28 Ottobre 1997, 27° udienza, processo, Compagni di Merende Mario Vanni, Giancarlo Lotti e Giovanni Faggi per i reati relativi ai duplici delitti del MdF e Alberto Corsi per favoreggiamento.
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Claudio Valente, Silvio Miselli, Giuseppe Storchi, Michele Polito, Emanuele Sticchi, Giovanni Autorino
Presidente: Allora Vanni c’è con l’avvocato Filastò, è nominato questa mattina?
Avv. Nino Filastò: No l’ha già nominato Vanni.
Presidente: Io non lo so, non mi hanno comunicato niente vabbè lo conferma stamattina.
Avv. Nino Filastò: Lo conferma il difensore allora Antonio Mazzeo del foro di Pistoia
Presidente: Come si chiama avvocato?
Avv. Antonio Mazzeo: Antonio Mazzeo
Presidente: Benissimo allora avvocato la toga, la toga avvocato Filastò.
Avv. Nino Filastò: La toga l’abbiamo chiesta me la stanno portando.
Presidente: Va bene, c’è l’altro avvocato per Faggi, chi c’è per Faggi? Mi sostituisce anche l’avvocato Bacattini?
Avv. Nino Filastò: Io sostituisco anche l’avvocato Bacattini.
Presidente: Lei è Zanobini. Lei come si chiama? Battini per Lotti, poi abbiamo Curandai e l’avvocato Colao, Curandai sostituisce anche le altre parti civili va bene? Prendi nota Elisabetta. Pubblico mistero possiamo iniziare.
P.M.: Avrei alcuni testi oggi che sono indicati nella lista del PM relativi alla prova generica comincerei col Valente Claudio. Tutti i testi quelli che sente oggi il PM già sentiti nel procedimento celebrato per questi omicidi a carico di Pacciani Pietro e si tratta di testi i cui verbali relativi alle testimonianze rese sono già stati depositati con la richiesta iniziale del PM.
Presidente: Come si chiama lei?
Valente Claudio: Sono l’ispettore Valente Claudio.
Presidente: Dov’è nato lei?
V.C.: Napoli 4 3 51, Claudio.
Presidente: Polizia scientifica della questura.
V.C.: Si all’epoca sì.
Presidente: Sempre in servizio?
V.C.: Sempre in servizio.
Presidente: Legga il foglio.
V.C.: Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto a mia conoscenza.
Presidente: Pubblico mistero a lei.
P.M.: Grazie presidente, ispettore può innanzitutto spiegare alla Corte quale è la sua attività, la sua specializzazione è esattamente a quale incarichi era addetto nel 1981.
V.C.: Si ero l’agente della polizia scientifica addetto al gabinetto… cioè al posto di segnalamento e documentazione del gabinetto di polizia scientifica della Questura di Firenze.
P.M.: Lei aveva qualche incarico su Prato o…?
V.C.: Si, il posto di segnalamento e documentazione apparteneva al commissariato e dipendevo quindi dal gabinetto Regionale di Firenze.
P.M.: Senta una cosa ispettore lei ricorda di aver già testimoniato nel procedimento a carico di Pacciani nel 1994.
V.C.: Si confermo.
P.M.: Ecco ricorda che fu interrogato su sostanzialmente qual era stato l’incarico suo ai tempi dell’omicidio del 1981?
V.C.: Si
P.M.: Conferma le dichiarazioni che ha reso in quel dibattimento li? Ricorda di aver raccontato che
V.C.: Per quel che posso ricordare che ricordi insomma sì confermo tutto.
P.M.: Per quello quindi io chiedo l’utilizzazione innanzitutto di quel verbale e vorrei alcuni chiarimenti da lei, in quel verbale si dice che lei arrivò dopo che erano già arrivati i carabinieri e così? Quando arrivò lei c’erano già i carabinieri sul posto?
V.C.: Beh su questo non mi sento molto sicuro, è probabile di sì perché o altrimenti io ricordo che ci fu una segnalazione per cui scappammo immediatamente nella località Travalle dove furono rinvenuti i cadaveri, però oltre che giurisdizione di Prato il luogo apparteneva anche come competenza alla Stazione carabinieri di Calenzano se non sbaglio, per cui è probabile che ci fosse l’arma dei carabinieri.
P.M.: Lei non lo ricorda, siccome il rapporto giudiziario e relativi rilievi sono stati fatti dai carabinieri e sono in atti io presumo che vi siate divisi i compiti non lo so, si ricorda lei come andarono le cose?
V.C.: Ma il sopralluogo diciamo i rilievi tecnici penso di averli svolti da solo mi pare che li abbia fatti soltanto io.
P.M.: Bene lei ricorda quel verbale dei rilievi tecnici che ha fatto? C’è l’ha per caso con sé o…
V.C.: No in verità no.
P.M.: Ecco è quello in atto.
V.C.: L’altra volta ebbi modo di verificare questa volta no.
P.M.: Comunque conferma ovviamente per quel che può servire oggi a distanza di tanto tempo gli atti che fece allora?
V.C.: Sì certamente.
P.M.: Lei ricorda chi effettuò le fotografie ad esempio?
V.C.: Penso di aver fatto tutto io, immagino di sì.
P.M.: Anche perché c’era solo lei all’epoca.
V.C.: Beh al posto di segnalamento c’ero soltanto io, non c’erano altre persone quindi nell’ufficio di polizia scientifica che appunto ubicato nel commissariato di Prato, arrivò ecco forse altro personale della polizia scientifica di Firenze però io già avevo cominciato tutto per cui portai a termine il lavoro.
P.M.: Bene io non ho altre domande grazie.
Presidente: Parti civili? Difesa?
Avv. Nino Filastò: Difensore di Vanni, signor Valente lei rammenta se sul luogo in prossimità della macchina dove stavano questi due giovani venne rinvenuta una o più orme sul terreno di scarpa?
V.C.: Sì lo ricordo perfettamente anche perché fu eseguito il calco in gesso.
Avv. Nino Filastò: Che dovrebbe trovarsi fra corpi di reato, lei non sa che fine ha fatto sto calco? Senta le orme che voi rilevaste sul terreno erano una o più d’una?
V.C.: Ma mi pare soltanto una ma c’erano pochissime di quelle che potevano essere rilevate soltanto una o due tutt’al più ma erano le stesse probabilmente, io mi pare che fosse stato solo un rilievo e basta.
Avv. Nino Filastò: Senta se fosse possibile mi rendo conto che sia difficile a distanza di tempo ma è un punto che non è stato molto approfondito nemmeno nel precedente processo quindi vorrei venisse approfondito meglio, siccome abbiamo ascoltato all’udienza scorsa uno dei carabinieri intervenuti che ci ha parlato di un’orma che andava nella direzione della macchina, però dopo la macchina passata l’auto ne sarebbe stata rilevata un’altra di queste orme, lei si rammenta questo aspetto? Cioè tanto che questo dovrebbe ha detto beh sembrava che fosse una persona che avesse transitato lì prima dell’arrivo della macchina. Lei si rammenta se oltre questa orma che andava nella direzione della macchina dove si trovava la macchina ferma c’è ne fosse stata un’altra oltre la macchina dall’altro lato?
V.C.: Si ma lei cosa intende per in direzione della macchina? Nello stesso senso di marcia?
Avv. Nino Filastò: No questo ora io non sono in grado di in questo momento nessuno strumento ci fosse qualche foto sarebbe meglio, in pratica vabbè l’orma che se non sbaglio era abbastanza esatta quella che voi vedeste è vero? Era esatta questa? Allora mi conferma che era esatta cioè era chiara?
V.C.: Era chiara, si era rilevabile diciamo così.
Avv. Nino Filastò: Insomma voglio dire era identificabile il tacco e la punta, quindi considerando la punta io volevo dire che andava nella direzione della macchina, non veniva dalla macchina ma andava verso la macchina.
V.C.: Però ha detto prima dell’autovettura, prima non lo ricordo, mi pare di ricordare che queste orme fossero dopo l’autovettura.
Avv. Nino Filastò: Dopo l’autovettura eh ma nella direzione dell’autovettura.
V.C.: Dovrei leggere il verbale.
Avv. Nino Filastò: Lo vedremo ma quello che mi interessava sapere proprio con riferimento a quel che ha detto a me alla scorsa sotto la macchina nello spazio che era occupato dalla macchina rilevaste qualche orma?
V.C.: No penso di no a meno che non sia stato fatto successivamente quando c’è ne siamo andati noi.
Avv. Nino Filastò: Lei rammenta lo stato del terreno quando era piovuto precedentemente a questo fatto?
V.C.: Si il terreno sicuramente era molle almeno insomma si trattava di un viottolo sterrato e quindi già di per sé a volte basta anche solo la rugiada del mattino l’orma si può anche lasciare in quel caso, però non ricordo se avesse piovuto se era proprio bagnato il terreno.
Avv. Nino Filastò: Non ricorda se avesse piovuto un po’ prima, qualche ora prima, faceste delle indagini dattiloscopiche sulla macchina?
V.C.: Sicuramente
Avv. Nino Filastò: Ed ottenesse qualche risultato?
V.C.: No penso di no altrimenti lo ricorderei.
Avv. Nino Filastò: Senta lei rammenta se a distanza della macchina ed eventualmente a quale distanza e in che luogo rispetto al teatro del fatto venne rinvenuta una pietra un po’ particolare?
V.C.: Nemmeno non lo ricordo proprio. Ha detto una pietra?
Avv. Nino Filastò: Una pietra, ora gliela descrivo per aiutare la sua memoria, si trattava di una pietra a forma di tronco di piramide sfaccettata, lavorata cioè non naturale, che aveva come dire non dico un certo valore ma insomma non era una pietra usuale ma si presentava con l’aspetto almeno per quello che ho potuto vedere io da certe foto di una pietra dura che qualcuno l’ha definito breccia africana ma vai a pesca che fine a fatto ci dovrebbe essere rimaste se lo ricorda adesso?
V.C.: Per niente.
Avv. Nino Filastò: Proprio non lo ricordo? Può darsi di questa pietra se ne sia occupati i carabinieri e che per questo lei non abbia ricordo di questo fatto?
V.C.: Appunto non lo escludo, essendo del posto i carabinieri è probabile che abbiano fatto altri rilievi di cui non sono a conoscenza.
Avv. Nino Filastò: Però lei rammenta certamente penso che uno dei finestrini laterali della macchina di questi ragazzi si presentava completamente infranto, lo rammenta questo?
V.C.: Completamente no o almeno in gran parte.
Avv. Nino Filastò: In gran parte, ecco voi avete accertato attraverso l’esame dei reperti anche dei frammenti con che mezzo era stato rotto questo finestrino?
V.C.: Ritengo che insomma la l’ipotesi più accreditata fosse quella che fosse stato infranto da un colpo d’arma da fuoco.
Avv. Nino Filastò: Ma era certo questo? Voglio dire
V.C.: Dalla descrizione dei fatti e dei reperti che sono stati rinvenuti bossoli, da come si presentava il vetro, dalla traiettoria dei proiettili, da tutte queste circostanze insomma si può ritenere si poteva ritenere insomma che il vetro fosse stato colpito da un proiettile d’arma da fuoco insomma.
Avv. Nino Filastò: Voglio dire questa vostra opinione era suffragata dal fatto di aver rinvenuto un bossolo in una posizione che consentiva una cosa questo genere oppure un proiettile per esempio all’interno schiacciato in un certo modo voglio dire.
V.C.: Proiettili non me li ricordo, bossoli tanti o quantomeno almeno quelli corrispondenti ad un intero caricatore, i proiettili erano in parte nei corpi delle vittime o semi rinvenuti però non ricordo i proiettili all’interno dell’autovettura.
Avv. Nino Filastò: Lei non rammenta un proiettile deformato all’interno dell’autovettura che poteva essere quello che aveva infranto il vetro?
V.C.: Ricordo solo i bossoli sul posto.
Avv. Nino Filastò: Lei rammenta la collocazione di questi bossoli? Cioè se erano sparpagliati, insomma voglio dire tutto quello che lei può dirci adesso eventualmente presidente se il teste ha bisogno di un rapporto io son d’accordo per darglielo insomma anzi
Presidente: Lei si rinfreschi la memoria al fine di non dire cose diverse da quelle che ha detto a suo tempo.
Avv. Nino Filastò: Appunto, quindi la domanda è a questo punto se lei può essere preciso alla Corte sulla collocazione dei bossoli e quello che voi avete che lei ha ricavato perché ha detto che le indagini analisi scientifiche le ha fatte tutte lei, quello che lei ha ricavato riguarda la posizione dei bossoli sulla posizione dello o degli sparatori.
V.C.: Ecco sì, dunque non penso di averlo proprio detto affermato nel verbale ma tutti questi bossoli si evince dalla descrizione e dalle foto, dalla descrizione proprio accurata del punto esatto in cui sono stati rinvenuti che questi bossoli sono stati questi colpi sono stati esplosi sul lato destro dell’autovettura.
Avv. Nino Filastò: Rutti sul lato destro?
V.C.: Rutti sul lato destro.
Avv. Nino Filastò: Che è il lato sul quale noi troviamo anche questo vetro infranto oppure il vetro infranto e da un altro lato/da un’altra parte?
V.C.: Sì è sempre destro adesso lo leggo pure sempre destro.
Avv. Nino Filastò: Ed i bossoli vengono rinvenuti tutti a breve distanza l’uno dall’altro?
V.C.: Si sembra di si sicuramente anzi allora qua dico che uno si trova all’interno dell’autovettura sul piancito anteriore destro dell’autovettura stessa, mentre gli altri sono all’esterno a pochi centimetri l’uno dall’altro tutti in corrispondenza comunque della ruota anteriore destra dell’autovettura.
Avv. Nino Filastò: Molto bene molto chiaro, quindi dalla posizione dei bossoli io credo che voi abbiate ricavato un unico sparatore collocato esatto questo? Collocato sulla parte destra
V.C.: L’ipotesi più credibile/più sicura poteva essere solo quella.
Avv. Nino Filastò: Ecco può descriverci adesso la posizione del corpo della vittima femminile della povera Susanna Cambi.
V.C.: Dunque non ricordo se fosse a destra o a sinistra perché c’era un filare di viti ed un Canaletto.
Avv. Nino Filastò: Consulti pure poi ci dice la posizione che dopo c’è qualche domanda.
V.C.: Dunque ha detto della ragazza avvocato? Qui lo dico chiaramente che oltrepassata l’autovettura sul lato destro percorsi metri 5 circa sul lato destro di un canaletto per lo scarico delle acque si rinviene il cadavere di Cambi Susanna.
Avv. Nino Filastò: Senta quando lei dice sul lato di un canaletto per lo scarico delle acque significa che il corpo era stato adagiato contro l’argine?
V.C.: Quello penso di ricordarlo meglio con la memoria.
Avv. Nino Filastò: Ecco cerchi di dare la descrizione più accurata possibile della posizione del corpo della ragazza, anche se i particolari dovessero essere sgradevoli.
V.C.: L’ipotesi la ritengo valida cioè la ragazza penso che sia stata però non ricordo bene se già fosse no una riflessione mia comunque probabile che sia stata però prima finita a colpi d’arma da fuoco poi diciamo colpita con questa arma da punta e taglio e quindi trascinata al di là del Canaletto, è anche probabile ciò si poteva dedurre anche perché mi pare che furono rinvenute delle macchie ematiche lungo questo breve percorso dall’autovettura al Canaletto mi pare.
Avv. Nino Filastò: Dunque quindi vediamo la posizione finale, io voglio parlare della posizione finale non so se questi ci sono delle foto.
V.C.: Si le foto le posso vedere ed anche la descrizione.
Avv. Nino Filastò: Ma la posizione finale e la ragazza era addossata al bordo di questo Canaletto in modo da come dire stare non proprio in piedi ma insomma un po’ sollevata sul corpo?
V.C.: Se la rivedo forse lo ricordo meglio ecco.
Avv. Nino Filastò: Insomma come dire con i piedi lungo il declivio del Canaletto, la schiena sul bordo e quindi in pratica è così?
V.C.: è proprio così, cioè praticamente era sul lato destro e scivolava verso il fondo del Canaletto.
Avv. Nino Filastò: Ora secondo un carabiniere che abbiamo sentito alla scorso udienza questa posizione sarebbe stata quella che avrebbe favorito per diciamo così questo omicida l’operazione di escissione che poi è così? Voglio dire non dico come messa su un tavolo operatorio ma insomma qualcosa del genere.
V.C.: Sì sembra molto probabile, si.
Avv. Nino Filastò: Benissimo e questa posizione lei dice in questo modo la ragazza viene raggiunta la ragazza a distanza di 5 m dalla macchina, non di più?
V.C.: No sono stati misurati quindi se dico 5 saranno 5 sicuramente.
Avv. Nino Filastò: Certamente, senta e dalla macchina questa posizione che abbiamo descritto in questo modo della ragazza sul terreno appaiono le tracce di trascinamento?
V.C.: No forse trascinamento no, mi ricordavo qualcosa infatti parlavo di sostanze ematiche trovate lungo questo breve percorso
Avv. Nino Filastò: Che però potrebbero anche essere state anche
V.C.: Dell’altro cadavere, potevano appartenere all’altro cadavere.
Avv. Nino Filastò: Oppure dell’arma da fuoco, aveva una ferita d’arma da fuoco la ragazza.
V.C.: Ricordarle tutte le ferite, qualche anno fa le ricordava tutta alla perfezione ora comunque ritengo di sì perché di solito succedeva prima che appunto venissero finiti a colpi d’arma da fuoco e poi seviziati. Dunque l’ultima domanda qual era? Che cosa voleva sapere?
Avv. Nino Filastò: Nel tragitto presumibile percorso dal corpo della ragazza dalla macchina fino alla posizione finale da voi riscontrata emergevano/risultavano delle tracce sul terreno di trascinamento, tipo erba schiacciata o cose del genere.
V.C.: No questo no non lo rilevo e quindi non lo affermo in nessuna parte del sopraluogo.
Avv. Nino Filastò: Ma non lo può escludere.
V.C.: Non lo escludo solo per un motivo perché delle macchie ricordo di averle rinvenute su questo percorso.
Avv. Nino Filastò: Su questo percorso.
V.C.: Quindi non lo escludo per questo il trasciniamo, il trascinamento cioè probabilmente lì non c’era nemmeno erba mi pare
Avv. Nino Filastò: Si l’erba c’era, il carabinieri ha parlato anzi di erba diversa rispetto a varie zone ma io parlo del viottolo, il viottolo sterrato. Senta lei ha partecipato alla redazione di un identikit?
V.C.: No forse no, penso di no, sicuramente no non lo ricordo.
Avv. Nino Filastò: Se fosse possibile mostrare al teste l’identikit che abbiamo in atti quello famoso già visto e stravisto possibilmente senza la fotografia accanto del pover uomo.
V.C.: La foto mi dice qualcosa l’identikit no c’era proprio l’operatore apposta per questo a gabinetto regionale di polizia scientifica di Firenze, io non ero dotato nemmeno delle attrezzature quindi non ero nemmeno competente né capace per fare un identikit.
Avv. Nino Filastò: Quindi lei non ha partecipato a questo atto.
V.C.: Partecipato diciamo bisogna vedere cosa intende
Avv. Nino Filastò: No ora le spiego la ragione della domanda, alla scorsa udienza è emersa una situazione un po’ singolare fra l’altro inedita direi anche rispetto al processo Pacciani vale a dire si sapeva che questo identikit sarebbe stato formato attraverso le indicazioni di due testimoni che avrebbero incrociato una certa macchina, all’udienza scorsa un ufficiale dei carabinieri invece c’ha detto che la redazione di questi identikit sarebbe avvenuta attraverso l’intervento non di due ma addirittura di tre persone e per quello che ha detto lui addirittura sospetto anche di 5 per l’esattezza, non solo di tre ma addirittura di 5, perché ci ha parlato di una coppia di ragazzi che avrebbero visto questa persona da identificare in un certo modo stando loro in macchina ed essendo questa persona all’esterno e loro fermi a far l’amore nel posto cosa che non risultava fino ad ora da nessuna parte. Ora io volevo sapere se lei ci poteva aiutare ad identificare tutte queste persone, perché voglio dire un conto è una persona/due persone che vedono una certa persona in macchina, un conto è se c’è ne sono altre due che la vedano a piedi in una certa zona, un conto è se addirittura c’è ne sono altre tre e tutte queste persone identificano una persona con certe caratteristiche fisionomiche, mi spiego? Quindi se lei fosse in grado di darci qualche indicazione su come è avvenuto questo identikit poi preciso meglio, questo stesso carabiniere ci ha detto che questi identikit è avvenuto quello che noi vediamo insomma è il risultato finale di una serie di indicazioni che provengono da tutte queste persone e di correzioni successive che sono state fatte mentre c’era un operatore/un pittore che faceva il disegno e queste persone via via davano delle indicazioni ecco, tutto quello che lei ci sa dire su questo quadro che le ho come dire sintetizzato/prospettato c’è molto utile almeno a me ma credo anche alla Corte certamente.
V.C.: Purtroppo ritengo di non poter essere assolutamente utile perché non posso dirle nulla in quanto non ho partecipato, ecco prima la partecipazione che cercavo di capire né all’indagine tecnica che non mi competeva, né all’indagine indiretta perché appartengo dalla polizia scientifica e non compivo indagini di polizia in diretta per cui né ho ricercato testimoni, ne ho convocato testimoni, ne ho conosciuto testimoni e in più se è stato fatto questo identikit l’ha fatto un operatore che apparteneva al gabinetto di polizia scientifica comunque è un atto che io non conosco, una cosa che non conosco completamente.
Avv. Nino Filastò: Senta un ultima cosa, lei ha parlato di terreno umido e di questa impronta di scarpa, rilevaste tracce/impronte di auto nelle immediate vicinanze della macchina dei ragazzi?
V.C.: Guardo anche le foto così ecco l’orma ora la vedo infatti è chiara ricordavo che fosse chiara.
Avv. Nino Filastò: Ci sa dire la misura? Venne rilevata la scarpa di che misura era?
V.C.: Furono fatti degli accertamenti riguardo a quest’orma e la misura mi pare non fu stabilita subito perché questo doveva essere il risultato poi del calco in gesso che venne eseguito sul posto e quindi con apposito fascicolo viene poi redatto un altro verbale e da lì si rilevano tutti i dati precisi su questa orma cosa che non ho fatto nemmeno io.
Avv. Nino Filastò: Ci sa dire chi l’ha fatto?
V.C.: Dunque il verbale.
Avv. Nino Filastò: Sì qui rilievi su questo orma insomma per sapere a che numero corrisponde.
V.C.: Ho un ricordo molto vago anche perché mi pare di non averla eseguita personalmente, non avevo le attrezzature ricordo di non avere al seguito le attrezzature e quindi probabilmente sul posto stabilimmo chi è che doveva poi fare questo calcolo, quindi non le so dire esattamente poi chi l’abbia eseguito.
Avv. Nino Filastò: Quindi però la domanda precedente era quella se avevate rilevato impronte di auto.
V.C.: Vuol dire pneumatici? No, questo no sicuramente no almeno io non l’ho fatto.
Avv. Nino Filastò: La ringrazio non ho altre domande.
Presidente: Altre domande? Pubblico mistero?
P.M.: Se mi consente una soltanto, l’ispettore lei sa se fu possibile accertare con sicurezza o comunque con maggiore approssimazione possibile se quell’orma era di quella sera? Se aveva a che fare con persone che erano passate al momento dell’omicidio o se era un’orma sul terreno di cui era difficile stabilire una data, cioè se il terreno era talmente umido che era stata posta in quel momento o se poteva essere del giorno prima o se poteva essere non so di chi, cioè voi avete preso l’orma perché c’era o avete anche avuto la possibilità su quest’orma di dire qualcosa di più con chi l’aveva posta sul terreno questo in relazione ovviamente al fatto che era piovuto e che il maresciallo dei carabinieri che era più della zona di Calenzano dice ma a me sembra fosse piovuto un paio di giorni prima, io maresciallo dei carabinieri ha detto in quest’aula cosa potevo dire circa l’appartenenza o la rilevanza di quest’orma con le persone di quella sera, lei ha fatto invece qualche deduzione di polizia scientifica più esatta o anche lei è rimasto nel vago perché mancavano elementi oggettivi per poter stabilire quell’orma oltre che da chi era stata posta quando, cioè se era nel momento se era di coloro che avevano commesso i fatti o poteva essere di chiunque?
V.C.: Di chiunque questo magari però riguarda un’altra parte delle indagini che io non ho eseguito e quindi l’orma sul momento appariva fresca, noi la definiamo così l’orma quando si può rilevare fresca per cui abbiamo proceduto ai rilievi al calcolo, per quanto riguarda poi l’altra parte dell’indagine quello che riguarda insomma la possibilità che persone del luogo/persone occasionali o passanti che abbiano potuto lasciare così impronte io non me ne sono occupato.
P.M.: Quando lei dice fresca intende dire che era ben marcata o fresca morbida perché il fresca può essere inteso anche il terreno che consente il calcolo no oppure fresca nel senso nitida?
V.C.: Ha ragione, diciamo fresca perché è chiara e visibile.
P.M.: Insomma allora il nitida potrebbe essere anche secca chiedo scusa dico bene? Perché se è lì da 10 giorni non è più piovuto e bella secca è rilevabile ma non è fresca, allora io le chiedo era nitida o fresca?
V.C.: Ora mi mette cioè io ho detto fresca è un termine che si usa un po’ così alla buona, non sono in condizioni di dirle adesso se era fresca.
P.M.: Lei è in condizione di dire che era nitida.
V.C.: Si quello lo posso affermare.
P.M.: La ringrazio.
Presidente: Altre domande?
Avv. Nino Filastò: Si trattava di una scarpa da città oppure era uno scarponcino di tipo militare?
V.C.: Ecco lì ci saranno stati degli accertamenti anche per stabilire questo perché la suola cioè la gomma che appunto rivestiva questa scarpa era di quelle che si trovano in uso diciamo tra i cacciatori, non so chi va in campagna, quindi scarpe da trekking da intendere, quindi una varietà di possibilità ci sono, non solo scarpe militari. Stivaletti, scarpe che si adoperano solitamente in campagna.
Avv. Nino Filastò: Grazie.
Presidente: Bene può andare grazie non ci sono altre domande. Buongiorno come si chiama lei?
Miselli Silvio: Miselli Silvio.
Presidente: Miselli Silvio, dov’è nato?
M.S.: Sono nato a Lucca il 29 Febbraio 1952.
Presidente: In servizio presso?
