3 Dicembre 1997, 35° udienza, processo, Compagni di Merende Mario Vanni,  Giancarlo Lotti e  Giovanni Faggi per i reati relativi ai duplici delitti del MdF e Alberto Corsi per favoreggiamento.

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Giancarlo Lotti

Presidente: Allora, Elisabetta. Elisabetta, allora diamo atto della presenza delle parti. Tutte le parti presenti. L’avvocato Colao mi rappresenta le parti civili mancanti, va bene? 
Avv. Aldo Colao: Va bene, Presidente.
Presidente: Lotti può entrare. Dov’è? Lotti. Lotti, come si sente questa mattina?
G.L.: Eh?
Presidente: Si sente bene?
G.L.: Eh, son stato dei giorni coi denti…
Presidente: I denti?
G.L.: M’è dorsuto un dente, un son stato tanto bene. Ora m’è passato un po’, però…
Presidente: In ogni modo, tranquillo e risponde con calma alle domande. Va bene? E quando non capisce, chiede perché non capisce, senza… E quando è stanco, come l’altra volta, me lo dice e io sospendo. Va bene? Ok. Prego, avvocato Filastò.
Avv. Nino Filastò: A parte quello che le ha detto il Presidente, Lotti, volevo avvertirla di una cosa che finora non è stata mai detta: lei qui non è un testimone, è un imputato.
G.L.: Come? Po…
Avv. Nino Filastò: Lei qui non è un testimone, è un imputato.
G.L.: Va bene.
Avv. Nino Filastò: E quindi come tale, non solo non ha l’obbligo di dire la verità, ma se per esempio nel corso del mio…
G.L.: No, io l’ho detta la verità.
Avv. Nino Filastò: Va bene, d’accordo. Se nel corso del mio esame, io le faccio delle domande che le suonano male, la mettono a disagio, in imbarazzo per la quale lei si sente…
G.L.: Se mi dice le parole…
Avv. Nino Filastò: No, mi faccia finire. Guardi, Lotti, se si fa così si va male perché mi deve far finire me e poi dopo… Questa non è una domanda che le sto facendo, è un avvertimento che credo doveroso debba esser fatto. Dicevo, se lei sente dalla domanda che questa domanda… rispondere a questa domanda potrebbe peggiorare la sua posizione, lei può anche non rispondere. E nessuno le può far nulla per questo. Ha capito?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Senta, lei che scuola ha fatto, Lotti?
G.L.: La quarta elementare.
Avv. Nino Filastò: Quindi non ha preso la licenza elementare.
G.L.: No, l’ho ripetute quasi tutte le classi sicché un è che…
Avv. Nino Filastò: Ho capito.
G.L.: So scrivere i’ mi’ nome e basta. Scrivere lettere, un ne so scrivere.
Avv. Nino Filastò: Va bene.
G.L.: I’ mi’ nome lo so scrivere.
Avv. Nino Filastò: Va bene. E lei per quel che riguarda il suo lavoro, se non ho capito male, l’unico lavoro stabile che lei ha svolto, è stato quello alle draghe. È così?
G.L.: Mah, lavori n’ho fatti diversi perché e un c’era lavori, sicché ho fatto un lavoro, poi un altro, un altro e via. Sicché un ho imparato un mestiere.
Avv. Nino Filastò: Però alla draga c’è rimasto per un po’ di tempo.
G.L.: Eh.
Avv. Nino Filastò: Diversi anni?
G.L.: Però, gl’è stato quello che m’ha fatto … la spina, l’umidità, quella cosa, quell’altra… E allora ho risentito.
Avv. Nino Filastò: Ci racconti in che consisteva questo lavoro. Perché, insomma, lei cosa doveva fare? Scavare, cosa? Un ho capito.
G.L.: No, io un scavavo niente.
Avv. Nino Filastò: Ecco.
G.L.: Io stavo a un punto come son qui a sedere…
Avv. Nino Filastò: Sì.
G.L.: … c’era come un compressore che schiacciava i sassi anche grossi così.
Avv. Nino Filastò: Ah. E lei manovrava…
G.L.: Sicché mi toccava sta’ fermo anche d’inverno così, come rattrappito così. Sicché, arriva’ alla sera gl’è come… poi agli orecchi un sentivo più nulla perché col rumore ero vicino lì…
Avv. Nino Filastò: Quindi, lei manovrava…
G.L.: Sentire, sentivo bene; però, arrivavo alla sera, mi pareva di esser stordito.
Avv. Nino Filastò: Stordito. Questo compressore lo manovrava lei?
G.L.: L’era quanto di qui a lì, sicché lo sentivo.
Avv. Nino Filastò: Ho capito.
G.L.: Ero proprio vicino, sicché…
Avv. Nino Filastò: Ho capito. Senta, lei poi ha detto che la sua mamma era ammalata di nervi.
G.L.: Sì, perché un è stata portata via al momento giusto e allora i nervi cominciano a prende’ cose, sicché… Se uno un la porta in tempo, una malata di nervi, e quella riprende i’ coso e…
Avv. Nino Filastò: Che specie di malattia di nervi aveva?
G.L.: Mah, c’è tanti mali di nervi.
Avv. Nino Filastò: Insomma, comunque lei se lo ricorda, oppure un è in grado…? Lei un è un dottore, son d’accordo, ma insomma ma cos’è, si sentiva male, aveva dei dolori?
G.L.: Poi, alla luce lei… dalla notte veniva i’ giorno, io…
Avv. Nino Filastò: Scambiava la notte con i’ giorno.
G.L.: Io solo con lei avevo paura sempre l’arrivasse a letica’ con la gente lì vicino…
Avv. Nino Filastò: Ah, ho capito.
G.L.: Io bisognava l’andassi a lavorare, sennò come facevo a campa’ lei e me?
Avv. Nino Filastò: Eh, certo. E lei l’ha fatta ricoverare in ospedale.
G.L.: Io son stato 15 anni insieme a lei, dopo che morì i’ mi’ babbo, sicché…
Avv. Nino Filastò: E poi l’ha fatta ricoverare in ospedale.
G.L.: Per forza, come facevo? L’andavo via…
Avv. Nino Filastò: No, no. Ma, per carità!
G.L.: Avevo paura sempre che succedesse qualcosa, perché sa, le gente un si sa mica…
Avv. Nino Filastò: Senta, e l’ospedale era un ospedale psichiatrico?
G.L.: Per tre anni l’ho portata… ora di preciso l’anno un me lo ricordo. Tre anni a Volterra.
Avv. Nino Filastò: A Volterra. Ho capito.
G.L.: Poi, l’ultima volta la portai qui a Firenze, un mi ricordo…
Avv. Nino Filastò: A San Salvi?
G.L.: No, un era… però un mi ricordo il preciso in do’ gl ‘è.
Avv. Nino Filastò: Ho capito.
G.L.: E morì lì, all’ospedale.
Avv. Nino Filastò: L’altra volta lei, alla scorsa udienza, ha detto che lei per la sua sorella è come morto.
G.L.: Io…
Avv. Nino Filastò: Ora, io vorrei chiederle questo prima di tutto: questo atteggiamento che c’ha la sua sorella verso di lei, è un atteggiamento che riguarda a dopo che lei è stato implicato in questo caso o…
G.L.: Se devo precisa’, preciso le cose come sono.
Avv. Nino Filastò: Se vuole, eh. Guardi, questa è una domanda che io le faccio. Se poi a lei la imbarazza…
G.L.: No, a me mi garba…
Avv. Nino Filastò: … rispondere, un mi risponde.
G.L.: … precise. Io ero giovane, avevo sempre il babbo vivo, questo è ni’ ’55-’56. E un giorno vense il marito della sorella, la mi’ sorella…
Avv. Nino Filastò: Sì.
G.L.: … quando si tornò a casa dopo, un lo so se fu la sera… insomma, si trovò tutta di lividi addosso.
Avv. Nino Filastò: Il marito?
G.L.: No, la mi’ mamma.
Avv. Nino Filastò: Ah, la su’ mamma.
G.L.: Io rimasi male. Allora ero giovane, un m’orizzontavo per bene i’ che voleva dire. Io da qui’ giorno, un gl’ho potuti più vedere.
Avv. Nino Filastò: Ho capito. Va bene. Ho capito tutto.
G.L.: Io ho già spiegato il meglio possibile.
Presidente: Bene. Chiarissimo.
Avv. Nino Filastò: Chiarissimo.
G.L.: Eh, ho passato una vita non tanto bella. Da…
Avv. Nino Filastò: Eh, me lo immagino.
G.L.: I’ che vo’ fare? Ormai l’è così.
Avv. Nino Filastò: Me lo immagino. Senta, lei ha abitato a casa di un certo Scherma alla draga.
G.L.: Sì, l’era una casa, a di’ la verità l’era meglio non ci tornare. Perché in borgo, io esse’ di posto un m’hanno vorsuto da’ le meglio stanze, almeno du’ stanze, nulla. Io un lo so perché. La gente di fori, venga di fori ai paesi gli danno la casa. A me no. Perché so’ di’ posto.
Avv. Nino Filastò: Ho capito.
G.L.: Questa l’è una cosa che a me la un mi va giù.
Avv. Nino Filastò: E ci credo.
G.L.: Non m’andava giù questa cosa, un lo so. Dice: ‘mah, e un c’è case, bisogna guardare’. Passa i’ tempo, passa anni e anni. E poi mi toccò anda’ da Fabrizio. A qui’ punto lì, in dove andavo?
Avv. Nino Filastò: Questa casa alla draga. Ma che è una casa, insomma? Cos’è, una baracca?
G.L.: A di’ la verità, casa proprio bella la un era.
Avv. Nino Filastò: Ah. Dopo che è andato via lei, c’ha abitato qualcuno a questa…
G.L.: Un giorno ero in cucina a mangiare, sentii una botta: i’ che c’è? Insomma, viense giù mezzo bagno. Vai, dissi, l’è l’ora di anda’ via perché qui sennò ci rimango stiacciato. E che vo’ fare? E un m’ha vorsuto da’ una casa, e i’ che posso fare? E poi di lì, andetti circa un anno, andetti lì in do’ c’è la distilleria, in do’ gli cosano le cose della sansa, no? Un lo so i’ che ci fanno. Stetti un anno lì, poi il proprietario mi disse: ‘mi ci vogliono quelle due stanze’; e allora mi toccò anda’ via di lì.
Avv. Nino Filastò: E quindi poi, è andato ad abitare nella casa famiglia.
G.L.: No, tramite il comune l’hanno fatto. Io un ci volevo nemmeno andare perché lì ci veniva gente sempre di fori: o romeni o iugoslavi. Sicché un ci si intendeva nemmeno… qualche volta ho leticato, io un ci capivo con quelle gente lì.
Avv. Nino Filastò: Ma lei la dormiva in camera con un certo Fabrizio?
G.L.: Fabrizio… aspetta, come si chiamava di cognome?
Avv. Nino Filastò: Cerchi di ricordarselo perché è importante.
G.L.: Bertini.
Avv. Nino Filastò: Bertini. Fabrizio Bertini. Era il suo compagno di stanza.
G.L.: E tu vedrai, mi toccava dividere la stanza!
Avv. Nino Filastò: Per quanto tempo lei ha dormito insieme a Fabrizio Bertini?
G.L.: Ma però la prima volta andette via, un so quanto gl’è stato via, poi gli ultimi anni sarò stato insieme un paio d’anni.
Avv. Nino Filastò: Benissimo. Grazie.
G.L.: Un paio d’anni. Di preciso, ora…
Avv. Nino Filastò: Perfetto. Senta, ora mi dica della sua frequentazione di Vanni: lei da quanto tempo lo conosce?
G.L.: Mah, gl’è tant’anni. Di preciso un me lo ricordo perché… 20 anni, anche più forse. Anche più.
Avv. Nino Filastò: Più di 20 anni. E vi vedevate sempre a San Casciano col Vanni oppure anche in altri posti?
G.L.: Mah, io sempre un c’andavo a San Casciano. C’andavo qualche volta a fa’ la spesa o sennò…
Avv. Nino Filastò: No, dico la sera, verso il fine settimana.
G.L.: Io la sera sortivo. La sera un è che ci si vedesse spesso, la sera.
Avv. Nino Filastò: Ecco, quante volte la settimana vi vedevate con Vanni, in questi 25, 20-25 anni?
G.L.: Sarà stato qualcosa meno, insomma. Quello…
Avv. Nino Filastò: Sì, va bene: meno di 20 anni, meno di 25 anni. Insomma, quante volte vi vedevate?
G.L.: Mah, di giorno ci si vedeva…
Avv. Nino Filastò: In una settimana. Di giorno vi vedevate, poi la sera vi vedevate quante volte la settimana?
G.L.: Alla sera, un credo tante volte la sera.
Avv. Nino Filastò: Non so, una volta la settimana?
G.L.: Ma la sera di notte…
Avv. Nino Filastò: Non spesso.
G.L.: … ci si vedeva meno spesso. Di giorno sì, io e i’ Vanni ci si vedeva e basta.
Avv. Nino Filastò: Senta, ma la sera non vi vedevate perché lei sa se Vanni per caso aveva qualche problema a casa, c’aveva la moglie malata, doveva stare a casa?
G.L.: Questo lo so che c’aveva la moglie così malata, un lo so che male l’aveva…
Avv. Nino Filastò: Male di nervi, insomma.
G.L.: Mah, bisogna vede’ che nervi. Io un me ne intendo di queste cose.
Avv. Nino Filastò: Va beh, insomma, comunque, lei sa che era ammalata la moglie. E sa che per il fatto che era malata, Vanni doveva stare a casa la sera, questo lo sa?
G.L.: Mah, questo un lo so. Un so preciso…
Avv. Nino Filastò: Insomma, comunque, quando vi vedevate, vi vedevate dove? Alla Cantinetta?
G.L.: Sempre un c’andavo io. O verso i’ bar o verso la piazza qualche volta.
Avv. Nino Filastò: O i’ bar in piazza o alla Cantinetta.
G.L.: Tante le volte avevo da fare, un c’ero spesso a San Casciano sicché un è che ci si vedesse spesso spesso durante la settimana.
Avv. Nino Filastò: Senta, ma a parte lo spesso, qualche volta vi vedevate. Ora, io le chiedo questo: quando vi vedevate alla Cantinetta o a i’ bar nella piazza di San Casciano, voi vi incontravate, bevevate vero?
G.L.: Be…?
Avv. Nino Filastò: Bevevate, dico. Sì o no?
G.L.: Anche quella, e ho bevuto a di’ la verità… 
Avv. Nino Filastò: Ma io non sto parlando di… sto parlando di Vanni, per esempio. Beveva lui?
G.L.: Mah, a di’ la verità più di me di certo.
Avv. Nino Filastò: Più di lei.
G.L.: Io mi limitavo di bere il giusto, però io bevevo e mangiavo qualcosa sennò stavo male poi. Sai, se uno comincia a bere senza mette’ niente nello stomaco…
Avv. Nino Filastò: Eh, certo. Senta e da un certo momento in poi, lei conosce anche Pacciani. Quando l’ha conosciuto?
G.L.: Mah, per me me l’ha fatto conoscere i’ Vanni. Però, io un lo conoscevo mica proprio di’ tutto questa persona.
Avv. Nino Filastò: Va bene. Ma quando l’ha conosciuto, se lo ricorda? In che anno?
G.L.: Mah, preciso… O gl’è tornato a Mercatale, un mi ricordo di preciso quando l’è tornato a Mercatale, un lo so. Sarà stato nel ’78, ora di preciso…
Avv. Nino Filastò: Esatto.
G.L.: … un posso ricordammi…
Avv. Nino Filastò: Il ’78. Lei infatti nel verbale…
G.L.: … o ’77…
Avv. Nino Filastò: … a verbale del 19 luglio del ’90, ha detto: “Nel ’78”.
G.L.: Io l’ho conosciuto quando avevo la macchina, quando ho preso la patente nel ’78.
Avv. Nino Filastò: Va bene. Senta, lei poi una volta è stato a casa di Pacciani.
G.L.: Sono stato diverse volte.
Avv. Nino Filastò: Diverse volte.
G.L.: Parla a casa, quando stava a Mercatale?
Avv. Nino Filastò: Sì.
G.L.: C’è una piazzetta…
Avv. Nino Filastò: Sissignore.
G.L.: … su come una specie di aiola dentro.
Avv. Nino Filastò: Sì, va beh.
G.L.: Si gira lì in do’ c’è le macchine.
Avv. Nino Filastò: E lei è stato da Pacciani.
G.L.: No, lì l’era a rimettere la casa per conto suo. Insomma, gl’era a fare i cosi…
Avv. Nino Filastò: Lei ha accompagnato qualche volta Vanni a prendere la roba da mangiare dai contadini?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Con la macchina? Ecco.
G.L.: Lì, alle Corte.
Avv. Nino Filastò: Alle Corte. Ma senta, durante questi viaggi che facevate insieme a Vanni, vi siete fermati per la strada o andavate diritti a pigliare la roba dai contadini e tornavate a casa?
G.L.: No, no. Io quando l’ho accompagnato e siamo ritornati, siamo andati a casa.
Avv. Nino Filastò: Non è che vi siete fermati per caso a guardare macchine, coppiette?
G.L.: No, no.
Avv. Nino Filastò: No.
G.L.: Io andavo lì, lo accompagnavo e poi si ritornava a San Casciano.
Avv. Nino Filastò: Va beh. Senta, ora però io mi riferivo a una visita che lei fece a Pacciani durante la quale un so se Pacciani o Vanni gli fece vede’ questa scatola dove dentro ci sarebbe stata una pistola.
G.L.: Loro m’hanno detto, m’ha detto che Pietro c’aveva questa scatola.
Avv. Nino Filastò: C’aveva questa scatola. Ma gli disse che c’aveva la pistola dentro la scatola?
G.L.: Mi disse così, poi… io un l’ho vista per bene se c’era questa…
Avv. Nino Filastò: Però la scatola l’ha vista.
G.L.: Ho visto la scatola. Un vo mica a vedere i’ che c’era dentro. Io sono in casa sua, un posso fare le cose…
Avv. Nino Filastò: E certo. Ma io volevo sapere una cosa: prima di esser lì a casa di Pacciani, il Pacciani o il Vanni gli avevan mai parlato di questa pistola?
G.L.: Mah, lui me l’ha detto lui che aveva una pistola in casa.
Avv. Nino Filastò: Sì, ma quel giorno lì che lei lo andò a trovare o glielo aveva detto prima?
G.L.: Come, quando andetti a trovarlo?
Avv. Nino Filastò: No, io voglio sapere se di questa pistola il Pacciani o il Vanni o tutti e due, gli parlarono prima che lei andasse a trovarlo a casa, in un’altra occasione.
G.L.: No, allora no.
Avv. Nino Filastò: No. Prima no. È sicuro?
G.L.: Io c’andavo a Mercatale, andavo a trovallo così, come amico e basta.
Avv. Nino Filastò: E in questa occasione, dice: ‘guarda, qui c’è la pistola’, gli disse lui. È così?
G.L.: No, non quella volta.
Avv. Nino Filastò: No. Allora quando?
G.L.: Un’altra volta.
Avv. Nino Filastò: Un’altra volta?
G.L.: In quei giorni lì, no.
Avv. Nino Filastò: Comunque una volta sola gliel’ha detto, o più volte?
G.L.: No, no. Una volta sola.
Avv. Nino Filastò: Una volta sola.
G.L.: Però io un l’ho vista proprio la cosa…
Avv. Nino Filastò: Lei ha visto questa cassetta nel garage. Ora questa cassetta, era una di quelle che ci si mette dentro le pistole oppure una cassetta qualsiasi?
G.L.: Ma, sarà fatta in quella maniera…
Avv. Nino Filastò: No, ‘sarà fatta’. Siccome l’ha vista lei, un mi dica ‘sarà fatta’. Mi dica come l’era.
G.L.: … di preciso come l’era…
Avv. Nino Filastò: Lei le ha mai viste le cassette dentro le quali si mette le pistole, con le quali gli armaioli vendon le pistole? L’ha mai viste?
G.L.: Sì, ma come l’è di fattezza, di coso… un lo so, un saprei.
Avv. Nino Filastò: Un saprei. Però, lei l’ha detto l’altra volta…
G.L.: Se di legno o di coso, un lo so come l’è fatta.
Avv. Nino Filastò: Comunque, lei l’ha detto.
G.L.: L’ho vista di svista, così, un mi son mica messo a guardare… sennò e pare dice, i’ che va a guardare…
Avv. Nino Filastò: Certamente, questo è giusto. Però volevo dire questo: lei a verbale del 27 novembre, l’altro giorno, ha detto che quella era una scatola apposta per tenere le pistole, la pistola…
G.L.: Quello che ha riferito lui.
Avv. Nino Filastò: Però lei un vide se l’era una scatola apposta…
G.L.: Se un me lo dican, come fo a sapello io…
Avv. Nino Filastò: Certamente.
G.L.: Quello, io un vo a guardare le cose nelle case non mie.
Avv. Nino Filastò: Però questa cassetta dove stava?
G.L.: Giù in garage.
Avv. Nino Filastò: Nel garage. Ma nel garage, nel garage ho capito. Ma nel garage dove?
G.L.: In do’ c’è quei cosini apposta che fanno… come si chiamano?, i cosi fatti a…
Avv. Nino Filastò: A palchetti, una scaffalatura.
G.L.: Sì, la scaffalatura.
Avv. Nino Filastò: Entrando nel garage, si vedeva questa cassetta nella scaffalatura?
G.L.: Io l’ho vista così, questa cassettina appena c’entra una pistola…
Avv. Nino Filastò: Sì, sulla scaffalatura.
G.L.: Poi, un son mica andato a vedere…
Avv. Nino Filastò: Ho capito, ma questo me l’ha bell’e detto un sacco di volte.
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Un l’ha aperta la scatola… però, la scatola l’ha vista, l’era lì sulla scaffalatura.
G.L.: L’ho vista, ho visto una scatola, poi…
Avv. Nino Filastò: Benissimo. Quindi, in vista, insomma si vedeva entrando nel garage.
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Sì, oh.
G.L.: Poi c’eran altre cose che c’aveva questo lì, quello…
Avv. Nino Filastò: Certamente. Altre cose, ma c’era anche quella. Ho capito. Quando vi incontravate lì alla Cantinetta o al bar della piazza, eravate voi soli o c’erano anche altre persone?
G.L.: Con Pietro?
Avv. Nino Filastò: Sì, con Pietro e con Vanni.
G.L.: Diverse volte si veniva a giocare, lì alla Cantinetta.
Avv. Nino Filastò: Ah, giocavate anche a carte?
G.L.: Io c’ho giocato un par di volte, poi un ci potevo gioca’ più.
Avv. Nino Filastò: Perché l’era un tipo…
G.L.: Perché gl’è un tipo voleva ragione e non perde’ mai.
Avv. Nino Filastò: E un sapeva perdere.
G.L.: E allora…
Avv. Nino Filastò: Pacciani…
G.L.: … a questo punto gli dissi: ‘sì, sì..’
Avv. Nino Filastò: Ma Pacciani, non Vanni.
G.L.: E gl’ha giocato anche i’ Vanni insieme.
Avv. Nino Filastò: Sì, ma Vanni era di carattere…
G.L.: Un s’andava d’accordo, ecco.
Avv. Nino Filastò: Ho capito. Ma Vanni di carattere era così anche lui, voleva vincere sempre oppure no?
G.L.: No, i’ che c’entra, un è mica detto che uno che gioca a carte… Io dicevo se si perde o si vince, un ho mica detto che si debba vince’ sempre…
Avv. Nino Filastò: Volevo saper se Vanni l’era come dire, nervoso come Pacciani oppure no.
G.L.: Mah, sai uno quando beve qualche cosa in più, può darsi venga un po’ nervoso, allora può darsi dichi qualcosa in più…
Avv. Nino Filastò: Senta, ora lei ha parlato spesso nei suoi interrogatori di certi discorsi che avete fatto sugli omicidi.
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Tipo l’omicidio di Calenzano. Ecco, io volevo sapere: dove li… questi discorsi lei li avrebbe fatti insieme a Vanni, insieme a Pacciani…
G.L.: Ma questo me n’hanno parlato loro, io non sapevo…
Avv. Nino Filastò: Sì, ne hanno parlato loro, certo. Su codesto son perfettamente d’accordo anch’io: che lei un ne sapeva niente. Ma io volevo sapere dove li facevate questi discorsi.
G.L.: O ci si incontrava prima della piazza, così. Un giorno mi fermò e mi disse…
Avv. Nino Filastò: Beh, ma…
G.L.: … doveva andare così e così in questo posto.
Avv. Nino Filastò: Va bene, ma alla Cantinetta oppure?
G.L.: No, alla Cantinetta un si può fare…
Avv. Nino Filastò: Nella piazza, fuori?
G.L.: … discorsi così, fori, perché non c’è poche gente.
Avv. Nino Filastò: Per la strada…
G.L.: Nella Cantinetta un tu poi mica dire queste cose.
Avv. Nino Filastò: Ho capito.
G.L.: C’è le gente, ti sentano poi…
Avv. Nino Filastò: Volevo capire un po’ meglio.
G.L.: No, ma poi da un coso così… e lo sanno tutti a San Casciano, parlano troppo.
Avv. Nino Filastò: Senta, a lei gli hanno parlato dell’omicidio di Calenzano, vero?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Ma dell’omicidio di Scandicci, non gliel’hanno mai parlato?
G.L.: No.
Avv. Nino Filastò: Ma lei glielo chiese?
G.L.: Io un ho mai chiesto niente, io. Io questo qui un so niente.
Avv. Nino Filastò: Quello di Scandicci era successo quattro mesi prima rispetto a Calenzano.
G.L.: Ma io questo non ho saputo niente.
Avv. Nino Filastò: Ma, voglio dire, lei lo sapeva, l’aveva letto sui giornali che quello di Scandicci probabilmente l’aveva fatto la stessa persona, o le stesse persone che avevan fatto quello di Calenzano?
G.L.: Un so niente, gliel’ho spiegato.
Avv. Nino Filastò: No, no, guardi che lei un sappia niente l’abbiam capito. Volevo sapere se lei l’aveva letto sui giornali ‘sto fatto.
G.L.: No.
Avv. Nino Filastò: No.
G.L.: No.
Avv. Nino Filastò: Nemmeno visto in televisione. Dica di no, perché se fa così con la testa si vede ma un si sente. Ha capito, Lotti?
G.L.: E lo so, ma…
Avv. Nino Filastò: Gliel’aveva detto un’altra volta il Presidente.
G.L.: … ma se dico una cosa che dico di no…
Avv. Nino Filastò: No, no. Volevo dirle Lotti, abbia pazienza, che quando lei deve dire di no…
G.L.: Io son calmo, eh. Son calmo.
Avv. Nino Filastò: Eh, o io?
Presidente: È calmo, è calmo.
Avv. Nino Filastò: Volevo dirle questo Lotti, abbia pazienza. Voglio dire che quando lei deve dir di no, bisogna dica di no con la bocca…
G.L.: No, ma se ho detto di no, gl’è segno che è no.
Avv. Nino Filastò: Ho capito. Voglio dire, lei deve dire… ma se fa così con la testa, un resta a verbale. L’è questo che gli volevo dire.
G.L.: No, e fo così perché c’ho avuto dei problemi in questi tre giorni pe’ i denti…
Avv. Nino Filastò: Va bene, va bene. Ho capito.
Presidente: Lotti, tutto quello che dice lei…
G.L.: Sì, lo so.
Presidente: … e dice l’avvocato, viene registrato. E poi viene tradotto in scrittura normale, capito?
G.L.: Va bene.
Presidente: Se lei fa un segno sì, così, o no…
G.L.: No, sarà perché con la testa…
Presidente: … non viene, non viene…
G.L.: L’è il movimento con la testa…
Presidente: … l’ho detto anche ieri e l’altra volta…
G.L.: No, no.
Presidente: Ok.
Avv. Nino Filastò: Senta, il Pacciani e Vanni eran molto amici fra di loro?
G.L.: Mah, questo… sì, perché gl’andavan spesso insieme.
Avv. Nino Filastò: Lei fra il frequentatore della Cantinetta, fra questi amici con cui giocava a carte eccetera, lei eh, Lotti, chi era la persona che frequentava di più?
G.L.: lo?
Avv. Nino Filastò: Sì. Quello con cui era più amico.
G.L.: Un altro amico.
Avv. Nino Filastò: No. Io voglio sapere: lei ha detto che vi vedevate alla Cantinetta, a giocare a carte eccetera…
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: … con varie persone, non solamente con Pacciani e con Vanni.
G.L.: Ce n’era tante e tutti i nomi un me li ricordo.
Avv. Nino Filastò: Tutti i nomi un se li ricorda. Ma io volevo sapere: fra queste persone, quella che lei frequentava di più, con cui aveva più rapporti più frequenti chi era?
G.L.: Quando s’andava insieme con Mario.
Avv. Nino Filastò: Mario.
G.L.: Poi, un è che…
Avv. Nino Filastò: Era Mario. Era Mario, sì?
G.L.: E lì s’andava spesso, alla Cantinetta poi sempre un c’ero mica sempre io.
Avv. Nino Filastò: Il Pucci però ci veniva di rado alla Cantinetta a bere, vero?
G.L.: Chi?
Avv. Nino Filastò: Pucci Fernando.
G.L.: Mah, il Pucci ce l’ho visto poche volte.
Avv. Nino Filastò: Poche volte.
G.L.: Poi, gl’era uno che non beveva lui.
Avv. Nino Filastò: Ora, siccome lei si frequentava spesso con Vanni, io le chiedo – eh, se lo sa; se poi un lo sa mi risponde ‘io un lo so’, questa cosa un se n’è mai parlato – le ha mai detto Vanni di non poter soffrir le donne, di odiare le donne, di avere dei problemi con le donne.
G.L.: Dei problemi ce l’aveva. Come diceva lui. Poi io un ero mica lì.
Avv. Nino Filastò: Problemi nel senso che aveva delle difficoltà ad aver il rapporto.
G.L.: Come diceva lui: difficoltà con le donne. Sicché, un è che…
Avv. Nino Filastò: Ma che un le poteva vedere…
G.L.: Un credo che sia proprio la cosa giusta… Un so, di preciso, per bene.
Avv. Nino Filastò: Dice lei lo vedeva ogni tanto.
G.L.: I’ Pucci, massimo il sabato e la domenica.
Avv. Nino Filastò: La domenica.
G.L.: Perché lui l’aveva un’apina di quelle piccole con la tar… quelle normali. Quelle senza targa.
Avv. Nino Filastò: Sì.
G.L.: E sicché di molte volte veniva con me.
Avv. Nino Filastò: Veniva con lei.
G.L.: E facevo le spese tutte io, insomma.
Avv. Nino Filastò: Qualche volta con Pucci lei è andato al cinema Arlecchino a vedere dei film diciamo, a luci rosse?
G.L.: Ci sono andato no una volta, più volte.
Avv. Nino Filastò: Più volte. Insieme a Pucci o da solo?
G.L.: Sì, no, a Pucci.
Avv. Nino Filastò: A Pucci. E col Vanni c’è mai andato al cinema Arlecchino?
G.L.: No.
Avv. Nino Filastò: Mai. Questi film che lei andava a vedere al cinema Arlecchino a luci rosse, eran di sesso, questo mi par…
G.L.: Come facevan vede’ lì. Poi, c’era un giro lì dentro che a me un mi garbava tanto.
Avv. Nino Filastò: Va beh, comunque.
G.L.: Quelli, insomma mezzi finocchi, questi affari così.
Avv. Nino Filastò: Comunque eran film di sesso. Ora io le chiedevo: a lei eran film di sesso ma con violenza, con scene di violenza, donne…
G.L.: Sulla follia si vede così, che fanno l’amore. Poi…
Avv. Nino Filastò: Ma.. .
