Abusi e carezze sui pazienti arrestato primario a Firenze
FIRENZE – Mani allungate sotto gli slip in reparto, in sala operatoria.
Carezze davanti a infermieri, parenti. Approcci in corsia, durante le visite. I pazienti accusano e il primario finisce agli arresti domiciliari per violenza sessuale continuata e aggravata dall’ abuso della qualifica di pubblico ufficiale (cioè di medico), di atti sessuali su minori. Tredici ragazzi, sette neanche di diciotto anni, dicono di essere stati palpati, toccati, molestati. Lui, Gian Eugenio Jacchia, 65 anni, direttore della prima e della seconda clinica ortopedico-traumatologica del Cto di Careggi, si difende parlando di macchinazione, invidie, gelosie. Da ieri però resterà chiuso in casa, lontano dall’ ospedale e in attesa del processo già richiesto dalla procura. Per otto mesi l’ ufficio minori della questura e il sostituto procuratore Pietro Suchan hanno indagato. I testimoni parlano di tentativi di masturbazione, carezze e baci, persino soldi regalati. Cinquantamila lire a due pazienti diversi. Denaro offerto a chi ne aveva davvero bisogno, si difenderà il professore. Il primario, dice l’ accusa, partiva quasi sempre coi complimenti, invitava i ragazzi al bar o nello studio, e poi allungava le mani durante le visite togliendo gli slip e toccando con la scusa di controllare delle ghiandole. In reparto molti sapevano, ma solo dopo le prime denunce ufficiali qualcuno si è fatto avanti per confermare le accuse. Gli stessi infermieri che erano arrivati al punto di coprire i genitali dei pazienti più giovani prima degli interventi in sala operatoria. Il caso esplode a primavera. E’ marzo quando la mamma di un ragazzo operato al Cto racconta delle molestie subite dal figlio in ospedale. Jacchia incassa e si difende con decisione, ma altri pazienti confermano le molestie. “Che bella pelle, che bel ragazzo, mi diceva”. “Mi toccava dicendo: vorrei restare solo con te”. Dall’ ospedale, nessuna decisione, nessuna sospensione, ma è lo stesso primario a chiedere l’ aspettativa. Segue un periodo di silenzio, ma a luglio il professore torna a sorpresa in reparto, e pochi giorni più tardi un altro paziente denuncia di essere stato molestato: “Mi ha toccato in modo strano”. Alla fine le denunce diventano tredici. Sono tutti ragazzi. Il più giovane ha tredici anni, il più grande venticinque, sette sono minorenni. Uno è fiorentino, un altro di Fiesole, altri di Bari, Messina, Crotone, Vibo Valentia. “Credevo che al massimo mi avrebbero fatto un provvedimento di sospensione delle funzioni”, dice il professore quando legge il provvedimento. Gli arresti domiciliari, spiegano in procura, sono stati decisi per la paura della reiterazione del reato, e per il timore dell’ intimidazione dei testimoni.
Gianluca Monastra
https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1997/10/16/abusi-carezze-sui-pazienti-primario-arrestato-firenze.html