M.S.: Adesso sono in servizio presso il comando generale dell’arma dei carabinieri, all’epoca diciamo ero con la Compagnia di Signa.
Presidente: Legga il foglio.
M.S.: Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione mi impegno a dire tutta la verità e non nascondere nulla di quanto a mia conoscenza.
Presidente: Bene prego Pubblico Ministero.
P.M.: Può spiegare esattamente qual era il suo incarico e la sua professione al momento dei fatti di Baccaiano, l’omicidio di Baccaiano.
M.S.: All’epoca di quei fatti io ero capitano dei carabinieri e comandavo la Compagnia Carabinieri di Signa che aveva appunto giurisdizione sulla stazione carabinieri di Montespertoli nel cui territorio nella cui giurisdizione si trova la località la frazione di Baccaiano, diciamo ebbi notizia del fatto mi ricordo venne ad un’ora piuttosto tardi, ebbi notizia del fatto un’ora piuttosto tarda erano intorno alle 23 se non ricordo male.
P.M.: Lei parla nella precedente deposizione 23:30/24 può essere?
M.S.: Sì anzi sicuramente dopo le 23 sicuramente dopo le 23:30/24 sicuramente è un orario più preciso, fui avvertito che c’era stata mi fu detto all’epoca una sparatoria a Baccagliano non si sapeva ancora bene e poi ebbi qualche aggiustamento/qualche aggiunta di notizia qualche perfezionamento via radio mentre già mi recavo sul posto e quando arrivai incontrai vi erano già delle persone c’era anche il comandante della stazione mi sembra di ricordare sul posto.
P.M.: La stazione di? Chiedo scusa.
M.S.: Si Montespertoli, appunto vidi l’autovettura, un’autovettura sulla sinistra della strada andando nella direzione da cui io raggiungevo cioè da Baccaiano e dunque da Baccaiano verso fuori, verso l’esterno del comune diciamo.
P.M.: Oppiano.
M.S.: Esatto oppure al bivio per Cerbaia sempre così.
P.M.: Sulla sinistra lei trovò la macchina?
M.S.: Io trovai la macchina sulla mia sinistra anche se poi ricostruirlo che inizialmente
P.M.: Scusi un attimo prima di arrivare alla ricostruzione di quello che lei vide sul posto ricostruito dopo vorrei sapere due cose, lei ha già deposto su questi fatti nel processo a carico di Pacciani ricorda? Ricorda che in quella deposizione le furono chiesti i fatti grossomodo quello che io le sto per chiedere oggi conferma quello che disse in quel processo?
M.S.: Integralmente.
P.M.: Le voglio chiedere ancora una cosa, gli atti che furono redatti rapporto giudiziario sopralluogo o atti che furono fatti all’epoca furono redatti anche da lei o ha provveduto ad altro personale lei soltanto ne ha memoria oppure non ne ha memoria degli atti ma ha memoria soltanto del suo sopralluogo e le indagini minute sono state fatte da altri?
M.S.: Ma io ho ricordo del sopralluogo, partecipai a qualche atto, sottoscrissi qualche verbale certamente, poi diciamo l’indagine particolarmente complessa fu sviluppata anche da altro personale per cui credo che gli atti a cui io collaborai e quello che io feci è sicuramente un aspetto un po’ parziale rispetto a tutto lo sviluppo delle indagini che si sviluppò poi nel tempo ma anche nella circostanza su un’area piuttosto vasta e io comando la compagnia di Signa prevalentemente diciamo svolsi accertamenti nel mio territorio o comunque anche all’esterno ma sempre per aspetti particolari quindi non proprio
P.M.: Proprio questo volevo sentire, era per capire, quindi a me ovviamente per quello che riguarda il PM vorrei solo chiederle cosa ricorda quando arrivò lei e tornerei quindi al punto in cui l’ho interrotta, lei dice venendo da Baccaiano sulla sinistra vidi la macchina e lei ricorda se questo tratto è rettilineo, se è lungo, ha una
M.S.: Sì è un tratto praticamente assolutamente rettilineo che ha anche un discreto sviluppo nella sua lunghezza, è una strada all’epoca era in mezzo ai campi credo che sia tuttora così cioè non ci siano stati grossi insediamenti e si sviluppava per un lungo tratto rettilineo ricordo proprio questa cosa.
P.M.: Senta una cosa, lei ricorda arrivo anche il PM dopo di lei?
M.S.: Sì.
P.M.: Io le chiedo una cosa, il PM dà atto nel suo verbale di sopralluogo che quella sera stessa o comunque il traffico della provinciale in cui avvenne appare piuttosto intenso, cioè c’era molto traffico, lo ricorda anche lei che è un tratto in cui c’è traffico? È una strada che unisce luoghi importanti per cui lì c’era traffico? Non è una strada isolata, anche lei ha avuto questa sensazione e questa conoscenza diretta?
M.S.: Sì direi che è una strada abbastanza transitata naturalmente in un contesto provinciale quindi di campagna.
P.M.: Non è una strada di campagna isolata.
M.S.: Non è una strada isolata anzi c’è l’asfaltato quindi si presta bene alla movimentazione perché appunto essendo un tratto rettilineo lega anche varie località in modo abbastanza agevole per cui ecco non si può pensare a questa come al viottolo di campagna frequentato direi quasi occasionalmente, non è certo questo il caso anzi poi tra l’altro l’epoca era diciamo l’inizio dell’estate mi pare fosse il 19 giugno se non ricordo male quindi c’era anche a quell’ora c’è anche un certo movimento di persone che frequentano bar, che si spostano dai vari paesi della zona, eccetera.
P.M.: Senta una cosa, lei ricorda torniamo sempre al punto dice la macchina era sulla sinistra ricorda in che condizioni particolari, a parte abbiamo il fascicolo fotografico ricorda se l’avete redatto voi? Ha presente il fascicolo fotografico o ha presente meglio il suo ricordo/la zona?
M.S.: Beh diciamo che cerco di ricordare.
P.M.: Comunque le fotografie ci sono ecco, lei stava dicendo la macchina era sulla sinistra negli accertamenti abbiamo capito qualcosa in più, ovviamente negli atti e tutto spiegato, lei ricorda qualcosa su quello che potreste ricostruire circa la possibile dinamica che poi è stata ricostruita interamente ma dato che lei arrivò abbastanza fra i primi volevo vedere se lei ricorda qualcosa di più preciso circa la eventuale precedente posizione dell’auto così come è stata ricostruita o lei su questo ha difficoltà di ricordo?
M.S.: Il mio ricordo diciamo per quanto potei constatare arrivando ricordo che la macchina era come dicevo sulla sinistra in posizione quasi obliqua rispetto all’asse della strada con le ruote posteriori addirittura fuori strada di un buon tratto tant’è che con le ruote anteriori si trovava in posizione di diciamo appena ripeto pur essendo una posizione diciamo trasversale alla strada ma le ruote anteriori occupavano solo una piccolissima parte della carreggiata proprio perché era spostata in questa posizione e le ruote posteriori erano in un avvallamento/in un fosso non ricordo bene comunque più basse rispetto al piano della carreggiata stessa. La macchina aveva gli sportelli aperti per me uno sportello sicuramente aperto anche perché ecco sul parabrezza vi era il segno di un foro di un proiettile.
P.M.: Parabrezza di fronte?
M.S.: Il parabrezza frontale si ed i fari anteriori erano stati anche questi colpiti da un proiettile mi sembra entrambi, si se non ricordo male si entrambi. Ecco dalla ricostruzione poi quindi diciamo anche corredandola diciamo agli elementi che potremmo vedere deducemmo che la macchina doveva essere parcheggiata sulla destra in una piazzola praticamente quasi quasi di fronte al punto dove l’avevamo trovata quindi ripeto sulla destra mi riferisco sempre
P.M.: Alla sua direzione, dalla parte opposta da dove l’ho trovò
M.S.: E che probabilmente aveva attraversato la strada a retromarcia ed il guidatore aveva poi perso il controllo del veicolo per cui era diciamo uscita di strada nella posizione che ho prima descritto, questo fu la ricostruzione che riuscimmo all’epoca a fare.
P.M.: Lei ricorda se nell’auto c’erano i corpi delle vittime o erano già state portate via?
M.S.: Dunque trovammo il corpo di una donna/della ragazza mentre il corpo dell’uomo non c’era perché era stato portato via
P.M.: Questo quando arrivo lei ovviamente.
M.S.: Quando arrivai io sì in un vano tentativo di soccorso perché diciamo quando fu dato l’allarme da alcune persone arrivarono i soccorritori ritennero che fosse ancora si pensava che fosse un incidente stradale o comunque l’ambulanza trovò questo sono ancora in vita e lo porto all’ospedale di Empoli.
P.M.: Quando arrivo a lei scusi l’ambulanza era già andata via o erano ancora lì?
M.S.: No era già andata via.
P.M.: Senta ancora una cosa, rispetto alla ricostruzione che lei crede di avere fatto nell’immediatezza o successivamente lei ricorda se questa ricostruzione avvenne anche sulla base del reperimento di bossoli in certi punti? Lei lo ricorda? Io le dico che negli atti ci sono bossoli sia nella piazzola, davanti alla piazzola, davanti alla macchina e all’interno della macchina, così come ricostruito (salta l’audio) senza ancora una cosa tornando alla movimentazione al traffico di quella sera uno degli imputati di questo processo che dice di essere stato presente all’azione, il suo racconto fatto nell’incidente probatorio combacia perfettamente con quello che dice lei, dice che in questa strada c’era traffico ed il dato addirittura emerge, il fatto traffico, sia da quello che dice lei sia addirittura dal verbale di sopralluogo ripeto del PM il quale dà atto non solo che c’era traffico ma che lui PM, lei PM era la dottoressa Della Monica, fece chiudere la strada, lo ricorda anche lei?
M.S.: Sì se sicuramente fu interrotto proprio per i rilievi.
P.M.: Questo dato del traffico che viene messo in evidenza e nel sopralluogo del PM nelle deposizioni dell’imputato o meglio nella confessione dell’imputato quindi collima alla perfezione con questo elemento io chiedo anche lei che arriva lì per primo ebbe la sensazione che il traffico continuava e ovviamente ostacolava voi?
M.S.: Sì c’era naturalmente poi come avviene quando
P.M.: Poi ci sono i curiosi ma questa è un’altra cosa a me interessava se la strada e traffico in quell’orario era una strada che effettivamente essendo provinciale c’è l’ha già spiegato consentiva
M.S.: Consentiva il traffico.
P.M.: Senta ancora una cosa, questa piazzola dove fu ricostruito che avvenne l’aggressione apparentemente da quello che dice lei poi non lo sappiamo dall’imputato confesso come dovrebbe essere andata, se ci dice la verità, io volevo tornare sul discorso della piazzola di fronte non dove lei vide la macchina ebbe modo di vedere se questa piazzola era rispetto alla strada appartata a sufficienza o era proprio nell’imminenza del manto stradale.
M.S.: No era proprio adiacente al manto stradale aveva rispetto ecco mentre era adiacente quindi si poteva tranquillamente accedere senza alcuna difficoltà dalla strada sul lato invece che davano i campi quindi immaginiamo un semicerchio grossomodo il lato che dava sui campi era separato un po’ da una siepe circondato da un siepe di cespugli di media altezza ecco quindi l’accesso dalla strada era sicuramente libero senza alcun ostacolo ecco senza alcun
P.M.: Bene non ho altre domande grazie.
Presidente: Parti civili?
Avv. Aldo Colao: Scusi sono l’avvocato Collao parte civile, lei si ricorda se era giorno festivo il 19 luglio?
M.S.: Mi pare fosse un sabato se non vado errato cioè che questo fatto avvenne 19 luglio io diciamo io ho fatto memoria alla data di mi pare che sia 19 giugno se non ricordo male ma al di là della data su cui chiedo venia ma non so se è un giorno festivo o meno ecco mi pare che fosse un sabato sera cioè che noi rifacciamo riferimento alle 23:30/23:40 di un sabato sera per cui poi il fatto scatto diciamo avvenne materialmente un sabato sera, ripeto se non ricordo male il giorno della settimana mi sembra che fosse un sabato sera e naturalmente poco dopo pochi minuti diventa avvenne la domenica, la notte tra sabato e domenica.
Avv. Aldo Colao: Un giorno prefestivo via.
M.S.: Prefestivo si la tarda sera di un giorno prefestivo come ricordo io.
Avv. Aldo Colao: Il traffico era in relazione diciamo al movimento che facevano le persone per spostarsi da un bar all’altro no?
M.S.: Beh anche quello cioè questo è un periodo diciamo così di anche una temperatura mite quindi invogliava magari attardarsi un attimo al bar un spostarsi ecco ho detto questi particolari proprio per sottolineare anche diciamo dare un po’ un quadro anche di quello che poteva essere
Avv. Aldo Colao: Un movimento che c’era, la natura di questo traffico, senta scusi una cosa ancora, lei ha detto che la macchina era in posizione trasversale rispetto a quando lei arrivò no? Ecco posizione trasversale
M.S.: Quasi trasversale.
Avv. Aldo Colao: Ecco quasi trasversale se l’inclinazione del muso della macchina era verso Baccaiano vale a dire verso le sue spalle o era inclinata verso Poppiano Certaldo perché lì da quello stradone si va verso Fornacette Poppiano. Cioè questa inclinazione del muso della vettura.
M.S.: Mi sembra che fosse inclinata leggermente inclinata verso Poppiano, se non se non ricordo male.
Avv. Aldo Colao: Da questo ne discende che la manovra di retromarcia, investigativamente voi allora ricostruisce che la manovra di retromarcia si posizionava per la fuga verso Fornacette sullo stradone, che conclusione avete tratto?
M.S.: Diciamo dalla ricostruzione che io ricordo fu che la macchina doveva essersi spostata dalla destra sulla sinistra, parlo sempre rispetto al mio senso di marcia, credo che la posizione che poi assunse non so se questo possa indurre ad un’eventuale ipotesi di fuga verso una direzione o verso un’altra, cioè non so non ricordo adesso non saprei dedurre se questo poteva presupporre ad una fuga in una direzione o nell’altra, la posizione comunque mi sembra di ricordare che era inclinata in quel senso.
Presidente: Ci sono le foto comunque.
Avv. Aldo Colao: Scusi ancora una cosa, furono rinvenuti bossoli al centro strada o solo nella piazzola?
M.S.: Mi pare che fossero rinvenuti anche sul manto stradale/sull’asfalto in posizione diciamo antistante la macchina grossomodo non ricordo ora esattamente la posizione dei bossoli ma mi pare se la memoria non mi inganna che ci fossero anche sul manto stradale mi sembra.
Avv. Aldo Colao: L’azione di sparo per quanto lei ricordi allora si verificò sia nella piazzola che al centro strada a inseguire la macchina che faceva retromarcia? Lei ha detto che anche i fari furono infranti no?
M.S.: Sì mi pare di ricordare in questo modo, si dovrebbe esserci stata un’azione di sparo anche dalla strada.
Avv. Aldo Colao: Nella strada?
M.S.: Mi pare che i bossoli fossero trovati anche lì, se non ricordo male.
Avv. Aldo Colao: Ed anche nella macchina?
M.S.: Mi sembra anche nella macchina si a bordo della macchina mi sembra.
Avv. Aldo Colao: Senta lei si ricorda di dall’esame dall’auto di vistose macchie di sangue nella parte anteriore lato guidatore sullo sportello interno?
M.S.: Macchie di sangue sporco di sangue sulla macchina ricordo questo particolare, c’era anche l’ispezione di sangue c’è stata, onestamente sul lato interno dello sportello non lo ricordo, potrei immaginare che ci sono ma non ne ho memoria dico la verità, cioè ricordo che in gran parte la macchina era sporca di sangue, se la posizione dell’esatto interno dello sportello lato guida fosse o meno macchiato di sangue onestamente non lo ricordo, non lo potrei escludere ma non lo ricordo.
Avv. Aldo Colao: Lei si ricorda se le azioni di sparo allora nella vostra ricostruzione furono quelle due che abbiamo che abbiamo detto sia nella piazzola che al centro strada che ha confermato lei e poi una terza azione quando la vettura era già con le ruote posteriori nella fossetta? Si ricorda se ci fu una terza azione di sparo visto che i bossoli erano nella vettura?
Presidente: Abbiamo tutti i verbali sopralluogo, tutte le posizioni dei sopralluoghi a distanza di tanti anni cosa può ricordare di preciso lui non lo so.
Avv. Aldo Colao: Ma mi pare che si stia ricordando bene invece sta facendo una ricostruzione piuttosto valida.
M.S.: Mi sembra di ricordare che ci fossero dei bossoli anche all’interno della macchina, se non ricordo male insomma ma mi pare di sì, mi sembra che ci fosse un bossolo all’interno della macchina, mi pare che ne fosse uno si.
Avv. Aldo Colao: E come si poteva essere trovato questo bossolo nell’interno della vettura, lei si ricorda?
M.S.: Io ricordo che c’era questo bossolo non è escluso che ci possa essere stata un’azione di fuoco anche in prossimità della vettura o forse al limite anche all’interno stesso della macchina non so come, io diciamo al di là di ogni
Presidente: Non deve spiegare il testimone come è finito il bossolo lì.
Avv. Aldo Colao: Una domanda ancora, le orme dunque il terreno era asciutto o era umido? Voi rilevaste delle orme nella piazzola e nel fossetto?
M.S.: Non ricordo onestamente non ricordo Avvocato se trovammo, non ricordo le orme.
Avv. Aldo Colao: Nella piazzola.
M.S.: Ma lei intende se facemmo dei calchi di orme/di impronte o se notammo che c’era stato un certo calpestio?
Avv. Aldo Colao: Sia nella piazzola sul lato destro.
M.S.: Ma mi sembra che il terreno sulla piazzola non fosse particolarmente cedevole, mi pare che fosse piuttosto consistente e che quindi non desse adito a notare impronte di particolare interesse da poter rilevare, se non ricordo male, però ripeto non mi pare che furono rivelate impronte per prendere dei calchi o constatate cose del genere perché secondo me mi pare di ricordare che quella piazzola fosse abbastanza consistente e ci fosse anche seppur in poca quantità un minimo di sparso come dei ghiaino sulla piazzola non fosse proprio fangoso ecco il terreno voglio dire.
Avv. Aldo Colao: Va bene grazie non ho altre domande-
Presidente: Altri difensori?
Avv. Nino Filastò: Colonnello che a lei risulti vennero fatte delle indagini dattiloscopiche sull’auto?
M.S.: Sull’auto mi pare di sì che furono ricercate le impronte mi sembra, poi diciamo in questo procedettero anche le parti speciali dell’arma e della squadra mobile, mi pare di ricordare che furono fatte mi sembrano ma non è una memoria precisa, presumo di sì ecco ma direi che è più una presunzione forse che un ricordo chiaro.
Avv. Nino Filastò: No io glielo chiedo perché per quello che ho visto io agli atti non c’è nessuna indicazione in questo senso.
M.S.: Non me lo ricordo.
Avv. Nino Filastò: Senta lei rammenta se le chiavi della macchina vennero trovate nel quadro della macchina? Sto parlando della macchina delle vittime.
M.S.: Mi pare di ricordare che non furono trovate nel quadro della macchina.
Avv. Nino Filastò: E dove furono trovate invece?
M.S.: Mi sembra che le trovammo che furono trovate successivamente.
Avv. Nino Filastò: Posso andare avanti io se lei ritiene non per suggerire la risposta ma per
M.S.: Mi pare che dunque io ho ricordo che ci ponemmo il problema di cercare delle chiavi però non mi sento assolutamente ho attualmente il ricordo confuso e questo è solo un mio ricordo magari confondendomi con altri aspetti oppure ritrovammo queste chiavi un poco distante dalla macchina diciamo in posizione retrostante peraltro su un tratto di piano che era più alto della macchina stessa,
Avv. Nino Filastò: Insomma sulla proda erbosa sulla proda erbosa della strada a fianco della strada sotto la quale c’era questa cunetta in cui era finita la macchina e così?
M.S.: Mi pare di ricordare così non ne ho la certezza ma dovrebbe emergere dagli atti, in ogni caso questo è quello che io mi ricordo.
Avv. Nino Filastò: Che cosa ricavaste da questo avvenimento all’esterno della macchina e in questo punto sopraelevato della strada delle chiavi? Qual è la ricostruzione di un certo fenomeno che voi faceste trovando le chiavi della macchina in questo luogo? Che cosa supponesse? Da solo non c’era andata di sicuro, la macchina era finita su quella cunetta in movimento.
M.S.: Qualcuno l’aveva gettata.
Avv. Nino Filastò: E voi riteneste possibile che si potesse essere trattato delle vittime no direi no?
M.S.: Non credo.
Avv. Nino Filastò: E neppure probabilmente dei soccorritori vale a dire le persone e così? Oppure qualche cosa vi fece pensare che potesse essere stato un soccorritore a buttare le chiavi?
M.S.: No non fu questo, non fu il riferimento ai soccorritori.
Avv. Nino Filastò: Quindi è esatto dire che la vostra idea fu che queste chiavi fossero state buttate dall’assassino?
M.S.: è una deduzione/un’ipotesi che valutammo sì questo mi pare mi pare di ricordare in questo senso ma ripeto su sul fatto perché mi pare che non le trovavo neanche il giorno stesso le ricerchiamo mi pare il giorno dopo se non se non sbaglio non è che ho chiarissimi i ricordi in materia.
Avv. Nino Filastò: Comunque voglio dire l’ipotesi che queste chiavi fossero state buttate su questa proda dall’omicida è esatto dire che vi sembro che era la più probabile?
M.S.: Poteva essere probabile si.
Avv. Nino Filastò: Senta su questo luogo nei dintorni o meglio negli immediati paraggi dove voi trovaste non la macchina ma dove era secondo la ricostruzione più probabile la macchina dei due ragazzi prima di venir trovata, dove lei ha descritto che venne trovata, venne che lei sappia ritrovata per caso una confezione di medicinali? Una scatola vuota di medicinali?
M.S.: Vicino alla macchina?
Avv. Aldo Colao: No nella piazzola insomma quella che viene definita piazzola.
M.S.: Nella piazzola alcuni giorni dopo trovammo una confezione di un medicinale di Norzetan, ma non la sera in cui facemmo il primo intervento ma in un momento successivo.
Avv. Nino Filastò: Senta faceste delle indagini su questo Norzetan? Ed è vero che interpellaste moltissimi farmacisti per sapere chi eventualmente poteva averlo venduto?
M.S.: Si cercammo, facemmo delle ricerche anche in questo senso si mi ricordo.
Avv. Nino Filastò: Senta vi risultò qual era le affezioni mediche per cui questo medicinale veniva prescritto?
M.S.: Facemmo qualche considerazione, io chiesi di che cosa poteva trattarsi e mi fu detto che mi sembra si parlasse di un qualche cosa che poteva essere un anti stressante o qualcosa del genere, ma onestamente non è che ne allora ne adesso ho una grossa cognizione di questi farmaci, anche la mia definizione potrebbe non essere pienamente appropriata ecco.
Avv. Nino Filastò: Comunque faceste indagine no?
M.S.: Facemmo indagini per cercare/per sapere dove veniva venduto, come veniva venduto, diciamo per cercare di arrivare a qualche individuazione avere elementi per individuare come mai poteva essere lì, se poteva avere qualche collegamento.
Avv. Nino Filastò: A che cosa serviva il medicinale, quindi lasciando da parte insomma era un psicotropo? Uno psicofarmaco insomma.
M.S.: Io lo ricordo come un diciamo mi fu definito come un tranquillante ricordo che con questa ottica io pensai allora, tecnicamente come che definirlo, che proprietà potesse avere, che effetti specifici potesse avere al di là di questa diciamo nozione così empirica se vogliamo un po’ non saprei dire.
Avv. Nino Filastò: Nella distinzione generale dico fra un medicinale che serve al corpo al punto di vista che devo dire intestinale o per quanto riguarda affezioni respiratorie e tutto il resto questo era un medicinale che riguardava gli aspetti psichici di una persona che fosse tranquillante o eccitante comunque riguardava gli aspetti psichici di una persona.
M.S.: Esatto sì avevo questa nozione grossomodo.
Avv. Nino Filastò: Ecco ora a proposito della questione del traffico per cui lei ha già risposto al pubblico ministero e del motivo per cui quella strada era trafficata, è esatto che quella sera era in corso la festa del patrono di Cerbaia?
M.S.: Onestamente non lo so anche perché diciamo la fattispecie in particolare insomma non era nella giurisdizione della mia compagnia non conoscevo, ma non ricordo onestamente.
Avv. Nino Filastò: Chiederemo a qualcun altro perché in realtà la ragione per cui da un certo momento in poi c’era più traffico e molto meno prima è che c’era la festa del patrono a Cerbaia comunque dopo ne parleremo qualcuno lo ricorderà. Piuttosto se lei potesse essere il più possibile preciso sull’ora in cui vi arrivò la notizia di questo incidente o quello che era stato e da parte di chi vi arrivò e dove arrivo ecco tutte le informazioni più possibili per quello che lei si ricorda di dettaglio anche perché questo è un aspetto che dalle carte che noi abbiamo non risulta abbastanza chiaro, chi fece la segnalazione? A che ora? E dove pervenne questa segnalazione?
M.S.: A me la segnalazione arrivò dalla centrale operativa della compagnia e ripeto direi che saranno state le 23:30 circa sicuramente erano passate le 23, mi fu detto in un primo momento che c’era stata una sparatoria, ricordo questa cosa, e poi mi furono dati gli aggiornamenti via radio in cui mi si precisa guarda che era coinvolto un ragazzo.
Avv. Nino Filastò: Mi scusi colonnello perché lei dov’era? çei prestava servizio a quell’epoca a Signa comandava la compagnia.
M.S.: Mi fu data la notizia di questa sparatoria e mi recai sul posto.
Avv. Nino Filastò: E gli arrivò dalla centrale operativa di Firenze?
M.S.: Di Signa.
Avv. Nino Filastò: Si Signa, ci può spiegare differenza tra centrale operativa e quello che è invece il suo non ho capito bene, perché lei si trova in una sede che è il suo comando, comando carabinieri di Signa e così? E la centrale operativa invece è collocata nello stesso comando oppure
M.S.: è collocata nello stesso comando.
Avv. Nino Filastò: Come dire la stazione radio del comando del posto dove arrivano le comunicazioni?
M.S.: Sì la centrale operativa dove cioè arrivano le segnalazioni diamo disposizioni per interventi e svolgiamo
Avv. Nino Filastò: Comunque è una stanza accanto a quella del comando mi immagino sempre nello stesso.