G.L.: Normali l’erano, così, poi…
Avv. Nino Filastò: Ecco, a vedello così…
G.L.: No, a vedello
Avv. Nino Filastò: No, allora gli faccio una domanda più precisa. Lei e Pucci cercavate, vi piaceva particolarmente vedere film…
G.L.: Ci s’andava…
Avv. Nino Filastò: No, faccia finir la domanda. Un abbia furia, perché tanto, quando ho finito la domanda lei capisce i’ che voglio dire e mi risponde o se vuole, mi dice un voglio rispondere.
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Volevo sapere se quando andavate a vedere questi film, vi piaceva particolarmente film in cui c’era la violenza, vale a dire la donna non veniva…
G.L.: Io un credo sia violenza far quell’amore fatto lì…
Avv. Nino Filastò: No, guardi c’è dei film invece…
G.L.: Violenti?
Avv. Nino Filastò: Porca miseria!
G.L.: A vedelli a me, mi pareva una cosa normale. Sai, uno l’è lì, s’agita, un è mica detto…
Avv. Nino Filastò: Sì, no, non… Ma invece c’è della gente… ci son dei film invece in cui la donna viene sbattuta in terra, picchiata, tante volte minacciate coi coltelli. E c’è della gente che gli piace veder questi film.
G.L.: Ma, io ho visto film così, normali.
Avv. Nino Filastò: Normali. Lei comprava delle riviste pornografiche?
G.L.: No.
Avv. Nino Filastò: No.
G.L.: Mai avute anche lì, in do’ stavo, a uno gliel’hanno trovate, poi un lo so. 
Avv. Nino Filastò: Senta, una volta o diverse volte, Pacciani – ha dichiarato lei questo – ha cercato di convincerla ad andare con lui a Firenze per incontrare prostitute. È vero questo?
G.L.: Sì, me l’aveva detto. Però io un ci sono andato.
Avv. Nino Filastò: Lei un c’è andato.
G.L.: Poi, gl’era una persona…
Avv. Nino Filastò: Che un gli piaceva.
G.L.: E un mi stava bene, ecco, a di’ la verità.
Avv. Nino Filastò: Io però vorrei capire Perché lei ha rifiutato l’invito di Pacciani ad andare a prostitute e poi ha accettato di andare con lui e Vanni a ammazzar della gente.
G.L.: Eh, se mi hanno costretto, quello mi toccava anda’ per forza.
Avv. Nino Filastò: L’hanno costretto. Se le dico, Lotti, “avventura mercenaria”, che vuol dire?
G.L.: Io un lo so, un ho mica studiato tanto.
Avv. Nino Filastò: Ha ragione, sì. Però lei, a pagina uno del verbale del 17 settembre ’90, dice: “avventura mercenaria”, dice.
G.L.: Ma un saprei che…
Avv. Nino Filastò: E “stirile”, che poi non lo so nemmeno io che vuol dire. Forse “sterile”.
G.L.: Ma, me lo dice a me. Io un lo so.
Avv. Nino Filastò: Va be’, lasciamo fare.
G.L.: Un lo so, scusi, ma io un so che rispondere a questo qui.
Avv. Nino Filastò: Ha ragione, ha ragione, Lotti, abbia pazienza. Un dovevo nemmen fargliela questa domanda.
Avv. Nino Filastò: Va be’. Senta, lei bisognerebbe, se le è possibile, che spiegasse il motivo per cui lei, Lotti, andava con loro, vale a dire, con Vanni e con Pacciani a fare queste cose, come dice lei – poi “queste cose” si sa cosa sono, son questi omicidi – perché non è chiaro. Allora, guardi, Baccaiano è del giugno dell’82. Questo fatto di Baccaiano… lei ha presente di cosa parlo, vero?
G.L.: Sì, sì.
Avv. Nino Filastò: È il primo fatto al quale lei è stato presente?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Sì. Prima di andare a Baccaiano c’era stato un fatto fra lei e Pacciani?
G.L.: No, m’aveva detto discorsi così, che voleva anda’ in questo posto.
Avv. Nino Filastò: No, no, no. Ma io sto parlando se prima dell’episodio di Baccaiano, lei aveva avuto un qualche rapporto con Pacciani.
G.L.: Però un è stato definitivo, cominciava a toccare, a quel punto lì io dissi: ‘questo che vole da me?’
Avv. Nino Filastò: E ci credo.
G.L.: E l’ha fatto per via di questo fatto qui, di questo…
Avv. Nino Filastò: Sì, ho capito…
G.L.: … che doveva anda ‘ su questo… insieme…
Avv. Nino Filastò: Comunque, cominciò a toccare e lei gli disse di smetterla.
G.L.: A questo punto io, s’era solo io e lui, andetti via… insomma, un s’arrivò al punto preciso…
Avv. Nino Filastò: Insomma… Su questa cosa lei ha fatto delle dichiarazioni, si capisce anche comprensibilmente, un po’ altalenanti, un po’ diverse, insomma. Ce lo vuol dire alla fine, insomma, faceste l’amore, per dir così, oppure no?
G.L.: No, un arrivò al punto…
Avv. Nino Filastò: Un arrivò al punto. Ora, prima di andare a Baccaiano, le dissero questi due che cosa andavano a fare a Baccaiano?
G.L.: A fare un lavoretto, come dicevan loro, un lavoretto, così.
Avv. Nino Filastò: Un lavoretto.
G.L.: Io un pensavo…
Avv. Nino Filastò: Però bisogna che le contesti che ha detto, a pagina 31 dell’incidente probatorio, lei ha detto: “‘Tu vieni con noi’ e io andetti con loro. Non potevo nemmeno andare, non sapevo mica niente io. “
G.L.: Ma io messa così, un ci credo mica su questa cosa…
Avv. Nino Filastò: E poi, aspetti, aspetti, finisco la contestazione e poi mi dice la sua. A pagina 30, sempre dell’incidente probatorio, lei ha detto: “Il fatto dell’82, io non sapevo mica nulla se si andava lì. Io era la prima volta, come facevo a sapere?”
G.L.: Però m’hanno detto quel discorso come è spiegato. Ma io un sapevo mica sicuro se era…
Avv. Nino Filastò: E poi lei ha… sempre a pagina 30 dell’incidente probatorio, dice: “No, a me non mi disse nulla. Mi disse: ‘si va in un posto ‘, però non mi disse preciso se si andava a fare questo.”
G.L.: Questo l’ho spiegato. M’hanno detto d’anda’ in quel posto insieme a loro.
Avv. Nino Filastò: E quindi le dissero che andavano in un posto.
G.L.: Mah, l’hanno riferito il giorno innanzi, però io un credevo a questo punto d’ariva’… che facessero queste cose qui.
Avv. Nino Filastò: Ma quando arrivaste lì sul posto, a Baccaiano, glielo dissero? Vi metteste d’accordo su qualche cosa?
G.L.: Ma se me l’avevan detto innanzi…
Avv. Nino Filastò: No, se…
G.L.: … io un sapevo mica che l’era questo fatto qui.
Avv. Nino Filastò: No, no, voglio dire questo, lei ha detto: “un posto”, “lavoretto”, ma insomma, quando arrivaste lì sul posto vi metteste d’accordo per fare quello che dovevate, quello che volevan far loro? Sì o no?
G.L.: Però innanzi dissero un discorso che gl’andavano in un posto, a una festa, così, come mi disse a me. E poi invece la festa la unn’era, gl’era un altro fatto, gl’era un’altra cosa.
Avv. Nino Filastò: Un’altra cosa. Sì, ma questo l’ho capito. Questo prima. Ma quando poi arrivaste lì sul posto…
G.L.: A me un mi dissen mica nulla lì.
Avv. Nino Filastò: Un gli disse nulla nemmeno lì.
G.L.: Lì arrivonno, scesero e poi…
Avv. Nino Filastò: Scesero e fecero quello che dovevan fare. Ho capito. Quindi, Vanni non le parlò giorni prima dell’intenzione di uccidere i due di Baccaiano?
G.L.: Gliel’ho spiegato innanzi, sennò un so io…
Avv. Nino Filastò: Va be’, ho capito. Sa perché glielo chiedo? Perché…
G.L.: Sennò un dico più nulla, bah.
Avv. Nino Filastò: No, più nulla non lo può dire lei.
G.L.: E la insiste su una cosa e poi… gliel’ho bell’e spiegato, un capisco io.
Avv. Nino Filastò: Sì, sì, va bene. Perché lei, vede, invece, il 16 aprile del 94… ora un lo trovo…
G.L.: Come del ’94?
P.M.: (voce non udibile)
Avv. Nino Filastò: Eh?
P.M.: ’94 forse…
Avv. Nino Filastò: No, ’96. 16 aprile ’96, lei disse che…
G.L.: Scusi, perché…
Avv. Nino Filastò: … Vanni le aveva detto che andavano a ammazza’ della gente. Vede, l’ha detto… no, il 26 aprile del ’96, a pagina 6 e 7. Lei ha detto: “Pacciani e Vanni avevano accennato prima che li volevano ammazzare. È segno che sapevano che quel giorno c’era quella macchina.”
G.L.: Ci saranno stati. . .
Avv. Nino Filastò: No, no, l’ha detto lei.
G.L.: … ci saranno stati loro, prima.
Avv. Nino Filastò: Sì, lo so, ma lei ha detto che l’avevan detto.
G.L.: Che gl’andavan lì.
Avv. Nino Filastò: No, che li volevano ammazzare.
Presidente: Che andavan lì a ammazzare, ha capito? L’altra volta ha detto che andavan lì ad ammazzare.
G.L.: No, m’hanno detto un discorso diverso a quello…
Presidente: E appunto, come le hanno detto a lei?
G.L.: Gl’andavano in questo posto a fa’ un lavoretto. Un m’hanno detto preciso “ammazzare” proprio. Io spiego così la cosa.
Avv. Nino Filastò: Insomma, però un si può sapere quale l’è la verità. Perché, voglio dire, o gliel’hanno detto o un gliel’hanno detto prima.
G.L.: Sì, ‘o un l’ho detto innanzi, m’hanno detto innanzi, prima.
Avv. Nino Filastò: Le hanno detto prima…
G.L.: Prima, qualche giorno.
Avv. Nino Filastò: Qualche giorno prima.
G.L.: Che andavano a fa’ un lavoretto.
Avv. Nino Filastò: Un lavoretto.
G.L.: Però io a quel punto li…
Avv. Nino Filastò: Ma non che andavano a ammazzare.
G.L.: … su quel punto lì.
Avv. Nino Filastò: Ma non che andavano a ammazza’ qualcuno.
G.L.: Loro m’hanno detto il lavoretto, un è che m’abbino detto preciso se gl’andavano a ammazza’ queste coppie.
Avv. Nino Filastò: Ma le dissero che andavano a vedere una coppia?
G.L.: Io gliel’ho spiegato innanzi, sennò un si…
Avv. Nino Filastò: No, io sto cercando di capire se prima le avevan detto in che cosa consisteva questo lavoretto. E se, per caso, le avevano detto che avevano intenzione…
G.L.: Se mi dicano questo discorso, questo lavoretto…
Avv. Nino Filastò: No, faccia finire la domanda. E se, per caso, le avevan detto che questo lavoretto consisteva nel vedere una coppia.
G.L.: Mah, quel giorno un andettero a vede’ la coppia, andettero proprio a ammazzare.
Avv. Nino Filastò: No, no, io…
G.L.: Eh, no…
Avv. Nino Filastò: … non sto parlando di quello che fecero quel giorno, sto parlando di quello che le dissero prima, Lotti.
G.L.: Gliel’ho di già spiegato, un capi… un lo so.
Avv. Nino Filastò: Allora, non le dissero che andavano a vedere una coppia?
G.L.: Io ho detto che andavano a fa’ un lavoretto, non mi dissero preciso se facevan questa cosa d’ammazzare.
Avv. Nino Filastò: Allora, guardi, lei, il 12 giugno del ’96, ha detto: “Mi dissero che si sarebbe andati a vedere una coppia.” E poi dopo le è stato chiesto: “Le dissero che era loro intenzione di uccidere?” Lei ha detto: “No.” Insomma, le dissero solo del lavoretto. Ma se si trattava di fare un lavoretto, lei cosa doveva fare?
G.L.: Io dovevo sta’ lì.
Avv. Nino Filastò: Doveva sta’ lì. Insomma, comunque, lasciamo perdere cosa le dissero. Fatto sta che a un certo punto, la sera di Baccaiano del giugno dell’82, siamo a San Casciano. Su questo non ci piove. Prima di partire, s’era a San Casciano, va bene?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Dove, esattamente? Al bar del piazzone, alla Cantinetta…
G.L.: C’è una… E dai con questa Cantinetta. Nella piazza, che Cantinetta.
Avv. Nino Filastò: Nella piazza, in mezzo alla piazza, dove ci sono…
G.L.: Prima d’arriva’ alla piazza, verso il piazzone.
Avv. Nino Filastò: Verso il piazzone, prima d’arrivare alla piazza. E lei dov’è, sta lì in mezzo alla strada? Non ho capito. Come sta?
G.L.: Sarò stato verso il bar.
Avv. Nino Filastò: Non “sarò”, c’era lei un c’ero mica io.
G.L.: A i’ bar.
Avv. Nino Filastò: A i’ bar lei era. E la vengono a chiamare al bar?
G.L.: No, ero lì fori, quando gl’arrivonno si partì, s’andette… come l’ho spiegato…
Avv. Nino Filastò: L’arrivonno e lui dice: ‘vieni con noi si va in un posto’. E chi glielo dice, Pacciani, Vanni o tutt’e due?
G.L.: Tutt’e due.
Avv. Nino Filastò: Tutt’e due.
G.L.: Però mi dissero un discorso, dice: ‘c’è una festa, così e così’, invece…
Avv. Nino Filastò: C’è una festa.
G.L.: … e cambionno discorso dopo quande…
Avv. Nino Filastò: Va be’…
G.L.: … cambionno discorso, quande s’arivò lì vidi che fecero.
Avv. Nino Filastò: No, no, un corra ancora, ancora lì ci s’ha da arrivare. C’è tempo prima d’arrivar lì. A questo punto lei glielo chiede a loro, dice: ‘si va in un posto, c’è una festa. Che festa?’, glielo domanda?
G.L.: E che festa, dice c’è?
Avv. Nino Filastò: No, ma lei… Insomma, a me viene uno, sto in una piazza, per i fatti miei, vengono due dice: ‘si va in un posto’. Io glielo chiedo ‘a fare che?’, scusi.
G.L.: Ma me l’hanno detto in tanti…
Avv. Nino Filastò: Lei gliel’ha chiesto, sì o no?
G.L.: A principio mi dissero: ‘si va a festa, così e così’. Poi dopo quando s’arrivò laggiù dice: ‘c’è da fa’ un coso, un lavoretto’, mentre si fermò. Poi, un lo so.
Avv. Nino Filastò: Mentre eravate già fermi vicino al posto dove c’era questi du’ poveri ragazzi, le dissero: ‘si fa il lavoretto?’, glielo dissero allora? Sì o no?
G.L.: Sì, sì.
Avv. Nino Filastò: Però lei perché c’andò con loro?
G.L.: ‘O un gliel’ho spiegato innanzi?
Avv. Nino Filastò: No.
G.L.: Eh, no. Quello mi minacciava, quello di Mercatale, dovevo anda’ per forza lì.
Avv. Nino Filastò: Ma come la minacciava?
G.L.: ‘Che tu devi veni’ anche te insieme a noi’.
Avv. Nino Filastò: Ma un è mica una minaccia, scusi. Eh, Lotti, come la minacciava?
G.L.: Pietro, mi minacciava, diceva di andare con loro.
Avv. Nino Filastò: Senta, la minacciava dicendole: ‘o tu vieni con noi o ti spacco la testa’, ‘o tu vieni con noi oppure’…
G.L.: A me mi dissero: ‘tu vieni con noi’ e basta, e zitto.
Avv. Nino Filastò: E basta.
Presidente: Un ordine.
Avv. Nino Filastò: È sicuro di questo, Lotti?
G.L.: Sì, son sicuro.
Avv. Nino Filastò: Allora, lei ha dichiarato, a pagina 32 dell’incidente probatorio – questa è una contestazione che io le faccio: “Io ci andai perché Pacciani mi minacciò di raccontare in giro che io avevo avuto un rapporto con lui.”
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Beh, allora, così…
G.L.: Gl’è sempre su questo fatto qui.
Avv. Nino Filastò: No, “sempre su questo fatto qui”, due minuti fa ha detto che le dissero: ‘vieni con noi’ e basta. E le ho chiesto come l’avevano minacciata e lei non ha risposto. Ora le leggo questa cosa e lei che dice? Sì? È così?
G.L.: Ma se gliene spiego meglio così, io un lo so.
Avv. Nino Filastò: Allora, spieghi meglio così, ma spieghi come vuole lei, io, che vuole, un c’ero mica.
G.L.: Questo gl’è stato quando ero a Mercatale, quando andetti credo du’ volte da Pietro.
Avv. Nino Filastò: Però, scusi, una cosa bisogna che gliela chieda, abbia pazienza, Lotti. Se lei non sapeva cosa andavano a fare, perché lei un lo sapeva, l’ha detto, questo l’ha detto: ‘si va a una festa, un lavoretto’…
G.L.: Poi m’hanno detto “il lavoretto”…
Avv. Nino Filastò: Prima però le avevan detto “una festa”.
G.L.: Sicché io a quel punto…
Avv. Nino Filastò: Va be’, ho capito, ma “il lavoretto” glielo dicono quando siete già arrivati sul posto. È questo che ha detto lei, vero?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Allora, prima…
G.L.: Me l’hanno detto all’ultimo momento.
Avv. Nino Filastò: All’ultimo momento. Benissimo, Lotti. Ora, quindi, prima di partire, lei non lo sapeva cosa andavano a fare.
G.L.: Lui m’aveva detto così, “il lavoretto” poi il discorso della festa…
Avv. Nino Filastò: Allora, scusi, ma mi dice che bisogno c’era se lei sapeva dovevano andare a fa’ una festa.
G.L.: E come facevano a sape ‘…
Avv. Nino Filastò: Ha capito? Dico, e lei per anda’ a una festa ha bisogno di farsi minacciare da qualcuno? Che bisogno avevan di minacciarla se lei andava a una festa, scusi?
G.L.: Se cambiano poi quande arrivan lì, che ne so io che fanno… Se me lo dicano nella piazza questo discorso e poi cambiano quande so’… un lo so io. Come fo a capiIlo io.
Avv. Nino Filastò: Va bene. Io gliel’ho detto prima, Lotti, se c’è qualche domanda che la imbarazza e la mette in crisi, la mette a disagio è meglio che dica: ‘preferisco non rispondere’. Lo può fare, gliel’ho detto. Comunque, io voglio chiederle questo: la storia, quindi, del Pacciani che le dice: ‘vieni con noi sennò racconto in giro che tu sei stato a letto con me’ non è vera.
G.L.: Come un è vera?
Avv. Nino Filastò: È vera o non è vera?
G.L.: Sì. Sennò un parlo più, basta, via, eh, scusi, gliel’ho bell’e spiegato. Rifiuto di rispondere, di non risponde’ più.
Avv. Nino Filastò: Come dice, scusi?
G.L.: Di non risponde’ più. Perché mi fa delle domande sempre…
Avv. Nino Filastò: Questo lei un lo può mica fare, sa.
P.M.: Sì che lo può fare.
Avv. Nino Filastò: No. Se il Pubblico Ministero fa una questione di carattere formale, io… la discutiamo…
P.M.: Per carità! Per carità!
Presidente: No, no, non cominciamo a formalizzarsi su queste cose qui. Lui si lamenta, dice che la domanda è stata fatta troppe volte. Lotti, purtroppo è così. Lei risponda come vuol rispondere, però lei deve capire anche che ci sono interessi colossali in questo processo. C’è la vita di una persona…
P.M.: Anche quelli dell’imputato, Presidente.
Presidente: Come?
P.M.: Anche quelli dell’imputato Lotti.
Presidente: Si capisce.
Avv. Nino Filastò: Certamente, ma infatti, come no. Altroché se c’è anche lui. Comunque, quando… Va be’, diciamo che Pacciani le dice questa cosa, dice: ‘guarda, io vo a raccontare in giro che te tu sei… hai avuto un rapporto con me’. E lei che gli ha risposto, lei?
G.L.: E che gli dovevo dire? Se gli dico qualcosa s’altera, comincia a pigliare…
Avv. Nino Filastò: Beh, ma insomma, ma almeno dirgli: ‘guarda, Pacciani, se tu vai in giro a racconta’ questa cosa, tu ci fai la figura del finocchio anche te’, questo gliel’ha detto o no?
G.L.: Io gliel’ho detto, però lui voleva sempre ragione e io un potevo parlare…
Avv. Nino Filastò: Va be’, insomma, comunque, arrivate là. Va bene?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Lei va dietro a loro, Pacciani e Vanni davanti e lei dietro. Ora, la domanda è questa: andaste così, diritti fino a Baccaiano?
G.L.: Io andetti…
Avv. Nino Filastò: Oppure… aspetti, perché, guardi, io faccio le domande in modo che lei… cioè, che presentano un’alternativa, o è bianco o è nero. Lei risponde bianco o nero. È più facile, ha capito? Non mi piace la gente che fa tanti discorsi. Quindi, cerco di farle le domande il più possibile puntualizzate. Quindi, la domanda è questa: andaste diritti a Baccaiano, fino a quella piazzola oppure durante il tragitto vi siete fermati da qualche parte prima?
G.L.: Loro sono andati diritti lì, al posto do’ c’era la macchina.
Avv. Nino Filastò: Diritti lì alla macchina. Senza nemmeno rallentare per la strada, cercare, guardare…
G.L.: Rallentare, c’è le curve bisogna tu rallenti, un po’ mica anda’ a diritto.
Avv. Nino Filastò: No, no, no, guardi, io voglio dire, se avevano rallentato per studiare la situazione, pre individuare una macchina, un’altra, una coppia, un’altra, questo voglio dire. Ha capito?
G.L.: Ho capito.
Avv. Nino Filastò: Sì o no?
G.L.: No…
Avv. Nino Filastò: Andaron diritti come fusi, lì.
G.L.: Sono andati lì, precisi, e basta.
Avv. Nino Filastò: Precisi.
G.L.: Sapevan preciso che c’era la macchina lì. Senta, Presidente, posso… perché a sta’ di molto a sedere…
Avv. Nino Filastò: Sì, sì.
Presidente: Qualche minuto di sospensione?
G.L.: Sì.
Presidente: Va bene. Allora, interrompiamo un po’. Per un quarto d’ora interrompiamo.
Presidente: Si sente un po’ meglio.
G.L.: Questa ormai ce l’ho.
Presidente: Ci vuole un po’ di pazienza, pian piano…
G.L.: Che vuol fare.
Presidente: … si va in fondo. Prego, avvocato.
Avv. Nino Filastò: Grazie, Presidente. Allora, siamo rimasti, Lotti, per ripetere quello che s’è detto prima, questa non è una domanda, che, insomma, loro vanno verso questa direzione. Lei li segue con la sua macchina…
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: … e loro vanno diritti come fusi lì, in quel posto.
G.L.: Precisi indo’ gl’era il posto. Il posto preciso.
Avv. Nino Filastò: Precisi indove gl’era il posto, benissimo. A un certo punto, lei vede che Pacciani ferma la macchina, è vero?
G.L.: Però mi fermo anch’io, un pochin più in su, insomma, non proprio lì vicino.
Avv. Nino Filastò: Ecco, e si ferma anche lei.
G.L.: Sempre dalla parte andando in giù.
Avv. Nino Filastò: Andando in giù.
G.L.: Questa parte…
Avv. Nino Filastò: Va be’, insomma. Voi venivate da Poppiano.
G.L.: Come Poppiano? I’ che c’entra Poppiano.
Avv. Nino Filastò: Un c’entra Poppiano?
Presidente: Va be’, l’avvocato non lo sa dove era il posto, lo sa lei, dica.
G.L.: San Casciano, si scende giù, San Pancrazio e si va alla strada di Baccaiano.
Avv. Nino Filastò: E Poppiano un c’entra niente?
G.L.: Mah, io un credo che c’entri Poppiano.
Avv. Nino Filastò: Mah, perché lei ha fatto un grafico, insomma grafico, chiamiamolo grafico, uno scarabocchio ha fatto lei, se lo vòle glielo facciamo anche vedere, e in basso c’è scritto Poppiano, e poi, dall’altra parte Montagnana. Le due direzioni sembrerebbero, da una parte Poppiano, e dall’altra Montagnana.
G.L.: Poppiano un c’ha a che vede’ niente.
Avv. Nino Filastò: Poppiano un c’ha a che vede’ proprio niente. Bah, allora chissà perché qui c’è scritto Poppiano.
G.L.: Io…
Avv. Nino Filastò: Io almeno ci leggo Poppiano. Sarà forse la firma di qualche verbalizzante, chi lo sa. Montagnana, sì però. Montagnana…
G.L.: Ma Montagnana a tornare verso la casa io. Come fa a passa’ Montagnana. Io ho passato Ponte Rotto, San Pancrazio, scende giù e si va lì proprio preciso là.
Avv. Nino Filastò: Insomma, va be’, lasciamo perdere, via…
G.L.: Meglio che così, io…
Avv. Nino Filastò: … comunque. Rispetto al posto dove… Ecco, quando lei arriva, vede che c’è una macchina di ragazzi fermi?
G.L.: Mah, c’è un po’ di roba, delle piante, una pianta, sicché un la vedo bene.
Avv. Nino Filastò: Un la vede.
G.L.: Io son un pochino più distante di loro.
Avv. Nino Filastò: Insomma, lei vede che loro si fermano…
G.L.: Vedo fermassi loro…
Avv. Nino Filastò: … e lei si ferma a distanza.
G.L.: Io, andando giù rimango da questa parte…
Avv. Nino Filastò: Ecco, ma io volevo sapere una cosa: lei, quando loro si fermano, li supera oppure resta…
G.L.: No, io rimango indietro…
Avv. Nino Filastò: Resta indietro di quanto?
G.L.: Preciso un lo so. Saranno stati sei o sette metri, un so preciso…
Avv. Nino Filastò: Quindi, non molto, insomma. Quasi…
G.L.: Mettiamo dieci metri.
Avv. Nino Filastò: … a ruota.
G.L.: No, dieci metri un son quasi a rota, un credo.
Avv. Nino Filastò: Ha detto sei-sette. Dieci metri, va bene. Ecco, io volevo sapere una cosa: lei spegne i fari?
G.L.: A quel punto lì, sì. Eh, spengo i fari, poi…
Avv. Nino Filastò: Spegne i fari.
G.L.: … aspetto a scende’…
Avv. Nino Filastò: E loro spengono i fari?
G.L.: Spengo… si mettan da ‘na parte, andando dalla parte sempre della macchina di là, parte sinistra.
Avv. Nino Filastò: No, voglio dire, Pacciani, con la sua macchina, spegne i fari?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Sì. E a questo punto è tutto buio.
G.L.: Gl’era dopo cena, gl’è buio.
Avv. Nino Filastò: No, voglio dire…
G.L.: Un so che ora l’era.
Avv. Nino Filastò: … poteva esserci un’altra macchina con i fari accesi, no?
G.L.: Mah, io un ho visto altre… fòri che quella che c’era lì ferma…
Avv. Nino Filastò: Non l’ha vista.
G.L.: … quella di questi due…
Avv. Nino Filastò: E, siccome lei aveva gli alberi che la nascondevano un po ‘, non vede nemmeno che c ‘ era una macchina nel…
G.L.: Mah, proprio per bene un l’ho vista io.
Avv. Nino Filastò: Un l’ha visto. E quindi, chiederle se lei aveva visto se nella macchina c’erano delle persone, è completamente inutile, perché se non vede nemmeno la macchina, un vede nemmen le persone. Va bene. A proposito della strada, lei ha detto che è una strada in salita – l’ha detto nel verbale dell’incidente probatorio del 26/04/96 – passato un bar. Ora, questo bar, passato di quanto il bar?
G.L.: Mah, il bar, tu vai lì a Baccaiano c’è il bar, c’è il coso c’è il ristorante, più avanti, finito il pezzo della strada…
Avv. Nino Filastò: No, rispetto al posto dove vi siete fermati, il bar, quanto era distante?
G.L.: No, lì un è tanto vicino, sarà qualche chilometro di certo.
Avv. Nino Filastò: Qualche chilometro.
G.L.: Ma un posso giudica’ preciso, se gl’è un chilometro o meno.
Avv. Nino Filastò: No, no, si figuri, un le chiedo mica di misurare la distanza…
G.L.: Gl’è quel pezzo di strada che gl’è stato fatto.
Avv. Nino Filastò: No, insomma, qualche chilometro. Mah, insomma…
G.L.: Può darsi sia meno.
Avv. Nino Filastò: … certamente qualche chilometro c’era sì il bar, prima…
G.L.: Eh, da lì…
Avv. Nino Filastò: … prima o poi il bar si trova. Io vorrei sapere… volevo sapere la posizione della macchina di questi ragazzi prima degli spari, ma se lei un l’ha nemmen vista… Però lei… lei dice di non averla vista, però…
G.L.: No, l’ho vista quande gl’hanno attraversato la strada…
Avv. Nino Filastò: Ah.
G.L.: … per spostassi da… Poi c’era una specie di fossetta…
Avv. Nino Filastò: Quando hanno attraversato la strada, chi?
G.L.: La macchina di questi… questa coppia.
Avv. Nino Filastò: Della coppia, ah.
G.L.: Allora l’ho vista bene.
Avv. Nino Filastò: E lei ha detto, però, al verbale del 26 aprile del ’96, quando è stato interrogato, non in quell’incidente probatorio. Il 26 aprile del ’96, lei ha detto che l’auto della coppia era rasente un fossetto.
G.L.: Attraversato la strada.
Avv. Nino Filastò: Ah, quindi, all’inizio non era rasente un fossetto.
G.L.: La prima volta la macchina era nella parte che viene verso San Pancrazio, la parte che. .. e guardava i fari verso su. Così, a dritto così.
Avv. Nino Filastò: Ma era rasente un fossetto, all’inizio, oppure…
G.L.: La seconda volta l’era dalla parte del fossetto, ho detto.
Avv. Nino Filastò: Rasente?
G.L.: L’era metà fossetto, sicché ho visto in quel momento che partivano con la macchina, però un ce l’hanno fatta. E loro gl’eran vicino e ho sentito sparare, sicché l’è stata bloccata lì.
Avv. Nino Filastò: Ma prima di sparare, questa macchina, era rasente a un fossetto?
G.L.: Un l’ho già detto ora?
Avv. Nino Filastò: Sì o no?
G.L.: Quando ha attraversato la strada…
Avv. Nino Filastò: Ma me lo ridica, che gli costa, scusi?
G.L.: Quando ha attraversato la strada, s’enno spostati dalla parte di là, dalla parte opposta del fossetto. Sicché lì l’è stata bloccata completamente, dove le stavano.
Avv. Nino Filastò: Ho capito. Va be’, insomma, diciamo che ho capito. Lei ha detto che era una strada di traffico. L’ha detto lei, vero?
G.L.: In quel momento un è passato… macchine un n’è passate, poi saranno passate certo, qualche macchina se l’è una strada che frequentano parecchio.
Avv. Nino Filastò: Però macchine, in quel momento, non ne son passate.
G.L.: In quel momento, un è mica stato parecchio tempo.
Avv. Nino Filastò: Comunque, va bene.
G.L.: Può guardare quante…
Avv. Nino Filastò: Comunque, macchine in quel momento non ne son passate. Ma se fossero passate, lei doveva far qualcosa?
G.L.: Eh, che dovevo fare io?
Avv. Nino Filastò: No, glielo chiedo io. Insomma, voglio dire…
G.L.: Io stavo dietro…
Avv. Nino Filastò: Stava dietro. Passavan… le macchine passavano, no?
G.L.: Se passava qualche macchina, ora, preciso…
Avv. Nino Filastò: No, ma dicevo, ammesso che dovessero passare delle macchine, che passassero delle macchine, lì un passarono, siamo d’accordo, ma se passavan queste macchine, doveva far qualche cosa lei?
