini: Tanto che migliore contesto che nell’interrogatorio nel 1984 il 1 agosto lei disse mio padre fece una battuta a me dicendomi qualcosa tipo ma non gli verrà un torcicollo

B.B.: Insomma l’avrà detto

Avv. Patrizio Pellegrini: Disse che la Sabrina disse qualcosa anche lei del tipo sempre in quella maniera intendendo che lì guardava sempre, bene ora ricorda di queste circostanze cioè di questo guardare fisso?

B.B.: Sì.

Avv. Patrizio Pellegrini: Poi lei ha detto che aveva questo ghigno proprio così ben definito nell’interrogatorio allora reso ma che l’aveva soltanto quando guardava i ragazzi, è vero o non è vero? Quando venne alla cassa c’è l’aveva questo ghigno che definì allora e tic oggi?

B.B.: No.

Avv. Patrizio Pellegrini: No non lo aveva, soltanto guardando loro aveva questa espressione chiamiamola strana senza andare nei dettagli è vero questo?

B.B.: Si.

Avv. Patrizio Pellegrini: Lei esclude anche che possa essere venuto a piedi perché?

B.B.: Io la macchina non la vide almeno davanti non l’aveva, la sita a quell’ora lì non c’era.

Avv. Patrizio Pellegrini: E quindi ha fatto una lunga passeggiata oppure era venuto in macchina ma l’aveva messa da altre parti, non ho altre domande e la ringrazio.

Presidente: Avvocato Bagattini?

Avv. Patrizio Pellegrini: Soltanto un seguito Presidente solo questo, questa scena quanto è durata? Da quando sti ragazzi sono entrati a quando sono usciti seguiti a ruota da questo individuo? A grandi linee 5, 10, 15 minuti.

B.B.: Il tempo di fare la consumazione che avevano da fare ma non tanto.

Avv. Patrizio Pellegrini: Se hanno preso un caffè si fa alla svelta.

B.B.: 10/15, di preciso non ricordo ma non tanto ecco.

Presidente: Avvocato Bagattini?

Avv. Federico Bagattini: Una sola domanda, signor Bardazzi questa mattina le sono state mostrate alcune fotografie ecco fra queste fotografie lei ha riconosciuto qualcuno che in qualche modo assomigliasse che forse era la persona che lei vide che stava osservando i due ragazzi?

B.B.: No

Avv. Federico Bagattini: La seconda e ultima domanda è questa, questi due ragazzi in seguito lei li rivide nel suo locale?

B.B.: No.

Avv. Federico Bagattini: Grazie.

Presidente: Prego può andare, grazie. Allora il teste dell’avvocato Pertini c’è? È andato via?

Avv. Patrizio Pellegrini: Non poteva restare.

Presidente: Va bene, allora a questo punto si rinvia in prosecuzione se non ci sono altri testi a martedì mattina, che giorno è martedì? Martedì 28 ore 09:00, nuova traduzione del Vanni. Avverto che si fa udienza giovedì e venerdì, martedì giovedì e venerdì.

24 Ottobre 1997 26° udienza processo Compagni di Merende

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