M.S.: Nel comando, si io ero fuori del comando mi fu data questa notizia, mi recai in caserma presi la macchina
Avv. Nino Filastò: Vabbè lasciamo perdere ma la persona che ricevette questa informazione, voglio dire lei l’ha ricevuta dalla persona che stava al comando alla centrale operativa e che le telefonò a casa mi immagino non so dove, ma questa persona chi era? Da chi la ricevette l’informazione, questo vorrei sapere io.
M.S.: Dunque mi pare di ricordare presumo anche di ricordare che la segnalazione venne dalla stazione di Montespertoli che era quella competente per territorio.
Avv. Nino Filastò: Ho capito
M.S.: Che l’aveva a sua volta informata e la centrale operativa informo me.
Avv. Nino Filastò: Lei sa da chi aveva ricevuto la comunicazione
M.S.: La stazione di Montespertoli mi sembra di ricordare che la dinamica delle segnalazioni fu in questo senso, la stazione fu andando a discendere la stazione fu avvisata dalla pubblica assistenza o dalla misericordia dall’organo diciamo di soccorso pubblico che intervenne sul posto, se non sbaglio, ma queste sono notizie che io ho acquisito.
Avv. Nino Filastò: Quello che lei ha saputo.
M.S.: Nel tempo non vorrei essere ecco non sono di mia esperienza diretta quindi vado solo con la mia memoria ecco penso che comunque dagli atti si possa evincere.
Avv. Nino Filastò: Questo gruppo diciamo questo intervento sanitario che lei sappia venne esercitato da un’associazione che si chiama croce d’oro di Montespertoli?
M.S.: Io ho parlato di pubblica assistenza, potrebbe essere la croce d’oro, potrebbe essere misericordia, non ricordo qual era l’ente che intervenne ecco direi l’ambulanza genericamente ma non so chi fosse questa infatti ecco quando ho parlato di pubblica assistenza ho fatto salvo poi riferimento esatto a qualche ente intendendo l’ambulanza ecco diciamo l’ambulanza.
Avv. Nino Filastò: Ambulanza però non sa quale associazione appartenesse.
M.S.: Non me lo ricordo ecco probabilmente all’epoca l’avrò anche potuto constatare magari
Avv. Nino Filastò: Colonnello se lei potesse essere più preciso naturalmente entro i limiti del ricordo che lei ha della situazione eventualmente aiutandosi anche con le foto di quel fascicolo lei ha firmato un rapporto mi immagino su questo avvenimento, come dire contrassegnato quantomeno una serie di rilievi immagino quindi forse l’abbiamo negli atti prodotti nella sua attività.
M.S.: Almeno in parte come dicevo prima, alcuni atti presumo averli fatti naturalmente l’indagine era molto complessa si estendeva su un territorio piuttosto vasto e diciamo caratterizzata da un’ampia complessità per cui diciamo la mia attività è una parte di quello che
Avv. Nino Filastò: Comunque a parte questo la domanda è questa la precisazione che richiede, questa cosiddetta piazzola è vero c’è la può descrivere come ampiezza, perché piazzola si può immaginare uno spazio come questa stanza o viceversa era qualche cosa di più vasto/più ampio/con l’estensione come dire quantomeno di un campo di grano. Se volesse essere preciso da questo punto di vista prima di tutto.
M.S.: Dunque la piazzola chiamiamola sulla destra ripeto chiedo scusa
Avv. Nino Filastò: Quella in cui ecco presumibilmente si trovava la macchina prima di trovarsi nella posizione in cui si è trovata.
M.S.: Esatto ecco dice siamo sia apre sul lato della carreggiata e l’accesso dalla carreggiata a quest’area peraltro limitata nella sua estensione direi che ove si supponesse che una macchina del tipo di quello di cui stiamo parlando vi fosse parcheggiata l’avrebbe occupata quasi in tutta la sua totalità o poco meno ecco ripeto mentre per accedervi dal lato della strada non ho ricordo che vi fossero ostacoli anzi direi che era quasi non vi era soluzione di continuità era quasi prolungamento a fianco della strada ecco era delimitata in una forma più o meno semicircolare da una specie di siepe, da alcuni cespugli che la dividevano invece da una ampia estensione di campi retrostante beh questa invece di ampiezza veramente vasta poi costeggiammo tutta la restante parte della strada, ricordo che ad una certa distanza c’era un corso d’acqua, un po’ più avanti nella direzione verso Oppiano c’era un’altra strada trasversale che attraversava la strada e quindi tutti i campi ad essa collaterali sia sulla destra che sulla sinistra, ecco questo era un po’ lo scenario quindi non so se l’ho reso sufficientemente.
Avv. Nino Filastò: Mi pare abbastanza bene, quindi c’è questo spiazzo contiguo alla strada quasi una sorta di prolungamento separato poi da un grande spiazzo di campi e quando si intende i campi si intende campi coltivati immagino no?
M.S.: Si erano coltivati o prati
Avv. Nino Filastò: O prati e da alcuni cespugli e così? Quindi nell’immediatezza di questo spazio piuttosto ampio direi c’erano macchie per esempio di rovi oppure alberi, un addensamento di una vegetazione tipo boscosa?
M.S.: Dunque fatti salvi questi cespugli che costituiscono quella che io ho definito una siepe forse è che avevano un andamento più o meno circolare intorno alla piazzola mi pare è fatto salvo un corso d’acqua che correva grossomodo parallelo alla strada ad una certa distanza però che adesso onestamente non saprei definire
Avv. Nino Filastò: Ma direi di 200 m circa
M.S.: Si comunque non nell’immediatezza, è il torrente Virginio se non sbaglio si, beh ecco sui fianchi di questo torrente c’erano altre siepi/cespugli anche qualche pianta di alto fusto mi sembra, fatta salva diciamo questa vegetazione i campi possiamo dire che erano più o meno pianeggianti e senza almeno non ricordo che ci fossero grossi arbusti salvo forse qualche cespuglio qua e là, forse qualche pianta, onestamente non
Avv. Nino Filastò: Molto chiaro colonnello.
M.S.: Non ho immagini, ma soprattutto cerco di sforzarmi anche un po’ di aiutarmi un po’ anche diciamo con la memoria, forse qualche cespuglio sparso e qualche siepe tra i campi ecco una zona campestre.
Avv. Nino Filastò: Ecco se poi lei volesse da questo punto di vista aiutarsi con qualcuna delle foto il presidente gliela fornisce volentieri, comunque quello che volevo arrivare a chiedere che cosa insomma venendo dalla sua direzione e guardando non sulla sinistra dove poi trovaste la macchina ma guardando sulla destra dov’era questo spazio, la piazzola e poi questo spazio che lei ha descritto insomma c’era visibilità trattandosi di un rettilineo?
M.S.: C’era sicuramente una condizione di visibilità per quanto riguarda ostacoli ma la visibilità era molto ridotta perché era notte.
Avv. Nino Filastò: Vabbè a parte la notte sto parlando insomma voglio dire
Presidente: Colonnello può guardare le foto se crede.
M.S.: Grazie ma se è sufficiente.
Avv. Nino Filastò: Insomma una macchina si vedeva arrivare, dico trovandomi io in macchina sulla piazzola per dire no? Trovandosi fermi nella piazzola e guardando la direzione della strada si vedeva arrivare un’eventuale automobile?
M.S.: Trovandosi nella piazzola non saprei dirlo perché dipende prima di tutto dalla posizione che aveva la macchina nella piazzola e della posizione che l’occupante avesse all’interno della macchina e eventuali macchine poi diciamo la zona che ho descritto prima non ha grande percorribilità con autovetture perché sono campi ma non mi risulta almeno che ci fossero strade.
Avv. Nino Filastò: Ma sono campi però come ho detto prima prospicienti alla strada cioè che costeggiano la strada.
M.S.: Sì ma le eventuali vetture potevano venire direi esclusivamente alla strada asfaltata per cui dipende dalla posizione in cui il veicolo si trovasse nella piazzola e della posizione in cui gli occupanti stavano nell’eventuale veicolo ecco anche perché mi sembrava che prima lei facesse riferimento alla direzione da cui io venivo che è una direzione che come ho accennato si apre su una strada rettilinea ai cui lati ci sono dei campi direi in linea generale aperti salvo ripeto che non vi siano cespugli qua e là eccetera ma mi sembra che adesso il riferimento a macchine che provenissero ecco si debba fare più con riferimento all’asse stradale piuttosto che non a questi campi, viceversa stando per esempio nella piazzola magari seduti in macchina vi potrebbe essere proprio per quella siepe che dicevo prima una certa difficoltà a vedere. Quindi ripeto una considerazione del genere credo che in linea generale sia piuttosto difficile bisognerebbe farla alla luce.
Avv. Nino Filastò: Forse bisognerebbe fare un sopralluogo.
M.S.: Una determinata collocazione di un mezzo di persone nell’ambito.
Avv. Nino Filastò: Potrebbe essere utile un sopralluogo, ecco lei ha parlato di fari colpiti da proiettili, tutti e due.
M.S.: Mi sembra di ricordare così.
Avv. Nino Filastò: Senta per essere più precisi fu colpito il vetro dei fari o proprio la lampadina interna?
M.S.: Non lo ricordo.
Avv. Nino Filastò: Se potesse fare come dire un po’ mente locale perché è un particolare un po’ specifico perché voglio dire a me risulta che venga colpito non il faro esterno ma proprio la lampadina la fonte della luce, non lo rammenta questo aspetto? Oppure ora che gliel’ho ricordato io qualche cosa viene in mente come un fenomeno abbastanza voglio dire non del tutto banale/non del tutto comune.
M.S.: Io non ricordo onestamente se fosse stata colpita lampadina o solo il vetro esterno, mi permetto però di considerare che presumo un proiettile che abbia raggiunto i fari dovrebbe avere infranto anche la lampadina ma ripeto io non saprei dire adesso se il proiettile ha colpito la lampadina o ha colpito il faro e conseguentemente la lampadina si è rotta, non sono in grado di fare un’affermazione del genere e soprattutto non ne ho memoria ecco. Ricordo che i fari furono colpiti nel loro complesso ora la lampadina presumo fosse rotta perché mi pare anche di ricordare che non funzionassero questi fari però ripeto sull’argomento non mi sentirei di approfondire così.
Avv. Nino Filastò: Senta lei ha parlato di una certa posizione dei bossoli in questo teatro che comprende la piazzola, la strada e le immediate vicinanze della macchina, è giusto fare questa collocazione?
M.S.: Mi pare la piazzola, la zona antistante la macchina quindi l’asfalto e mi sembra all’interno della macchina se non vado errato.
Avv. Nino Filastò: I colpi di arma da fuoco trovati nella piazzola l’uno rispetto all’altro che distanza si trovavano? Voglio dire i bossoli erano uno qui l’altro laggiù un altro la oppure tutti più o meno in uno spazio circoscritto che definirei massimo di 1 m quadro?
M.S.: Beh la limitazione a 1 m quadro onestamente
Avv. Nino Filastò: Per fare un riferimento.
M.S.: Sì ecco cioè voglio dire non mi sentirei di dare una collocazione/una dimensione reale di dove fossero sparsi bossoli, considero tuttavia che l’ampiezza della piazzola non era vastissima quindi i bossoli però nell’estensione della piazzola l’esatta collocazione dei bossoli non ricordo a quanto fosse la distanza l’uno dall’altro.
Avv. Nino Filastò: Comunque non vastissima.
M.S.: Perché la stessa piazzola non era vastissima, accennavo prima considerata la macchina di cui stiamo parlando dove ci fosse stata parcheggiata presumo che l’avrebbe occupata in gran parte starei per dire nella quasi totalità mi sembra che non ci fosse poi tantissimo altro spazio immaginandovi la macchina collocata, magari in posizione anche centrale come poteva essere.
Avv. Nino Filastò: Senta lei rammenta la posizione? Lei l’ha vista la ragazza in macchina? C’è la può descrivere in che posizione si trovava?
M.S.: Ma mi pare che fosse grossomodo seduta sul sedile dietro, se non ricordo male sulla sinistra guardando leggermente spostata sulla sinistra rispetto al centro del sedile posteriore col capo mi pare reclinato all’indietro in una posizione ovviamente scomposta perché ho detto seduta ma mi sembra
Avv. Nino Filastò: Mi sembra una descrizione sufficiente.
M.S.: Seduta con un’accezione in riferimento ad una posizione un po’ scomposta ecco.
Avv. Nino Filastò: Certamente, senta aveva un colpo d’arma da fuoco in testa?
M.S.: Non lo ricordo con esattezza, mi sembra di sì ma mi pare che fosse anche coperta di sangue, avesse qualcosa però
Avv. Nino Filastò: Si era coperta di sangue perché aveva una ferita al naso anche l’aveva fatta molto sanguinare ma aveva un colpo di pistola, un colpo d’arma da fuoco in testa.
M.S.: Mi pare alla fronte.
Avv. Nino Filastò: Alla fronte si, rammenta se per caso questo colpo di pistola alla testa era in corrispondenza con quel foro sul cristallo della macchina di cui ha parlato lei prima? Se c’era corrispondenza più o meno visiva.
M.S.: Non so se ci potesse essere corrispondenza anche perché il corpo era sicuramente in una posizione ripeto in assetto era in posizione ora non saprei
Avv. Nino Filastò: Lei ha detto sicuramente certamente poi lei non è un perito balistico però semplicemente per sapere questo, lei ha detto che la ragazza si trovava sul sedile posteriore sulla sinistra guardando la macchina ma rispetto al vetro/al parabrezza questo colpo di pistola si trovava sulla sinistra? Sulla destra?
M.S.: Mi pare in posizione più o meno centrale se non ricordo male.
Avv. Nino Filastò: Non ho altre domande.
Presidente: Altri difensori? Pubblico Ministero?
P.M.: Si presidente vorrei tornare a due chiarimenti e domande del difensore, la prima è questa, le è stato chiesto se lei sa se quella sera c’era una festa a Cerbaia, mi sembra lei abbia detto Cerbaia non era mio territorio o ho capito male?
M.S.: No cioè volevo dire era fuori la mia giurisdizione del comando di compagnia.
P.M.: Non era nella sua compagnia allora rispetto al luogo dove avvenne dove lei fece il sopralluogo e trovo la macchina sa indicarci a che distanza è Cerbaia?
M.S.: Non è molto lontana.
P.M.: è in un’altra compagnia.
M.S.: Si ma non è distantissima, adesso non saprei dire con sicurezza la distanza ma so che ecco proseguendo un po’ più avanti si arriva a un incrocio voltando a destra mi sembra si arriva a Cerbaia sarà questione di qualche chilometro ecco.
P.M.: Ho capito, un’altra domanda o chiarimento è questo, lei dice questa piazzola era piuttosto piccola, circolare, ci stava una macchina, lei ricorda se nella piazzola c’erano quei segni caratteristici che spesso ci sono fazzolettini o cose del genere per cui si possa dedurre che era un luogo frequentato da coppiette o non c’era assolutamente nessun segno di questo tipo o ebbe l’impressione simile?
M.S.: No io ebbi questa impressione diciamo ecco appunto fazzolettini cose che non danno naturalmente una certezza matematica però lasciano presumere che possa essere usata per questo scopo.
P.M.: Usate così, le chiedo, ricorda quindi che c’erano oggetti vari in questi, poi dice che alcuni giorni dopo fu trovata una scatolina di o qualcosa una confezione di Norzetan.
M.S.: Una bustina.
P.M.: Una bustina. Lei ricorda quanti giorni dopo?
M.S.: No non saprei proprio dirlo, per essere preciso non vorrei.
P.M.: Allora la domanda è questa, lei è in grado di dire se quella bustina c’era anche quella sera o è stata gettata dopo o su questo ovviamente non può dire niente? Lei la sera del fatto non la vide.
M.S.: Io la sera il fatto non la vidi ecco.
P.M.: Alcuni giorni dopo è stata
M.S.: Diciamo due giorni dopo o tre mi risulta che fu trovata questa bustina.
P.M.: Non da lei?
M.S.: No non da me.
P.M.: Quindi non ci sono elementi per stabilire quando e nemmeno da chi ma nemmeno quando c’è stata gettata.
M.S.: Sì esatto non ho nessun elemento per far risalire a un preciso momento storico quando fu
P.M.: Quindi l’accertamento che voi avete fatto o che lei ha fatto fare su questa bustina è ad successivo.
M.S.: Era un intento per non lasciare intentato nessun elemento cioè ripeto poi data la gravità del fatto data la cosa qualunque….
P.M.: Elemento veniva valutato. Ecco alla luce delle indagini fatte elementi per dire che quella bustina avesse in qualche modo a che fare con quel delitto sono tendenti a zero o c’è qualche elemento per dire che avesse qualcosa a che fare?
M.S.: No non ho elementi per poter dire che apparteneva all’evento diretto
P.M.: Alle vittime, agli autori o a un passante o a un’altra coppia non c’è nessun elemento concreto.
M.S.: No come elementi concreti non mi ricordo che ne siano emersi.
P.M.: Non ho altre domande.
Presidente: Altre domande? Ah scusi avvocato.
Avv. Nino Filastò: Venne trovato in quel caso trovato dentro la macchina di questi ragazzi un profilattico?
M.S.: Non lo ricordo, dentro la macchina non lo ricordo.
Avv. Nino Filastò: Usato, non lo ricorda?
M.S.: Non lo ricordo.
Avv. Nino Filastò: Vennero trovati dei profilattici integri addosso al ragazzo?
M.S.: No non so questo se addosso al ragazzo se ci fossero dei profilattici trovati no anche perché io quella sera non vidi poi il giovane che fu portato all’ospedale, successivamente non ricordo se emerse se addosso avesse qualcosa del genere ecco.
Avv. Nino Filastò: Come lei ricorda che nei giorni successivi alcuni giornali pubblicarono la notizia che il ragazzo era vivo ed aveva parlato in ospedale dicendo qualcosa? Alcuni giornali non solamente uno ma due o tre.
M.S.: Sì mi pare forse di si non mi ricordo, sì mi pare qualcosa del genere si.
Avv. Nino Filastò: Lei costata invece che il ragazzo era morto durante il tragitto?
M.S.: Mi pare che non morì durante il tragitto
Avv. Nino Filastò: O nell’immediatezza del ricovero in ospedale
M.S.: Il giovane fu portato all’ospedale di Empoli, mi pare di Empoli comunque all’ospedale, presumo di Empoli che era il più vicino e dopodiché io onestamente ripeto seguì più il sopralluogo e lo sviluppo delle indagini più direttamente connesse io non so ecco quello quando sia morto, dove sia avvenuto eccetera.
Avv. Nino Filastò: Va bene, senta, mi immagino che dopo i primi accertamenti l’area di questa piazzola sia stata in qualche modo sbarrata, ci sia stato messo qualche cosa per impedirne l’accesso oppure no?
M.S.: Sì dunque furono fatti i primi accertamenti, fu fatto il sopralluogo, poi fu proseguito anche il giorno successivo poi mi pare che dove furono messe queste una volta esaurito diciamo la ricerca di quegli elementi che dovevano essere fatti diciamo non fu piantonata ecco voglio dire.
Avv. Nino Filastò: Ma recintata con dei nastri di plastica come si fa.
M.S.: Nel momento del sopralluogo mi pare che addirittura fu anche interrotto parzialmente il traffico e fatto procedere con molta cautela proprio per poter fare gli accertamenti, il giorno successivo diciamo questo poi andò avanti per parecchio tempo fino alla notte inoltrata dopodiché non mi pare cioè non ho memoria se furono fatti proprio delle cinture
Avv. Nino Filastò: Comunque per tutto il giorno successivo fino alla notte inoltrata
M.S.: Cioè io sto parlando della notte tra sabato e domenica
Avv. Nino Filastò: Tra sabato e domenica ed il giorno successivo, il giorno successivo ha detto lei no? Quindi fino alla notte inoltrata successiva immagino no?
M.S.: Io mi riferivo alla notte tra sabato e domenica fino a questa notte inoltrata ci fu presenza dei signori magistrati, di investigatori
Avv. Nino Filastò: Ed il giorno successivo?
M.S.: Il giorno successivo più volte anche ricordo che tornammo sulla zona ma non c’era stata quella cintura diciamo non ci fu per lungo tempo dopo come mi sembrava che lei accennasse una delimitazione o un impedimento ad entrare nella zona perché erano già stati acquisiti tutti gli elementi necessari del sopralluogo. Io sono tornato più cioè voglio dire gli operatori che sviluppavano le indagini ovviamente sono tornati più volte anche per poter effettuare verifiche.
Avv. Nino Filastò: Anche nel giorno successivo alla luce del sole mi figuro.
M.S.: Sì certo.
Avv. Nino Filastò: Voglio dire perché primi rilievi sono stati fatti la notte ma poi proseguiti nei giorni successivi, quindi il giorno successivo per tutto l’arco del giorno successivo ci sono state delle persone lì sul luogo a fare rilievi ed a osservare oppure no?
M.S.: Beh per tutto l’arco non lo so in alcuni momenti sicuramente sì.
Avv. Nino Filastò: Quindi per tutto l’arco no ma insomma ci sarà stato qualcuno quantomeno a piantonare la zona questo mi immagino di si.
M.S.: Il piantonamento non ricordo se fu disposto.
Avv. Nino Filastò: Nessun altra domanda.
Presidente: Ma per il giorno successivo cosa intende? La domenica o lunedì?
M.S.: La domenica
Presidente: La domenica appunto, allora può andare colonnello se non ci sono altre domande sospendiamo 10 minuti. Pubblico Ministero può entrare l’altro teste.
P.M.: Si, il maresciallo Storchi Giuseppe.
Presidente: Come si chiama lei?
Storchi Giuseppe: Maresciallo Storchi Giuseppe comandante di stazione del Palazzo Pitti Firenze.
Presidente: Dov’è nato?
S.G.: A Castiglion Fiorentino Arezzo 10 11 42.
Presidente: legga quel foglio lì, formula di rito.
S.G.: Consapevole della responsabilità morale e giuridica assumo con la mia deposizione mi impegno a dire tutta la verità e non nascondere nulla di quanto è a mia conoscenza.
Presidente: Prego Pubblico Ministero.
P.M.: Si presidente, maresciallo lei nell’83 comandava la stazione del galluzzo è così? Senta si ricorda che tipo di attività di indagine o di sopralluogo o altro ha eseguito in occasione dell’omicidio che avvenne a Giogoli? Lei ha già, chiedo scusa, deposto su questi fatti nel corso del procedimento tenuto nell’84 in Corte d’assise in primo grado a carico di Pacciani, ricorda di aver di aver fatto questa testimonianza? Ricorda grossomodo ciò che disse in quell’occasione e lo conferma indipendentemente dai dettagli?
S.G.: Si confermo.
P.M.: Senta volevo chiederle allora per inquadrare meglio che cosa fece lei in occasione dell’omicidio dell’83 quali furono nell’immediatezza dei fatti quando fu avvertito e quale attività (rumore)
S.G.: 150 m circa sulla sinistra c’è un oliveto e a 10 m da questa stradetta molto stretta che malapena due macchine si incrociano c’era questo furgone un furgone se ben ricordo era un bicolore mi sembra chiaro e verdolino con la parte anteriore rivolta verso il campo, la parte sinistra vicino ad una siepe/un terrapieno un oliveto molto più alto e c’era un piccolo terrapieno c’era una specie di siepe quindi all’incirca 70 cm da questa siepe era la parte laterale. C’era anche questo tedesco che aveva chiamato con la sua fidanzata la sua convivente, vidi la porta anteriore destra socchiusa, la radio suonava una musica leggera in sottofondo, accanto alla portiera anteriore c’era il montante poi un’altra portiera, anche quella era accostata. Adesso non ricordo
P.M.: Tutto sulla destra maresciallo? Quelle sulla destra rispetto al senso di marcia del furgone?
S.G.: Esatto ora non ricordo se il tedesco l’aveva aperta perché cos’era successo?
P.M.: Se il tedesco quello che aveva rinvenuto i cadaveri?
S.G.: Si Rolf che io conoscevo già da tempo abitava là vicino lui, il tedesco passava di lì andrà per andare a casa dal lavoro era obbligato a passare di là, lui era passato il mattino per andare a lavorare verso le 9 del 10 aveva visto il furgone e si era fermato per a vedere così per curiosità cosa facevano quei tedeschi lì anche perché c’era questa storia di questo maniaco che uccideva le persone poi mentre si stava avvicinando al furgone è arrivata un’altra persona con la macchina non poteva passare e il tedesco è andato via. Tornando la sera ha rivisto il furgone nello stesso posto e allora si è fermato ed ha visto che la radio era sempre accesa, queste due persone che aveva intravisto il mattino erano nelle stesse posizioni cioè uno di questi con capelli lunghi biondo sembrava in effetti una donna anche a me appena sono arrivato sembrava una donna era appoggiato sulla parte posteriore sinistra del furgone, era appoggiato così, l’altro era steso nel furgone nel camper, era una specie di camper. Quindi quando ha visto questi due cosi ha visto il sangue ed ha chiamato il 112.
P.M.: Quindi lei ha fatto il primo intervento se non capisco male o lei ha fatto anche un’attività dettagliata di sopralluogo, rinvenimento bossoli
S.G.: Dunque quella sera lì io sono andato ad interrogare ed a cercare testimoni. Io ho lasciato diciamo il posto anche perché dopo sono venuti i vari funzionari della questura, ufficiali dell’arma, gli stessi magistrati il dottor Vigna e la dottoressa Della Monica.
P.M.: Quindi lei si è occupato successivamente di reperire testimoni indipendentemente dal sopralluogo successivo?
S.G.: Si io più che altro poi sono stato un pochettino lì per collaborare anche perché molto si è parlato perché fu portato via il furgone la sera stessa che poi dopo i vetri si ruppero lungo la strada, fu portato via indipendentemente c’era un ordine del magistrato perché pioveva ed eventuale pioggia poteva portar via le impronte e fu rimosso la notte stessa.
P.M.: La notte pioveva? Cominciò a piovere?
S.G.: Non mi sembra di no, però il cielo era brutto e fu portato via apposta
P.M.: Per paura che piovesse.
S.G.: Esatto durante il primo processo si è parlato molto di questo fatto perché fu portato via, perché poi dopo lungo la strada mi sembra che si ruppero dei vetri e fu fatta un po’ questa storia qua e quindi fu portato in caserma e messo sotto il porticato dove veramente fu fatta una ricerca
P.M.: Caserma sua?
S.G.: Quindi il mattino io sono tornato la con metal detector perché sembrava apparentemente che c’erano 5 fori sul furgone se non vado errato, 7 fori, 5 se non vado errato sul lato sinistro, due a destra, a destra all’altezza della portiera se ben ricordo.