G.L.: Io son stato lì, a me un m’hanno detto nulla. Gli stavo lì fermo. Ormai c’ero lì…
Avv. Nino Filastò: Il Pacciani e il Vanni, le hanno detto che doveva far qualche cosa se passavan delle macchine?
G.L.: No, a me un m’hanno detto nulla.
Avv. Nino Filastò: Un le hanno detto nulla. Quindi, un le hanno detto: ‘guarda, se passa una macchina accendi i fari, oppure urla’, nulla.
G.L.: No, questo qui un…
Avv. Nino Filastò: Ah. Senta, perché vollero a tutti i costi che c’andasse anche lei?
G.L.: Sì, l’ho spiegato anche innanzi, così.
Avv. Nino Filastò: Ma perché?
G.L.: Un gliel’ho spiegato innanzi, perché?
Avv. Nino Filastò: No, un me l’ha spiegato innanzi.
G.L.: E allora no. Che dovevo anche anda’ io, perché il Pacciani diceva dovevo anda’ per forza anch’io lì.
Avv. Nino Filastò: Ma per fare i’ che?
G.L.: E dovevan fare questo lavoretto, e basta.
Avv. Nino Filastò: Lui, ma lei, scusi?
G.L.: E io, ormai mi dicevan d’andare, mi toccò andare per forza.
Avv. Nino Filastò: Pacciani deve essere pazzo, però, scusi.
G.L.: Chi?
Avv. Nino Filastò: Pacciani è matto, secondo lei?
G.L.: Mah, questo qui, sì. Perché se dice una cosa, un posso mica compete’ con lui. Con lui…
Avv. Nino Filastò: No, ma… Non è il fatto che lei possa o meno competer con lui, il fatto è che si porti dietro una persona come lei a un far nulla. È questo il punto, capisce? Lui deve fare il lavoretto che vuol far lui, lui e il Vanni, insomma… Lei, scusi, per fare che?
G.L.: Per fare che, a me m’aveva detto di andar lì e sono andato con loro. Però m’hanno imbrogliato su un punto che dicevano che si andava alla festa e poi sono andati lì.
Avv. Nino Filastò: Sì, addirittura…
G.L.: Questo…
Avv. Nino Filastò: … la imbrogliano, o la minacciano, un s’è capito bene perché fanno in modo che lei ci vada.
G.L.: Lui, se mi minaccia, i’ che fo…
Avv. Nino Filastò: Fanno le carte false per portarsela dietro per star lì, fermo sulla strada. Ma lei scese di macchina?
G.L.: O un sono sceso di macchina, però sono andato…
Avv. Nino Filastò: Si, o no?
G.L.: Sì, sono sceso.
Avv. Nino Filastò: È sceso, però è rimasto lì fermo come un palo.
G.L.: Sì, sono stato fermo, io.
Avv. Nino Filastò: Eh, meglio…
G.L.: Eh, io un sapevo mica i’ che succedeva lì.
Avv. Nino Filastò: Ecco, senza sapere i’ che succedeva.
G.L.: Un mi son spiegato bene…
Avv. Nino Filastò: Mah… Va be’, comunque Pacciani e Vanni scendono dalla macchina. Quando Vanni scende dalla macchina, ci aveva lo spolverino, o no?
G.L.: Sì, a quell’epoca, sì.
Avv. Nino Filastò: No, a quell’epoca, quella sera.
G.L.: Sì, quella sera, sì.
Avv. Nino Filastò: Ah, s’era già messo lo spolverino, eh?
G.L.: Ce l’aveva addosso.
Avv. Nino Filastò: Ma non è la prima volta che lo dice, sa.
G.L.: Io ho detto solamente una volta che un l’aveva.
Avv. Nino Filastò: Ah. Lasciamo perdere, via. Quale sarebbe questa volta che non l’aveva lo spolverino?
G.L.: Nell’85.
Avv. Nino Filastò: Nell’85. Lei scende, ce l’ha detto. Ma si allontana dalla sua macchina, o resta vicino alla sua macchina?
G.L.: E resto vicino alla macchina.
Avv. Nino Filastò: Resta vicino alla macchina. Che lei ha detto era una distanza di 7-8-10 metri da quella del Pacciani.
G.L.: Sì, quella distanza lì.
Avv. Nino Filastò: Sì.
G.L.: Il Pacciani, la sua macchina, la mette nello spiazzo dov’era prima la macchina dei ragazzi, oppure la lascia dalla parte opposta della strada?
G.L.: No, c’era il posto sicuramente per una macchina sola. La mette un pochino rasente, ma… un pochino dentro nella strada, bisogna che ci sia.
Avv. Nino Filastò: Quindi, il Pacciani, mette la macchina in uno spiazzetto diverso a quello dove stavano i ragazzi.
G.L.: Eh, lì c’era un pochino di piazza appena per una macchina. Nella piazzetta… In do’ c’è quelle piante lì…
Presidente: Cioè, dove c’era i ragazzi, c’era dello spazio per una macchina?
G.L.: C’era una pianta
Presidente: Questo, vuol dir lei?
G.L.: O dei cespugli, cosi.
Avv. Nino Filastò: No, ma guardi, senta, io voglio capir questo. A un certo punto lei poi ha visto questa macchina sbucare, no? E quindi lì c’è la macchina dei ragazzi, ed è uno spiazzo.
G.L.: E come…
Avv. Nino Filastò: Questo, è abbastanza grande, glielo dico io, perché ci sono stato. E’ piuttosto grandettino, insomma, non è proprio…
G.L.: Ma loro un s’enno fermati proprio vicino alla macchina, sono andati un po’ più avanti.
Avv. Nino Filastò: Pacciani, davanti.
G.L.: Unn’è che l’abbin lasciata proprio…
Avv. Nino Filastò: Va bene. E quindi non la misero nello spiazzo dov’erano i ragazzi.
G.L.: No.
Avv. Nino Filastò: No. Oh, ha visto? E lo spiazzo dove la misero Pacciani e Vanni era dalla parte opposta della strada, o dalla stessa parte?
G.L.: Dalla parte della macchina ferma.
Avv. Nino Filastò: Dalla stessa parte. Ora io le chiedo una cosa: la macchina dei ragazzi si sposta prima o dopo gli spari?
G.L.: Dopo.
Avv. Nino Filastò: E come si sposta, a marcia avanti, o a marcia indietro?
G.L.: A marcia indietro dalla parte opposta in do’ c’è… andando in giù, andando in giù verso la strada per Baccaiano.
Avv. Nino Filastò: Sì.
G.L.: Però lì, o sono andati troppo giù, a i’ fossetto, e allora sono rimasti bloccati lì.
Avv. Nino Filastò: E lei dice, lei ha detto, incidente probatorio, contestazione: “La macchina si spostò e venne verso la parte opposta di qua. La parte opposta dove c’erano loro fermi.”
G.L.: Dalla parte di là.
Avv. Nino Filastò: Sì, no, no, ma io le chiedo questo. Lei ha detto: “Dove c’erano loro fermi.” E io gli domando: ‘Loro chi?’ Pacciani e Vanni?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Ah. Allora la macchina si spostò e andò dove c’erano questi due.
G.L.: Se la macchina…
Avv. Nino Filastò: No, se. No, no…
G.L.: Aspetti…
Avv. Nino Filastò: No, se. Io le chiedo: la macchina si sposta e va dove ci son questi due, Pacciani e il Vanni, fermi.
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Sì.
G.L.: Sì, ma dopo si fermano quande gl’è ferma la macchina di là.
Avv. Nino Filastò: Sì.
G.L.: Che riman bloccata in questo fossetto.
Avv. Nino Filastò: E poi lei senta – a pagina 34 dell’incidente probatorio – dice : “E poi credevano che non avesse sparato e poi si spostò la macchina e gli ripresero bene.” Mah io questo un l’ho proprio capito il che vuol dire. Ora sentiamo se…
G.L.: Se si sposta la macchina, un…
Avv. Nino Filastò: No, guardi, lei risponde sempre con questi “se”, abbia pazienza. E che non fa una bella impressione, eh, Lotti, bisogna che glielo dica, eh. Perché la gente, quando risponde col “se”, vuol dire che tanto le cose giuste non le dice. Ma insomma, ora, per esperienza mia, sa, è 35 anni che fo questo lavoro. E, quindi, lasci stare i “se”. Io le chiedo: “Credevano che non avesse sparato.” Chi “credevano”?
G.L.: Come, chi credevano?
Avv. Nino Filastò: L’ha detto lei. Ha detto: “E poi credevano che non avesse sparato…” Credevano chi?
G.L.: La prima volta gl’hanno sparato, sempre dalla parte in do’ l’era ferma la macchina.
Avv. Nino Filastò: Ma allora però perché credevano che non avesse sparato? Chi è che credeva che non avesse sparato?
G.L.: Io ho detto gl’hanno sparato la prima volta dalla parte in do’ gl’era fermo la macchina.
Avv. Nino Filastò: Lo dice ora, questa cosa qui. Lei dice: “Credevano che non avesse sparato.”
G.L.: E se un m’ero spiegato qui’ giorno…
Avv. Nino Filastò: non si era spiegato. Ho capito. “E poi si spostò la macchina e li ripresero bene.”
G.L.: Gli presero dalla parte opposta di qua, dopo.
Avv. Nino Filastò: Vuol dire spararono ancora.
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Lei ha detto ora che è così, eh. C’è da pagina 34, questo incidente probatorio: “Aspettavano a andar via la macchina. Aspettavano andar via la macchina, a muoversi la macchina e allora andettero di là e di lì. Si fermarono lì, non si mossero più.” Quindi loro eran fermi dalla parte opposta della strada ad aspettare che si muovesse la macchina?
G.L.: No, ma la macchina… Si cominciarono a spostarsi, però loro gl’eran di fronte, sicché un poteva anda’ via di più.
Avv. Nino Filastò: Ah.
G.L.: Comincionno a sparare…
Avv. Nino Filastò: Loro eran dalla parte opposta della strada e, quando la macchina gi andò di fronte a loro, loro spararono.
G.L.: Sono andati troppo giù nel fossetto. Lì un ce la fanno a sortire…
Avv. Nino Filastò: Ecco, e loro spararono….
G.L.: E loro gl’hanno ricominciato a sparare…
Avv. Nino Filastò: Ecco. Ma loro eran dalla parte, dove c’era il fossetto eran loro.
G.L.: Sì, e poi s’enno spostati, Pietro e Vanni.
Avv. Nino Filastò: Sì. Ah, ho capito. Ma, insomma…
G.L.: Io credo di essermi spiegato bene. Un lo so.
Avv. Nino Filastò: Mah, non tanto. Ma insomma… Verso quale parte della macchina furono sparati i colpi di pistola?
G.L.: Io ho visto davanti.
Avv. Nino Filastò: Davanti.
G.L.: E . . .
Avv. Nino Filastò: Ora le chiedo questo: lei, ogni tanto, usa questa parola “vetro della macchina”.
G.L.: Sì, il vetro.
Avv. Nino Filastò: Bravo. Lei…
Presidente: Ora ha detto una parola… Scusi, avvocato, ha detto una parola che si è accavallata col suo discorso. Cosa ha detto, prima? Davanti e…
G.L.: Davanti a il vetro.
Presidente: No, prima ha detto, ha sparato sul davanti e…? Ha detto un’altra parola, alla domanda del difensore.
G.L.: Sul davanti di’ vetro.
Presidente: Così ha detto?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Comunque, forse…
G.L.: Insomma…
Avv. Nino Filastò: … riusciamo a chiarire il problema affrontando un quesito terminologico, col signor Lotti, che c’ha il suo linguaggio, insomma. Ovviamente, le quando parla, quando dice “vetro”, e non lo dice solamente qui, lo dice anche in un’altra occasione, intende il parabrezza della macchina? Quello che c’è davanti al volante, no? Quello, attraverso il quale, il guidatore vede la strada. È quello il vetro, secondo lei?
G.L.: O mi spiego male io. Io… Il vetro, il parabrezza davanti.
Avv. Nino Filastò: Ah, va bene. No, perché…
G.L.: O mi spiego male io, un lo so.
Avv. Nino Filastò: No, lei ha ragione, perché comunemente quella cosa si chiama il vetro.
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Da noi in Toscana si dice il vetro. Però, per esser sicuri.
G.L.: Il vetro.
Avv. Nino Filastò: Il vetro, il parabrezza. E quanti colpi spararono contro il parabrezza?
G.L.: Eh, un lo so. Parecchi, ora non lo so il preciso quante…
Avv. Nino Filastò: Parecchi. Senta, questa macchina aveva i fari accesi?
G.L.: Mi parevano spenti.
Avv. Nino Filastò: Eran spenti. Sa perché glielo chiedo? Perché è sicuro – su questo non ci piove – che qualcuno ha sparato due colpi contro i fari.
G.L.: Contro i fari, o posizione o quell’altro…
Avv. Nino Filastò: No, no, i fari, io fari. No, proprio…
G.L.: I fari della macchina.
Avv. Nino Filastò: Sì, quella dei ragazzi.
G.L.: Però, se uno gl’è di fronte…
Avv. Nino Filastò: No, io gliel ‘ho chiesto. Lei ha detto che i fari erano spenti. Va be’, si vede che questo ha sparato a fari spenti.
G.L.: Mah, io mi ricordo che erano spenti. Poi…
Avv. Nino Filastò: Va be’…
G.L.: … gl’è passato tanto tempo…
Avv. Nino Filastò: Va bene, va bene, Lotti, per carità di Dio! Spararono, non spararono tutti e due. Chi sparò?
G.L.: No, uno solo.
Avv. Nino Filastò: Chi?
G.L.: Pietro.
Avv. Nino Filastò: E dopo cosa fecero?
G.L.: Poi, quande veddi che avevan finito di sparare, io presi, andetti in macchina e volevo andar via e mi fermonno. Mi fermò Pietro, dice: ‘te un tu vai via. ‘E come un vo via?’ E prese… a questo punto, i’ che facevo lì?
Avv. Nino Filastò: Mah. ma infatti l’ha detto così, l’ha detto una cosa che proprio è strana, però. Perché lei ha detto – a pagina 35 dell’incidente probatorio -: “Poi gli stettero un pochino lì fermi e poi io andetti via.” “stettero un pochino lì fermi”, a fara i’ che?
G.L.: No, io volevo partire. Poi veddi mi chiamò uno e… Pietro, dice: ‘te un tu vai via.’
Avv. Nino Filastò: “Te un tu vai via.”
G.L.: A qui’ punto… Allora i’ che facevo lì? Poi, piano piano, mi fecero anda’ via.
Avv. Nino Filastò: Ma anche loro rimasero lì un po’ fermi, no?
G.L.: Mah, io dopo… un lo so. Perché andetti via.
Avv. Nino Filastò: No, ma il temo perlomeno di chiamarlo, dirgli: ‘te un tu vai via’, se non volevano che andasse via lei, a maggior ragione stavan lì loro, no? Eh?
G.L.: Mah, io a quel punto lì, poi andetti via. Anche se mi fermano, i’ che mi fanno, in macchina io. ..
Avv. Nino Filastò: Senta, il Vanni, in tutta questa situazione, cosa fece?
G.L.: Dopo io un feci…
Avv. Nino Filastò: Che c’aveva lo spolverino, l’ho capito. Il coltello ce l’aveva?
G.L.: No, io un l’ho visto, lì per lì…
Avv. Nino Filastò: Non l’ha visto?
G.L.: No.
Avv. Nino Filastò: Spolverino, ma niente coltello. È così?
G.L.: Sì. Una volta sola un l’aveva.
Avv. Nino Filastò: Ecco, va be’, va be’. E cosa fece?
G.L.: Ma io dopo son ripartito, sono andato via.. .
Avv. Nino Filastò: No. No, no, no…
G.L.: … in macchina.
Avv. Nino Filastò: Lei, lasci perdere cosa fece lei. Io voglio sapere Vanni, lui, questo poeromo qui, i’ che fece lui?
G.L.: Ma io unn’ho visto più nulla, dopo. Sono andato via.
Avv. Nino Filastò: Ma prima, prima che lei se ne andasse via…
G.L.: Gl’eran lì fermi e poi…
Avv. Nino Filastò: Era lì fermo.
G.L.: Eh. Poi ho preso la macchina e mi sono allontanato piano piano.
Avv. Nino Filastò: Allora le faccio una domanda precisa. Lei mi risponde sì o no, perché così siamo a posto. Lei vide se uno dei due, o Vanni o Pacciani, prese le chiavi dal quadro di questa macchina di questi ragazzi e le buttò via?
G.L.: Mah, un l’ho visto io bene. Un l’ho visto. Un son sicuro di dire proprio preciso…
Avv. Nino Filastò: Lei, prima di andar via, lei poi alla fine va via, vero? Vorrei vedere… Li vide risalire in macchina, Vanni e Pacciani?
G.L.: No. Se io son da questa parte e vo in giù, come… un posso mica guardare quello…
Avv. Nino Filastò: Li lasciò lì, insomma, a piedi.
G.L.: No, a piedi. Io c’ho la mia.
Avv. Nino Filastò: No, no. Non lei, loro li lasciò a piedi fuori della macchina.
G.L.: Sì. Fuori della macchina di… della macchina…
Avv. Nino Filastò: No, è normale. Uno spara a della gente, per la strada, una strada di traffico, la macchina finisce in una cunetta e uno sta lì, fermo a aspettare chissà cosa. Va bene, lasciamo perdere, scusi eh… mi sono lasciato andare a un commento… Poi ne parlò con Vanni di questo fatto?
G.L.: No. I giorni indietro, no.
Avv. Nino Filastò: Non gliene ha parlato mai? Sì, o no?
G.L.: No.
Avv. Nino Filastò: Mai?
G.L.: No.
Avv. Nino Filastò: Gli contesto che lei ha detto – a pagina 36, 35-36 del verbale di incidente probatorio – lei ha detto: “E poi, di questo fatto, ne ha parlato ancora col Vanni?” La stessa domanda che le ho fatto io ora. E lei ha risposto: “No, i primi giorni non ne ho parlato niente, io.” “Poi?” “Poi non è che abbia parlato subito del fatto.” “E dopo guanto ne ha parlato?”, le ha chiesto il Pubblico Ministero? E lei ha detto: “Dopo una settimana, qualcosa di più.” Quindi, dopo una settimana, ne ha parlato, lei.
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Ah… Allora le chiedo questo: al momento del fatto, quella sera, lei si rese conto che questi due poveri ragazzi erano stati ammazzati?
G.L.: Eh, i’ che posso dire? Un lo so…
Avv. Nino Filastò: Sì o no? O se ne rese conto, oppure no. Non c’è altra strada. U c’è mica tanto da stare a pensare.
G.L.: No.
Avv. Nino Filastò: No. Non si rese conto.
G.L.: No, un mi rendo conto di’ fatto.
Avv. Nino Filastò: Non si rese conto che erano stati ammazzati. Ecco.
G.L.: Questa l’è la prima volta e unn’è che si…
Avv. Nino Filastò: Ecco, era anche la prima volta, veramente.
G.L.: Poi uno si impaurisce un po’, un sa più quello che dice, quella cosa e quell’altra.
Avv. Nino Filastò: E quando l’ha saputo?
G.L.: Come quando l’ho saputo?
Avv. Nino Filastò: Quando ha saputo che lì a Baccaiano erano stati ammazzati, eran morti due ragazzi: Antonella Migliorini e Paolo Mainardi, poverini.
G.L.: L’ho sentito alla televisione, ai giornali… i giornali unn’è che li guardi tanto.
Avv. Nino Filastò: Perfetto. Il giorno dopo.
G.L.: O qualche giorno dopo…
Avv. Nino Filastò: No, il giorno dopo… Insomma, qualche giorno dopo.
G.L.: Però il giornale unn’è che lo guardi tanto, eh.
Avv. Nino Filastò: Va be’, comunque la televisione un po’ la guarda.
G.L.: Sì, poco.
Avv. Nino Filastò: E allora, ci vuol spiegare perché aspettò una settimana a parlarne con Vanni di questo fatto? Più di una settimana, anzi, a sentire l’incidente probatorio; mai, per quello che ci ha detto ora. Comunque, mettiamola che se ne ricordasse stamani, che gli abbia parlato a Vanni dopo più di una settimana, ci spiega perché?
G.L.: Più di una settimana?
Avv. Nino Filastò: Sì. No, non perché più d’una se… Perché lei ha aspettato tutto questo tempo a parlarne con Vanni.
G.L.: Perché io sono un tipo, un parlo, io. Io sono uno che unn’è che parli tanto.
Avv. Nino Filastò: Ma insomma, riguardo a quelle smanie che ha fatto, sembra proprio di no. Qui, magari, è un po’ più laconico, ma insomma… Perché lei è un tipo che non parla. Allora, senta un po’, gli riepilogo…
G.L.: No, un parlo. Parlare, parlo…
Avv. Nino Filastò: Scusi, abbia pazienza, le riepilogo un momentino la situazione.
G.L.: … però mi tengo chiuso su me stesso.
Avv. Nino Filastò: Va bene, è una persona chiusa. Va bene. E lei è una persona chiusa, però, abbia pazienza, lei vien trascinato… Questa, è la prima volta che succede una cosa di questo genere. Perché lei… Allora, guardi, le faccio una domanda precisa: prima di questo fatto aveva mai sentito parlare Vanni o Pacciani dell’intenzione di ammazzare quella gente?
G.L.: No.
Avv. Nino Filastò: No.
G.L.: Prima prima, no.
Avv. Nino Filastò: Prima prima no, lei, con questo Pacciani e con questo Vanni, prima ci va a bere, ci gioca a carte. È così?
G.L.: Ma prima di.. .
Avv. Nino Filastò: Prima, prima di questo fatto, sì. Siamo nel giugno dell’82.
G.L.: Eh, io il Pacciani un lo conoscevo mica…
Avv. Nino Filastò: Lo conosceva…
G.L.: Un lo conoscevo a qui punto di esser una persona…
Avv. Nino Filastò: Ecco, appunto. Eh. Vanni, poi, l’è 25 anni che lo conosce. A quell’epoca lì probabilmente era un po’ meno, diciamo, 15 anni. In 15 anni lo ha sempre visto a bere. È così, no? Oppure gli era capitato di vedere che lui gli aveva detto: ‘guarda, c’è quella ragazza, la voglio ammazzare, mi sta antipatica…’ Gli era mai successo una cosa del genere, col Vanni?
G.L.: Ma no.
Avv. Nino Filastò: No. Un bel giorno, questi qui, con le minacce, eh? La portano in un posto e lei gli va dietro. Poi Pacciani piglia su una pistola e spara. Il giorno dopo, poi, lei sente che quelle due persone nel posto dove è stato portato da questi due con le minacce, sono morte ammazzate. E va be’ che è un tipo chiuso, insomma, ma andargli a chiedere: ‘ma o ragazzi, ma perché m’avete portato dietro se avevate intenzione di fare una cosa di questo genere?’ Come mai non gli è venuto in mente di andarglielo a chiedere, scusi?
G.L.: E un gliel’ho chiesto.
Avv. Nino Filastò: Non gliel’ha chiesto. E perché, almeno chiedergli il perché avevan voluto a tutti i costi che ci andasse anche lei.
G.L.: Ma o un gliel’ho spiegato, perché?
Avv. Nino Filastò: No, non me l’ha spiegato.
G.L.: Allora non gliel’ho spiegato.
Avv. Nino Filastò: Lotti, non me l’ha spiegato.
G.L.: No, un gliel’ho spiegato.
Avv. Nino Filastò: Resto con la curiosità io, perché un me l’ha spiegato. Però un pochino… Infatti, vede, non l’ha spiegato nemmeno al Pubblico Ministero. Anche lui l’avrebbe voluto sapere, ovviamente. Tant’è vero che…
Presidente: Qualcosa di diverso ha detto la settimana scorsa, quando gli feci la domanda io. Si ricorda Lotti, quando dissi: ‘ma allora il Pacciani e il Vanni erano così stupidi, così… che si portavano un testimone dietro’, un discorso di questo genere.
Avv. Nino Filastò: Eh.
Presidente: Eh?
G.L.: Sì.
Presidente: E lei cosa…
G.L.: Mi sembra di ricordarmi questo discorso qui.
Presidente: Eh, e lei disse: ‘si andò lì perché io dovevo guardar le macchine.’
Avv. Nino Filastò: Sì, ma oggi ci ha detto che un le doveva guardare le macchine.
Presidente: Eh, appunto, appunto.
G.L.: Qui’ giorno lì, rimasi così. Io un sapevo…
Presidente: Eh, dopo ci chiarirà. Insomma, l’avvocato sta facendo queste domande su questo punto qui. Lei continua a evitare.
Avv. Nino Filastò: Va bene… vede, comunque Presidente…
P.M.: È un imputato, signori, eh.
Presidente: Come?
P.M.: È un imputato, Lotti.
Presidente: Sì, appunto, è un imputato, come noi…
Avv. Nino Filastò: È un imputato collaboratore…
P.M.: No, collaboratore no. 
Avv. Stefano Bertini: No, collaboratore no.
Avv. Nino Filastò: No. Allora perché non è in galera, scusate tanto, abbiate pazienza.
P.M.: No. No, no, questo non…
Presidente: Eh, questo è un potere del Pubblico Ministero che non ci entriamo.
P.M.: Questa non è la sede…
Avv. Nino Filastò: No, non è la sede. . . No, no, come non è la sede? Io sono un contribuente, oltre che un avvocato. Fra parentesi.
P.M.: Ci ha un difensore.
Avv. Nino Filastò: Ecco, ci ha il difensore; il difensore sta zitto, fa anche bene. Ma insomma, lasciamo perdere, Pubblico Ministero, è colpa sua. Mi stava trascinando a una polemica che non volevo fare.
Presidente: Bravo.
Avv. Nino Filastò: Va bene. No, perché gli volevo contestare invece che lei, su questa domanda che le ho fatto, gliel’aveva bell’e fatta il Pubblico Ministero a pagina 36 dell’incidente probatorio. “Che cosa gli disse…”, una settimana e passa dopo, lei dice che a Vanni gliene parlò. E il Pubblico Ministero gli dice: “E cosa gli disse?” E lei dice: “Dissi del fatto di quel coso lì.” “Coso”, sarebbe il delitto. E il Pubblico Ministero gli chiede: “Perché facevano queste cose?” Ovviamente gli chiese perché facevano queste cose. E Lotti risponde: “Questo, non me l’hanno spiegato bene.” Ecco, signor…
G.L.: Questo, dissero…
Avv. Nino Filastò: Non gliel’hanno spiegato bene. Mah. E ora ci risiamo alle solite domande, più o meno, per quello che riguarda l’omicidio di Giogoli, di questi due ragazzi tedeschi. E faccio delle domande, glielo dico subito, perché voglio sapere il motivo per cui lei andò a Giogoli con Pacciani e Vanni. La domanda è questa: fra il giungo dell’82, che sono gli omicidi di Baccaiano.
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: E i settembre dell’83, omicidi di Giogoli, lei è andato qualche volta in giro di notte con Pacciani e con Vanni? O con uno o con l’altro?
G.L.: No, con loro no.
(voce non udibile)
Avv. Nino Filastò: Come no, dice il Vanni… Eh, sì. Lo so che non c’è andato con lei… Quindi, passa giugno, luglio, agosto, settembre, ottobre… Insomma, passa quasi un anno e con queste persone lei si vede, come al solito, alla canti… insomma, alla Cantinetta, no, nel bar della piazza, in giro per San Casciano qualche volta. Con Pacciani poco, fra l’altro, no? mi pare di aver capito, eh? Sto parlando di questo intervallo di tempo.
G.L.: Sì, sì, ho capito.
Avv. Nino Filastò: Eh, si vede con loro qualche volta?
G.L.: No, con loro direttamente di notte, no.
Avv. Nino Filastò: No. No di notte, di giorno?
G.L.: Di giorno…
Avv. Nino Filastò: A far queste famose merende. Accidenti alla miseria! Si è parlato di queste merende, dei compagni di merende per tanto tempo…
G.L.: Le merende
Avv. Nino Filastò: … dove stanno, l’avete fatta qualche merenda insieme, signor Lotti?
G.L.: Sì, merende, in do’ c’era la festa, così…
Avv. Nino Filastò: Dove c’era la festa, eccetera. Bene.
G.L.: O qualche volta alla Cantinetta, così, un panino. Però, non spesso, non continuo…
Avv. Nino Filastò: Però arriva questo giorno di settembre dell’83 e si presentano a casa sua Pacciani e Vanni e gli dicono: ‘vieni con noi.’ È così che è andata?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: E lei che risponde? E lei che gli risponde?
G.L.: Gli dissi: ‘io un vengo mica.’
Avv. Nino Filastò: E lei…
G.L.: ‘Come un tu vieni? Ti s’è visto, ni’ tal posto, così e così nella via con una persona, con…’
Avv. Nino Filastò: Ah, e allora…
G.L.: Ma lì fu una cosa…
Avv. Nino Filastò: … a questo punto… O bravo. Lei dice: ‘no, io un ci vengo.’ Glielo avrei detto anch’io, dopo l’esperienza della volta prima, dell’anno prima, col cavolo che andavo con loro, io, un’altra volta di nottel E lei, allora a questo punto, chi glielo dice? Il Pacciani gli dice…
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: …’guarda, che noi ti s’è visto…’
G.L.: Ni’ tal posto, in una via…
Avv. Nino Filastò: …’nel tal posto, in una via, con una persona, un uomo…’, eh? che quest’uomo sarebbe stato il?
G.L.: Questo Fabrizio Butini.
Avv. Nino Filastò: Povero Fabrizio.
G.L.: Però lì un c’è stato quasi niente, eh.
Avv. Nino Filastò: Eh…
G.L.: L’è stata una cosa così…
Avv. Nino Filastò: No, no, aspetti. Questa cosa qui bisogna approfondirla un momentino. Guardi, io fra l’altro ‘son convinto che non sia vero che lei ci abbia… Per capirci, insomma, ecco. Io son convinto che lei sia una persona più che normale. Però, qui c’è stato dei periti che l’hanno analizzata, non so, e hanno detto che lei, insomma, ha tendenze omosessuali.
G.L.: No. Questo unn’è vero nulla.
Avv. Nino Filastò: Eh ci credo.
G.L.: No…
Avv. Nino Filastò: Va be’…
G.L.: … questo un me lo può dire.
Avv. Nino Filastò: No, non glielo dico mica io.
G.L.: No, questo un lo può dire.
Avv. Nino Filastò: L’ho bell’e detto.
G.L.: La un sa la persona che son io, sicché…
Presidente: Lo dicono i periti….
Avv. Nino Filastò: Lotti, Lotti…
Presidente: … lo dicono i periti.
Avv. Nino Filastò: … ma non glielo sto… Io ho cominciato nel dirgli: ‘guardi, io un ci credo.’ Di più un gli posso dire. Più che dirgli un ci credo!
G.L.: Ma quegli… i professori che…
Presidente: Ascolti bene, ascolti bene. Prego, avvocato.
Avv. Nino Filastò: Ecco. Io dico che un ci credo, però questi qui hanno detto in questa maniera. Insomma, le è mai capitato a lei di sentirsi attratto da un uomo?
G.L.: No.
Avv. Nino Filastò: O via! Però ci sarebbe stato questo approccio di Pacciani, una volta.
G.L.: Sì. Ma quello gl’è stato lui, un son mica stato io a andare…
Avv. Nino Filastò: Non è stato lei, è stato lui.
G.L.: Non mica che sia arrivato a il punto, però…
Avv. Nino Filastò: Va be’, torniamoci un momentino su questa storia qui. In questa occasione, il Vanni, c’era, era presente?
G.L.: No.
Avv. Nino Filastò: No.
G.L.: Io se andavo a trovarlo come amico, così. Poi, gl’era diverso da quello che gl’era.
Avv. Nino Filastò: E insomma, lei lo va a trovare e si ritrova lì. E questo qui che fa? Allunga le mani?
