5 Dicembre 1997, 36° udienza, processo, Compagni di Merende Mario Vanni,  Giancarlo Lotti e  Giovanni Faggi per i reati relativi ai duplici delitti del MdF e Alberto Corsi per favoreggiamento.

Link a Radio Radicale per sentire l’audio delle deposizioni

Dato che le registrazioni presentano un audio non perfetto possono sussistere errori di trascrizione, nel caso se ne trovino durante la lettura contattateci per la eventuali correzioni: redazione@mostrodifirenze.com

Filippo Tinnirello, Giancarlo Lotti

Presidente: Allora, Vanni con Mazzeo e l’avvocato Filastò. Zanobini, c’è. Bertini, c’è. Bagattini, c’è. Per, come si chiama? ah, no no, va bene, siamo a posto. C’è l’avvocato Colao, per tutte le altre pa… Curandai, e Curandai sostituisce le altre parti civili mancanti, va bene?
Avv. Stefano Bertini: Presidente, mi perdoni. Prima che inizi l’udienza.
Presidente: Ah, sì. Avvocato Bertini che parla.
Avv. Stefano Bertini: Sì. Se mi consente, vorrei fare una dichiarazione.
Presidente: Mi dica.
Avv. Stefano Bertini: Presidente, mi permetto di leggere e consegnare alla Corte una breve nota, che vuole essere la risposta adeguata e ferma a un fatto grave che è avvenuto in quest’aula l’udienza scorsa. E che costituisce un evento veramente intollerabile. Io sono rimasto veramente sconvolto dal comportamento dell’avvocato Filastò, il quale in quella scorsa udienza ha perpetrato nei miei confronti un attacco verbale gratuito e sprezzante. Ciò che più mi ha turbato è stato il fatto che questa veemente reazione nei miei confronti, sia stata espressa realmente contro la mia persona, con l’intento di ledere non soltanto la mia dignità professionale, ma anche conseguentemente la mia persona, la mia dignità personale. Voglio precisare – e, se occorre, ribadire – che la mia presenza, la mia attività in questo processo merito tutto il rispetto che…
Presidente: Sì sì, è la verità.
Avv. Stefano Bertini: … tutti gli altri. E così anche la lealtà e la mia serietà professionale. Che si attiene, peraltro, a schemi difensivi già delineati, ribaditi dal mio cliente ben prima che io venissi chiamato a difenderlo. Proclamando pertanto la mia completa autonomia nella gestione dell’attività processuale che mi riguarda, voglio evidenziare che non tollererò ulteriori simili comportamenti. Né desidero che la Corte voglia consentirli. Precisando, al contempo, che vorrò comunque difendere la mia onorabilità.
Presidente: Va bene.
Avv. Stefano Bertini: Questo è quello che voglio affermare. E consegno la mia nota alla Corte perché ne prenda visione.
Presidente: Va bene, ma non è che la Corte o il Presidente tolleri queste cose qui.
Avv. Stefano Bertini: No.
Presidente: Voi capite che, quando viene fuori un discorso, è difficile anche impedire che accadano certe cose. Quindi…
Avv. Stefano Bertini: Si, Presidente, ma il fatto che è avvenuto è un fatto…
Presidente: … altro non posso fare. Comunque, non credo che l’avvocato Filastò volesse arrivare a tanto, eh, effettivamente.
Avv. Stefano Bertini: Beh, comunque, il fatto che è avvenuto è un fatto grave, Presidente.
Presidente: Bene.
Avv. Stefano Bertini: È un fatto che penso meriti questa rilevanza, perché in effetti fu un attacco alla mia persona. E questo non posso tollerarlo. Grazie.
Presidente: Bene. Allora, avvocato, come si chiama? può entrare il Lotti.
(voce non udibile)
Presidente: Ah, scusi scusi. No, Lotti può entrare. Filippo, il consule… il perito.
(voce non udibile)
Presidente: Sì, sì, così arriva, si può liberare in un attimo. Lei stia un attimo qui, eh, Lotti. Un minuto, eh? Venga, venga. Però, ora Lotti, si metta un attimo all’impiedi, così mette lui a sedere, che riferisce un attimo sulla… Un secondo.
Filippo Tinnirello: Allora, qui ho la perizia, la trascrizione integrale dell’intercettazione che mi ha chiesto…
Presidente: All’altra udienza.
F.T.: All’altra udienza, in data 5. La consegno già trascritta, in data di oggi. Il 27, mi è stata affidata.
Presidente: Sì sì. Insomma, quella all’ultima… telefonate, sono telefonate, vero?
F.T.: Esatto.
Presidente: Bene.
F.T.: Per l’utenza 05XX/XXXXXX, in uso a Nicoletti Filippa, in entrata.
Presidente: Bene, metta a disposizione l’elaborato alla Corte.
F.T.: Lo do a lei?
(voce non udibile)
Presidente: Ha fatto anche la…?
F.T.: (voce non udibile)
Presidente: Tutto a posto, bene.
F.T.: (voce non udibile)
Presidente: Eh, bisogna dirlo lì, eh, al microfono. Sennò poi…
F.T.: C’è tutto, sia la richiesta del perito e il verbale della trascrizione.
Presidente: Bene. Può andare. Gli avvocati possono averne già copia, se… Bene, allora, Lotti: siamo qui. Come ci sentiamo stamattina?
G.L.: Eh, la spina, quella…
Presidente: Eh, la spina. Ci vuole un po’ di pazienza, eh, ormai ne abbiamo per poco. Almeno si spera.
G.L.: Spero io di farcela, insomma, a stare a sedere.
Presidente: Va bene. Prego, avvocato Filastò.
Avv. Nino Filastò: Grazie, Presidente. Signor Lotti, volevo tornare un attimo indietro agli omicidi di Baccaiano del giugno del 1982. E volevo chiederle questo: nei giorni successivi a quelli omicidi, che lei si ricordi, successe qualche cosa che la preoccupò, la mise in ansia?
G.L.: Mah, in ansia, sì di certo.
Avv. Nino Filastò: Ma io non dicevo in linea generale. Qualcosa di particolare. Successe, insomma lei venne a conoscenza di qualche cosa – la domanda è questa – che la mise in allarme, la tenne un po’ in tensione? Un po’ più di quello che normalmente lei, mi immagino, stava in tensione per quello che era successo.
G.L.: Ma quello, prima di’ fatto?
Avv. Nino Filastò: No, dopo dopo. Nei giorni successivi.
G.L.: Mah, i giorni successivi, un saprei insomma, se m’abbin detto qualcosa loro?
Avv. Nino Filastò: Che gli abbian detto qualche cosa loro. Infatti, la domanda successiva è questa: lei si accorse che Vanni o Pacciani erano in tensione, stavano preoccupati per qualche cosa?
G.L.: Mah, semmai ero preoccupato io, non loro.
Avv. Nino Filastò: Va bene. Allora, scendendo un po’ più dal generale al particolare, le dissero – Vanni e Pacciani – prima di tutto di star zitto?
G.L.: Sì, quello dice, quello sì, senz’altro.
Avv. Nino Filastò: E di non farsi vedere in giro con quella macchina? Con cui lei era andato a Baccaiano?
G.L.: A Baccaiano, c’avevo i’ 128 giallo.
Avv. Nino Filastò: Sì. Le dissero ‘guarda, meno tu ti fai vedere in giro, con questo 128 giallo, e meglio è! ?
G.L.: No, co’ i’ 128, ho detto il 124, non 128.
Avv. Nino Filastò: Ha detto lei 128.
Presidente: No, aveva detto 128.
Avv. Nino Filastò: Per me, senta, 124 o 128, è perfettamente la stessa cosa.
G.L.: Nell’82 avevo il 124.
Avv. Nino Filastò: Va bene, ma per me è la stessa cosa.
Presidente: No, ma l’ha detto lei il 128, eh.
Avv. Nino Filastò: Di macchine non me ne intendo.
G.L.: Ma quello gli era l’83.
Avv. Nino Filastò: Va bene, va bene, Lotti.
Presidente: Insomma…
Avv. Nino Filastò: Il 124 giallo. Insomma, io la cosa, il 124 giallo, blu, rosso, io la cosa che volevo sapere è questa: gli dissero ‘guarda, meno tu vai in giro con questa macchina, meglio è, in questi giorni’?
G.L.: Mah questo gli è quando avevo il 128. No mica quando avevo il 124 giallo.
Avv. Nino Filastò: Quindi, non gliela dissero questa cosa?
G.L.: Me l’hanno detto quando avevo il 128, di non andar tanto in giro.
Avv. Nino Filastò: Quando aveva il 128. Ma quando aveva il 124, dopo Baccaiano, non glielo dissero?
G.L.: No.
Avv. Nino Filastò: No.
G.L.: Questo discorso…
Avv. Nino Filastò: Allora, domanda che è più precisa. Lei venne a sapere, nei giorni successivi, per averlo letto sui giornali o sentito o visto in televisione, che il ragazzo non era morto? E che, prima di morire, aveva detto di aver visto qualche cosa?
G.L.: Mah, l’avranno riconosciuti, ma, detto, io come fo a…? Un ero mica lì alla macchina.
Avv. Nino Filastò: No no, guardi, non ha capito la domanda, Lotti. Io volevo sapere se lei è venuto a sapere, nei giorni successivi al delitto, leggendo i giornali oppure per averlo sentito alla televisione, che il ragazzo non era morto subito. E che, prima di morire, aveva detto qualche cosa.
G.L.: Mah, i’ che aveva detto, non era morto ancora, ma quel discorso no, un l’ho sentito.
Avv. Nino Filastò: Non l’ha sentito.
G.L.: No. Se gli ho letto qualcosa della morte, che un era morto, sì.
Avv. Nino Filastò: Ah, lei l’aveva saputo questo?
G.L.: Eh, l’avrò alla televisione o sul giornale, così.
Avv. Nino Filastò: E questa cosa non la preoccupava?
G.L.: Mi preoccupava, però se questo gli abbi detto qualcosa, io non me ne ricordo di questo qui.
Avv. Nino Filastò: Pacciani e Vanni gliene parlarono? Le dissero, non so, ‘si è sentito dire che questo ragazzo ha visto qualche cosa, e l’ha detto’?
G.L.: Sì, l’hanno fatto un discorso così, che…
Avv. Nino Filastò: Ah, l’hanno fatto?
G.L.: Forse gli aveva riconosciuti, questo… questi due. Insomma, quelli dell’82.
Avv. Nino Filastò: Ma era vero, che sappia lei?
G.L.: Questo me l’hanno detto loro. Io, se uno un mi dice quello che succede, come fo a saperlo se uno un me ne parla?
Avv. Nino Filastò: Insomma, io non lo sa se era vero oppure no?
G.L.: Come, che l’abbi detto?
Avv. Nino Filastò: Se questa cosa, dice lei, gliene parlarono Pacciani e Vanni: è la prima volta che lo dice, eh, guardi, perché prima non l’aveva mai detto che il Pacciani gli aveva parlato di questa cosa.
G.L.: Mah, lo dissero così, in qualche discorso, non proprio definitivo.
Avv. Nino Filastò: Ma glielo dissero. Dice: ‘Guarda, che quel ragazzo ha detto qualche cosa’.
G.L.: Che l’aveva riconosciuti?
Avv. Nino Filastò: Non lo so.
G.L.: Questo – perché io non ero mica vicino lì – gliel’abbin detto di certo.
Avv. Nino Filastò: A lei gliene hanno parlato?
G.L.: A me m’hanno parlato, qualche discorso. Non tanto.
Avv. Nino Filastò: Pacciani le disse per caso, o Vanni, che avevano telefonato a qualcuno, a proposito di questa storia?
G.L.: Mah, della telefonata non credo.
Avv. Nino Filastò: Ora glielo richiedo. Ma, che lei sappia, era vera questa cosa che questo ragazzo aveva parlato, oppure no?
G.L.: A me mi dissero così, glielo disse a loro. Io un vo mica…
Avv. Nino Filastò: Ma lei, per quello che ha saputo dopo, era vero oppure no?
G.L.: Mah, a come gli hanno detto, l’era vero. Per me.
Avv. Nino Filastò: Ma allora lei la cosa, tutto sommato, non la interessava molto. Perché si informava piuttosto poco, perché non era vero nulla.
G.L.: Come non gli era vero nulla? Se me l’aveva detto lui, perché un era vero nulla?
Avv. Nino Filastò: Perché glielo dico io, che non era vero nulla.
G.L.: No, io gli dico così perché…
Avv. Nino Filastò: Era stato un trucco che aveva fatto un Pubblico Ministero, la dottoressa Silvia Della Monica. Aveva fatto pubblicare ai giornali questa notizia falsa per vedere se il mostro aveva qualche reazione; che poi ebbe, in effetti. Ha capito?
G.L.: Sì, ho capito.
Avv. Nino Filastò: E non era vero nulla, il ragazzo era morto mentre viaggiava in macchina, poverino, andando all’ospedale, non aveva avuto il tempo di aprir nemmeno bocca. Va be’.
Presidente: Ma allora, questa storia del riconoscimento, l’ha letta sui giornali o ‘ ha detto il Pacciani o il Vanni?
G.L.: No, a me me l’hanno detto loro. Io un vo ‘ mica a dirgli che, il co… Io, quello che mi dicano, l’è quello che… Non è che l’abbi detto io; me l’hanno detto loro e basta.
Avv. Nino Filastò: Quanti giorni dopo glielo dissero?
G.L.: I’ che?
Avv. Nino Filastò: Questa cosa.
G.L.: Qualche giorno dopo, due, una settimana. Di preciso…
Avv. Nino Filastò: Lei ha detto ne parlaste più di una settimana dopo.
G.L.: Sarà stato una settimana dopo.
Avv. Nino Filastò: Ah, sarà stato, va bene. Senta, lei ha detto, quando è stato interrogato il 12 marzo del ’96: “Non ho mai parlato al Pucci”… Ora si sta… Ah, scusi, abbia pazienza, mi ero dimenticato. Siamo ripassati a parlare di Vicchio, l’omicidio.
G.L.: Se un mi dice le cose precisa, e allora un ci si intende.
Presidente: No, glielo sta dicendo ora.
Avv. Nino Filastò: Sì, lo so, e glielo sto dicendo.
Presidente: (voce sovrapposta)
Avv. Nino Filastò: Me n’ero dimenticato, mi sono anche scusato, che vuole di più?
G.L.: No, ma io unn’ho mica detto nulla.
Avv. Nino Filastò: Ho detto: scusi, oggi mi sono…
G.L.: Se mi dice le cose precise, rispondo per bene.
Avv. Nino Filastò: Eh, ora glielo…
G.L.: Sennò, come fo anch’io?
Avv. Nino Filastò: Ho capito.
Presidente: Lotti, non abbia quest’aria indispettita.
G.L.: No, sennò mi confondo anch’io.
Avv. Nino Filastò: Presidente, io non me n’ho mica a male, sa? Per me può far come gli pare.
G.L.: No, un centra codesto. Però io, se le cose son precise, e rispondo. Sennò, e mi…
Avv. Nino Filastò: E difatti, mi sono persino scusato, gli ho detto ‘Lotti, scusi’, gli ho detto.
G.L.: Eh, ma io un’è mica che gli ho detto qualcosa, un lo so.
Avv. Nino Filastò: … ridirglielo, che ora si riparla di Vicchio.
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Ora ci siamo? Ha fatto mente locale, ci siamo su Vicchio?
G.L.: Va bene, ci siamo.
Avv. Nino Filastò: Oh, benissimo.
G.L.: Ma se un me lo spiega, come fo a saperlo io il che mi dice?
Avv. Nino Filastò: Ho capito, va be’.
G.L.: Se mi dice le cose precise, e allora rispondo preciso anch’io.
Presidente: Va bene, va bene. Abbiamo capito.
Avv. Nino Filastò: Va bene. Guardi, non è molto facile dire le cose precise.
G.L.: Eh, lo so.
Avv. Nino Filastò: Però, io uno sforzo lo sto facendo, glielo posso garantire. Allora, la cosa precisa è questa qui. Il 12 marzo del ’96 lei ha detto, nel corso di un sopralluogo che stavate facendo: “Non ho mai parlato al Pucci di quanto avevo visto nell184 nella piazzola a Vicchio”. Poi, invece, il 23 marzo – più o meno 10 giorni dopo – lei dice: “Effettivamente ho raccontato al Pucci che avevo visto Vanni e Pacciani uccidere la coppia della Panda, che avevamo visto insieme la settimana precedente a Vicchio”. Quindi, io ora le chiedo: gliel’ha raccontato a Pucci questa storia, o no?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Una volta dice di sì, una volta dice di no.
G.L.: No, ho detto così.
Avv. Nino Filastò: Sì. Quando? Quando gliel’ha raccontato a Pucci?
G.L.: Un giorno, mentre s’era insieme così, s’andava…
Avv. Nino Filastò: Così?
G.L.: Nel… parlando fermi a San Casciano, o per la strada.
Avv. Nino Filastò: Parlando del più e del meno? Eh?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Quanto tempo dopo?
G.L.: Dopo il coso, sarà stato una settimana o più. Ora, di preciso, come fo a ricordammene?
Avv. Nino Filastò: Ma molto tempo dopo l’omicidio, gli omicidi? Insomma, più o meno.
G.L.: Sempre dentro l’anno. Ora, di preciso quando…
Avv. Nino Filastò: Dentro l’anno. Va bene. Comunque, lei il 23 marzo del ’96 era stato più preciso. Perché aveva detto: “Ho fatto questo racconto al Pucci, o il sabato, o la domenica dopo l’omicidio, dal momento che lui, come ho già detto, stava a Montefiridolfi e non lo vedevo tutti i giorni”.
G.L.: No, io l’andavo a prendere o il sabato o la domenica, a secondo di che giorni.
Avv. Nino Filastò: Il Pucci ci voleva credere, a questa storia, ci ha creduto? Oppure no?
G.L.: Da principio, un ci credeva. Poi, si convinse che gli era vera.
Avv. Nino Filastò: Che era vera. Benissimo.

Avv. Nino Filastò: Dunque io, senza stare a far le domande sul punto perché si fa troppo lunga, le riassumo la circostanza. Lei, dopo l’omicidio, ha raccontato di aver seguito Pacciani e Vanni in una casa abbandonata.
G.L.: Si. Però, quei posti lì unn’è che li conoscevo io.
Avv. Nino Filastò: Li conosceva Pacciani, evidentemente.
G.L.: …andavo…
Avv. Nino Filastò: Sarebbe andato alla casa del podere di Schignano, al numero 54. Ora, la prima domanda è questa: Questa casa era abbandonata o ci abitava qualcuno?
G.L.: Mah, l’era da finirla, sicché un c’era… L’era rustica, così, c’era una specie di porta e basta.
Avv. Nino Filastò: Quindi, non ci abitava nessuno?
G.L.: C’era tutti i cespugli torno torno, sicché 1’era…
Avv. Nino Filastò: Quindi, non era una casa vecchia. Una casa nuova in costruzione, fatta ancora soltanto a rustico?
G.L.: Bah, e c’era da intonacarla dentro, da farla dentro. Perché, insomma, io son stato dietro alle ditte di muratura, insomma un me ne intendo precisamente, però so i’ che vuol dire.
Avv. Nino Filastò: Comunque, no, siccome per precisare, no? Ci sono le case vecchie, abbandonate, in campagna.
G.L.: Mah, case case, si riconoscan bene, eh.
Avv. Nino Filastò: Sì.
G.L.: Quella l’era un…
Avv. Nino Filastò: No, ma insomma, poi mi faccia finire, scusi.
G.L.: Sì sì, va bene.
Avv. Nino Filastò: Io dico, c’è le case abbandonate, in campagna – purtroppo – dove i contadini sono andati via e c’è questi ruderi che sono rimasti li, tutti a pezzi. E invece, questa, era una casa che stavano costruendo?
G.L.: Mah, l’era così. Io un lo so i’ che ci facevano. Però, c’è un pezzo di strada che ci si va.
Avv. Nino Filastò: Insomma si riconosce, una casa, se è in costruzione o se è vecchia, abbandonata. O Lotti, non mi dica che non capisce la differenza.
G.L.: Come, la differenza? Io ho detto…
Avv. Nino Filastò: Sto cercando di capire se questa casa era vecchia, cadente, abbandonata. Sa, queste case di campagna.
G.L.: Ma c’era il tetto, il tetto e tutto.
Avv. Nino Filastò: Oppure, se era una casa che era abbandonata, non abbandonata: ci dovevano ancora andare ad abitare, perché era in costruzione. Cioè era, come ha detto lei, prima a rustico.
G.L.: A rustico, vorrebbe dire la unn’è stata intonacata né dentro né fuori.
Avv. Nino Filastò: Oh, era così?
G.L.: Io mi son spiegato così. Poi…
Avv. Nino Filastò: Va bene. Allora, era a rustico, non era stata…
G.L.: Però c’era il tetto.
Avv. Nino Filastò: C’era il tetto, va bene. A questa casa…
G.L.: O la dovevan finire. Questo non lo so, io.
Avv. Nino Filastò: Non lo sa. A questa casa lei ci andò a piedi o in macchina?
G.L.: Poi, l’è abba…
Avv. Nino Filastò: Arrivaste a questa casa in piedi o in macchina?
G.L.: In macchina un ci si va. C’è un pezzo c’è delle buche, non ci si può andare. A piedi.
Avv. Nino Filastò: Anche lei andò a piedi?
G.L.: Eh, i’ che? Andavo in macchina?
Avv. Nino Filastò: No, gli sto chiedendo se andò a piedi oppure no?
G.L.: Eh, in quel pezzetto un ci si va, con la macchina.
Avv. Nino Filastò: Allora andò a piedi. Va bene?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Sì o no?
G.L.: Sì.
Presidente: Sì.
Avv. Nino Filastò: Anche lei. Dietro a loro, a Pucci… A Pacciani e a Vanni.
G.L.: I’ che c’entra Pucci?
Avv. Nino Filastò: No, Pucci non c’entra, m’è scappato.
G.L.: Ah, va bene.
Avv. Nino Filastò: Però non faccia così, eh?, Lotti.
G.L.: No.
Avv. Nino Filastò: Perché, sa?, alla fine uno pazienza, ma poi…
P.M.: Anche chi risponde può avere la stessa sensazione.
Avv. Nino Filastò: Come? Di che?
P.M.: Che pazienta, come lei.
Avv. Nino Filastò: Ma Pubblico Ministero, questa battuta sua non l’apprezzo tanto.
P.M.: E io non apprezzo la sua.
Avv. Nino Filastò: Perché che questo signore stia cercando di provocarmi da quando…
P.M.: Ma no, ma non siete nemmeno a un livello…
Avv. Nino Filastò: … ce ne siamo accorti tutti.
P.M.: … a un livello tale, che non…
Presidente: … l’incidente.
Avv. Nino Filastò: Sì, ma, lo so, ma’ lui mi sta stuzzicando dall’inizio.
P.M.: Ah, lui sta stuzzicando lei?
Avv. Nino Filastò: E direi!
P.M.: Avvocato Filastò, è un’offesa all’intelligenza delle persone presenti, dire che questo signore offende lei.
Avv. Nino Filastò: Ma, insomma, lasciamo perdere, via!
P.M.: Eh, lasciamo perdere, è meglio.
Presidente: Prego, avvocato.
Avv. Nino Filastò: Allora, lei è andato a piedi, ci è andato a piedi anche lei. Volevo sapere se lei, a piedi, aveva seguito il Vanni e il Pacciani.
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Per fare che?
G.L.: Come?
Avv. Nino Filastò: Perché?
G.L.: Per vedere indo gli andavano.
Avv. Nino Filastò: Per vedere indo’ gli andavano. Benissimo. Allora, poi lei, nel verbale del 12 marzo del ’96, ha detto di aver visto mettere in una certa fessura, vicino alla porta…
G.L.: Mah, c’è una specie di finestra, insomma.
Avv. Nino Filastò: Di finestra.
G.L.: E qui c’era una specie di buca dentro.
Avv. Nino Filastò: Di buca, dentro. La pistola, ha detto, involtata in un giornale.
G.L.: Io, d’aver visto una pistola…
Avv. Nino Filastò: Noo ! Mi faccia finire, mi faccia finire Lotti, perché non mi vuol lasciar finire? Se io non sono in grado di finir per bene tutta la domanda, lei poi può rispondere meglio, ha capito? Invece di correre. Allora, lei ha detto di aver…
G.L.: No, io non corro.
Avv. Nino Filastò: Va bene.
Presidente: Senta, Lotti, faccia parlare.
G.L.: Sì sì, va bene.
Presidente: Oggi è impaziente, lei. È nervoso. Come mai è nervoso?
G.L.: No, io sono…
Avv. Nino Filastò: A me fa piacere di una cosa, Lotti.
Presidente: Perché è nervoso?
Avv. Nino Filastò: Che oggi lei sta meglio. Di salute, oggi sta meglio.
G.L.: Eh, i’ che devo star male?
Avv. Nino Filastò: Mi fa piacere.
G.L.: No, secondo lei devo star male io?
Avv. Nino Filastò: No.
G.L.: E allora?
Presidente: Non faccia polemica, Lotti, non la faccia la polemica: perché non la può fare. Via, su!
G.L.: E io un fo polemica, io sto dicendo…
P.M.: Presidente, però, diciamo la verità, che è un po’ stimolato, eh?, insomma.
Avv. Nino Filastò: A cosa?
P.M.: Alla polemica dico, non è che…
Avv. Nino Filastò: bah, a me non mi pare.
Presidente: No, non credo, Pubblico Ministero, no.
P.M.: No? Insomma, eh, sono impressioni.
(voce non udibile)
Presidente: Bisogna sospendere? Io sospendo ancora, eh? Tanto non abbiamo fretta.
Avv. Nino Filastò: No no, Presidente, sennò non si finisce mai.
Presidente: Eh, appunto.
Avv. Nino Filastò: Allora, senta, lei dice di aver visto mettere in questa fessura, in questo buco insomma, la pistola rinvoltata in un giornale. E poi, dice di aver visto ricoprire questa fessura con terra, pietre ed erba secca.
G.L.: Sì, della roba che c’era lì in terra, quello che c’era.
Avv. Nino Filastò: No, aspetti, non della roba. Lei ha detto: terra, pietre ed erba secca. L’ha detto?
G.L.: E se un c’era terra, i’ che ci mettevano?
Avv. Nino Filastò: No, la domanda è questa: l’ha detto lei, di aver visto metterci, dentro a questa fessura, terra, pietre od erba secca?
G.L.: Sì…
Avv. Nino Filastò: O se l’è inventato qualcuno?
G.L.: No, Perché io…
Avv. Nino Filastò: L’ha detto lei o se l’è inventato qualcuno?
G.L.: No, io non ho inventato niente.
Avv. Nino Filastò: No, non sto parlando di lei. Siccome in un verbale c’è scritto così, la domanda è: l’ha detto lei, o non l’ha detto?
G.L.: Ma se un c’è la terra, ci sarà stato calcinaccioli, e riempito lì, dentro. Io un lo so.
Avv. Nino Filastò: Voglio sapere se lei ha parlato di terra, pietre ed erba secca, oppure no. Dice di sì, o no?
G.L.: Se c’è della roba, se c’è della terra, ci mettan la terra. Se la c’è. E sennò, se c’è dei calcinaccioli, ci mettan quelli. Se un c’è nulla lì, pronto…
Presidente: L’avvocato voleva sapere se quei termini li ha usati lei.
G.L.: Come?
Presidente: Terra, calcinacci, erba secca: le ha usate lei, queste parole?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Esatto.
G.L.: Ma e, se un c’è la terra, ci metteranno altra roba.
Presidente: Insomma, quello che c’era per terra, lì.
G.L.: Quello, i’ che c’era, lo messan lì dentro.
Presidente: Sul pavimento, vuol dire.
G.L.: Sì sì, quello.
Presidente: Va bene. Prego.
Avv. Nino Filastò: E lei, per vedere questo, a che distanza si trovava?
G.L.: Alla porta lì, sarà stato un metro e mezzo, due.
Avv. Nino Filastò: Senta, ma dentro a questa casa c’era la luce?
G.L.: No, un c’era niente.
Avv. Nino Filastò: È abbandonata, la luce non poteva esserci.
G.L.: S’avrà avuto qualcosa così, per arrivar lì.
Avv. Nino Filastò: C’avevano qualche cosa loro?
G.L.: Per luce, per far un po’ di luce. Sennò come fai a arrivar lì al buio, a quella maniera?
Avv. Nino Filastò: Ah, c’avevano una pila?
G.L.: Eh, qualcosa l’avevano. Facevan luce, dentro.
Avv. Nino Filastò: No, qualcosa.
G.L.: Eh, di buio senza niente, come fa a arrivarci?
Avv. Nino Filastò: Io voglio sapere… C’era lei, non c’ero mica io.
G.L.: Sì, gliel’ho detto, sì.
Avv. Nino Filastò: C’avevano la luce.
G.L.: Qualcosa di luce, come un… come si chiamano?
Avv. Nino Filastò: Le pile.
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Le lampadine a mano.
G.L.: Eh, per arrivar lì, sennò un tu ci vedi mica.
Avv. Nino Filastò: L’ha vista proprio lei, questa luce?
G.L.: Sì sì.
Avv. Nino Filastò: Allora ce l’avevano anche prima, quando sparavano? O no?
G.L.: Laggiù?
Avv. Nino Filastò: Sì.
G.L.: Eh, qualcosa avevo visto, una luce. Non luce dei fari della macchina. Una di questa cose per far la luce.
Avv. Nino Filastò: Anche prima? Sì o no?
G.L.: Quando li vidi…
Avv. Nino Filastò: Quando sparavano?
G.L.: Sì. C’avevano una specie di questa cosa qui.
Presidente: Una specie di?
G.L.: Di… Come si chiamano? Quelle che portano così per far luce, quando gli è buio.
Presidente: Va bene, torce elettriche a pila.
G.L.: Sì, eh.
Avv. Nino Filastò: Questa è la prima volta che lo dice, lei, sa? Un particolare così importante, è la prima volta che lo dice. Io, l’altro giorno, gliel’ho proprio chiesto, sa? Gli ho chiesto dei fari, se li avevano spenti, se c’avevano un’altra luce in mano. E lei ha sempre detto di no. Come mai ci ha detto di no, prima, e stamani ci dice di sì?
G.L.: Perché avevo visto, mi ero ricordato che avevo visto una luce.
Avv. Nino Filastò: Se n’è ricordato in questi giorni, Lotti?
G.L.: No, l’avevo visto anche quei giorni lì.
Avv. Nino Filastò: Allora perché mi ha detto di no, l’altro giorno?
G.L.: Eh, forse non mi sono espresso bene.
Avv. Nino Filastò: No, guardi. Perché, o espresso bene o espresso male, ci si può esprimere male quando si fa un discorso lungo. Ma, quando si risponde un sì o un no, non è questione di esprimersi.
G.L.: Questo gli è quello che ho detto ora.
Avv. Nino Filastò: Ah. Va bene. E quindi lei, alla luce di questa pila, vide che mettevan dentro questa roba, no? Sì?
G.L.: Sì, sì.
Avv. Nino Filastò: La pistola, poi l’erba secca, poi le pietre, e la terra.
G.L.: L’erba secca?
Avv. Nino Filastò: L’erba secca l’ha detto lei.
G.L.: Mah, lì un c’era erba secca, lì nella casa.
Avv. Nino Filastò: Però l’ha detto, lei.
G.L.: Indo’ l’erba secca?
Avv. Nino Filastò: No, io non c’ero, quindi non so se c’era l’erba secca, se c’era l’erba giovane.
G.L.: Io ho detto
Presidente: In generale…
Avv. Nino Filastò: Io non lo so. Io le sto dicendo, dell’erba secca, ne ha parlato lei.
G.L.: Come?
Avv. Nino Filastò: Dell’erba secca, ne ha parlato lei. Siamo stati cinque minuti, dianzi, a dire: ma l’ha detto? Non l’ha detto? Le ha usate queste parole? Non le ha usate? Alla fine ha detto di sì, che le ha usate.
G.L.: Ma l’erba indo’ l’è? La unn’è mica lì; l’è di fuori, l’erba. I’ che c’entra dentro?
Avv. Nino Filastò: Allora, l’erba no, va bene?
Presidente: Ma non l’erba verde, quella fresca di prato. L’erba può essere anche fieno, può essere anche paglia, può essere…
G.L.: Quella roba lì non c’era, no.
Presidente: No? E allora…
Avv. Nino Filastò: No?
Presidente: E allora, che le devo dire?
G.L.: Quello che poteva esserci in terra, e lo mettevan lì per cosarla, e basta. Non so se mi spiego bene, o no.
Presidente: Ci sono anche le fotografie, però.