P.M.: Sui vetri?
S.G.: Sui vetri/sui finestrini e la sera stessa se non vado errato furono trovati soltanto tre bossoli di calibro 22, allora il mattino poi sono tornato su e con metal detector ne abbiamo ritrovato uno, prima di portar via il furgone però la sera avevamo fatto una specie di disegno per vedere dov’erano le ruote, quindi questo bossolo fu rinvenuto all’incirca fra il montante, fra i due sportelli anteriori destri, in questa posizione qua poi dopo nulla poi dopo io ho interrogato delle persone fra tante persone forse che hanno portato un contributo potrebbero essere tre, un metronotte che due o tre sere prima aveva visto questo furgone agli Scopeti e lo fece spostare perché dice vabbè non è tanto un posto adatto spostatevi.
P.M.: Senta questo dato che il metronotte aveva visto il furgone agli Scopeti che emerge effettivamente lei ricorda questo metronotte agli Scopeti in un punto preciso o agli Scopeti in genere?
S.G.: Mah lui mi disse che era vicino ad una villa io ripeto a Scopeti poi l’ho imparato a conoscere dopo il secondo fatto quando sono tornato la per il secondo fatto, a quel momento lì mi disse era un po’ marginale a questo punto il discorso lui
P.M.: Lei ricorda se era, mi sembra di aver letto dato che le ha introdotto l’argomento, se era vicino alla villa degli Areikrisna che erano
S.G.: Mi disse che era vicina a una villa dove questo metronotte andava a vigilare, andò lì e disse non mi sembra tanto adatto questo posto fece il giro e li svegliò, fece il secondo giro e non c’era più il furgone già 2/3 sere prima.
P.M.: Li aveva mandati via insomma avvertiti di andarsene.
S.G.: Si li aveva avvertiti che non era consigliabile rimanere là.
P.M.: Ma lei ha per caso percepito, capito o verificato dov’era il posto dove diceva il metronotte o è rimasto per quello che riguarda le sue conoscenze un punto?
S.G.: Io penso all’incirca che doveva trovarsi lì dove poi è successo il secondo fatto.
P.M.: L’omicidio di due anni dopo, questo da cosa lo deduce?
S.G.: Mah perché li Scopeti non è che poi un posto molto grande, io deduco che dove c’è la piazzola degli Scopeti c’è una villa non vorrei che sapevo che il metronotte guardava quella villa che fosse poi quella però è una deduzione mia ecco io non ho chiarito questo fatto qua.
P.M.: Ricorda il nome di questo metronotte nel caso?
S.G.: Salvadori
P.M.: Salvatori, beh poi diceva ha detto c’erano altre testimonianze?
S.G.: Queste persone che poi ho interrogato quindi lui può essere così, un’altra può essere il factotum della villa il Pratesi che lui mi diceva ha raccontato che nella mattina del 9 quindi prima che succedesse il fatto
P.M.: Il giorno prima? Il mattino?
S.G.: Si deduce che siano stati uccisi in 9 sera alle 11 così ha visto un uomo robusto di un’età sui cinquant’anni con cappelli un po’ mi sembra tirati indietro
P.M.: Questo Pratese fu sentito nel processo Pacciani
S.G.: Credo di sì, aveva un motorino un beta lì e guardava nel terrapieno sovrastante dove c’era poi il furgone.
P.M.: Lo abbiamo sentito in quel processo.
S.G.: Poi ho sentito gli altri vicini che non hanno sentito nulla, altre persone, altri metronotte che passarono di la 00:00 tutto tranquillo a parte un altro teste ma credo che il PM lo sa che verso le 21 circa così una coppia percorrendo via del Vingone che è la parallela diciamo in fase discendente di via di Giogoli 200 m al fondo all’oliveto che verso le 21 vide un uomo sempre su quell’età lì sui quarant’anni così che era nel terrapieno della parte di sopra, le altre non sono testimonianze importanti.
P.M.: Comunque questi qui la possibilità di identificare chi era quest’uomo non ci furono all’epoca?
S.G.: Ma credo di sì che è stato sentito questa persona anzi fu fatto un identikit sulla persona che aveva visto insomma.
P.M.: Ma non fu identificato o fu identico?
S.G.: Si è stato identificato questa persona in base alla sua dichiarazione e fu fatto un identikit.
P.M.: è negli atti perché…
S.G.: Non lo so, perché io ripeto sono stato citato anche stamattina non sapevo per quale fatto venivo chiamato.
P.M.: Mi fa capire meglio cioè la sera del 9 una coppia avrebbe visto una persona fece un’identikit, questa persona fu identificata?
S.G.: No la persona è rimasta ignota.
P.M.: Bene glielo volevo far dire per sicurezza bene
Avv. Nino Filastò: Venne identificato il testimone.
S.G.: Il testimoni si.
P.M.: Ho capito, per quanto riguarda il sopralluogo che fu fatto e le fotografie se ne occupò lei o altri organi di polizia giudiziaria?
S.G.: No il sopralluogo lo fece poi il nucleo operativo.
P.M.: Ricorda se c’era anche la polizia scientifica perché c’è un lungo verbale di sopralluogo anche della scientifica con foto?
S.G.: Si perché purtroppo ironizzo un pochettino sul primo processo sul fatto di questa grande gente che ci stava la però era perché c’era la scientifica della questura, c’era il nostro personale, i vari magistrati
P.M.: Ci sono le foto quindi
S.G.: No ci sono le foto questo coso si è riso un pochettino ma d’altra parte gli spazi erano così piccoli perché li si parlava di 10 m di spazio dalla strada al furgone quindi 10 persone sembrava un esercito.
P.M.: Certo quindi lei sul fatto di repertazione di bossoli, come erano le cose, al di là di quello che ci ha detto e fu trovato l’indomani non l’ha fatto lei direttamente quindi la sua attività è quella di avere pensato a reperire testimoni il grosso
S.G.: Si la sera stessa l’attività scientifica, due bossoli sul lato destro del furgone dove poi fu trovato il terzo il mattino da me.
P.M.: Bene, io non ho altre domande maresciallo grazie.
Presidente: Avvocato Curandai?
Avv. Giampaolo Curandai: Maresciallo mi sembra di aver capito che il suo è stato il primo intervento vero sul luogo?
S.G.: Esatto
Avv. Giampaolo Curandai: Ecco allora mi sembra altresì di aver capito che lei rinvenne negli sportelli relativi alla fiancata destra del furgone aperti, ecco quelli relativi alla fiancata sinistra erano aperti o chiusi?
S.G.: No quelli erano chiusi.
Avv. Giampaolo Curandai: Chiusi, senta quel tipo di furgone Volkswagen le risulta che avesse soltanto sulla fiancata destra gli sportelloni di apertura o anche sulla fiancata sinistra? Gli sportelloni centrali di apertura per entrare nell’abitacolo diciamo posteriore.
S.G.: Mi sembra, condizionale, mi sembra che non avesse sportellone c’era soltanto la portiera anteriore
Avv. Giampaolo Curandai: Quindi sulla fiancata sinistra non aveva gli sportelli ma solo su quella destra.
S.G.: Esatto
Avv. Giampaolo Curandai: Senta lei ricorda più o meno che distanza c’era fra la fiancata sinistra e la siepe a cespuglio?
S.G.: Sì l’ho detto all’incirca 70 cm era vicino alla siepe.
Avv. Giampaolo Curandai: 70 cm, un’ultima domanda, lei ricorda di avere rinvenuto o che sia stato rinvenuto un bossolo anche sul sedile della cabina di guida sedile destro?
S.G.: Nella cabina non ricordo sul pianale si, mi sembra di sì.
Avv. Giampaolo Curandai: Ma fu rinvenuto anche un bozzolo sulla cabina, sul sedile cabina di guida diciamo così sedile destro.
S.G.: Può darsi mi ricordo che era da quel lato là la maggior parte dei bossoli fossero trovati sul lato destro anche perché in effetti il ragazzo biondo era nello spigolo posteriore lato opposto.
Avv. Giampaolo Curandai: Lei ricorda, ecco l’ultimissima domanda, ricorda se il deflettore dello sportello di destra era aperto o chiuso? Il deflettore se ricorda questo particolare se no lo possiamo comunque leggere sul processo verbale di sopralluogo?
S.G.: Non ricordo forse era semi aperto, forse non ricordo.
Avv. Giampaolo Curandai: Grazie
Presidente: Altre domande?
Avv. Nino Filastò: Avvocato Filastò difensore, Maresciallo dico bene? Senta maresciallo prima di tutto sulla situazione dei luoghi con riferimento alle abitazioni, voglio dire ci sono abitazioni vicine abitate e a che distanza?
S.G.: Mah dunque c’era sì c’è un’abitazione sarà 200m/150m e loro non hanno sentito nulla, tra l’altro erano
Avv. Nino Filastò: Proprio quello che volevo chiedere immediatamente dopo se avevate interrogato le persone che abitavano nei dintorni.
S.G.: Certo le abbiamo sentite, non hanno sentito nulla, però c’era una specie di festa avevano la radio erano un gruppo di amici 6/7 non so quanti erano
Avv. Nino Filastò: Nessuno di loro ha sentito niente.
S.G.: Non ha sentito nessuno sparo e niente.
Avv. Nino Filastò: Senta maresciallo una cosa che magari chiederemo anche a qualcun altro, ma che le risulti per la sua esperienza un colpo di calibro 22 è distinguibile a distanza oppure no secondo lei?
S.G.: Mah avvocato bisogna vedere tante circostanze, ripeto quelli facevano una piccola festa ed hanno detto di no, avevano la radio accesa in linea di massima si dovrebbe percepire però ci sono tanti problemi adesso non sono un perito balistico però si può sparare ipotesi con il silenziatore, si può sparare col cuscino, ci sono tanti modi per sparare quindi per attutire il rumore.
Avv. Nino Filastò: Comunque un colpo di una pistola calibro 22 non è molto forte
S.G.: No il colpo è piccolo certo.
Avv. Nino Filastò: Più o meno?
S.G.: (rumore) così ma poi ripeto lì bisogna vedere un attimo anche il luogo perché magari c’è un luogo che non si percepisce
Avv. Nino Filastò: All’aperto però
S.G.: Ci sono dei posti che c’è un rimbombo o c’è un’eco quindi adesso questo non posso
Avv. Nino Filastò: Vabbè ha ragione va bene grazie. Comunque a 200 m c’era questo appartamento, c’erano altre?
S.G.: Sì c’è la villa.
Avv. Nino Filastò: A che distanza?
S.G.: All’incirca la stessa, però mentre nella prima abitazione la Buscelli era fuori con questi suoi amici che festeggiava gli altri erano nella villa
Avv. Nino Filastò: Comunque anche le persone all’interno della villa non sentirono nulla nessuno?
S.G.: No.
Avv. Nino Filastò: Grazie, senta potrebbe dirci il cognome di questo Rolf.
S.G.: Mi sembra credo che si chiami Rynek
Avv. Nino Filastò: Rynek grazie, lei ha detto che la radio era accesa, c’era anche una luce accesa all’interno del furgone?
S.G.: Mi sembra di sì una piccola luce credo, una spia non so non mi ricordo bene.
Avv. Nino Filastò: Una di quelle piccole luci interne grazie. Senta se potesse descriverci un po’ l’interno di questo furgone la parte diciamo così destinata a dormire per intendersi, voglio dire non era un camper vero?
S.G.: No era un furgoncino adibito camper.
Avv. Nino Filastò: Adibito a camper, vale a dire cosa c’era? Un cucinotto?
S.G.: No lì era soltanto il furgone, ora io ripeto è passato del tempo dalle 83 sono 14 anni però io ricordo
Avv. Nino Filastò: Cerchi di visualizzarlo il più possibile insomma anche se è passato
S.G.: Si mi ricordo che questo ragazzo biondo che era in fondo, l’altro era sdraiato vicino al portellone mi ricordo che c’erano dei tegami così delle pentoline e roba del genere vicino al portellone destro poi c’erano delle coperte indumenti le loro cose.
Avv. Nino Filastò: Ecco ma i materassi dov’erano?
S.G.: Ma ora il materassino o era una specie di piumone non mi sembra che ci fossero dei materassi o una specie di pianale così.
Avv. Nino Filastò: Ora, ma questo pianale rispetto al fondo al pavimento del furgone sto parlando della parte posteriore, dunque tanto per cominciare il furgone era un furgone Volkswagen di quelli che c’hanno quelle
S.G.: Finestrati
Avv. Nino Filastò: Finestrati con il parabrezza diviso in due? Davanti pure con un parabrezza ha un vetro solamente intero? Perché ci sono due tipi di questo Volkswagen uno che è quello precedente che ha il parabrezza formato da due vetri divisi al centro ed un altro invece che ha un parabrezza con un vetro solo che è più recente, dei due qual era?
S.G.: Dunque io adesso non ricordo bene però mi sembra che fra i sedili diciamo anteriori e il furgone non ci fosse la separazione.
Avv. Nino Filastò: Ecco no ma io sto parlando del parabrezza, il parabrezza come era? Diviso in due o è un vetro solo? Due vetri o uno solo?
S.G.: Non ricordo.
Avv. Nino Filastò: Comunque fra il sedile anteriore che m’immagino sia un divano e la parte posteriore non c’era nessuna separazione
S.G.: Mi sembra di no, mi sembra.
Avv. Nino Filastò: Senta ora le chiedevo il posto che evidentemente era destinato a dormire com’era? Com’era sistemata questa parte posteriore?
S.G.: Se ben ricordo è una specie di pianale tavolato nulla era questo pianale poi c’erano questi indumenti, c’erano queste cose
Avv. Nino Filastò: Ma questo pianale era sopraelevato rispetto al pavimento?
S.G.: A me sembra di no mi sembra che poggiasse sul pavimento in lamiera se ben ricordo.
Avv. Nino Filastò: Ecco il pavimento in lamiera sopra c’era questo pianale, tabulato questo pianale oppure un semplice spessore di compensato?
S.G.: Io l’ho visto la sera stessa quando ancora c’erano i cadaveri sopra quindi qui magari sarebbe opportuno sentire chi ha fatto poi il vero sopralluogo.
Avv. Nino Filastò: Non ci ha fatto attenzione, non l’ha osservato questo particolare.
S.G.: No io ripeto l’ho visto la sera quando sono arrivato là poi ad un certo punto io sono andato a sentire i vicini di casa, io non ho più rifatto ecco perché non sono molto preciso sul particolare.
Avv. Nino Filastò: Ho capito, la posizione invece dei segni dei proiettili lei l’ha osservata?
S.G.: Sì
Avv. Nino Filastò: Ed ha detto che erano in tutto 7 se non sbaglio.
S.G.: Mi sembra di sì.
Avv. Nino Filastò: Quindi secondo voi sono stati sparati 7 colpi? Ci sa dire la posizione, c’è la può descrivere più possibile esattamente la posizione di questi segni di proiettili naturalmente se fosse possibile presidente se il testimone vuole aiutarsi con una fotografia.
S.G.: In effetti mi sembra che prima erano sul lato destro.
Avv. Nino Filastò: Lato destro lei intende guardando come se stesse seduto in cabina guardando lo sterzo e questi due sul lato destro guardavano che cosa? La fiancata o il vetro?
S.G.: Il vetro mi sembra in effetti il vetro adesso qui non è che si vede sono molto particolareggiati però mi sembra due erano sul vetro, uno mi sembra che fuoriuscisse nella parte quasi posteriore sinistra dove era il biondo, mi sembra se ben ricordo, qui si vede male, in effetti si vede un foro ecco di qua, un foro in fondo e gli altri erano sulla fiancata sinistra.
Avv. Nino Filastò: Sulla fiancata sinistra, gli altri quattro?
S.G.: Gli altri 4 o 5 adesso non ricordo bene.
Avv. Nino Filastò: Sulla fiancata sinistra questi fori comprendevano i vetri oppure anche
S.G.: Se ben ricordo la lamiera.
Avv. Nino Filastò: Lamiera, quindi in sostanza sarebbero stati sparati due colpi attraverso il vetro e quattro colpi attraverso la lamiera?
S.G.: Può darsi però io ripeto io
Avv. Nino Filastò: Vuole riguardare questo è molto importante, vuole riguardare?
S.G.: Può darsi avvocato che magari siano fori anche in fuoriuscita non in entrata, io non è che l’ho visto che sono stato lì a osservare, la mia prima impressione è stata quella, io ho visto i fori però potrebbero essere che siano anche in uscita sul lato sinistro perché io ho detto prima se ben ricordo tre bossoli li abbiamo trovati a destra ecco quindi su questo io sono certo insomma mi ricordo quasi certamente 95% sono a destra, io i fori che sono sulla sinistra può darsi che sono fori in uscita, io non è che mi sono messo
Avv. Nino Filastò: Ma sulla sinistra cosa c’è? Il vetro o la lamiera?
S.G.: C’è la lamiera e la parte superiore se ben ricordo c’era anche il vetro tant’è adesso non so certo quali che poi si ruppero i vetri se erano quelli posteriori.
Avv. Nino Filastò: Quanti bossoli a sinistra e quanti a destra?
S.G.: Dunque di bossoli ne abbiamo trovati quattro e mi sembra uno fu trovato nel pianale e 2 o 3 a terra a destra e forse a sinistra uno adesso non ricordo bene.
Avv. Nino Filastò: Comunque lei non sa se possono essere questi fori sulla lamiera di uscita? Non lo può dire però mi scusi mi sembra molto improbabile perché dovrebbe trattare voglio dire sui corpi di questi ragazzi quanti colpi avete contato? Avevano attinto iI corpo del ragazzo?
S.G.: Io adesso non ricordo.
Avv. Nino Filastò: Guardando li non può? Per vedere questa ipotesi che lei fa che alcuni di questi colpi sulla lamiera possano essere colpi di uscita perché bisognerebbe immaginare che colpo di calibro 22 se questi colpi fossero andati tutti a segno insomma ecco, io vorrei sapere la domanda è questa, guardando/studiando quanti colpi hanno attinto i corpi di questi due giovani tedeschi?
S.G.: Non lo so perché ripeto io non mi sono interessato, non li ho visti, non lo so.
Avv. Nino Filastò: Certamente chiederemo al professor Mauri però siccome si stava parlando di questo aspetto, senta vabbè allora lasciamo perdere questo, lei ha detto che uno dei ragazzi aveva capelli lunghi, aveva anche la barba per caso?
S.G.: No mi sembra di no.
Avv. Nino Filastò: Non aveva un pizzo?
S.G.: No perché se ben ricordo no perché in effetti sembrava una donna aveva anche lineamenti abbastanza dolci.
Avv. Nino Filastò: Vabbè poi vedremo, è sicuro di questo non avesse un accenno di
S.G.: Mi sembra di no.
Avv. Nino Filastò: Senta lei ha parlato di questo signor Salvatore di nome sa come si chiama?
S.G.: No potrei sapere era un metronotte/una guardia notturna.
Avv. Nino Filastò: Un metronotte che faceva parte di quale organizzazione metronotte?
S.G.: No perché lì usualmente dipendevano da Empoli quindi forse era il metronotte o proprio le guardie giurate, non credo non lo so.
Avv. Nino Filastò: Comunque si chiama Salvatore e questo signore lei dice che avrebbe visto i tedeschi su questo furgone agli Scopeti due sere prima?
S.G.: Si mi sembra lui parlava mi sembra fra il 6 e il 7.
Avv. Nino Filastò: Fra il 6 e il 7 e gli avrebbe detto andarmene da qui, gli consiglio? Benissimo e che questo il posto dove sarebbero stati visti questi tedeschi per quello che ricorda lei sarebbe all’incirca dove è successo il fatto dei francesi?
S.G.: Potrebbe essere.
Avv. Nino Filastò: Potrebbe essere, ecco benissimo lei poi ha parlato del factotum della villa Pratesi, chi è questo signor Pratesi e di quale villa è factotum?
S.G.: De Martelli la villa sfacciata.
Avv. Nino Filastò: La villa dei Martelli, perché c’è una villa, questa villa che si trova a 200 m da lì.
S.G.: Già il parco il Parco della villa tant’è che confina con la via di Giogoli, costeggia tutta la via di Giogoli.
Avv. Nino Filastò: Senta maresciallo lei da quanto tempo è comandante di quella stazione di Galluzzo? Era a quell’epoca
S.G.: Io sono arrivato a Galluzzo nel 78
Avv. Nino Filastò: 78 quindi dovrebbe ricordarselo, lì vicino alla villa dei Martelli è successo un fatto tempo fa una macchina bruciata con un cadavere dentro, se lo ricorda?
S.G.: Sì vabbè ma quello fu molto più diciamo verso Scandicci ma è un altro Martelli quello non Martelli di cui si parla.
Avv. Nino Filastò: Comunque sempre lì nella via di Giogoli vero? Quando successe questo fatto maresciallo? In che anno?
S.G.: Questo non mi ricordo era lo sfasciacarrozze.
Avv. Nino Filastò: Che poi fra l’altro fu bruciato con questi copertoni?
S.G.: No dettero fuoco e brucio così ma è una storia forse molto diversa quindi è una storia
Avv. Nino Filastò: Che anno non se lo ricorda però 82 forse o 81?
S.G.: Potrebbe anche darsi adesso non ricordo bene ma si forse.
Avv. Nino Filastò: Senta maresciallo quindi questo Pratesi della villa Martelli di nome sa come si chiama?
S.G.: Attilio
Avv. Nino Filastò: Attilio, lui avrebbe visto, l’ha interrogato lei personalmente?
S.G.: Sì io l’ho sentito così.
Avv. Nino Filastò: Ed aveva visto un uomo robusto che guardava verso il furgone
S.G.: Ed alla sua vista giro le spalle, il volto non l’ha visto.
Avv. Nino Filastò: Alla sua vista giro le spalle, questo identikit venne fatto con il contributo del signor Pratesi o con il contributo del signor Salvatore?
S.G.: No Salvatore non c’entra niente, il Salvatore si è limitato soltanto a consigliare ai tedeschi di andare
Avv. Nino Filastò: Ha ragione mi scusi, ho detto una stupidaggine pazienza
S.G.: Il Pratesi ha raccontato questo episodio qua perché? Perché poi dopo il giorno che è stato dunque il 10, il 10 se non vado errato, l’11 mattina nel cancello della villa sfacciata li dei Martelli fu trovato un motorino beta che quasi quasi era dello stesso colore, il Pratesi mi disse dice era di colore blu, il motorino visto nel cancello della villa perché rimaneva aperta di questa villa sfacciata era un beta di color celeste, lo dice la proprietaria della villa la signora Sbraci, e poi il motorino è sparito la sera non c’era più, il mattino c’era la sera non c’era più. Quindi poi dopo quando io sono tornato a cercarlo perché Pratesi mi dice ah io ho visto un uomo così con un motorino io sono andato subito a vedere se c’era il motorino ed il motorino non c’era più e allora ho sentito la Sbraci la proprietaria della villa che mi ha detto sì non c’era più.
Avv. Nino Filastò: Però mi pareva che lei ah no scusi ha ragione non è stato Pratesi a fare l’identikit, lei ha detto che c’è stata una coppia che ha visto un uomo che era sul terrapieno.
S.G.: Si.
Avv. Nino Filastò: Ci può dire il nome di questa coppia?
S.G.: Questo non lo so bisogna vedere gli atti e tirare fuori gli atti.
Avv. Nino Filastò: Non so pubblico ministero le risulta questa coppia?
P.M.: Negli atti nostri non c’è nulla.
Avv. Nino Filastò: Allora lei pensa di avere nel suo archivio l’indicazione di questa coppia? Trovare eventualmente
S.G.: Non lo so perché non è che l’ho sentita io, se non vado errato la sentiti i colleghi di Scandicci perché questa coppia mi sembra era di Scandicci.
Avv. Nino Filastò: Quindi carabinieri di Scandicci? Questa coppia fece un identikit?
S.G.: Mi sembra di sì.
Avv. Nino Filastò: Che fine ha fatto questo identikit lei lo sa?
S.G.: No collaborò a fare questo identikit.
Avv. Nino Filastò: No ma io volevo sapere materialmente siccome a noi non risulta nessun identikit con riferimento a questo episodio di Giogoli volevo sapere se lei poteva darci qualche indicazione del dove potremmo eventualmente reperire questo documento vale a dire in quali uffici, di chi, di quale corpo di polizia.
S.G.: Lì probabilmente sarà ripeto credo che l’identikit l’avrà fatto senz’altro il gabinetto fotografico scientifico nostro perché le stazioni non possono fare queste cose qua, perché non abbiamo l’attrezzatura per fare queste, può darsi che sia in Borgo Ognissanti.
Avv. Nino Filastò: Borgo Ognissanti. Delle indicazioni più precise anche per poterle identificare su questa coppia, come erano? Giovani/vecchi/anziani, quando avrebbero fatto questo avvistamento, il tempo, l’ora?
S.G.: No loro si sono presentati spontaneamente, hanno detto dice guardi dice mentre si tornava a casa così si percorreva via dei Giogoli da via Volterrana andando verso Scandicci ad una semicurva abbiamo illuminato il terrapieno e sopra c’era un uomo, questo hanno detto loro.
Avv. Nino Filastò: Ed è il terrapieno dove c’era il furgone dei tedeschi
S.G.: No il furgone dei tedesco ho detto è molto più a Monte 300 m.
Avv. Nino Filastò: Ed hanno visto in cima quest’uomo?
S.G.: Si.
Avv. Nino Filastò: Senta le ripeto com’era questi ragazzi o se erano giovani o vecchi?
S.G.: No era una coppia mi sembra non lo so se ben ricordo sui 45 anni, io non è che li ho visti così.
Avv. Nino Filastò: Non li ha interrogati lei?
S.G.: No l’ho saputo così.
Avv. Nino Filastò: Ci può dire il nome di un funzionario o qualcuno della sua stazione che ha interrogato questi giovani?
S.G.: No io l’ho detto io credo che siano andati a Scandicci a fare questa deposizione spontanea.
Avv. Nino Filastò: Quindi i carabinieri di Scandicci.
S.G.: Può essere che siano andati da loro oppure il reparto operativo che poi era interessato a tutto il fatto.
Avv. Nino Filastò: è questo avvistamento su questo terrapieno di questi due persone di 45 anni circa l’avrebbero fatto verso le 21:00 di quel giorno?
S.G.: Del 9. Quindi volevo aggiungere una cosa, la festa sembra che l’abbia iniziata verso le 10, quindi alle 9 non c’era la festa, quindi loro a quell’ora lì probabilmente erano in casa o non erano arrivati parte degli invitati.