G.L.: No le prime volte. Una volta, così…
Avv. Nino Filastò: Una volta… ,
G.L.: … cominciava a… Io dissi: ‘i’ che fa questo?’
Avv. Nino Filastò: ‘I’ che fa questo’.
G.L.: Eh, a qui’ punto lì, ero solo con lui. Non arrivò a il punto, però gli arrivò vicino. E allora, i’ che feci? Poi andetti via, i’ che dovevo fare?
Avv. Nino Filastò: Eh, Pacciani… Ma la spogliò, gli fece…
G.L.: No, un arrivò a qui’ punto lì, però feci in tempo a anda’ via.
Avv. Nino Filastò: Perché fece in tempo a andar via. Ha fatto proprio bene !
G.L.: E come no… La cosa…
Avv. Nino Filastò: E sarei andato via anch’io. Ma che si scherza davvero!
G.L.: … la unn’è tanto bella. Non lo so io…
Avv. Nino Filastò: Ma dove siamo! Ma allora, scusi, questa cosa del Butini, il Butini, tanto per cominciare, scusi. Lì c’è stato una mattinata intera a cercare di capire questa cosa e non ci è riuscito… Il Butini, che sappia lei, è finocchio, o no?
G.L.: Ma io ero in macchina con lui. però…
Avv. Nino Filastò: No, no, ma a parte questo, a parte questo. Lei un lo conosce?
G.L.: Lo conoscevo appena.
Avv. Nino Filastò: Lo conosceva appena.
G.L.: Unn’è che avevo, che lo conoscessi proprio direttamente.
Avv. Nino Filastò: Eh.
G.L.: Io l’ho visto così…
Avv. Nino Filastò: Quindi, lei non sapeva, lei non lo sa se è finocchio, oppure no.
G.L.: Questo non posso… preciso di dire se gl’era o no.
Avv. Nino Filastò: Ecco, appunto. Ma lei, con questo Fabrizio Butini, ci ha avuto un rapporto sessuale, sì o no?
G.L.: Non proprio direttamente.
Avv. Nino Filastò: Non direttamente. No, non so per lettera… Mi faccia capire.
G.L.: No…
Avv. Nino Filastò: Vi siete scritti delle lettere d’amore…
G.L.: Lei mi dice per lettera. Ma io non capisco perché…
Avv. Nino Filastò: No, per dire…
Presidente: Cosa vuol dire, cosa vuol dire, Lotti?
Avv. Nino Filastò: Cosa vuol dire non direttamente, Lotti?
Presidente: Cosa vuol dire non direttamente?
G.L.: No, che sia andato proprio preciso a far quello. No, questo no.
Presidente: Non è andato con quello scopo lì.
G.L.: No, unn’è arrivato a il punto proprio di… Io non sono…
Presidente: Lei faceva la donna e lui l’uomo?
G.L.: Eh…
Presidente: È così, o no?
G.L.: No, io facevo l’uomo e lui la donna.
Presidente: Ah.
G.L.: Però, unn’è che ci si conoscessi… l’ho visto appena, io sicché… Poi, m’hanno visto così, in questa macchina. Però gl’hanno riconosciuto la macchina…
Avv. Nino Filastò: Insomma, senta, in questa macchina voi, lei e questo Butini, eravate spogliati o vestiti?
G.L.: No. S’era vestiti.
Avv. Nino Filastò: S’era vestiti.
G.L.: È stata una cosa normale, così. Però un c’è stato quasi niente.
Avv. Nino Filastò: Eravate uno sopra a quell’altro, oppure no?
G.L.: No, uno a sedere di qua e uno di là.
Avv. Nino Filastò: Uno a sedere di qua e uno di là. Allora mi dice cosa potevano aver visto, questi Pacciani e Vanni che, per l’appunto passano con la macchina di lì quella sera? Hanno visto due persone sedute in una macchina che stanno uno seduto di qua e uno di là, tranquilli e beati. E allora?
G.L.: Perché gl’hanno detto codesto discorso…
Avv. Nino Filastò: Ma appunto.
G.L.: ‘Ti s’è visto in tal posto’, così e così. Io non capisco.
Avv. Nino Filastò: Il posto, era un posto isolato, fra le frasche?
G.L.: No, frasche. C’è una strada.
Avv. Nino Filastò: Ma una strada di paese, o una strada di campagna?
G.L.: Venendo dal semaforo del piazzone, si scende giù.
Avv. Nino Filastò: C’è un semaforo vicino?
G.L.: C’è un semaforo in cima, lassù.
Avv. Nino Filastò: Non siamo in una città, siamo a San Casciano.
G.L.: Sì, e che ho detto io. Non ho detto mica fuori di San Casciano.
Avv. Nino Filastò: No, no, ho capito. Va bene, no, perché voglio dire, tante volte uno vede due uomini, magari stanno a sedere uno accanto all’altro, insieme, però in una strada di campagna in mezzo alle frasche e uno dice: ‘ma che ci fanno?’
G.L.: Io non ho detto in mezzo… ho detto in una via a San Casciano.
Avv. Nino Filastò: Una via a San Casciano, ma son d’accordo con lei. Era una via a San Casciano, siamo perfettamente d’accordo.
G.L.: Una via… Dal semaforo si scende giù e si gira. È una… via Empolese, se mi ricordo bene. Via Empolese.
Avv. Nino Filastò: Ma allora scusi, quando il Pacciani gli fece questo discorso, che la minacciava, dice: ‘guarda si racconta in giro che ti s’è visto col Butini’. Ma gliel’ha detto lei: ‘ma guarda che io col Butini ero a sedere in automobile in una via di San Casciano, ma i’ che tu hai visto te?’ Gliel’ha detto lei questo?
G.L.: Ma io glielo dissi: ‘come mai t’hai visto bene, di preciso chi gl’era in macchina?’
Avv. Nino Filastò: Chi gl’era… Moh.
G.L.: C’era i fari accesi, può darsi gl’abbia visto bene. Non lo so.
Avv. Nino Filastò: Sì, ma che visto? L’ha detto lei, eravate a sedere in macchina, vestiti, uno accanto all’altro. Che avrà visto?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: I’ che avrà visto? Me lo dica lei i’ che può aver visto?
G.L.: Che ne so che gl’ha visto. Io gli spiego quello che gl’è stato fatto lì, quello… 
Avv. Nino Filastò: Va be’, senta, cerchiamo di… Diciamo, lei, oltre che con Fabrizio Butini, ha avuto… c’è mai stato in macchina con altre persone? Ha avuto altri rapporti con altri uomini?
G.L.: No.
Avv. Nino Filastò: No. Non so, con Pucci per esempio.
G.L.: Co’ i’ Pucci?
Avv. Nino Filastò: No, non lo so mica io.
G.L.: Mi fa certe domande, non le capisco io.
Presidente: È una domanda. È una domanda.
G.L.: Sì, lo so. Lui fa una domanda, però io…
Presidente: Lei dice se…
G.L.: Io, siamo andati insieme però a quel punto lì io non ci sono mai arrivato.
Avv. Nino Filastò: Insomma, senta, quello stare in macchina col Butini, verso il 1982, non si sa bene quando insomma, credo sia a cavallo fra l’episodio di Baccaiano e quello di Giogoli, siamo lì, in quel periodo di tempo intermedio, no?
G.L.: Sì, gl’è quello che mi fa quel discorso…
Avv. Nino Filastò: Sì, sì, benissimo. Questo rapporto in cui vi siete visti lei e Butini, in questa macchina, a sedere insieme dentro la macchina, che è la macchina sua o quella del Butini?
G.L.: No, macchina mia.
Avv. Nino Filastò: Macchina sua. E è stato l’unico episodio di questo genere, o ce n’è stati altri?
G.L.: No.
Avv. Nino Filastò: L’unico. Quello solo.
G.L.: Non ce n’è stati altri.
Avv. Nino Filastò: Quello solo.
G.L.: C’è stato quello di Pietro, basta.
Avv. Nino Filastò: Quello lì solo. Lei non ha avuto altre… Non so, col Butini v’eravate visti altre volte?
G.L.: No.
Avv. Nino Filastò: No. Quella volta lì e basta. E guarda la combinazione, per l’appunto arrivano questi e passano di lì. Però, scusi eh, lei ha scritto… lei dice che sa fare solamente la sua firma e basta. Però una lettera, una lettera, uno scritto l’ha fatto, l’ha scritto, vero?
G.L.: Sì. Ma l’ho scritto come so io.
Avv. Nino Filastò: Come sa lei.
G.L.: Come so scrivere. E in questo scritto c’è scritto: “Che facevi in quella piazzetta della strada verso il bar che ti inculavi Fabrizio Butini?” Ma non è vero. L’ha scritto lei, ma non è vero.
Avv. Stefano Bertini: Comunque leggiamo anche la parte iniziale, eh, di questa frase. Dice: “Vieni con noi sennò si dice”.
Avv. Nino Filastò: Sì.
Avv. Stefano Bertini: Appunto, ecco.
Avv. Nino Filastò: Sì, sì.
Avv. Stefano Bertini: Anche questo è importante.
Avv. Nino Filastò: “Ti inculavi Fabrizio Butini”.
Avv. Stefano Bertini: Si dice.
Avv. Nino Filastò: Si dice.
G.L.: E lo dica, lo dice…
Avv. Nino Filastò: Lo dice.
Avv. Stefano Bertini: Si dice.
Avv. Nino Filastò: Allora, senta, avvocato…
G.L.: O mi sono espresso male io.
Avv. Nino Filastò: … visto che lei è intervenuto, facciamogliela leggere a lui questa lettera. Gli dispiace leggerla lei?
Presidente: Se la vuol leggere.
Avv. Nino Filastò: Dall’inizio eh, piano piano.
G.L.: (voce non udibile)
Presidente: No, forte, forte.
G.L.: “Mario e Pietro Pacciani. Che volete da me “
P.M.: E’ una fotocopia?
G.L.: Può darsi che non mi sia espresso bene anche qui. Non è che…
Presidente: Non lo so. Comunque ora legga quello che è scritto, poi si chiarirà se si è espresso bene, o no.
G.L.: “… che faceva quella piazzetta…”
Presidente: Più voce, perché sennò non si sente.
G.L.: “… la strada verso…” Che c’è scritto, non ci capisco nemmeno io e l’ho scritto io. (voce non udibile) “… Fabrizio Butini. Sono andato con loro la strada a Giogoli. Siamo arrivati vicino alla piazzetta dove è avvenuto l’omicidio. Io sono sceso dalla macchina e Mario Vanni… erano già… andavano verso il furgone. Poi mi chiamano: ‘vieni qui perché devi sparare’. E allora m’ha dato la pistola in mano e ho sparato diversi colpi. Poi presi bene… mia presa di mano per andare verso là, parte sinistra. Poi ho aperto lo sportello, ho visto due… incazzato come una bestia è andato verso la macchina“. Insomma sul di dietro… sul davanti… Sul di dietro l’ho visto. Non sul davanti della guida, sul di dietro.
Avv. Nino Filastò: A me me lo dice?
G.L.: Non ho mica scritto tutto qui, per bene.
Avv. Nino Filastò: Boh.
G.L.: “Vado via. Vado verso… poi sono salito in macchina e sono andato a casa (non capibile).
Avv. Nino Filastò: Va be’, Lotti, senta, i’ che voleva scrivere con questa lettera lei? Cioè a dire, i’ che c’è scritto? Di che parla codesta lettera?
G.L.: No, l’ho scritta cosi, ma non mi sono espresso bene nemmen qui nella lettera,
Avv. Nino Filastò: No. Ma perché l’ha scritta, scusi?
G.L.: L’avevo scritta così, per sfogarmi io, non lo so. Però non l’ho scritta precisa, come dovevo… perché non so scrivere proprio perfetto.
Avv. Nino Filastò: Lei ha detto che è una persona chiusa, no? Ha detto dianzi, quando a un certo punto le ho chiesto perché non aveva parlato con quelle persone, dopo che ha saputo che quei due ragazzi di Baccaiano erano stati ammazzati. Lei dice: ‘mah, io son chiuso, sono una persona chiusa’. E, insomma, poi c’ha tutte queste difficoltà a scrivere, sembra anche a lei. E tutto a un tratto di mette a scrivere questa lettera?
G.L.: Come?
Avv. Nino Filastò: Tutto a un tratto invece lei, per sfogarsi, scrive questa lettera.
G.L.: L’ho scritta così.
Avv. Nino Filastò: Così.
G.L.: Spontanea mia.
Avv. Nino Filastò: Uhm. È sicuro che sia spontanea?
G.L.: Sì, è spontanea.
Avv. Nino Filastò: Uhm. Che vuol dire spontanea?
G.L.: Per liberammi di qualcosa.
Avv. Nino Filastò: Uhm.
G.L.: L’ho detto innanzi, non so scrivere come tante persone.
Avv. Nino Filastò: Sì, sì, no, questo non è mica colpa sua. Non è mica colpa sua, Lotti.
G.L.: Non c’ho studi, sicché.
Avv. Nino Filastò: Ma si figuri, Lotti, per carità.
G.L.: Non so esprimermi bene sulle cose.
Avv. Nino Filastò: Insomma, ora ritorniamo al motivo per cui lei decise di andare con questi due signori, questo giorno, si sta parlando di Giogoli, di andar con loro. Pagina 43 e 44 dell’incidente probatorio. Il Pubblico Ministero le chiede: “Lei aveva paura?” E lei risponde: “Insomma, avevo paura. Non avevo paura delle persone, avevo paura che lo dicesse a tutto il posto di San Casciano”. E qui il Pubblico Ministero dice: “Ma cosa le dicevano? ‘Se non vieni con noi ti s’ammazza? 0 se non vieni con noi si va a dire che tu eri con noi?'” E lei risponde: “Sì, questo qui, questo qui. ‘Che si va a dire a tutti questo fatto qui. Si va a dire a tutti questo fatto qui'”. Cioè a dire: ‘si a dire a tutti, se ho capito bene… Vuole che glielo rilegga? Lotti, senta, perché è importante questa cosa, ripetiamolo perlomeno da capo, per bene. Il Pubblico Ministero le domanda. Anche il Pubblico Ministero se lo chiede, poeromo, però, è comprensibile, dice: ma perché questo qui, dopo aver fatto quell’esperienza di Baccaiano, poi a un anno di distanza dopo, spuntano questi due criminali e gli dicono ‘vieni con noi’ e ci va? Eh, se lo domanda. E gli chiede: “Lei aveva paura?”
G.L.: Eh, su questo punto sì.
Avv. Nino Filastò: Aspetti, aspetti. E lei risponde: “Insomma, avevo paura. Non avevo paura delle persone, avevo paura che lo dicesse a tutto il posto di San Casciano”. Questa è la pagina 43-44. “Ma cosa le dicevano?” Dice il Pubblico Ministero. Con quelle domandine che fa lui tante volte, un pochino suggestive. “‘Se non vieni con noi ti s’ammazza? O se non vieni con noi si va a dire che tu eri con noi?'”
G.L.: Son tutte e due le cose.
Avv. Nino Filastò: Tutte e due le cose. “Sì, questo qui, questo qui. ‘Che si va a dire a tutti questo fatto qui'”. E’ così?
G.L.: Sì, sì.
Avv. Nino Filastò: Allora dissero: ‘guarda, o tu vieni con noi, o ti s’ammazza e poi si va a dire a tutti che tu eri con noi quando siamo andati a Baccaiano’. E’ così?
G.L.: È così.
Avv. Nino Filastò: E allora perché ha tirato fuori questa storia del Butini? O Lotti! Cosa c’entra il Butini?
G.L.: Come i’ che centra il Butini? Gl’è sempre su questo fatto qui.
Avv. Nino Filastò: Allora gli dissero tutte e tre le cose.
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Gli dissero: ‘ti s’ammazza, si dice che t’eri con noi a Baccaiano. Si dice che tu t’inculavi il Butini’. E’ questo che gl’hanno detto?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Accidenti però, che minaccia. Ma questa è la prima volta che lo dice, sa.
P.M.: L’ha sempre detto. Gliel’ha detto lei come contestazione.
Avv. Nino Filastò: No. Nossignore. Finora ha fatto delle alternativa. Ha detto una volta una cosa, un’altra volta un’altra.
P.M.: Non ha mai escluso l’una o l’altra.
Avv. Nino Filastò: Ora, tutto insieme lo sta dicendo ora, per la prima volta.
P.M.: (voce non udibile)
Avv. Nino Filastò: E quindi vennero da lei. A casa sua questa volta vennero, no?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: “Sentii picchiare, così, io non sapevo mica chi erano”. “E lei era solo in casa?” “Sì”, risponde…
G.L.: Ero nella casa di Scherma.
Avv. Nino Filastò: Ah, era laggiù alla draga.
G.L.: Dormivo lì. Dormivo lì dentro. In quella casa… insomma l’era per franare.
Avv. Nino Filastò: In un periodo di tempo a questa draga c’ha dormito anche la Filippa con lei, vero?
G.L.: Sì, la c’è stata. Diverse volte, non una volta.
Avv. Nino Filastò: E questa volta non c’era la Filippa.
G.L.: Quale quella volta?
Avv. Nino Filastò: Questa volta che sono venuti Pacciani e Vanni?
G.L.: No.
Avv. Nino Filastò: No. Si faceva da mangiare da sé, lei?
G.L.: Lei?
Avv. Nino Filastò: Lei, il Lotti. Si faceva da mangiare da sé, dico, alle…
G.L.: Io me lo son fatto sempre da me.
Avv. Nino Filastò: Usa dei coltelli da cucina?
G.L.: No, coltelli normali.
Avv. Nino Filastò: Da cucina.
G.L.: Son coltelli normali.
Avv. Nino Filastò: Quelli da cucina per tagliar la carne, non li adopra?
G.L.: No.
Avv. Nino Filastò: Allora lei, naturalmente, di fronte a tutte queste minacce che ci ha detto oggi, lei gli va dietro con la sua macchina. Quale macchina, di che colore?
G.L.: Quale a… in che anno…
Avv. Nino Filastò: Lotti, stiamo sempre parlando…
G.L.: Se mi dice l’anno, gliene dico preciso, sennò…
Avv. Nino Filastò: Glielo dico subito. Settembre 1983.
G.L.: Nell’82 avevo un 124 giallo. Poi, nell’83, cambiai il 124 e comprai il 128 coupé.
Avv. Nino Filastò: Quindi ci aveva…
G.L.: Però, il preciso, il giorno, o il mese, non me ne ricordo.
Avv. Nino Filastò: Ci aveva un 128, di che colore?
G.L.: Un 128 rosso.
Avv. Nino Filastò: Rosso. E si fermarono su questo spiazzo. C’è sempre uno spiazzo. Va be’, si fermarono su questo spiazzo. Spensero i fari? Lei li spense i fari?
G.L.: Mah, in che posto? Se un me lo dice…
Avv. Nino Filastò: A Giogoli. Via, Lotti, si sta parlando di Giogoli.
Presidente: Lotti, si parla di Giogoli, si parla di Giogoli.
G.L.: Ma se a me la un me lo dice, come fo a…
Avv. Nino Filastò: No, ma glielo avevo detto prima…
Presidente: Va be’, ma si stava facendo il discorso…
Avv. Nino Filastò: No, ha ragione. Mi ero dimenticato di dirglielo, si sta parlando di Giogoli, Lotti. La domanda è se lei spense i fari.
G.L.: Nella piazzetta?
Avv. Nino Filastò: Quando arrivò nella piazzetta.
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Sì. E loro, Pacciani e Vanni, li spensero? ;
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: C’era stato altre volte in questo posto?
G.L.: No.
Avv. Nino Filastò: Lei andava avanti a Pacciani, o lo seguiva?
G.L.: No, dietro.
Avv. Nino Filastò: Durante il percorso, Pacciani si fermò?
G.L.: No.
Avv. Nino Filastò: Cambiò strada…
G.L.: No, mai cambiato strada.
Avv. Nino Filastò: Diritto, anche qui, fino al furgone.
G.L.: Io sono andato direttamente lì.
Avv. Nino Filastò: Benissimo.
G.L.: Sapevan preciso dov’era il posto e quando…
Avv. Nino Filastò: Sapeva preciso il posto…
G.L.: E il furgone.
Avv. Nino Filastò: Ma gliel’aveva indicato lei, prima, questo posto?
G.L.: No.
Avv. Nino Filastò: Lei, era la prima volta che lo vedeva questo posto?
G.L.: La prima volta, sì.
Avv. Nino Filastò: Anche il furgone era la prima volta che lo vedeva?
G.L.: Io lo veddi quella sera quando gli… quando si arrivò lì.
Avv. Nino Filastò: Si ricorda che tipo di furgone era?
G.L.: Mah, il coso, lo stile di’ furgone?
Avv. Nino Filastò: No, la marca.
G.L.: Eh, la marca era un Volkswagen, però un son sicuro e gl’era un Volkswagen o no.
Avv. Nino Filastò: Va bene. E quindi, Pacciani e Vanni scendono dalla macchina. E vanno verso il furgone.
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: E lei? Lei che fa?
G.L.: Io scendo dalla macchina e… prò un vo proprio lì, vicino alla… al furgone.
Avv. Nino Filastò: Lei sta un po’ a distanza.
G.L.: A distanza, sì.
Avv. Nino Filastò: Quanto distante?
G.L.: Eh, pochissimo. Pochissimo da loro.
Avv. Nino Filastò: Quanto?
G.L.: Saranno… un metro o due.
Avv. Nino Filastò: Faccia conto che quel televisore lì, è il furgone.
G.L.: No, un pochino più vicino.
Avv. Nino Filastò: Più vicino che da quel televisore?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Alla metà?
G.L.: Eh, in do’ lasciò la macchina, c’è pochissimo, un c’è tanto.
Avv. Nino Filastò: Quindi, con queste due macchine, a questo furgone gi andaste addosso tutti e due. Tutti, con le macchine.
G.L.: No, addosso, no. Io…
Avv. Nino Filastò: Addosso, no. Ma insomma, a distanza di pochi metri.
G.L.: Eh, quattro o cinque metri, massimo.
Avv. Nino Filastò: Quattro o cinque metri, massimo. Tutti e due.
G.L.: No…
Avv. Nino Filastò: Sia con la macchina sua, che la macchina di Pacciani.
G.L.: La macchina sua, sì… Andette, passata la piazzola. Non sopra, andette proprio preciso alla piazzola… Un po’ più avanti.
Avv. Nino Filastò: La domanda è: se, con le due macchine, andaste vicino al furgone e di quanto.
G.L.: Io mi fermai, sempre sulla strada, però nella piazzetta in o’ c’è degli ulivi, una casa lì vicino.
Avv. Nino Filastò: Lei ci è tornato sul posto?
G.L.: Come, su il posto?
Avv. Nino Filastò: Dopo il fatto ci è tornato?
G.L.: No..
Avv. Nino Filastò: Come, non ci è tornato con la Polizia?
G.L.: Ah, quello sì.
Avv. Nino Filastò: Ah, ecco, ci è tornato. Ha fatto anche un grafico, qui.
G.L.: Eh, il sopralluogo per. . .
Avv. Nino Filastò: Eh, certo. Eh, si capisce. E quindi lei… Ma le vostre macchine, rispetto al furgone – sto parlando della sua e di quella di Pacciani e di Vanni –
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Più o meno, grossomodo, indicando, tenendo come punto di riferimento questo spazio che ha di fronte a sé che è quello là del televisore, a che distanza le lasciaste?
G.L.: Da il furgone?
Avv. Nino Filastò: Sì.
G.L.: Mah, come fo a giudicare? Gli ho detto quattro o cinque, metri.
Avv. Nino Filastò: Quattro o cinque…
G.L.: Anche di più, non lo so di preciso.
Avv. Nino Filastò: Più di 10 metri?
G.L.: No, io unn’ho detto 10 metri.
Avv. Nino Filastò: No, per dire, ha etto un po’ di più di quattro o cinque…
G.L.: Può darsi siano otto metri, di preciso…
Avv. Nino Filastò: Otto metri. Insomma, otto metri…
G.L.: … a giudicarlo…
Avv. Nino Filastò: Quindi, scese di macchina, andando praticamente verso il furgone. E come fa a dire che lei si fermò distante dal furgone? Scusi, lei era lì.
G.L.: Ma un posso mica lasciarla macchina in mezzo alla strada.
Avv. Nino Filastò: No, e chi gli ha detto di lasciare la macchina in mezzo alla strada.
G.L.: C’è una piazzettina, lascio la macchina lì.
Avv. Nino Filastò: Sì, sì.
G.L.: Non è che…
Avv. Nino Filastò: La lascia in do’ la vole, questa macchina. La lascia a quattro o cinque metri di distanza, sette-otto, massimo.
G.L.: Ora, sarà stato anche di più…
Avv. Nino Filastò: Di distanza da questo furgone. Lo ha detto lei, dianzi. Era di più, ce lo dica, insomma, non ci tenga sulle spine. Non è molto difficile…
G.L.: Come fo a giudicare. ..
Avv. Nino Filastò: Ma come fa…
G.L.: … può darsi che sian stati 10 metri.
Avv. Nino Filastò: Ma come, scusi, abbia pazienza, c’era lei in quel posto. Come fa a giudicare una distanza? La distanza si giudica a metri. Si dice: guarda…
G.L.: E come fo a giudicarla?
Avv. Nino Filastò: Si dice, guardi: fino alla signorina con il golf arancione, fino al televisore, fino al Presidente, fino a lei, avvocato… Insomma, mi dica, ce lo dica.
G.L.: E gliel’ho già spiegato. Otto o nove metri, il massimo.
Avv. Nino Filastò: Otto o nove metri, va bene.
G.L.: Sennò…
Avv. Nino Filastò: E lei scende e va verso il furgone. E lei si avvicina… Poi vi avvicinate.
G.L.: Ma s’avvicinan prima loro, là, al furgone.
Avv. Nino Filastò: Si avvicinano prima loro. Ecco.
G.L.: Il Vanni e il Pacciani.
Avv. Nino Filastò: Ma lei cosa fa? Si avvicina a loro, o son loro che si avvicinano a lei? Perché, a un certo momento, lei deve essere molto vicino a Pacciani. Guardi, glielo dico subito.
G.L.: Ma io ho detto… scendo dalla macchina e vo su… più vicino a Pietro. Poi mi chiama e allora mi sposto in verso di loro.
Avv. Nino Filastò: Ah, allora Pietro l’ha chiamato, eh? Gli ha detto,… come gli ha detto? ‘Lotti, vieni qua. ‘
G.L.: ‘Lotti, vien qua.’ E i’ che… E mi mostrano una cosa… che io un sapevo nemmeno tenerla in mano, questa…
Avv. Nino Filastò: Quindi, quando Pietro la chiama e gli dice: ‘Lotti, vieni qua’, a che distanza siete dal furgone? :
G.L.: Come fo a giudicarlo? Un lo so mica…
Avv. Nino Filastò: Insomma, va be’…
G.L.: … un metro, poco più.
Avv. Nino Filastò: O via, poco più. O bravo. Vede… Quindi, vicinissimo.
G.L.: Sì, vicino.
Avv. Nino Filastò: Dice: ‘Lotti, vieni qua.’ Lei si avvicina… Ecco, questo furgone, mi pare gliel’ha chiesto qualcun altro, dentro ci aveva la luce accesa?
G.L.: Una lueina accesa, mi pare.
Avv. Nino Filastò: Ci ha anche la luce accesa. Dice: ‘Lotti, vieni qua.’ E gli dà una pistola. Va bene, è così?
G.L.: Mah, io non l’avevo mai viste, mai… un sapevo nemmen come fare a adoprarla.
Avv. Nino Filastò: Comunque, gli dette quest’arma in mano a lei.
G.L.: Sì. Però, lì per lì, un sapevo come fare a tenerla in mano.
Avv. Nino Filastò: Prima che questo Pacciani le desse quest’arma in mano, Pacciani aveva già sparato contro il furgone?
G.L.: No, prima no.
Avv. Nino Filastò: Benissimo.
G.L.: Poi vedde che un…
Avv. Nino Filastò: Va be’
G.L.: … che un mi riusciva di cosare…
Avv. Nino Filastò: No, no. No, no, quello… ci si arriva, ci si arriva. Aspetti, aspetti. Non anticipiamo le cose. Lei, prima, questa pistola l’aveva mai vista?
G.L.: No.
Avv. Nino Filastò: Aveva mai avuto modo di maneggiare una pistola, prima di quella sera?
G.L.: Mai.
Avv. Nino Filastò: Sa come si mette la pallottola in canna in una pistola?
G.L.: No.
Avv. Nino Filastò: Com si toglie la sicura?
G.L.: Se un son pratico, come fo a dirlo…
Avv. Nino Filastò: No.
G.L.: … che un l’ho fatte…
Avv. Nino Filastò: No. E basta. Quindi lei non è in grado di dire, siccome lei mi par di capire che di armi, e specialmente di pistole non se ne intende punto…
G.L.: No, nulla, niente. Nulla, nulla.
Avv. Nino Filastò: E quella era la prima volta in vita sua che prendeva in mano una pistola?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Ma è sicuro?
G.L.: Son sicurissimo.
Avv. Nino Filastò: O Lotti, via…
G.L.: Son sicurissimo.
Avv. Nino Filastò: E Pacciani lo sapeva questo?
G.L.: I’ che?
Avv. Nino Filastò: Che lei era la prima volta che pigliava una pistola in mano.
G.L.: Io un gl’ho mica detto… E i’ che gli andavo a dirgli…
Avv. Nino Filastò: No, non gliel’ha detto. Quindi non lo sapeva. No, tante volte, poteva, ne avete parlato prima…
G.L.: Se dico non ho mai visto, è la prima vola qui’ giorno lì e basta.
Avv. Nino Filastò: Però lei c’ha un talento naturale, sa?
G.L.: Come un talento naturale?
Avv. Nino Filastò: Va be’, lasciamo perdere.
G.L.: Ah… se gli dico così…
Avv. Nino Filastò: Allora lei però l’ha avuta in mano questa pistola. Questa volta.
G.L.: Mah, me l’ha data. Però un sapevo nemmeno come fare…
Avv. Nino Filastò: Va bene, benissimo. Lei l’ha avuta in mano. Ce la può descrivere?
G.L.: Come, la pistola?
Avv. Nino Filastò: La pistola, ce la descrive? Ci dice com’era? Lunga, corta… Più corto il manico, più lunga la canna, più corto, più corto la canna del manico, nera, chiara, nichelata… com’era?
G.L.: L’era su il nero.
Avv. Nino Filastò: Su il nero. Poi, il manico com’era? Più lungo o più corto della canna?
G.L.: No, di quegli normali. Normali come prendere…
Avv. Nino Filastò: Normali non lo può dire, perché siccome li questa è proprio una di quelle occasioni in cui lei normali non lo può dire. Perché lei, di pdstole, non se ne intende. Non ne ha mai vista una, non ne ha mai maneggiata una. Quindi, lei, normale non lo può dire. Lei ci dice com’era questo manico. Più lungo o più corto della canna?
G.L.: Prende una mano.
Presidente: Prendeva la mano, sta nella mano?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Eh, per forza. Vorrei anche vedere, una pistola, se c’ha un manico, se non sta nella mano…
Presidente: No, nel senso, non fuoriusciva? No…
Avv. Stefano Bertini: Sta rispondendo. Una pistola che non usciva da…
Presidente: Ah, non usciva dalla mano.
Avv. Nino Filastò: Non era più lungo della mano.
Presidente: Ecco.
G.L.: Io, le mani piccole un l’ho, sicché…
Avv. Nino Filastò: E la canna era lunga?
G.L.: Eh, sarà stata… Di preciso, come fo a ricordarmi tutto? Giù per su, lunga così. Di preciso un posso… Come fo a…
Presidente: Il caricatore usciva o no, fuori?
G.L.: Mah, non ho guardato. Perché, a qui’ punto lì, un sapevo più i’ che fare.
Avv. Nino Filastò: No..