Avv. Nino Filastò: Sì sì, si spiega, si spiega. Eccome, se la non si spiega. Ora, però, mi deve spiegare un’altra cosa. Mi deve spiegare perché, quando lei è stato interrogato durante un incidente probatorio – e le ricordo la data, non molto tempo fa: il 19 febbraio ’97 – lei si è espresso così: “Io credevo che gli avessero messo una pistola dentro, però non so se l’hanno messa o no. Io non ho visto bene”.
G.L.: Sì, è come…
Avv. Nino Filastò: “Io ero fuori, e loro erano dentro”.
G.L.: No, ero fuori…
Avv. Nino Filastò: No no, lei mi fa finir di parlare, sa?, Lotti. Perché alla fine, così non va mica bene, eh? Lei, sulla voce a questa maniera, la deve smettere di tirarmi su la voce.
G.L.: No, con me la un’alzi la voce, eh?
Avv. Nino Filastò: Ha capito?
G.L.: … parlo bene, sennò…
Presidente: Lotti!
Avv. Nino Filastò: “Allora io credevo”, le rileggo cosa ha detto “io credevo che gli avessero messo una pistola dentro, però non so se l’hanno messa o no. Io non ho visto bene. Io ero fuori e loro erano dentro lì. Sicché se l’hanno messa o no.” Eh? Allora come mai disse queste cose allora?
G.L.: Perché non le precisai per bene, bah.
Presidente: Ecco, le precisi ora. Lei vide la pistola proprio come oggetto, o vide un involucro con…
(brusio)
G.L.: Io veddi un affare…
Presidente: … preciso dentro?
G.L.: … come se c’era una pistola.
Presidente: Eh?
G.L.: E che la messan dentro.
Presidente: Che cosa vide?
P.M.: Un involucro ha detto.
G.L.: Ho visto un rinvolto che mi pareva una pistola. Però non son sicuro se…
Presidente: Che era un giornale, un pezzo di stoffa, cos’era? Una scatola, cos’era?
G.L.: Come un foglio, rinvoltato così e via.
Presidente: Come era?
G.L.: Rinvoltato, come un foglio…
Presidente: Ho capito. Con cosa rinvoltato?
G.L.: Con un foglio.
Presidente: Un foglio. Era un foglio rigirato.
G.L.: Con la carta… non so che carta l’era. Però intravedere… di vedere una pistola, mentre la mettevan lì. Come ho visto io. Io unn’ero fori, ero vicino alla porta. Distante c’è la porta lì, che si sorte fori. Che l’è un porta, ci si mette così e si sposta dall’altra parte, sicché la unn’è murata la porta.
Presidente: Bene.
Avv. Nino Filastò: Senta, e la pila chi la teneva?
G.L.: In mano, per vedere…
Avv. Nino Filastò: No, ma erano in due, no?
G.L.: L’aveva uno.
Avv. Nino Filastò: Uno, chi?
G.L.: Pietro l’aveva la lampada e andava avanti.
Avv. Nino Filastò: Pietro c’aveva la pila?
G.L.: E quante ce n’avevano? Basta una per vedere indo’ tu metti i piedi lì, per entra’ dentro.
Avv. Nino Filastò: Io voglio sapere se la pila ce l’aveva Pietro o Mario.
G.L.: Ho detto Pietro.
Avv. Nino Filastò: Pietro. E anche la pistola ce l’aveva lui?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: E lo spolverino?
G.L.: Quale spolverino?
Avv. Nino Filastò: Quello di Vanni.
G.L.: Lui non l’aveva lo spolverino, se l’era levato.
Avv. Nino Filastò: E dove l’aveva messo?
G.L.: L’avrà messo in macchina. Nella macchina di Pietro.
Avv. Nino Filastò: L’aveva messo nella macchina di Pietro. Dove?
G.L.: Dove… indo’ la guida, o di dietro. Non ho mica visto, non sono mica andato a vedere se l’avean messo di dietro o davanti?
Avv. Nino Filastò: Bene. Quindi questo spolverino, lei è sicuro, non l’avevano messo né nella buca, dove prima lei ha detto probabilmente avevano…
G.L.: Come nella buca?
Avv. Nino Filastò: Lei l’altro giorno ci ha parlato di un fossetto, di una buca, non ho capito bene cos’è, nella quale sarebbero stati messi questi – lei pensa – pensa…
G.L.: Come ho visto io…
Avv. Nino Filastò: Queste parti delle donne.
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: E ora ci sta parlando di quest’altro fossetto, fessura, in cui verrebbe messa la pistola.
G.L.: Ma nel posto laggiù, nel posto…
(brusio)
Avv. Nino Filastò: Lì vicino a dove c’era la macchina dei ragazzi…
G.L.: Sì, sì.
Avv. Nino Filastò: … la buca con i feticci. Da quest’altra parte, molto più lontano, in questa casa, la pistola. E quindi, io le chiedo, lo spolverino non venne messo né in un posto, né in un altro?
G.L.: No.
Avv. Nino Filastò: No, ma in macchina.
G.L.: Quando uno se lo leva, lo mette in macchina.
Avv. Nino Filastò: Va bene. Bene, bene.
G.L.: No, io ho detto…
Avv. Nino Filastò: Questo spolverino di colore celeste chiaro, vero?
G.L.: Sul celeste.
Avv. Nino Filastò: Uhm. Lei poi questo spolverino, che quella sera aveva indossato Vanni, l’ha visto nel ripostiglio all’ingresso dove Vanni tiene la legna?
G.L.: L’ha messo dentro lì.
Avv. Nino Filastò: No, le chiedo se…
G.L.: Non vo mica a vedere io i’ che. E vo in casa di una persona e vo a vedere i’ che…
Avv. Nino Filastò: Lei ce l’ha visto o non ce l’ha visto? In questo posto che le ho detto, nel ripostiglio all’ingresso…
G.L.: C’è un cosino…
Avv. Nino Filastò: … dove tiene la legna.
G.L.: … che s’attacca dentro. C’è un ripostiglio, c’è dei gancetti.
Presidente: C’è un attaccapanni.
G.L.: C’è dei gancettini.
Presidente: Un attaccapanni, un chiodo, cosa c’è?
G.L.: Sì. Indo’ tien le legne… io ho visto l’attaccava lì. Poi se lo spostava…
Presidente: C’è un chiodo al muro.
G.L.: Sì, c’è quei cosini apposta.
Avv. Nino Filastò: Uhm.
G.L.: Quelle cose apposta per tenere roba leggera.
Presidente: Appunto, un attaccapanni.
G.L.: Sì. O quei cosi che si piegano e si mettano…
Avv. Nino Filastò: Senta, probabilmente lei questa cosa non la sa, ma dice ‘non la so’, senza farla tanto lunga. Io volevo sapere se a lei le risulta, ha mai sentito dire da qualcuno, che Vanni ha chiamato Pucci a fare dei lavori di pittura a casa sua, due anni prima del ’94.
G.L.: Sì, c’è stato diverse volte, a imbiancare.
Avv. Nino Filastò: A imbiancare. Due anni prima del ’94.
G.L.: Preciso… Sarà stato di certo in quest’anni qui.
Avv. Nino Filastò: Perché l’ha detto lei a pagina 4 del verbale dell’11 marzo del ’96.
G.L.: Questo c’è andato.
Avv. Nino Filastò: Certo, c’è andato due anni…
G.L.: Lui l’è imbianchino.
Avv. Nino Filastò: Sì, ho capito. Quindi nel ’92. Due anni prima del ’94 è il ’92.
G.L.: Preciso… sarà stato nel ’92, come fo a ricordarmelo?
Avv. Nino Filastò: No, lei l’ha detta questa cosa qui. Due anni prima del ’94, ha detto lei a pagina 4 del verbale dell’11 marzo del 1996. Lei la conferma questa cosa?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Bene. Oh, siamo sempre dopo l’omicidio di Vicchio. Gli omicidi di Vicchio, perché sono due. E ora si sta parlando, voglio parlare con lei di tutta la storia della lettera nella cassetta. Eh?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: La prima domanda è questa: quando lei e Mario Vanni andaste a imbucare questa lettera nella cassetta, ci andaste con la sua macchina? Di lei, Lotti?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Benissimo. Questa macchina con cui andaste era la stessa macchina con cui lei era stato nella piazzola, prima con la Filippa, poi con Pucci, poi con Vanni e poi la sera dell’omicidio?
G.L.: La macchina mia?
Avv. Nino Filastò: Sì.
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: No, voglio sapere se era la stessa macchina.
G.L.: La macchina rossa?
Avv. Nino Filastò: Non so se era rossa o verde. Voglio sapere se…
G.L.: L’84 avevo quella. La comprai nell’83.
Avv. Nino Filastò: Va bene. A volte uno per andare in un posto si fa prestare la macchina da qualcuno.
G.L.: No, io non mi fo prestare mai macchine da nessuno.
Avv. Nino Filastò: Quindi lei…
G.L.: E non la do nemmeno agli altri.
Avv. Nino Filastò: Lei andò, lei accompagnò Mario Vanni a imbucare questa lettera con la stessa macchina con cui…
G.L.: Con la mia… la stessa macchina.
Avv. Nino Filastò: Con la stessa macchina con cui era stato nella piazzola, prima con la Filippa, poi con Pucci, poi con Vanni e poi la sera degli omicidi: quattro volte.
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Benissimo. Con la stessa macchina lei si era fermato con Vanni davanti a questo bar della stazione, quella volta che Vanni era sceso e era andato a cercare di parlare con la ragazza, poi è tornato tutto arrabbiato. Era sempre la solita macchina?
G.L.: Ma quello che parlò con la donna gliè prima.
Avv. Nino Filastò: Sì, sì. No… È una domanda sciocca perché è la stessa macchina. La volta che poi Vanni si mise a parlare e tornò, era la volta che lei andò insieme a Vanni. Quindi era quella macchina, benissimo. La lettera fu scritta da Pacciani, vero?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Era già stata scritta quando lei la vide.
G.L.: L’era bell’e finita, sicché non ho potuto vedere niente di’ che c’era scritto.
Avv. Nino Filastò: Riuscì a leggere solamente l’indirizzo. C’era scritto “Vicchio”.
G.L.: E “Firenze”.
Avv. Nino Filastò: E però io volevo chiederle: questa lettera venne imbucata, fu imbucata nella cassetta, da Mario Vanni o da lei?
G.L.: No, da me no.
Avv. Nino Filastò: Da Mario.
G.L.: Da Mario Vanni.
Avv. Nino Filastò: È sicuro?
G.L.: Son sicuro, sì.
Avv. Nino Filastò: Perché lei, quando è stato interrogato il giorno 19 febbraio ’97, nel corso dell’incidente probatorio, lei ha detto: “E la impostai dentro, lì vicino dove c’è questo bar”.
G.L.: La impostò. C’è una cassetta lì.
Avv. Nino Filastò: No, qui c’è scritto “la impostai”. Si vede che allora ha capito male…
G.L.: No, io non l’ho impostata io.
Avv. Nino Filastò: L’ha impostata Vanni.
G.L.: L’ho sempre detto.
Avv. Nino Filastò: Dopo quanti giorni…
Presidente: Scusi Lotti, lei non si deve incavolare se l’avvocato legge quello che c’è scritto a verbale. Se c’è scritto così, è scritto così.
G.L.: Io non mi incavolo…
Presidente: Lei può solamente chiarire: ‘non la imbucai io, la imbucò il Vanni’ e finisce lì.
G.L.: Sì, va bene.
Presidente: È qui per questo.
G.L.: Eh, lo so.
Presidente: E allora? Si risente sempre.
G.L.: No, eh
Avvocato: Presidente, scusi, 19 febbraio?
Presidente: Non lo so ora che data è.
G.L.: Sarà perché sono… non lo so.
Avv. Nino Filastò: È l’incidente probatorio.
Presidente: Lotti, deve sapere una cosa: uno non cade in contraddizione solamente se dice la verità, sempre.
G.L.: Sì.
Presidente: Quando comincia a mentire, lì è il problema.
G.L.: No, io non ho…
Presidente: Suo e di tutte le persone…
G.L.: Io non ho mai mentito, ho detto sempre la verità. Non ho mai mentito.
Presidente: Perché quando cominciano a dire prima una cosa e poi un’altra, ci si dimentica di quello che si dice e dopo si fa errore e errore…
G.L.: No, io non fo errore. Io gli ho detto preciso quello che ho detto.
Presidente: Bene.
Avv. Stefano Bertini: Comunque, Presidente, una precisazione. A pagina 73 dell’incidente probatorio c’è anche una domanda specifica: “Chi la imbucò la lettera?” “La imbucò Mario. Io rimasi in macchina, io”.
Avvocato: (voce non udibile)
Presidente: Avvocato, io questi verbali non ce l’ho, non l’ho a disposizione. L’avvocato ci contesta la circostanza di un verbale e lui lo chiarirà.
(brusio)
Avv. Nino Filastò: Va bene, abbiamo…
P.M.: (voce non udibile)
Avv. Nino Filastò: Abbiamo chiarito. Probabilmente ha capito male il trascrittore. Fra “impostò” e “impostai” non c’è grande differenza, io ammetto che possa aver capito male il trascrittore.
Presidente: Va bene.
Avv. Nino Filastò: Quindi non c’è bisogno di farla tanto lunga su questa cosa. Piuttosto volevo sapere: dopo quanti giorni dall’omicidio di Vicchio andaste a impostare questa lettera?
G.L.: Preciso. Sarà stata una settimana. Di preciso come fo a ricordammi.
Avv. Nino Filastò: Va bene. Infatti lei, a pagina 4 del verbale del 26 aprile del ’96, ha detto: “Sarà passato qualche giorno”.
G.L.: Giorno…

Avv. Nino Filastò: Ora però, a questo punto, chiarite le circostanze di questa lettera, volevo chiederle alcune cose: perché – che sappia lei – venne mandata questa lettera a questa Manuela?
G.L.: Questo io…
Avv. Nino Filastò: Glielo chiese lei?
G.L.: Io gliel’ho chiesto, dice… mandare questa lettera. Questo e basta, poi non…
Avv. Nino Filastò: Ma, voglio dire…
G.L.: Non è stata approfondita bene la cosa.
Avv. Nino Filastò: No, perché…
Presidente: È stato? Cosa ha detto ora?
P.M.: Non è stato approfondito bene.
Presidente: Non hanno approfondito bene.
G.L.: Non me l’hanno spiegato bene.
Avv. Nino Filastò: Mi permetta Lotti, oppure mi consenta – come dice una certa persona molto nota – le chiedo questo: ma gli fecero fare anche un bel giro a lei quel giorno. Perché lei andò prima a Mercatale, dove c’era Pacciani. Poi da Mercatale giù fino a Vicchio, fino al bar di questa stazione. Ma, insomma, voglio dire, fare tutto questo giro, di tutti questi chilometri, consumare tutta questa benzina, tutto questo tempo, mi sembra un po’ strano che lei non abbia domandato…
G.L.: L’ho domandato, ma se non mi dice niente.
Avv. Nino Filastò: E loro non hanno detto nulla: ‘guida e sta zitto, non tu lo devi sapere’.
G.L.: Sto zitto… Dice: ‘ma perché devo andare proprio là a portare questa lettera?’
Avv. Nino Filastò: Infatti.
G.L.: Pietro dice: ‘tu devi anda’ là in tutte le maniere’. E che poteo fare io, diversamente? Dovevo portallo in un altro posto?
Avv. Nino Filastò: Codesto, uno poteva dire: ‘guarda, fammi un piacere, si imposta qui?’ Oppure: ‘si imposta a Firenze?’ Perché, capito, lei capisce, per arrivare fino a Vicchio, venendo da San Casciano, Mercatale, bisogna passare da Firenze.
G.L.: I chilometri son parecchi, non è che siano…
Avv. Nino Filastò: Sì. No, dico, ma si passa da Firenze, no? A Firenze delle cassette delle poste ce n’è un sacco. Invece no, volevano proprio che lei…
G.L.: No, doveva essere destinata a questa posta qui, a questa…
Avv. Nino Filastò: A questa cassetta precisa. Perché poi vede, fra l’altro, in questo posto, con quella macchina lei c’era già stato con Vanni e Vanni era sceso dalla macchina e a sentir lei era andato a parlare con questa ragazza. Poi, sempre con questa macchina, lei era andato quel giorno dell’omicidio.
G.L.: Ma come ha fatto a parlare con la ragazza se la…
Avv. Nino Filastò: Questo l’ha detto lei, che probabilmente aveva parlato con la ragazza.
G.L.: Sì, ma questo gl’è prima. Che c’entra dopo.
Avv. Nino Filastò: Prima, prima, prima. No, ma sto dicendo prima. Prima. Lei con questa macchina va nella piazzola per tre volte, prima; va a questo bar, proprio a questo bar, dove lavorava questa ragazza.
G.L.: Ma io non sono mica andato nel bar, io sono andato dove c’è la posta.
Avv. Nino Filastò: No, ma io sto parlando della macchina. La macchina era lì fuori al bar, quella volta che ci accompagnò Vanni, sì o no?
G.L.: Sì. E che voi dire? Non lo so.
Avv. Nino Filastò: Poi questa macchina, che fra l’altro, secondo qualcuno, sarebbe stata persino vista il giorno in cui è avvenuto l’omicidio nella piazzola. Ma un gliel’ha detto lei a Vanni: ‘ma Vanni, guarda che è pericoloso ‘ .
G.L.: Glielo avrò detto, ma io come fo a sapere se l’aveano visto, o no?
Avv. Nino Filastò: Per portare una lettera. Andare in giro fino a Vicchio per portare una lettera, andare proprio nel bar dove lavorava quella ragazzina. Non so, dico, voglio dire, per lei era un bel rischio, eh. Non se n’è reso conto?
G.L.: Ma l’avranno vista di certo, io…
Avv. Nino Filastò: No, io le ho chiesto se lei si è reso conto che andare fino a quel bar, in quel posto dove lavorava quella ragazza, dopo che la sua macchina aveva viaggiato in quelle zone in circostanze molto pesanti; se lei si rese conto che per lei era un rischio?
G.L.: Se doveo anda’ lì, bisognava anda’ lì per forza. Non poteo fa’ diversamente.
Avv. Nino Filastò: Ma mi risponde se lei si rese conto che era un rischio, oppure no? Mi dice: ‘guardi, un me ne resi conto’ oppure ‘me ne resi conto’. Non mi dica se, ma se…
G.L.: Di questo qui. Però come facevo? Ormai dovevo andare là e basta.
Avv. Nino Filastò: Allora, senta Lotti, lei se ne rende conto che questa storia non sta né in cielo, né in terra? E mi risponde così, cercando di aggirare la domanda che le sto facendo – se per lei era un rischio oppure no – perché questa storia è una fandonia, ha capito?
G.L.: No, unn’è fandonia questa.
Avv. Nino Filastò: No, eh? Nemmeno questa?
G.L.: No.
Avv. Nino Filastò: Va bene.
G.L.: Se sono andato… Il motivo che doveo anda’ là… m’aveano mandato loro.
Avv. Nino Filastò: Ma almeno al Vanni glielo chiese? Glielo disse: ‘guarda Vanni, che qui si potrebbe imbucarla da un’altra parte?’ Questo a Vanni glielo disse?
G.L.: Gliel’ho detto: ‘imbuchiamola in un altro posto’. Dice: ‘no, bisogna anda’ lì’ e basta.
Avv. Nino Filastò: Ah, questo gliel’ha… Presidente, se vuol fare una pausa Lotti, si può fare prima di passare a Scopeti.
Presidente: Vogliamo fare pausetta?
G.L.: Sennò a tirar tutto fino alla fine…
Avv. Nino Filastò: Sì.
Presidente: Sì.
G.L.: Se gl’è possibile.
Presidente: … Facciamola, eh. Evitiamo così ogni problema. Si sospende per 20 minuti.