Avv. Nino Filastò: Perché questi due erano invitati alla festa?
S.G.: No non c’entra niente.
Avv. Nino Filastò: No, mi faccia capire cosa c’entra la festa.
S.G.: No io mi sono riallacciato al discorso di prima della festa che faceva la Guscelli cioè loro la festa l’hanno iniziata verso le 22:15/22:30 così quando sono andati proprio fuori nel cortile, prima erano in casa a preparare da mangiare parte degli invitati non c’erano
(voci di sottofondo “ed il ginocchio?” “Avv. Nino Filastò: Stai zitto stai zitto non dire stupidaggini”)
Presidente: Altri difensori?
Avv. Nino Filastò: Scusi Presidente, un’ultima domanda.
Presidente: Si
Avv. Nino Filastò: Naturalmente sentiremo meglio qualcun altro ma le chiedevo questo, questi segni lasciamo perdere se siano d’entrata o di uscita quello che sono, questi segni che lei ha constatato sulla fiancata destra e sinistra di questo furgone in che posizione si trovavano? Vale a dire erano tutti più o meno alla stessa altezza o qualcuno era più basso e qualcun altro più alto?
S.G.: No all’incirca mi sembra la stessa altezza.
Avv. Nino Filastò: Tutti e sei?
S.G.: Sì. L’ultima cosa forse mi sono confuso prima la distanza del furgone, all’avvocato Curandai che mi aveva chiesto prima, dalla siepe forse erano più di 70 cm il terrapieno è più alto di 70 cm, forse il lato sinistro dalla siepe sarà 1 m ecco qualcosa di più.
Avv. Nino Filastò: Scusi maresciallo ma questo terrapieno voglio dire prosegue fino ad essere avvistabile dalla strada?
S.G.: No, non si vedeva nulla perché venendo dalla volterrana c’è questa specie di terrapieno poi c’era questa siepe con delle piante ha anche delle piante e poi c’era l’altro ma era molto più basso rispetto il furgone c’è uno dislivello di 70 cm, ho voluto precisare questo perché
Avv. Nino Filastò: Ma insomma il terrapieno rispetto al quale si trova il furgone sia pure a distanza ha a che fare col terrapieno che è stato avvistato da questa coppia si o no? In qualche modo?
S.G.: No ma la coppia che ha vistato è molto più in fase discendente della collina 300 m c’è il pendio che scende
Avv. Nino Filastò: Quindi è una distanza di 300 m?
S.G.: Si all’incirca 250 m.
Avv. Nino Filastò: 250 m grazie.
Presidente: Può andare, ah no no aspetti un attimo.
P.M.: Maresciallo lei ha detto i colpi che per quel che ricordi erano grossomodo tutti alla stessa altezza ma lei personalmente li ha misurati o è un ricordo suo perché poi c’è chi per fortuna c’è chi li ha misurati e non l’ha fatto lei però il suo ricordo e tutti alla stessa altezza è vago o è una cosa
S.G.: No è vago perché la mia più impressione è stata quella lì
P.M.: All’altezza dei finestrini grosso modo?
S.G.: Si
P.M.: Ecco benissimo
S.G.: O qualcuno sulla lamiera insomma però
P.M.: Comunque non li ha misurati lei personalmente?
S.G.: No è solo la mia impressione che ho visto così
P.M.: Poi ci sono le fotografie che comunque sono stati misurati da altri grazie.
Presidente: Può andare maresciallo.
P.M.: Sentirei il maresciallo Polito Michele Presidente.
Presidente: Buongiorno Maresciallo come si chiama Polito?
Michele Polito: Polito Michele.
Presidente: Dove è nato?
M.P.: Ogliastro Cilento.
Presidente: Quando?
M.P.: 17 4 45.
Presidente: All’epoca comandava la stazione di Vicchio?
M.P.: Sì signore.
Presidente: Legga il foglio.
M.P.: Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto è a mia conoscenza.
Presidente: Prego Pubblico Ministero.
P.M.: Grazie presidente, maresciallo Polito può spiegare innanzitutto lei che compiti aveva e qual era il suo incarico all’epoca dell’omicidio dell’84 a Vicchio?
M.P.: Comandavo la stazione di Vicchio.
P.M.: Stazione carabinieri? Senta una cosa maresciallo quindi lei era la persona più vicina come luogo? E come competenza a parte la compagnia di Borgo, lei ricorda su questi fatti cioè del sopralluogo che lei fece o comunque degli accertamenti che lei fece è già stato sentito nel corso del procedimento a carico di Pacciani, si ricorda cosa disse? Conferma indipendentemente, ricorda quello che dal fatto che lo ricordi o meno che le cose che disse corrispondevano a ciò che aveva fatto al momento del sopralluogo?
M.P.: Si
P.M.: Quindi ovviamente chiedo l’utilizzazione del relativo verbale dell’epoca, vorrei qualche chiarimento, maresciallo lei se non sbaglio disse che era arrivato perché allertato dalla centrale ci vuole spiegare?
M.P.: No mi chiamò il carabiniere era in caserma, mi chiamo al citofono e io il tempo di vestirmi ci siamo portati sul posto.
P.M.: Lei ricorda grossomodo a che ora è arrivato?
M.P.: Ma penso verso le quattro adesso con precisione non ricordo.
P.M.: Quando arrivò lei c’era già una radio mobile? C’era già qualcuno?
M.P.: Questo non me lo ricordo.
P.M.: Non lo ricorda, mi sembra abbia proprio detto una cosa di questo genere e ricorda quando arrivò lei quale qual era lo stato dei luoghi e che cosa vide? Era ancora notte ovviamente, quindi non si ricorda se c’era già qualcuno ma lei fu uno dei primi ad arrivare
M.P.: Delle persone c’erano quelli che avevano trovato la macchina.
P.M.: Ecco allora vuole spiegare meglio il suo ricordo così come lo ricorda ora.
M.P.: Si quando arrivai lì c’erano delle persone che
P.M.: Dei cittadini.
M.P.: Dei cittadini e io poi mi avvicinai quando arrivai mi avvicinai e con una torcia guardai un pochino
P.M.: Questo l’ha riferito già nell’altro processo, è grossomodo la sua attività all’epoca fu questa, lei ricorda cosa vide con la torcia? Le prime impressioni che ebbe.
M.P.: Ho visto la macchina che era col muso rivolto verso la strada, all’interno c’era lo Stefanacci.
P.M.: Il ragazzo, vide anche la ragazza?
M.P.: Si perché visto che in macchina non c’era feci con la torcia per guardare un pochino in giro ho visto che era a 2 o 3 m dalla macchina, 3/4 m adesso non ricordo.
P.M.: Senta ancora una cosa lei si è personalmente occupato dei rilievi successivi o si è limitato a aspettare il resto.
M.P.: Io non ho fatto nulla, ho aspettato che arrivasse il comandante pro tempore della compagnia.
P.M.: Il maggiore Sticchi?
M.P.: No c’era il maresciallo la Moratta della compagnia di Borgo.
P.M.: Che ora è deceduto la Moratta? Poi dopo subito dopo lei venne la Moratti.
M.P.: Si venne la Moratti poi dopo poco venne il capitano Telloni in compagnia sua.
P.M.: Senta lei ricorda se il tempo che arrivarono gli altri che poi si sono occupati dei rilievi lei fece sì che lo Stato dei luoghi fosse conservato così come era?
M.P.: Si ci siamo messi da una parte ed allontanammo la gente che c’era insomma i cittadini e non è passato più nessuno.
P.M.: Quindi poi lei si è occupato di altro? Reperì testimoni non so.
M.P.: Si quando arrivo lei col capitano Telloni mi disse il capitano che io ed un altro collega dovevamo andare in caserma a sentire le persone che avevano girato la notte.
P.M.: Ho capito quindi questa fu la sua attività, non un’attività di sopralluogo. Senta una cosa maresciallo vorrei chiederle cose completamente diverse cioè questo, io l’ho incaricata nel corso di questa indagine di verificare la viabilità fra la fattoria l’arena, la strada che va all’arena e San Martino a Scopeto e le chiedevo di accertare se all’epoca la strada era transitabile, ricorda?
M.P.: Sì lo ricordo.
P.M.: Lo ricorda lei personalmente che era transennata?
M.P.: No io ci sono ci son passato però adesso non ricordo se prima del fatto o dopo il fatto, io ci son passato.
P.M.: Era transitato con una macchina, poi le ho chiesto di verificare se non sbaglio se gli abitanti del luogo se confermavano questo dato che era transitabile.
M.P.: Sì mi sembra che l’ho accertato l’fatto adesso non ricordo.
P.M.: Sì c’è una nota, allora se io le mostro la cartina gliela vorrei mostrare un attimo per capirsi cioè è la strada che dalla fattoria all’arena sale e va fino
M.P.: Alla comunità San Martino
P.M.: E poi va San Martino a Scopeto no?
M.P.: Si
P.M.: Li si vede poco bene ma l’importante era questo, volevo chiedere, siccome attualmente noi ci siamo passati è transitabile ma con difficoltà all’epoca lei ricorda di averla fatta bene?
M.P.: Io ci sono passato con la macchina.
P.M.: Benissimo, su questo non ho altre domande, invece vorrei passare su un altro argomento ancora specifico, lei sa se nel bar dove lavorava Pia Rontini all’epoca dei fatti lavorava il Camminati Valerio che è il nipote di Pacciani?
M.P.: Questo non lo ricordo.
P.M.: Non lo ricorda, noi lo sappiamo perché c’è stato detto che è stato assunto in quel periodo o poco dopo, di questo lei sa niente?
M.P.: Non me le ricordo, può darsi che l’abbia scritto e l’abbia accertato ma adesso non me non lo ricordo.
P.M.: Però sa che Camminati Valerio
M.P.: Che lavorava lì al bar la spiaggia lo so, però in che periodo se prima o dopo questo no.
P.M.: Lei lo sa con certezza perché c’è l’ha visto o l’ha saputo da qualcuno?
M.P.: No io l’ho visto lui.
P.M.: L’ha visto personalmente. Senta una cosa lei sa spiegarci come mai il Camminati Valerio che poi sappiamo è nipote di Pacciani fu assunto a quel bar? Che lavoro faceva prima? Se c’è un motivo per cui fu assunto?
M.P.: No che facesse prima adesso non me ne ricordo.
P.M.: Fu assunto a che lei ricordi o sappia nell’imminenza subito prima o subito dopo o anni dopo?
M.P.: No in quel periodo. Pochi giorni prima o pochi giorni dopo adesso non me ne ricordo con precisione.
P.M.: Benissimo, lei del Camminati Valerio se aveva rapporti con lo zio Pacciani sa niente?
M.P.: No questo non lo so.
P.M.: Sa come ha dichiarato il Camminati Valerio che il famoso, se lo sa perché l’ha saputo dagli interessati, il famoso patrimonio Pacciani cioè il denaro che poi è stato sequestrato era stato offerto da Pacciani o dato da tenere al Camminati Valerio?
M.P.: No non so nulla.
P.M.: Lei sa se c’erano dei rapporti fra il proprietario del bar la spiaggia il signor Bini che ha testimoniato in questo processo e il Camminati Valerio per cui ci può essere un rapporto tale per cui è stato assunto?
M.P.: Non lo so.
P.M.: Sa per averlo sentito dire da qualcuno a Vicchio e nel caso in cui l’abbia sentito dire da qualcuno da chi se fra il Camminati Valerio ed il proprietario del bar la spiaggia c’erano rapporti per così dire un po’ particolari?
M.P.: Ma questo l’ho sentito dire in giro, se sia vero o meno non lo so.
P.M.: Benissimo ora lo verificheremo, cosa ha sentito dire?
Avv. Nino Filastò: Nuovo codice, ma con quello vecchio voci correnti non si potevano ammettere soprattutto sulla moralità…
Presidente: No no ha detto solamente se sapeva dei rapporti per conoscenza diretta lui ha risposto da voce tutto qui, si verbalizza questa forma non si può utilizzare quella fonte detta così ma non è che non si può verbalizzare.
P.M.: Lei su questo ha fatto delle verifiche o si è limitato
M.P.: No no
P.M.: Si è limitato alle voci. Lei ha mai fatto nell’ambito di queste indagini o di altre sempre nell’ambito della sua attività di comandante alla stazione indagini o sul o sul Camminati di qualsiasi tipo?
M.P.: No mi sembra di no.
P.M.: Nessun tipo di indagine non ho altre domande grazie, ah volevo scusi mostrare soltanto meglio la piantina dei luoghi se lei è in grado di se non sbaglio me la me l’aveva fornita lei questa cartina maresciallo, lei rispetto allora qui si vede effettivamente male. Comunque… (voci lontane)
Avv. Nino Filastò: Da qui dove? io non ho visto nulla…
Presidente: Maresciallo vada ad indicare.
P.M.: Allora questa è Vicchio, questa è la piazzola di Dicomano, la strada dell’arena è questa qui, io le chiedevo prima se la strada era transitata…
M.P.: Prima questa è la piazza sarà 500/600 m prima.
P.M.: Se questa strada qui si arriva.
M.P.: Si da qui si arriva alla comunità.
P.M.: Non ho altre domande
M.P.: Poi dagli San Martino a Scopeti si può andare sia verso Dicomano che verso Vicchio.
Avv. Nino Filastò: Per andare verso mercatale?
Presidente: Gli altri 2 testi sono lunghi?
P.M.: Un altro è sostanzialmente abbastanza.
Avv. Nino Filastò: Si ma io devo fargli delle domande.
Presidente: Sì ma nel frattempo mentre state confabulando. Prego Maresciallo al posto.
P.M.: è della Corte, io non ho altre domande
Presidente: Prima di sentire sono testi lunghi gli altri due?
P.M.: Allora le dico subito
Presidente: Per programmare col tempo se il caso di sospendere o no.
P.M.: Allora le dico subito, per quanto riguarda il colonnello Sticchi che è il prossimo teste era il comandante della compagnia di Pontassieve che intervenne sul delitto di Vicchio ma anche lui nell’immediatezza dei fatti perché era il comandante più alto in grado della compagnia vicina e fece una serie di accertamenti al momento dei fatti poi non si è occupato dell’indagine perché l’hanno fatta altri e quindi è abbastanza breve, poi c’è il teste invece Autorino della polizia scientifica che è colui che ha fatto i verbali di sopralluogo nei delitti 83, 84 e 85, quindi questo è più lungo. Potremmo fare il colonnello Sticchi ora e Autorino nel pomeriggio.
Presidente: Ah no scusi avvocato Filastò, c’è l’Avvocato Curandai, prego avvocato.
Avv. Giampaolo Curandai: Una sola domanda, maresciallo prima della scoperta dei due cadaveri e prima ancora che lei ricevesse la telefonata dalla centrale operativa presso il suo ufficio si sono recati uno o più familiari di Pia Rontini?
M.P.: Mi sembra verso le 23 e qualche cosa, adesso di preciso non me ricordo.
Avv. Giampaolo Curandai: Può darsi verso le due o più tardi?
M.P.: Può darsi adesso con precisione non ricordo.
Avv. Giampaolo Curandai: Chi era esattamente? La madre?
M.P.: Mi sembra la madre si.
Avv. Giampaolo Curandai: Sola o con altre persone?
M.P.: Questo non lo ricordo.
Avv. Giampaolo Curandai: Grazie.
Presidente: Prego avvocato Filastò.
Avv. Nino Filastò: Scusi maresciallo a proposito di questa strada che praticamente provenendo da se non ho capito male dalla fattoria l’arena in sostanza porta questa strada porta prima alla fattoria l’arena.
M.P.: Sì dalla strada comunale diciamo no la strada provinciale porta all’arena poi dall’arena si va a San Martino a Scopeti
Avv. Nino Filastò: E poi si a passa San Martino a Scopeto, ma questa strada non è in diretto rapporto con la piazzola dell’omicidio, è prima venendo da Vicchio certo e poi da San Martino a Scopeto siccome voglio dire si prosegue verso Briciane.
M.P.: Si andando verso Dicomano c’è Briciane andando oppure si scende a Vicchio.
Avv. Nino Filastò: Si scende a Vicchio passando da queste frazioni Baccanello ho capito. Senta lei ha detto che era transitabile ora non lo è più?
M.P.: No ora no, con un fuoristrada si riesce a farla ma
Avv. Nino Filastò: Come mai?
M.P.: Perché ci sono cresciuti degli alberi sono cresciuti è si passa molto male.
Avv. Nino Filastò: Invece all’epoca dell’omicidio si transitava?
M.P.: Sì io ci son passato con la macchina.
Avv. Nino Filastò: Ma agevolmente oppure con qualche difficoltà?
M.P.: No con qualche difficoltà perché c’erano degli avvallamenti sulla strada.
Avv. Nino Filastò: Senta le due macchine si scambiano per questa strada?
M.P.: No.
Avv. Nino Filastò: Quindi nel caso venga una macchina in senso inverso deve fermarsi?
M.P.: Per forza sì.
Avv. Nino Filastò: Questo vale fino a San Martino Scopeto oppure è una situazione che prosegue anche andando in direzione di Bracciane.
M.P.: No andando verso Brecciane ci si scambia benissimo.
Avv. Nino Filastò: Si scambia, quindi fino a San Martino a Scopeto vale a dire per quale tratto? Quanto sarà da qui non c’è l’indicazione del chilometraggio purtroppo ma dall’arena a San Martino Scopeto quanto ci sarà?
M.P.: Dall’arena ma sarà qualche chilometro, chilometro e mezzo, adesso con precisione non lo so.
Avv. Nino Filastò: Un chilometro e mezzo e da San Martino a Scopeto arrivare a Vicchio per quella strada quella strada?
M.P.: Sarà un 4/5 km.
Avv. Nino Filastò: Quest’altra strada che va fino a Vicchio è asfaltata o sterrata?
M.P.: Da San Martino fino alla provinciale è tutta asfaltata.
Avv. Nino Filastò: Quella che va verso Brecciana?
M.P.: Quella che va verso Brecciane ci saranno 300/400 m asfaltate e poi è tutta sterrata.
Avv. Nino Filastò: Rutta sterrata. Ho capito comunque o andare verso Brecciane o andare verso Vicchio passando da Baccagnello eccetera sono i percorsi obbligati per chi voglia ritornare verso Mercatale?
M.P.: Verso Firenze
Avv. Nino Filastò: Per Firenze deve per forza fare questo giro
M.P.: P per Brecciane che va verso Dicomano oppure per Vicchio.
Avv. Nino Filastò: Senta lei ha detto che rilievi non né ha fatti.
M.P.: No non l’ho fatti.
Avv. Nino Filastò: Quindi fa delle domande a lei su tracce, proiettili, bossoli?
M.P.: Né ho visti qualcuno però no.
Avv. Nino Filastò: Sentito parlare di impronte per esempio su uno sportello della macchina?
M.P.: No.
Avv. Nino Filastò: Senta lei però ha detto che ha parlato con delle persone del luogo, ha reperito dei testimoni questa attività lei l’ha svolta?
M.P.: Si il capitano quando arrivò perché c’erano delle persone che durante la notte avevano girato ed erano lì presenti quando arrivai io dice vai a sentire queste persone.
Avv. Nino Filastò: Senta ci potrebbe dare un’indicazione di massima sulle abitazioni di questo luogo? Sulle abitazioni intorno alla piazzola, a che distanza e dove sono situate.
M.P.: Ma c’è n’è una.
Avv. Nino Filastò: Cominciamo dalla più vicina.
M.P.: La più vicina sarà a linea d’aria sarà un 100 metri 150 metri.
Avv. Nino Filastò: Cos’è una casa colonica? Ed è abitata?
M.P.: Si.
Avv. Nino Filastò: Avete sentito le persone di questa casa?
M.P.: No io no.
Avv. Nino Filastò: Ha saputo di qualcuno che le abbia sentite?
M.P.: Non lo so questo.
Avv. Nino Filastò: Lei fa parte della stazione di Vicchio.
M.P.: Ma ripeto sono stato incaricato
Avv. Nino Filastò: Dai carabinieri se non sbaglio, qualcuno l’avrà sentite queste persone.
M.P.: Ma ripeto io fui incaricato per quel momento di sentire quelli che erano presenti.
Avv. Nino Filastò: Ma non di sentire queste persone?
M.P.: No.
Avv. Nino Filastò: Senta lei ha sentito dire diciamo mettiamola così all’interno della sua stazione che qualche persona, no continuiamo sulle abitazioni, c’è questa a 200 m quindi è abbastanza vicina abitata, poi abitata sempre non saltuariamente?
M.P.: Questo non lo so.
Avv. Nino Filastò: Ci sono altre case vicino?
M.P.: C’è ne un’altra ma è più lontana però.
Avv. Nino Filastò: Quanto lontana?
M.P.: Ma sarà un 300/400 m a linea d’aria.
Avv. Nino Filastò: Quindi 200 e 300/400 m a linea d’aria, abitata anche questa?
M.P.: Sì quella era abitata.
Avv. Nino Filastò: Altre?
M.P.: Ma mi sembra di no.
Avv. Nino Filastò: La fattoria l’arena quanto dista?
M.P.: La fattoria l’arena per la strada saranno un chilometro e mezzo due chilometri.
Avv. Nino Filastò: Poi c’è n’è altre di abitazioni vicine?
M.P.: Mi sembra di no.
Avv. Nino Filastò: Allora con riferimento alle abitazioni vicine alle persone che abitavano, a parte che non le ha interrogate lei, ha sentito dire nella stazione dei carabinieri che qualcuna delle persone avesse ascoltato/udito dei colpi di arma da fuoco?
M.P.: No
Avv. Nino Filastò: Che qualcuno avesse udito/ascoltato un boato/un colpo fortissimo?
M.P.: Ma qualcuno l’ha sentito però era sulle colline la.
Avv. Nino Filastò: Quando?
M.P.: La sera del fatto era su in località Ampinana mi sembra quella zona lì era
Avv. Nino Filastò: A che distanza è? Dica.
M.P.: Eh non lo so.
Avv. Nino Filastò: Più o meno.
M.P.: Non ho idea.
Avv. Nino Filastò: 3 km?
M.P.: Non lo so
Avv. Nino Filastò: Ma questa persona che ha sentito questo boato chi è?
M.P.: Non il boato uno sparo ha sentito questa persona.
Avv. Nino Filastò: Chi è?
M.P.: Si chiama
Avv. Nino Filastò: Frigo? È un uomo o una donna?
M.P.: Un uomo, adesso non mi ricordo come si chiama perché l’ho sentito io questa persona.
Avv. Nino Filastò: L’ha sentito lei?
M.P.: Sì l’ho sentita io cioè anzi si presentò lui a fare le dichiarazioni
Avv. Nino Filastò: Dicendo che ha sentito uno sparo.
M.P.: Adesso non mi ricordo se ha detto 1 o 2 venne è disse che aveva sentito dei colpi.
Avv. Nino Filastò: Come si chiama questa persona?
M.P.: Cantini si chiama.
Avv. Nino Filastò: Cantini? Questo nome è noto pubblico ministero? Non ho a mente tutti i nomi fra l’altro non sapevo. Si chiamava Cantini. Se è stato sentito negli atti lo vedremo, questa persona stava a 3 km come minimo di distanza?
M.P.: Non riesco a stabilirlo perché…
Avv. Nino Filastò: Il posto si chiama Ampinana.
P.M.: Tra l’altro era un posto dove negli atti risulta abitato da Pacciani.
Avv. Nino Filastò: Comunque Cantini di nome?
M.P.: E questo non me lo ricordo.
Avv. Nino Filastò: Senta c’è lo può indicare su questa carta, me lo può indicare su questa carta dove sta Ampinana?
M.P.: Certo.
Avv. Nino Filastò: Presidente posso chiedere al testimone dopo che ha localizzato Ampinana di disegnarlo lui con un cerchietto?
Presidente: Si in matita lo può fare.
M.P.: Erano li a fare una gita mi sembra quella sera e lui si spostò perché era nell’altro versante e passò da quest’altro per fare i bisogni e dice che mentre fa questo fatto
Presidente: Ma chi è questo? Cantini?
M.P.: Si.
Avv. Nino Filastò: Racconti per bene la deposizione di questo Cantini.
P.M.: Scusate forse mi sono distratto è stata trovata questa Ampinana?
Presidente: Se parla al microfono perché altrimenti poi non viene niente. Qui c’è il vecchio rapporto del carabiniere di Vicchio dove si parla di questo signore Cantini Piero però non c’è il verbale.
(voci basse)
Avv. Nino Filastò: Senta allora ci vuol dire cosa ha detto questo Cantini.
M.P.: Cantini mi sembra di ricordare che abbia detto che la sera li era a fare una cena o un qualche cosa adesso li e si spostò lui perché era nell’altro versante dirà perché lì è un crinale nell’altro versante passò di qua della strada per fare un bisogno e dice che ha sentito questi colpi.
Avv. Nino Filastò: Ha sentito questi colpi, però nella zona vicino lei ha detto che c’è un quagliodromo.
M.P.: Nella parte del versante c’è il quagliodromo. Dietro di là dall’altra parte del crinale.
Avv. Nino Filastò: Senta era periodo in cui c’era l’apertura di caccia oppure no?
M.P.: Eh non lo so se sparavano o meno quella sera mi sembra facevano una cena così fra amici.
Avv. Nino Filastò: No ma dico in linea generale siccome non sono un cacciatore non me ne intendo.
M.P.: No i mesi di luglio è chiusa.
Avv. Nino Filastò: No era chiuso eh però il quagliodromo funziona sempre. Poi vedremo dove si trova la famosa casa della signora. (voci basse)
Presidente: Senta lei ha detto che la fattoria l’arena dista per strada 1 km/2 dal luogo, in linea d’aria quanto dista?
M.P.: C’è un crinale poi si passa così adesso sarà 600/700 m non lo so.
Presidente: 700 m va bene grazie.
P.M.: Una domanda sola presidente scusi siccome il maresciallo Polito ha detto arrivò lì e c’erano dei ragazzi o qualcuno che da quel che capì lei erano loro che avevano rinvenuto che avevano prima cercato e poi rinvenuto la coppia, lei ricorda qualcuno di queste persone, i nomi di queste persone? O comunque se fra questi c’era qualcuno che diceva di essere andato lì perché sapeva che lo Stefanacci e la Rontini andavano in quel posto.
M.P.: Si questo me lo disse il coso come si chiama.
P.M.: Per caso Becherini Pietro?
M.P.: Ecco Becherini perché prima lavorava alle dipendenze dello Stefanacci.
P.M.: Ecco quindi il Becherini Piero fu la persona che andò a cercare li perché sapeva che la coppia andava lì.