G.L.: Unn’ho visto bene se c’era…
Avv. Nino Filastò: Per Pacciani gli dice di sparare. E lei
G.L.: E io un sapevo nemmen come fare a adoprarla sicché, unn’è che…
Avv. Nino Filastò: Però ha sparato.
G.L.: Ho provato a sparare, prò un so se l’ho preso ni vetro…
Avv. Nino Filastò: No, no, lasciamo perdere se l’ha preso. Ma i colpi li ha sentiti.
Presidente: Ma ha sparato.
G.L.: Eh, il colpo l’ho sentito quando gl’è partito. Però…
Avv. Nino Filastò: Quanti?
G.L.: Eh, un lo so mica. Saranno stati due, tre… di preciso, come fo a dirlo.
Avv. Nino Filastò: Comunque, più d’uno.
G.L.: Eh?
Avv. Nino Filastò: Più d’uno, comunque.
G.L.: Più d’uno, sì.
Avv. Nino Filastò: E lei ha sparato contro il furgone, o contro i ragazzi che eran dentro il furgone? Ha mirato contro qualcuno?
G.L.: Io… ho tirato verso il furgone. Se l’ho preso o no, un lo so.
Avv. Nino Filastò: Beh, a un metro, non piglia’ un furgone, è un po’ difficile, eh.
G.L.: Eh, lo so…
Avv. Nino Filastò: Comunque, lei ha sparato contro il furgone, o contro i ragazzi che erano dentro il furgone?
G.L.: Insomma, di faccia così, g’era..
Avv. Nino Filastò: Eh?
G.L.: Di fronte a il furgone.
Avv. Nino Filastò: Di fronte al furgone.
G.L.: Di fronte a il furgone.
Avv. Nino Filastò: Lei ha visto che dentro il furgone c’erano dei ragazzi?
G.L.: Per l’appunto c’era un vetro mezzo opaco, sicché un si vede tanto bene.
Avv. Nino Filastò: Un si vede tanto bene. Però lei ha detto che aveva sparato contro il vetro. E ora si è capito che il vetro è il parabrezza.
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Allora un l’ha preso, sa?
G.L.: Come?
Avv. Nino Filastò: Non l’ha mica preso.
G.L.: No?
Avv. Nino Filastò: No.
G.L.: E avrò preso lo sportello, di preciso…
Avv. Stefano Bertini: Il parabrezza non l’ha mai detto. Nemmeno stamattina ha detto il parabrezza, eh.
Presidente: Ha parlato di vetro opaco, ora, eh. Non è il parabrezza eh.
Avv. Stefano Bertini: Il parabrezza non lo ha mai detto.
Presidente: Ora non confondiamo.
G.L.: Ho visto il vetro opaco.
Presidente: Lotti, chiarisca bene.
Avv. Nino Filastò: Ha detto vetro, infatti. Ha detto vetro.
Avv. Stefano Bertini: Non c’è solo il parabrezza come vetro, nella macchina.
Avv. Nino Filastò: Lei, avvocato difensore…
Avv. Stefano Bertini: Sì.
Avv. Nino Filastò: Avvocato difensore…
Avv. Stefano Bertini: Sì, sono io.
Avv. Nino Filastò: … lei non c’era quando io ho chiesto al signor Lotti che cosa intende per vetro. E lui mi ha detto che, per vetro, intende il parabrezza. Ci siamo stati cinque minuti a chiarire questa cosa.
P.M.: Eh, via, avvocato…
Avv. Stefano Bertini: Ha risposta anche a me…
Presidente: Sì, avvocato, però.. .
Avv. Stefano Bertini: … il vetro.
Presidente: Scusi, avvocato Bertini, però dobbiamo precisare una cosa, in questo frangente ha detto che il vetro era mezzo opaco. E non era certamente il vetro del parabrezza.
Avv. Stefano Bertini: Certamente.
Presidente: Questo, ha detto ora. Se dobbiamo stare alle regole. Bene Comunque ci spieghi lei, allora, Lotti. Bene, quello che voleva sapere l’avvocato.
Avv. Nino Filastò: Allora?
G.L.: Come?
Avv. Nino Filastò: Ha sparato contro il parabrezza, o contro il vetro opaco?
G.L.: Contro il vetro opaco. Allora ho preso lo sportello, o il vetro… Un lo so io di preciso.
Avv. Nino Filastò: Un lo sa.
G.L.: Cioè, la paura d’avere la pistola in mano, non son sicuro e l’ho preso o no.
Avv. Nino Filastò: Ma i ragazzi li ha presi?
G.L.: E come fo a saperlo?
Avv. Nino Filastò: Glielo dico io, li ha presi. Perché di nove colpi, non ce n’è uno che non è andato a segno, contro quei poveri ragazzi. Lo sa lei questo?
G.L.: Eh, ma c’è stato quell’altro che gli ha sparato di là.
Avv. Nino Filastò: Lei ha sparato contro i ragazzi, sì o no?
G.L.: Contro il furgone, ho detto io.
Avv. Nino Filastò: Ah.
G.L.: Però un so…
Avv. Nino Filastò: Spara tre colpi contro il furgone…
G.L.: … se gli ho presi.
Avv. Nino Filastò: … però lei non sa se ha preso i ragazzi.
G.L.: No.
Avv. Nino Filastò: E i ragazzi li aveva visti, li vedeva dentro mentre sparava? Sì, o no?
G.L.: No.
Avv. Nino Filastò: No.
Presidente: Senta Lotti… Scusi, avvocato, se mi inserisco un attimo. Però, nell’incidente probatorio lei ha detto che vide che il ragazzo, almeno un ragazzo era a sedere.
G.L.: No, da principio…
Presidente: Quindi vuol dire che allora, anche col vetro opaco, la luce interna fioca…
G.L.: Sì, io ho detto la parte di dietro.
Presidente: … o qualcosa vedeva.
G.L.: Dalla parte di dietro. Che si spostava. Però un vedevo bene.
Avv. Nino Filastò: E quando l’ha detto questo… Lei ricorderà che ha detto anche che i ragazzi erano a sedere davanti. Erano a sedere sul sedile anteriore. Poi si è corretto, il giorno dopo, come lei sa!
P.M.: Nell’incidente probatorio ha sempre detto dietro, via… Nei verbali qui ha detto davanti…
Presidente: Comunque, qualcosa vedeva qualcosa, riusciva a vederla.
(brusio)
Avv. Nino Filastò: Il giorno 27 novembre. E il giorno 28 novembre ha detto: ‘mi ero sbagliato ieri.’ Avv. Stefano Bertini: Il 27 disse anche che vide…
G.L.: O un mi son spiegato bene. Non ho sbagliato.
Presidente: Va bene. Ora facciamo parlare lui, eh. Facciamo parlar lui.
Avv. Stefano Bertini: “… vidi un’ombra.” Quindi era palese che l’ombra non poteva esser davanti, ma dietro.
Avv. Nino Filastò: Certo.
Presidente: Va bene, ora facciamo chiarire a lui.
Avv. Nino Filastò: Quindi lei, avvocato, sta suggerendo al suo difeso…
Avv. Stefano Bertini: No, io…
Avv. Nino Filastò: … di dire che ha sparato…
P.M.: Di dire la verità.
Avv. Stefano Bertini: No, io sto ricordando quello che disse il 27 di novembre in quest’aula.
Avv. Nino Filastò: Sì.
Avv. Stefano Bertini: Disse che si affiancò al furgone e vide delle ombre.
Avv. Nino Filastò: Avvocato, io la pregherei di non interrompermi troppo.
Avv. Stefano Bertini: È solo per precisare, avvocato.
Avv. Nino Filastò: Ha capito? Perché non vorrei andar incontro a uno sfogo che c’ho sullo stomaco da tanto tempo.
Presidente: Va bene, va bene, avvocato. Allora, a questo punto, interrompiamo 10 minuti, perché anche Lotti è stanco. Va bene?
P.M.: Bene. Meglio, meglio…
Presidente: Domani non si può tenere udienza, perché l’aula è occupata dal GIP.
P.M.: Bene, Presidente.
Avv. Nino Filastò: (voce non udibile)
Presidente: Eh, purtroppo mi è stato comunicato ieri che l’aula… Va be’, si andrà a venerdì. Lotti, fra un po’ le arriverà anche l’acqua. Quindi, se ha bisogno… Ora andiamo avanti per un’altra oretta e poi sospendiamo.
Avv. Nino Filastò: (voce non udibile)
Presidente: Eh, lo so. Vuole l’acqua?
Avv. Nino Filastò: (voce non udibile)
G.L.: Mah, subito, in questo momento no.
Presidente: Va be’, comunque le arriverà una bottiglia ora, fra poco. Bene.
Avv. Nino Filastò: Non faccia complimenti, eh, Lotti.
Presidente: Il vino non glielo possiamo dare, però l’acqua, sì.
G.L.: A dire la verità, il vino ne bevo pochissimo.
Presidente: Prego, avvocato. Prego, possiamo riprendere.
Avv. Nino Filastò: Grazie, Presidente. Senta, Lotti…
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: … volevo farle una domanda, a proposito di questo percorso che avreste fatto con la macchina, lei… Lei ha detto che questa piazzola era passato un bar, è vero?
G.L.: Come, la piazzola, passato un bar…
Presidente: Si stava a Giogoli, no?
Avv. Nino Filastò: Ah, no, no. Scusi, scusi. Sto tornando a Baccaiano, ha ragione.
Presidente: Ah, a Baccaiano. Ah, va bene.
G.L.: Il bar, come fa a essere…
Avv. Nino Filastò: Abbia pazienza, scusi, scusi.
Presidente: Allora, torni a Baccaiano. Va bene?
Avv. Nino Filastò: No, no, ero tornato a Baccaiano. siccome, no, è una persona che me lo ha fatto presente, una cosa che volevo confrontarla. Tornando a Baccaiano, questa piazzola dov’era la macchina di questi ragazzi, eccetera. Lei ci ha descritto dianzi quest’episodio, è ha detto passato un bar. Che le ho chiesto a che distanza era e lei ha detto qualche chilometro, ha detto così.
G.L.: È circa un chilometro, sì.
Avv. Nino Filastò: È circa un chilometro.
G.L.: Lì, andare verso…
Avv. Nino Filastò: Quindi, venendo da San Casciano, prima si passa il bar e poi si arriva alla piazzola.
G.L.: Mah, da San Casciano, bisogna pigliare… il Ponte Rotto, San Pancrazio, si scende…
Avv. Nino Filastò: San Pancrazio… e poi c’è il bar.
G.L.: No, non c’è il bar, vicino. C’è la strada che va verso Baccaiano. Però, in do’ c’è il paesino.
Avv. Nino Filastò: Ma insomma…
G.L.: Un lo so se mi son spiegato.
Avv. Nino Filastò: … arrivando, per arrivare alla piazzola, si passa davanti a questo bar, oppure no?
G.L.: Ma quale bar?
Avv. Nino Filastò: Un bar, ha parlato lei di un bar. Ha detto c’era…
G.L.: Ma mica lì, gl’era a un chilometro più avanti, là. Più avanti, verso il coso.
Avv. Nino Filastò: Insomma, non ci si passa davanti al bar.
G.L.: No.
Avv. Nino Filastò: È dopo, il bar.
G.L.: Il bar gl’è più avanti della…
Avv. Nino Filastò: Più avanti, andando verso Baccaiano.
G.L.: Verso Baccaiano, sì.
Avv. Nino Filastò: Oh, ho capito, va bene. Siccome lei mi aveva detto passato un bar, allora glielo chiedevo. Perché anche a me mi risultava che era dopo. Va bene, chiaro. Dica una cosa, Lotti, ho visto che quando lei faceva vedere come aveva preso questa pistola che le avrebbe passato Pacciani, lei usava… ecco…
G.L.: Come?
Avv. Nino Filastò: … così? L’ha presa così?
G.L.: Io, a dir la verità, son mancino, sicché unn’è che…
Avv. Nino Filastò: È mancino?
G.L.: Son mancino, io.
Avv. Nino Filastò: Oh, questo volevo sapere io.
G.L.: Eh.
Avv. Nino Filastò: Lei è mancino.
G.L.: Però, di molte cose, posso adoprare anche la destra.
Avv. Nino Filastò: Però lei, normalmente, è mancino. Va bene, mi era parso proprio a vedere che lei era mancino, glielo volevo chiedere, ecco. Va bene, mancino. Perfetto. Insomma, senta, per tornare a questi spari che lei ha rivolto verso il furgone, lei ha mirato, o non ha mirato contro le persone? Sa cosa vuol dire mirare, no?
G.L.: Sì, lo so, ma io
Avv. Nino Filastò: Ma contro le persone, lei…
G.L.: … ma un son mica sicuro se l’ho prese o no. Questo, non posso…
Avv. Nino Filastò: No, no, lasci perdere se li ha presi oppure no. Volevo sapere se lei ha mirato.
G.L.: Io ho fatto così, però unn’è…
Avv. Nino Filastò: No, abbia pazienza, per mirare significa, capisce, fare in modo di allineare la canna della pistola verso il bersaglio.
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Ecco. Ora io sto mirando a lei.
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Ecco. Lei ha fatto così con quella pistola, oppure no?
G.L.: Però ero impaurito, con la mano non sapevo come fare a tirare il coso. Sicché la unn’è una cosa tanto facile.
Avv. Nino Filastò: Lo so, lo so che non è tanto facile. Ma insomma, voglio dire…
G.L.: Se uno un l’ha presa mai la pistola in mano…
Avv. Nino Filastò: Sì, ma lei la pistola l’ha diretta verso le persone, oppure no?
G.L.: Verso il furgone. Il furgone fermo.
Avv. Nino Filastò: Ho capito. Via, basta. L’ha diretta verso il furgone. Ci può dire perché sparò?
G.L.: Mah, se mi dice di sparare, io i’ che fo? A qui’ punto lì…
Avv. Nino Filastò: Se gli dice di buttarsi in Arno, lei si butta in Arno?
G.L.: Dice: ‘tu devi sparare…’, e arrabbiato così, i’ che posso fare?
Avv. Nino Filastò: Arrabbiato. Ma urlava?
G.L.: Eh, qualcosa gl’ha detto. Urlava… così. E io i’ che potevo fare?
Avv. Nino Filastò: E urlava “spara”, e questi due, dentro al furgone, che facevano, mentre Pacciani urlava?
G.L.: Gl’era vicino a me. Poi gl’ha visto…
Avv. Nino Filastò: No, le ho chiesto cosa facevano i due dentro il furgone.
G.L.: Mah, io non li ho mica visti per bene dentro.
Avv. Nino Filastò: Ah, quindi lei non lo sa.
G.L.: Gli era sempre la parte opposta di dietro.
Avv. Nino Filastò: Ma qualcuno si è affacciato dallo sportello, fra questi due ragazzi…
G.L.: No, un l’ho visto proprio affacciato allo sportello.
Avv. Nino Filastò: Infatti lei lo ha detto, a pagina 50 del verbale di incidente probatorio: “Mi hanno dato la pistola loro…” “Loro”, poi, non loro, Pacciani.
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Perché Vanni un gli ha mica dato la pistola.
G.L.: Forse un m’ero spiegato tanto…
Avv. Nino Filastò: Va bene. No, no…
G.L.: Sulle dichiarazioni. . .
Avv. Nino Filastò: … d’accordo. “Non potevo mica fare diversamente.” Va be’, ha detto così… “E dopo, Pietro, apre lo sportello”, lei ha detto. Io vorrei sapere – questo lo ha detto sempre a pagina 50 dell’incidente probatorio – vorrei sapere quale sportello apre Pietro. Perché, guardi, il furgone Volkswagen, ha praticamente tre sportelli.
G.L.: Ha due sportelli di dietro.
Avv. Nino Filastò: No.
G.L.: Un lo so. . .
Avv. Nino Filastò: Ce n’ha due davanti, va bene?
G.L.: Ma fuori che questi davanti in do’ c’è la guida.
Avv. Nino Filastò: Dove c’è la guida.
G.L.: No, fuori…
Avv. Nino Filastò: E poi ce n’ha uno da una parte.
G.L.: No, dicevo, quelli fuori della guida.
Avv. Nino Filastò: Ah.
G.L.: Ci sarà’ uno sportello che si apre.
Avv. Nino Filastò: No, ci sarà. Anzi, ce n’ha quattro, per l’esattezza. Ho sbagliato io. Ce n’ha, uno dietro; uno, di fianco; e due vicino… Quali aprì di sportelli, Pacciani?
G.L.: Questo dalla parte di qua.
Avv. Nino Filastò: Di fianco?
G.L.: Dalla parte in do’ ero io.
Avv. Nino Filastò: No, dico: lasci perdere dov’era lei. Perché non si è capito prima, in dov’era lei, come si fa a capirlo ora. Io voglio chiederle, le ho chiesto se aprì lo sportello, uno dei due sportelli della guida, oppure se aprì lo sportello di fianco…
G.L.: Quello di dietro, ho detto.
Avv. Nino Filastò: Di dietro.
G.L.: Non quello in do’ c’è la guida. Sennò…
Avv. Nino Filastò: Di dietro, di dietro.
G.L.: Dalla parte…
Avv. Nino Filastò: Di fianco, non di dietro.
G.L.: … alla metà di’ furgone.
Avv. Nino Filastò: A metà del furgone. Bravo, benissimo. lei vide che i giovani del furgone erano stati colpiti?
G.L.: Eh, lì per lì unn’è che abbi…
Avv. Nino Filastò: Non so, vide…
G.L.: Saranno stati colpiti di certo.
Avv. Nino Filastò: No, no, “saranno stati”, lasci fare. Lo vide lei, sì o no?
G.L.: Gli eran giù. Gli eran giù… Uno gl’era appoggiato dalla parte di là e uno un pochin più giù.
Avv. Nino Filastò: E quando l’ha visto lei questa cosa?
G.L.: Quando gl’hanno aperto lo sportello.
Avv. Nino Filastò: Ma che eran morti, se ne accorse?
G.L.: No, come fo a acco… Un sono mica andato vicino, proprio lì in do’ gl’eran loro, le du’ persone.
Avv. Nino Filastò: No. Se ne accorse qualcun altro che erano morti?
G.L.: Ma lui gli ha sparato tanto…
Avv. Nino Filastò: No, le chiedo, a parte lei, lei non vide che questi ragazzi eran morti. Le domando, eravate in tre, no?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Se ne accorse qualcun altro che erano morti?
G.L.: E come fo a dirlo questo?
Avv. Nino Filastò: Non lo sa.
G.L.: Come fo a dire…
Avv. Nino Filastò: Non lo sa. Per esempio, potrebbe averle detto Pacciani, o Vanni: ‘guarda, son morti, poverini…’ No, ‘poverini’, no. Insomma, morti.
G.L.: Io… lì per lì, può darsi che m’abbin detto qualcosa, però unn’ero tanto per…
Avv. Nino Filastò: Non l’ha visto.
G.L.: … di rispondere per bene, perché non…
Avv. Nino Filastò: Non sa…
G.L.: … in quei momenti lì, non sai… 
Avv. Nino Filastò: No. Ma lo vide lei che erano due uomini?
G.L.: Quando gl’era, aprirono lo sportello, quell’altro cominciò a alzar la voce. Dice: ‘bah, son du’ omini.’
Avv. Nino Filastò: Ah…
Avv. Nino Filastò: L’avevan visto uno dei due, dietro, l’aveva visto.
Avv. Nino Filastò: Uno dei due?
G.L.: Eh, se uno gl’ha i capelli lunghi, bisogna vedere come, i capelli lunghi.
Avv. Nino Filastò: Ma lasci perdere i capelli lunghi. Io voglio sapere: lei lo vide che erano due uomini, o no? Sì, o no?
Avv. Nino Filastò: Lo vidi quande… quande aprirono lo sportello.
Avv. Nino Filastò: Come fece a vederlo?
G.L.: Se uno gl’è giù, si vede. Uno gl’ha i capelli lunghi… Un lo so.
Avv. Nino Filastò: Ma uno, si vede coi capelli lunghi, può essere una donna.
G.L.: Bisogna che sia andato proprio lì, a vedere proprio…
Avv. Nino Filastò: Appunto. No, io questo voglio sapere. Se lei era proprio lì a vedere. Perché per rendersi conto che questi qui erano due uomini, bisogna che qualcuno li vada da vicino e bene, sa.
G.L.: Ma, l’ha detto precisamente Pietro che gl’eran du’ omini.
Avv. Nino Filastò: L’ha detto Pietro? Che ha detto? Le parole precise, le ripeta.
G.L.: Dice, lui credeva che fosse un uomo e una donna, e invece gl ‘eran du’ omini.
Avv. Nino Filastò: Ah, disse così?
G.L.: E s’era incazzato, dice, eran du’ omini…
Avv. Nino Filastò: Ah, s’era incazzato. Ma allora lei si trattenne un po’, lì sul posto, dopo.
G.L.: No, m’allontanai un pochino più in su. Poi vedde che m’allontanavo parecchio, dice: ‘i’ che tu…’
Avv. Nino Filastò: No, perché lei, vede, quando è stato interrogato nell’incidente probatorio, lei dice: “No, me ne andai dopo che aprì lo sportello.”
G.L.: Sì, m’allontanai su. Ma però un’andetti via subito subito, insomma. M’allontanai su.
Avv. Nino Filastò: Si allontanò su? Su dove?
G.L.: Più verso la macchina, non proprio vicino alla macchina, insomma. M’allontanai di lì, quando veddi questa cosa.
Avv. Nino Filastò: E perché non se ne andò?
G.L.: Perché mi disse di non anda’ via sùbito.
Avv. Nino Filastò: Anche questa volta, il Pietro gli disse: ‘resta qui. ‘ Chi glielo disse, Pietro?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Mah, per fare che? Scusi, no, per saperlo, per avere un’idea. Dice: ‘resta qui.’
G.L.: Un lo so, perché se avevan bell’e fatto tutto loro…
Avv. Nino Filastò: Appunto, è quello che dico anch’io.
G.L.: Eh, lo so. E poi, a qui’ punto lì, impaurito a quella maniera, rimasi come bloccato, a qui’ punto lì. E poi, piano piano, presi la macchina e andetti via.
Avv. Nino Filastò: Ma invece lei dice che… andò via. Nonostante questa volta…
G.L.: No, mi spostai un po’ più in su, verso la strada.
Avv. Nino Filastò: Si è ribellato, sembrerebbe. Perché, durante l’incidente probatorio, disse: “Lui mi disse di star fermo, di non andare via. Non ce la facevo più, io andai via da me.”
G.L.: Sì, vedendo quelle cose lì, non erano… tanto uno spettacolo bello.
Avv. Nino Filastò: Eh, me lo immagino. Insomma, andò via, o non andò via?
G.L.: No, mi disse di star fermo, di non andar via, però…
Avv. Nino Filastò: E lei ci rimase fermo, o andò via?
G.L.: No, ci stetti un pochino, poi andetti su verso la macchina e andetti via.
Avv. Nino Filastò: Ecco. E mentre lei rimase, cosa fecero questi, quest’altri due?
G.L.: No, gl’erano lì fermi, però gl’avevan visto che gl’eran du’ omini, sicché un potettan far nulla. Le altre cose di…
Avv. Nino Filastò: Vanni si era messo lo spolverino?
G.L.: Sì, a quei tempi lì, sì.
Avv. Nino Filastò: S’era messo lo spolverino…
G.L.: Fuori, una volta sola e basta,.
Avv. Nino Filastò: No, no, ma lasci perdere fuori una volta sola e basta. Quella volta, coi tedeschi, Vanni s’era messo lo spolverino anche questa volta?
G.L.: E l’aveva, sì.
Avv. Nino Filastò: Ah, l’aveva. Senta, ora le contesto quello che lei ha detto in un verbale del 26 aprile del ’96. Io vorrei sapere, a proposito della faccenda di Francesco Vinci, chi fu a dirgli che l’omicidio dei tedeschi era stato fatto per far scarcerare Francesco Vinci. Chi glielo disse?
G.L.: Pietro.
Avv. Nino Filastò: Le contesto che, il 15 luglio ’96, lei ha detto che glielo aveva detto Vanni.
G.L.: Ma insomma, tutti e due.
Avv. Nino Filastò: Tutti e due. Va bene…
G.L.: Più preciso non…
Avv. Nino Filastò: In coro? Tutti e due insieme? In coro, dissero: ‘s’è fatto…’ tutti e due insieme in coro? Oppure prima uno e poi quell’altro?
G.L.: No, tutti e due insieme.
Avv. Nino Filastò: Tutti e due insieme. E, nell’occasione, gli dissero, per caso, che l’omicidio di Calenzano era stato fatto per scarcerare un certo Spalletti?
G.L.: No, questo un so niente.
Avv. Nino Filastò: Non sa niente.
G.L.: Di queto Spalletti, no.
Avv. Nino Filastò: No. Non l’ha mai sentito nominare. Lei sa che, quando avviene l’omicidio di Calenzano, avviene quattro mesi dopo l’omicidio di Scandicci, in galera c’era un certo Renzo (Enzo n.d.r) Spalletti? Lo sa?
G.L.: Questo un so niente, io.
Avv. Nino Filastò: E che questo omicidio di Calenzano è l’unico omicidio a distanza brevissima di tempo da un altro, quattro mesi? Non lo sa. Spalletti, di Spalletti non le hanno mai parlato loro?
G.L.: No, un…
Avv. Nino Filastò: Di aver fatto un omicidio per scarcerare un certo Spalletti, un infermiere, magari, uno che lavorava alla Misericordia.
G.L.: Questo, un so niente.
Avv. Nino Filastò: Non gli han mai detto nulla. Però tutti e due insieme, gli hanno detto che questo omicidio dei tedeschi, l’avevan fatto per far scarcerare Francesco Vinci. Se io le domando questo qui: questa cosa, Vanni e Pietro, tutti e due, gliela dissero – ora sono diventati tutti e due – gliela dissero prima, o dopo l’omicidio dei tedeschi?
G.L.: Innanzi.
Avv. Nino Filastò: Prima? Infatti è proprio quello che ha detto a pagina 3 del verbale di interrogatorio del 15 luglio 19 96, prima. Ha detto: “Forse, prima.” Poi, però, a pagina 11, sempre in questo verbale di interrogatorio, lei racconta che, vedendo questa persona che girava per San Casciano, Vanni gli avrebbe detto: ‘è quello che abbiamo fatto uscire perché…’
G.L.: Ma se me lo dican loro, come fo a sapere che l’era la persona che… questo qui.
Avv. Nino Filastò: Insomma, allora scusi, se gliel’hanno detto prima – torniamo un momentino a quello che ha detto – se gliel’hanno detto prima dell’omicidio dei tedeschi, lei sapeva che dovevano essere ammazzati questi tedeschi. Non lo so io. Cosa le avevan detto per dirglielo prima?
G.L.: Come?
Avv. Nino Filastò: Lei ha detto che gli dissero prima dell’omicidio che avre… facevan l’omicidio per ammazzare… per ammazzare, scusi, per far scarcerare Francesco Vinci. E’ così che ha detto.
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Allora, come le dissero? ‘Guarda, Lotti, che noi s’ha intenzione di far scarcerare uno che sta in galera. E, per far scarcerare questo, ammazziamo due persone’, come progetto, come programma, le dissero così?
G.L.: Però un so mica se gl’è uscito subito, o no. Come fo a saperlo.
Avv. Nino Filastò: No. No, no, lasci perdere se l’è uscito subito o no. Questo è un altro discorso. Io voglio sapere se questi gli fecero questo discorso facendo un programma di ammazzare qualcuno. Perché sa, una cosa è dirla dopo: ‘guarda, quando tu sei venuto con noi quel giorno a Giogoli e son morti quei due tedeschi, la ragione era che si doveva far scarcerare Francesco Vinci’, questo è un discorso. Fatto prima, invece, il discorso è un altro. Il discorso è: ‘Lotti, guarda, fra poco noi si va a ammazzare qualcuno per far scarcerare Francesco Vinci. ‘ Quali di questi due discorsi le è stato fatto? Ha capito la domanda?
G.L.: Sì, ho capito.
Avv. Nino Filastò: Se non l’ha capita, me lo dice. E io gliela ripropongo. Se l’ha capita, mi risponda. Quale di questi due discorsi?
G.L.: Sarà stato il primo.
Avv. Nino Filastò: Cioè? Allora, il primo sarebbe: ‘si va a ammazzare qualcuno per far scarcerare Francesco Vinci’?
G.L.: Sì, quello che m’hanno riferito a me.
Presidente: Glielo hanno detto prima, via.
G.L.: Sì.
Presidente: È così?
Avv. Nino Filastò: Allora lei, quel giorno che andaste a Giogoli, lo sapeva che andavate a ammazzar qualcuno. Prima.
G.L.: Me l’avevan detto un giorno avanti.
Avv. Nino Filastò: Il giorno avanti, gliel’avevan detto.
G.L.: Per andare in questo posto qui.
Avv. Nino Filastò: Ah. Ho capito. E perché, che gliene importava a loro di Francesco Vinci? Glielo hanno detto?
G.L.: A me un me l’ha spiegato per bene.
Avv. Nino Filastò: Un gliel’hanno spiegato.
G.L.: Fu questo discorso così, e basta. Non c’è altro…
Avv. Nino Filastò: Non le hanno parlato, non so, d’una pistola, della pistola, che Francesco Vinci era collegato a una pistola…
G.L.: No, questo non me l’hanno riferito.
Avv. Nino Filastò: Non le hanno mai detto che la pistola gliel’aveva data Francesco Vinci, a loro per caso?
G.L.: No, questo no.
Avv. Nino Filastò: Ma quando le dissero a questa maniera che avrebbero fatto l’omicidio dei tedeschi per far scarcerare Francesco Vinci, le dissero anche il nome di Francesco Vinci?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Sì? Ah. Allora, senta, quante volte, quando e quante volte lei ha visto questo Francesco Vinci. Quante volte, per cominciare, due, tre quattro, una… Quando e dove.
G.L.: Due volte.
Avv. Nino Filastò: Due volte.
G.L.: La prima, l’ho visto così, però un sapevo se gl’era questa persona… questo Francesco.
Avv. Nino Filastò: La prima, lei lo vede…
G.L.: Ma io vedo questa persona.
Avv. Nino Filastò: Era solo, era con Vanni, era con qualcuno, quando venne la prima volta.. .
G.L.: No, era vicino a i’ bar, lì. Ho visto questa persona, così. E passa una persona, un so mica se gl’è quello o un altro. Insomma.
Avv. Nino Filastò: Scusi, eh, Presidente. No, perché dichiarazione de relato, ho sentito un mugugno di Vanni…
Presidente: Va be’…
Avv. Nino Filastò: E quindi… Insomma…
Presidente: Va be’.
Avv. Nino Filastò: Allora, lei com’era, solo quando lo vide la prima volta?
G.L.: Vicino a i’ bar.
Avv. Nino Filastò: Sì, lei era solo e questo signore era solo..
G.L.: Solo, c’è le persone…
Avv. Nino Filastò: E questo signore era solo.
G.L.: E gl’andava in giù. Io un so mica se gl’era quello lì. . .
Avv. Nino Filastò: ‘Gl’andava in giù’, camminava giù per la strada?
G.L.: Verso il… dalla piazza, andava…
Avv. Nino Filastò: Ma per lei, questa persona, era una persona qualsiasi?
G.L.: Per me…
Avv. Nino Filastò: Quel giorno lì, era una persona…
G.L.: Per me…
Avv. Nino Filastò: Mica nessuno le ha detto: ‘guardalo Francesco Vinci.’ Non gliel’ha detto nessuno, quella volta.
G.L.: No, chi lo sapeva che gl’era proprio lui.
Avv. Nino Filastò: E come mai gli rimase impressa, questa persona?
G.L.: No, come impressa?