Presidente: Allora, Lotti? Abbiamo fatto una bella pausa, Lotti, eh? Prego, avvocato Filastò.
Avv. Nino Filastò: Grazie, Presidente. Allora, siamo arrivati agli omicidi degli Scopeti.
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: La prima domanda è questa: la faccenda di fermarsi a fare un po’ d’acqua non è vera. Che vi fermaste lei e Pucci lì per fare un po’ d’acqua non è mica vero?
G.L.: No, questo l’ ho di già dichiarato.
Avv. Nino Filastò: L’ha detto prima, va bene. E lei ha detto, a pagina 76 dell’incidente probatorio, che aveva fissato prima di incontrare Pietro e Mario nella piazzola, verso l’undici di sera.
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Va bene. Io volevo sapere, lei quel giorno – lei e Pucci – andaste a Firenze dalla Gabriella Ghiribelli, vero?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: A che ora arrivaste a Firenze? Più o meno Lotti, non c’è bisogno che spacchi il minuto, è chiaro.
G.L.: Parto da San Casciano, non so, se parto alle tre… Poi si fermò lì per controllare un po’ la zona lì, sempre nel posto…
Avv. Nino Filastò: Ah, va bene.
G.L.: In questa…
Avv. Nino Filastò: Piazzola.
G.L.: … piazzola.
Avv. Nino Filastò: Sì. Quindi partendo prima all’andata, vi fermaste a controllare. Va bene. E poi dopo andaste a Firenze. Sarete arrivati a che ora?
G.L.: Non lo so mica a che ora preciso.
Avv. Nino Filastò: Le quattro?
G.L.: Sarà stato più qualcosa.
Avv. Nino Filastò: Le quattro e mezzo.
G.L.: Mettiamo le quattro e mezzo. Però ci si fermò a parlare lì prima.
Avv. Nino Filastò: Va be’.
G.L.: Un momento. Il tempo non l’ho guardato, che ora l’era.
Avv. Nino Filastò: E con la Gabriella Ghiribelli quanto tempo rimaneste, lei e Pucci?
G.L.: S’è mangiato, poi…
Avv. Nino Filastò: Quindi pranzare, il desinare…
G.L.: Che pranza…
Avv. Nino Filastò: …come si dice noi in Toscana.
G.L.: No, non pranzato, ho detto cena.
Avv. Nino Filastò: Eh?
G.L.: Cena, non pranzare.
Avv. Nino Filastò: Ah, cenaste insieme alla Gabriella Ghiribelli? Faceste la cena insieme alla Gabriella Ghiribelli?
G.L.: Io ho detto la cena, non desinare.
Avv. Nino Filastò: Va bene. Ma, quindi voi, il pomeriggio come l’avete passato, insomma, via? Ha detto che lei è arrivato verso le quattro e mezzo.
P.M.: No, avvocato, l’ha detto lei, eh, scusi. Ora mi permetta, ma siccome l’ha detto lei e il signore qui imputato ha sempre detto perlomeno quattro o cinque volte un’ora completamente diversa. Ora lei ha detto le quattro e poi vuol far passare come verità le quattro.
Avv. Nino Filastò: No.
P.M.: Sì. Per cortesia. Ora d’ora in avanti intervengo perché…
Avv. Nino Filastò: No, io non voglio far passare nulla.
P.M.: Sì, sì. Avvocato Filastò, mi perdoni, io non sono più disponibile perché se gli dice come stanno gli atti, sono d’accordo. Le quattro l’ha detto l’avvocato Filastò.
Presidente: Abbiamo capito, Pubblico Ministero.
P.M.: Bene, grazie.
Presidente: Bene.
Avv. Nino Filastò: Allora a che ora arrivò a Firenze, Pucci, ce lo vuol dire?
P.M.: Non si chiama Pucci.
Avv. Nino Filastò: Oh, scusi, Lotti.
G.L.: Io son Lotti, non so Pucci, eh, intendiamoci.
Avv. Nino Filastò: Sì, va bene.
Presidente: Va bene, va bene, Lotti, non formalizziamoci, eh.
G.L.: Però preciso come fo a dire… preciso a che ora sono arrivato.
Avv. Nino Filastò: Preciso no, più o meno.
G.L.: Più o meno… che ne so preciso. Non mi ricordo preciso a che ora sono arrivato.
Avv. Nino Filastò: Ha sentito il Pubblico Ministero, che dice che gl’ho suggerito io un orario. E allora non faccia così, perché io non è che gl’ho suggerito, ho detto le quattro e mezzo. Ha detto sì, mi pareva…
G.L.: Io mi sono fermato un po’ lì, poi che ora gl’era quando sono arrivato lì non me ne ricordo.
P.M.: Sono quattro volte che dice: ‘non so a che ora’. Quindi non vedo perché si debba continuare – Presidente, mi scusi, c’è formale opposizione – a che si continui a fare un’ora quando questo signore ha risposto per quattro volte: ‘non so a che ore’. Io non capisco. Perché altrimenti qui si cambia completamente il contenuto, non solo dell’incidente probatorio, ma di tutte le deposizioni che questo signore ha già fatto in quest’aula. Quindi, se vogliamo cambiare le ore, pensiamoci, ognuno poi fa a modo suo e poi valutiamo. Però io tutte le volte, sennò, mi alzo e faccio opposizione. Siccome non è nessun interesse mio di fare così, proprio sono stato zitto per giorni interi, e sto zitto ancora stamani, però per cortesia… Poi sennò si dice si innervosisce. Insomma, sono tutti questi discorsi, Presidente…
Presidente: Bene.
P.M.: Invito lei magari a rimettere un attimino in ordine il metodo con cui si deve andare avanti.
Presidente: Bene. Non sa la risposta. Non sa dire l’orario quando è arrivato, preciso.
Avv. Nino Filastò: Benissimo.
Presidente: Bene, passiamo oltre.
Avv. Nino Filastò: A che ora partiste da Firenze?
Presidente: La sera?
Avv. Nino Filastò: Dopo essere stati con la Gabriella Ghiribelli, a che ora partiste?
G.L.: Sarà stato le dieci e mezzo, o forse più. Se dovevo arrivare all’undici lì, non devo mica arrivare alla svelta, per fare un incidente per la strada. Io bisognava che partissi innanzi. Un pochino ci vuole arrivare, non si va mica in 10 minuti.
Avv. Nino Filastò: E cosa faceste tutto questo tempo a Firenze?
G.L.: Come i’ che… si stette lì da lei. Si mangiò, poi quando l’era l’ora si viense via. Quando andetti da lei lì che facevo? Andavo a letto e si faceva l’amore. Che andavo?
Avv. Nino Filastò: Diverse ore allora con questa Gabriella. Quanto tempo c’avete passato con questa Gabriella Ghiribelli, lei…
G.L.: Non ho mica guardato l’orologio, se l’era un’ora o più.
Avv. Nino Filastò: … e Pucci.
G.L.: Come
Avv. Nino Filastò: Ma più o meno, Lotti. Più o meno. Da un’ora a tre ore.
G.L.: Due ore o più, massimo.
Avv. Nino Filastò: Direi anch’io il massimo.
G.L.: Anche di più.
Avv. Nino Filastò: Anche più di due ore?
G.L.: Se vo la sera…
Presidente: Scusi Lotti. Scusi Lotti. Lei andò a Firenze, arrivò a casa della Ghiribelli.
G.L.: Però non ho mica guardato l’orologio, che ora l’era preciso.
Presidente: Ho capito. Nessuno gli chiede questo.
G.L.: Sì.
Presidente: E poi è rimasto sempre lì fino alle dieci e mezzo circa, quando è partito per tornare su.
G.L.: Saremo andati a bere in un bar e poi… andati su e poi s’è finito la serata lì. E poi, quando gl’era l’ora, siamo venuti su. Non potevo mica partire preciso e arrivare tardi lì. Se avevo fissato l’ora, l’era quella.
Presidente: Bene. Prego.
Avv. Nino Filastò: A me m’hanno sempre detto che le prostitute c’hanno i minuti contati, si vede unn’è vero. Va be’ che io non le frequento, ma insomma.
G.L.: I minuti contati.
Avv. Nino Filastò: Bah.
G.L.: Se dovevo arrivare…
Avv. Nino Filastò: Ma insomma, l’avrà avuto da lavorare questa Gabriella.
Presidente: Avvocato, su questo punto abbiamo sentito anche la Ghiribelli e c’ha detto la sua versione. Se vuole che si rilegga…
Avv. Nino Filastò: Va bene, va bene.
Presidente: Va bene?
Avv. Nino Filastò: Sì, d’accordo. Quando arrivaste lì alla piazzola, la macchina di Pacciani dov’era?
G.L.: Ma la sera?
Avv. Nino Filastò: Sì, sì. Ora siamo alla sera.
G.L.: Se non me lo dice, come fo a dire.
Presidente: La sera, la sera. Siamo arrivati…
G.L.: La sera.
Presidente: Bene?
G.L.: Lui mi deve dire preciso se gl’è la sera o dopo mezzogiorno.
Presidente: E lei chiede spiegazioni…
Avv. Nino Filastò: La sera, la sera.
G.L.: Sì, sì, va bene, ho capito.
Avv. Nino Filastò: Perché dopo mezzogiorno la macchina di Pacciani e un c’era vero. Oppure c’era anche la macchina di Pacciani il giorno, quando vi siete fermati?
G.L.: O non gliel’ho spiegato quande… dopo mezzogiorno…
Presidente: Lotti, Lotti. Lei deve ascoltare, non deve polemizzare.
G.L.: Lo so.
Presidente: Deve rispondere e basta, tutto qui.
G.L.: Va bene.
Presidente: Vuol sapere l’avvocato, alle undici… insomma, quando siete arrivati lì sul posto, la macchina del Pacciani…
G.L.: Preciso…
Presidente: Va bene. Del Pacciani dov’era.
G.L.: C’era di già la macchina dalla parte dove c’era il muro. C’è una villetta. Non so se l’era una villetta o una casa. Lì sopra. E c’è il muro e in più il cancello che si…
Presidente: Insomma, c’è una strada…
G.L.: Quasi di fronte alla piazzetta.
Presidente: Di fronte alla piazzetta.
G.L.: Ma se mi spiego male non lo so, eh.
Avv. Nino Filastò: No, no.
Presidente: No, lei dà per scontate certe cose, però noi non possiamo saperle.
Avv. Nino Filastò: Vogliamo parlare un momentino di questa villetta che dice lei? Questa villetta è…
G.L.: Villetta… Sarà una casa normale. Non sono mica andato lì a vedere se l’era una villetta o no.
Avv. Nino Filastò: Questa villetta, la domanda è questa…
G.L.: Unn’è proprio di faccia alla piazzola, l’è un po’ spostata. Insomma, l’è giù per lì.
Avv. Nino Filastò: Eh, ma è vicina alla strada?
G.L.: Sì, l’è vicino alla strada.
Avv. Nino Filastò: Proprio a…
G.L.: C’è le colonne e in più c’è il cancello che si vede…
Avv. Nino Filastò: E dietro il cancello c’è la villetta?
G.L.: No, c’è la strada che va su alla casa. La unn’è lì proprio al cancello, l’è un po’ più in su.
Avv. Nino Filastò: E’ più in su.
G.L.: Sì.
Presidente: C’ha il cancello sulla strada.
Avv. Nino Filastò: Va bene. Ho capito.
G.L.: C’è il cancello…
Avv. Nino Filastò: E la macchina di Pacciani era vicino al cancello.
G.L.: Dalla parte opposta, di qua. E vedo un pezzetto di macchina, non tutta per bene.

Avv. Nino Filastò: Senta, io voglio saper questo, la domanda è questa qui: lei sente o vede il Vanni. Lo sente o le vede. Lei deve scegliere se l’ha sentito, prima di tutto. Con il coltello che aveva in mano tagliare la tenda da una parte…
G.L.: Ho sentito come uno strappo.
Avv. Nino Filastò: E subito dop… L’ha sentito?
G.L.: Ho sentito lo strappo, quando taglia la tenda.
Avv. Nino Filastò: Sì. Quindi non l’ha visto tagliare la tenda, lei?
G.L.: O non lo dico ora? Non lo so.
Avv. Nino Filastò: Non lo so non lo deve dire.
(brusio)
Avv. Nino Filastò: Io voglio sapere se lei l’ha visto o l’ha sentito tagliare la tenda.
G.L.: Sì. E i’ che dico ora?
Avv. Nino Filastò: No, me lo spieghi. Cosa sta dicendo? L’ha visto…
G.L.: Taglia la tenda. Ma l’è Mario a taglia’ la tenda lì e sento come uno strappo, così.
Avv. Nino Filastò: Ma l’ha anche visto?
G.L.: L’ho visto, sì.
Avv. Nino Filastò: Ah, allora l’ha visto e l’ha sentito tagliare la tenda.
G.L.: E ho sentito quando tagliava la tenda.
Avv. Nino Filastò: Oh, benissimo.
Presidente: Ecco, lei fa il segno con la mano. Ovviamente il segno con la mano non può venire. Lei fa così.
G.L.: No, il taglio…
Presidente: Cosa vuol fare?
G.L.: Il taglio che gl’ha fatto alla tenda.
Presidente: Eh, il taglio e come l’ha fatto?
G.L.: In su, così.
Presidente: Cioè da giù in su?
G.L.: A me mi pare… Anche se gl’è di fronte, tu lo vedi… Si sente il taglio. Si sente quande taglia.
Presidente: Cioè da giù in su.
G.L.: Insomma, dall’altezza indo’ gli sta in piedi.
Presidente: Cioè così, o così?
G.L.: No, così, in su.
Presidente: Da giù in su. Ha visto il movimento, questo ha visto.
G.L.: Sì, il movimento così.
Presidente: E lui fa segno con la sinistra perché è mancino. Il discorso è lì.
Avv. Nino Filastò: Sì, sì, va bene, s’è capito l’altra volta.
G.L.: No, io son mancino, io, non…
Avv. Nino Filastò: Sì, sì, sì. Va bene, va bene.
G.L.: Io voglio chiarire una cosa.
Avv. Nino Filastò: Va bene.
Presidente: Va bene.
Avv. Nino Filastò: E lei ha visto subito dopo entrare dentro alla tenda il Vanni.
G.L.: Può darsi che in quel momento mi sia spostato un momento io un secondo e che sia andato dentro. Poi non l’ho rivisto più.
Avv. Nino Filastò: Come la sta raccontando ora, ce lo vuol dire?
G.L.: Come?
Avv. Nino Filastò: Io le ho chiesto se lei ha visto che Vanni è entrato dentro la tenda.
G.L.: Sarà stato uno sbaglio che… lì per lì non ho visto bene se gli era entrato.
Avv. Nino Filastò: Allora non ha visto bene entrare nella tenda.
G.L.: No, non l’ho rivisto più, sarà entrato di certo.
Avv. Nino Filastò: Ah.
G.L.: Può darsi che mi sia voltato e in quel momento gl ‘è entrato lì.
Avv. Nino Filastò: E lei ha visto Pacciani che apriva la tenda dalla parte opposta?
G.L.: No, io ho visto… ho sentito sparare e basta. Non ho sentito aprire la tenda io.
Avv. Nino Filastò: Va be’, allora vediamo un po’, eh. Mi deve scusare, eh. Ho bisogno un momentino di tempo per consultare le carte. Lei ha detto, quando è stato interrogato dal Pubblico Ministero, dottor Canessa, il giorno 6 marzo 1996: “Vidi quindi il Vanni che, con il coltello che aveva in mano, tagliava la tenda verticalmente da una parte, e subito dopo entrava dentro.” Lei ha detto così.
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: “Vidi quindi il Pacciani che apriva la tenda dalla parte opposta e subito dopo il giovane che usciva verso il bosco e il Pacciani che gli andava dietro.”
G.L.: Bah, se gl’era aperta, questo un l’ho visto bene.
Avv. Nino Filastò: Allora, quando lei ha detto: “Vidi il Pacciani che apriva la tenda”, non disse la verità quella volta.
G.L.: No. Un ero pronto a parla’ preciso.
Avv. Nino Filastò: Perché? Perché un era pronto a parla’ preciso?
G.L.: Ma io un ho sentito apri’ tende.
Presidente: Non ha sentito…?
Avv. Nino Filastò: No, no, no, sentito, un c’entra il sentire, lei qui ha detto: “Vidi il Pacciani”…
G.L.: Vidi, ma…
Avv. Nino Filastò: … “che apriva la tenda dalla parte opposta e subito dopo il giovane”, eccetera…
G.L.: Ma dopo ave’ sparato.
Avv. Nino Filastò: No, dopo che il Pacciani ha aperto la tenda. Lei ha detto così: “Vidi il Pacciani che apriva la tenda dalla parte opposta e subito dopo il giovane che usciva”, subito dopo che li Pacciani aveva aperto. Lei ha detto così, questa volta. E guardi, l’ha detta al Pubblico Ministero, eh, che insomma… Io le chiedo: ha visto queste cose o no?
G.L.: Mah, aprire proprio un è per…
Presidente: Lotti, ma cosa ha visto? Di Pacciani, cosa ha visto?
G.L.: Sì, sì.
Presidente: Cosa ha visto?
G.L.: Mah, io ho visto la tenda lì, non proprio avella aperta…
Presidente: Quando parla di Pacciani, cosa ha fatto Pacciani lì?
G.L.: Mentre gli sparava un so se l’ha aperta mentre gl’entrava dentro. Io un ho visto bene.
Avv. Nino Filastò: Un ha visto. Va be’, dice che un ha visto. Vide il giovane che scappava?
G.L.: Questo l’ ho visto, mentre gli scappava e andava verso la fila di’ bosco.
Avv. Nino Filastò: Mentre… Nel momento in cui il giovane scappava, il Vanni dov’era?
G.L.: Io l’ho visto gl’era dentro certamente.
Avv. Nino Filastò: L’era dentro la tenda, certamente.
G.L.: Sì, sì.
Avv. Nino Filastò: Allora si capisce perché scappava il giovane, questo è poco ma sicuro, la tenda l’è quella, tanta gente un ci può stare…
Presidente: Ma “certamente” è una deduzione sua o l’ha visto nella tenda? Lei lo vedeva… l’ha visto entrare o non l’ha visto entrare, il Vanni, nella tenda?
G.L.: Io l’ho visto entrare, ma dopo se c’era sempre dentro…
Presidente: Ma prima ha detto…
Avv. Nino Filastò: Sì, infatti, Presidente, prima ha detto…
Presidente: …’pensavo che fosse entrato nella tenda, non lo vidi più’, questo ha detto prima, il senso è questo.
G.L.: Quando dopo che tagliò la tenda un l’ho visto più.
Presidente: Eh, lei dice:, ‘tagliò la tenda e poi non l’ho visto più, pensai che fosse entrato’.
G.L.: Pensai che fosse entrato dentro, ecco.
Avv. Nino Filastò: Ora, du’ minuti dopo ha detto che l’ha visto entrare. E’ questo che le sta dicendo il Presidente.
G.L.: Sì. Quando un l’ho visto più sarà entrato dentro la tenda.
Avv. Nino Filastò: Allora, guardi, facciamo così, quando lei ha visto il giovane scappare, Vanni lo vedeva da qualche parte?
G.L.: Ma io credo dentro un c’era.
Presidente: No dentro…
Avv. Nino Filastò: Ah, non c’era dentro. Era dentro la tenda o no?
G.L.: No, gl ‘ era fòri la tenda.
Avv. Nino Filastò: Mah, senta, io avrei voglia di smetterla, sa. Un minuto fa, ma un minuto fa, mica di più, c’è la registrazione, lei ha detto che Vanni era dentro la tenda.
G.L.: Ho detto da principio gl1 è entrato nella tenda.
Avv. Nino Filastò: No, le ho detto: ‘quando il giovane scappa, Vanni dov’è?’ e lei ha detto che era dentro la tenda, l’abbiamo sentito tutti.
G.L.: Ma se era rimasto dentro come fo a vedere io. Sarà risortito quando gl’è sortito il coso.
Avv. Nino Filastò: Ma lei un penserà mica di prenderci in giro tutti quanti siamo qui, sa. Perché siamo diversi, eh.
Presidente: Avvocato, domande, non spiegazioni, perché sennò non s’arriva…
Avv. Nino Filastò: No, no, ha ragione, Presidente, mi scusi.
Presidente: Eh, sennò…
Avv. Nino Filastò: Scusi lo sfogo. Andiamo avanti.
Presidente: Eh, lo capisco, però…
Avv. Nino Filastò: Allora, senta, rispetto al taglio della tenda, lei ha sentito o visto tagliare la tenda, io le chiedo, le faccio una domanda precisa…
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Quando lei ha visto tagliare la tenda, gli spari c’erano già stati o no?
G.L.: No.
Avv. Nino Filastò: Ah. Il ragazzo era scappato o no?
G.L.: No, allora no. Gl’ha tagliato la tenda…
Avv. Nino Filastò: No, no, no, no. Io le ho chiesto se, quando lei ha sentito gli spari, la tenda era stata già tagliata. Ha detto sì, evidentemente, perché la tenda è stata tagliata prima degli spari. Va bene?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Oh. Quindi, lei sente prima il rumore della tenda che viene tagliata e poi il rumore degli spari. La domanda successiva, l’altra domanda: io voglio sapere se lei ha visto il giovane scappare prima o dopo gli spari?
G.L.: Dopo gli spari.
Avv. Nino Filastò: Dopo.
Presidente: Allora, chiariamo questo punto, Lotti.
(brusio)
Avv. Nino Filastò: No, Presidente, mi consenta…
Presidente: No, no, no.
Avv. Nino Filastò: Volevo fare una contestazione, poi dopo, magari…
Presidente: No, no, ma per spiegare a lui perché non vorrei che ci fosse confusione. “Dopo gli spari”, cosa intende dire? Dopo i primi spari o dopo che son finiti gli spari? Immagini i fuochi di un paese, sa i fuochi di artificio?
G.L.: Dopo i primi spari. E ho visto sortire questa persona… questo francese…
Presidente: Cioè, dopo i primi spari è uscito il… e dopo che questo ragazzo è uscito ci sono stati degli altri spari?
Avv. Nino Filastò: Presidente…
G.L.: Gl1 è stato dopo questo.
Presidente: Va be’.
Avv. Nino Filastò: Se lo devo condurre io l’esame…
Presidente: No, no, no.
Avv. Nino Filastò: Con tutto il rispetto, eh, Presidente.
Presidente: Volevo chiarire questo punto qui sennò rimaneva dopo gli spari, sembrava che fossero esaurite. . .
Avv. Nino Filastò: Perché io… No, ma siccome la cosa l’ha già chiarita…
Presidente: … tutte le cartucce, le cose, e poi è uscito…
Avv. Nino Filastò: Va be’, io però…
Presidente: Bene…
Avv. Nino Filastò: . .. gli volevo contestare quello che risulta a pagina 80 e a pagina 81 del verbale dell’incidente probatorio in cui il Lotti ha detto così. Il Pubblico Ministero gli chiese… Poi lui dice: “Vidi dare dietro a questa persona.” “Chi è che andò dietro a questa persona?” “Quello che era nella tenda?” “Questo, sì.” “Chi gli andò dietro?” “Pietro.” “E cosa successe?” “Gli da dietro, sento sparare. Poi non sento più nulla e si disse che non l’aveva preso, come vidi io.” – dice lui. A pagina 81, il Pubblico Ministero… “Cioè questo scappava avanti e Pietro dietro. Poi vidi che l’aveva preso qui dal collo, poi dopo scappa e si lascia… insomma, andò via e poi cominciò… E poi cominciò a sparare.” La prima volta, lei dice.
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: “Poi cominciò a sparare.” Questo scappa e poi cominciò a sparare. Ma su questo punto il Pubblico Ministero vuole essere preciso, come sto cercando di fare io ora, perché sto facendo, più o meno, le stesse domande, ripercorrendo lo stesso iter logico che ha percorso il Pubblico Ministero. Gli chiede il Pubblico Ministero: “Aveva sentito spari anche in precedenza?” E lei risponde: “No, no. Sentii quando andò via dalla tenda e andò fori.”
G.L.: Dopo, sì.
P.M.: Quello che ha detto ora.
Avv. Nino Filastò: No, Pubblico Ministero, via, un faccia così.
(brusio)
P.M.: No, avvocato…
Avv. Nino Filastò: No, un dica così, via.
P.M.: . . . via, non faccia. . .
Avv. Nino Filastò: Pubblico Ministero, ma c’eravamo tutti quando ha detto…
P.M.: … sennò lo fo anch’io il suo metodo.
Avv. Nino Filastò: Ma no… Quale metodo? Ma quale metodo…
P.M.: Avvocato Filastò, via, facciamo le cose…
Avv. Nino Filastò: No, scusi, lei un può di’ quello che ha detto ora, perché eravamo tutti qui quando ha detto…
P.M.: Per fortuna il Presidente gliel’ha fatto spiegare.
Avv. Nino Filastò: Sì, appunto, il Presidente ha cercato di farglielo spiegare, lui ha risposto di aver sentito degli spari prima.
P.M.: Identico a quello che c’è scritto in quel processo…
Avv. Nino Filastò: No…
G.L.: Prima che sortissi…
P.M.: Scusi, allora…
G.L.: … prima che sortisse la persona, degli spari. Mica tutti insieme gl’hanno fatti questi…
Avv. Nino Filastò: Quindi lei ha detto diverso, ha capito? Io le sto contestando che a pagina 81…
G.L.: No, a me un mi protesta nulla.
Avv. Nino Filastò: Come un le contesto nulla.
G.L.: No. . .
P.M.: Ha detto uguale, avvocato. Presidente, io vorrei che fosse letto per intero perché è identico.
Presidente: E leggiamolo per intero il pezzo, via. Io non so…
P.M.: È identica la versione.
Avv. Nino Filastò: “Cioè, lei gli spari li sentì quando questo usciva dalla tenda?” “Sì, dopo che l’aveva preso ho sentito degli spari mentre andava via.”
G.L.: L’aveva preso bene e questo gli scappò… (voce non udibile)
P.M.: Preciso. Identico a quello che ha detto ora alla domanda del Presidente.
Avv. Nino Filastò: Mah, allora sarà che non capisco nulla io. Perché io ho sentito dire…
P.M.: O io o lei.
Avv. Nino Filastò: Io… Il punto è questo qua. Io gli ho chiesto: lei gli spari li ha sentiti prima o dopo che questo ragazzo era scappato dalla tenda?
G.L.: Prima che sortisse dalla tenda.
Avv. Nino Filastò: Eh?
G.L.: Ho detto prima che sortisse dalla tenda gli spa… i primi spari.
Avv. Nino Filastò: E qui lei ha detto: “No, no, no.11, un c’è niente da fare.
P.M.: No, no.
Avv. Nino Filastò: “Aveva sentito spari anche in precedenza?” “No, no, sentii”…
Presidente: Scusi, avvocato, quando la domanda la fa il Pubblico Ministero, la fa il Presidente o la fa qualche altro avvocato, a volte, lei me l’ha fatta questa osservazione nelle udienze passate, si vuole che si dica una certa cosa. Ora, lui ha risposto in quella maniera che dopo i primi spari è uscito dalla tenda e poi ci sono, stati degli altri. Ora, lei insiste, forse vuole che si ritorni indietro, non lo so.
Avv. Nino Filastò: No, ma io non insisto nulla, non sto insistendo…
P.M.: No, è così, Presidente…
Avv. Nino Filastò: No, Presidente, lei non ha capito, abbia pazienza.
P.M.: E’ come la storia delle quaglie.
Avv. Nino Filastò: No, abbia pazienza, Pubblico Ministero. Qui qualcuno non ca. . . Io gli sto facendo una contestazione formale, ai sensi del Codice, in cui gli contesto che in precedenza, lui, interrogato, a verbale ha detto una cosa diversa e basta.
Presidente: Benissimo. E lui ha risposto in questa maniera…
Avv. Nino Filastò: Poi, non insisto a fa’ domande io.
Presidente: … ha risposto in quest’altra maniera.
Avv. Nino Filastò: E difatti. A me basta così, non faccio più domande su questo punto.
Presidente: Bravo.
Avv. Nino Filastò: Lei ha detto che Pacciani colpì il giovane, mi sembra, col coltello.
G.L.: Sì, o un l’ho già detto.
Avv. Nino Filastò: Sì, e infatti, gli sto dicendo che lei ha detto così.
Presidente: Lotti, mi raccomando…
Avv. Nino Filastò: La domanda è questa. . .
Presidente: … abbandoni quest’aria così, perché da noia, lo dico subito, mi da noia questa qui. Lei non deve fare l’insofferente.
G.L.: No, io…
Presidente: Ci sono dei morti in mezzo.
G.L.: Io so…
Presidente: Ci sono delle famiglie che piangono, dei genitori che non hanno più i figli, quindi, lei, per cortesia, il minimo che possa fare è stare tranquillo.
G.L.: Io son tranquillo.
Avv. Nino Filastò: E poi c’è della gente che vorrebbe saper la verità. Fra cui chi le sta parlando in questo momento.
Presidente: Certamente, anche questo.
P.M.: Tutti, non “la gente”.
Avv. Nino Filastò: No, ho detto “della gente”.
P.M.: Tutti, tutti, non “la gente”.
Avv. Nino Filastò: Tutti tutti no, tutti tutti, no. Può darsi che qualcuno un gliene importi nulla. Non sto parlando di lei.
P.M.: Quelli che sono in quest’aula…
Avv. Nino Filastò: Io non sto mica parlando di… (brusio)
P.M.: Quelli che sono in quest’aula la vogliono sapere tutti.
Presidente: No, no, scusate…
Avv. Nino Filastò: Ma lei, Pubblico Ministero, stamattina sta cercando a tutti i costi…
P.M.: No, assolutamente
Presidente: Pubblico Ministero, Pubblico Ministero, va bene, va bene.
Avv. Nino Filastò: No, può anche smette’ perché tanto, glielo dico subito, un ce la fa.
Presidente: Bene, avvocato, non… non è nulla.
P.M.: Se è una provocazione siamo disponibilissimi, eh.
Avv. Nino Filastò: No…
P.M.: Se è una provocazione, guardi, è l’ideale.
Avv. Nino Filastò: No, un è una provocazione è tutto il contrario.
Presidente: Allora, vogliamo continuare?
Avv. Nino Filastò: È una battuta distensiva, Pubblico Ministero.
P.M.: Bene, perfetto.
Presidente: Bene, interpretiamola così.