M.P.: Se non ricordo male da quando lo sentii mi disse che gli aveva telefonato la mamma dello Stefanacci e lui poiché prima l’aveva visto uscire da quel posto.
P.M.: Da quella piazzola
M.P.: Da quella piazzola fece la strada da Dicomano facendo la provinciale e si portò subito in quel posto.
P.M.: Lei ricorda se il Becherini diceva che andò a colpo sicuro no sembra?
M.P.: Mi sembra che così abbia detto.
P.M.: Così dice nel verbale e se il Becherini diceva di aver visto la coppia in quella piazzola di giorno sapeva che ci andavano di sera o di giorno?
M.P.: Ma mi sembra che lui abbia detto che li aveva visti di pomeriggio, mi sembra adesso.
P.M.: Mi sembra anche a me, grazie. Becherini Piero. Becherini era lì sul posto quando arrivò lei?
M.P.: Questo non me lo ricordo.
P.M.: Non ho altre domande grazie.
Presidente: Allora può andare grazie.
P.M.: Si chiama Bertaccini e l’abbiamo sentito. Vorrei sentire il colonnello Spicchi allora. Emanuele Spicchi.
Presidente: Si chiama Spicchi Emanuele lei colonnello?
Spicchi Emanuele: Si confermo.
Presidente: Dove è nato?
S.E.: Maglie provincia di Lecce, 27 settembre 48, residente a Firenze via Canova 39.
Presidente: Legga la formula per cortesia.
S.E.: Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto è a mia la conoscenza
Presidente: Prego Pubblico Ministero.
P.M.: Può spiegare alla Corte qual era il suo incarico al momento dell’omicidio di Vicchio dell’84?
S.E.: Sì all’epoca comandava la Compagnia Carabinieri di Pontassieve.
P.M.: Quindi Pontassieve non è la compagnia non ha come territorio
S.E.: Sul comune di Vicchio.
P.M.: Ecco lei però intervenne.
S.E.: Fui incaricato dal comandante del gruppo di intervenire in quanto il collega era assente per licenza, il collega comandante della compagnia di Borgo San Lorenzo.
P.M.: Senta lei su questo suo intervento all’epoca è stato sentito come teste nel procedimento a carico di Pacciani.
S.E.: Confermo si.
P.M.: Ricorda cosa ha detto e conferma quello che disse? Sostanzialmente lei disse di essere solo intervenuto per questo scopo e fra l’altro di essersi occupato essenzialmente della conservazione dello Stato dei luoghi e di aver poi dato direttive per chi di dovere di fare gli atti propri e così?
S.E.: Confermo.
P.M.: Lei successivamente ha fatto indagini sul fatto o si è limitato a quell’intervento o poco più?
S.E.: Mi sono limitato a quell’intervento poco più sostanzialmente.
P.M.: Lei ricorda verso che ora può essere arrivato sul posto?
S.E.: Credo verso le 05:00 del mattino 05.00/05:30 del mattino.
P.M.: Il suo collega Telloni di Firenze erano già lì?
S.E.: No arrivarono dopo.
P.M.: Bene grazie non ho altre domande.
Presidente: Parti civili?
Parti civili: Nessuna domanda.
Presidente: Difesa?
Avv. Nino Filastò: Lei quindi si è occupato della conservazione dei luoghi?
S.E.: Si provvedemmo così a transennare si, a perimetrare l’area con
Avv. Nino Filastò: Questa perimetrazione dell’area avvenne tenendo come punto di riferimento diciamo, punto centrale, la macchina della Rontini è così?
S.E.: Sì comunque fino al coso fino all’accesso all’area.
Avv. Nino Filastò: Posso dire che faceste particolarmente attenzione perché nessuno si avvicinasse alla macchina della Rontini?
S.E.: Eh sì lo può dire almeno.
Avv. Nino Filastò: Quindi lei sarebbe portato ad escludere che qualcuno possa essersi avvicinato allo sportello o ad uno degli sportelli della macchina di questa povera ragazza imprimendoci le ginocchia?
S.E.: In quella fase.
Avv. Nino Filastò: Cioè dalle 05:30 quando è intervenuto lei.
S.E.: Lei sa bene che la macchina venne rinvenuta da alcune persone che si erano adoperate.
Avv. Nino Filastò: Quante erano queste persone?
S.E.: Che io sappia erano tre le persone che poi erano posto dopo la segnalazione
Avv. Nino Filastò: Ci può dire i nomi?
S.E.: Posso controllare sugli appunti perché non le ricordo se permette.
Avv. Nino Filastò: Comunque sono stati sentiti tutti e tre mi immagino.
S.E.: Penso di si almeno credo.
Avv. Nino Filastò: Ecco però dal momento in cui interviene alle 05:30 non c’è più nessuno che si avvicina a questa macchina.
S.E.: No.
Avv. Nino Filastò: Senta fare a lei delle domande su rilievi di carattere oggettivo, bossoli è inutile? Lei non sa niente di questo oppure sa qualcosa?
S.E.: Beh i rilievi tecnici vennero poi eseguiti dalla polizia scientifica, io so che è così, avevo constatato la presenza di un bossolo 22 in prossimità dell’autovettura a terra in prossimità dello sportello dal lato destro della vettura, ho saputo poi che in seguito in sede di esame tecnico sono stati sarebbero stati repertati altri quattro bossoli all’interno della macchina.
Avv. Nino Filastò: Grazie. Senta Marcello lei vide la ragazza?
S.E.: Sì
Avv. Nino Filastò: A che distanza si trovava dalla macchina?
S.E.: Circa 5/6 m dalla macchina.
Avv. Nino Filastò: 576 m, ci può indicare la posizione del corpo?
S.E.: Si l’asse del corpo era diciamo perpendicolare all’asse della vettura, del viottolo, aveva le gambe divaricate e le braccia sollevate verso l’alto, nel pugno destro tratteneva alcuni indumenti.
Avv. Nino Filastò: Alcuni indumenti o un indumento?
S.E.: Degli indumenti adesso non saprei perché non ho la memoria visiva degli indumenti esattamente quali fossero ma ricordo che aveva degli indumenti, mi pare il reggiseno non so se c’era
Avv. Nino Filastò: Era nascosta da qualche cespuglio o da qualche cosa o era abbastanza in vista?
S.E.: Le dirò il viottolo dove c’era la macchina era separato dalla restante area da alcune piante che componevano una specie di siepe e questa siepe aveva però una soluzione di continuità più o meno in corrispondenza dell’area mediana della parte mediana dell’autovettura. La ragazza era stata trascinata dall’autovettura fino al posto di giacenza dove è stata
Avv. Nino Filastò: Si ma io volevo dire se era nascosta da frasche o da cespugli o era in vista?
S.E.: In vista da chi?
Avv. Nino Filastò: Cioè dalla strada chi si fosse addentrato dalla strada o chi da chi fosse inoltrato su questo viottolo.
S.E.: Dal viottolo si poteva essere scorta da un certo punto.
Avv. Nino Filastò: Ho capito, senta lei ha detto trascinata, c’erano tracce di trascinamento?
S.E.: Sulla schiena mi è parso quando è stata rimossa mi è parso di vedere delle dei graffi, gli effetti tipici del trascinamento, che interessavano prevalentemente la regione scapolare insomma.
Avv. Nino Filastò: Come se qualcuno l’avesse sollevata per i piedi e trascinata così.
S.E.: Esatto.
Avv. Nino Filastò: La ringrazio non ho altre domande.
Presidente: Altre domande? Bene può andare colonnello. allora si va alle 15:00. Come si chiama lei?
Autorino Giuseppe: Autorino Giuseppe, nato a Scafati Salerno 1 1 50. Ex ispettore superiore della Polizia di Stato dalla quale mi sono rimesso il 16 Aprile dell’anno scorso, rivestivo la qualifica di responsabile della sezione sopralluogo. Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto è a mia conoscenza.
Presidente: Prego Pubblico Ministero.
P.M.: Grazie presidente, ispettore lei ha appena detto che era responsabile della sezione sopralluoghi della polizia scientifica questura di Firenze e in questa veste lei è stato sentito nel procedimento già celebrato a carico di Pietro Pacciani nel 94 in diverse udienze perché ha in quella sede ricostruito tutti gli episodi per i quali lei ha fatto il sopralluogo e addirittura ci sono dei lunghissimi verbali delle sue deposizioni soprattutto qui interessano gli omicidi dell’83 a Giogoli, dell’84 a Vicchio e dell’85 a San Casciano in quanto lei è proprio l’autore del processo verbale di sopralluogo in tutti i casi e a volte con i carabinieri a volte da solo e in quel processo lei ha proprio spiegato nei dettagli mostrando insieme su domande del PM delle altre parti dettagliatamente come erano stati rinvenuti i corpi, lo stato dei luoghi, il rinvenimento, i punti in cui si trovavano i bossoli e dicevo in quel processo lei è stato sentito veramente con grande attenzione e dovizia di domande da parte di tutte le parti processuali, lei ricorda queste deposizioni che ha fatto?
A.G.: Si.
P.M.: Le conferma per quanto riguarda la sua attività?
A.G.: Le confermo.
P.M.: Ecco quindi emerge perché ci sono anche verbali sopralluogo che in questi tre omicidi susseguitisi nel tempo 83, 84 e 85 lei è andato sul posto ed ha fatto proprio l’attività minuziosa di misurazione, repertamento proprio per questa sua qualifica che aveva. Io vorrei farle delle domande sostanzialmente riepilogative, se lei ricorda i fatti e comunque tenendo presente che in qualsiasi momento può chiedere alla Corte di rivedere i suoi verbali di sopralluogo perché sono come dicevo risultati almeno per quanto riguarda senz’altro minuziosi e particolareggiati così come la sua deposizione nel precedente dibattimento. Volevo cominciare con qualche sintesi più che altro per quanto riguarda nel tempo il primo omicidio che qui interessa, quello di Giogoli.
A.G.: Quello dei giovani tedeschi.
P.M.: Dei tedeschi, del furgone dei tedeschi, in quella sua deposizione come emerge dagli atti per quell’omicidio lei dice io intervenni qualche momento dopo che erano intervenuti i carabinieri ed ho fatto attività dice lei sussidiaria tant’è che abbiamo in quell’occasione due verbali di sopralluogo, uno dei carabinieri ed uno della polizia scientifica, io le chiedo per quanto riguarda Giogoli lei ricorda se quando arrivò lei in che momento arrivò rispetto alla notizia del rinvenimento dei cadaveri e quale fu la sua attività se ci può spiegare se fu effettivamente come ha detto spiegarci perché la sua fu una attività di documentazione successiva e se in questa attività lei ha qualche elemento da metterci in risalto soprattutto per quanto riguarda la localizzazione dei bossoli, i colpi dove erano sparati e quant’altro a lei rimase impresso tant’è che l’ha sia fotografato che sintetizzato nel verbale, noi sappiamo che ci sono due verbali, uno suo e uno
A.G.: Allora giusto fare una piccola premessa perché io non ero di servizio, l’operatore uscì ha avuto la notizia poi capito che si trattava di un qualcosa di grave mi mandarono una volta a casa e mi portarono anche
P.M.: L’operatore di turno?
A.G.: Quello che era già di turno, quando siamo arrivati in via di Giogoli vi erano già i magistrati e vi erano personale della Polizia di Stato e dei carabinieri ma l’attività di sopralluogo fu affidata come primo impatto ai carabinieri in quanto per una vecchia usanza che è quella che chi arrivava prima doveva operare operarono appunto loro e noi siamo stati lì fermi ad aspettare.
P.M.: Scusi la interrompo proprio per chiarire invece successivamente 84 ed 85 ha fatto lei questa usanza fu cambiata
A.G.: Fu cambiata perché penso che i magistrati si resero conto che forse noi avendo degli strumenti più capaci proprio perché noi ci si rivolge proprio a quel tipo di indagine diretta potevamo essere più soddisfacenti.
P.M.: Invece nell’83 era ancora
A.G.: Era ancora diciamo questa dicotomia. Pertanto noi abbiamo aspettato fin quasi alle 23, a quel momento avevano già finito tutto mi ricordo che addirittura era stato già repertato qualche cosa tipo qualche bossolo quando il dottor Vigna incarico il dottor Federico che era l’allora capo della squadra mobile e disse di far fare alcuni rilievi di tipo dattiloscopico cioè una ricerca di impronte sul luogo nella specifica sul furgone. Insomma per quanto un po’ anomalo perché questo tipo di attività viene fatta sempre prima di ogni cosa noi abbiamo eseguito l’ordine e in effetti poi trovammo dei frammenti di impronta vicino alla maniglia della porta laterale destra ma pur essendo elaborati poi nei laboratori risultarono non utili per confronti perché si trattava più che altro di striature. A quel punto io decisi, fu mia la decisione, di evitare di fare una relazione sterile perché avremmo dovuto dire la ricerca delle impronte è risultata negativa alleghiamo i due frammenti che fra l’altro si vedevano che erano delle strisciature i sopralluoghi in effetti per noi era stato già fatto perciò l’unica cosa a cui volevamo dare il nostro contributo era un contributo più che altro per una memoria d’ufficio ed ecco che ci siamo attivati nel fare alcune foto, ho preso qualche misura, addirittura ho chiesto ai carabinieri che avevano già repertato se ricordavano grossomodo dove avevano rinvenuto i bossoli e abbiamo fatto questa fra virgolette parvenza di sopralluogo perché di sopralluoghi non possiamo parlare.
P.M.: Lei ricorda di aver fatto foto anche lei personalmente?
A.G.: Io personalmente sui sopralluoghi non li facevo mai, c’era qualche mio collega che stava
P.M.: Qualcuno dell’ufficio fece anche alcune foto, ci sono foto sia vostre che dei carabinieri.
A.G.: Poi ricordo addirittura che noi siamo tornati sul posto anche il giorno dopo perché essendosi fatto tardi volevamo fare un’ispezione nei dintorni al fine di vedere se perché nulla poteva escludere che chi avesse commesso l’omicidio poteva aver perso qualche cosa e se lo si ritrovava era tutto un qualcosa di utile per la conduzione delle indagini. Si partì con un sopralluogo come le dicevo così ora se lei vuole un po’ la descrizione di come io ricordo.
P.M.: Esatto come ricorda lei se poi
A.G.: Mi sembra che a 100 m dall’inizio di questa via di Giogoli iniziando dal bivio, dalla volterrana noi troviamo sulla sinistra un campo di forma rettangolare che era delimitata a destra e anteriormente da piante di ulivi e di viti mentre a sinistra c’era un piccolo muricciolo in parte diroccato con al centro un albero e vicino all’albero se non vado errato c’era uno scivolo che conduceva ad un altro campo leggermente sovrastante.
P.M.: Il furgone a che distanza era da questo muricciolo se lo ricorda?
A.G.: Il furgone a mio ricordo era 7.80 metri la parte inferiore perché la parte anteriore era rivolta al muricciolo, era leggermente in obliquo, la parte inferiore doveva distare mi perdoni se sbaglio 7.80 dal ciglio della strada.
P.M.: Scusi la interrompo ma serve, per entrare dalla strada asfaltata a questo campo era agevole o
A.G.: Il ciglio della strada non aveva nessun ostacolo, il terreno era leggermente degradato forse sia per il passaggio di autovetture che sia per diciamo per colpa delle piogge o di altre cose. La parte anteriore abbiamo detto che rivolgeva al muricciolo e la ruota noi prendemmo come punto di riferimento la ruota, la ruota anteriore sinistra, perché il furgone stante così la sua destra era da quest’altro lato e stava sui 3 m e qualche cosa da questo muro, dal muricciolo che si trovava a delimitare questo lato sinistro. Poi la cosa che abbiamo notato, le ripeto io non lo so se gli sportelli erano aperti o chiusi io vedo in quel momento vedo i due sportelli della cabina guida erano entrambi aperti
P.M.: Quando arriva lei ovviamente.
A.G.: Quando noi ci avviciniamo al furgone ed un altro sportello laterale destro perché ne aveva anche altri due destri che si aprivano verso l’esterno.
P.M.: Quindi due sulla destra e a sinistra uno soltanto?
A.G.: No c’abbiamo i due della cabina e due sulla fiancata destra quasi a ridosso di quello della cabina guida.
P.M.: Bene una destra erano tre dico bene?
A.G.: Sulla destra era 3 compreso quello della guida. Invece sull’altro lato c’è né uno solo.
P.M.: Benissimo solo quello guida.
A.G.: Perfetto, abbiamo visto che il primo sportello subito dopo quello della cabina guida era aperto, all’interno si sentiva un autoradio in funzione e nella parte posteriore, io do una panoramica di quello che è esterno
P.M.: Come lo vede lei
A.G.: Certo come lo vedo io, diciamo quasi perpendicolare al tubo di scappamento si nota una gora che apparentemente non da parte nostra non è stato effettuato un prelievo per poter verificare che fosse sangue dava l’impressione però che fosse questo.
P.M.: Era in corrispondenza di uno dei corpi dei ragazzi?
A.G.: Uno dei ragazzi mi sembra il biondo poggiava in posizione supina poggiava con la testa a ridosso dell’angolo posteriore sinistro dove c’era appunto. Poi a 1 m circa dalla ruota dal fianco dalla fiancata sinistra e andando verso in direzione dell’albero così quasi in diagonale sì rinvenne il bossolo, le ripeto un bossolo è stato messo perché io non lo so se stava lì, lì l’abbiamo trovato perché lì ci hanno detto che stava, il secondo bossolo invece lo troviamo sul sedile di guida lato destro.
P.M.: Sedile anteriore
A.G.: C’è ne uno solo, c’è un cuscino a sinistra e c’era un questo bossolo a destra, il terzo bossolo invece all’interno dell’abitacolo quasi in corrispondenza quasi sotto diciamo alla paratia che divide i due ambienti cioè quello lato guida e l’abitacolo sempre interno del furgone. Il furgone presentava delle soluzioni di continuo, la prima venne localizzata sul vetro del secondo sportello che era chiuso, abbiamo detto due sportelli laterali, uno al lato di sopralluogo era aperto, c’era un altro sportello il vetro di questo sportello era stato attinto da un colpo d’arma da fuoco.
P.M.: Siamo sul lato destro?
A.G.: Che presentava appunto delle caratteristiche che faceva capire per lo stacco di fibre vetrose dall’interno che il proiettile aveva seguito la traiettoria esterno interno. L’altra soluzione sempre di forma tondeggiante si trovava su un finestrino opaco posto subito dopo di questo secondo sportello laterale che era leggermente, sembra di ricordare, leggermente basculante verso l’esterno, il terzo foro, basculato verso l’esterno leggermente spinto verso l’esterno, la terza soluzione sempre di forma tondeggiante la troviamo sulla carrozzeria aveva attinto alla carrozzeria ci troviamo sul lato sinistro. Mi sembra di ricordare e mi perdonate se le misure non sono esatte 70 cm dall’angolo destro e 90 da quello inferiore. Poi ci sono altri due vetri sempre fissi e su questi due vetri quasi adiacenti
P.M.: Da che parte scusi?
A.G.: Lato sinistro, troviamo altre due soluzioni di forma tondeggiante, ci sono delle misure negli atti che da noi furono prese soltanto a livello di cornice del vetro ma non ci preoccupammo di prendere la storia dell’altra volta da terra proprio per la consapevolezza che chi ci aveva preceduto l’avesse fatto.
P.M.: Lei ricorda se a proposito di queste misurazioni che poi risultano essere state fatte almeno per quanto riguarda questi vetri a medicina legale se il terreno dove era il furgone era perfettamente liscio, se era in pendenza, se c’erano avvallamenti dovuti
A.G.: No il terreno non si presentava per niente liscio era più che altro sterrato e presentava dei piccoli dossi, pieghe e cose varie cioè non ci troviamo su un piano proprio liscio.
P.M.: Lei ricorda i corpi dei ragazzi all’interno del furgone come erano posti?
A.G.: I corpi dei ragazzi nudi e semi celati da una trapunta mi sembra di ricordare avevano questa posizione, il ragazzo biondo si trovava in posizione supina dunque poggiava con le spalle ed occupava quasi una diagonale dall’angolo posteriore sinistro del furgone in direzione diciamo del centro del vano posteriore del furgone.
P.M.: Con la testa sull’angolo?
A.G.: Con la testa sull’angolo che aveva leggermente piegato più che leggermente abbastanza accentuato la piegatura era sul
P.M.: Si vedevano i capelli biondi? I capelli lunghi scusi.
A.G.: Cioè chi si fosse affacciata anche munito, noi l’abbiamo vista alla luce di una torcia, però io penso che di giorno si ma di sera bisognava vedere con qualche cosa o qualche illuminazione che si trovava all’interno.
P.M.: Ecco lei ricorda se quando arrivò lei qualcuno le parlo o lei vide che l’illuminazione dell’abitacolo era accesa? Se c’era un’illuminazione?
A.G.: Io non me lo ricordo.
P.M.: Senta l’altro ragazzo?
A.G.: L’altro ragazzo invece quasi come se avessero formato un V, l’altro ragazzo poggiava in posizione bocconi dunque con la parte ventrale poggiava sul materassino e aveva la testa rivolta all’angolo anteriore sinistro sempre guardando il furgone dalle spalle in avanti.
P.M.: Bene lei ricorda se questo piano dove c’era questo materasso rispetto al piano naturale del furgone di metallo era in qualche modo rialzato, cioè se il piano era più verso i vetri o se erano i ragazzi molto in basso?
A.G.: Il piano non era proprio che si scendeva al livello di ribassamento del furgone era leggermente più alto.
P.M.: Dai vetri si vedevano i ragazzi? Avvicinandosi ai vetri si vedevano?
A.G.: Sembra che vi ricordate che i vetri pur quelli opachi davanti dove c’erano gli sportelli erano diciamo si vedevano.
P.M.: Io mi riferivo come altezza
A.G.: Come altezza si, il furgone apparentemente sembrerebbe chissà che sia però standoci vicino almeno che come me che sono alto 1.76 ci arrivo quasi a superare abbondantemente la metà del vetro.
P.M.: Del vetro quindi dentro si vedeva bene, lei diceva che attraverso i vetri la visibilità per vedere
A.G.: Perché in quello opaco uno su due di quelli opachi una porzione superiore era trasparente.
P.M.: Ecco non era interamente e alcuni erano del tutto trasparenti.
A.G.: Alcuni del tutto trasparenti.
P.M.: Lei ricorda se furono repertate da lei o da qualche altro riviste pornografiche o qualcosa del genere?
A.G.: No le riviste pornografiche non furono repertate almeno da noi dagli altri non lo so, le riviste pornografiche noi le abbiamo individuate il giorno dopo come l’avevo detto all’inizio del discorso, il campo adiacente cioè oltre il muricciolo quello un po’ rialzato lì noi abbiamo fatto non una battuta a largo raggio, ci siamo limitati grosso modo a vedere nelle vicinanze nella supposizione che chi si avvicinava al furgone si fosse quantomeno un po’ nascosto per avvicinarsi ed era l’intento di trovare qualche cosa però abbiamo visto che l’area in più parti era ricoperta a parte da sudiciumi vari compresi escrementi ma anche da fogli di riviste pornografiche che a mio ricordo erano quasi tutti in lingua italiana.
P.M.: Lei non ha provveduto a repertarle?
A.G.: No perché se dovevamo repertarle avevamo bisogno di un camion perché erano veramente in abbondanza.
P.M.: Ecco io su questo fatto omicidio non ho altre domande da farle al momento, passerei al sopralluogo che lei ha fatto nell’84 a Vicchio, qui se ho capito bene perché fra l’altro risulta così dagli atti lei è stato responsabile dell’unico organo che ha provveduto a fare il sopralluogo.
A.G.: Si in quel luogo si pur essendoci i carabinieri però ci interessammo noi come squadra.
P.M.: Mi ricordo che si dette poi c’ero io, dunque lei ricorda quando arrivò.
A.G.: Io arrivai anche in quel caso vennero a prendermi a casa, arrivai verso le 04:30 penso di mattina però trovammo il luogo già recintato con le bandelle.
P.M.: Questo volevo chiedere, era già recintato?
A.G.: Si
P.M.: Lei ricorda i punti salienti, gli elementi salienti, di questo sopralluogo?
A.G.: Se vogliamo possiamo innanzitutto localizzare un pochino l’autovettura in modo così avremo un quadro
P.M.: Cosa fondamentale è che quando lei arriva è già recintato e protetto diciamo.
A.G.: Sicuramente la voce era già un po’ sparsa siamo in estate la gente sa, io ho visto che molte persone stazionano sulla strada, sulla Sagginalese mi sembra che si chiami così.
P.M.: Quindi lei arriva a fare il sopralluogo e le viene detto che, almeno a quello che viene detto a lei, che il luogo è asettico e lei può fare loro il soprassuolo.
A.G.: La possiamo localizzare passando sulla Sagginalese passando da Dicomano verso Vicchio ad un 5 km e qualche cosa.
P.M.: Venendo da Dicomano, lei veniva dalla sede di comando.
A.G.: Noi si veniva da la, sulla sinistra trovammo un ampio spiazzo sicuramente veniva adoperato anche per fare le manovre di camion eccetera, anteriormente a questo spiazzo c’era uno stradello sterrato che si e no poteva misurare 2 m ma forse anche di meno ed era lungo sui 60 m, la caratteristica di questa stradella era che la parte destra ed anteriore dove si ergeva una specie di collinetta diciamo così era ricoperta da un’abbondante vegetazione, mentre il lato sinistro era caratterizzato dalla presenza di cespugli e altre sterpaglie, oltre il lato sinistro poi si estendevano dei campi mi sembra che c’era erba medica una cosa del genere. L’autovettura noi la riveniamo quasi a ridosso della parte anteriore laddove c’è questo sbarramento di terra con la parte posteriore ridossata a questo sbarramento e la parte anteriore rivolta alla provinciale alla Sagginalese. Iniziamo diciamo l’attività di sopralluogo come ho già avuto occasione di dire prima effettuando una ricerca di impronte, prima si fece una guardata sul terreno al fine sé si potevano vedere delle impronte plantare cosa impossibile sia per il terreno che per altri motivi. Poi abbiamo provveduto
P.M.: Il terreno quindi era asciutto?
A.G.: Era asciutto
P.M.: Quindi non c’erano impronte.