Avv. Nino Filastò: No, eh, perché scusi…
G.L.: Se passa una persona…
Avv. Nino Filastò: Poi dopo lei, quando lo rivede la seconda volta e qualcuno gli dice: ‘guarda, quello è Francesco Vinci.’ Lei si ricorda di averlo visto la volta precedente. mah, a me senta, mi sembra… Ma a me non mi è mai capitato. Voglio dire, lei è la prima volta che lo vedeva, era, questo signore? Quella volta che l’ha visto la prima volta…
G.L.: Io ho visto questo…
Avv. Nino Filastò: … lo vedeva per la prima volta?
G.L.: Come fo a sapere se gl’è Francesco Vinci? Questa, l’è una cosa…
Avv. Nino Filastò: Appunto, lei non lo sa.
G.L.: No, e allora…
Avv. Nino Filastò: Lei vide una persona qualsiasi, no?
G.L.: Ma perché la insiste su una cosa che… l’è una persona qualunque.
Presidente: No, no, Lotti, non si incavoli. Se…
G.L.: No, io un mi incavolo.
Avv. Nino Filastò: No, no, ma non si incavola…
Presidente: Eh, no, invece deve capire. Allora, l’avvocato vuol sapere questo: come mai, quando le si dice che quello è Francesco Vinci, lei si ricorda di averlo visto l’altra volta. Com’è che ha fatto a ricordarselo? Quale particolare l’ha colpita, allora?
G.L.: Mah, sulla barba, sull’altezza…
Avv. Nino Filastò: La barba e l’altezza.
G.L.: Eh?
Avv. Nino Filastò: Sì. E quando era…
G.L.: Come?
Avv. Nino Filastò: Quando l’ha visto la prima volta?
G.L.: O un l’ho detto innanzi.
Avv. Nino Filastò: Dica l’anno, via, lo ridica. Un gli costa tanto!
G.L.: Un giorno. Un lo so che giorno gl’era.
Avv. Nino Filastò: No, io voglio… Mi basta di saper l’anno.
G.L.: E come fo a ricordarmi l’anno preciso, gl’è difficile ricordarlo.
Avv. Nino Filastò: Prima, o dopo l’omicidio dei tedeschi?
G.L.: Sarà stato dopo.
Avv. Nino Filastò: Dopo. Molto dopo, o poco dopo? 
G.L.: E come fo a ricordarmi dopo… come fo a arri… Se gl’era… Bah come fo a capirlo per bene?
Avv. Nino Filastò: Non se lo ricorda. E quando l’ha visto, ci aveva la barba.
G.L.: Eh?
Avv. Nino Filastò: Quando l’ha visto, aveva la barba.
G.L.: La barba, sì.
Avv. Nino Filastò: Tutte e due le volte aveva la barba?
G.L.: Io l’ho visto con la barba!
Avv. Nino Filastò: Però, insomma, un accenno, un’idea del perché si eran dati tanto da fare per farlo uscire di galera, gliel’hanno detto?
G.L.: No.
Avv. Nino Filastò: No. Allora ora si parla dell’omicidio di Vicchio dell’84. Lei, prima del delitto, andò solo lei, o con la Filippa, nel posto di Vicchio dove avvenne l’omicidio?
G.L.: La prima volta, con la Filippa.
Avv. Nino Filastò: Con la Filippa.
G.L.: Forse lei sapeva meglio il posto di me.
Avv. Nino Filastò: Sì.
G.L.: Dico così, poi…
Avv. Nino Filastò: Sì, sì. No… Ma perché, è un posto…
G.L.: Che ci sia stata con qualcheduno…
Avv. Nino Filastò: Non ho capito, dico: ma perché, è un posto particolare?
G.L.: Come?
Avv. Nino Filastò: Questo posto, dice: ‘forse lo sapeva lei, prima di me’, perché…
G.L.: Mah, l’era precisa. Dice: si va in questo posto…’ Sa, anda’ con una donna, tu passi di lì, fai i chilometri e ti ritrovi lì.
Avv. Nino Filastò: Ma ci eravate andati apposta, lei e la Filippa, per far l’amore?
G.L.: No.
Avv. Nino Filastò: No. Eravate in giro.
G.L.: S’era andati in giro e… piano piano, sai, tu peni poco a fare… chilometri…
Avv. Nino Filastò: Ma il giro così come…
G.L.: Con una donna insieme, tu fai anche 100 chilometri senza pensarci nemmeno. Un lo so.
Avv. Nino Filastò: Bah, insomma, questo non è poi detto, vero…
G.L.: No
Avv. Nino Filastò: Però, voglio dire questo, insomma, non avevate una meta precisa. Meta, per dire, non stavate andando in un posto preciso.
G.L.: No, no.
Avv. Nino Filastò: Andavate a zonzo.
G.L.: Sì, eh.
Avv. Nino Filastò: A un certo punto la Filippa, dice: ‘guarda, fermiamoci qui.’ È così?
G.L.: E veddi una botteghina e ci si fermò lì…
Avv. Nino Filastò: A mangiare.
G.L.: A mangiar qualcosa.
Avv. Nino Filastò: Alla Casa del Prosciutto.
G.L.: Sì. C’è un ponticino, lì.
Avv. Nino Filastò: C’è il ponticino, va bene. E poi dopo la Filippa la portò in questo… le indicò questo posto.
G.L.: No, s’andette più in giù, verso il fiume.
Avv. Nino Filastò: ‘Si andette più in giù e…’ Ma quando lei ci è andato con la Filippa, in questo posto, c’era anche una macchina, oppure…
G.L.: No, allora no.
Avv. Nino Filastò: E quando lei andò lì con la Filippa a far l’a… faceste l’amore, fece l’amore con la Filippa in quel posto, in macchina?
G.L.: Bah, qualcosa si fece. Però, in macchina, unn’è che si fece tanto.
Avv. Nino Filastò: No, ora senta, che lei abbia delle riserve…
G.L.: No, insomma…
Avv. Nino Filastò: … a parlare dei suoi rapporti col Butini, lo capisco. Ma con la Filippa, ce lo può anche dire, eh, non c’è mica nulla di male.
G.L.: Ma in macchina unn’è che si facci proprio bene come a casa.
Avv. Nino Filastò: Eh, l’ha ragione. Questo…
G.L.: Ecco.
Avv. Nino Filastò: … è vero, sì. Però, insomma, qualche cosa vu facesti.
G.L.: Insomma, qualcosa s’è fatto.
Avv. Nino Filastò: ‘Qualche cosa s’è fatto’.
G.L.: Ci siamo un po’ sbaciucchiati, qualcosa c’è stato. Insomma…
Avv. Nino Filastò: Bravo, benissimo. Ma fermaste la macchina, dove? Sulla strada, oppure…
G.L.: No, nella piazzetta, no. Si rimase lì, c’è una pianta grande, lì.
Avv. Nino Filastò: Sulla strada.
G.L.: Vicino a il fiume.
Avv. Nino Filastò: Sulla…
G.L.: Sì, sempre vicino alla strada.
Avv. Nino Filastò: Vicino alla strada.
G.L.: C’è un po… Insomma, c’è il posto anche per mettici la macchina, lì.
Avv. Nino Filastò: Va bene. Però, non nella piazzola proprio.
G.L.: No, proprio nella piazzola, no.
Avv. Nino Filastò: Allora come fa a dire che era lo stesso posto, riguardo al posto che poi, in cui poi è avvenuto l’omicidio? Non potrebbe essere stato un posto diverso, il posto dove lei si è fermato con la Filippa?
G.L.: Mah, diverso. Noi ci si fermò lì. Cioè, s’andette giù, lì, con la macchina. Poi…
Avv. Nino Filastò: Sì, ho capito, ma lei…
G.L.: Ma noi un s’andette mica proprio a il posto che dice, qui c’è una piazzetta, ci va qualcheduno. Codesto…
Avv. Nino Filastò: Ho capito.
G.L.: Come facevo a sapere…
Avv. Nino Filastò: Ma vede, io voglio dire: io sono con una donna, giro per i fatti miei, sono a zonzo, faccio qualche centinaio di chilometri. A un certo punto questa donna dice: ‘feriamoci qui.’ Lei si ferma lì. Poi ci ritorna… quanto tempo dopo ci è ritornato?
G.L.: Mah, preciso, come fo a ricordarmi. Un lo so…
Avv. Nino Filastò: Ma più o meno.
G.L.: Dieci giorni, un lo so io.
Avv. Nino Filastò: Dieci giorni. Come fa a dire che era proprio qui’ posto lì? Ci aveva qualche cosa di particolare, questo posto, per riconoscerlo?
G.L.: No.
Avv. Nino Filastò: No? Senta, a quell’epoca lei, quando era, è andato in giro con la Filippa, è andato a finire in questo posto, abitava con la Filippa?
G.L.: Io?
Avv. Nino Filastò: Sì.
G.L.: No.
Avv. Nino Filastò: No. Salvatore Indovino era in carcere, o era libero?
G.L.: Io da lei ci sono rimasto quando gl’era dentro questo Salvatore Indovino.
Avv. Nino Filastò: Sì.
G.L.: Il tempo dall’81 in là.
Avv. Nino Filastò: Verso l’81. Quindi lei…
G.L.: Io l’ho conosciuta nell’81.
Avv. Nino Filastò: Certo, certo.
G.L.: In agosto, a San Casciano.
Avv. Nino Filastò: E le era capitato altre volte di fare l’amore in macchina con la Filippa?
G.L.: Mah, quel giorno lì…
Avv. Nino Filastò: No, quel giorno lì. Non quel giorno lì, no, parliamo di altre volte, precedentemente.
G.L.: No, dimolte volte si faceva lì in casa, a Faltignano.
Avv. Nino Filastò: Mi pare anche a me.
G.L.: In macchine unn’è che si facci tanto bene.
Avv. Nino Filastò: Poi lei faceva quella professione lì, in macchina non si fa bene, quindi l’era, è stata la prima volta.
G.L.: Poi io unn’ero mica tanto peso, ero più peso allora, d’ora.
Avv. Nino Filastò: Eh, lo so.
G.L.: Sicché, in macchina, non è che si faccia tanto bene.
Avv. Nino Filastò: Ma questo son perfettamente d’accordo con lei.
G.L.: Sì, lo so
Avv. Nino Filastò: Siamo uomini dì mondo. Io non ho fatto il militare a Cuneo, ma insomma… Va be’, quindi d’accordo, sono d’accordo. Voglio dire: era la prima volta che lei faceva l’amore in macchina con la Filippa, quella volta lì?
G.L.: Eh, a quel punto lì, sì.
Avv. Nino Filastò: Sì.
G.L.: Sì, sì.
Avv. Nino Filastò: Oh, perfetto. Ed era giorno, o era sera?
G.L.: Sempre dopo mezzogiorno.
Avv. Nino Filastò: Dopo… Quindi, era giorno. 
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: C’era la luce.
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: E non c’era nessuna macchina.
G.L.: No, allora no.
Avv. Nino Filastò: No. E, rispetto al giorno che c’è… lei dice, era andato lì con la Filippa. Poi, se fosse andato lì, o in un posto diverso, questo non lo so. Lei dice che era quello, va bene. Che ci era andato con la Filippa, dopo quanto tempo ci tornò col Pucci? Lo ha detto poco prima, dieci giorni, ha detto.
G.L.: Eh… ora un lo so. Una settimana, di più… Come fo a dire?
Avv. Nino Filastò: Ma più di un mese?
G.L.: Mettiamo qualcosa in meno. Non lo so di preciso.
Avv. Nino Filastò: Un po’ meno di un mese. E cosa ci andò a fare con Pucci?
G.L.: No, siccome si andette a fare una girata, dice che c’è un posto così… che c’è una botteghina…
Avv. Nino Filastò: E andaste alla botteghina, siamo d’accordo che siate andati alla botteghina.
G.L.: 
Avv. Nino Filastò: Mettiamo che lei… Ammettiamo che lei ci sia andato con la Filippa alla botteghina, abbia notato la botteghina, la Casa del Prosciutto, si mangia bene, si spende poco, lei ci torna, poi dopo col Pucci. Ma lì, invece, nel posto dove c’è la piazzola, che c’è andato a fare col Pucci?
G.L.: Andava a fare, noi si fece un giro così e per l’appunto si trovò la macchina lì dentro. Noi un s’andette apposta per vede’ se c’era la macchina o no, lì.
Avv. Nino Filastò: Ma senta, abbia pazienza, qui non siamo in un locale pubblico, uno va in una discoteca… Qui siamo in una… si sta attraversando una strada, si cammina per una strada con l’automobile, a un certo punto c’è una piazzola, è giorno, anche quando c’è andato col Pucci era giorno, vero?
G.L.: Quando s’arrivò era giorno.
Avv. Nino Filastò: Eh. E a un certo punto, si cammina, e vi fermate lì alla piazzola, a fare i’ che?
G.L.: E s’arrivò lì, un lo so…
Avv. Nino Filastò: Ma perché? Ma per quale motivo vi siete fermati lì?
G.L.: Noi s’andette lì, un si credeva mica ci fosse una macchina ferma.
Avv. Nino Filastò: Vi eravate fermati prima a mangiare alla botteghina?
G.L.: Poi si fece un giro e…
Avv. Nino Filastò: No, le richiedo, le domando: vi eravate fermati prima a mangiare alla botteghina?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Sì. Poi, finito di mangiare ripartiste.
G.L.: Si fece il giro e s’arrivò lì al fiume. Un è mica detto che sia… perché sia andato apposta per vede’ questa coppia.
Avv. Nino Filastò: Eh, lo so. Ma vi siete fermati per qualche ragione, no? Perché…
G.L.: Un momento, un è che sia stato proprio…
Avv. Nino Filastò: Un momento.
G.L.: … pe’ fa’ i guardoni, per guarda’ questi che facevano all’amore.
Avv. Nino Filastò: No, va be’. È la domanda successiva, volevo sapere se lei e Pucci facevate i guardoni qualche volta.
G.L.: Mah, proprio guardoni, a di’ la verità, no.
Avv. Nino Filastò: Mai?
G.L.: Di anda’ vicino proprio per vedere, no. 
Avv. Nino Filastò: No. Lei con Pucci ci va spesso in giro in macchina, ci andava spesso in giro in macchina?
G.L.: E poi ci siamo… siamo smesso di andare insieme.
Avv. Nino Filastò: Sì, ma per un po’ di tempo andavate spesso in giro in macchina?
G.L.: Siamo andati per parecchi anni insieme.
Avv. Nino Filastò: In quel periodo di tempo lì, andavate spesso insieme, allora.
G.L.: Sì, s’andava a Firenze.
Avv. Nino Filastò: Sì. A Firenze a trovare la Gabriella Ghiribelli, eccetera, no?
G.L.: Sì, quando me l’ha fatta conosce’ lui.
Avv. Nino Filastò: All’Arlecchino.
G.L.: Ci sono andato qualche volta.
Avv. Nino Filastò: Certo, certo…
G.L.: Un paio di volte o tre.
Avv. Nino Filastò: Ma io volevo sapere questo: ma con Pucci le era mai capitato di fermarsi in un posto dove c’era una macchina, diciamo così, in mezzo alle frasche o vicino alle frasche?
G.L.: No.
Avv. Nino Filastò: No, è la prima volta, questa era la prima volta.
G.L.: No, un l’ho mai fatto codesto costì.
Avv. Nino Filastò: Un l’ha mai fatto e questa è stata la prima volta.
G.L.: Indove?
Avv. Nino Filastò: Questa volta qui della piazzola di Vicchio.
G.L.: 0 un gliel’ho spiegato come l’è andata?
Avv. Nino Filastò: Mi ripeta che questa è stata…
G.L.: Siamo andati lì, c’è la bottega, si mangiò il panino e poi ci si spostò un po’ più in giù.
Avv. Nino Filastò: Sì.
G.L.: E si arrivò a questa piazzetta. Un è che siamo andati proprio precisi lì, per vede’ se c’era la coppia…
Avv. Nino Filastò: Allora, vi fermate lì, così per fermarsi.
G.L.: Un si stette mica tanto, un momento lì, per vede’. Poi c’hanno visto e allora siamo scesi…
Avv. Nino Filastò: Va be’, no, aspetti, aspetti, un corra, un corra.
G.L.: No, io un corro.
Avv. Nino Filastò: Comunque, lei è sicuro che fosse la stessa piazzola in cui si era fermato con la Filippa? Quel posto lì? Sì o no?
G.L.: Sì. Però un è che sia andato direttamente lì alla piazzola per vede’ se c’era la coppia.
Avv. Nino Filastò: Va be’. Comunque, io vorrei sapere come fa a essere così sicuro, perché, insomma, da che cosa riconobbe il posto? Perché di spiazzi, di campi accanto alla strada, intorno a Vicchio, e nelle campagne intorno a Firenze ce n’è tanti, eh. Va bene’, lasciamo perdere. Poi lei… le contesto questo. Nell’incidente probatorio, pagina 55, dopo aver detto: “Però non si andò mica a vedere proprio preciso che facevano”. Rispondendo alle domande del Pubblico Ministero, all’udienza del 27 novembre, ha detto: “Ah, se si vede… se si guarda lina coppia, io credo che da una macchina la un si vede, un lo so… quello, siamo scesi per forza.” Da questa sua dichiarazione, che lei fa il 27 novembre, sembrerebbe che voi, in questa occasione, foste scesi dalla macchina e vi foste avvicinati alla macchina di questa coppia, questa…
G.L.: No, io un ci siamo avvicinati proprio alla macchina.
Avv. Nino Filastò: L’ha detto lei. Dice: “Ah, se si vede… se si guarda una coppia,” – ha detto – “io credo che da una macchina la un si vede, un lo so… quello, siamo scesi per forza.”
G.L.: Mah, dalla macchina come? Un so’ mica proprio andato vicino lì. Come fosse da qui alla televisione, un lo so.
Avv. Nino Filastò: Eh, da qui alla televisione. S’è fermato…
G.L.: No, da qui a questa televisione… della stanza
Avv. Nino Filastò: Ah, questa qui. E che c’è andato a fare vicino… La macchina, intanto, della coppia, dove si trovava? Nella piazzola?
G.L.: La macchina era nella piazzolina.
Avv. Nino Filastò: Nella piazzolina. Quindi, distante dalla strada.
G.L.: Vicino alla strada sarà.
Avv. Nino Filastò: Vicino… Sarà vicino o distante quanto?
G.L.: Che la piazzola un so se l’era più corta prima, un lo so come l’era.
Avv. Nino Filastò: No, la piazzola è rimasta sempre la stessa, sa, perché le piazzole un è che s’allungano, un son mica elastici le piazzole, e son piazzole, vero. Quindi, son rimaste sempre là.
G.L.: Mah, se l’hanno ripulita dopo…
Avv. Nino Filastò: L’avranno, un lo so, ripulita, io non lo so. Comunque, un glielo so dire, poi il dopo un c’entra, io voglio sapere se questa macchina a che distanza… quando voi vi sie… vi siete fermati sulla strada asfaltata, lei?
G.L.: Dalla parte opposta della strada.
Avv. Nino Filastò: Dalla parte opposta, addirittura.
G.L.: Sì, dalla parte…
Avv. Nino Filastò: E vi siete fermati lì, lei e il Pucci.
G.L.: C’è una piazzolina lì, dietro una pianta…
Avv. Nino Filastò: Eh, benissimo. E poi siete scesi dalla macchina?
G.L.: Ma non siamo andati direttamente proprio alla macchina lì vicino.
Avv. Nino Filastò: Siete…
G.L.: Saremo stati distanti quattro o cinque metri.
Avv. Nino Filastò: A fare che? Per fare i’ che?
G.L.: Noi s’è guardato così, e basta. Poi c’hanno visto, allora siamo andati via, e basta. Io un ho fatto altro. Che dovevo interompe’ loro? A me un me ne importava.
Avv. Nino Filastò: Ah, beh, mi pare anche a me. Ma io vorrei capire perché si è avvicinato a questa macchina, lei, però, ecco. Non si può…
G.L.: E gliel’ho bell’e spiegato, sennò…
Avv. Nino Filastò: No, a me un me l’ha spiegato, non me l’ha spiegato, guardi. Non me l’ha spiegato proprio affatto. Comunque, dentro la macchina vide che c’erano due persone?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Sì.
G.L.: Un omo e una donna.
Avv. Nino Filastò: Un uomo e una donna. E che stavano facendo questo uomo e questa donna?
G.L.: Si baciucchiavano.
Avv. Nino Filastò: Si baciucchiavano.
G.L.: Quando s ‘ è visto noi.
Avv. Nino Filastò: Sì.
G.L.: Poi se l’hanno fatto prima all’amore, questo…
Avv. Nino Filastò: Quindi, non stavano facendo l’amore, non erano spogliati?
G.L.: In quel momento ho visto che si baciavano, poi se l’hanno fatto prima, questo un lo so.
Avv. Nino Filastò: Ma erano spogliati o no?
G.L.: Mah, io gli ho visti i vestiti.
Avv. Nino Filastò: Vestiti. Erano giovani?
G.L.: Come fo a dillo se gl’eran giovani —
Avv. Nino Filastò: E va be’, non lo può dire e dice: ‘non lo posso dire’. 
G.L.: Come f o a giudicare. . .
Avv. Nino Filastò: Va bene, va bene, ha ragione. E’ rimasto a una certa distanza, questi si sono accorti e voi…
G.L.: E noi siamo andati vi… siamo partiti, siamo andati via.
Avv. Nino Filastò: E voi siete andati via. Ma avvicinandovi voi, lei e Pucci, vi siete avvicinati normali, come uno cammina normalmente oppure stando un po ‘ riparati fra i cespugli?
G.L.: No, un pochino per facci vede’ non bene. Insomma, un pochino appena nascosti.
Avv. Nino Filastò: Un po’ nascosti.
G.L.: Non proprio nascosti del tutto.
Avv. Nino Filastò: Insomma…
G.L.: C’hanno visto. Sicché, a quel punto, un so’ partiti subito, ma insomma…
Avv. Nino Filastò: Comunque, quando lei e Pucci vi siete avvicinati a questa macchina, era ancora giorno o era notte?
G.L.: Quando siamo arrivati lì?
Avv. Nino Filastò: No, quando vi siete avvicinati alla macchina, alla macchina dei ragazzi, la Panda celeste, era giorno, era notte, era buio o c’era luce?
G.L.: No, cominciava a fare un pochin buio, il principio, non proprio buio direttamente.
Avv. Nino Filastò: Pagina 55 dell’incidente probatorio, contesto che ha detto: “Mi pare di giorno. Di giorno, sì.”
G.L.: Di giorno, quando s’arrivò, poi…
Avv. Nino Filastò: No, di giorno quando vi siete avvicinati.
G.L.: Poi fece un po’ buio dopo.
Avv. Nino Filastò: Va bene. Allora, poi dopo lei dice di aver parlato di questa cosa a San Casciano, con Vanni.
G.L.: Di che?
Avv. Nino Filastò: Di questa coppia.
G.L.: Ni7 parlare m’è viensuto…
Avv. Nino Filastò: Eh.
G.L.: Ho detto c’era…
Avv. Nino Filastò: Ma io volevo sapere questo: cosa gli ha raccontato a Vanni, a San Casciano, di aver visto due ragazzi in una macchina?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: E basta? Eh, d’altra parte un aveva visto altro che quello, lei.
G.L.: Sì, avevo visto questa macchina e basta.
Avv. Nino Filastò: Eh.
G.L.: Io gli ho detto che avevo visto questa macchina, così.
Avv. Nino Filastò: E perché lei lo raccontò a Vanni?
G.L.: Forse m’era scappato detto così, parlando.
Avv. Nino Filastò: Scappato detto, in che senso?
G.L.: Parlando.
Avv. Nino Filastò: Ma, scusi, precedentemente Vanni le aveva detto: ‘guarda, se tu vedi due ragazzi in macchina, me lo dici, me lo racconti’, le avrà dato delle indicazioni che gli ser…
G.L.: O un stavo parlando di questo qui, no?
Avv. Nino Filastò: Eh?
G.L.: O un ne stavo parlando di questa macchina, gliel’avevo detto, no, c’era una macchina…
Avv. Nino Filastò: SI, no, ma io volevo sapere se prima Vanni le aveva chiesto di… siccome Vanni si sa che un guida l’automobile — a parte che dorme… Vorrei si desse atto a verbale, vedo un fa che dormire. Continui a dormire, Vanni, un si preoccupi di me. Volevo chiedere, Vanni le aveva detto per caso prima, dice: ‘guarda, se ti capita di vedere delle coppiette, raccontamelo, dimmi dove sono’.
G.L.: No, m’aveva detto un discorso, dice: ‘se tu vedi qualche macchina ferma in un posto…’ e basta, un ha approfondito proprio del tutto.
Avv. Nino Filastò: Ah, no? Lei c’ha una maniera di rispondere, tante volte, che è ambigua; capisce? Lascia tutto per aria, un si capisce bene se una cosa è bianca o è nera, è tutto sul grigio.
P.M.: Ma questo è un discorso molto chiaro.
Avv. Nino Filastò: No, è un discorso… no, non è un discorso…
P.M.: Valutiamolo al momento, via.
Avv. Nino Filastò: Prima di tutto, è la prima volta che lo fa, tanto per cominciare glielo contesto formalmente, e poi non è chiaro, dice: ‘mah, mi ha detto se tu vedi…’. Le disse, insomma: ‘insegnami le coppiette’. Sì o no?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Oh.
G.L.: Mi disse così.
Avv. Nino Filastò: E lei però, poco fa, quando io gliel’ho chiesto, perché lei mi ha detto che girava spesso col Vanni, era andato spesso col Vanni a pigliare in campagna da dei contadini della roba da mangiare.
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Io le ho chiesto se, durante queste gite, vi eravate fermati a vedere le coppiette con Vanni.
G.L.: No.
Avv. Nino Filastò: E lei ha risposto di no?
G.L.: No.
Avv. Nino Filastò: Quindi, Vanni le dice: ‘insegnami le coppiette’, però quando siete in giro insieme per le campagne non c’andate a vede’ le coppiette. Un è un po’ strano? Le sembra strano a lei?
G.L.: Come strano?
Avv. Nino Filastò: No, dico, voglio dire…
G.L.: Se ho detto no, gl’è no.
Avv. Nino Filastò: No, benissimo, è no.
Avv. Nino Filastò: Comunque, senta, scusi, ma questo discorso sulla coppia vista a Vicchio, lei a Vanni gliel’ha fatto dopo l’omicidio di Giogoli, vero?
G.L.: Bisogna lo facci…
Avv. Nino Filastò: Dopo l’omicidio di Giogoli, e dopo l’omicidio di Baccaiano. Erano già avvenuti questi due omicidi.
G.L.: Come… E che discorso avevo fatto io?
Avv. Nino Filastò: Lei, lei ha detto, poco fa, d’avere detto a Vanni di una coppietta vista a Vicchio, no?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Oh. E lei questo discorso, le chiedo io, lo fa a Vanni dopo che sono avvenuti gli omicidi di Baccaiano e di Giogoli, vero? O prima?
G.L.: Ma il discorso… un ho capito bene la parola.
Avv. Nino Filastò: O benedetto Iddio. Allora, senta, lei parla a Vanni di questo posto dove ci sarebbe questa macchina con la coppia.
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Oh. La domanda è questa: questo discorso lei glielo fa prima o dopo…
G.L.: Prima.
Avv. Nino Filastò: Aspetti, finisca… mi faccia finire, sennò un è chiaro. Prima o dopo l’omicidio di Giogoli…
G.L.: Di ave’ visto questa macchina ferma?
Avv. Nino Filastò: Sì.
G.L.: Prima.
Avv. Nino Filastò: Prima dell’omicidio?
Presidente: No, lui dice dell’omicidio di Giogoli.
Avv. Nino Filastò: Di Giogoli. No, dell’omicidio di coso… Prima di Giogoli e di Baccaiano. Insomma, prima dell’82 e dell’83.
G.L.: Ma io un ci capisco… un capisco le parole.
Avv. Nino Filastò: Ma, insomma, non è difficile. Ora glielo ridico un’altra volta. Questo discorso di aver visto questa coppia…
G.L.: Gliel’ho riferito io, no.
Avv. Nino Filastò: Sì. Ma io voglio sapere, lei glielo riferisce prima o dopo gli omicidi, non quello di Vicchio, di Giogoli e di Baccaiano.
G.L.: Sempre prima.
Avv. Nino Filastò: Ah, quindi…
G.L.: Allora, un capisco bene io, allora.
Avv. Nino Filastò: Allora, senta, guardi, c’è un omicidio a Baccaiano che avviene nel giugno dell’82, ci siamo?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Un omicidio a Giogoli che avviene nel settembre dell’83. Un omicidio a Vicchio che avviene nel luglio dell’84, d’accordo?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Che questo discorso lei gliel’abbia fatto… che abbiate fatto questo discorso, lei e Vanni, prima del delitto di Vicchio, su questo non ci piove, perché sennò un si capirebbe assolutamente…
G.L.: Ma io un capisco questo qui, poi un lo so.
Avv. Nino Filastò: Questo qui. Io volevo sapere se l’aveva fatto questo discorso prima o dopo gli altri due omicidi, quelli precedenti.
G.L.: Sempre prima.
Avv. Nino Filastò: Sempre prima.
G.L.: Io ho detto sempre prima, ora un so…
Avv. Nino Filastò: Sempre prima.
G.L.: Se un mi so’ spiegato bene io…
Presidente: Va be’, poi lo interrogheremo noi e si chiariranno anche queste cose qui. Va bene, a me torna poco. Allora, lei c’è stato prima dell’82 lì a Vicchio? Con Pucci quando c’è andato?
G.L.: Come l’82?
Avv. Nino Filastò: Eh.
Presidente: Eh, invece sì.
Avv. Nino Filastò: Il Presidente le ha fatto una domanda che gli avrei fatto immediatamente dopo io.
Presidente: Capito? Se lei dice… lei ha detto cose diverse prima, fino a questo momento qui.
G.L.: Sì.
Presidente: Ora sta dicendo una cosa diversa. Se lei dice che quando è andato a Vicchio e ha visto questa coppietta e poi ne ha parlato col Vanni: ‘ho visto una macchina con una coppietta’, eccetera; lei sta dicendo ora che questo avveniva prima dell’omicidio dell’82 e dell’83, quello di Baccaiano e di… come si chiama?
G.L.: Me lo riferivan sempre innanzi, prima.
Presidente: Ma innanzi che? Innanzi all’omicidio di Vicchio o innanzi agli altri due omicidi?
G.L.: Ma sempre innanzi, sempre…
Presidente: Eh, sempre innanzi. Sempre innanzi…
P.M.: Presidente, ma chiediamoli se erano già avvenuti gli omicidi di Baccaiano, via… 
(brusio)
Presidente: Lo so, lo so questo, lo so. Quando avvenne…
Avv. Nino Filastò: O un è quello che gli si sta… È mezz’ora gli si sta chiedendo.
Presidente: … questo discorso…
P.M.: No, via. 
(brusio)
P.M.: È chiaro che non capisce.
G.L.: No, e un capisco bene io.
Presidente: Ma io so anche quello che ha risposto anche alle mie domande nelle scorse udienze, andiamo. Sennò… Ora, documentiamola così, sennò… Vai, andiamo…
Avv. Nino Filastò: Va bene, va bene, per carità!
P.M.: Sennò è come quella del vetro.
Avv. Nino Filastò: Comunque, voglio dire, facciamo il discorso che lei abbia ris… facciamo finta che lei abbia risposto, Lotti, abbia risposto che questa cosa lei gliela disse dopo l’omicidio di Giogoli e di Baccaiano, va bene? Sembrerebbe. Ora io le chiedo questo: lei sa che Vanni ha questo vizietto, no? Eh, ora lo sa perché son du’ volte, eh. Ogni tanto gli salta il ticchio a Vanni di andare con Pacciani a sparare alle coppie in macchina.
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Mi segue?
G.L.: Sì, la seguo.
Avv. Nino Filastò: Ecco. E che è successo prima altre due volte, a Baccaiano e a Giogoli, dove lei c’è stato trascinato a forza, con le minacce e tutto il resto quello che ha detto; e lei proprio a lui gli va a fa’ questo discorso della coppia di Vicchio? Per fare che gli fa questo discorso?