Avv. Nino Filastò: Allora, la domanda è questa… Quindi, lei, le pare avesse un coltello, l’ha detto lei e quindi questo è un punto fermo. La pistola dove l’aveva messa?
G.L.: Come fo a sape’ dove l’aveva messa? Un vo mica a vede’ ‘ndo’ l’ha io. L’avrà messa in tasca.
Avv. Nino Filastò: Come “un vo a vedere”, c’era lei lì a vedere, scusi. In tasca? Pensa l’abbia messa in tasca?
G.L.: Come fo a dillo?
Presidente: Lotti, Lotti, scusi, lei non si deve meravigliare. Lei ha visto… il ragazzo è uscito, Pacciani con la pistola che sparava. Poi lo insegue, dice lei, portava il coltello. La pistola, da qualche parte l’avrà… Se la vista dice: ‘io l’ho vista’. Se non l’ha vista, non l’ha vista. Cioè, ha capito?
G.L.: Sì. Lo so.
Presidente: L’ha buttata per terra perché aveva esaurito il caricatore, l’ha tenuta… l’ha infilata nella tasca…
G.L.: Ma io ho visto…
Presidente: Se l’ha visto, lo dica cosa ha visto.
G.L.: L’ho visto un l’aveva più.
Presidente: Come?
G.L.: Un l’aveva più in mano.
Presidente: Non l’aveva più in mano.
Avv. Nino Filastò: Quindi, fino a un attimo prima Pacciani ha una pistola, poi gli appare in mano un coltello.
G.L.: Ma quando sparava l’aveva certo la pistola. Sennò…
Avv. Nino Filastò: Sì, eh, per forza, si sa perfettamente anche noi. Poi gli appare in mano un coltello, la pistola lei non sa dove l’ha messa; e il coltello dove l’ha preso?
G.L.: L’aveva in mano, un lo so mica, dove l’ha preso.
Avv. Nino Filastò: No, perché prima in mano c’aveva la pistola.
G.L.: Io l’ho visto, in mano il coltello.
Avv. Giampaolo Curandai: (voce non udibile)
Avv. Nino Filastò: Ecco, bravo avvocato Curandai, glielo dica che aveva il coltello nella sinistra e la pistola nella destra, è così? No, gliel’ha detto l’avvocato Curandai glielo posso chiedere anch’io. Avv. Giampaolo Curandai: (voce non udibile)
G.L.: Io ho visto che un aveva più la pistola, e poi gl’aveva il coltello in mano.
Avv. Nino Filastò: Eh, così, tutt’a un tratto, mentre correva.
Presidente: Avvocato, se ha visto quello che possiamo fare.
Avv. Nino Filastò: Va be’, va be’.
Presidente: Noi dobbiamo giudicare quello che dice lui.
Avv. Nino Filastò: Certo, certo, va bene, Presidente. E poi Pacciani che fa?
G.L.: Dopo?
Avv. Nino Filastò: Sì.
G.L.: Quande gli è scappato il ragazzo?
Avv. Nino Filastò: Sì.
G.L.: Lo prende così, con questa mano e con questa lo colpisce.
Avv. Nino Filastò: Lei ha visto colpire il giovane mentre correva?
G.L.: No, mentre correva, no.
Avv. Nino Filastò: No, eh. È sicuro?
G.L.: Sì, sì, son sicuro.
Avv. Nino Filastò: Sa perché glielo chiedo? Perché i periti, da delle tracce di sangue, dalla collocazione di queste tracce di sangue, hanno ricavato che una o due ferite questo ragazzo l’ha avute mentre stava ancora correndo. Lei questo non l’ha visto?
P.M.: Hanno ipotizzato, eh.
Avv. Nino Filastò: Eh?
P.M.: Hanno ipotizzato. Diciamo…
G.L.: Mah, io un ho visto…
Avv. Nino Filastò: No, no, c’è un’indicazione abbastanza…
G.L.: Un ho visto se gl’era ferito sul…
Avv. Nino Filastò: Comunque glielo chiedo a lui, Pubblico Ministero.
G.L.: … sul di dietro.
Avv. Nino Filastò: I periti…
P.M.: No, mi contesta…
Avv. Nino Filastò: … hanno fatto quest’ipotesi.
P.M.: … i periti…
Avv. Nino Filastò: Sì, va bene, allora, hanno ipotizzato…
Presidente: Va bene, ipotesi, via, le ipotesi…
Avv. Nino Filastò: … Lotti, scusi, eh, io le ho detto così perché ho paura che “ipotizzato” lei un sappia cosa vuol dire e allora mi son permesso di dargliela positivamente l’informazione. Comunque, i periti hanno ipotizzato che questo ragazzo fosse stato colpito mentre correva. Lei dice di no, perché non 1’ha visto questo.
G.L.: No. Io un l’ho visto.
Avv. Nino Filastò: Non l’ha visto. Oh, in questo momento, mentre il ragazzo corre…
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Ci siamo?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Sta visualizzando la scena?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Vanni dov’è?
G.L.: Sarà stato verso la tenda…
Avv. Nino Filastò: Verso o…
G.L.: … gli è andato.
Avv. Nino Filastò: Verso o dentro la tenda?
Presidente: Scusi, “lui sarà stato”, l’ha visto dov’era o no? Ha fatto attenzione al Vanni o no?
G.L.: Mah, a quel punto lì un stavo attento a tutte e due, no. Stavo attento a Pietro e basta. Sicché un so preciso se gl’era dentro…
Presidente: E quindi, se non è preciso non può dire: ‘era lì’ o ‘ non era lì ‘ . Non l’ha visto perché seguiva l’azione del Pacciani.
G.L.: Guardavo l’azione di questo qua, sicché un l’ho visto bene.
Presidente: Prego.
Avv. Nino Filastò: Senta, io le chiedo questo: però lei l’ha visto entrare dentro la tenda, Vanni? E quando lo ha visto entrare dentro la tenda, lei mi deve dire se l’ha visto entrare e quando lo ha visto entrare dentro la tenda.
G.L.: Quande gl’ha tagliato la tenda?
Avv. Nino Filastò: Ah. Quando l’ha tagliata l’ha visto entrare. E poi l’ha visto uscire da questa tenda?
G.L.: Mah, quando gli scappava quell’altro un l’ho visto, se gl’era sortito o gl’era dentro. Questo un lo posso di’.
Avv. Nino Filastò: Però lei a un certo punto ha detto d’aver visto Pacciani entrare nella tenda.
G.L.: Sì. Dopo che è finito tutto il coso.
Avv. Nino Filastò: Dopo che è finito tutto, cosa?
G.L.: Quando aveva bell’e cosato quell’altro. Quande gl’ha ferito quell’altro, no. Quello lì vicino al bosco.
Avv. Nino Filastò: E Vanni in questo momento, mentre Pacciani entra nella tenda, dov’è?
G.L.: L’ho detto innanzi, un l’ho visto. Io guardavo sempre dalla parte di…
Avv. Nino Filastò: Va bene. Lei… Un certo momento lei sta parlando di avere lo sguardo rivolto…
G.L.: Verso… da questa parte qua.
Avv. Nino Filastò: … verso il giovane che scappa. Va bene?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Poi dopo però m’ha detto che lei vede Pacciani entrare nella tenda. Quindi, in questo momento, il suo sguardo è…
G.L.: Quande gl’ha ferito quello lì…
Avv. Nino Filastò: No, mi faccia finire. Il suo sguardo è rivolto verso la tenda. In questo momento lei vede…
G.L.: Eh, dopo sì.
Avv. Nino Filastò: Sì. Entrare il Pacciani. E Vanni?
G.L.: Eran tutt’e due insieme lì alla tenda. Dopo.
Avv. Nino Filastò: E Vanni? Vanni dov’è mentre Pacciani…
G.L.: Poi sono entrati dentro.
Avv. Nino Filastò: Tutt’e due?
G.L.: Cioè, erano vicini alla tenda. Dopo… quande gl’hanno ferito quella persona…
Presidente: Dopo chi è stato nella … del giovane?
Avv. Nino Filastò: No, Presidente, abbia pazienza, scusi.
(voce non udibile) Fatelo parlare. Parli, dica.
Avv. Nino Filastò: Eh, no, Presidente…
Presidente: Prego, prego, avvocato, prego, prego.
Avv. Nino Filastò: Allora?
G.L.: Quande gl’avevan ferito questa persona, è andata giù…
Avv. Nino Filastò: Sì.
G.L.: … pe’ terra, e andaron verso la tenda.
Avv. Nino Filastò: Andaron verso la tenda?
G.L.: Uno l’è andato verso la tenda.
Avv. Nino Filastò: Pacciani.
G.L.: E poi ho visto c’era anche Mario insieme, lì.
Avv. Nino Filastò: Dove?
G.L.: Poi s’enno entrati dentro la tenda. Tutt’e due.
Avv. Nino Filastò: Tutt’e due entran dentro la tenda.
G.L.: Quande… Allora lo sguardo lo facevo sempre dalla parte della tenda.
Avv. Nino Filastò: Ora le chiedo, tutt’e due entran dentro la tenda. Sì o no?
G.L.: Io ho visto entrare dentro.
Avv. Nino Filastò: Oh, benissimo. Li vede più dopo che sono entrati dentro la tenda lei?
G.L.: Mah, io dopo m’allontano, poi mi dice: ‘te vai alla strada a guardare che un si fermi macchine’.
Avv. Nino Filastò: Chi gliel’ha detto codesto?
G.L.: Pietro.
Avv. Nino Filastò: Quando?
G.L.: Prima d’entra’ nella tenda.
Avv. Nino Filastò: Oh. E poi è entrato dentro la tenda. Insieme al Vanni?
G.L.: O un l’ho detto innanzi.
Avv. Nino Filastò: Ci vuol raccontare come gli ha visti entrare dentro la tenda, in che modo?
G.L.: Gl’era andati alla tenda lì, poi c’era anche quell’altro avvicinato lì, e poi sono entrati.
Avv. Nino Filastò: Nella tenda.
G.L.: E prima d’arriva’ alla tenda m’ha fatto questo discorso qui: ‘te vai alla strada così e così’…
Avv. Nino Filastò: D’accordo.
G.L.: Io sono andato su verso la macchina.
Avv. Nino Filastò: Io volevo sapere come sono entrati dentro a questa tenda, in che modo. Camminando come?
G.L.: Camminando. Come una persona che cammina normale, un so io.
Avv. Nino Filastò: Camminando normalmente. Sì o no?
G.L.: Sì. Un andavano mica a corsa.
Avv. Nino Filastò: E lei sta dicendo una fandonia.
P.M.: Perché c’era lei, avvocato?
Avv. Nino Filastò: Come?
P.M.: C’era lei? Come fa a sape’ se c’era…
Presidente: Pubblico Ministero…
Avv. Nino Filastò: No, un c’ero io però so che la tenda è alta un metro e dieci.
G.L.: Scusi, se ero presente l’avrò visto bene, un lo so io.
Avv. Nino Filastò: Eh?
G.L.: Se ero presente l’avrò visto bene.
Avv. Nino Filastò: No, io sto dicendo che un è possibile.
G.L.: La vista l’ho bona ancora, sicché…
Avv. Nino Filastò: La tenda è alta un metro e dieci. Ci s’entra a carponi dentro a quella tenda.
G.L.: Come?
Avv. Nino Filastò: Ci s’entra a carponi dentro a quella tenda.
G.L.: Un lo so perché io un ci sono entrato nella tenda. Un so come l’è fatta. Un so nemmeno come gl’è fatta una tenda.
Avv. Nino Filastò: No, però l’ha visto lei entrare camminando normalmente, tutt’e due le persone.
Presidente: Senta, Lotti, l’avvocato voleva far presente questo…
Avv. Nino Filastò: No, io, per me, ho finito, eh.
Presidente: Sì, sì, no, no, finito, come no.
Avv. Nino Filastò: No, ho finito, questo punto l’ho finito.
Presidente: Va be’, a chiarimento glielo faccio io.
Avv. Nino Filastò: E va be’.
(brusio)
Presidente: L’avvocato voleva dire questo: la tenda non consente di stare in piedi, la persona non può entrare in piedi. .
G.L.: Ma io come fo a sapello come si entra dentro.
Presidente: No, cosa ha visto lei.
G.L.: Io ho visto che entravano dentro, poi un lo so…
Presidente: Entravano normalmente.
G.L.: Se sono entrati abbassando, no. Io l’ho visti in piedi così.
Avv. Nino Filastò: Li ha visti in piedi così.
G.L.: Eh?
Avv. Nino Filastò: L’ha bell’e detto prima e lo ridice ora, e resta questo, Presidente.
Presidente: Sì, sì, infatti, nessuno… è talmente… è registrato.
Avv. Nino Filastò: Andiamo avanti.
Presidente: Bene.
P.M.: Ha detto anche: ‘si saranno piegati’. Io un la vedo proprio questo grande… boh.
G.L.: Poi se in quel punto lì m’ha detto di veni’ giù alla macchina…
Avv. Nino Filastò: Sa, Pubblico Ministero, se lei un la vede, io poi, quando alla fine di questa cosa si farà… Io volevo risparmiargliela questa alla Corte, ma, insomma, se lei insiste a di’ che lei un la vede la discrepanza, chiamiamola così, quando poi…
P.M.: Ho diritto di dirlo come lei, no?
Avv. Nino Filastò: … alla fine si farà…
P.M.: Siamo in due.
Presidente: Avvocato…
Avv. Nino Filastò: Va be’ però, dico…
Presidente: Avvocato…
Avv. Nino Filastò: Ha ragione, perché si può anche fare un esperimento, in questa tenda c’era anche… ci dovrebbe essere…
Presidente: Avvocato, avvocato…
P.M.: Ma più che farle così, ‘si saranno piegati’, ha messo le mani avanti…
Presidente: È argomento di discussione questo.
Avv. Nino Filastò: Sì, certo, ha messo le mani avanti, si è buttato carponi dopo aver detto…
P.M.: … il signor Lotti ora.
Presidente: Signori, non si può andare avanti così, su.
Avv. Nino Filastò: Ha ragione, Presidente.
Presidente: È argomento di discussione. Poi ognuno le confronterà queste notizie come crede.
Avv. Nino Filastò: Sì.
Presidente: Fare le discrepanze che vuole.
Avv. Nino Filastò: Infatti io m’ero chetato.
Presidente: Ma non è ora, non è il momento. Bene.
Avv. Nino Filastò: Allora, tutte queste cose lei l’ha viste con quale luce?
G.L.: Come con quale voce?
Avv. Nino Filastò: Luce, luce. Lei, qui, stamattina a proposito dell’omicidio di Vicchio, per la prima volta dopo qualche anno, si è saputo da lei, per l’esattezza dopo quasi du’ anni, s’è saputo da lei che queste persone avevano una lampada.
G.L.: Di notte un ci si vede, come fai, di buio così, un vedi bene.
Avv. Nino Filastò: È quello che dico anch’io.
G.L.: Allora, o un gliel’ho spiegato che avevan questa cosa.
Avv. Nino Filastò: Ma ce l’avevano anche agli Scopeti la lampada?
G.L.: No, agli Scopeti, no.
Avv. Nino Filastò: Oh. Ecco.
G.L.: C’era una luce, e mi pareva una luce piccola, dentro la tenda.
Avv. Nino Filastò: Ah. C’era una luce accesa dentro la tenda?
G.L.: Un lo so mica, io un so’ mica andato dentro io.
Avv. Nino Filastò: No, lo dice lei. Sta dicendo che lei ha visto una luce accesa dentro la tenda.
(voce non udibile) Anche Pucci.
G.L.: Se è dentro un lo so che luce c’è dentro, un lo so mica io.
Avv. Nino Filastò: Ma qui non si sta esaminando il Pucci, si sta esaminando il Lotti.
G.L.: Son quelle luci apposta che mettan dentro… un lo so come le son fatte.
Avv. Nino Filastò: Ma c’era una luce dentro la tenda.
G.L.: Un lo so se c’hanno delle cose apposta, come si chiamano…
Avv. Nino Filastò: Non lo so…
G.L.: Non lo so mica, io.
Avv. Nino Filastò: Una luce, una luce, una qualsiasi luce, sto parlando di una qualsiasi luce io. C’era?
G.L.: Sì, la luce la c’era.
Avv. Nino Filastò: Oh, benissimo. Ma lei aveva acceso i fari?
G.L.: Come acceso i fari? Io, alla macchina?
Avv. Nino Filastò: Sì, lei, sì, con la macchina, sì.
G.L.: No. Io li ho spenti.
Avv. Nino Filastò: Gli abbaglianti, in particolare.
G.L.: Perché? Perché devo… i fari…
Avv. Nino Filastò: Come perché? Io le sto chiedendo se lei aveva acceso i fari abbaglianti della sua macchina oppure no. E lei mi risponde sì o no? Lotti.
G.L.: No, un l’ho acc… li ho spenti, gl’erano spenti.
Avv. Nino Filastò: Oh.
G.L.: Ma perché dovevo tene’ i fari accesi? Un capisco perché.
Avv. Nino Filastò: Perché l’ha detto lei.
G.L.: Come l’ho detto io?
Avv. Giampaolo Curandai: No, quando è partito ha detto…
Presidente: Prego, prego, avvocato, avvocato…
Avv. Nino Filastò: Sarà meglio, avvocato Curandai, che lei si cheti, per piacere.
Avv. Giampaolo Curandai: E allora gli faccia le domande lealmente.
Avv. Nino Filastò: Ha capito? Bene. Come dice?
Avv. Giampaolo Curandai: Faccia le domande correttamente.
Avv. Nino Filastò: Mi dice? In che modo? Io faccio delle domande scorrettamente? Che vuol dire, per piacere?
(brusio)
Presidente: No, no, no, avvocato, avvocato Filastò, su.
(voce non udibile) O che hai oggi, avvocato Filastò.
Presidente: Avvocato Filastò, su.
Avv. Nino Filastò: Lei mi deve dire, io la prego di dirmi, avvocato Curandai…
Presidente: Signori, signori, si sospende.
Avv. Nino Filastò: … in che senso sto facendo delle domande scorrette. Ha capito?
Presidente: Si sospende l’au… si sospende la…
Avv. Giampaolo Curandai: Lei deve chiedere, quando ha acceso i fari. Gli chieda, quando sono stati accesi i fari. Glielo chieda. È questa la domanda…
Presidente: Sospendiamo, sospendiamo un po’, non è questo il momento di fare questo lavoro. Questo lavoro si fa in piazza non in un’aula giudiziaria, su.
Avv. Giampaolo Curandai: (voce non udibile)
G.L.: No, quande so’ andato via…
Avv. Nino Filastò: La ringrazio, Presidente, di questa sospensione.
(voce non udibile)
Presidente: Sospendiamo per dieci minuti. Credo bastino.

Presidente: Comodi, comodi, a sedere. Prego, avvocato Filastò.
Avv. Nino Filastò: Grazie, Presidente. Senta, Lotti, si sta sempre parlando degli Scopeti…
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: La domanda è questa. Lei, prima che questo ragazzo scappasse via dalla tenda, il coltello l’aveva visto in mano a Pietro oppure no?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: L’aveva già visto prima?
G.L.: Penso che gli andava dietro, ho visto che gli aveva il coltello.
Avv. Nino Filastò: No, prima che scappasse il ragazzo dalla tenda, le ho detto prima, nella fase precedente.
G.L.: Prima di sortire?
Avv. Nino Filastò: Sì.
G.L.: Io l’ho visto in qui’ momento, quande gl’era vicino ai’ coso, che l’aveva in mano.
Avv. Nino Filastò: Allora, senza che nessuno si risenta, posso dire che lei dice di no. Che prima che scappasse il ragazzo dalla tenda lei il coltello in mano a Pacciani non l’aveva visto.
G.L.: L’ho visto in qui’ momento, quande gl’ha preso il ragazzo.
Avv. Nino Filastò: Oh, benissimo. Ora lei questo coltello ce l’ha descritto…
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: … durante il dibattimento. Ha detto che era lungo in un certo modo, e c’ha detto anche che aveva il manico scuro.
(voce non udibile) No.
P.M.: No, Presidente…
G.L.: Come, scusi?
P.M.: È stato descritto in quest’aula il coltello di Vanni.
Presidente: No, quello del Vanni, quello del Vanni…
P.M.: Eh, per cortesia, sennò, veramente siamo di nuovo su un terreno…
Presidente: Sì, sì, ha ragione, esatto, esatto.
P.M.: … che io… mi scusi, Presidente, io ogni domanda faccio opposizione.
Presidente: Ha ragione, ha ragione, è quello del Vanni che…
P.M.: E invece si sta dicendo all’imputato: ‘lei l’aveva visto’, mi scusi, non è il metodo. Presidente, io invito lei…
Avv. Nino Filastò: No, non è questione di metodo…
P.M.: No, sta dicendo che il signor Lotti ha descritto qui quel coltello.
Avv. Nino Filastò: Ho capito, Pubblico Ministero, posso essermi…
P.M.: Non è vero. Non è vero.
Avv. Nino Filastò: … sbagliato. Pubblico Ministero…
P.M.: È uguale identico all’orario…
Avv. Nino Filastò: Pubblico Ministero, sto parlando del…
Presidente: Pubblico Ministero, abbiamo preso atto dell’osservazione giusta.
P.M.: Bene. Ecco, io…
Avv. Nino Filastò: Sto parlan…
P.M.: … sono attentissimo. Invito tutti a essere attenti perché è un metodo che, per me, merita opposizione ogni volta in cui vengono fatte le domande in questo modo.
Avv. Nino Filastò: Va bene, va bene, è suo diritto. Per me va bene. D’altra parte, io in questo momento non sono riuscito, peraltro, a vedere il verbale dell’altro giorno, quindi, posso aver sbagliato.
P.M.: Dell’altro giorno? Sono udienze e udienze che viene descritto il col…
Presidente: No, Pubblico Ministero, non facciamo…
P.M.: Eh, no, mi viene detto che non ha visto il verbale. No, Presidente, io non l’accetto.
Avv. Nino Filastò: Non l’ho riletto il verbale. Perché non l’accetta, scusi, se glielo sto dicendo io.
(voce non udibile)
P.M.: Sono dichiarazioni che abbiamo sentito, cosa c’entra il verbale?
Presidente: Va bene, va bene, ora parliamo del coltello.
Avv. Nino Filastò: Come… Ah, perché lei si ricorda tutte le dichiarazioni fatte da questo signore in questi giorni?
P.M.: In quest’aula, sì.
Avv. Nino Filastò: Io no. Beato lei.
(voce non udibile) Presidente.. .
Presidente: Va bene, va bene, avvocato Filastò, lui ha parlato del coltello del Vanni.
Avv. Nino Filastò: A me mi pare che avesse parlato anche di questo coltello che aveva il Pacciani.
Avv. Giampaolo Curandai: Durante le indagini preliminari. Durante le indagini…
Avv. Nino Filastò: Eh, allora, va be’…
Presidente: Eh, domani! Allora, che si fa, eh.
Avv. Nino Filastò: Si controllerà il verbale.
Avv. Giampaolo Curandai: Una precisazione, mi scusi Presidente, il Lotti, sia durante le indagini preliminari sia durante l’incidente probatorio sia in aula, ha sempre descritto soltanto il coltello di Vanni e solo quello.
Presidente: E non ho detto questo.
Avv. Giampaolo Curandai: Eh, no.
Presidente: E allora?
Avv. Giampaolo Curandai: Eh, no. Perché si parla di verbali dibattimentali. Andiamo a vedere gli interrogatori durante le indagini preliminari e l’incidente probatorio.
Presidente: Ma la sente, la risposta mia, o non la sente, avvocato?
Avv. Giampaolo Curandai: No, lei ha fatto….
Presidente: Ha seguito, o no?
Avv. Giampaolo Curandai: … ha parlato di verbali dibattimentali.
Presidente: Ha parlato del coltello del Lotti, e allora? Più che aver detto questo, cos devo dire? Eh.
Avv. Nino Filastò: Va bene.
Presidente: Ora si parla del coltello del Pacciani.
Avv. Nino Filastò: No, no, ma però allora, a questo punto, parliamo anche del coltello del Vanni.
Avv. Giampaolo Curandai: Certo.
Avv. Nino Filastò: Lei ha detto che questo coltello del Vanni era lungo in un certo modo. Aveva anche il manico scuro.
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: E lei quando lo ha visto questo coltello, in che occasione?
G.L.: In due occasioni.
Avv. Nino Filastò: Quando? Quando ha tagliato la tenda.
G.L.: Sì.
G.L.: E poi, a Vicchio.
Avv. Nino Filastò: Ah. E con che luce lei l’ha visto, quando ha tagliato la tenda?
G.L.: Come, con che luce…
Avv. Nino Filastò: Sì, voglio sapere la luce, per vedere questo coltello, e apprezzare che aveva il manico scuro. Che abbia detto che aveva il manico scuro, questo me ne darà atto, lo ha detto, vero?
G.L.: Mah io, meglio l’ho visto quande gl1 era a Vicchio, l’ho visto meglio. Lì, taglia la tenda, un vedo bene.
Avv. Nino Filastò: Ah, un l’ha visto bene.
G.L.: Bene co’ il coltello, se gli è di fronte così.
Avv. Nino Filastò: Ora però sbaglierò, ma lei lo ha descritto col manico scuro agli Scopeti.
Presidente: Va be’, avvocato, è incartato…
Avv. Nino Filastò: Va be’, insomma, è incartato. Va bene.
G.L.: Io l’ho visto una volta. Col manico così…
Avv. Nino Filastò: Va bene. Allora lei dice che agli Scopeti non l’ha visto bene. Quindi non può dire che aveva il manico scuro.
G.L.: Io l’ho detto una volta, non ho detto agli Scopeti.
Avv. Nino Filastò: Va bene. Gli chiedo: agli Scopeti, il coltello di Vanni, aveva il manico scuro, oppure no? Va bene?
G.L.: Mah, se si…
Avv. Nino Filastò: Mi risponda, mi risponda!
G.L.: Si vede…
Avv. Nino Filastò: Aveva il manico scuro, oppure no?
G.L.: Ma se c’è la mano, come fo a vedere il colore come gli è !
Avv. Nino Filastò: Eh, è quello che dico anch’io.
G.L.: O marrone, o no. Un lo so io, eh.
Avv. Nino Filastò: D’accordo.
G.L.: No.
Avv. Nino Filastò: Il Pucci risalì in macchina, a un certo punto?
G.L.: No, unn’era salito qui’ giorno lì. Sempre degli Scopeti, no?
Avv. Nino Filastò: Sì.
G.L.: Sì, eh.
Avv. Nino Filastò: Sì, sì, Scopeti, si sta parlando. Quindi, sceso di macchina, il Pucci, poi ci è risalito quando siete andati via.
G.L.: No, ma lui gl’era, gli stette più lontano di me. perché gl’era bell’e impaurito, sicché un sapeva… Gli dissi: ‘allontanati un momento, più in giù…’
Avv. Nino Filastò: Sì, ma risalì in macchina, o no?
G.L.: No, un risalì lui in macchina. Gl’è salito quando siamo andati via, quando gl’era il momento di anda’ via.
Avv. Nino Filastò: Lei, a verbale 13 febbraio ’96, ha detto che il Pucci risalì in macchina e poi riscese.
G.L.: No. Non è questo punto costì. Rimase vicino alla macchina, non montò in macchina.
Avv. Nino Filastò: La sera del sabato precedente, lei passò da solo dagli Scopeti?
G.L.: Come da solo?
Avv. Nino Filastò: Sì, solo, lei senza Pucci. La sera del sabato.
G.L.: No. Un credo di esser ripassato.
Avv. Nino Filastò: Quindi, quando lei ha detto questo, a pagina 5 del verbale dell’11/02/96, non ha detto la verità.
G.L.: Perché?
Avv. Nino Filastò: No, perché lei l’ha detto, questa cosa: che il sabato precedente c’era passato da solo dagli Scopeti.
G.L.: Mah, di molte volte passavo di lì, anche per anda’ giù a Firenze.
Avv. Nino Filastò: Insomma, c’era passato, o un c’è passato?
G.L.: Può darsi che sia passato, oh, un mi ricordo preciso che sia…
Avv. Nino Filastò: E vide la tenda?
G.L.: …passato… Eh?
G.L.: No, io se guardo la strada, un posso mica guardar la piazzola se c’era la tenda…
Avv. Nino Filastò: Quindi lei non si è fermato agli Scopeti.
G.L.: No, un mi son fermato.
Avv. Nino Filastò: No. Ci spiega perché lei, quella sera, quando aveva appuntamento con Pietro e con Mario alle 11 agli Scopeti si portò dietro il Pucci?
G.L.: Ma se s’andava a Firenze, gl’era in macchina con me, in do’ lo lasciavo?
Avv. Nino Filastò: Non è perché lui non ci voleva credere che loro avevano intenzione di ammazzar qualcuno, gli voleva far vedere…
G.L.: O un gliel’ho spiegato a lui.
Avv. Nino Filastò: No, gli sto, chiedo questo. Lei mi risponde: ‘perché era con me e quindi…’
G.L.: No.
Avv. Nino Filastò: ‘Insomma, era con me…
G.L.: Gli ho spiegato il fatto che doveva essere qui giorno lì, così… Lui, da principio, non ci credeva.
Avv. Nino Filastò: Eh, questo.
G.L.: E allora s’è allungato il tempo a star fermi lì. E… parlato di Vicchio?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Gliel’aveva già raccontata la storia di Vicchio?
G.L.: Ma gliene dissi così. Però può darsi… un ci credeva nemmeno coi fatti…
Avv. Nino Filastò: Nemmeno così. Insomma… va bene.
G.L.: Che un se ne ricordasse bene… eh.