A.G.: Abbiamo provveduto alla ricerca di impronte latenti attraverso le polverine esaltatrici e rinvenimmo
P.M.: Sulla macchina
A.G.: Rinvenimmo all’esterno sul lato destro in prossimità della parte mediana della cornice dello sportello destro superiore fra la canaletta di scori acqua e il bordo riveniamo alcuni frammenti di linee papillari latenti che poi credo che non erano utili per confronti. L’autovettura si presentava con lo sportello destro chiuso ma privo di sicura inserita mentre invece il portellone posteriore era chiuso a chiave e lo sportello sinistro aveva la sicura inserita pur avendo però il finestrino abbassato di un po’ di centimetri, 8/10, lo sportello destro era caratterizzato dal fatto che il vetro era stato frantumato, alcuni frammenti appoggiavano all’esterno ma la maggior parte poggiavano erano rovinati all’interno con più accentuazione per il lato posteriore e perché per il lato posteriore? Perché poi notiamo che all’interno i due sedili erano stati ribaltati.
P.M.: I due sedili anteriori?
A.G.: L’autovettura panda ha due sedili
P.M.: Uno grande dietro.
A.G.: Erano stati ribaltati quasi completamente verso il cruscotto. L’analisi esterna ci consente di individuare subito un bossolo, un bossolo che troviamo a 40 cm dalla ruota anteriore destra arretrando verso la parte mediana dell’auto e proprio in corrispondenza diciamo del basamento della fiancata, si tratta di un bossolo calibro 22 sparato marca Winchester e quello viene repertato. Un’altra cosa importante che insomma va rilevata era a parte alcune maculazioncine di sangue sullo sportello esterno ma due aloni semicircolari mi sembra che avessero le seguenti misure un 10×6 cioè sei di base e 10 di altezza, poi siamo passati all’interno dell’autovettura, all’interno dell’autovettura abbiamo visto che le chiavi erano regolarmente inserite nel congegno di accensione, tra le tante altre cose che abbiamo visto tra le cassette eccetera poi abbiamo che sotto il sedile anteriore destro poggiavano un paio di pantaloni jeans, vi erano un paio di scarpe da donna di colore rosso tipo quelle espadrillas, e poi un altro bossolo sempre calibro 22 long rifle sparato marca Winchester. Altri 3 bossoli li rinveniamo invece sul piano sempre posteriore sinistro.
P.M.: Perché in tutto né rinveniste 5, uno fuori e 4 dentro.
A.G.: Li rivediamo tutti sul lato sinistro. Ora a localizzarli non me lo ricordo, so che c’era uno vicino al canaletto dello scorrimento, poi abbiamo notato che l’interno ecco l’interno dello sportello destro presentava quasi in prossimità della serratura una striatura di sostanze ematiche che andava quasi sbavando verso l’alto, altre macellazioni le riveniamo un po’ più sotto di questa sbavatura e qui si vedeva che erano caratterizzate dalla presenza di formazioni pilifere di colore nero, almeno apparentemente era nero, il tutto poi fu repertato dai medici legali che si trovavano sul posto. Per quanto riguarda l’interno dell’abitacolo abbiamo visto che sia il sedile che la spalliera posteriore erano stati asportati e messi a libretto cioè chiusi insieme a ridosso della paratia sinistra posteriore interna. Si notavano alcune macchie di sangue su queste superfici più la sostanza organica che forse era vomito, sul pianale invece giaceva il ragazzo, sul lato destro rispetto all’autovettura giaceva il ragazzo era in posizione sul fianco sinistro posizione quasi fetale appoggiato con la testa era quasi incastrata allo sportello al portellone superiore, gli arti superiori erano vicino al corpo e i peli fuoriuscivano dal cassone, era molto imbrattato di sangue specialmente la maglietta nella parte inferiore e lo slip e in più le mani, il viso e in più anche i calzini aveva lo stesso imbrattati di sangue niente dalla bocca mi sembra che fosse fuoriuscita della sostanza organica che sempre doveva trattarsi di vomito. Poi ci siamo da tener presente che all’interno dell’autovettura tra le superfici in vetro e l’altro vi erano diciamo una pletora di schizzi puntiformi di sangue. Poi siamo passati all’esterno di nuovo.
P.M.: Scusi prima di passare all’esterno il terreno dove si trovava la macchina lato destro soprattutto del portellone dove poi su quel portellone ci sono quelle asportazioni di polvere che lei ha descritto come lo ricorda lei pianeggiante?
A.G.: Abbastanza piano.
P.M.: Bene grazie.
A.G.: Poi all’esterno proprio quasi frontalmente alla parte mediana della fiancata destra dell’auto c’è una specie di passaggio cioè non è una cosa naturale a furia di passare la gente ci hanno tracciato questo passo, subito dietro c’è una siepe e subito dietro sulla sinistra per chi vi accedeva giaceva la povera ragazza che distava, abbiamo preso come punto di riferimento il tetto dell’autovettura, distava sui 7 m, aveva la testa rivolta alla siepe e gli arti inferiori divaricati e distesi in direzione di un casolare che distava qualche 500/600 m all’interno della campagna, presentava delle mutilazioni sia al seno sinistro di netto sia alla regione pubica.
P.M.: Ricorda altri particolari salienti di questo sopralluogo? Mi sembra che abbiamo detto quasi tutto, sì al momento non ho altre domande. Passerei allora all’ultimo sopralluogo che lei ha fatto in ordine di tempo relativamente a questa vicenda quello di Scopeti chiedendole innanzitutto come e quando arriva, com’è la zona e cosa fate?
A.G.: In questo caso ero di servizio alle 15:00 di pomeriggio mi chiamano e dicono che sono state rinvenuti due cadaveri, ci portiamo la strada aspetti eh via degli Scopeti, ci portiamo in via degli Scopeti dove a 1600 m mi sembra dal suo inizio troviamo sulla destra un poggio al quale è accessibile attraverso un viottolo largo 5/6 m e lungo su una 50/57 m che fa poi in cima una leggera curvatura verso destra e va a finire a ridosso dei mucchi di terreno però che viene usato più che altro come discarica di cose edili perché abbiamo rinvenuto anche dei contenitori di vernice. Arrivati su in cima ci troviamo di fronte un’area di forma rettangolare che comunica a destra con una leggera siepe oltre la quale vi è un’altra area di forme ovaliforme, anteriormente a sinistra invece è caratterizzata dalla presenza di uno sbarramento di alberi e cespugli.
P.M.: Sinistra cioè verso l’interno? L’alto p verso la strada.
A.G.: Cioè noi abbiamo il lato posteriore destro che confinava con l’altra area poi abbiamo l’anteriore e il sinistro che va verso una balza che sta sottostante che corre parallela a via degli Scopeti.
P.M.: Alla strada asfaltata
A.G.: Qui abbiamo notato che sul quadrante posteriore sinistro di questa prima area cioè quella rettangolare è parcheggiata un’autovettura una Volkswagen tipo golf di colore bianco quasi a ridosso con la parte anteriore rivolta al viottolo di accesso e ridossato con la parte destra quasi vicino a questa siepane che si trova sul lato sinistro, era completamente chiusa a chiave, abbiamo notato una piccola macchiolina di sangue sulla canaletta scorri acqua lato sinistro quasi sul terzo sinistro poi un’altra cosa che ha attirato la nostra attenzione era il vetro posteriore dove abbiamo notato che vi erano delle configurazioni tipo digitali che erano state prodotte per asportazioni di sostanze che nella fattispecie era la polvere perché in questo caso l’autovettura era ricoperta da abbondante polvere, abbiamo provveduto per quanto riguardava le impronte perché nel caso specifico vengono fotografate e poi trattate in laboratorio ma gli elementi dattiloscopici non emersero. Ad 1 m e qualche cosa antistante la parte anteriore dell’auto vi era allocata una tenda tipo canadese con l’incerata sopra di colore argento, mi sembra, ed aveva un’apertura nella parte che si rivolge alla strada, alla strada asfaltata.
P.M.: Un apertura con cerniera?
A.G.: Aveva l’apertura prima aveva questi lembi diciamo di incerata e sotto c’era un panno giallo mi sembra di ricordare e c’era una cintura e in alto era aperta e all’interno si intravedeva il corpo di una donna. La tenda mi ricordo che mi sembra che misurasse nella parte posteriore 1.40 metro
P.M.: Di larghezza?
A.G.: Di altezza, mentre nella parte dove c’era l’apertura 1.10 ed in tutto come distanza doveva essere 1.80 m. sul lato posteriore.
P.M.: Questo l’interno, il catino? Ah la cupola l’esterno.
A.G.: Sul lato posteriore e per lato posteriore noi dobbiamo intendere una cosa, se il lato principale è quello che si affaccia sulla strada il lato posteriore per noi, per chi poi legge il sopralluogo, deve essere quello che è rivolto al centro dell’area e lì su questo lato
P.M.: Verso la macchina
A.G.: Cioè la macchina è leggermente defilata, noi notiamo che sul lato destro nella parte mediante di questa porzione di tenda vi è uno squarcio di una quarantina di centimetri che va dall’alto verso il basso in senso diagonale verso destra. Un’altra cosa che viene notata e invece che sull’angolo posteriore destro a 50 cm circa dalla base troviamo una soluzione di 7 mm a forma di (32.44) con della pellicina vicino ciò significa che il mezzo che ha traversato o avevano perso un po’ di forza o in qualche modo è stato trattenuto dalla resistenza spesso della tela che trova corrispondenza all’interno dove ci conferma invece perché apparentemente poteva sembrare un colpo di arma bianca ma poi la corrispondenza invece si tramuta in una soluzione di pochi 25 mm cose del genere con i bordi frastagliati che fa invece intendere il tramite/il passaggio è stato effettuato da un proiettivo.
P.M.: Trovate qualcosa dentro in relazione a questo proiettile/bossolo?
A.G.: Si un bossolo viene trovato, ne vengono trovati in prima battuta
P.M.: Scusi, in corrispondenza di questo colpo c’è nulla che fa capire che è veramente sparato colpo d’arma da fuoco?
A.G.: Questo bisognerebbe vedere medicina legale
P.M.: No io dicevo quindi lei trova uno squarcio di 40 cm che
A.G.: Che non ha interessato però il panno sotto
P.M.: Il panno sotto invece una soluzione
A.G.: Una piccola soluzione a forma di L subito dopo proprio in corrispondenza subito dopo sul panno che è passante assume una configurazione circolare che
P.M.: Che fa pensare ad un arma da fuoco. Senta una cosa a questo proposito io volevo chiedere una cosa, nel corso del dibattimento a carico di Pacciani lei viene a lungo interrogato su questo fatto e lei a domanda del difensore dell’imputato in quel processo che era il Pacciani le viene proprio chiesto se lei è riuscito a spiegare come può essere prodotta questa soluzione di continuità verticale o comunque obliqua di 40 cm/lo squarcio e lei proprio in epoca così remota lei dice era come se, lo dice lei in quel in quel dibattimento, come se qualcuno avesse tentato di entrare nella tenda, ricorda questa sua impressione?
A.G.: Non ricordo le parole esatte.
P.M.: Sono parole sue.
A.G.: Comunque alla luce di diciamo di una visione traslata dall’epoca ad ora è indubbio che se non era già pregressa questa soluzione chi si avvicinava e tutto il resto può darsi che avvicinandosi abbia tentato di aprire rientriamo diciamo in una ipotesi
P.M.: Una sua ipotesi no? Ed un’ipotesi in questo processo è interessante lei addirittura l’aveva fatta a mio avviso in epoca non sospetta come ufficiale di polizia scientifica e che aveva fatto questo sopralluogo. Senta lei ricorda allora quanti bossoli in tutto avete trovato e dove esattamente?
A.G.: Allora nel corso del primo sopralluogo perché poi finimmo tardi mi ricordo che era quasi 00:00 non si riusciva a vedere quasi più nulla.
P.M.: Li avete fatto chiudere anche quella zona
A.G.: Si addirittura mi sembra dall’esercito.
P.M.: Si fu piantata la notte.
A.G.: La nostra preoccupazione era anche il fatto al buio camminando calpestare qualche cosa e spostarlo dalla originaria sede.
P.M.: Allora vediamo complessivamente nel sopralluogo durato quel che è durato mattina, pomeriggio, notte e l’indomani
A.G.: I bossoli sono 9, 3 li riveniamo nel primo sopralluogo, due sono quasi al di là
P.M.: Scusi quando li avete rinvenuti? A me interessa ora localizzarli.
A.G.: Stavo passando a questo, allora due sono sul lato destro addirittura quasi sul lato destro della tenda
P.M.: Lato destro guardando
A.G.: Dobbiamo parlare che l’apertura è questa noi ci troviamo un lato destro, un lato sinistro
P.M.: L’apertura con la cerniera che troviamo aperta sul lato destro
A.G.: Sul lato destro a terra c’è n’è uno quasi vicino alla base della tenda ed un altro è spostato sugli 80 cm, il terzo che mi sembra ora di ricordare che in uno dei verbali è stato indicato con la lettera G fu trovata all’interno della tenda su nella parte mediana anteriore del materassino. Poi il giorno dopo col metal detector perché stiamo parlando di un terreno accidentale con pieghe, erbaccia secca eccetera e fogliame abbiamo passato così il metal detector e ci ha permesso poi di individuarne altri sei di bossoli, comunque tutti i bossoli rientrano nel calibro 22.
P.M.: Questi sei che avete trovato sono tutti prospicienti la tenda o no?
A.G.: Sono quasi a ventaglio davanti alla tenda.
P.M.: Allora c’è ne sono sei davanti all’entrata
A.G.: O leggermente spostato di lato non ricordo dottore le misure.
P.M.: Allora sei nella parte anteriore, due nel lato destro e uno interno? Senta una cosa poi lei nel sopralluogo ha messo bene in evidenza le zone del sopralluogo dove ha trovato diciamo macchie più cospicue di sangue e lei ne indica tre c’è le vuole
A.G.: La prima all’esterno, la prima all’esterno che troviamo di queste gore è proprio a pochi centimetri si può dire antistante l’ingresso alla tenda c’è n’è una arciforme di una ventina di centimetri mentre un’altra di più grosse dimensioni perché parliamo sull’ordine di 40 per 30 cm
P.M.: Quindi molto grossa dove c’è stato un gran sanguinamento.
A.G.: La troviamo rasente il lato destro della seconda piazza letto che è di forma ovale, oltre la quale poi ad cinquantina di centimetri c’era un anfratto nel quale trovammo riverso il ragazzo.
P.M.: Allora vediamo di descrivere bene la distanza fra la tenda e dove si trova il ragazzo e l’agorà che lei dice a 5 cm la distanza.
A.G.: Io dico così in linea d’aria doveva essere sui 13 m e qualcosa 14 m non andava più di 14 m.
P.M.: Allora la tenda l’abbiamo vista ci spiega un attimo il reperimento del corpo del ragazzo, come fu trovato, anche in quali condizioni e la gora di sangue in che prossimità era rispetto al ragazzo e che dimensioni.
A.G.: L’agora di sangue si trova a un 4 m dall’inizio del lato destro di quest’area che può essere di 12 m per 3 che si trovava sulla destra della prima area, a 4 m troviamo questa agora di sangue mentre subito dopo diciamo un 50 cm si apre all’interno della vegetazione come ma non è un anfratto è come se qualcuno avesse spostato un po’ di rami e se è formato quella specie di passaggio che poi oltre diciamo vi era un pendio piuttosto accentuato cioè uno non riusciva a scivolarci proprio per la presenza cospicua di alberi e altre fronde eccetera che in qualche modo ti danno la possibilità di fermarli e lì in questa specie di scivolo iniziale a quasi 1 metro e mezzo dall’ecidio troviamo in posizione supina il giovane, aveva gli arti superiori rivolti al di sopra della testa mentre gli arti inferiori andavano si verso il basso ma ad un certo punto le gambe si alzavano per poi poggiare su dei rami
P.M.: Era come appoggiato sopra?
A.G.: Cioè come appoggiato sì perché trovando questo ostacolo così giù i piedi erano stati erano stati o erano
P.M.: Si trovavano come li trovò.
A.G.: Ai lati sia sul lato destro che il lato sinistro mi sembra di ricordare che vi erano due contenitori di vernice e in più un coperchio sempre di questi contenitori di vernice vuoto
P.M.: Piuttosto grossi
A.G.: Di dimensioni di 25 litri gli poggiava sulla testa mi ricordo che se diciamo una persona un po’ distratta fosse transitata lì davanti facilmente non avrebbero fra il fogliame e questi bidoni e quest’altro coperchio che gli avevano messo sulla regione parietale sicuramente non notava il corpo.
P.M.: Quindi l’impressione impressione fu che erano messi come per occultare
A.G.: Da soli non ci andavano.
P.M.: Bene e tornando allora un attimo alla tenda, lei ricorda all’interno fu aperta
A.G.: L’interno successivamente poi fu tolto questa cupola con tutte le infrastrutture di sostegno e trovammo il materasso che era biposto.
P.M.: La ragazza era dentro?
A.G.: La ragazza era dentro, la trovammo posizionata trasversalmente all’ingresso con la tastiera rivolta al viottolo la tastiera noi inferiamo la tastiera perché i cuscini si trovavano da questa parte. La donna poggiava con la testa sempre rivolta al viottolo sul lato sinistro si presentava oramai a uno stato più che abbondante di decomposizione sia per l’odore sia per diciamo le condizioni
P.M.: Diverse dalle condizioni del ragazzo
A.G.: Perché la donna è stata sottoposta ad un maggiore stress da parte della tenda dove all’interno il caldo aumentando produceva quei fenomeni post mortem diversi.
P.M.: Sotto il cadavere nei pressi del cadavere donna c’era una gora di sangue?
A.G.: La gora di sangue era su un cuscino lì vicino, c’era una abbondante, diciamo fra le tante una più grossa li era sparso un po’ da tutte le parti ma sul cuscino notammo appunto che c’era un’altra gora di sangue e in più la stessa donna aveva addosso il grosse striature che colavano in varie direzioni come se il sangue colando poi fosse stato mosso, la parte inferiore del corpo era coperto, le gambe si sovrapponevano almeno fino a quasi la caviglia e sotto il piede mi sembra trattenesse una maglia/un maglione una cosa del genere, l’occhio destro era aperto il sinistro e la bocca erano chiuse ed erano gonfi.
P.M.: Ancora una domanda della scena globale come l’ha in mente lei ma d’altronde ci sono le foto, il terreno di questo luogo/di questa radura se è radura o almeno è così chiamata le sembrò accidentato nel senso c’erano radici di alberi? C’erano avvallamenti o era perfettamente?
A.G.: Era sicuramente pieno proprio di affioramenti di radici che avevano in qualche modo poi alterato la linearità del terreno.
P.M.: Io non ho altre domande allo stato grazie.
Presidente: Parti civili? Difensori?
Avv. Nino Filastò: Se non le dispiace presidente se non dispiace al teste io comincerei dal proprio da quest’ultimo episodio dei francesi anche per maggiore comodità di esposizione, anche perché il ricordo è più preciso. Dottor Autorino
A.G.: No ispettore
Avv. Nino Filastò: Ispettore lei ha accertato, avete accertato se esisteva rispetto al luogo dove sono stati trovati i cadaveri un ristorante?
A.G.: No guardi avvocato la nostra attività specifica è quella di prendere visione con il luogo del reato noi facciamo quegli accertamenti e quelle investigazioni di tipo diretto cioè sul luogo, tutte le altre attività investigative riguardano altri.
Avv. Nino Filastò: La ringrazio così evito di fare tante altre domande tipo la frequenza delle auto sulla strada, la distanza fra la via di Fagnano e la piazza cose, benissimo allora proprio il teatro, sulla macchina di questi due giovani francesi esisteva un seggiolino da bambino?
A.G.: Si il seggiolino di un bambino di quelli di sicurezza poggiava sul pianale posteriore vicino a due borsoni all’interno dei quali erano riposti degli abiti, fu proprio questo
Avv. Nino Filastò: Ecco riguarda la domanda successiva ma lei sta dicendo già la risposta.
A.G.: Noi come prima ha battuto come prima cosa di visione e di comprensione, avendo visto questo seggiolino pensammo che ci potesse essere un bambino e allora ecco che fu proprio il dottor Canessa che incaricò i carabinieri, i cinofili, a fare una battuta dopo aver fatto odorare alcuni indumenti una battuta a largo raggio alla ricerca del bambini che fortunatamente non c’era.
Avv. Nino Filastò: Quindi nella ricerca di questo bambino, questa è una ricerca che prevedeva anche l’ipotesi di trovare il bambino morto. Vi capitò o capitò ai suoi colleghi nel corso di questa ricerca di imbattervi in un corpo decomposto di qualche animale?
A.G.: Non mi risulta.
Avv. Nino Filastò: Lo esclude?
A.G.: Non lo escludo, non lo so.
Avv. Nino Filastò: Comunque voglio dire poiché eravate alla ricerca del cadavere di un bambino se qualcuno si fosse imbattuto per esempio in un cane o un gatto morto l’avrebbe
A.G.: Penso che poi l’avrebbe detto ma io non l’ho sentito.
Avv. Nino Filastò: Io questa domanda la faccio perché c’è una signora che arriva in quel posto ad una certa ora e sente odore di putrefazione. Ora io volevo chiederle questo, lei ha parlato di questa tenda e ha detto che si tratta di una tenda canadese. Ora io c’ho un po’ di esperienza di campeggio ora non lo faccio più ma al tempo lo facevo, che sappia io può darsi che mi sbagli ma le tende canadesi sono quelle a forma di casetta molto basse e che hanno una forma spigolosa cioè dire il tetto è un po’ come il tetto, mentre per le fotografie che ho visto io questa tenda di cui lei ci parla invece sembra una tenda che si definisce in termine di campeggiatore di forma a igloo e più esatto?
A.G.: Lei ha perfettamente ragione, il termine usato quello che abbiamo detto noi è senz’altro sbagliato.
Avv. Nino Filastò: Benissimo la ringrazio, ora volevo chiederle lei si ricorda la marca di questa tenda?
A.G.: No non mi ricordo.
Avv. Nino Filastò: Lei ha parlato di un’apertura mi immagino a mezzo di cerniera lampo.
A.G.: Si l’apertura centrale
Avv. Nino Filastò: Centrale ecco che le risulti avete controllato se esistevano altre aperture in questa tenda fornite di una cerniera lampo da altre parti oltre nella zona centrale?
A.G.: Mi sembra di ricordare che anche il lato posteriore almeno nella parte sottostante avesse questa cerniera ed era chiusa però avvocato non me le ricordo con precisione.
Avv. Nino Filastò: Lei sta parlando della parte sottostante che significa?
A.G.: Troviamo una copertura in cerata e poi sotto c’era un telo, un telo/un panno di lana/un panno di colore giallo che dava un’ulteriore protezione
Avv. Nino Filastò: In pratica tutte sono formate così, hanno un intercapedine interna, più interna, che è di materiale non impermeabile ma è appunto di un colore giallo che è di un tessuto di tipo lanoso ed una copertura esterna impermeabile. Ecco io voglio dire lei sta parlando una seconda apertura che sta nella parte posteriore che riguarda che cosa? Quale di questi due intercapedini?
A.G.: Io la seconda apertura, sembra ripeto sembra di ricordare che ci fosse un’altra cerniera però se stava all’esterno o stava sui lembi interni non me la ricordo.
Avv. Nino Filastò: No va bene se lei poteva essere in grado di fornirci la marca della tenda comunque forniremo alla Corte una serie (voci sottofondo) ma le foto mi sembra non definisca questa situazione.
A.G.: Ma la tenda poi mi sembra che fu portata a medicina legale io penso che qualche cosa ci deve essere scritto.
Presidente: Se le serve il fascicolo.
A.G.: La ringrazio presidente mi ricordo
Avv. Nino Filastò: è visibile quest’altra apertura? Presidente scusi
Presidente: Dalle foto non si vede, non si vede.
Avv. Nino Filastò: Comunque lei rammenta che ci fosse un’altra apertura questa era chiusa?
A.G.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Questo è sicuro, mentre l’apertura con la cerniera lampo, quella frontale, era semiaperta.
A.G.: Era aperta era quasi fino in cima la cerniera.
Avv. Nino Filastò: Senta che lei abbia accertato che lei sappia questa apertura preesisteva quando siete arrivati voi oppure l’ha fatto qualcuno di voi che l’ha aperta?
A.G.: Io quando sono arrivato era aperta poi
Avv. Nino Filastò: Ma non si è informato se per caso qualcuno avesse aperto per vedere se c’era qualche?
A.G.: No.
Avv. Nino Filastò: No, certo da quando siete arrivati voi non ha toccato più nulla nessuno questo è sicuro.
A.G.: Io mi ricordo che quando arrivai già comunque avevano messo quelle transenne e quelle fasce per evitare l’accesso agli estranei perciò penso che chi ha fatto questo si sia preoccupato anche di non far manomettere all’interno.
Avv. Nino Filastò: Senta Ispettore tornando a questa tenda, lei ha parlato di una misura di 1 e 80, questo 1 e 80 corrisponde
A.G.: Questa l’abbiamo preso dalla parte dove c’era l’accesso fino alla parte posteriore.
Avv. Nino Filastò: Cioè l’ampiezza, come dire siccome questa tenda è di forma circolare direi perché se
A.G.: Cubico.
Avv. Nino Filastò: 1 80 è il diametro mentre se ho sentito bene il massimo dell’altezza e 1 e 40
A.G.: 1 e 40 nella parte posteriore dietro nella parte dove si entrava 1 e 10.
Avv. Nino Filastò: Siccome piove un po’ 1 e 10, avete mica per caso misurato l’ampiezza, la larghezza, della apertura? Voglio dire la tenda di fronte ha un’apertura? Ecco aperta quanto spazio quanto slargo si può ottenere?
A.G.: Ma aperta così per quel poco che si vedeva erano più di 50 cm, togliendo i lembi arrivava sui 90.
Avv. Nino Filastò: 90 cm la ringrazio. Dunque lei ha detto/ha descritto la posizione dei bossoli, i primi tre trovati senza metal detector
A.G.: Stiamo parlando dell’ultimo duplice vero omicidio?
Avv. Nino Filastò: Sempre, quando cambio glielo dico, sono un primo e un secondo trovati sul lato destro della tenda a poca distanza proprio
A.G.: Uno addirittura era vicino.
Avv. Nino Filastò: Uno era vicino, un terzo nell’interno.
A.G.: Sul materasso
Avv. Nino Filastò: Gli altri sei lei ha detto a raggiera tutti intorno alla tenda più o meno a che distanza dalla tenda?
A.G.: Possiamo parlare di da 1.50 ad un 1.70 a venire in giù.
Avv. Nino Filastò: A venire in giù, totale 9 benissimo. Ora lei ha presente certamente la posizione del cadavere del giovane, avete misurato la distanza del cadavere dalla tenda?