G.L.: O un l’ho spiegato di già?
Avv. Nino Filastò: No, un l’ha spiegato, no. Non l’ha spiegato. E questo lo deve spiegare. .
G.L.: Nel parlare ho detto c’era questa coppia lì a Vicchio.
Avv. Nino Filastò: Così, le è scappato.
G.L.: Ni’ parlare, nel parlare mi scappò un discorso così che c’era una macchina, così e così.
Avv. Nino Filastò: Va be’.
G.L.: Come ho riferito.
Avv. Nino Filastò: Va be’, va be’. Poi lei tornò sul posto, ha detto, insieme a Vanni. Vero?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Una volta sola o più volte?
G.L.: Una volta sola.
Avv. Nino Filastò: Di chi fu l’idea di tornare sul posto?
G.L.: Mi disse di anda’ ni’ posto e l’accompagnai.
Avv. Nino Filastò: Voglio sapere chi è che propose di andare in quel posto. Se fu un’idea sua o fu un’idea di Vanni, o fu un’idea di Pietro Pacciani.
G.L.: No, di’ Vanni.
Avv. Nino Filastò: Vanni. E quando lei c’è andato insieme a Vanni era giorno, era sera, era buio, c’era la luce…
G.L.: Era dopo mezzogiorno.
Avv. Nino Filastò: C’era la luce o era buio?
G.L.: Su i’ buio, la sera.
Avv. Nino Filastò: Come?
G.L.: Su i’ buio, la sera.
Avv. Nino Filastò: Su i’ buio, la sera. E quando partiste da San Casciano l’idea era quella di andare a vedere se c’era quella coppia?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Prima di fermarvi in quel posto, vi fermaste da qualche altra parte?
G.L.: No.
Avv. Nino Filastò: Arrivaste dritti su questo posto?
G.L.: Sì, dritti. Si passò di lì, s’arrivò lì.
Avv. Nino Filastò: Sì, ma le ho chiesto prima se vi eravate fermati da qualche altra parte, ha detto di no. Andaste dritti lì.
G.L.: Sì, s’andette giù, piano piano e s’arrivò ni’ posto.
Avv. Nino Filastò: E ci trovaste la stessa macchina Panda celeste vista col Pucci?
G.L.: Sì, era questa macchina ferma.
Avv. Nino Filastò: Questo quando successe? Rispetto a quando c’eravate stati col Pucci, quanto tempo dopo lei c’andò col Vanni?
G.L.: Come faccio a ricordarmi preciso il giorno?
Avv. Nino Filastò: No, io preciso un glielo chiedo. Voglio sapere grossomodo. Lei può cominciare a dirmi, un giorno, diversi giorni, un giorno, tre giorni, dieci giorni, una settimana, un mese, du’ mesi, insomma…
G.L.: Come fo a di’ una settimana se proprio un… come fo a esse’ preciso.
Avv. Nino Filastò: Ma scelga, guardi quante proposte le fo, un giorno, due giorni, tre giorni, una settimana, due settimane, un mese…
G.L.: Sarà stato dopo una se… quattro o cinque giorni, come fo a dillo preciso.
Avv. Nino Filastò: Dopo quattro o cinque giorni. E dopo quattro o cinque giorni lei parte con Vanni da San Casciano, va diritto a Vicchio e ci trova quella macchina lì.
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Una bella combinazione, eh, Lotti. E lei pensa che ci si debba credere a queste cose?
P.M.: Anche le sere prima l’avevan sempre trovata per combinazione…
Avv. Nino Filastò: Quali sere prima?
P.M.: Quando c’era andato col Pucci. Quando c’era andato…
Avv. Nino Filastò: No, c’era stato una volta con Pucci una settimana prima.
Presidente: Va bene, va bene.
P.M.: (voce non udibile)
Avv. Nino Filastò: Almeno. È buio o ci si vede quando arrivate lei e Vanni?
G.L.: Cominciava a fa’ buio, la sera.
Avv. Nino Filastò: Scendete di macchina, sì o no?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Li vedete far l’amore, sì o no?
G.L.: Quando s’arrivò noi o gl’avevan fatto o gl’eran pe’ fini’. Gl’era in macchina, così, un ho visto.
Avv. Nino Filastò: Erano in macchina così, quindi, non facevano all’amore.
G.L.: No, a quel punto lì, quando s’arrivò noi, no.
P.M.: Scusi, ha detto: o l’avevan bell’e fatto o stavan per finire. Perché lei deve rispondere…
Presidente: Pubblico Ministero, Pubblico Ministero, su, eh, ora, era andata bene tutta la mattinata, ora non so che è successo.
P.M.: Non ho aperto bocca tutta la mattinata.. .
Presidente: L’esame andava molto bene, non c’è motivo…
Avv. Nino Filastò: Infatti, mi meravigliavo.
P.M.: (voce non udibile)
Presidente: Va bene, va bene.
P.M.: (voce non udibile)
Avv. Nino Filastò: No, ma a me, si figuri.
P.M.: Allora, lasciamo fare. 
Avv. Nino Filastò: Non ho mica da…
Presidente: Come va, come va, Lotti? Vuole sospendere?
Avv. Nino Filastò: … un ho mica da trovare mostri a tutti i costi io.
Presidente: Dobbiamo sospendere?
G.L.: (voce non udibile)
Presidente: Cosa?
P.M.: Nemmen io, avvocato Filastò.
G.L.: Son stato dei giorni… perché mi doleva di molto, questo tempo, sa.
Presidente: Le fa male i denti?
G.L.: E andetti a fammi guardare questo dente, e m’ha ripulito. Ora sto un po’ meglio, però…
Presidente: Le fa male il dente?
G.L.: Mi da un po’ d’uggia.
Avv. Nino Filastò: Presidente, è l’una e mezzo, se si vuol sospendere.
Presidente: Sì, sospendiamo un attimo, così, si ripiglia alle due e mezzo, un quarto alle tre. 
(brusio)
Avv. Nino Filastò: Bene.
G.L.: Presidente, scusi un momento.
Presidente: Eh? Si sospende fino a un quarto alle tre.
Presidente: (voce non udibile)
Avv. Nino Filastò: Grazie, Presidente. Allora, Lotti, siamo arrivati a parlare degli omicidi di Vicchio, se si ricorda.
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: E in particolare di questa gita che fece lei insieme a Vanni arrivando a questa piazzola dove c’era la macchina di questi ragazzi.
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Le chiedo: quando lei arrivò in questa piazzola, era buio o ci si vedeva?
G.L.: No, ci si vedeva un po’.
Avv. Nino Filastò: Siete scesi dalla macchina, lei e Vanni, oppure no?
G.L.: Sì, siamo scesi un momento, poi un siamo andati proprio vicino alla macchina.
Avv. Nino Filastò: Quindi non avete visto se facevano l’amore questi due ragazzi, oppure no?
G.L.: Io ho visto gl’erano dentro la macchina, io non ho visto se facevano o no, in quel momento lì no.
Avv. Nino Filastò: Va bene. Poi questi ragazzi si allontanarono da’ lì.
G.L.: Sì, dopo aver visto noi fermi, in quel momento, messero in moto e andettero su, verso il bar.
Avv. Nino Filastò: Benissimo. Chi è che decise di dargli dietro a questi ragazzi?
G.L.: Bah, dargli dietro…
Avv. Nino Filastò: Aspetti, di seguirli… No, gliel’ho chiesto: se decideste insieme, lei, Vanni, tutti e due, oppure uno dei due che disse: ‘andiamogli dietro’, oppure che non lo disse nessuno. Che voi vi trovaste a andargli dietro perché era la vostra strada.
G.L.: Sì, partirono innanzi a noi, noi si fece la strada che fecero loro.
Avv. Nino Filastò: Ma voi questa strada la dovevate fare naturalmente, o per dargli dietro?
G.L.: No, per ritorna’ via bisognava fare quella strada lì.
Avv. Nino Filastò: Ecco, quindi nessuno dei due disse: ‘andiamogli dietro’.
G.L.: No.
Avv. Nino Filastò: No. Poi voi vedeste che questa macchina si fermava vicino a un bar e che la ragazza entrava nel bar, vero?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Lei restò in macchina e Vanni invece entrò nel bar anche lui. Ora, volevo chiedergli questo: prima di entrare nel bar, Vanni glielo disse che cosa intendeva fare? Che voleva parlare con quella ragazza…
G.L.: Dice: ‘vo a bere nel bar’, poi se c’ha parlato non lo so.
Avv. Nino Filastò: ‘Vo a bere’, va bene. E prima di scendere dalla macchina, gli disse che quella ragazza l’aveva già conosciuta?
G.L.: Gliel’avrà fatta conoscere quell’altro, Pietro, questo non lo so preciso.
Avv. Nino Filastò: No, no. Lasci perdere chi gliel’aveva fatta conoscere. Volevo sapere se Vanni disse: ‘guarda, quella ragazza io la conosco’. Lo disse si, o no?
G.L.: Lì per lì, non son sicuro se l’ha detto, o sì o no.
Avv. Nino Filastò: Non lo sa. Beh, a pagina 59 del verbale di incidente probatorio, su una domanda del Pubblico Ministero… Il Pubblico Ministero le chiede: “Le disse che la conosceva questa ragazza?” E lei dice. Lotti risponde: “Dice che c’era stato qualche altra volta, poi non lo so con chi io. È segno che la conosceva bene, sennò come faceva a parlare una donna che non la conosce”. Quindi, non lo so, io glielo ripeto: gli disse che la conosceva, o no?
G.L.: Ora di preciso… Può darsi m’abbiano fatto codesto discorso così.
Avv. Nino Filastò: Però ora non se lo ricorda.
G.L.: Preciso no.
Avv. Nino Filastò: No. Senta, ma prima di questo fatto qui, che riguarda appunto Vanni che va dietro a questa ragazza, visto che lo conosce da tanto tempo Vanni, perché ha detto 15-20 anni, 25; le era mai capitato di vedere il Vanni che cercava di attaccare bottone con delle ragazze?
G.L.: Ma indo’?
Avv. Nino Filastò: Giovani. A San Casciano, oppure da qualche altra parte.
G.L.: Questo non ero mica presente, se quello gliene diceva o no. Questo come fo a dire.
Avv. Nino Filastò: No, voglio dire, insomma, a volte c’è questi vecchiotti che si danno da fare, no? E lui era uno di questi?
G.L.: Questo a dire la verità non precisa, preciso.
Avv. Nino Filastò: Non lo sa? Comunque, a lei non gl’è mai capitato di vederli attacca’ bottone con qualche ragazza. Era la prima volta?
G.L.: Lì per lì, a San Casciano non credo l’abbia… non so, se quando un c’ero io. Questo non lo posso dire precisamente.
Avv. Nino Filastò: Va bene. Cioè a dire, lei non l’ha mai visto. Prima di questa volta lei, attaccar bottone con una ragazzina giovane, non l’aveva mai visto, Vanni. È così, o no?
G.L.: Ragazzina proprio non credo. No.
Avv. Nino Filastò: No. Quindi Vanni entra dentro e lei dice ci sta una decina di minuti. Poi esce tutto arrabbiato e tira fuori delle frasi, ‘quella ninfomane’, no?
G.L.: Sì, gl’avrà detto qualcosa la ragazza che…
Avv. Nino Filastò: No, no, lasciamo quello che gli aveva detto la ragazza, poi si vedrà dopo. Ma insomma, lui era tutto arrabbiato.
(voce non udibile)
G.L.: Sì, a quel punto lì sì.
Avv. Nino Filastò: Sì, lei ha ragione signor Rontini ha risentirsi. Mi risentirei anch’io se fossi in lei. Non sono mica io che ho detto quella cosa. Ma voglio dire, perché quella parola – che non voglio ripetere proprio per rispetto del signor Rontini – ma come mai disse una cosa di questo genere Vanni, lei se l’è chiesto? Perché non l’aveva nemmeno vista far l’amore. L’ha detto prima lei che siete arrivati…
G.L.: O l’hanno fatto prima. Questo come fo a dirlo preciso.
Avv. Nino Filastò: Va bene. Non lo sa dire.
G.L.: Che l’abbiano fatto prima… questo… Io ho visto gl’erano in macchina.
Avv. Nino Filastò: Senta, in un interrogatorio precedente, uno dei primi che lei ha reso, il 6 marzo del ’96, lei ha detto certe cose. Io le chiedo: lei nel 1979-’80 andò a casa di Pacciani una volta?
G.L.: Sì, ci sono… O non l’ho detto innanzi. Ci sono andato, sì.
Avv. Nino Filastò: No, io sto parlando proprio del 1979-’80. E in questa occasione lei c’è andato – o in una delle occasioni in cui lei c’è andato in questo periodo di tempo – il Pacciani gli propose di andare con lui a Vicchio a mangiare da un suo parente?
G.L.: Sì, questo discorso me l’ha fatto.
Avv. Nino Filastò: Uhm.
G.L.: Però io non ci sono andato.
Avv. Nino Filastò: Lei non c’è andato, va bene. Ora, volevo chiedergli questo: Vanni le aveva fatto delle domande sulla coppia che aveva visto a Vicchio? E che tipo di domande gli aveva fatto?
G.L.: Come domande?
Avv. Nino Filastò: Sì. Lei dianzi, rispondendo a una domanda mia, ha detto – come aveva detto altre volte – ha detto: ‘a me, così, mi scappò di parlargli di questa coppia di Vicchio’, va bene?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Parlando del più e del meno. Io ho detto, ma come… Lei si ricorda, insomma. Una cosa imprudente da parte sua, direi, comunque. In seguito a questa sua imprudenza di avergli accennato di questa coppia di Vicchio – che poi a sentir lei, sarebbe stata la prima volta che gli parlava di una coppia – il Vanni gli fece delle domande su questa coppia? E, se gliele fece queste domande, cosa gli chiese?
G.L.: Queste domande… Se c’erano queste due persone in questa macchina e basta.
Avv. Nino Filastò: Va be’, insomma, allora non c’è bisogno di fare delle domande. Gli ha detto: ‘c’è due persone in una macchina, a Vicchio, dalle parti di Vicchio’.
G.L.: No, io dissi avevo visto una macchina lì ferma…
Avv. Nino Filastò: Sì, sì, va bene. Poi le domande di Vanni… Vanni gli ha fatto delle domande sì o no?
G.L.: Sì, qualche domanda, qualche discorso…
Avv. Nino Filastò: E che domande gli ha fatto?
G.L.: Sì, voleva andare a vedere la coppia là, per guardare se c’era questa macchina, o no?
Avv. Nino Filastò: Ma volevo sapere che domande gli ha fatto?
G.L.: O non gliel’ho spiegato ora che domande? Quanto devo ripetere una cosa.
Avv. Nino Filastò: Mah, un so io.
G.L.: Può darsi non me lo ricordi preciso i’ che m’ha detto. Come fo a ricordammi per bene le cose.
Avv. Nino Filastò: E vediamo un po’. Lei l’ha detto, ha capito: “Vidi che si dirigeva…” Lei dice così, guardi, a proposito di queste domande che le sto dicendo: “Ad un certo punto ricordo che vidi passare in piazza il Pacciani con la sua Ford Fiesta, con accanto il Vanni. Vidi che si dirigevano verso Firenze e mi insospettii per tutte le domande che nei giorni precedenti il Vanni mi aveva fatto in merito alla coppia vista a Vicchio”. A legger questo verbale, che è del 6 marzo del 1996, sembrerebbe che Vanni gli avesse fatto un sacco di domande su questa coppia e io volevo sapere che tipo di domande gli aveva fatto.
G.L.: Mah, io non mi ricordo di preciso quello che m’aveva detto.
Avv. Nino Filastò: Non se lo ricorda, va bene. Ma il giorno prima, degli omicidi eh, il giorno prima Pacciani e Vanni si incontrarono con lei?
G.L.: No, ci si incontrò il giorno quando doveano anda’ là, il giorno stesso. Dopo, m’hanno accennato la sera, che si dovea anda’ là.
Avv. Nino Filastò: Allora le contesto…
G.L.: A fare…
Avv. Nino Filastò: Va bene. Si incontrarono lo stesso giorno insomma, no?
P.M.: Gli avevano accennato la sera. La sera innanzi…
G.L.: Sì, la sera innanzi.
Presidente: Cosa le avevano accennato?
G.L.: Che dovevano andare in questo posto… che dovevo andarci anch’io.
Avv. Nino Filastò: Ah. Quindi… Però vede, lei a pagina 61, incidente probatorio, e anche a pagina 64… . Insomma, nel corso dell’incidente probatorio lei questo fatto, che vi eravate visti tutti e tre il giorno prima, non l’ha mica detto?
G.L.: Come il giorno prima?
Avv. Nino Filastò: La sera prima.
G.L.: M’avevano accennato di andare in questo posto.
Avv. Nino Filastò: Ma io le contesto che lei, nel corso dell’incidente probatorio e negli altri verbali, non l’aveva detta questa cosa. Come mai non l’aveva detta?
G.L.: Come?
Avv. Nino Filastò: Che v’eravate visti e che avevate parlato di andare il giorno dopo a Vicchio.
G.L.: Se gl’avevano parlato il giorno innanzi di andare in questo posto qui.
Avv. Nino Filastò: Ma ne avevano parlato presente lei, o senza di lei?
G.L.: Me l’avevano accennato loro.
Avv. Nino Filastò: Dove v’eravate incontrati?
G.L.: A San Casciano.
Avv. Nino Filastò: Sempre nella piazza?
G.L.: Su per giù in quella piazza lì.
Avv. Nino Filastò: Nel bar, fuori del bar?
G.L.: Ma che… Ho detto la piazza. I’ che c’ha da vede’ il bar con la piazza. Se dico la piazza, l’è la piazza.
Avv. Nino Filastò: Ho sentito dire il bar è nella piazza. Glielo chiedo se eravate dentro il bar. Perché siete sempre a parlare fuori, per la strada, abbia pazienza.
G.L.: Di quelle cose che uno ne parla nel bar non credo.
Avv. Nino Filastò: Ho capito. Però il 6 marzo, quando è stato interrogato, lei questa cosa proprio non la disse, anzi la escluse. E perché non la disse?
G.L.: Perché allora ero nei momenti che non mi riusciva di… ero rimasto un po’ bloccato, non mi riusciva di parlare.
Avv. Nino Filastò: Mah. 
G.L.: Io gliene spiego così, poi…
Avv. Nino Filastò: A leggere questo verbale non sembrerebbe proprio. Senta come comincia. Per dire, guardi: “Per la precisione, ciò che ho visto, per come lo ricordo io, dato la paura che ebbi al momento della tensione che ho avuto dentro di me in tutti questi anni, si può dividere in tre momenti”. Sta parlando di Scopeti qui. “Nel primo momento successe questo: non ricordo se uno dei due, io o Fernando Pucci, avevamo bisogno di fare un po’ d’acqua e quindi ci fermammo con la macchina…” Insomma, e giù va avanti con questo tomo, poi insomma, sembra piuttosto…
P.M.: Faccia presente che nei vari interrogatori è andato indietro con gli omicidi e vedrà.. .
Avv. Nino Filastò: Come?
P.M.: Perché prima parlò dell’85, poi…
Avv. Nino Filastò: No, no, ma io stavo dicendo…
G.L.: Poi ritorno a quell’altro.
Avv. Nino Filastò: No, lui dice che aveva delle difficoltà a parlare.
G.L.: O non l’ho spiegato anche ora.
P.M.: L’ha spiegato, sì.
Avv. Nino Filastò: Sì, ma invece a leggere sembra proprio di no.
P.M.: Ma ne ha spiegato uno e basta in codesto verbale.
Avv. Nino Filastò: No. Ha parlato anche di Vicchio il 6 marzo: “I fatti nel 1984” – questo è il 6 marzo Pubblico Ministero – “sono andati nel seguente modo: la sera dell’omicidio mi trovavo nel piazzone di San Casciano da solo con la mia macchina FIAT 128 Sport, non sapevo che fare. Avevo una mezza idea di andare a Firenze. Ad un certo punto ricordo che vidi passare in piazza il Pacciani con la sua Ford Fiesta, con accanto il Vanni. Vidi che si dirigevano verso Firenze e mi insospettii per tutte le domande che nei giorni precedenti il Vanni mi aveva fatto in merito alla coppia vista a Vicchio”. Eccetera, eccetera. Va be’.
Avv. Stefano Bertini: Dice anche proprio… 
(brusio)
Avv. Nino Filastò: Se crede magari…
Avv. Stefano Bertini: … sua insaputa, cosa che poi ha cambiato.
Avv. Nino Filastò: Come dice, avvocato Bertini?
Avv. Stefano Bertini: Dice anche, in questo verbale del 6 marzo, che ci andò a insaputa del Vanni e del Pacciani, cosa che poi dopo ha confessato essere andata in modo diverso. Quindi ancora la sua confessione, se così si può chiamare, non è ancora maturata il 6 marzo.
Avv. Nino Filastò: No, eh.
P.M.: Tant’è che l’ha fatta qui.
Avv. Stefano Bertini: Dagli atti risulta così.
P.M.: Ha spiegato qui di esserci andato da solo.
Avv. Nino Filastò: Qui si stava parlando se ne avevano parlato la sera prima. Non so se ha presente.
Presidente: Va be’, domanda avvocato.
Avv. Nino Filastò: Sì, sì. No, ma io sto rispondendo al collega difensore di Lotti.
Avv. Stefano Bertini: Sì, sono difensore…
Avv. Nino Filastò: Non parrebbe.
Avv. Stefano Bertini: Sì, così è. In base agli atti, in base anche…
Presidente: Va bene.
Avv. Stefano Bertini: … alle nomine…
Avv. Nino Filastò: Non parrebbe proprio.
P.M.: S’è sfogato via. Glielo doveva dire, l’ha detto. Si può andare avanti.
Avv. Nino Filastò: Figuriamoci, sfogato.
P.M.: È tanto dice che ce lo deve dire.
Avv. Nino Filastò: Sai quante cose dovrei dire.
P.M.: Così ci siamo levati…
Avv. Nino Filastò: Su quanti argomenti…
(brusio)
Presidente: … di discussione, dirà tutto.
Avv. Nino Filastò: Su questo per difensore del Lotti, che ne ha cambiati tre durante il corso della sua…
Presidente: Va be’, ognuno fa il proprio ruolo di difensore come crede.
Avv. Nino Filastò: Certamente. Gli altri due se ne sono andati.
Avv. Stefano Bertini: Presidente, mi perdoni. Io posso comprendere che ci sono delle questioni riguardo al modo di gestire il processo o altre questioni inerenti a questo fatto. Ma il fatto che si attacchi una persona, un collega solo per essere un difensore del Lotti, non 1’accetto.
Presidente: Questo, l’ho detto ora.
Avv. Nino Filastò: No. Senta, allora, se vuole se ne parla un po’ meglio.
Presidente: No, no.
P.M.: Non mi sembra…
Presidente: No, no, avvocato. Faccia l’esame e basta, perché non si sta qui a fare le sfide come Ettore Fieramosca. Andiamo.
Avv. Nino Filastò: Va bene, d’accordo. Va bene.
Presidente: Riprendiamo l’esame tranquillamente, come era andato fino ad ora.
Avv. Nino Filastò: Va bene, Presidente.
Presidente: Non è il caso proprio di. . .
Avv. Nino Filastò: Ha ragione. Ha ragione lei. Volevo sapere, Pacciani e Vanni, con la loro macchina entrarono nella piazzola?
G.L.: Mah, mi dica il posto, quale… in che…
Avv. Nino Filastò: Si sta sempre parlando là di Vicchio, dove c’è la piazzola.
P.M.: Ha ragione. Gli ha letto…
G.L.: Se non mi dice che omicidio allora rispondo…
Avv. Nino Filastò: Ma no, ma siamo a parlare…
G.L.: … sennò on capisco nemmeno io.
Presidente: Va be’, si parla di Vicchio, si parla di Vicchio. Finché non si dice si… da un’altra parte, è sempre di Vicchio.
Avv. Nino Filastò: No, no, ma… Lotti, Lotti.
G.L.: Lo so. Mi deve dir preciso perché sennò…
Avv. Nino Filastò: Stia a sentire Lotti. Lotti, quando…
G.L.: Poi mi…
(brusio)
G.L.: … anch’io e…
Avv. Nino Filastò: Ma lei fa benissimo. Quando una cosa lei, una domanda che le faccio lei per qualche ragione non la capisce o non si orienta…
G.L.: No, ma se mi dice…
Avv. Nino Filastò: No, lei fa bene a far così, a intervenire e dire: ‘mi spieghi avvocato’, va bene?
G.L.: Mi spiega il punto, se gl’è quello di Vicchio o un altro.
Avv. Nino Filastò: Allora, glielo dico, si sta parlando dell’omicidio di Vicchio e la piazzola è quella di Vicchio. E la domanda è: se Pacciani e Vanni entrarono in questa piazzola.
G.L.: Erano entrati nella piazzola.
Avv. Nino Filastò: Entrarono nella piazzola. Ma lei invece rimase sulla strada?
G.L.: Io la macchina non l’ho messa dentro, l’ho messa sulla strada, venendo in giù da una parte, più su verso…
Avv. Nino Filastò: L’ha lasciata sulla strada.
G.L.: Sempre la strada che va giù.
Avv. Nino Filastò: Benissimo. Quando lei parla di strada, parla di strada asfaltata?
G.L.: No, io parlo della strada che va lì alla piazzola, l’è sterrata.
Avv. Nino Filastò: Ah, quindi sul…
G.L.: L’è un pezzo… non so quante l’è la lunghezza. La lunghezza non la posso dire perché non so…
Avv. Nino Filastò: Ma comunque, lasci fare la… È una stradetta che, partendo dalla strada…
G.L.: È un pezzo dalla bottega. Aspetti, mi spiego meglio. Dalla bottega, dalla botteghina c’è il ponte, poi si scende giù e l’è asfaltata. Poi a un certo punto la comincia a non essere più asfaltata.
Avv. Nino Filastò: Ah. Ho capito. Ma da lì in giù non l’è asfaltata.
Presidente: L’altra volta ha parlato di strada sterrata.
Avv. Nino Filastò: Comunque lei sulla strada la ferma. 
G.L.: C’è un pezzetto l’è… 
Avv. Nino Filastò: A che distanza, rispetto alla macchina di Pacciani, e Vanni, lei lascia la macchina? Siamo sempre nella storia della distanza, di farci gli orientamenti.
G.L.: Non lo so. La distanza…
Avv. Nino Filastò: L’aula, io, chi vuole lei. Insomma, ci dia un’indicazione.
G.L.: Io la macchina la lasciai da una pa. .. di sopra della piazzetta.
Avv. Nino Filastò: No, ma rispetto a dove lascian la macchina…
G.L.: Preciso non lo so, saranno 10 metri, o meno. Questo non posso giudicare.
Avv. Nino Filastò: 10 metri. Diciamo 10 metri, va bene. Le chiedo, era buio? Intanto, spegnete i fari? Lei li spegne i fari?
G.L.: Io li spensi i fari.
Avv. Nino Filastò: E la macchina di Pacciani e Vanni, li spensero i fari?
G.L.: Li avranno spent… gl’erano spenti i fari.
Avv. Nino Filastò: Bene. Benissimo. Quindi era buio?
G.L.: Dopo cena, non so, anche se gl’era è estate, gl’è buio proprio.
Avv. Nino Filastò: Buio. No, voglio dire: c’era la luna, non c’era la luna?
G.L.: Questo non… A dire la verità non c’ho guardato.
Avv. Nino Filastò: Non c’ha guardato. Comunque glielo dico io: la luce non c’era. Era buio pesto. Volevo chiedere una cosa: all’epoca lei lavorava alla draga? Guardi, ci rifletta bene. Sembra una domanda inutile, ma invece è importante.
G.L.: Io c’ho lavorato fino all’88, da Scherma Roberto.
Avv. Nino Filastò: Ah. Quindi lei all’84 lavorava alla draga?
G.L.: Io lavoravo, sennò come facevo a mangiare.
Avv. Nino Filastò: Bravo. Bravo Lotti. Son d’accordo con lei.
G.L.: Per mantenermi la macchina. C’avevo la macchina, siccome…
Avv. Nino Filastò: Quindi lei lavorava alla draga, accanto a quel compressore che ci ha detto che la mandava a casa la sera con la testa tutta…
G.L.: Sì. A star con un coso a quella maniera, tutti i giorni fino alle cinque e mezzo. Nove ore facevo.
Avv. Nino Filastò: Anche quel giorno lì?
G.L.: Poi per piglia’ i’ che?
Avv. Nino Filastò: No, voglio dire… Lo so, Lotti, ho capito.
G.L.: Si guadagnava poco.
Avv. Nino Filastò: No, l’ho ca… il suo problema l’ho presente. Lei ce n’ha parlato prima e va bene. Dicevo una cosa: anche quel giorno lì aveva lavorato alla draga?
G.L.: Come?
Avv. Nino Filastò: Quel gior… Prima di andare con loro, era andato a lavorare lei il giorno?
G.L.: Eh, per forza.
Avv. Nino Filastò: Per forza.
G.L.: Smettevo alle cinque la sera.
Avv. Nino Filastò: E lei…
(voce non udibile)
Avv. Nino Filastò: E lei sentì i lamenti della donna?
G.L.: Come?
Presidente: Non era domenica?
G.L.: Non mi ricordo se gl’era di domenica, o di sabato. Ma il fatto di là?
Presidente: Il fatto di Vicchio.
G.L.: Eh, non…
Avv. Nino Filastò: Va be’. Sentì i lamenti della donna, o no, Lotti?
G.L.: Ah, quando la tironno fuori dalla macchina?
Avv. Nino Filastò: Uhm.
Presidente: Appunto.
G.L.: Sì, lamenti. Lamenti, non proprio grida. Lamenti così, normali.
Avv. Nino Filastò: Normali.
G.L.: Quande l’hanno spostata, l’è segno l’era di già ferita e allora ha fatto un lamento così.
Avv. Nino Filastò: Uno o più?
G.L.: Mah, io ne ho sentiti uno.
Avv. Nino Filastò: A che distanza era lei?
G.L.: Distanza… Gl’è quello, s’arriva sempre alle distanze, gl’è quello.
Avv. Nino Filastò: Sì, dianzi ha detto 10 metri.
G.L.: Proprio lì unn’ero. Ero spostato quasi… non proprio alla strada, un pochin più in dentro. Però, la trascinano verso il campo, sicché c’è un po’ di distanza. Non saprei quanti metri sarebbero.
Avv. Nino Filastò: Uhm. Ma era un lamento come di una che piange? Com’era fatto questo lamento?
G.L.: Lamento… come fo a giudicare. Un lamento…
Avv. Nino Filastò: Non poteva essere, per esempio, che devo dire, un grugnito di sforzo di quello che la stava tirando?
G.L.: Può darsi sia stato così, non lo so. Non posso giudicarloo preciso.
Avv. Nino Filastò: Però lei, quando è stato interrogato precedentemente, ha detto che questa ragazza strillava. Come mai disse cosi?
G.L.: No, io non ho detto strillava.
Avv. Nino Filastò: Sì.
G.L.: Ho detto un lamento, non ho detto strillava.
Avv. Nino Filastò: No, no, all’inizio disse strillava.
G.L.: Mi sarò espresso poco bene io.
Avv. Nino Filastò: S’è espresso male.
G.L.: Io ho sempre detto questo qui.
Avv. Nino Filastò: No, sempre no.
G.L.: E allora va bene.
Avv. Nino Filastò: Le posso dire che lei ha detto strillava, questo è sicuro.
P.M.: Si corresse subito se glielo legge, eh.
Avv. Nino Filastò: Sì, sì. Insomma, però all’inizio disse strillava.
P.M.: Però subito dopo…
Avv. Nino Filastò: No, subito dopo no.
G.L.: Su questo discorso io ho detto un lamento, non ho detto… forse mi ero espresso male io.
Avv. Nino Filastò: S’è espresso male, va bene. Al fiume a lavarsi le mani e il coltello.