Avv. Nino Filastò: Senta, mi conferma che lei non ha mai acceso i fari durante l’episodio…
G.L.: No, io…
Avv. Nino Filastò: Gli abbaglianti.
G.L.: Io ho acceso i fari quande son partito, venendo dalla piazzetta, venendo giù, andando alla macchina. Partendo. E basta.
Avv. Nino Filastò: Cioè, quando, poi, era finito.
G.L.: Quando è finito tutto.
Avv. Nino Filastò: E basta. Le contesto che lei ha dichiarato, durante il verbale di sopralluogo del 13 febbraio ’96, che lei dice che è tornato alla macchina e ha acceso i fari…
P.M.: È tornato alla macchina.
G.L.: Ho acceso i fari…
P.M.: È la stessa cosa che ha detto in quest’aula.
G.L.: Ma un…
P.M.: Cosa si…
Presidente: Pubblico Ministero ha detto questo, e questo…
P.M.: E dov’è la contestazione?
Avv. Nino Filastò: Ma mi fa finire? Me la faccia finire.
P.M.: Sì, ben volentieri, ma…
Presidente: Pubblico Ministero, Pubblico Ministero, non occorre fare così, andiamo.
P.M.: No, lo so Presidente, ma sono contestazioni…
Avv. Nino Filastò: No, scusi…
P.M.: …per ora, quelle che ho sentite, di cose identiche a quelle che l’imputato dice.
Presidente: E va bene. Ora vediamo… Bene.
Avv. Nino Filastò: Allora, vediamo se…
Presidente: Calma, calma, calma, calma…
Avv. Nino Filastò: Vediamo se sono identiche, vediamo se sono identiche, eh, Pubblico Ministero, vediamo.
Presidente: Questa mattina c’è troppa elettricità. Non ho capito perché.
P.M.: E chissà chi ce l’ha portata, Presidente.
Avv. Nino Filastò: Io no di sicuro.
P.M.: Si figuri io!
Presidente: E allora…
Avv. Nino Filastò: C’era, c’era prima.
P.M.: C’era di suo.
Avv. Nino Filastò: C’era di suo, c’era di suo.
P.M.: C’era di suo.
G.L.: Senta, Presidente, io gl’ho spiegato che i fari gl’ho accesi quande son partito…
Presidente: Sì, lo ha detto, lo ripeta pure, se vuole. Però, questo ha detto.
Avv. Stefano Bertini: Lo ha detto tre volte, è la terza volta che lo dice.
G.L.: No, ma lui mi dice i fari… Poi mi dice la tenda…
Avv. Stefano Bertini: (voce non udibile)
G.L.: Un capisco io, questo discorso…
Avv. Stefano Bertini: Il 13 febbraio, ancora il Lotti tutta la verità non l’aveva detta. Sta cominciando a confessare.
G.L.: Sì, perché io unn’ero pronto a rispondere di preciso sulle domande. E…
Presidente: Ora risponde tranquillo?
G.L.: Ma io son tranquillo, non credo… Insomma…
P.M.: Ma mi sembra che è il più tranquillo di tutti, adesso.
Presidente: Aspettiamo, via. Aspettiamo un po’, facciamo la contestazione.
Avv. Nino Filastò: A pagina 13 del verbale della trascrizione di individuazione dei luoghi – è una contestazione formale che io le faccio – del 13 febbraio 1996, lei, Lotti, ha detto: “Poi noi siamo andati in giù. S’è acceso i fari e venivan contro di noi…”
G.L.: Andando in giù in dove?
Avv. Nino Filastò: Ma mi faccia finire.
Presidente: Faccia finire, faccia finire, faccia finire…
G.L.: Sì, sì.
Presidente: Capisca prima la domanda.
G.L.: Sì, sì.
Avv. Nino Filastò: Non è una domanda, fra l’altro, è una contestazione.
Presidente: No, capisca quello che vuol dire. Va bene. Bene.
Avv. Nino Filastò: È un verbale di individuazione di luoghi reso dal Lotti Giancarlo del 13/02/96. È la trascrizione delle sue esatte parole.
G.L.: Gliel’ho detto.
Avv. Nino Filastò: “Poi noi siamo andati in giù, s’è acceso i fari e venivan contro di noi, dopo che successe che hanno sparato. Allora noi siamo andati in macchina. E in quel momento lì sono venuti in giù loro. E io ho alzato, ho acceso i fari. Insomma, gli ho alzato i fari, quelli più alti. Allora li ho riconosciuti tutti e due. Prima non li avevo riconosciuti.” È vero questa cosa qui, o no?
G.L.: No, questa cosa un l’ho precisata in quell ‘udie… quando poi ho parlato…
Avv. Nino Filastò: Questa cosa…?
G.L.: Il 2… quande gl’è?
Avv. Nino Filastò: Il 13 febbraio 1996
G.L.: No… allora unn’ero specificato bene le domande. Sicché unn’ero pronto a precisar per bene… Se lo dovevo dire.
Presidente: Non ha detto le cose per bene allora.
G.L.: No, unn’ho detto preciso le cose per bene. Un lo so se mi spiego…
P.M.: È il primo interrogatorio, Presidente.
Presidente: Sì, va bene, va bene.
Avv. Nino Filastò: No, sì… il primo, ma scherziamo! Ma che primo!
Presidente: È quello che diceva l’avvocato Bertini.
Avv. Nino Filastò: Ma che primo, ce n’erano stati altri.
Presidente: Non lo so io se è il primo o l’ultimo.
Avv. Stefano Bertini: In questo interrogatorio il Lotti chiarisce anche…
Avv. Nino Filastò: Il primo interrogatorio del Lotti è del 19 luglio millenovecentonova…
Presidente: Cioè, io mi domando a volte…
Avv. Nino Filastò: Poi ce n’è uno del dicembre ’95. Mi domando a volte, si dice sempre, la prova al dibattimento, la prova al dibattimento, e poi…
Avv. Nino Filastò: Ecco, e poi?
Presidente: … quando c’è una cosa diversa al dibattimento, si torna indietro.
Avv. Nino Filastò: Eh, si capisce. Specialmente quando s’ha a che fare con un personaggio come il Lotti, Presidente.
Presidente: Ma lui dice che…
Avv. Nino Filastò: Che, al dibattimento, finalmente tira fuori una luce di cui non ha parlato nell’arco di diversi anni. Ha capito?
Presidente: Eh, sì, sì.
Avv. Nino Filastò: Ma insomma, ma che sta un po’ zitto, ora? Voglio dire…
Presidente: Per cortesia, per cortesia. Lasciamogli far l’esame, sennò non si finisce più, andiamo.
Avv. Nino Filastò: Ma è tutto un brontolio, da quella parte.
Avv. Stefano Bertini: Presidente, mi consenta un attimo.
Presidente: Eh.
Avv. Stefano Bertini: Cioè, tutti noi sappiamo in quest’aula che le dichiarazioni confessorie del Lotti sono emerse, sono appunto maturate nel tempo. Dico, penso che sia inutile, a questo punto, continuare a contestare al Lotti quello che ha detto negli interrogatori, in cui ancora la verità non l’aveva detta.
P.M.: Era testimone.
Avv. Nino Filastò: Sembrerà a lei, che sia inutile, avvocato. A me mi sembra che non sia inutile. Siccome l’esame, il controesame lo sto facendo io…
Presidente: Bene, avvocato. Lo conduca.
Avv. Nino Filastò: … e lei giustamente si risente quando io, come dire, ho in qualche modo criticato il suo modo di difendere una persona…
Avv. Stefano Bertini: Non è la persona, è uno…
Avv. Nino Filastò: …lei, ha capito…
Avv. Stefano Bertini: … è una offesa, in quella maniera…
Avv. Nino Filastò: È un’offesa, e si vedrà se è un’offesa. C’è a verbale, quindi si vedrà. A me un mi sembra di averlo offeso…
Presidente: Avvocato, prego, avvocato Filastò…
Avv. Nino Filastò: Ha capito? Sicché lei, a me un me lo insegna a fare il controesame, dico, avvocato Bertini. Anche perché è piuttosto più giovane di me.
Avv. Stefano Bertini: Infatti, non voglio insegnarle niente…
Avv. Nino Filastò: E allora, allora…
Presidente: Avvocato, avvocato… inutili. Allora, d’ora in poi staccherò il microfono agli avvocati che non stanno alle regole.
Avv. Nino Filastò: Allora, io voglio sapere com’era il ragazzo che è scappato dalla tenda. Voglio sapere se lei l’ha visto e…
G.L.: L’ho visto…
Avv. Nino Filastò: Sì. E…
G.L.: O un l’ho detto innanzi, l’ho visto scappare in mezzo a i’ bosco.
Avv. Nino Filastò: E io le sto chiedendo com’era questo ragazzo. Se era alto, basso, giovane, vecchio…
G.L.: E che l’ho misurato. Un lo so io questo discorso.
Avv. Nino Filastò: Ma come questo discorso?
G.L.: Un lo so mica l’altezza che gl’aveva, un metro e 60, come fo a dirlo di preciso.
Avv. Nino Filastò: Un metro e 60?
G.L.: Che ne so se gl’era di più, o no. Come fo a specificar l’altezza… se l’era più alto, più basso…
Avv. Nino Filastò: L’altezza non lo può precisare. Va bene. Giovane, o vecchio?
G.L.: Eh, come fo a dirlo questo qui? Se un l’ho… L’ho visto appena attraversare e basta. Sicché, come fo a dire queste cose.
Avv. Nino Filastò: Ha notato qualcosa di particolare in questo giovane?
G.L.: Mentre… mentre…
Avv. Nino Filastò: Mentre scappava.
G.L.: Correva…
Avv. Nino Filastò: Sì, o di no? Voglio dire… No, no…
Presidente: Facciamo questa domanda…
Avv. Nino Filastò: Come persona, come…
(brusio)
Avv. Nino Filastò: Sì.
G.L.: No.
Avv. Nino Filastò: No. Un ci aveva nulla di speciale.
G.L.: Ma come fo a sapere se aveva qualcosa di speciale.
Avv. Nino Filastò: No, glielo sto chiedendo: ci aveva qualcosa di speciale, o no?
Presidente: Senta, senta Lotti. Parliamoci chiaro, lei ha visto questa persona fuggire. Fo per dire, non è così, fo per dire: se avesse avuto una bandiera rossa in mano, la vedeva?
G.L.: Sì, e che… quella la vedo.
Presidente: Oh, ecco. Allora, come vedeva la bandiera rossa, vedeva qualsiasi altri particolari.
G.L.: Ma io ho visto…
Presidente: Cosa ha visto lei?
G.L.: … così alla svelta, e basta. Poi…
Presidente: Come?
G.L.: In modo come si muoveva, come fo a dirglielo.
Presidente: Ma nessuno gli dice…
Avv. Nino Filastò: Senta, Lotti… Presidente, posso fare una domanda o no?
Presidente: Prego…
Avv. Nino Filastò: Com’era vestito?
G.L.: Sì, ma quassù mi pareva… un n’avessi niente. Poi… Un so precisar preciso… io… qualcosa, sotto, mi pareva che gli avea. Dei pantaloncini.
Avv. Nino Filastò: Aveva dei pantaloncini.
G.L.: È stato un momento, unn’è che gli è stato… è stato un momento, voom! e via. Sicché unn’ho visto…
Avv. Nino Filastò: Allora glielo dico io, Lotti.
G.L.: … per bene.
Avv. Nino Filastò: Era nudo come un bruco.
G.L.: Mah, se lo vedevo…
Avv. Nino Filastò: Disgraziatamente.
G.L.: … così di corsa e basta, un lo so…
Avv. Nino Filastò: Lei vede scappare nei boschi uno tutto nudo e un s’accorge che è nudo. Va be’, può darsi.

Avv. Nino Filastò: Ci sa dire quanti spari ha sentito?
G.L.: Mah, diversi. Come fo a dire se eran quattro o cinque? Diversi, parecchi spari. Poi un… lo so di preciso quante.
Avv. Nino Filastò: Diversi. Più di quattro o cinque, o meno di quattro o cinque?
G.L.: Un son sicuro quante 1’erano. Se gli sparano, uno unn’e sta mica lì. Gl’è pronto lì, uno sa…
Presidente: Per diversi, cosa intende dire?
G.L.: Ma può darsi sian due, o quattro. Questo un lo posso specificare preciso. Se io son lì, mah, la paura che l’è, può darsi che sian stati anche di più. Come fo a dirlo. Se uno gli è quasi vicino, anche se gli è a diversi metri o più… Uno, la paura ce l’ha di certo, quando gl’è in quei momenti lì.
Avv. Nino Filastò: Guardi, che la storia che l’aveva acceso i fari, lei l’aveva detta anche il 6 marzo del ’96: “In questo secondo momento che i due notarono che eravamo andati via, ci minacciarono nel modo che ho già descritto in precedenza e vidi che uno impugnava la pistola e l’altro il coltello. Per potere vedere bene chi erano i due… Perché come ho già detto, quando fummo minacciati, tornammo verso la macchina. Ed io, in questa occasione, accesi i fari.”
Presidente: Lo ha già spiegato, lo ha già spiegato…
Avv. Nino Filastò: No, siccome gli avevo contestato solamente una cosà…
Avv. Giampaolo Curandai: (voce non udibile)
Presidente: Ah, ecco. Lo ha già spiegato, in quel periodo lui, a modo suo, non diceva la verità.
Avv. Giampaolo Curandai: (voce non udibile)
G.L.: No, l’eran momenti che…
Avv. Giampaolo Curandai: (voce non udibile)
Avv. Nino Filastò: No.
G.L.: … di precisare preciso…
Avv. Nino Filastò: Ma vede, secondo me lei, avvocato Curandai, questo processo un l’ha mica studiato, sa.
Avv. Giampaolo Curandai: No, io l’ho studiato bene il processo.
Avv. Nino Filastò: No, glielo dico io…
Avv. Giampaolo Curandai: È lei che non l’ha studiato!
Presidente: E andiamo, su, non si può andare avanti così.
Avv. Nino Filastò: Allora stia a sentire questo, stia a sentire, eh. Le dispiace…
Avv. Giampaolo Curandai: (voce non udibile)
Avv. Nino Filastò: Le dispiace, avvocato Curandai stare a sentire?
Avv. Giampaolo Curandai: (voce non udibile)
Avv. Nino Filastò: Stia a sentire, eh. Durante la fuga… sì o no?
Avv. Nino Filastò: No, le sto dicendo che non è così. Non è così, quello che ha dichiarato il Lotti…
Avv. Giampaolo Curandai: Sono saliti in macchina, o no?
Avv. Nino Filastò: Le sto dicendo che non è quello che ha dichiarato il Lotti. Poi ha detto: “Potei vedere bene chi erano i due, perché, come ho già detto, quando fummo minacciati, accesi i fari. Fu allora che io accesi…”
(voce non udibile)
Avv. Nino Filastò: “… anche il motore.. . “
(voce non udibile)
Presidente: Abbiate pazienza, questo non va bene!
Avv. Giampaolo Curandai: … il Lotti, scapparono. Quindi…
Presidente: Avvocato Curandai…
Avv. Giampaolo Curandai: “… entrarono nell’abitacolo, quindi accesero i fari.” Guardi, verbale, verbale del 13 febbraio. “Entrarono in macchina e accesero i fari.” Sì, o no?
(brusio)
Presidente: No, no. Va bene, così non va, non si va proprio, non si va proprio. farle vedere che lei non sa leggere. E non ho per niente la voglia.
Avv. Giampaolo Curandai: “Entrarono in macchina e accesero i fari.”
Avv. Nino Filastò: Va bene. Sissignore.
Presidente: Avvocato Curandai, vogliamo smetterla, oppure no?
Avv. Nino Filastò: Quando era il momento di scappare, vero? È questo che dice lei, avvocato?
Avv. Giampaolo Curandai: Certo.
Avv. Nino Filastò: Sì, allora… Allora me lo sentirà dire in discussione, questa cosa, me la ricordi.

Avv. Giampaolo Curandai: E va be’, la sentiremo… O stai calmo…
Avv. Nino Filastò: Sto calmo, sì.
P.M.: Non parli mica solo te, eh…
Avv. Nino Filastò: No…
P.M.: E allora…
Avv. Nino Filastò: E allora?
Presidente: Io spero che qualcosa vada a finire anche al Consiglio dell’Ordine, qualche volta, qualche verbale.
P.M.: Non è mica possibile, Presidente. È da stamattina…
Presidente: Allora, per cortesia, niente provocazioni, niente accettazione di provocazione. Andiamo avanti…
P.M.: Ci proviamo a non accettarle, Presidente, ma
Avv. Nino Filastò: Ah, perché, sarei io a fare le provocazioni?
P.M.: No, chi!?
Presidente: E un po’ tutti, un po’ tutti, avvocato, un po’ tutti, siamo…
(brusio)
Presidente: … e non ho capito perché.
Avv. Nino Filastò: Io non provoco nessuno, sto facendo il mio lavoro il più possibile e blandamente.
P.M.: Mah…
Presidente: Allora, andiamo avanti. Andiamo avanti.
(voce non udibile)
Presidente: No, no, l’avevo spento io prima. Ora rifunziona? Bene.
Avv. Nino Filastò: Oddio! Allora, volevo sapere se lei sentì dei lamenti provenire dalla tenda. Sì, o no?
G.L.: No.
Avv. Nino Filastò: Bene. Ricorda di aver detto che tutti e due stettero nella tenda per diversi minuti, forse una decina?
G.L.: Se c’enno stati nella tenda, poi io mi sono allontanato. Un guadai se… dieci minuti.
Avv. Nino Filastò: No, eppure l’ha detto lei, questo.
G.L.: Eh, dieci minuti sarà stato… la tenda per dieci minuti?
G.L.: L’avrò detto, ma unn’ho mica guardato l’orologio se gl’era dieci minuti, un lo so mica.
Avv. Nino Filastò: Va bene. Ma lei li vedeva mentre stavan dentro la tenda?
G.L.: Ma quande gl’era bell’e finito tutto?
Avv. Nino Filastò: No, no. Prima, prima. Quando entrarono dentro la tenda tutti e due, li vedeva dentro la tenda, lei?
G.L.: Quande gl’entronno nella tenda e io andetti verso la macchina?
Avv. Nino Filastò: Sì.
G.L.: o unn’è questo che volevo dire…
Avv. Nino Filastò: Sì, sì…
G.L.: Lui mi disse di allontanarmi e anda’ verso…
Avv. Nino Filastò: Senta, Lotti, lei non è che fa finta, vero?
G.L.: No un fo finta…
Avv. Nino Filastò: Eh, allora…
G.L.: Perché lei la mi fa un discorso e poi un altro.
Avv. Nino Filastò: … la domanda è molto semplice.
Presidente: No, no…
Avv. Nino Filastò: Io le sto chiedendo se lei…
Presidente: No, no. No, no. Lui sta spiegando che, quando loro sono entrati in tenda, si è allontanato.
G.L.: Ma quande gl’è finito…
Presidente: Risponda a me.
G.L.: Sì.
Presidente: È così, o no?
G.L.: È così, sì.
Presidente: Ovvia!
Avv. Nino Filastò: E allora come fa a sapere che sono stati dieci minuti dentro la tenda? Se lei si è allontanato.
G.L.: Mah, unn’ho mica guardato l’orologio per bene, io.
Avv. Nino Filastò: Però lei ha dichiarato, glielo contesto: “Che rimasero dentro la tenda per dieci minuti.”
Presidente: Io non lo so. Vogliamo dire anche questo? Perché lui ha dichiarato anche che è rimasto alla macchina fino a quando non li ha visti riscendere. Eh, questo lo ha detto anche.
P.M.: E poi sta dicendo: “Saranno passati dieci minuti.” Io non vedo la contestazione, Presidente, mi scusi…
G.L.: Ma io… Allora, o un m’intendo per bene io… Un lo so…
P.M.: Tu parli sotto forma di opposizione.
Avv. Nino Filastò: No, no, così non parlare, sa Presidente. Io mi levo la toga e me ne vado!
P.M.: E vada!, scusi, mica per nulla. È tutta la mattina che fa così.
Avv. Nino Filastò: No, no, è tutta la mattina che fa così, lei Pubblico Ministero, non io!
Presidente: Pubblico Ministero, per…
Avv. Nino Filastò: È tutta la mattina che fa così lei. Io sto facendo una contestazione a questo imputato.
P.M.: E io le sto dicendo che non è una contestazione, perché sono le stesse identiche cose che sta dicendo l’imputato.
Avv. Nino Filastò: Non è vero nulla. Io non ho capito se lui se n’è andato via subito, o dopo aver visto i due entrare in tenda…
Presidente: Ora, allora…
Avv. Nino Filastò: … se ha aspettato qualche minuto.
Presidente: Bene, bene…
Avv. Nino Filastò: E voglio sapere questo.
Presidente: Bene, bene. Allora, Lotti, lei ha capito? Quando lei è andato giù, è partito subito o ha…
G.L.: M’ha detto di spostarmi e andare giù, verso la strada.
Presidente: Ecco.
G.L.: E io sono andato giù.
Avv. Nino Filastò: Subito?
Presidente: E che ha fatto giù?
G.L.: Ma io sono andato verso la macchina. M’ha detto di macchine… che un si fermassino.
Presidente: Ecco.
G.L.: E basta.
Presidente: E quando è andato via, poi?
G.L.: Dopo. Dopo un pochino sono andato via. Dopo…
Presidente: Sì, ho capito. Ma quand’è che è andato via?
Avv. Nino Filastò: No, Presidente, la mia domanda è diversa.
Presidente: Bene.
Avv. Nino Filastò: Io, come punto di riferimento, ho il momento in cui lei vede questi due che entrano dentro la tenda, sì o no?
G.L.: Io vedo… son vicini alla tenda e cominciano a anda’ dentro. Poi, vedde me e mi disse: ‘che fai qui? Vai giù verso la strada che un si fermin macchine. ‘
Avv. Nino Filastò: E lei va via.
G.L.: A me m’ha detto questo discorso qui.
Avv. Nino Filastò: Quindi, quando lei, quando questi due sono dentro la tenda, lei non li vede più, è andato via lei.
G.L.: Sì, sono andato… ho camminato andando giù, verso la tenda.
Avv. Nino Filastò: Quindi lei non ha aspettato nemmeno un minuto mentre i due erano dentro la tenda.
G.L.: Se m’ha detto di anda’ giù, arrabbiato, i’che facevo?
Avv. Nino Filastò: No “Ma se m’ha detto”. La domanda è questa: ha aspettato, o non ha aspettato…
G.L.: No.
Avv. Nino Filastò: No?
G.L.: Io un l’ho asp… se m’ha detto di anda’ giù…
Avv. Nino Filastò: E allora io le contesto che lei, in un verbale di interrogatorio, ha detto che ha visto che questi due stavano dentro la tenda per una decina di minuti. Io gli contesto questo e basta.
G.L.: No… Unn’è così. Io ho detto che gl’eran vicini alla tenda e andavano verso la tenda, dentro. Poi mi ha detto di allontanarmi, mi sono allontanato.
Presidente: Questa è la risposta e questa…
Avv. Nino Filastò: E questa è la risposta.
G.L.: Se c’enno stati dieci minuti o di più, io questo non lo so.
Avv. Nino Filastò: E questa è la mia contestazione. Lei ha dato questa risposta e io le ho contestato questo.
Presidente: Bene.
Avv. Nino Filastò: Ha visto?
Presidente: Altre domande.
G.L.: E in do’ son ritornato?
Avv. Nino Filastò: Alla tenda.
G.L.: No. Quande son… Se sono andato verso la macchina, perché devo ritornar su?
Avv. Nino Filastò: Ah, non lo so. Me lo deve dire lei.
G.L.: No, io sono andato via, dopo.
Avv. Nino Filastò: Perché lei ha dichiarato… Allora, quindi, non è vero quello che lei ha dichiarato: che dopo lui vide che questi, usciti dalla tenda, si chinarono vicino alla tenda per fare qualche cosa vicino alla tenda?
G.L.: No, questo un l’ho mai detto io.
Avv. Nino Filastò: Sì, che l’ha detto.
G.L.: No. Io ho detto che gl’eran vicini alla tenda. E andavan per entrar dentro.
Avv. Nino Filastò: Prima di entrare. Ma io sto parlando dopo.
G.L.: Come, dopo?
Avv. Nino Filastò: Non vide che misero qualche…
Presidente: No, Lotti… No, facciamogli le domande meno serrate, perché lui possa capire. Voi dovete pensare che non è la persona… Ecco, o via!
Avv. Nino Filastò: Allora, la domanda è questa: lei…
G.L.: Ora…
G.L.: Entra nella tenda.
Avv. Nino Filastò: Sì.
G.L.: Poi, dopo un pochino li vedevo sortire.
Avv. Nino Filastò: Oh! Allora…
G.L.: Prima di andar via, prima di andar via.
Avv. Nino Filastò: Prima di andar via. Allora lei…
Presidente: Facciamolo parlare, facciamolo parlare, a questo punto.
G.L.: No, come fo a ricordar preciso, delle cose. Sennò…
Avv. Nino Filastò: Benissimo.
Presidente: Facciamolo parlare.
G.L.: È vero che gl’hanno della roba apposta in mano, però un so i’che l’era, ecco. Un involto… E vanno verso lì… Lì in do’ c’era quello che gl’è cascato, no?
Presidente: Dove c’era…?
G.L.: In do’ c’era il ragazzo che gl’era andato giù.
Presidente: Ah.
G.L.: Quande l’ha colpito…
Presidente: Andavano dove c’era quel ragazzo… fino lì.
G.L.: Sì, verso… vicino a i’ bosco. E aveva questa roba in mano. E andavano verso… il principio di’ bosco. In do’ gl’era cascato qui’ ragazzo.
G.L.: E veggo che uno dei due s’acchina lì. Era Pietro. Un lo so, se c’era della roba, una buca, un lo so di preciso. Perché io un l’ho vista la buca lì. E ho visto mettere qualcosa lì. Poi un lo so i’che l’era.
Presidente: E poi?
G.L.: E poi sono ritornato verso la tenda. E in qui’ momento m’ha visto lui, e mi dice: ‘I’che fai qui?’ Lì per lì son rimasto un po’… E allora, in qui’ momento, m’ha detto di anda’ giù alla te…
Presidente: Ma erano tutti e due che andavano lì, dove c’era il giovane, o era solamente il Pacciani?
G.L.: No, tutti e due.
Presidente: Tutti e due. E mentre tornavano indietro, gli ha detto: ‘che fai lì? Vai giù.’
G.L.: E poi sono andati dentro… Poi un lo so i’che gl’hanno fatto dopo. Io sono andato verso la macchina. Poi dopo un lo so i’ che gl’hanno fatto.
Avv. Nino Filastò: Allora, Lotti…
G.L.: Io ho spiegato questo qui.
Avv. Nino Filastò: … questo qui di andar giù, il Pacciani glielo disse due volte.
G.L.: Ma io ho sentito una volta sola.
Avv. Nino Filastò: No…
G.L.: Può darsi che con la paura che me l’abbin detto più d’una volta. Un lo so…
Avv. Nino Filastò: No, scusi, eh. Lei poco fa ha detto che, prima di entrare nella tenda il Pacciani le dice: ’vai giù. ‘
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: È così che ha detto?
G.L.: Però, lì per lì unn’andetti proprio subito giù.
Avv. Nino Filastò: Ah, no, eh? Ah, va bene. Allora come sta la questione? Andette subito giù, oppure no? Perché dianzi ha detto di sì, ma proprio pochi minu…
G.L.: Gli’era questo qui su questo…
Avv. Nino Filastò: Un minuto fa, eh, Lotti. Un minuto fa l’ha detto che era andato subito giù, lei. Quando io cercavo di capire se avesse, se fosse rimasto vicino alla tenda ad aspettare, e che lei avesse detto che erano stati dieci minuti dentro la tenda, ha capito?
G.L.: Sì, saranno stati un momento, ma insomma per il fatto che gl’è stato rinvolto qui.
Avv. Nino Filastò: Com’è il fatto di questo involto? Non ho capito.
G.L.: Di quello che gl’avevan fatto alla donna, se gli…
Avv. Nino Filastò: “Il coso”, cosa è?
G.L.: Quelle cose della donna, che tagliano, no? Io ho visto questo rinvolto e lo portavano in questo posto qui, vicino a il bosco.
Avv. Nino Filastò: Ma allora lei, questo involto, noi si è accertato, questo è sicuro, lei la macchina ce l’aveva sulla strada, no?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Asfaltata.
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Ecco.
G.L.: E con questo?
Avv. Nino Filastò: Ora… No, con questo? Eh, lei, per tornare alla macchina, mi ha detto prima, bisogna scender giù da questo viottolo per andare alla macchina. E lei qui, poco fa…
G.L.: No…
Avv. Nino Filastò: Mi faccia finir di parlare. Poco fa lei ha detto che, a un certo punto, il Pacciani gli dice: ‘vai giù’, e lei prende, va giù e va alla macchina.
Avv. Stefano Bertini: No. Ha detto: “m’incamminai”. Questo…
G.L.: Ma mentre m’incamminai…
Presidente: No, Bertini, per cortesia, per cortesia…
Avv. Nino Filastò: Ah, allora lei non andò alla macchina giù.No, no, parli, parli. Dica, ha visto, poi quell’altro…
G.L.: Mentre gli erano su, hanno fatto, gl’hanno finito tutto della persona giù… poi vanno verso la tenda. E io vo giù subito, in quel momento. M’allontano piano piano. E dopo un pochino vedo sortire, con questo rinvolto, portarlo lì, a il bosco.
Avv. Nino Filastò: Ah! Ma quanto s’era allontanato lei?
G.L.: Di preciso, un lo so, 4-5 metri, qualcosa più. Però andavo piano, un correvo mica a andar verso la macchina, io.
Avv. Nino Filastò: Ah. E torna indietro per vedere queste cose, oppure le vede da…
G.L.: Mi fermo un momento. Non è che si… sempre dentro, in do ‘ c’è quei cespugli.
Avv. Nino Filastò: E quindi, Pacciani, ‘vai giù’, glielo dice due volte.
G.L.: Loro credevano che sia andato via. E, invece, ero un più nascosto verso il bosco.
Avv. Nino Filastò: Ah, allora lei si nasconde, questa seconda volta.
G.L.: Mica mi nascondo tutto. Insomma, un pochino. Perché…
Avv. Nino Filastò: Ma Pacciani lo vede o no? Pacciani lo vede o no?
Avv. Nino Filastò: E allora come fa a dirgli: ‘vai giù’?
G.L.: Ma me l’ha detto innanzi.
Avv. Nino Filastò: Ah.
G.L.: Prima. Io m’ero nascosto un pochino dentro.
Avv. Nino Filastò: Gliel’ha detto una volta sola, prima, Pacciani, questo.
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Eh, ma un minuto fa ha detto gliel’ha detto anche la seconda volta.
G.L.: No, a me me l’ha detto una volta sola.
Avv. Stefano Bertini: (voce non udibile)
Avv. Nino Filastò: Sì, lo so che dice “me lo avrà”, questo è noto che lui…
Presidente: Dobbiamo documentare quello che dichiara e basta. E passare oltre. Come quando si ha un campo.
Avv. Nino Filastò: Sì.
Presidente: E poi, le valutazioni, si fanno dopo, i commenti si fanno dopo. Le discrepanze si rilevano dopo…
Avv. Nino Filastò: A me un mi sembra di far commenti, Presidente.
P.M.: È tutto un commento.
Avv. Nino Filastò: Senta… Lo dice lei.
P.M.: E come a lei non le sembra, a me sembra…
Avv. Nino Filastò: Ma poi ci sarà il verbale e si leggerà. Questo, per esempio, è un commento che sta facendo lei. A verbale del 6 marzo del ’93, lei ha detto: “Uno ha detto all’altro: stai zitto…”
G.L.: Perché ’93?
Avv. Nino Filastò: ’96, e dagliela! Ogni tanto mi scappa il ’93, ha ragione.
G.L.: La gli scappa un po’ spesso, questa risposta.
Presidente: Va be’, Lotti, ora non provochiamo…
Avv. Nino Filastò: O un l’offendo mica!
G.L.: No, ma io…
Avv. Nino Filastò: Ma mi dice una cosa? Perché le dà tanto fastidio che le parli del ’93, io? Un lo so, che è successo?
G.L.: No, io… a me un mi fa…
Avv. Nino Filastò: No, un lapsus, ogni tanto mi scappa il ’93 invece del ’96. Ma un se la prenda tanto con me, eh!
Presidente: Va bene, va bene, va bene…
G.L.: No, io… Un dico mica…
Avv. Nino Filastò: Dovessi prendermela con lei tutte le volte che dice le cose che non stanno né in cielo e né in terra, lei, a questo punto, cascava il soffitto, sa. Comunque andiamo avanti.
P.M.: Mi dica se non è un commento questo, avvocato.
Avv. Nino Filastò: Non è un commento, è un…
Avv. Nino Filastò: … tentativo di…
Presidente: Non si può andare avanti così. Mi raccomando, cosa devo dire, cosa devo fare? Eh? Non si può andare avanti così. Eh, sennò… Ogni volta mi sembra di essere in una piazza, in un mercato, più che in un’aula giudiziaria.
P.M.: Purtroppo, Presidente.
Presidente: Questo…
Avv. Nino Filastò: Sì…
Presidente: Eh, andiamo.
Avv. Nino Filastò: Questo, sta succedendo stamani, però.
Presidente: Sì, questa mattina, questa mattina. Non ho capito perché, perché…
Avv. Nino Filastò: Eh, nemmeno io.
Presidente: … è dall’inizio che c’era un’atmosfera che non riesco… Anche lui è arrivato nervoso. Non ho capito perché è arrivato nervoso.
Avv. Nino Filastò: Mah… Infatti.
Presidente: Va bene.
Avv. Nino Filastò: Va bene, Presidente. Io, per parte mia…
Presidente: Purtroppo questa atmosfera si contagia. Questo è il problema.
Avv. Nino Filastò: Lo so, ma io per parte mia, Presidente…
Presidente: Ecco, stiamo calmi tutti. Bene.