A.G.: Si dovrebbe aggirare sui 14 m. Perché mi sembra che fino, anche 15, perché fino all’agora che era distante dall’anfratto erano sui 13 e 90 perciò calcolando un metro e mezzo che lui stava molto più in basso siamo sui 15.
Avv. Nino Filastò: Sui 15 molto bene, naturalmente mi immagino che usando questo metal detector avrete setacciato questi 15 m.
A.G.: A parte che i 15 m che dividevano le due aree cioè non erano diciamo ricoperte da erba e cose pertanto anche ad occhio nudo potevamo vedere.
Avv. Nino Filastò: Vabbè comunque li avete esaminati e avete trovato dei bossoli in questo tragitto?
A.G.: Dall’altro lato no.
Avv. Nino Filastò: Ispettore ora io non rammento esattamente in questo momento perché non ho con me i dati però rammento che sul lato destro o sinistra sempre guardando l’apertura della tenda rilevaste una agora di sostanza ematiche in terra sul terreno.
A.G.: Sul terreno quasi antistante l’accesso alla linea leggermente spostata sulla destra, vi era appunto una agoro di una ventina di centimetri
Avv. Nino Filastò: Piuttosto larga
A.G.: Piuttosto larga era già rappresa.
Avv. Nino Filastò: Il sangue aveva sostanzialmente era stato asciugato dal terreno, che era penetrato abbastanza.
A.G.: Sicuramente l’aveva prosciugato un pochino.
Avv. Nino Filastò: Il materassino che voi trovaste nell’interno della tenda era oppure no anch’esso intriso di sangue?
A.G.: Accidenti c’era dell’abbondante striatura di sangue.
Avv. Nino Filastò: Anche macchie vero?
A.G.: Macchie verso la parte inferiore.
Avv. Nino Filastò: Verso la parte inferiore, ora lei ha detto che questo materassino era stato posto all’interno della tenda in posizione trasversale, cosa significa, scusi provo a descriverlo io e poi mi dice se va bene, questo è il materassino a forma rettangolare, questa è l’apertura della tenda, il materassino invece di essere messo così era messo per così e così?
A.G.: Non da una piega.
Avv. Nino Filastò: Benissimo, sempre appellandomi alla mia discreta esperienza di campeggiatore e alla sua non esperienza che le risulti questa posizione trasversale rispetto all’apertura di un materassino, questo materassino tra
A.G.: Si una piazza e mezza.
Avv. Nino Filastò: Una piazza e mezza, questa posizione rispetto a questa posizione quella normale o è strana?
A.G.: Bisogna vedere se le due persone che ci abitavano se si trovano più a loro agio in quella posizione o in quell’altra
Avv. Nino Filastò: Eh sì ho capito però c’è un fatto molto semplice che riguarda la protezione della persona che sta all’interno di una tenda, dev’essere protetta so soprattutto per quello riguarda l’umidità e quindi si cerca di tenere la testa il più lontano possibile dalle aperture e quindi il materassino si pone così dentro la tenda non per così, almeno per quello che ne so io poi potremmo sentire anche qualche esperto (voci sotto) no è anche una è anche un problema di inserircelo un materassino dentro una tenda. Senta voi non è che provaste a fare un esperimento cioè a dire ad estrarre il materassino a collocarlo vicino a quella agora di sangue che era per terra accanto alla tenda e a sperimentare se per caso le sgorrature di sangue che c’era sul materassino potevano corrispondere a quella chiazza?
A.G.: No non si è fatto questo esperimento ma non si è fatto anche per un altro motivo, perché noi sul posto aspettavamo l’arrivo del dottor De Fazio il quale avrebbe dovuto trovare le cose grosso modo come erano e poi gestire un’indagine
Avv. Nino Filastò: Ma voglio dire lei sa che è stata fatta un’ipotesi su questa chiazza di sangue che abbiamo descritto prima? Vale a dire che fosse stato qualcuno che aveva poggiato per terra cioè
A.G.: Sì mi ricordo che questa ipotesi venne fuori nell’altro processo e io non mi sentì di non avvalorarla.
Avv. Nino Filastò: Infatti però voglio dire ora ripensandoci un attimo se lei ritiene può anche non rispondermi perché non è una domanda rispetto ad un fatto ma è semplicemente un giudizio qualcuno avesse estratto il cadavere con sopra il materassino portato all’esterno della tenda qui operato determinate cose che il sangue fosse sgorgato in quel momento mentre faceva l’operazione dal materassino al terreno non era forse da buttar via e poi rimesso dentro.
A.G.: Eh ma mi sembrava sembra che sarebbe stata un’operazione un po’ troppo lungo, perché chi fa una cosa penso di abbandonare
Avv. Nino Filastò: Un po’ macchinosa certamente. D’accordo, però non c’erano altre controindicazioni a questa ipotesi cioè a parte questa che lei dice eccessiva macchinosità però non c’è altra controindicazione rispetto ai dati obiettivi che voi avete rilevato è così? Grazie. Ecco proprio ancora su questo punto, con riferimento a queste sgorrature di sangue sopra il materassino trovaste chiazze di sangue sul pianale della tenda, sotto il materassino?
A.G.: Sotto il materassino no, ai bordi
Avv. Nino Filastò: Ai bordi ma sotto no abbia pazienza è molto importante. Senta, lei ha parlato di analisi dattiloscopiche che vennero fatte con riferimento a queste asportazioni di materiale sopra il vetro posteriore e che non erano utili nemmeno queste ma per caso non faceste un’analisi comparativa con quelle impronte trovate con quella impronta parzialmente trovata papillare trovata nell’84?
A.G.: L’impronta e lei avvocato lo sa deve avere dei punti al momento io non sono dattilografista parlo per esperienza
Avv. Nino Filastò: Ha ragione al di sotto di un certo numero di punti non sono validi, però voglio dire per dire per una comparazione
A.G.: Cioè al cinema siamo abituati a vedere il poliziotto che dovunque va su qualsiasi superficie si avvicina riesce a portare a casa quintale di impronta la verità purtroppo non è quello, ci vuole un substrato che recepisce gli aminoacidi secreti dai polpastrelli condizioni ambientali lì addirittura scusi li addirittura ci troviamo in una situazione di asportazione di sostanze polvere dal vetro, che chissà quando è potuto avvenire e altra polvere si è depositata sopra perciò viene soltanto fotografato. Ora la capacità della pellicola di riuscire a impressionare il dato dattiloscopico che poi serve è una cosa veramente molto difficile.
Avv. Nino Filastò: Certamente, vabbè mi pare per ora sui francesi non farei nient’altro, la deposizione dei bossoli, bambino cercato, ah lei ha detto che il corpo dei capelli era nascosto qualcuno gli aveva addossato sopra questi oggetti in maniera tale che chi fosse passato di lì non l’avrebbe visto.
A.G.: Chi fosse passato un po’ distratto.
Avv. Nino Filastò: Che lei sappia per saperlo lei direttamente o per averlo appreso con riferimento ai fatti precedenti avvenuti fino all’84 esisteva all’interno della polizia di Firenze un piano di intervento già preparato già predisposto per intervenire immediatamente nel caso fossero stati scoperti due cadaveri nelle condizioni e nelle situazioni che facessero/che richiamassero delitti come quelli avvenuti dal 68 in poi?
A.G:: C’è stato un protocollo d’intesa però le devo dire la verità l’anno in cui fu diramato non mi ricordo se è stato prima del fatto che ha interessato i due francesi o proprio quando successo il duplice omicidio.
Avv. Nino Filastò: Questo protocollo d’intesa prevedeva un intervento immediato di un folto/cospicuo contingente di polizia sul luogo in cui fossero stati scoperti i cadaveri?
A.G.: A mio ricordo il protocollo era si articolava in per quanto atteneva l’intervento come se le persone che dovevano recarsi sul posto dovevano essere veramente chi si intendeva cioè gli addetti veramente alle operazioni, sia da parte della squadra mobile o dei carabinieri che hanno un nucleo investigativo sia da parte della polizia scientifica alla quale fu dato l’ordine di eseguire i rilievi da soli.
Presidente: Scusi Avvocato Filastò dalla foto qui si vede dove è collocata la cerniera e quella sul retro la tenda.
P.M.: La possiamo proiettare.
Presidente: Non lo so gliela mostro, posso proiettare sul telo interno.
A.G.: Io penso che quella sia la parte anteriore
Presidente: Anteriore ma c’è quella che si vede dietro. (voci sovrapposte)
Avv. Nino Filastò: Allora passerei all’omicidio Rontini
Presidente: Vediamo su questo punto se è in grado di qualcosa il teste
A.G.: Per quanto riguarda la seconda cerniera io non me ricordo.
Presidente: Va bene, non si ricorda della seconda cerniera.
Avv. Nino Filastò: Va bene bene, dunque con riferimento omicidio di Vicchio lei quando arriva alle quattro ha detto che era già tutto recintato, benissimo, ha parlato sul lato sinistro l’esistenza di cespugli, volevo sapere erano alti questi cespugli?
A.G.: Insomma iniziavano dei cespugli poi più su vi erano anche delle piante diciamo di una media altezza Ginestre eccetera.
Avv. Nino Filastò: Media altezza vuol dire?
A.G.: Insomma sul 1.80
Avv. Nino Filastò: Lei ha parlato di aloni semicircolari presenti sul fascione paracolpi dello sportello laterale destro della macchina di Pia Rontini, erano paralleli l’uno all’altro?
A.G.: Si erano vicini diciamo, ci scorreva qualche centimetro.
Avv. Nino Filastò: Corrispondenti più o meno ad un’impressione fatta da ginocchia?
A.G.: Apparentemente si.
Avv. Nino Filastò: Apparentemente si. Il ragazzo quando l’ha voi l’avete trovato com’era vestito?
A.G.: Il ragazzo aveva una maglina ed un paio di slip in più un paio di calzini.
Avv. Nino Filastò: E i calzini, i pantaloni jeans trovati sotto il sedile destro
A.G.: Erano della ragazza.
Avv. Nino Filastò: Della ragazza? Non del ragazzo?
A.G.: I pantaloni del ragazzo che erano verde tipo militare furono rinvenuti vicino sia alla spalliera che al sedile erano ridossati alla paratia sinistra ed erano macchiati di sangue.
Avv. Nino Filastò: Macchiati di sangue, però non li aveva addosso. Nella tasca posteriore dei pantaloni di questo ragazzo venne trovato un portafoglio?
A.G.: Si questo è oggetto di un altro verbale fatto da un mio collega, io l’avevo letto qualcosa ricordo sembra che addirittura fosse stato attinto il portafoglio e aveva un foro passante.
Avv. Nino Filastò: Quindi il portafoglio era attraversato da un colpo di proiettile.
A.G.: Quello che ricordo non l’ho fatto io.
Avv. Nino Filastò: Pur trovandosi nella tasca dei pantaloni e venne trovato anche il foro corrispondente dei pantaloni?
A.G.: Non si trovò.
Avv. Nino Filastò: Quindi trovaste il portafoglio con un colpo di proiettile che lo aveva trapassato da parte a parte?
A.G.: Non lo so se era trapassato da parte a parte.
Avv. Nino Filastò: Di questo comunque guardi glielo dico io ci sono le fotografie qualcuno inserisce nella foto, però non venne trovato il foro corrispondente nei pantaloni.
A.G.: Credo di si.
Avv. Nino Filastò: è in grado di fornirci una spiegazione?
A.G.: Stiamo parlando di una calibro 22 vi è una frantumazione laddove impatta, è facile che frammenti di piombo siano finiti fra la frantumazione vetrosa e non si siano visti, potrebbe essere un ipotesi.
Avv. Nino Filastò: No ma quello che non capisco come faccia se il portafoglio stava nella tasca dei pantaloni posteriore dove voi l’avete trovato.
A.G.: Il pantalone era sistemato lì vicino.
Avv. Nino Filastò: Si va bene, quello non capisco come faccia ad attraversare il portafoglio senza attraversare i pantaloni.
A.G.: Perché sul pantalone non c’era il foro. Io ho detto che non ne so niente di questa cosa, ho detto ho sentito così qualche cosa ma io non l’ho fatto.
Avv. Nino Filastò: Comunque voi ritenete che casomai che si possa essere trattato di un proiettile il quale sarebbe rimbalzato insomma andando a colpire
A.G. Diciamo che quando subisce degli impatti è facile che avvengono delle frantumazioni e queste frantumazioni si tratta poi di un 22 lei avrà presente finendo sui vetri anche l’azione cromatica delle due cose si tende un po’ a confondere ed è facile che noi non l’abbiamo vista.
Avv. Nino Filastò: Fatto sta che voi proiettili frantumati non li avete trovati dentro la macchina.
A.G.: Proiettili così assolutamente, abbiamo trovato solo bossoli.
Avv. Nino Filastò: Solo bossoli e lei ha detto che la portiera, quale delle portiere perché le portiere sono due in quella macchina se non sbaglio vero? Solamente due, quale di queste due portiere era aperta rispetto alla guida quella destra o quella sinistra?
A.G.: Allora la portiera destra erano tutte chiuse, però la portiera destra non aveva inserito il piolino di sicurezza e la sinistra era chiusa con il piolino ed il portellone dietro era chiuso a chiave.
Avv. Nino Filastò: Quindi quella senza chiusura di sicurezza era quella a destra. Io non ho capito bene qual è la posizione esatta dei sedili cioè quello posteriore in particolare come è stato disposto?
A.G.: Allora tenga presente che questo è il pianale dove originariamente c’è un sedile è una spalliera, giusto? Questa è la parte anteriore dell’auto, tolti questi due chiusi a libretto cioè chiusi così furono messi a ridosso della fiancata.
Avv. Nino Filastò: Questo mi immagino per consentire lo sdraio completo dei sedili anteriori e così?
A.G.: Per avere più spazio dietro e poi il sedile davanti basculante in avanti davano all’abitacolo un’ampiezza maggiore.
Avv. Nino Filastò: Si quindi ci vorrebbe qualcuno insomma mi son dimenticato una cosa per quel che riguarda l’omicidio dei tedeschi ma si cerca di domandarlo a qualcun altro. Lei ha parlato a proposito della ragazza, la povera Rontini di un seno tagliato di netto, che significa un colpo solo?
A.G.: Di netto io volevo intendere che lo strumento affilato non ha trovato diciamo difficoltà nel transitare e fare il taglio ma è andata abbastanza diciamo lineare nel portarlo via, perché al momento in cui uno taglia con uno strumento poco appuntito si formano delle creste invece li apparentemente i muscoli fino ai muscoli pettorali vi era questa scissione di netto.
Avv. Nino Filastò: Ecco sembrava fatta con un gesto solo, con più gesti, a più riprese?
A.G.: Non glielo saprei dire.
Avv. Nino Filastò: Questo si chiederà alla medicina legale. Ma rispetto alla scissione del seno della Moriò ha trovato delle differenze?
A.G.: Tra le 2 escissioni del seno? Apparentemente no, sembra anzi sembrano uguali.
Avv. Nino Filastò: Uguali. Tornando un attimo all’omicidio di francesi, lei ha fatto degli accertamenti sulla fase lunare no? Nemmeno per quello che riguarda l’omicidio Rontini?
A.G.: No
Avv. Nino Filastò: E allora arriviamo ai tedeschi, queste riviste stracciate erano strappate? Strappate le pagine oppure come dire lacerate all’interno
A.G.: A vederli sembrano addirittura non recenti ed erano un po’ quali accartocciati, quali un po’ in alcune ve ne erano di più di pagine in altri erano di meno, altre parti viene solo delle copertine, porzioni di copertine.
Avv. Nino Filastò: Ricorda se in particolare una di queste rivista si chiama Golden gay?
A.G.: Facile che c’era.
Avv. Nino Filastò: Ecco ma a me pare di aver letto da qualche parte che questi fogli non apparivano deteriorati dalla pioggia o dall’esposizione al sole
A.G.: No non sembrava, non erano ingialliti ecco.
Avv. Nino Filastò: Insomma quindi non sembrava fossero li da molto tempo.
A.G.: Sicuramente non da mesi.
Avv. Nino Filastò: A parte la radio accesa c’era anche una luce accesa?
A.G.: Non l’ho vista la luce.
Avv. Nino Filastò: In sostanza quanti bossoli sono stati ritrovati in totale? Tedeschi si.
A.G.: I bossoli da noi furono rinvenuti tre, però c’è n’è un quarto perché al momento in cui noi abbiamo chiesto la possibilità di riavere la posizione dei bossoli perché era anomala però per fare sempre/per portare qualcosa diciamo i carabinieri che ne metterò tre forse qualcuno se l’è dimenticato non lo so, fatto sta che poi dopo il giorno dopo è saltato fuori che c’era quest’altro bossolo ci venne portato in ufficio e fotografato e mi sembra che stia agli atti. In tutto sono quattro.
Avv. Nino Filastò: Ed i colpi sparati che ha attinto questi giovani in quanto ecco io voglio sapere i bossoli sono quattro, i fori sul furgone se non sbaglio sono 1, 2, 3, 4 e 5 esatto? Ed i colpi addosso a questi ragazzi?
A.G.: Tutto ciò che riguardava l’ispezione corporale dei cadaveri fu deciso logicamente dai magistrati inquirenti che noi non la facevamo sul posto, venivano portati a medicina legale tanto è vero che il furgone con tutti i ragazzi e con tutte le cose com’erano fu traslato lì a medicina legale.
Avv. Nino Filastò: Molto bene grazie. Lei ha parlato di un colpo che attinge il finestrino opaco dal lato destro.
A.G.: Quello subito dove lo sportello.
Avv. Nino Filastò: Quello subito dopo quello trasparente, c’è lo sportello poi c’è un finestrino basculato verso l’esterno. Questo significherebbe che è un colpo che sta fuoriuscendo dal furgone?
A.G.: No per le caratteristiche morfologiche lo escludo assolutamente perché il proiettile entrando in una superficie qual è il vetro non fa altro che nella parte da dove entra formare un alone netto nella parte dove fuoriesce porta via dei frammenti di vetro perché perde di forza e allora nel caso specifico in tutti quei vetri che noi troviamo che l’asportazione vetrosa è avvenuta all’interno perciò i proiettili sono passati dall’interno all’esterno.
Avv. Nino Filastò: Anche in questo vetro opaco? Molto bene, il colpo che viene trovato sulla carrozzeria, questo colpo è dall’esterno verso l’interno?
A.G.: Presenta un cratere/un avvallamento dunque da pensare che vada dall’esterno verso l’interno, ora però non mi ricordo se era passante.
Avv. Nino Filastò: Si però era molto vicino al corpo del ragazzo che avete trovato.
A.G.: Si trova quel ragazzo si trova quasi alla stessa altezza.
Avv. Nino Filastò: Lei ha detto una cosa interessante che mi era sfuggita che quando voi avete rinvenuto questi corpi di questi ragazzi erano semicelati da una trapunta
A.G.: Qualcosa addosso avevano, una coperta.
Avv. Nino Filastò: Una coperta c’è da pensare che qualcuno l’avesse messa perché da sé dopo essere stati attenti mortalmente è difficile. Che lei sappia può essersi fatto di qualcuno della polizia o di qualcuno che è intervenuto che li ha coperti parzialmente.
A.G.: No perché se io penso che se fosse per me io tenderei a coprire il viso.
Avv. Nino Filastò: Invece questi erano coperti fino a?
A.G.: Quasi a metà dell’addome.
Avv. Nino Filastò: Diciamo così nelle parti pubende.
A.G.: Si per la parte inferiore del corpo.
Avv. Nino Filastò: Nella parte inferiore del corpo. Io non posso fare altro che ringraziare anche per la sua precisione. Ho finito.
Presidente: Altre domande?
Avv. Stefano Bertini: Parlando dell’omicidio di Scopeti la tenda dei francesi l’apertura era rivolta verso il bosco o verso la strada?
A.G.: No verso la strada, l’apertura centrale quella che con la cerniera aperta era rivolta a via degli Scopeti.
Avv. Stefano Bertini: (voce bassa) Parlando dell’omicidio di Scopeti la tenda dei francesi aveva l’apertura rivolta verso il bosco o verso la strada…
A.G.: No verso la strada… l’apertura centrale, quella che troviamo con la cerniera aperta, era rivolta a via degli Scopeti.
Avv. Stefano Bertini: Riguardo al sangue, poi evidenziato, esterno alla tenda dove era rispetto all’apertura della tenda.
A.G.: Nella parte opposta, quella posteriore, che fronteggiava il centro dell’area.
Presidente: Non abbiamo ancora finito, avvocato Bertini altre domande?
Avv. Stefano Bertini: Finito.
Presidente: Avvocato Fenyes
Avv. Sigfrido Fenyes: Relative al sopralluogo fatto alla piazzola degli Scopeti, 1985, (audio basso) quando intervenne il giorno successivo lunedì cattivo odore sulla piazzola, odore di putrefazione
A.G.: No e anche perché un po’ noi siamo abituati a sentire quell’odore, cioè a furia di stare con questi sopralluoghi un po’ ci vuole quello più forte per sentire.
Avv. Sigfrido Fenyes: La seconda domanda è questa, le dette guardando la tenda l’impressione di essere almeno in parte poco tirata? Un po’ afflosciata?
A.G.: Come primo intervento la tenda sembrava proprio messa lì bene con tutti i tiranti, c’era un particolare sul lato destro, uno dei paletti era quasi sradicato dal terreno e si rivolgeva era rivolto verso il viottolo come se qualcuno ci fosse finito con il piede sopra
Avv. Sigfrido Fenyes: Quindi questo dal lato che riguardava la piazzola
A.G.: Lato uscendo dalla tenda sul lato destro
Avv. Sigfrido Fenyes: Non il lato della strada, il lato che guardava l’interno della piazzola
A.G.: Il lato che guardava verso il viottolo e che porta alla piazza.
Presidente: Lei può andare l’ispettore grazie.
Avv. Aldo Colao: Probabilmente è colpa mia sarà la stanchezza chi lo sa, non ho capito bene una cosa, mi tolga uno scrupolo di coscienza, ecco l’apertura della tenda bene cioè questa famosa cerniera dunque come si presentava ai vostri occhi quando voi salivate il viottolo, voi avete preso questo viottolo siete entrati nella piazzola com’era posizionata l’apertura? Era verso il viottolo, era verso il bosco, dov’era il bosco? Chiedo scusa alla corte.
A.G.: Forse non ci siamo soffermati bene, allora io dico c’è questo viottolo che porta su in cima giusto? Di fronte noi ci troviamo un’area rettangolare bene? Mi ricordo che prendemmo come punto di riferimento per tracciare il lato base di questo rettangolo un pino marino ed un abete bene? Oltre questo lato immaginario perché è immaginario un po’ più addentro c’è la tenda, la quale tenda leggermente spostata rivolge l’apertura centrale alla strada, alla strada che è sotto, dunque da quest’altro lato arretrato rispetto al lato.
Avv. Aldo Colao: Quindi non verso il vialottolo.
A.G.: Perciò non si vede né dalla strada e né per chi sale, cioè vede la tenda ad un certo punto che si inerpica, vede sì la tenda ma non ne vedrà mai l’ingresso.
Avv. Aldo Colao: Quindi se non mi sbaglio questa apertura tende ad una direzione quasi verso il bosco verso l’interno.
A.G.: Non il bosco, c’è una base che poi più in basso corre verticalmente la via degli scopeti.
Avv. Aldo Colao: Ed il corpo del ragazzo dove è stato trovato rispetto a questa apertura?
A.G.: Allora abbiamo detto che di fronte salendo dal viottolo c’è questo rettangolo, subito dopo adiacente proprio in continuità c’è un altro sterrato di forme ovale proprio attaccato ecco e noi diamo anche qui diamogli dei dati per meglio capirci, allora c’è un lato sinistro, un lato destro e un lato anteriore, il lato destro di quest’area ovalizzate presenta a 4.50 metri perché a 4 metri si trovava l’agora e a 50 cm fratto 4.50 sulla destra c’era questo anfratto dove c’era il ragazzo.
Avv. Aldo Colao: è verso la strada allora.
A.G.: No questo va verso ovest mi sembra.
Avv. Aldo Colao: Quindi diciamo provenendo dal viottolo quasi davanti.
A.G.: Provenendo dal viottolo sulla destra proprio sulla destra, pigliamo come un orologio si arriva lì alle 02:00 alle 03:00 va arrivando dal viottolo ecco.
Avv. Aldo Colao: E l’apertura è verso la strada.
A.G.: L’apertura della tenda si trova da quest’altro lato su quest’altra area quasi in prossimità dell’angolo posteriore sinistro del rettangolo e dall’apertura centrale che ha rivolto
Avv. Aldo Colao: Quindi stabilendo le ore
A.G.: Qui andiamo quasi verso le 7/8.
Avv. Aldo Colao: Le 7 8 l’apertura benissimo grazie.
Presidente: Allora questa tenda si vedeva dalla strada
A.G.: No dalla strada asfaltata si guardò ma c’erano dei piccoli cespugli che comunque celavano un po’ la visione completa.
Presidente: Chi passa con la macchina non vedeva?
A.G.: Non credo perché era leggermente un po’ più arretrato all’interno di questo rettangolo pur restando nell’angolo.
Presidente: Ecco salendo per la stradina
A.G.: Salendo si doveva arrivare mi sembra quasi a metà se non di più.
Presidente: Quando si arriva in cima alla stradina e si affaccia sul piazzale la tenda è in posizione così trasversale rispetto a chi arriva.
A.G.: è così guardi signor presidente, questo è il rettangolo ecco noi arriviamo dal viottolo così la troviamo qui la tenda e l’apertura centrale e qui sotto
Presidente: Quindi chi si affaccia sulla strada sul piazzale vede l’entrata o vede la parte posteriore
A.G.: Vede il lato destro. Cioè l’ingresso
Presidente: Né la parte anteriore né la parte posteriore.
A.G.: No non si vedeva niente.
Presidente: Bene allora può andare ispettore. Pubblico Ministero lei mi diceva che aveva difficoltà del Dott. Maurì di venire giovedì mattina?
P.M.: (voce bassa) per giovedì pomeriggio non la mattina altrimenti ci troviamo con uno la mattina e due al pomeriggio, tutti al pomeriggio.
Presidente: Se va bene andiamo a giovedì 30 ore 15:00 direttamente alle 11 va bene? L’avvocato Filastò ma c’è l’avvocato Mazzeo va bene, l’udienza è tolta per oggi.
P.M.: Presidente chiedo scusa solo per saperlo, per venerdì posso citare ancora ancora testi o venerdì non c’è udienza.
Presidente: Si si possiamo depositarli.
P.M.: Bene grazie.