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Ci andarono tutti e due – Pacciani e Vanni – o ci andò uno solo?
G.L.: Tutti e due. Però io ero vicino alla macchina, ho visto andare verso il fiume.
Avv. Nino Filastò: Le contesto che lei, a pagina 63 del verbale incidente probatorio, ha detto: “Poi uno va dove c’è il fiume a lavare il coso, il coltello”.
G.L.: Io ho detto tutti e due, non ho detto uno solo.
Avv. Nino Filastò: No, sto leggendo, scusi. Poi questo è anche registrato.
G.L.: No, unno so.
Avv. Nino Filastò: Io sto leggendo.
G.L.: Può darsi mi sia espresso che avevo visto uno e invece l’ho visti tutti e due.
Avv. Nino Filastò: “Chi è che andò a lavare?” Il Pubblico Ministero gli chiede: “Chi è che andò a lavare?” E lei risponde: “C’andette il Vanni”. C’è poco da fare.
G.L.: Invece io li ho visti tutti e due.
Avv. Nino Filastò: E allora perché disse così?
G.L.: E quande l’è questo… Di quande gl’è il verbale?
Avv. Nino Filastò: Eh, è abbastanza recente. È del giorno 19 febbraio ’97, di quest’anno.
G.L.: Forse mi sono espresso male io.
Avv. Nino Filastò: Si è espresso proprio male.
G.L.: Eh, oh. 
Avv. Giampaolo Curandai: (voce non udibile)
Avv. Nino Filastò: A pagina 63, avvocato Curandai. Siamo a uno, due, tre, quattro, cinque… dal quintultimo rigo in su. “Vidi che andava” – singolare – “verso il fiume e basta”. Ci andarono tutti e due dice. Va be’. Poi lei, l’il marzo del ’93, ha detto che Pacciani: “Fermò la macchina di traverso davanti la Panda…”
G.L.: ’93? Che ’93.
Avv. Nino Filastò: Scusi, ’96.
P.M.: Stia attento.
Avv. Nino Filastò: Oh Lotti, e posso sbagliare anch’io qualche volta. Non me ne perdona una. Se fo così anch’io con lei, sa dove…
G.L.: No, ma scusi, ma io non gl’ho mica detto…
Avv. Nino Filastò: Ho detto ’93, volevo dire ’96.
Presidente: S’è sbagliato, Lotti.
Avv. Nino Filastò: Nel ’93 lei l’era tranquillo a San Casciano.
G.L.: Eh, lo so, lo so.
Avv. Nino Filastò: Tutte queste grane un ce l’aveva, si figuri.
G.L.: No, i’ che c’entra. No, ma io ho capito ’93 e allora…
Avv. Nino Filastò: E lei l’ha ragione.
G.L.: Non ho mica detto…
Avv. Nino Filastò: È una persona più attenta di quello che sembra lei, Lotti.
G.L.: Questa l’è una cosa… non ho mica detto…
Avv. Nino Filastò: E infatti è una persona più attenta di quello che sembra. Allora, 11 marzo del ’96, ecco. “Fermò la macchina di traverso davanti alla Panda, in modo da bloccare l’autista”. Ha detto così lei.
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: A che distanza era?
G.L.: Proprio vicino… Sarà stato mezzo metro.
Avv. Nino Filastò: Mezzo metro.
G.L.: Un metro massimo. Non posso giudicare…
Avv. Nino Filastò: Perfetto, mezzo metro.
G.L.: … come l’è ferma la macchina.
Avv. Nino Filastò: No, no, per ca… Se vuole bloccare.
G.L.: No, no.
Avv. Nino Filastò: Spense i fari, naturalmente, questo ce l’ha già detto prima. E lei vide se qualcuno di que… E scendono di macchina tutti e due.
G.L.: Li sce… li sce… Insomma, l’uno o l’altro li scesero.
Avv. Nino Filastò: L’uno o l’altro…
G.L.: Di certo, sennò non potevano fare…
Avv. Nino Filastò: No, no. Va bene, insomma…
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Ma io le chiedo: uno dei due aveva qualche luce?
G.L.: Luce?
Avv. Nino Filastò: Sì, una luce, portatile. Una torcia elettrica…
G.L.: Ora come fo a ricordarmi di preciso…
Avv. Nino Filastò: No, questo bisogna se ne ricordi.
G.L.: … se gl’avevano una luce, è una cosa un po’ difficile.
Avv. Nino Filastò: No, non è tanto difficile. Perché senta, lei l’è lì al buio, i fari sono spenti e se lei vede una luce e la vede, non c’è versi, Lotti, su questo non c’è problemi. O la vede, o non la vede. Lei dice: ‘l’ho vista, non l’ho vista’, oppure…
G.L.: Non mi ricordo preciso se c’era o no.
Avv. Nino Filastò: Non se ne ricorda.
G.L.: Non posso…
Avv. Nino Filastò: Insomma, guardi… Non si ricorda. D’altra parte lei non ha mai parlato di luce.
G.L.: Questo non mi ricordo preciso.
Avv. Nino Filastò: Questo è sicuro, questo lei, di luci non ne ha mai parlato, dice i fari erano spenti. Lei però vide che la persona dentro la macchina si alza. È vero? Le domando allora…
G.L.: Si alza da sedere?
Avv. Nino Filastò: Sì.
G.L.: Questo, non preciso se s’alza o no, non posso dirlo.
Avv. Nino Filastò: L’ha detto lei nel marzo del ’96. Quindi glielo contesto. E d’altra parte, per dire la verità Lotti, con quei lumi di luna, con quei fatti che erano successi a Firenze, due ragazzi che stanno in macchina e che vedono un’altra macchina che gli si ferma a diciamo un metro di distanza a bloccargli la strada, qualche cosa devono fare. Quindi, lasci fare. Lei ora non se lo ricorda, ma insomma, lei ha detto che questo qualcuno si alzò. Era il ragazzo o la ragazza?: è inutile domandarglielo, insomma. Comunque, lei non se lo ricorda, mi immagino.
G.L.: Eh, di preciso un mi ricordo se gli avevan qualche luce.
Avv. Nino Filastò: No, non della luce. Se si alzò qualcuno di loro.
G.L.: Eh, un me ne ricordo di preciso.
Avv. Nino Filastò: Non se lo ricorda.
G.L.: Non posso dire una cosa…
Avv. Nino Filastò: Poi però lei dice che Pacciani tornò verso la macchina; quindi, se ho capito bene, Pacciani si avvicinò prima alla macchina e poi tornò indietro alla macchina dei ragazzi, Pacciani si avvicinò, e poi tornò indietro per andare alla sua. È così?
G.L.: Alla mia?
Avv. Nino Filastò: Alla macchina sua: di Pacciani. Fece questo va e vieni.
G.L.: Mah, questo…
Avv. Nino Filastò: E l’ha detto, lei.
G.L.: Può darsi l’abbi detto, ma ora non me ne ricordo di preciso.
Avv. Nino Filastò: L’ha detto: “Il Pacciani la macchina la fermò di traverso, non consentendo quindi un’eventuale via di fuga. A questo punto vidi c’era una persona dentro la macchina, si è alzata per guardare perché aveva sentito e poi visto la macchina del Pacciani. Vidi poi che il Pacciani, che nel frattempo si era avvicinato a piedi alla Panda”, sente? “velocemente è tornato alla propria auto”.
G.L.: Mah, eh, un posso proprio, preciso. Se s’è alzato.
Avv. Nino Filastò: Nemmeno ora che gliel’ho letto, si ricorda di aver visto questo?
G.L.: Eh, no.
Avv. Nino Filastò: No. A fare che, sarebbe tornato alla macchina Pacciani? Alla sua.
G.L.: E come fo a dirlo? Se non mi ricordo preciso.
Avv. Nino Filastò: E allora glielo dico io, perché l’ha detto lei l’11 marzo: “Ha preso la pistola”. Quindi, Pacciani torna alla macchina per prendere la pistola. Vuol dir che non ce l’aveva prima, no? Insomma, allora glielo domando ora. Cerchi di visualizzare la scena, se l’ha vista, eh? Se l’ha vista. Pacciani, quando esce dalla macchina, c’ha la pistola in mano oppure no?
G.L.: No, quando scende dalla macchina non c’aveva… non ce l’aveva.
Avv. Nino Filastò: Non ce l’aveva. Allora è tornato per forza a tornarla dopo.
G.L.: Mah, preciso ora non so.
Avv. Nino Filastò: È quello che ha detto lei.
G.L.: Sì, lo so.
Avv. Nino Filastò: E dove stava questa pistola?
G.L.: Mah, l’avrà avuta in macchina.
Avv. Nino Filastò: In macchina dove? In che punto era…
G.L.: … se l’aveva dalla parte della guida o di là.
Avv. Nino Filastò: Non se lo ricorda, non lo può sapere lei. Però – lei oggi non lo può sapere – però, invece, l’11 marzo lo sapeva; perché lei ha detto, in questo verbale, l’interrogatorio dell’11 marzo del ’96, ha detto: “Ha preso la pistola dalla parte destra, sotto il sedile”, senta com’è preciso, eh, “dalla parte destra sotto il sedile e subito dopo ha raggiunto di corsa la Panda”.
G.L.: Ma questo di chi gli è, di’ marzo ’96?
Avv. Nino Filastò: Sì.
G.L.: Eh, può darsi l’abbi detto a quell’ora, ora di preciso non mi ricordo bene. 
Avv. Nino Filastò: Mmh. Ma ora io le chiedo questo: e durante questo va e vieni di Pacciani, per pigliar la pistola, eccetera, con questa macchina bloccata così, con questo ragazzo che si è già alzato, qualcuno di questi ragazzi cerca di uscir dalla macchina? Apre lo sportello?
G.L.: Mah, e un ce la fanno a sortire.
Avv. Nino Filastò: Non ce la fanno, perché?
G.L.: Perché c’è la macchina davanti.
Avv. Nino Filastò: No, la macchina l’è davanti, non di fianco.
G.L.: Gli era posta sulla parte del davanti.
Avv. Nino Filastò: Eh, l’ha detto lei, l’è sul davanti, la s’è fermata davanti la macchina.
G.L.: Però non ce l’hanno fatta a sortire.
Avv. Nino Filastò: No, no, voglio sapere se hanno tentato, se hanno aperto lo sportello, almeno!
G.L.: Questo, non son sicuro d’aver visto bene.
Avv. Nino Filastò: Poi cosa vede? Mario intanto cosa fa, il Vanni?
G.L.: Eh?
Avv. Nino Filastò: Mentre Pacciani è andato a pigliar la pistola e poi è tornato alla Panda e si è messo a sparare, Vanni cosa fa?
G.L.: No, gli era fermo alla macchina, lì.
Avv. Nino Filastò: No, mi dispiace. L’il marzo, lei ha detto: “Quindi Mario, che vidi tirar fuori dalla macchina del Pacciani uno spolverino… Lo spolverino è un po’, è un po’ una rogna, per lei. Insomma, questo qui: “tirar fuori… c’ha uno spolverino di quelli che si mettono gli operai per non sporcarsi e che durante il viaggio non aveva addosso, lo indossò”.
G.L.: Sì, lo indossò dopo.
Avv. Nino Filastò: Sì, che lo indossò, cioè dopo averlo tirato fuori dalla macchina.
G.L.: Eh, e di dove lo tirava fuori? Non lo so.
Avv. Nino Filastò: Ma che lo so io? 
G.L.: Eh, io dico dalla macchina, che gli devo dire?
Avv. Nino Filastò: Se vuol dire così, dica pure così. Però, abbia pazienza, sa?, ci son delle cose che proprio a lume di naso danno fastidio al senso comune. Perché una citazione di questo genere: uno che spara, della gente che sta lì, e uno che va lì a pigliare solo … se lo poteva esser messo prima perlomeno, scusi, no? Invece no, se l’è pigliato, è andato a pigliarlo proprio in quel momento, metterselo addosso lì in quel momento, lo spolverino di quelli che usano gli operai per non sporcarsi. Non le sembra un pochino…
G.L.: Se quel
Avv. Nino Filastò: … un po’ strana, questa cosa, non le sembra?
G.L.: Eh, strana, io l’ho visto così.
Avv. Nino Filastò: E poi, e poi senta, eh?, cosa disse l’il marzo, a proposito dei lamenti, vero? “Tirò fuori dalla macchina la ragazza che era ancora viva perché strillava e la trascinò sul prato chinandosi su di essa…” eccetera, eccetera. E poi va avanti: “A quel punto ebbi paura, dopo aver fatto sentii che Mario diceva a Pacciani…” eccetera. “Quindi, prima di andare via…” eccetera, eccetera. Qui si va fino in fondo e lei non parla mai di lamenti, dice strillava, e ha detto strillava. Quindi, anche quel collega che è saltato fuori col lamento, per piacere: si rilegga i verbali. AVVOCATO: Durante l’incidente probatorio, ha parlato di lamenti.
Avv. Nino Filastò: Ma io sto parlando di questo incidentino qui. Che non è probatorio, ma comunque è un verbale. E son dichiarazioni rese l’il marzo del 1996 dal signor Lotti. AVVOCATO: Pubblico Ministero, gridava o si lamentava?
Presidente: Sì, avvocato, dove vuole andare? Sappiamo benissimo dove…
Avv. Nino Filastò: Sì, ma questo si sapeva.
G.L.: Forse mi sarò espresso male io, in questo giorni.
Avv. Nino Filastò: Sì, ma infatti, si è espresso male.
G.L.: Io ho detto lamento, non ho detto gridare proprio come…
Avv. Nino Filastò: Che doveva essere ancora viva, ha detto, capisce?, anche. Precisando, capito?, che doveva essere ancora viva.
G.L.: Mah, io l’ho vista, non so mica se l’era viva o se l’era per…
Avv. Nino Filastò: L’ha vista? Ma cosa ha visto lei? Prima di mettersi lo spolverino, Vanni guardò nella macchina dei ragazzi? 
G.L.: No .
Avv. Nino Filastò: Andò diritto a mettersi lo spolverino? E’ sicuro?
G.L.: Sì, son sicuro.
Avv. Nino Filastò: E se Pacciani non li avesse presi, questi ragazzi, e questi ragazzi fossero rimasti sempre vivi? E la ragazza da tirar fuori non ci fosse stata, cosa andava a fare a prendersi lo spolverino, il Vanni?
G.L.: Mah, se ho detto gli aveva lo spolverino addosso, perché…? Non capisco. 
Mario Vanni: (voce non udibile)
Avv. Nino Filastò: Eh? 
M.V.: (voce non udibile)
Avv. Nino Filastò: Ce l’ha per la posta, lo spolverino. 
M.V.: (voce non udibile)
Avv. Nino Filastò: Sì.
Presidente: Cosa dice, il Vanni?
Avv. Nino Filastò: Ha detto che lo spolverino ce l’aveva per la posta, che ce l’aveva quando faceva il procaccia. 
M.V.: (voce non udibile)
Avv. Nino Filastò: Quando faceva il procaccia. 
M.V.: Per le pulizie.
Avv. Nino Filastò: Per le pulizie…
Presidente: Bene. 
M.V.: Di quello che racconta i’ Lotti, un è vero nulla, signor Presidente. Le son tutte bugie. Io sono innocentissimo, pulitissimo…
Presidente: Va bene. 
M.V.:Non ho fatto di’ male a nessuno.
Presidente: L’ha detto tante volte questo qui, sì, l’ha detto. Va bene? Avvocato, può continuare? Grazie.
Avv. Nino Filastò: Grazie, Presidente, la ringrazio. Poi lei, sempre a verbale, sempre in questo verbale dell’11 marzo del ’96, lei riferisce un discorso che dopo gli spari: quanti spari, a proposito?
G.L.: Eh, come fo a saperlo, quanti spari c’è stato?
Avv. Nino Filastò: Come, “come fo a saperlo”? C’era lei, sì o no?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Allora!
G.L.: Sono stati diversi, non so quanti.
Avv. Nino Filastò: Diversi. Uno, due, tre, quattro, cinque, più di cinque, più di sei, meno di sei: quanti? 
G.L.: Quattro o cinque, n’avrò sentito, non so’ mica stato a contargli.
Avv. Nino Filastò: Ecco. Però lei sente la ragazza, i lamenti, che si lamenta la ragazza, e non sente quanti spari? Strano, mi pare. Va be’, comunque… Però lei sentì qualche cosa che diceva Vanni a Pacciani: lo sentì questo discorso?
G.L.: Mah, io non mi ricordo questo discorso qui.
Avv. Nino Filastò: Sto parlando proprio dei momenti successivi.
G.L.: Sì, lo so, lo so.
Avv. Nino Filastò: Allora, glielo contesto, perché lei l’ha detto l’il marzo: “Dopo il fatto, sentii che Mario diceva a Pacciani: ‘Ma quell’altro che dirà, adesso?’. Dopo parla”. Il Pacciani rispose qualcosa?
G.L.: Ho detto un mi ricordo preciso se…
Avv. Nino Filastò: Non si ricorda. “E Pacciani…”, va be’, le contesto che lei dice: “E Pacciani rispondeva: ‘No, non dice nulla, perché ora c’è anche lui insieme a noi, sicché non può dire nulla sennò si ammazza anche lui'”. Ora se lo ricorda questo discorso? L’hanno fatto o non l’hanno fatto?
G.L.: L’avrò sentito, ma un mi ricordo preciso se l’hanno fatto o no.
Avv. Nino Filastò: Non se lo ricorda. Però volevo chiedere una cosa, poi lei vede il Vanni, diciamo così, che si china su questa ragazza e usa questo coltello: è vero?
G.L.: Com’ho visto io.
Avv. Nino Filastò: Sì. E mentre fa questo, c’ha una luce di qualche genere, Vanni?
G.L.: Mah, io non ho visto luce.
Avv. Nino Filastò: Lei non l’ha vista. E il coltello l’ha visto, stavolta?
G.L.: Eh?
Avv. Nino Filastò: Il coltello l’ha visto?
G.L.: Mah, anche se gli è buio si vede, un coltello.
Avv. Nino Filastò: No, “anche se gli è buio”. Non le chiedo se “anche se”. Io voglio sapere se l’ha visto!
G.L.: E l’ho visto, sì.
Avv. Nino Filastò: Mmh. Che l’era i’ solito coltellaccio da cucina?
G.L.: Io ho visto un coltello abbastanza grande.
Avv. Nino Filastò: Però, luci no.
G.L.: Mah, io luci un n’ho viste.
Avv. Nino Filastò: Ecco.
G.L.: E un mi ricordo preciso se la c’era o no, questo…
Avv. Nino Filastò: Non se lo ricorda. E dopo, cosa vide?
G.L.: Come dopo?
Avv. Nino Filastò: Dopo. Allora, guardi, ora le riepilogo i fatti.
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Arrivati con le macchine, Pacciani e Vanni mettono la macchina contro quella dei ragazzi.
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Scendon di macchina, Pacciani va a pigliar la pistola, torna con la pistola, spara. Dopodiché, c’è Vanni che tira fuori questa ragazza dalla macchina, va bene?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: A proposito, vide per caso se s’appoggiò in qualche modo allo sportello, mentre tirava fuori la ragazza?
G.L.: Mah, io ho visto prenderla per le braccia e cosarla fuori.
Avv. Nino Filastò: Ma prima aprì lo sportello o no?
G.L.: Mah, e lo sportello l’avrà aperto, sennò come fa a portarla fuori?
Avv. Nino Filastò: Mmh. Ma vide se s’era appoggiato allo sportello in qualche modo, prima d’aprirlo?
G.L.: Come fa a tirarla fuori se non apre lo sportello? Non lo so.
Avv. Nino Filastò: No, ma le ho chiesto se lo vide appoggiarsi…
Presidente: Se è appoggiato..
Avv. Nino Filastò: … allo sportello in qualche modo.
G.L.: Come, scusi?
Avv. Nino Filastò: Con qualche parte del corpo, appoggiarsi, sì.
G.L.: Mah, io ho visto che piano piano l’ha portata fuori.
Avv. Nino Filastò: E basta. Comunque, e allora, quindi c’è questo … la porta, questa ragazza, i lamenti, poi vede… Vanni si mette lo spolverino, poi… 
Avv. Nino Filastò: Lo spolverino, anzi, se l’è messo prima, vero?, se l’è messo prima, lo spolverino.
G.L.: Mentre gli era di qua, dopo un pochino… 
(brusio)
Avv. Nino Filastò: E poi Vanni va con questo coltello. E dopo? Fecero qualche cosa?
G.L.: E dopo io mi allontanai verso la macchina. Dopo aver visto tutto quell’affare, così.
Avv. Nino Filastò: Non nascosero qualche cosa da qualche parte?
G.L.: Sì, viddi nasconder qualcosa dentro un cespuglio, lì, e c’è due cespugli lì vicino. Però, unn’ho visto i’ che l’era.
Presidente: Cosa, cosa?
G.L.: No, una specie di, di un involto, eh.
Presidente: Ma non è che confonde omicidio? Parla di Vicchio, eh.
Avv. Nino Filastò: No no, sì.
P.M.: L’ha sempre detto, Presidente, nei verbali c’è.
Presidente: Ah, va be’, va bene.
Avv. Nino Filastò: Vicchio, Vicchio, siamo a Vicchio, siamo a Vicchio.
P.M.: È come lo stesso tipo di racconto che fa per Scopeti.
Avv. Nino Filastò: Sì sì, infatti.
G.L.: È vero, uno dei due; ora non lo so se gli era Pietro o Mario, di preciso ora un me ne ricordo. Perché… Insomma, uno dei due mette questa roba qui. Se c’hanno messo qualcosa, poi, non lo so.
Avv. Nino Filastò: Che c’era, una specie di fossetto?
G.L.: Un cosino. Come un vuoto, lì.
Avv. Nino Filastò: Sì, come un vuoto.
G.L.: Poi se c’hanno messo della roba lì, poi, dopo io mi sono allontanato, un l’ho visto per bene.
Avv. Nino Filastò: Insomma, no, no, lei ha dichiarato, ha detto di aver visto il Mario – l’11 marzo del ’96 – di aver visto qualcuno dei due, ora non so se Mario o un altro, mettere un qualche cosa in questo fossetto. “Si chinarono”, lei diceva. Anzi, Pacciani e Vanni: tutti e due.
G.L.: Eh?
Avv. Nino Filastò: Tutti e due.
G.L.: Mah, io…
Avv. Nino Filastò: Uno, fu Pacciani o fu Vanni?
G.L.: … gli ho detto uno dei…
Avv. Nino Filastò: O furon tutti e due, a fare questo lavoro?
G.L.: Però io ho visto, o uno, o quell’altro; ora un me ne ricordo preciso.
Avv. Nino Filastò: Ma non tutti e due?
G.L.: Mah, uno dei due.
Avv. Nino Filastò: No, qui lei ha detto… va be’.
G.L.: Tutti e due?
Avv. Nino Filastò: Le contesto che disse tutti e due: “Vidi che Pacciani e Vanni si chinarono a qualche metro di distanza dalla Panda, andando verso la macchina, e vidi che nascosero qualcosa in quel posto. Ritengo che abbiano nascosto in quel posto quelle parti asportate alla donna. Ricordo che vi era un fossetto”.
G.L.: Un fossetto… Proprio un fossetto un era.
Avv. Nino Filastò: Era un buco?
G.L.: Come quando gli ho visto…
Avv. Nino Filastò: Era una buca? Non era un fossetto: cos’era?
G.L.: Ma un l’era proprio una buca. C’era un coso lì, delle frasche, un pareva proprio una buca insomma.
Avv. Nino Filastò: Ma ci gettaron della terra sopra oppure no?
G.L.: Mah, io un ero proprio vicino lì, ero un po’ più lon… ero quasi alla strada, sicché un vedevo bene.
Avv. Nino Filastò: Però lei l’ha detto, guardi, eh? Sempre contestandole questo verbale di interrogatorio dell’11 marzo del ’96, lei ha detto: “E i due gettarono sopra della terra, per coprire quanto vi avevano nascosto”.
G.L.: Sì, ma per metterlo dentro…
Avv. Nino Filastò: Gettarono della terra oppure no?
G.L.: … un lo gettonno mica così.
Avv. Nino Filastò: Non lo so. Ma io le chiedo – lasci perdere come – la gettarono la terra o no?
G.L.: Qualcosa gli avranno messo, o delle frasche…
Avv. Nino Filastò: Ma come “gli avranno”? E c’era lei.
G.L.: O delle frasche, o della terra. Che ne so, io. Ho detto: o frasche, o un pochin di terra, i’ che c’era lì vicino.
Avv. Nino Filastò: Guardi, lei si sbaglia. Delle frasche o dell’erba, ne ha parlato dopo per un’altra storia. Qui, in questo caso, buttaron della terra oppure no?
G.L.: Mah, lì, se un c’è nulla, i’ che ci mettono per rinvoltarlo lì? Un lo so.
Avv. Nino Filastò: Senta…
G.L.: Se l’è delle frasche o della terra.
Avv. Nino Filastò: Senta una cosa, Lotti, ora guardi, glielo chiedo proprio per piacere, di rispondermi per bene. Di questa storia di questa buca che lei avrebbe, in cui qualcuno avrebbe messo qualcosa, e lei ha pensato fosse…
G.L.: C’avranno messo delle frasche sopra.
Avv. Nino Filastò: No no, lei ha parlato di terra. Comunque, lasciamo perdere.
G.L.: O terra, o frasche.
Avv. Nino Filastò: O terra o frasche, o buca o fossetto, o quello che vuole: lasciamo perdere questa cosa. Io gli chiedo, guardi, ma cerchi di rispondere con sincerità, eh?, che è l’interesse suo: gliel’ha detta qualcuno, questa storia di questa buca?
G.L.: Ma chi me l’ha detta?
Avv. Nino Filastò: Un giornalista.
G.L.: Li ho visti che gli andavano a mettere questa…
Avv. Nino Filastò: Un giornalista, per esempio?
G.L.: No, a me un m’ha detto nulla nessuno.
Avv. Nino Filastò: Un giornalista della RAI, gliene ha parlato di questa cosa? Si o no?
G.L.: Ma di chi? Chi giornalista?
Avv. Nino Filastò: Della buca.
G.L.: No, un rispondo più, a questo punto. Eh! Dopo che sulle cose che…
Presidente: No, è una domanda.
G.L.: Un capisco. Eh, lo so che è una domanda.
Presidente: È una domanda, e lo sappiamo. E allora?
G.L.: Ma dice: un giornalista. I’ che c’ho a avere io co’ il giornalista?
Avv. Nino Filastò: Come che c’ha a che vedere?
G.L.: Io…
Avv. Nino Filastò: Lei è stato intervistato, da un giornalista della RAI. Si è visto anche in televisione, noi; tutti, si è visto.
G.L.: Quale giornalista?
Avv. Nino Filastò: Un giornalista della RAI.
G.L.: Eh.
Avv. Nino Filastò: Il giornalista Giovanni Spinoso: l’ha intervistato, sì o no?
G.L.: Ma indo’?
Avv. Nino Filastò: A casa sua. Lei era in pigiama, un bel pigiamone a righe.
G.L.: E con questo? I’ che m’ha detto, di questo fatto?
Avv. Nino Filastò: Gli voglio chiedere se per caso le ha parlato di queste buche, questo giornalista.
G.L.: No!
Avv. Nino Filastò: Va bene.
P.M.: Ci piacerebbe saper da cosa risulta.
G.L.: Ma io che… Io, viensan lì, gli aveva la macchina così, come gli hanno fatto a far la fotografia, un capisco questo discorso.
Avv. Nino Filastò: Quale fotografia?
P.M.: Del giornalista.
G.L.: Se m’hanno ripreso, tu vedrai, in pigiama, tu vedrai qualche cosa gli è sortito fuori.
Avv. Nino Filastò: Eppure s’è visto, Lotti. I’ che gli devo dire?
G.L.: Come, se gli hanno la macchina così?
Avv. Nino Filastò: Ma non lo so, io!
G.L.: Come fanno a riprendere una persona, se un mettan preciso…
Avv. Nino Filastò: Ma guardi, glielo posso garantire. Il giorno – no, perché lei probabilmente non lo sapeva – il giorno che lei si chiamava ancora Beta, si chiamava. Non si sapeva nemmen chi era, lei. Lei c’aveva il soprannome Beta, in quell’epoca.
G.L.: No, questo, questo la sbaglia.
Avv. Nino Filastò: No, non mi sbaglio.
P.M.: Sì, ma lui… 
(brusio)
Presidente: Pubblico Ministero, va bene, va bene.
G.L.: No, un importa, come l’ha detto, perché unn’è vero.
Avv. Nino Filastò: No, non fo per dire, Lotti, non si arrabbi. (voce non udibile) Aspetti un momento.
Presidente: Lotti, Lotti, per piacere, no, eh, ora non…
Avv. Nino Filastò: Senta, fo per dire che all’epoca lei era talmente nascosto, era così misterioso come persona.
G.L.: Come, nascosto? Io non mi sono mai nascosto da nessuno.
Avv. Nino Filastò: No, ma…
Presidente: Lascia parlare, lasci parlare.
Avv. Nino Filastò: Che persino ai giudici gli arrivò dei verbali in cui, invece di dire ‘Giancarlo Lotti ha detto’, c’era scritto “Beta ha detto”, ha capito?. L’era il periodo…
Presidente: No, e non…
Avv. Nino Filastò: Non lo sa. Anche questo, lei l’era…
G.L.: Mah, io, i soprannomi, e me n’hanno messi tanti. Ma questo nome, non me ne ricordo.
Presidente: … messo da lei.
 (brusio)
G.L.: Non so.
Avv. Nino Filastò: O Lotti, non ci siam capiti, eh?, abbia pazienza.
G.L.: Ma Beta i’ che vorrebbe dire, questo nome qui? Non capisco, io.
Avv. Nino Filastò: L’è come, è l’alfabeto greco.
G.L.: Mmh.
Avv. Nino Filastò: È l’alfabeto greco.
Presidente: Alfa, beta, gamma, delta. 
(brusio)
P.M.: Come tu pretendi…
Presidente: Uno due tre, a, b, c.
Avv. Nino Filastò: Pensavo almeno questo gliel’aveste detto.
P.M.: Si è lasciato il compito a te.
Avv. Nino Filastò: Ovvia, l’ho detto io, così… Va bene.
G.L.: Scusi…
Presidente: Si vuole riposare un po’? Va bene.
Avv. Nino Filastò: Sì sì, ha ragione, Lotti, va bene.
Presidente: Sospendiamo 15-20 minuti. 
Presidente: Lotti, come va ora?
G.L.: Mah, io, a dire la verità, non posso andare avanti così, non ce la fo.
Presidente: C’ha il mal di denti? Cosa c’ha?
G.L.: No, e non posso andare avanti perché sono stanco, da stamani, io… Se si sospende per venerdì, va bene. Io non ce la fo a parlar più.
Presidente: Va bene, allora sospendiamo e venerdì mattina ci vediamo, eh?
G.L.: Perché non ce la fo.
Presidente: Non vogliamo crearle problemi…
G.L.: Eh, lo so.
Presidente: … più di quanto lei li crei a noi, eh?
Avv. Nino Filastò: (voce non udibile)
Presidente: Appunto, appunto.
Avv. Nino Filastò: È giusto…
Presidente: Allora, si sospende e si va a venerdì. 
G.L.: A dir la verità, non ce la fo nemmen più a i parlare. Non è per…
Avv. Nino Filastò: Va bene, va bene. Certo, Lotti. Mi fa male la schiena anche a me, da stamattina.
Presidente: Venerdì 5, ore 09.00. Va bene.
G.L.: C’ho la spina, mi dà noia a star di molto a sedere. In piedi, ci sto un po’…
Presidente: Va bene. Allora ci si vede, Lotti, venerdì mattina, eh?
G.L.: Io ho detto cosi per dire, che vuoi fare, ormai.
Presidente: Va bene. Nuova traduzione del Vanni. Tutto il resto, a posto. L’udienza è tolta, per oggi.
3 Dicembre 1997 35° udienza processo Compagni di Merende

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