Avv. Nino Filastò: Allora la domanda, gli contesto questo. Lei, il 6 marzo del ’96 ha riferito di aver sentito Pacciani e Vanni parlare tra di loro e dire queste parole: “Uno ha detto all’altro” – lei ha detto, eh. Le sto riferendo quello che lei ha riferito in questo verbale – “Stai zitto sennò ci riconoscono.” E ha sentito l’altro dire: “Sì, stiamo zitti, sennò ci riconoscono.” È vero?
P.M.: Presidente, vi è opposizione. È da stamani che diciamo sono verbali in cui il teste ha risposto che erano fatti che ha detto all’inizio. Ora gli si contesta di nuovo un verbale addirittura di dieci verbali prima dell’incidente probatorio. E gli si ricontesta, come lei su mia opposizione ha fatto notare al difensore, che, su questo punto, il Lotti ha già risposto: “quella era una versione che io ho dato all’inizio.” Come gli si può ricontestare, per la decima volta, un fatto che il signor Lotti ha già spiegato perché dette quella versione?
Avv. Nino Filastò: Io… Non è una contestazione, Presidente.
Presidente: … è il primo, l’ultimo, o il decimo verbale. Vuol dire che lui spiegherà, spiegherà che quella versione è superata da…
P.M.: Non è. . . Presidente, lo ha già spiegato quattro volte nel giro di dieci minuti.
Avv. Nino Filastò: No, di questa cosa qui non ne ha mai parlato.
P.M.: No, il fa…
Avv. Nino Filastò: Se non è mai … i’che gli devo fare?
Presidente: Allora, Pubblico Ministero, lei deve capire, deve capire che io non posso sapere se il verbale che è la data che dice l’avvocato sia…
P.M.: Presidente, chiedo scusa…
Presidente: … tutto modificato, non modificato. Io…
Avv. Nino Filastò: Ci mancherebbe altro, Presidente.
Presidente: Io non ce l’ho questa…
P.M.: No, Presidente. Presidente.
Avv. Nino Filastò: Non è ne…
Presidente: … circostanza specifica e lui può rispondere, o non può rispondere.
P.M.: Sì, sono pienamente d’accordo. La mia opposizione era per il fatto che è la quarta domanda… la quarta volta che sul verbale del 6 marzo si stanno facendo contestazioni. Presidente, le volevo far presente che io, appena terminato l’esame del P.M…. del Lotti, io ho depositato i verbali. Quindi cortesemente, se lei mi risponde che non lo conosce, invito la Corte a sospendere un attimo e guardare. Perché io i verbali li ho depositati e sono a disposizione della Corte perché sono stati usati per le contestazioni. Quindi lei verificherà se io dico il vero o no, e poi deciderà sull’opposizione. Perché io li ho depositati.
Avv. Nino Filastò: Io, Presidente, non è una contestazione che sto facendo. Io sto facendo una domanda, sto chiedendo se è vero che lui ha sentito queste frasi. Facciamo finta che il verbale del 6 marzo non l’abbia nemmen citato. La domanda è questa. Lei ha sentito Vanni dire a Pacciani: ‘stai zitto’ oppure viceversa, Pietro dire a Mario – ‘stai zitto, sennò ci riconoscono’. E ha sentito dire l’altro: ‘sì, stiamo zitti sennò ci riconoscono’? L’ha sentito questo discorso?
G.L.: Che devo dillo o devo sta zitto?
Avv. Nino Filastò: Che lo so io.
G.L.: Può darsi l’abbia sentito, così.
Presidente: Come?
G.L.: Non mi ricordo se l’ho sentita precisa, o no.
Presidente: Lei avrebbe dichiarato questo in un verbale, bene? L’ha sentito questo discorso, o no? Dice l’avvocato, queste parole l’ha sentite, o no?
G.L.: Fra loro l’avrò sentite quel giorno, ma…
Presidente: No, cosa ha sentito lei.
G.L.: Quello che ha detto ora.
Avv. Nino Filastò: Ah…
Presidente: L’ha sentito allora?
G.L.: ‘Che si sta zitti, sennò ci riconoscono’.
Avv. Nino Filastò: L’ha sentito dire?
(brusio)
G.L.: … così… Sì, questo sì.
Avv. Nino Filastò: Oh, benissimo. Ha visto? Ha visto Pubblico Ministero? Tutto quello strepito per poi sentire qui al dibattimento che effettivamente ha sentito fare questi discorsi. Non c’era bisogno. Allora senta, dopo, il giorno dopo, o diversi giorni dopo, lei ha avuto modo di parlare degli Scopeti con Vanni?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Oh. Io le dico le frasi che vi sareste scambiati. Lotti dice: “Tu questo posto lo conosci?” Questo posto era gli Scopeti evidentemente. E Vanni risponde: “No”. E lei gli dice: “Tu ne sai qualcosa?” E Vanni avrebbe detto : “No, ma tu parli troppo”. E lei gli ha detto: “Io mica dico che sei stato…”
Presidente: No, avvocato, domanda. Domanda deve fare.
Avv. Nino Filastò: Appunto, gli sto dicendo…
G.L.: Io parlo…
Avv. Nino Filastò: E lei dice: “Con te non ci parlo perché tu vuoi sapere troppe cose”, avrebbe detto Vanni. “Con te non si può parlare. Perché ti preoccupi se non hai fatto nulla?” E Vanni dice: “Me ne vado via” e se ne va. C’è stato un colloquio di questo genere fra lei e Vanni?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Sicuro?
G.L.: Sì son sicuro.
Avv. Nino Filastò: Vuole che glielo rilegga?
G.L.: No, l’ho già capito.
Avv. Nino Filastò: Perché lei, in un certo punto, durante questo colloquio dice: “Io mica dico che sei stato tu”, gli avrebbe detto lei, Lotti. Gliel’ha detto questo?
Presidente: Ha capito quello che vuole sapere l’avvocato? Ha capito o no?
G.L.: No, non ho capito.
Presidente: E allora…
Avv. Nino Filastò: Durante questo colloquio lei avrebbe detto a Vanni : “Io mica dico che sei stato tu”.
G.L.: Ma io?
Avv. Nino Filastò: Sì. Gliel’ha detta questa frase?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Oh. Questa domanda, Presidente…
Presidente: Ecco. Su questo punto, spieghi un pochettino un po’ come è avvenuto questo episodio? Perché sennò non si riesce a capire. Cosa avrebbe detto il Vanni, cosa avrebbe detto lei. Su questa domanda che ha fatto ora 1’avvocato.
G.L.: Sì. Dopo qualche giorno, insomma, dopo due o tre giorni, preciso… che diceva questo discorso dell’85… appunto che disse: ‘se tu parli… io unn’ho fatto nulla’.
Avv. Nino Filastò: Ah, disse: ‘io non ho fatto nulla’, il Vanni?
Presidente: No, no, facciamo finire.
G.L.: No, dicevo per me io.
Presidente: Facciamo finire. Lui disse così: ‘se tu parli, io non ho fatto nulla’, poi?
G.L.: ‘Se tu parli… io non ho fatto nulla… messi nel mezzo’. M’hanno obbligato a andare insieme a loro e così.
Avv. Nino Filastò: Va bene.
Presidente: Questo diceva il Vanni?
G.L.: Quello che ho parlato io.
Presidente: Ah, lei diceva… Chi è che diceva queste parole che ha detto, che ha riferito ora?
G.L.: Sì, di quello che m’avean messo dentro, in mezzo a me.
Presidente: È lei che parlava al Vanni, o il Vanni che parlava a lei Lotti?
G.L.: No, si parlava insieme e lui risponde…
Presidente: Eh?
G.L.: Parlava insieme.
Presidente: Oh. Chi è che diceva: ‘io non ho fatto nulla, mi ci hanno costretto’. Chi è che lo diceva?
G.L.: No, io lo dicevo.
Presidente: Lei lo diceva. Ecco, e allora?
G.L.: E allora lui dice: ‘te tu parli troppo, sennò tu parli troppo e allora poi si sa queste cose qui’. Come l’ho riferito così io.
Presidente: Cioè lo rimproverava che lei parlasse con altri?
G.L.: No, che non parlassi per nulla su queste cose.
Presidente: Ecco, diceva di non parlare per nulla di queste cose. È così o no?
G.L.: Questo, sì, sì. Quello che ho riferito.
Avv. Nino Filastò: Comunque lui, Presidente, questo dialogo lo ha riferito parola per parola. È quello… Le parole che gli ho letto io sono contenute in un verbale.
P.M.: Le ha dette anche oggi mi sembra, a domande del Presidente.
Presidente: Stiamo… Abbiamo lui a posta per chiarire qualunque punto. Non vedo perché…
P.M.: Lo sta spiegando proprio bene.
Presidente: Bene, andiamo oltre.
Avv. Nino Filastò: Va bene. Senta, la domanda è questa: è stato lei a parlare a Vanni della piazzola, della tenda e dei due francesi per la prima volta?
G.L.: Quello lì della tenda, il carabiniere sapeva c’andavan questi qui e gli hanno detto di anda ‘ via, due volte.
Avv. Nino Filastò: Chi?
Presidente: Chi?
G.L.: Al carabiniere di San Casciano.
Presidente: Come il carabiniere…
P.M.: Ai francesi. L’ha sempre detto in quei verbali, Presidente.
Avv. Nino Filastò: No, ma la mia domanda era diversa. Volevo sapere se era stato lei a raccontarglielo a Vanni che c’era questi due ragazzi in questa tenda, nella piazzola?
G.L.: Ma questo io… l’ho sentito anche dal bar, anche di carabinieri, di anda’ via, di non sta lì, che gl’era pericoloso, questa cosa, quell’altra.
(brusio)
Avv. Nino Filastò: E poi gliene ha parlato al Vanni, o no?
G.L.: Come?
Presidente: E lei di queste cose glien’ha parlato al Vanni o no?
G.L.: Sì.
Presidente: Ah.
G.L.: Ma … lui a questo punto se c’era la tenda o no.
Presidente: Non ho capito.
G.L.: I primi giorni non c’era la tenda. Lui voleva sapere preciso se c’era questa tenda o no, prima del giorno… di questo giorno. Del giorno…
Presidente: E lei cosa gli ha detto?
G.L.: Che una volta avevo visto la tenda lì. Nel passato avevo visto una tenda, qualche giorno prima.
Presidente: Ecco. Ma lei ha detto che l’anno prima, a Vicchio, avete fatto il sopralluogo una volta, due volte, tre volte, eccetera. A Scopeti non avete fatto nessun sopralluogo?
G.L.: Sì. Sopralluogo con quelli del…
Presidente: Eh?
G.L.: Ma il sopralluogo l’hanno fatto quelli della Polizia.
Presidente: Come?
G.L.: Il sopralluogo dicevo lì…
Avv. Nino Filastò: L’ha fatto la Polizia dice.
Presidente: No…
(brusio)
G.L.: Io ho detto il sopralluogo.
Presidente: Lasci stare la Polizia. Lei questa parola “sopralluogo” l’ha usata, lei, l’udienza scorsa a proposito di Vicchio.
G.L.: Sì.
Presidente: Vicchio. Fecero il sopralluogo Pacciani e il Vanni e poi dice: ‘l’ho fatto io per conto mio’.
G.L.: Allora
Presidente: Andò a guardare la piazzola dall’alto, dal colle. Si ricorda questi particolari?
G.L.: Sempre detto da loro. Io non andavo apposta là… per andare a fare una girata e basta. Questo me l’hanno riferito loro.
Presidente: Eh, ma lei deve ascoltare, sennò non capirà mai nulla.
G.L.: No
Presidente: Allora, domanda.
G.L.: Sì.

Presidente: Agli Scopeti l’avete fatto il sopralluogo, per vedere se c’era la tenda, dov’era piazzata la tenda…
G.L.: Sì.
(brusio)
Presidente: … se c’era via di fuga, se era possibile fare questo omicidio, non era possibile farlo. L’avete fatto questo, o no?
G.L.: Sì.
Presidente: Chi l’ha fatto?
G.L.: No, m’hanno detto di vedere se c’era la tenda o no.
Presidente: E lei è andato a vedere?
Avv. Nino Filastò: Chi gliel’ha detto, Lotti?
G.L.: Loro due.
G.L.: Pietro e il Vanni.
Avv. Nino Filastò: Tutti e due. Insieme?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Oppure uno dopo l’altro?
G.L.: No. Tutti e due.
Presidente: Quando gliel’hanno detto e quando andò lei a vedere?
G.L.: Preciso, quando c’andetti lì, come fo a ricordammelo.
Presidente: Di preciso… Dio bono! Ma non è che si dice il minuto, l’ora… Insomma, si parla di un giorno al delitto, un giorno prima, due giorni prima, tre giorni prima, una settimana prima, che ne so, un’ora prima…
G.L.: Io passavo di lì, non andavo proprio preciso.
Presidente: Come?
G.L.: Passavo di lì e il giorno innanzi di… di fare… guardare lì se c’era la tenda.
Presidente: Cioè il giorno prima vuole dire.
G.L.: Il giorno innanzi, qualche giorno…
Presidente: Il giorno innanzi andò lei a vedere. E cosa vide lei? Cosa vide?
G.L.: No, ma io non mi sono mica fermato, sono passato così. Sì, però un pochino la si vede la tenda, anche dalla strada, passando con la macchina.
Presidente: E poi, di questo fatto, ne ha riparlato col Vanni o col Pacciani?
Avv. Nino Filastò: Scusi, Presidente, abbia pazienza.
G.L.: L’ho riferito a loro.
Presidente: No, per completare il discorso suo.
Avv. Nino Filastò: Sì, no, no.
P.M.: Finiamo, finiamo.
Avv. Nino Filastò: Però volevo fermare un punto.
G.L.: L’ho riferito a loro.
Presidente: L’ha riferito a loro.
G.L.: E loro saranno andati a vedere più preciso quande gl’era il momento di anda’ lì.
Presidente: Sarà andato. Ci sono andati, o no, che lei sappia?
G.L.: M’hanno detto che c’andavano, poi se c’enno andati non lo so.
Presidente: Ma non gli dissero: ‘ora andiamo a vedere noi ‘ .
G.L.: Gl’avranno verificato da sé il posto.
Presidente: È così, O no?
G.L.: Sì, sì, è così.
Presidente: Prego avvocato, mi dica.
Avv. Nino Filastò: No, ora è passato. Lei ha detto…
Avv. Nino Filastò: No, no, scusi, no, no. Lei ha detto che passando per la strada si vedeva la tenda.
G.L.: Un pochina… Non tutta, ma un pochino si vede.
Avv. Nino Filastò: Presidente, io, siccome l’avevo già fatta l’istanza, vorrei a questo punto completarla, chiederei che venisse mostrato quell’atto, costituito dalla videocassetta, del verbale di sopralluogo, di ricognizione di luoghi del, mi pare, 11 marzo del…
P.M.: C’è la trascrizione completa, Presidente.
Avv. Nino Filastò: No, ma io vorrei vedere il video. Vorrei vedere il video per precisare, insieme al Lotti, qual’era la sua posizione, cosa ha visto.
P.M.: Questo… C’è già l’istanza, ma in questo momento mi sembra che forse conviene far l’esame, no?
Avv. Nino Filastò: Fa parte dell’esame. Vorrei far l’esame col contributo di questa videocassetta.
Presidente: Va bene. Allora bisogna prendere questa videocassetta. Dov’è? Di là.
Avv. Nino Filastò: Se si deve sospe…
Presidente: La vuol fare subito? La vuol vedere ora? Vuole completare l’esame o lo vuol fare dopo?
P.M.: E allora finiamo e poi facciamo…
Avv. Nino Filastò: No, no, vorrei farlo ora, sì. Perché ho finito in pratica.
Presidente: Va bene.
(brusio)
Presidente: … a prendere la videocassetta.
Avv. Nino Filastò: Facciamo l’ultima domanda… queste ultime due domande e poi facciamo questa cosa.
Presidente: Bene.
Avv. Nino Filastò: Ecco, lei ebbe un colloquio con Pacciani nei paraggi della tenda, come ha riferito a carte 84-85 dell’incidente probatorio? Cioè a dire, un discorso che lei ebbe insieme a Pacciani, di questo tipo… che Pacciani disse: ‘che cosa ti sei portato dietro a fare, perché c’era’.
G.L.: Ah, di Fernando?
Avv. Nino Filastò: Parla di Pucci. Di Pucci, sì Fernando.
G.L.: S’arrabbiò un po’, tanto allegro unn’era a dire la verità, l’era un po’ arrabbiato.
Avv. Nino Filastò: Ecco, la domanda è questa… Tutto questo… A proposito di Pucci, sì, bravo.
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Volevo sapere, questo discorso, questa arrabbiatura di Pacciani, avvenne…
(voce fuori micorofono)
Avv. Nino Filastò: Certo, ho capito, certo che non vociava. Ma avvenne prima o dopo il taglio della tenda?
G.L.: No, questo quando c’hanno visto da principio andare in su, verso la tenda.
Avv. Nino Filastò: Quindi prima del taglio.
G.L.: Questo non era successo niente.
Avv. Nino Filastò: Non era successo niente. E a che distanza eravate dalla tenda?
G.L.: Come tu fai a giudicare preciso la distanza.
Avv. Nino Filastò: Sì, va be’, lo so. Siamo alle solite…
G.L.: Mettiamo 10 o 12 metri.
Avv. Nino Filastò: 10 o 12 metri, benissimo. Senta, l’ultima domanda è questa qui…
G.L.: Perché se lui gl’alza la voce sentano quelli che sono nella tenda, sicché…
Avv. Nino Filastò: È quello che dico anch’io.
G.L.: Una distanza così.
Avv. Nino Filastò: Va bene. Vanni gli ha mai detto che Pacciani voleva far mangiare alle figliole le parti della donna?
G.L.: Mah, questo mi par di no. No.
Avv. Nino Filastò: No. Non gli faccio la contestazione, in questo momento non…
G.L.: Contestazione, io…
Presidente: Lotti, contestazione vuol dir questo: l’avvocato gli legge quello che ha dichiarato…
Avv. Nino Filastò: No, non gli leggo nulla, Presidente, perché ho un gran mal di testa, primo; secondo… e quindi non ho voglia di andare a frugare le carte. Comunque posso dire che lui l’ha dichiarato.
Presidente: No, per spiegare a lui…
Avv. Nino Filastò: Lui l’ha dichiarata questa cosa. Non sono in condizione di dire che giorno, che verbale, però l’ha dichiarato.
Presidente: Va bene.
Avv. Nino Filastò: E la contestazione è una contestazione così, generica.
Presidente: Generica, va bene.
Avv. Nino Filastò: Lui ha detto che questa cosa – e mi pareva anche a me – non gliel’ha mai detta al Vanni. Il Vanni faceva un sacco di boccacce su questo argomento. A questo punto, se si potesse vedere quel verbale, quell’atto.
Presidente: Va bene, ora sospendiamo cinque minuti. Si va a prendere la cassetta e la si riporta.
Avv. Nino Filastò: Bene, grazie.
P.M.: Bene. Grazie, Presidente.

Presidente: Allora, Antonio, un teleschermo in modo che veda la Corte…
(voce non udibile)
Presidente: Non so, perché non so chi riesce… Questo lo vedono tutti. Quello lì no. Vediamo un po’?
Avv. Nino Filastò: Presidente, mi permette di suggerire di sistemare il Lotti in una posizione in modo che quello che vede lui si possa vedere anche noi? Quello che…
Presidente: Allora, Lotti, venga a sedere più avanti, venga.
G.L.: Più avanti, qui?
Presidente: Può stare anche qui. Si metta qui.
Avv. Nino Filastò: No, potrebbe venire qui sotto, Lotti. Se lo vede lì e io lo vedo là. Ecco, così, perfetto. Oppure un po’ più al centro. Lei insomma deve essere in grado di poterlo vedere lo schermo.
Presidente: Allora, si metta lì e guardi quello schermo lì.
G.L.: (voce non udibile)
Avv. Nino Filastò: Ecco.
Presidente: Antonio, lo metta lì.
(voce non udibile)
Presidente: Non lo so. Ora gli faccia guardare quello lì.
(voce non udibile)
Presidente: No, perché loro poi non vedono quello schermo lì se ci mette lui davanti.
Avvocato: Ma perché non lo mette sotto gli scalini…
Presidente: Lo metta lì davanti, che guardi lo schermi che è rivolto verso il pubblico. Ecco, oh.
Avv. Nino Filastò: Così.
Presidente: E poi noi guardiamo questo schermo qui. Bene.
P.M.: Presidente, chiedo scusa, prima di far partire il filmato, mi consenta la Corte di precisare due elementi di fatto, che servono per capire. Io ho depositato, al termine dell’esame di Lotti, esattamente tutti i verbali delle dichiarazioni rese, le trascrizioni fatte, verbali riassuntivi. Come loro potranno vedere guardano semplicemente l’indice, loro vedranno che le prime dichiarazioni rese al P.M. dal Lotti sono del giorno 11 febbraio ‘ 96. L’11 febbraio ’96 il Lotti era assolutamente, per intendersi, nessun tipo di confessione, ammissione. C’è un confronto, sempre il giorno 11, e dopo questo confronto ci sono delle parzialissime, minime ammissioni. Siccome il P.M. è il primo che vuole capirci di più, il giorno 13, cioè 24 ore – o 48, a seconda l’orario – dopo queste prime ammissioni, con tutte le lacune che poi abbiamo saputo in quest’aula c’erano in quel momento, il P.M. la prima cosa che fa, porta Lotti sul posto per cercare di farsi spiegare. Allora dobbiamo ricordarci tutti – e io lo voglio ricordare alla Corte – che questo…
Presidente: Sopralluogo.
P.M.: …sopralluogo è fatto in un momento in cui il Lotti si guarda bene dal voler, se dobbiamo dirla tutta, confessare qualcosa. Poi arriverà con tutti i verbali successivi. Allora ricordiamoci, perché è questo che oggettivamente dobbiamo tenere presente, che siamo in una fase in cui Lotti, solo perché nel confronto gli era stato spiegato Ghiribelli, eccetera, come dice lui: ‘mi hanno costretto, mi hanno imbrogliato’, eccetera. Allora, ricordiamoci che temporalmente questo sopralluogo è fatto in una fase in cui…
Presidente: Nessuna collaborazione diciamo.
P.M.: Ecco. Se confessione è, poi valuterà… era comunque un testimone. Il P.M. fece un sopralluogo filmandolo, perché si rese conto che era bene vedere cosa diceva in quel momento lì. Secondo elemento che vorrei fare presente – lo so che è superfluo, ma è bene ricordarcelo tutti – che è un sopralluogo fatto nel ’95… nel ’96, chiedo scusa. Quindi lo stato dei luoghi è quello del ’96. Tant’è che nel corso del sopralluogo 1’interessato dirà: ‘qui non era così’. Insomma fa… Io non l’ho mai rivisto, eh, ho riletto solo le trascrizioni. Allora, per vedere invece lo stato dei luoghi, abbiamo… io ho depositato ulteriormente quel fascicolo della Polizia Scientifica, da cui se, anche questo non lo ricordo, si deve controllare la strada com’era, il documento fedele fotografico, quello dell’85, è quello là. Questo sopralluogo con Lotti è fatto 11 anni dopo, quindi la macchia, alberi, o quel che è, era mutato. Io solo questo volevo dire, così, per l’intelligenza di tutti, sappiamo come stanno le cose.

Presidente: Senta, Pubblico Ministero, un chiarimento: qui vedo, al punto 14 dell’indice dell’atto che ha prodotto lei…
P.M.: Sì.
Presidente: Dice: “12 marzo ’96, sopralluogo con assunzione di informazione”, cosa vuol dire?
P.M.: C’è un verbale, ci dovrebbe essere il verbale Con…
Presidente: Questo non riguarda Scopeti.
P.M.: No, no, scusi eh. Il 12 marzo… Guardiamolo un attimo, numero 15.
Avv. Nino Filastò: Comunque Presidente, il 12 marzo è un’altra cosa. Questo…
P.M.: Dovrebbe essere quello di Vicchio.
Avv. Nino Filastò: Questo è il 13 febbraio.
P.M.: Quello del 13 febbraio è Scopeti, quello del 12 marzo, verificano loro, è Vicchio.
Presidente: Bene.
P.M.: Va bene?
Presidente: Fo, per sapere.
P.M.: Quindi lì sia… tant’è che loro vedranno, leggendo i verbali, che quando si parla di Scopeti, di Vicchio ancora non se n’era parlato, e quindi col tempo parlò anche di Vicchio, eccetera.
Presidente: Bene. Questa precisazione può interessare a tutti.
P.M.: Sì, io…
Presidente: Bene.
P.M.: Perché volevo far presente che le dichiarazioni raccolte, secondo me nella forma migliore, filmate sul posto, quindi quello che diceva è lì, fu fatto in un momento in cui quelle cose diceva e quindi ci serve per poi valutare meglio tutti se quello che ha detto può avere un minimo di riscontro, o meno. Comunque storicamente è così collocato.
Presidente: Bene. Avvocato Filastò come dice?
Avv. Nino Filastò: Siccome l’ho chiesto io questo adempimento, chiamiamolo, volevo precisare qual era lo scopo, dal mio punto di vista. Dal mio punto di vista non sono tanto dichiarazioni rese dal Lotti in quella sede che mi interessano. A me interessa, ora in questo momento, che Lotti, naturalmente col contributo di un tecnico, il quale ha il ferma immagine, quindi bisogna ci sia.
Presidente: Io questo non lo so se è possibile farlo.
Avv. Nino Filastò: Certo. È possibile sì.
(voce non udibile)
Avv. Nino Filastò: Chi ci pensa? Tinnirello.
Presidente: Filippo.
Avv. Nino Filastò: Allora siamo nelle mani migliori si possa essere. Ecco, con il ferma immagine…
Presidente: Lui ci ascolta.
Avv. Nino Filastò: Magari io gli dirò: ‘Tinnirello, può fermare l’immagine’. Il Lotti ci spieghi, ci racconti qual è la sua posizione in certi momenti dello sviluppo della storia. Dove si trovava, in che momento. Lo scopo è questo qua. Per esempio: lui dice che dalla strada si vedeva la tenda. Ecco, si individua il punto dov’era la tenda…
P.M.: Però, Presidente, io ho un’istanza a questo punto. Perché forse – e la faccio, ci metto un minuto soltanto – io ho cercato di spiegare due…
Avv. Nino Filastò: Io però non ho avevo finito.
P.M.: Ah.
Avv. Nino Filastò: Brisa per critiquer, ma insomma non avevo…
P.M.: Brisa, io non avevo capito. Quando hai finito…
Avv. Nino Filastò: Quindi dicevo, naturalmente nei limiti – questo è primo il difensore a rendersene conto – nei limiti in cui tutto questo è possibile. Perché se ci si rendesse conto che attraverso questo contributo di questo strumento, non è possibile…
Presidente: Senta, non sarebbe bene vedere tutta la cassetta e poi scegliere qual è l’immagine che interessa?
Avv. Nino Filastò: Si può fare anche cosi. Francamente…
Presidente: Così almeno sappiamo cosa c’è.
Avv. Nino Filastò: Si può far girare tutta, vedere cosa c’è.
Presidente: E poi vediamo, dice: ‘ci interessa quel punto lì, quel punto lì’. Bene. questo caso, se dovesse essere complicato e tutto il resto, si potrebbe anche andar là Presidente.
Presidente: Va be’, questo è un altro discorso.
Avv. Nino Filastò: L’altra Corte con Pacciani c’è andata. Non vedo perché non ci si debba andare anche questa volta con Lotti.
Presidente: Prego.
P.M.: Presidente, due parole soltanto, che in fondo sono talmente in linea una volta tanto, poi stamani viene proprio bene che ci troviamo d’accordo. Ci serve.
Presidente: Oh, a fagiolo.
P.M.: Allora, dicevo questo: io avevo tentato di mettere in evidenza che erano le dichiarazioni del signor Lotti dell’epoca, che sono quelle che sono e quelle di oggi che sono, diciamo più ampie. Ma nell’epoca erano 24 ore che aveva cominciato diciamo così, a ammettere qualcosa. Quindi che possono anche essere oggi di ostacolo a capire bene come stanno le cose. In più io ho fatto presente che teniamo sempre d’occhio il fatto che la vegetazione e il luogo era sensibilmente diverso. Io l’ho visto tutte e due le volte e devo dire che inganna un po ‘ , perché la vegetazione è cambiata. Allora, secondo me, se dobbiamo poi capire meglio dal Lotti, alla luce della versione diciamo definitiva, che lui ha dato, come stanno le cose, forse ha ragione l’avvocato Filastò. È inutile fissarsi su quel contributo filmato, che è in un momento particolare, e allora andiamoci, facciamocelo spiegare oggi nella completezza. Su questo io mi associo completamente, perché il filmato è, non solo i luoghi che sono mutati per quanto riguarda la vegetazione, ma anche…
Presidente: Allora, vediamo il filmato ormai che ce l’abbiamo, e poi si deciderà su questa istanza.
P.M.: Bene.
Avv. Nino Filastò: Per me andarci sarebbe il massimo. Anche per vedere che qualcuno lì ha dato fuoco a ogni cosa.
P.M.: Allora non ci serve più a nulla andarci.
Avv. Nino Filastò: C’è una chiazza enorme di un incendio recente.
P.M.: Quello ci costringe a rivedere…
Presidente: Allora, può partire il filmato, Filippo.

(Proiezione del video)

P.M.: Presidente, chiedo scusa. Non vorrei equivocare io, ma mi sembra che ci sia una telecamera che sta riprendendo queste scene. Io, mi sembra che all’inizio…
P.M.: Era dietro la sua persona e riprendeva questa telecamera qua. O io non mi sono spiegato bene nei suoi confronti e ho capito male il suo provvedimento che aveva detto che non andava ripreso, oppure il signore, quel…
Presidente: Sospendiamo un attimo, sospendiamo un attimo.
P.M.: È stato ripreso… Io non vorrei avere equivocato, ma quella telecamera è stata puntata per diversi minuti sul televisore: quindi ha ripreso la scena. A me sembrava che lei avesse detto su indicazione del P.M. relativa allo stato particolare che riversa l’imputato Lotti, che non doveva essere filmato. E allora quel telecronista lì, quel cameraman non ha capito.
Presidente: È sfuggito a tutti questo particolare.
P.M.: E allora cortesemente, dia i provvedimenti…
Presidente: Queste immagini non le diffondete sulla figura del Lotti.
P.M.: Su tutto il sopralluogo.
Presidente: Queste immagini in corso non vanno…
P.M.: Su tutto il sopralluogo sennò… va bene? Chi è il regista di questa trasmissione?
P.M.: Chiamiamolo. Perché già l’altro giorno io ho avuto una nota in cui mi è stato detto che invece una televisione ha mostrato, io non ho nessunissimo interesse però…
Presidente: Allora, per cortesia…
P.M.: … siccome sono dei provvedimenti, allora lei…
Presidente: Per cortesia a questo punto si sospende un attimo e il regista delle telecamere venga qui in aula un attimo solo.
(voce non udibile)
Presidente: Eh, non lo so chi è. Forse sarà nella cabina di regia fuori.
(voce non udibile)

Presidente: Il collega faceva presente che Lotti è stato ripreso anche mentre entrava e usciva dall’aula.
(voce non udibile)
Presidente: Se questo nessuno lo segnala, io non lo posso sapere. Io non posso mica guardare la telecamera.
(voce non udibile)
Presidente: No, no. Qui, qui.
P.M.: No, no. È un’esigenza che… qui esistono delle leggi che noi le facciamo applicare.
G.L.: M’hanno ripreso ora, qui?
Presidente: No, no. Ora stia calmo. Lei registra vero?
(voce non udibile)
Presidente: Ah, ecco, benissimo. Siccome l’imputato Lotti è soggetto a protezione, non va diffusa l’immagine, eccetera eccetera. Va bene?
(voce non udibile)
Presidente: Si, sì. Appunto. C’è stata anche una… Noi non abbiamo dato nessuna disposizione. Noi pensavamo per l’aula, per qui. Però non pensavamo che ci fossero riprese in mezzo all’aula, a uscire dall’aula. Siccome si è riprodotto oggi, non diffondete queste immagini. Va bene? Se cortesemente vuole dichiarare… Allora, Pubblico Ministero dice il regista che hanno già provveduto a cancellare tutto.
P.M.: Bene, grazie.
Presidente: Bene? Quindi da ora in poi, non riprenderanno più.
P.M.: Io chiedo di applicare una legge, non…
Presidente: Sì, sì.
P.M.: Sono provvedimenti amministrativi sia ben chiaro.
Presidente: Bene, ok. Allora possiamo riprendere?
P.M.: Senz’altro.
Presidente: Possiamo riprendere la proiezione, sì?

(Proiezione del video)

Presidente: Lotti, si rigiri.
P.M.: Forse va risistemata la situazione.
Presidente: Va risistemato per bene, va’.
P.M.: Vogliamo fare un’interruzione, Presidente? Sono le una e mezzo.
Presidente: Eh, c’è un problema che i Giudici Popolari hanno un problema oggi alle tre. Quindi, volevo continuare se possibile…
P.M.: Io ho sentito dire che era terminato…
Presidente: Terminato l’avvocato…
P.M.: E avevamo quell’istanza di sopralluogo…
Avv. Nino Filastò: (voce non udibile)
Presidente: Può continuare, sì.
Avv. Nino Filastò: A questo punto ho qualche domanda sulla… Ecco, vorrei che si mostrasse al Lotti l’immagine che è, se non sbaglio, a 023339, Tinnirello c’arriva? Ho segnato i punti che si vedon sotto. F.T.: Quei numeri lì, ascolti, quei numeri lì fanno parte della registrazione dei…
Avv. Nino Filastò: Ohi, ohi. Quelli della cassetta ci sono?
F.T.: No.
P.M.: Presidente, scusi.
Presidente: Dal fascicolo fotografico si può ricavare.
P.M.: Volevo dire questo. Mi sembra che c’era un fotografo che fu fatto anche delle fotografie. Quindi ci sono le fotografie…
Presidente: Dal fascicolo fotografico si può ricavare le immagini che vuol lei.
P.M.: Non solo. E poi ci sono le foto del sopra… originali da cui si può vedere i posti.
Avv. Nino Filastò: Potrei avere questo fascicolo fotografico?
P.M.: L’ho depositato…
Presidente: Niente, allora si sospende cinque minuti…
P.M.: Bene, Presidente.
Avvocato: Poi, Presidente, si prosegue fino a?
Presidente: Portiamo la mattinata intera perché se alle tre non bisogna esserci.
Avvocato: Quindi fino alle due e mezzo?
Avv. Nino Filastò: Presidente, posso sapere poi a quando si va dopo?
Presidente: A martedì mattina.
Avvocato: Quando?
Presidente: Martedì mattina, settimana prossima tutti i giorni facciamo udienza e soltanto di mattina. L’ho già detto anticipato l’altra volta.
Avv. Nino Filastò: Presidente, martedì si potrebbe fare un po’ più tardi all’inizio? Perché io devo venire da Courmayer. Non vo a sciare, vo a fare un convegno.
Presidente: Facciamo le dieci, dieci e mezzo.
Avv. Nino Filastò: Dieci e mezzo, grazie.
Presidente: Bene. Comunque dopo, formalizziamo dopo.

Presidente: Allora…
Avv. Nino Filastò: Presidente, io qui ho un rilievo fotografico numero 7 che deve corrispondere ad un’immagine della videocamera. Che però non so qual è, io gliela faccio vedere, faccio vedere alla Corte… rilievo fotografico…
P.M.: Possiamo mostrarla sul video se crede, Presidente.
Avv. Nino Filastò: … numero 7…
Presidente: Mostrarla sul video e poi in base a quell’immagine…
Avv. Nino Filastò: … il rilievo numero 21.
Presidente: … Tinnirello ricava la…
Avv. Nino Filastò: È un’immagine in cui si vede, se non sbaglio…
Presidente: … videocassetta. Tinnirello.
Avv. Nino Filastò: … uno con un cappotto marrone, dovrebbe essere il dottor Giuttari o un altro con un giubbotto con il bavero di pelliccia, e dovrebbe essere il dottor Crini.
Presidente: Non c’è l’addetto lì, al…?
Avv. Nino Filastò: Posso far vedere questa immagine?
Presidente: Appunto.
Avv. Nino Filastò: Io le farei vedere a Tinnirello queste due immagini.
P.M.: Intanto possiamo vederle anche noi nel filmato.
Presidente: Sì, appunto.
Avv. Nino Filastò: Ma a questo punto, siccome il filmato non mi sembra… io voglio chieder questo: gli facciamo vedere queste due fotografie…
Presidente: Facciamo vedere. Ora, però, bisogna metterle lì.
Avv. Nino Filastò: Sì.
P.M.: Abbiamo…
Avv. Nino Filastò: Questa, la numero 7 e la numero 21. Mi basta questa per ora, fermo restando che secondo me a questo punto, va fatto il sopralluogo con il signor Lotti. La 7 e la 21, faccia vedere queste.
Presidente: E allora Lotti, lei deve…
Avv. Nino Filastò: Si rivolti là, Lotti, verso quello schermo.
G.L.: Così, in qua?
P.M.: Ora glielo rigirano.
Presidente: Ecco, mettete… Ecco, così, basta così, basta così. Ora loro non vedono più.
Avv. Nino Filastò: Io un vedo più, però.
Presidente: Eh.
Avv. Nino Filastò: Come prima, così.
Presidente: Scusi, fate prima, fate prima a spostare lui com’era messo prima del…
G.L.: In do’ ero lì?
Presidente: Eh, esatto, sì. Girate più lo schermo verso l’aula. Ecco. Potete…
Avv. Nino Filastò: La domanda è questa, Lotti: le due persone che si vedono là in fondo, erano vicino alla tenda? C’era la tenda lì, dove c’eran quelle due persone?
G.L.: Dalla… così, un vedo tanto bene.
Avv. Nino Filastò: Le vede le due persone… Guardi là, però.
G.L.: Le du’ persone…
Avv. Nino Filastò: Quei due alberi sotto e poi c’è due persone. C’era la tenda lì?
G.L.: Era spostata da questa parte.
Avv. Nino Filastò: Spostata verso sinistra, ma all’altezza di quelle due persone?
G.L.: No, sempre da questa parte c’era la tenda; di qua c’era… Un po’ più vicino, sono.
Avv. Nino Filastò: Faccia vedere con il dito dov’era la tenda, forza.
G.L.: Come fo a..
Avv. Nino Filastò: Lo tocchi, lo tocchi, tocchi lo schermo. Tocchi, lo tocchi col dito.
G.L.: Ma mi tocca a anda’…
Avv. Nino Filastò: Eh, gli tocca. Non c’è mica.. Porca miseria, non è mica… La può anche alzarsi, eh, Lotti, Dio buono!
G.L.: Da questa parte qua.
Avv. Nino Filastò: Quelle due persone, quindi, non c’entran nulla.
G.L.: Mah, quelle, queste qui, son quelle che gli è stato fatto il coso.
Avv. Nino Filastò: Eh?
G.L.: Il sopralluogo.
Avv. Nino Filastò: No, ma io pensavo che quelle due persone fossero state sistemate dove si trovava la tenda.
G.L.: No…
Avv. Nino Filastò: No. Quindi, la tenda dov’era? Faccia vedere col dito.
G.L.: Dalla parte sinistra di qua.
Avv. Nino Filastò: Lì dove c’è quella montagnola.
G.L.: No, sarà stato un pochin più basso, qui. Qui un si vede mica preciso, così, se c’era… Gl’era come in piano, proprio qui…
P.M.: Era in piano, sta dicendo.
Presidente: Era in piano, era…
P.M.: E questa è la foto della salita.
Presidente: Questa è la salita che porta lì, alla piazzola…
Avv. Nino Filastò: Quindi non può essere i piano, abbia pazienza Lotti, eh.
P.M.: Infatti sta dicendo che il posto…
Avv. Nino Filastò: E allora dov’era la tenda?
G.L.: Ma se tu vedi il pezzo, venendo dalla strada, come… un tu t’orizzonti mica tanto bene. Un lo so io.
Presidente: Comunque, non era dove sono quelle persone lì.
G.L.: Ma io ho detto la parte sinistra, la tenda, di qua. E la macchina l’era dalla parte di qua. La piazzola la unn’è tanto piccola.
Avv. Nino Filastò: Ma lì, dove ha messo il dito lei, che corrisponde al declivio, praticamente, dove c’è i sassi. Lì, una tenda…
P.M.: I sassi, non ha capito, eh.
Avv. Nino Filastò: … un ce la mette nemmeno imbullettata con le bullette.
G.L.: Ma c’è la salita fa così.
Avv. Nino Filastò: Sì.
G.L.: Poi la spiana.
P.M.: E poi spiana. Non è quello lì. O di più, i’che gli si deve… persone non c’entran nulla. E allora vediamo un pochino…
Presidente: L’immagine successiva, andiamo, vediamo l’immagine successiva.
Avv. Nino Filastò: Eh, vediamo l’immagine successiva. Qui ci sono le frasche, va bene? In primo piano.
G.L.: Questo l’è il pezzo che viene dalla strada.
Avv. Nino Filastò: Sì, bravo.
Presidente: Ma…
Avv. Nino Filastò: Lì ci sono, le sto dicendo, lì ci sono le frasche, le vede le frasche in primo piano?
G.L.: Dalle parti, qua.
Avv. Nino Filastò: Sì. No, questo… Sto parlando delle frasche che si vedon subito, in primo piano. Lei le vede le frasche?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Lei era dietro a queste frasche?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Sì. E la tenda dov’era?
G.L.: Nella parte di qua, a sinistra.
Avv. Nino Filastò: Sempre lì dove l’ha indicata prima?
G.L.: Sì, in questo…
Avv. Nino Filastò: Quindi, quelle due persone un c’entran nulla.
G.L.: I’che c’entra le persone?
Presidente: Scusi, ma le fotografie, le foto, hanno una didascalia, una spiegazione in calce.
Avv. Nino Filastò: Sì, sì, ma…
P.M.: Dobbiamo leggerle.
Presidente: Eh, è bene saperla, perché…
Avv. Nino Filastò: Eh, ora non ce l’ho sottomano. La vuol leggere la cancelliera, che c’è scritto sotto?
P.M.: Le può leggere lei? Via, sia così cortese.
Presidente: “Indica la prospettiva del sentiero con in fondo la piazzola dalla quale il Lotti e il Pucci osservavano la scena omicidiale, stando infrascati fra i cespugli.”
Avv. Nino Filastò: Uhm.
P.M.: La stessa cosa che ha detto ora, mi sembra.
Avv. Nino Filastò: Sì, però un si sa dov’è la tenda.
Presidente: Vediamo quell’altra, quella di prima, allora.
P.M.: (voce non udibile)
Presidente: Vediamo quella di prima.
Avv. Nino Filastò: Sì, secondo lui. Ma secondo me, non era lì la tenda. Questo è il punto.
Presidente: No…
G.L.: No, questo gli è un po’ troppo…
Presidente: Allora, la fotografia numero 7: “Fotografia ripresa in punto in cui, dal punto in cui il Lotti e il Pucci osservavano quello che accadeva intorno alla tenda.”
Avv. Nino Filastò: Ecco, sì.
G.L.: E questa, un lo so…
Avv. Nino Filastò: Be’, io pensavo, Presidente, ritenevo che le due persone laggiù in fondo fossero state sistemate là per indicare…
P.M.: Ma non c’è scritto…
Avv. Nino Filastò: No. Non c’è scritto, ma pensavo che… Questo, gli ho fatto una domanda, ha detto di no. Che la tenda…
P.M.: Lo sa lui.
Avv. Nino Filastò: … che la tenda era là, dove ha indicato…
Presidente: Va bene…
Avv. Nino Filastò: . . . cioè a dire molto più in fondo. E io dico che lì la tenda non c’era. Comunque lo vedremo sui verbali e sui reperti fotografici del Processo Pacciani, questo punto.
P.M.: No, no, di questo processo qui.
Avv. Nino Filastò: No, perché ci sono anche altri…
Presidente: Ci deve essere anche qui, ci devono essere.
Avv. Nino Filastò: Se è il caso, acquisiremo anche quelle del Processo Pacciani.
P.M.: Ma sono gli stessi
Avv. Nino Filastò: Va be’. Io non ho…
P.M.: Ho fatto le copie io.
Avv. Nino Filastò: Su questo punto, non ho altre domande.
P.M.: Meno male.
Avv. Nino Filastò: Se permette…
Presidente: Lotti, allora, l’immagine…
Avv. Nino Filastò: Non ho altre domande su questo punto, eh. Ce n’ho altre su altri punti.
Presidente: Bene. Ah, ma sempre con le fotografie?
Avv. Nino Filastò: No, su Scopeti ho finito.
Presidente: Ah, va bene.
P.M.: Vogliamo sistemare la situazione? Sennò…
Presidente: Allora, rimettiamo il Lotti a posto.
Avv. Nino Filastò: Presidente, vorrei si desse atto a verbale, però, perché non si è capito bene. Che, nell’ indicare il punto dove era la piazzola, io pregherei il Lotti di indicare con una freccia, ora, sulla fotografia dove lui colloca la tenda.
P.M.: No, Presidente, scusi, l’ha detto tre volte: “Più sopra nel posto in piano.” Sennò, veramente, è una fotografia fatta dieci anni dopo…
Avv. Nino Filastò: No
P.M.: … in una situazione completamente diversa. Il signor Lotti ha descritto in quest’aula: “Era in cima alla salita, in un posto in piano.”
Avv. Nino Filastò: Va bene. E io…
P.M.: Io non vedo assolutamente cosa c’entra il dito su una foto fatta…
Avv. Nino Filastò: No, non il dito. Io non chiedo il dito.
Presidente: È verbalizzato…
Avv. Nino Filastò: Siccome è verba…
P.M.: È verbalizzato…
Avv. Nino Filastò: Va bene Io chiedo che il Lotti, con una penna, faccia una freccetta, un punto, un cerchiolino, quello che gli pare a lui, per indicare dove, secondo lui, si trovava la tenda. In queste due fotografie che gli abbiamo mostrato.
P.M.: Abbiamo visto un filmato intero…
Avv. Nino Filastò: Perché noi, a verbale, non abbiamo l’indicazione di dove ha messo il dito. Invece io voglio che risulti dove lui ha messo il dito.
Presidente: Allora, prima sentiremo, vedremo la trascrizione e poi eventualmente rifaremo questa domanda al Lotti.
P.M.: Bene, Presidente. Mi sembra…
Avv. Nino Filastò: Presidente, però dopo è capace che il Lotti ci dice che la tenda stava in un altro posto.
P.M.: Ma se… lui.
Avv. Nino Filastò: Perché io mi permetto di insistere per… Cosa gli costa al Lotti a fare un segno su queste due fotografie.
G.L.: Ma se uno lo dice a voce, unn’è meglio che guardare la fotografia.
Avv. Nino Filastò: Ha spiegato…
P.M.: No
G.L.: Arrivati in cima, qui c’è un… a salire e poi si spiana.
P.M.: In cima, si spiana e c’è una tenda. Io non ho capito cosa c ‘ entra la foto fatta nel ’96 in una situazione diversa, come fa il signor Lotti ad indicare qualcosa…
Presidente: Allora, la foto numero 3 è quella che lui indica esattamente dov’è la tenda.
P.M.: Bene.
Presidente: La foto numero 3.
P.M.: Ecco, perfetto. Meglio di cosi! Abbiamo la foto 3.
Avv. Nino Filastò: No, ma un lo… Presidente, costì un si capisce in che punto ha indicato la tenda.
P.M.: Come no! C’è lui, c’è anche la…
Presidente: C’è anche … qui.
Avv. Nino Filastò: Dove, c’è una persona? Certo, poteva andar sul posto a vedere, a farcela indicare. Ma a me interessava la foto che ho indicato io perché c’era la prospettiva di lui, Lotti.
Presidente: Ho capito. Però lui ha detto in piano, prima. E lì non è in piano. E quindi… Lui vuole… Io ho capito qui, sulla sinistra, in piano.
P.M.: In piano.
Presidente: E questo voleva dire….
P.M.: Una volta finita…
Presidente: Poi non lo so.
P.M.: Lo ha detto quattro volte.
Presidente: Eh.
P.M.: Non ho capito perché si debba fargli vedere una fotografia in salita fatta dieci anni dopo.
Presidente: Va bene.
Avv. Nino Filastò: Va be’, io comunque ho fatto quella istanza. Si vede la Corte l’ha respinta… Vero? Perché io ho chiesto il rilievo numero 7 che identifica la posizione del Lotti dove lui…
P.M.: Presidente, ha già risposto.
Avv. Nino Filastò: … ha indicato.
P.M.: Su questo ha già risposto a quella…
Presidente: Va bene, va ben…
Avv. Nino Filastò: Protesto, non è chiaro per niente. È meno chiaro ancora e con riferimento al rilievo numero 21, dove c’è la prospettiva dietro i cespugli del Lotti; ci sono due persone. Voglio sapere se la tenda era dove sono queste persone oppure no…
G.L.: No
Avv. Nino Filastò: .. e dove la colloca lui.
G.L.: La un c’era in dove c’era le persone.
Avv. Nino Filastò: E allora chiedevo che lui indicasse e segnasse su questa foto dove indicava…
Presidente: Allora, allora Lotti, lei ha visto in quella fotografia che c’erano due persone in fondo, che erano due magistrati, penso. Insomma, era un funzionario di Polizia e un magistrato. Va bene? Quelle persone cosa indicavano secondo lei?
G.L.: Mah, delle persone, l’eran lì. Un lo so, per il sopralluogo di…
Presidente: Oh, ma indicavano il punto della tenda, o no?
G.L.: Mah, lì no.
Presidente: Lì no.
G.L.: In qui’ punto lì no. Perché la tenda l’è spostata a sinistra di qua.
Presidente: A sinistra di qua.
P.M.: A sinistra… Ma l’ha detto dieci volte.
G.L.: Allora un m’intendo io, un lo so…
Presidente: O via.
P.M.: Dieci volte, l’ha detto, non una.
Presidente: Bene. Andiamo avanti, va.
P.M.: Sempre la stessa risposta ha dato. Non ho capito perché si debba continuare.
Presidente: Abbiamo capito. Prego, avvocato Lo… avvocato Filastò. Mi viene sempre di dire avvocato Lotti, non ho capito perché. È lei che mi ha portato qua…
Avv. Nino Filastò: C’è chi dice il ’93… Si parla dell’omicidio di Calenzano, Lotti. Vanni e Pacciani, lei ha detto gli parlarono dell’omicidio. Chi dei due?
G.L.: Lì, agli Scopeti, avevo visto una macchina ferma…
Presidente: No, no, si parla dell’omicidio di Calenzano.
Avv. Nino Filastò: E gliel’ho detto prima…
Presidente: Eh, lo so.
Avv. Nino Filastò: … Calenzano.
G.L.: Però questa, sempre sul fatto…
Presidente: Ah, dopo, dopo l’omicidio degli Scopeti? gli era un certo… io me lo spiego così, sicché…
Avv. Nino Filastò: No, ma io voglio sapere chi è che gliene parlò dei due. Vanni, Pacciani? Vanni, o Pacciani? O tutti e due?
G.L.: Tutti e due.
Avv. Nino Filastò: Tutti e due. L’altra domanda è questa: uno dopo l’altro, oppure in occasioni diverse, oppure tutti e due insieme?
G.L.: No, tutti e due insieme.
Avv. Nino Filastò: In che occasione, quando? Dove eravate?
G.L.: S’era a San Casciano.
Avv. Nino Filastò: San Casciano è grande. Che posto di San Casciano?
G.L.: In che posto, c’è tanti posti. Ni’ piazzone, c’è tante strade… Un tu puoi mica anda’ a parlare a il bar o lì fuori…
Avv. Nino Filastò: Quindi, nel piazzone di San casciano,.
G.L.: Nella piazzetta, lì…
Avv. Nino Filastò: Tutti e due insieme gli dissero questa cosa. E, in questa occasione, qualcuno dei due gli parlò dell’omicidio di Scandicci, sì o no?
G.L.: Che Scandicci?
Avv. Nino Filastò: No. Non gliene parlarono.
G.L.: Io lo so ora questo qui Scandicci?
G.L.: Eh?
Avv. Nino Filastò: Lei sa adesso soltanto…
G.L.: No, io un lo so…
Avv. Nino Filastò: Non lo sa. Vanni le disse… Allora, ora si sta parlando della lettera che ha scritto Pacciani a Vanni. Ha capito?
G.L.: Sì, ho capito.
Avv. Nino Filastò: Oh, Vani le disse che era sua intenzione portare la lettera dai Carabinieri? Sì, o no?
G.L.: Io gli dissi…
Avv. Nino Filastò: Sì, o no?
G.L.: … di farla vedere a uno che se ne intende. Io gli ho detto questo. Gli ho detto: a uno che se ne intende di…
Avv. Nino Filastò: No, ma non lei. Io voglio sapere se Vanni gli disse che intendeva portarla dai Carabinieri.
G.L.: No, un me l’ha precisato, preciso, questo qui.
Avv. Nino Filastò: Le contesto quello che ha detto il 15/12/95, a pagina 4, gli disse che voleva portarla dai Carabinieri. Comunque lei gli avrebbe detto di portarla da qualcuno che se ne intendeva.
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Oh, Moh… Quando parlaste di questa lettera, lei non disse a Vanni: guarda, è una cosa pericolosa questa lettera.
G.L.: Ma questo me l’ha spiegato lui. Che lo minacciava il Piero…
Avv. Nino Filastò: Ma insomma, lei non glielo disse, questo. Gli disse: ‘portala a far vedere a qualcuno che se ne intende.’
G.L.: No, lui mi disse così.
Avv. Nino Filastò: Sì. Ma voglio dire una cosa: e almeno il Vanni gli disse se aveva intenzione di farla vedere a un avvocato, all’avvocato Corsi, o no?
G.L.: Ma subito un m’ha mica detto che gli andava dall’avvocato.
Avv. Nino Filastò: Dopo gliel’ha detto?
G.L.: Io gli ho detto di farla vedere a una persona. Se gl’è andato dai Carabinieri, o dall’avvocato…
Avv. Nino Filastò: Dopo gliel’ha detto che aveva intenzione di farla vedere all’avvocato? Sì, o no?
G.L.: No.
Avv. Nino Filastò: No.
G.L.: Poi, se c’è andato, un lo so. Un son mica andato dietro a vedere.
Avv. Nino Filastò: Si parla adesso della signorina Alessandra Bartalesi.
P.M.: Alessandra…?
G.L.: Bartalesi.
Avv. Nino Filastò: Bartalesi.
Presidente: Bartalesi, Bartalesi.
Avv. Nino Filastò: Bartalesi, sì. Lei sa che questa signorina quando l’ha conosciuta lei aveva avuto una malattia gravissima?
G.L.: Sì, lo so questo.
Avv. Nino Filastò: E che era rimasta fra la vita e la morte per diverso tempo?
G.L.: Questa parte qui, il braccio e…
Avv. Nino Filastò: No, che era rimasta fra la vita e la morte, in coma, in coma.
G.L.: Questo lo sapevo.
Avv. Nino Filastò: Lo sapeva?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Che era rimasta impedita ad un braccio.
G.L.: Sì, l’ho vista di persona. L’ho vista…
Avv. Nino Filastò: Sì.
G.L.: Il braccio, quella gamba… anche la vista. La parte sinistra, un occhio.
Avv. Nino Filastò: Sa che questa signorina scriveva tipo delle poesie, in quel periodo di tempo?
G.L.: Sì, me l’ha detto. Dei libri piccoli, insomma…
Avv. Nino Filastò: Gliene ha lette qualcuna, per caso?
Avv. Nino Filastò: No, volevo sapere se gli aveva letto qualcuno di queste poesie.
G.L.: No, perché la mi disse che l’aveva finite, sicché un potetti nemmen leggerla. Insomma, questi libri piccoli che scriveva lei.
Avv. Nino Filastò: Senta, ma lei gli ha mai detto che suo zio, che lo zio gli faceva compassione perché era sempre solo, lo vedeva spesso ubriaco e che lo voleva aiutare un po’?
G.L.: Chi, lei?
Avv. Nino Filastò: Sì.
G.L.: Aiutare…
Avv. Nino Filastò: La Bartalesi. Che, insomma, lei…
G.L.: No, diceva che…
Avv. Nino Filastò: ‘Poeraccio, il mi’ zio, sempre solo, sempre mezzo ubriaco…’
G.L.: Solo unn’era ci aveva la moglie.
Avv. Nino Filastò: Sì, ma insomma, a andare in giro, l’era a volte solo, a volte sbronzo. Gliene ha mai parlato, insomma, di questa condizione dello zio che la metteva a disagio, questa ragazzina? Questa ragazza, questa…
G.L.: Ma la un stava mica insieme a lui. Qualcosa l’ha detto, però… La gli diceva: ‘non bere’, questa cosa, quell’altra…
Avv. Nino Filastò: Ah, ecco. Era preoccupata un po’ per lo zio, questa ragazza.
G.L.: Mah, preoccupata perché uno che beve spesso, unn’è mica tanto bello.
Avv. Nino Filastò: Ecco. Quando uscivate insieme, lei, Vanni, l’Alessandra, spesso c’era anche la sorella di Mario?
G.L.: Qualche volta l’ho incontrata ni’ viale. Perché loro gli stanno sotto il campo sportivo.
Avv. Nino Filastò: No, ma voglio dire, quando andavate, un so, a qualche festa, c’era anche la sorella di Mario? Quella che poi è morta.
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Sì. Va bene.

Avv. Nino Filastò: Presidente, io ora faccio qualche domanda al Vanni su questa famosa telefonata con la Filippa.
Presidente: Il Vanni?
Avv. Nino Filastò: Al… scusi, al Lotti.
Presidente: Sì.
Avv. Nino Filastò: Scusi, sono un po’ stanco. Con la Filippa Nicoletti. Però, siccome mi dicono dei colleghi che c’è qualche differenza sul brogliaccio che ho io, rispetto alla trascrizione, mi riservo di fargli delle domande su…
Avv. Nino Filastò: Dopo avere esaminato la trascrizione, l’ho avuta solamente ora. E, che fino a questo momento, non ho nemmeno…
Presidente: Bene, non c’è problema.
Avv. Nino Filastò: A un certo punto, lei, durante questa telefonata, lei dice alla Filippa, queste parole. Perlomeno a come mi risulta nel brogliaccio: “Sì, ma ti fanno certi colloqui che alla fine io non ce la fo più e ti imbrogliano.” Che voleva dire?
G.L.: No, imbrogliano…
Avv. Nino Filastò: No, che voleva dire.
G.L.: L’ho detto così, unn’è che l’abbi detto definitivamente.
Presidente: Cosa voleva dire con quelle parole? Cosa voleva dire con quel discorso?
G.L.: Gl’era il principio dell’interrogatorio, sicché mi scappava detto così, questo discorso, però unn’è…
Presidente: Cosa?
G.L.: … definito. Questo discorso…
Avv. Nino Filastò: Gli è scappato detto. Va bene. Senta…
G.L.: No, scappato detto…
P.M.: Lasciamolo spiegare, eh. Lasciamolo spiegare.
Presidente: E ce lo spieghi cosa voleva dire. Ora…
G.L.: Questo, non me lo spiego nemmeno io. L’è un discorso così, unn’è che…
Presidente: L’ha fatto lei.
G.L.: No, gl’era ni’ punto, quande gl’era il momento di parlare, dell’interrogatorio.
Presidente: Senta, la voce non è più… ma ha messo male il microfono, per caso?
G.L.: No, no, c’ho la voce io qui.
Presidente: Ecco, e allora si accosti meglio il microfono.
Avv. Nino Filastò: No, sarà stanco anche lui. sono stanco io, quindi sarà stanco anche lui.
Presidente: Andiamo avanti un altro po’ e poi si smette, eh.
Avv. Nino Filastò: Va be’. Ma comunque, questo: “Ti fanno certi colloqui”, si riferiva…
G.L.: Sì, mi riferivo…
Avv. Nino Filastò: … a quelli che lo interrogavano?
G.L.: Quello che interrogava… E allora ho detto questo discorso che un l’ho specificato per bene io. Un…
Avv. Nino Filastò: Un po’ più sotto lei dice: “Non ci son mica altro che io”, lei dice. E la Filippa dice: “Ah.” E lei risponde: “Anche il ragazzo di Montefiridolfi l’è uguale.” Chi è questo ragazzo di Montefiridolfi?
G.L.: Fernando Pucci.
Avv. Nino Filastò: Benissimo. Dopo lei fa questa battuta, dice: “Lo so, e che devo fare? E a me m’hanno costretto, vedrai, alla fine… non lo so, speriamo di no. Ma io dico che vo a finire dentro. Speriamo di no.” La domanda è questa: qualcuno gli ha detto che andava a finire dentro?
G.L.: No, questo l’ho spiegato io, parlando con lei.
Avv. Nino Filastò: Era un’idea sua?
G.L.: Sì, detto da me. Unn’è che me l’abbin detto quegli altri, questo no.
Avv. Nino Filastò: Ci spiega queste battute? La Filippa dice: “Io che ti devo dire? Tu hai… ma è vero quello che hai detto?” E lei risponde: “I’ che?” “Che lo hai visto ammazzare”, dice la Filippa. E lei dice: “Mah, ormai l’ho detto. Non posso mica tornare indietro. “ La Filippa le chiede: “Ma è vero?” E lei dice: “Eh vero, ormai l’ho detto. M’anno imbrogliato loro, sennò…”
P.M.: Un l’avrei detto.
G.L.: Gli è quello che cominciavo l’interrogatorio, sicché unn’ero sicuro… piano piano… ce l’ho fatta a andare…
Presidente: Cosa vuol dire, hanno cominciato loro, l’hanno imbrogliato…
G.L.: No…
Presidente: Cosa vuol dire?
G.L.: Forse l’ho detto senza pensarci, questo discorso qui.
Presidente: Appunto. Cosa voleva dire?
Avv. Stefano Bertini: Presidente, dopo dice anche un’altra cosa: “Io li ho visti”, dice dopo, eh…
Avv. Nino Filastò: Senta, avvocato…
Presidente: No, no, cosa vuol dire, lo sa da se il Lotti.
Avv. Nino Filastò: Gli sto chiedendo…
Avv. Stefano Bertini: Ma vanno lette per intero, questo è il fatto.
Avv. Nino Filastò: Ma cosa… Io leggo quello che mi pare a me. Poi, quando fa la sua difesa lei, gli chiede quello che gli pare a lei. Ma lei non mi può imbeccare queste cose a me.
Presidente: Scusi, scusi, avvocato Filastò, per cortesia. Eh, sennò…
Avv. Stefano Bertini: Se si riporta una frase, la si riporta per intero, non…
Presidente: No, no, niente… ora chiediamo cosa risponde il Lotti…
Avv. Nino Filastò: Ho già detto al Presidente che mi riservavo di fare altre domande. Oltretutto, dopo aver letto la trascrizione, ho qui un brogliaccio che è…
Presidente: Cosa voleva dire con quelle parole, Lotti?
G.L.: Mah, un m’esprimo nemmeno io perché, in qui’ momento, un sapevo i’che dire. M’è venuto detto così. Unn’è che l’abbi detto proprio… in qui’ momento a quella maniera. I momenti di interrogatorio, in principio, unn’ero…
Avv. Nino Filastò: Perché…
Presidente: “Non ero”…?
G.L.: No, in qui’ momento unn’ero mica sicuro di quello che potevo dire.
Avv. Nino Filastò: Però la Filippa non era mica un…
G.L.: Su questo discorso…
Avv. Nino Filastò: Lei, scusi, secondo…

G.L.: … ho fatto così… un mi sono spiegato bene, un lo so.
Avv. Nino Filastò: Le chiedo questo: ma lei aveva timore, pensava che qualcuno le potesse registrare la telefonata?
G.L.: E quello sbagliai io. Eh, quello la registravan di certo.
Avv. Nino Filastò: No, gli ho chiesto se lei temeva, pensava, sospettava…
G.L.: Eh, quello sì. I primi tempi, se la registran la telefonata, e sbagliai io a telefonare.
Avv. Nino Filastò: Ah, ecco.
G.L.: L’è una cosa…
Avv. Nino Filastò: Perché poi la Filippa insiste, dice: “Tu devi dire se è vero oppure no.” E lei dice: “Sì, eh, ormai l’ho bell’e detto, i’che vo a dire?”
G.L.: A dire che potevo dire il vero durante l’interrogatorio del…
Avv. Nino Filastò: Ah, questo vuol dire che lei voleva dire il vero durante 1’interrogatorio…
G.L.: Sì, questo qui.
G.L.: Un lo so se mi son spiegato bene.
Avv. Nino Filastò: Ho capito. Perché poi la Filippa gli dice: “Ma tu a me mi devi dire se è vero.” E lei rispondere: “Eh, ormai l’è vero.”
G.L.: Sì, gl’è quello che ho detto ora, un lo so…
Avv. Nino Filastò: Uhm.
G.L.: Un mi sono espriso bene io.
Avv. Nino Filastò: A un certo punto, dice: “Quando mi fermai lì c’era la tenda, vidi la tenda e c’era du’ persone. Quell’altro l’ha riconosciute subito… Io non l’ho riconosciute.” Lo dice lei, questo, alla Filippa.
G.L.: Sì, lì per lì un l’ho riconosciuto.
Avv. Nino Filastò: Ah. Questo lo dice anche ora?
G.L.: No, ora un lo dico.
Avv. Nino Filastò: Ah.
G.L.: L’ho già detto, no?
Avv. Nino Filastò: Poi, a un certo punto, dice questa frase: “Anche a me me l’hanno detto. Ma io non lo so mica di questo fatto. Come fo a saperlo? Io ho sentito di’… Non so mica io… Sai le chiacchiere di San Casciano, tu lo sai com’è.” Va be’, qui però parlavate dell’impiccato.
P.M.: Meno male.
Avv. Nino Filastò: Sì. Lui ha parlato anche dell’impiccato misterioso.
P.M.: Per fortuna le trascrizioni sono tutte lì.
Avv. Nino Filastò: Sì, sì.
P.M.: Positive, negative, in dubbio, pericolose…
Avv. Nino Filastò: Lei, Pubblico Ministero, si stava arrotando i denti per dire…’ ah, hai visto l’avvocato Filastò…’ E invece…
P.M.: O come tu sei, stamattina! O stai tranquillo!
Avv. Nino Filastò: Eh, “Ti trattano in una maniera”, lei dice, Lotti: “Ti trattano in una maniera che non ce la fai più, alla fine e tu dici delle cose che poi ti fregano loro. E che posso fare?”
G.L.: No, sono dei… che quande t’interrogano… unn’è che ti interrogano un’ora, sicché, lì per lì, un tu sai più dire preciso delle cose.
Avv. Nino Filastò: Bene. Sì, ho capito. Ora mi sembra che…
Presidente: Se uno dice la verità…
G.L.: Perché un interrogatorio, te lo fanno un’ora, due, tre…
Avv. Nino Filastò: Senta, ora le faccio questa domanda. Le leggo questa cosa e poi le faccio una domanda. “Vuoi sapere” – lei dice – “che gli ha detto questo Mario?” – il Vanni – lei chiede alla Filippa. E la Filippa dice: “Uhm.” E lei dice: “Dice sono stato io a fare gli omicidi.”
G.L.: No, questo unn’è vero.
Presidente: È scritto lì.
G.L.: Lo so ma…
Presidente: E allora?
G.L.: Se l’hanno detto loro…
Avv. Nino Filastò: Tant’è che la Filippa dice: “Chi è stato? Te?”
G.L.: E m’hanno…
Avv. Nino Filastò: “No”. Aspetti, lei continua: “No, l’ha detto lui. Io sono andato a fare…” “E ora fate il confronto? Sì, fate il confronto in settimana.” “Speriamo bene.” Ora, la domanda è questa: qualcuno, a lei, gli disse che il Vanni l’accusava di aver fatto gli omicidi?
G.L.: L’avrà detto questo discorso, ma se s’eramo insieme, ma non…
Presidente: Chi glielo ha detto questo? Chi glielo ha detto?
G.L.: Mario.
Avv. Nino Filastò: Vanni?
P.M.: Mario.
Avv. Nino Filastò: Vanni gli disse…
Mario Vanni: Tu sbagli.
G.L.: No, un sbaglio.
M.V.: No, tu sbagli.
G.L.: Parla te per bene, invece che accusar me.
Presidente: No, no. Aspetti, aspetti.
Avv. Nino Filastò: Ma lei dice: “Vuoi sape’ i’che gl’ha detto questo Mario, il Vanni? Dice che sono stato io a fare gli omicidi.” Glielo ha detto il Vanni, questo a lei?
G.L.: Me l’ha accennato, però io un l’ho fatto. S’era insieme, m’hanno cosato ni’ mezzo, dentro con me, insieme. Con lui e con…
Presidente: Ma non era lei che ha visto tutto, era insieme…
G.L.: E lo so…
Presidente: Com’è che… Insomma, che dice?
P.M.: ‘M’hanno costretto’, sta dicendo, Presidente.
Presidente: Ah.
G.L.: Come dico, m’hanno costretto a andare insieme a loro e fare queste cose qui.
Avv. Nino Filastò: Sì, ma questo si è saputo, è da una vita che dice che l’hanno costretto…
Presidente: Va be’.

Avv. Nino Filastò: Va be’, insomma… Poi lei fa questa battuta. Dice: “Poi mi voglion domandare dell’83, dell’82, l’80. Come fo a sapere queste cose?”
G.L.: Anda… Parlando, co’ il passare di’ tempo, mi sono ricordato delle cose.
Avv. Nino Filastò: Però, questo momento, quando lei parlava con la Filippa, non si ricordava di queste cose.
G.L.: No, gl’era…
Avv. Nino Filastò: Sì, o no? Se ne ricordava, mentre parlava con la Filippa, in questa…
G.L.: No, tutte precise, no. no? No, tutte precise, un…
Avv. Nino Filastò: Non se ne ricordava ancora.
Presidente: Senta, ma non temeva che la telefonata fosse registrata? Lei ha detto aveva paura che fosse registrata.
G.L.: Eh…
Presidente: Lei ha detto un discorso di questo tipo qui.
P.M.: Poi ha detto, per la verità, ha detto…
Presidente: Eh?
G.L.: Poi seppi che l’era registrata in quei momenti lì.
Presidente: E allora? Allora diceva la verità, quando ha fatto la telefonata.
G.L.: Per forza, l’avevo fatta la registrazione, l’hanno fatte…
Presidente: Ma lei sospettava che la telefonata fosse registrata, o no?
G.L.: Io credevo che la un fosse registrata. Invece… la fu…
Avv. Nino Filastò: Ah, lei credeva che non fosse registrata. Benissimo. Senta, Lotti, allora poi lei fa quest’altra battuta, dice: “Ma poi gli hanno visto una macchina, dice, a Scandicci, ai Giogoli… E io che ne so? Ma per l’appunto la mi’ macchina l’è da tutte le parti”, dice lei. “Io vo a trovare una cugina.”
G.L.: Ma io un ci andavo mica tutti i giorni a trovarla.
Avv. Nino Filastò: Appunto.
G.L.: Ecco.
Avv. Nino Filastò: “Io non lo so.” Dice: “Ma bisogna tu dica la verità.” “Ma scusa, ma se un la so, perché anda’ dalla cugina, un si può andare…”
G.L.: Un lo so, che se un n’ho visto un coso fermo…
Presidente: Va be’…a
Avv. Nino Filastò: Mi spieghi questa battuta, perché è bellissima.
G.L.: Sì… Io ci andavo a trova’ questa cugina a Scandicci, però…
Avv. Nino Filastò: Sì. No, ma io le chiedo questo, guardi. Intanto non mi importa che me la spieghi la battuta, perché poi ne parlerò io, non c’è bisogno che ne parli lei, perché è abbastanza chiara di suo. Le chiedo questo: qualcuno gli aveva detto di aver visto la sua macchina a Giogoli?
G.L.: La macchina dove, lì ferma?
Avv. Nino Filastò: La sua, la sua, la sua macchina. A Giogoli, gli avevan detto…
G.L.: Io viaggiavo, unn’ero mica fermo.
Avv. Nino Filastò: No, no, io voglio dire se qualcuno degli inquirenti gli aveva detto: ‘guarda, che te ti s’è visto la macchina tua a Giogoli.’ Gliel’avevan detto?
G.L.: Mah, io… questo un me ne ricordo. Se l’hanno vista, un lo so io.
Avv. Nino Filastò: Un lo sa, eh?
G.L.: Allora c’era qualche d’uno che mi guardava…
Avv. Nino Filastò: Va be’, va be’, va be’…
G.L.: Un lo so…
Avv. Nino Filastò: Basta, basta.
Presidente: Senta, se in sede di interrogatorio, quando l’hanno esaminato lei, faceva le domande a lei, qualcuno di quelli che lo esaminava, gli ha detto: ‘guarda, che la macchina tua è stata vista a Giogoli’. Non da quelli della Polizia, da qualcun altro.
Avv. Nino Filastò: Senta…
Presidente: Le hanno fatto questa domanda, o no?
G.L.: No.
Presidente: No. Bene.
Avv. Nino Filastò: Senta, Lotti, lei dianzi ha detto questa cosa che era stato lei ad ammazzare, che Vanni diceva che era stato lei a fare gli omicidi, gliel’aveva detto il Vanni. Ha detto cosi, no?
G.L.: Sì, sì.
Avv. Nino Filastò: Sì? Dopo poco, in questa conversazione telefonica, lei dice, stia a sentire, eh, lei dice: “Dice, li ho ammazzati io.” “Chi lo dice Vanni?”, dice la Filippa. E lei dice: “C’era scritto. Come dicevano quelli che mi accompagnano per andare al colloquio alla Questura.”
G.L.: No, questo no.
Avv. Nino Filastò: Io non ho altre domande, per questa… forse, dunque, non nessun’altra domanda con Lotti.
Presidente: Bene. Lei ha domande?
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Sì, Presidente. Se vuole comincio stamattina. Posso cominciare?
Presidente: Può fare qualche domanda, come no.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Però, mi immagino che non finirò nel giro di mezz’ora ecco. Magari non sarò lungo come il collega.
Presidente: Intanto facciamo delle domande.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Posso iniziare?
Presidente: Come no, come no.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Grazie, Presidente. Lotti sta bene, sì? Tranquillo.Faccio qualche domanda un po’ generale.
G.L.: Però precisa.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Vorrebbe spiegare per cortesia alla Corte, com’è che ha deciso di parlare, di confessare i delitti che potrebbero farla finire in carcere per tutta la vita? Cioè, il processo che le ha determinato poi, a parlare, ecco.
G.L.: Sì…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Dopo dieci anni dall’ultimo fatto, no?
G.L.: Sì.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ecco, parli pure liberamente. Non…
Presidente: Faccia la domanda e basta, senza commenti. Prego Lotti.
G.L.: Sì, l’interrogatorio, così…
Presidente: Come?
G.L.: L’interrogatorio che m’hanno fatto loro.
Presidente: L’avvocato vuol sapere, lei è stato per tanti anni senza dire niente…
G.L.: Forse avevo…
Presidente: … ha tenuto questo segreto. L’altra volta, ha detto lei ‘mi son sentito un po’ sollevato però c’è voluto anche del tempo, qualche mese o giù di lì’. Va bene? Ecco, com’è che è arrivato a parlare?
Presidente: Cosa, chi è che l’ha spinta a parlare, com’è che si è determinato a parlare? Mi capisce?
G.L.: Sì, lo so.
Presidente: Bene. Mi dica.
G.L.: A parlare…
Presidente: A parlare di questi fatti.
G.L.: M’era rimasto… un mi sentivo di parlare prima definitivamente.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Non ho capito, Lotti.
Presidente: Non si sentiva di parlare prima.
G.L.: Ero come bloccato, un mi riesce di parlare.
Presidente: Come?
P.M.: Era un po’ bloccato…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: No, Presidente, scusi.
Presidente: No, no. Facciamolo parlare.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Eh, appunto.
Presidente: Sennò fa un’altra domanda, scusi avvocato.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Siccome è importante la genesi, eh?, della confessione.
Presidente: Che genesi, che genesi? Facciamolo parlare.
G.L.: Di esse’ un po’ bloccato dentro, però un mi riusciva di parla’ prima dei tempi, di questi omicidi. Un mi riusciva di parla’ prima.
Presidente: Non riusciva a parlare.
G.L.: Parlare perché m’era rimasto dentro qualcosa che un potevo parlare.
Presidente: Cos’è che l’ha sbloccata a lei?
G.L.: Negli interrogatori e allora piano piano, ce l’ho fatta a sbloccarmi su questi fatti qui. Insomma, un so se mi sono spiegato bene o no.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: No, non ho capito. Cioè, cos’è che la teneva bloccata prima?
G.L.: Delle cose che avevo visto, fatte insomma insieme a loro, così.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: E quale è stato l’argomento durante gli interrogatori che l’ha sbloccata invece?
G.L.: Come sbloccata?
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: E cioè…
(brusio)
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Lei ha detto: ‘per dieci anni ero bloccato’. Non si sa da che cosa. Perché non ha detto…
G.L.: Ma, l’ho bell’e spiegato. Quanto lo devo spiegare?
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: No, io non l’ho capito. Cioè, cos’è che l’ha sbloccata durante gli interrogatori? Lei ha detto: ‘poi durante gli interrogatori mi sono sbloccato’. Ecco, quale è stato il motivo che l’ha fatta sbloccare durante l’interrogatorio?
G.L.: Durante gli interrogatori, fanno le domande e devo rispondere.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Il fatto che le abbiano fatto delle domande, lei ha cominciato subito a rispondere. È questo il motivo?
G.L.: No, rispondere… a dire delle parole, che ne so…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Quando uno, come nel suo caso, confessa delitti, la partecipazione, no?, lei anche stamattina… di aver partecipato a una serie di delitti gravissimi. Lei sa questo che significa, no?
G.L.: Sì.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Cioè, le conseguenze, no?, voglio dire.
G.L.: Sì.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: E quindi è bastato che le facessero la domanda e lei si è accollato subito questo…
G.L.: No, domanda. In un interrogatorio son stato anche per ore e allora uno piano piano, si cosa, fanno quando ti fanno gli interrogatori.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Lei ci ha già raccontato di aver cambiato casa più di una volta nel corso della sua vita. Ha detto che è stato in vari posti.
G.L.: Se a San Casciano un mi danno due stanze, i’ che fo? In do’ vo a dormi’ sotto i’ ponte?
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Infatti, sì, sì. Ecco, nella casa di accoglienza di don Poli, ecco, quanto tempo c’è stato?
G.L.: Sette o ott’anni, di preciso…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Fino a quando c’è stato?
G.L.: Fino al ’95.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Fino al ’95. E dopo dov’è andato? Cioè, quando è stata chiusa la casa di accoglienza di don Poli, perché lui ha riferito qui a novembre che la sua casa di accoglienza per mancanza di finanziamenti, di fondi è stata poi chiusa. Ecco, lei dov’è andato?
G.L.: Questo un lo posso di’. No, un lo posso di’.
P.M.: Presidente, scusi, eh. Forse la domanda è mal posta.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: No…
P.M.: … è stato prelevato dalla casa di don Poli.
Presidente: Lo sappiamo.
P.M.: Il signor Lotti, che è sotto protezione…
Presidente: E infatti, è stato preso e…
P.M.: E quindi
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: È stato preso dalla casa di accoglienza don Poli, questo vuol dire.
P.M.: Ce l’ha detto anche don Poli, c’è un verbale.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ho capito. E ci può descrivere i lavori che ha fatto nella sua vita?
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Sì, lei dice … ha fatto il muratore, ha fatto solo il muratore…
G.L.: No, io un gli ho detto ho fatto il muratore. Ho detto il manovale, non il muratore.
Presidente: Manovale, lavorava alla draga.
G.L.: Alla draga son stato sedici anni senza… sotto l’acqua, l’umido e pigliare una piccolezza nemmeno per mangiare.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ho capito.

Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Sì, e attualmente che fa? Prende una pensione lei, come vive, lavora?
G.L.: Ma questo un lo posso dire.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Può almeno dire se lavora oppure no.
G.L.: No.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Dice che non lo vuol dire. Prende una pensione da prima, prima prendeva una pensione quando era da don Poli?
G.L.: Che pensione pigliavo?
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Non lo so io.
G.L.: Prendo la pensione da i’ Poli.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: E che ci faceva allora con Poli, come si manteneva?
G.L.: Lavorando uno si mantiene.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Questo volevo sapere. Cioè a dire: l’ultimo lavoro che ha fatto, qual è stato?
G.L.: Sono stato tre anni a Monte… in do’ c’è ulivi e vite. Ha capito?
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: E che lavoro faceva?
G.L.: Raccoglievo 1’ulive quando l’era il momento. Perché s’aveva un contratto lì…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Stagionale?
G.L.: No, stagionale… tutto i’ coso no, quattro mesi o cinque, un me ne ricordo. Si facevano i’ contratto allora, t’assicuravano… pigliavano tempo, volevano degli… poi e ti tocca anda’ via. La prima volta non prendevo… perché ti danno una specie… un è il sussidio, una specie… come si chiama?
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Indennità di disoccupazione?
G.L.: Ecco, sì. Il secondo anno presi diversi soldi lavorando.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Sì.
G.L.: Sempre assicurato, a qui’ punto lì. E di lì, l’ultima macchina l’ho comprata con questi soldi che ho preso insomma, lavorando.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Sì.
G.L.: A Monte…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: No, no, ma io le chiedevo in particolare nel 1996, quando poi è stato prelevato dalla casa di accoglienza di don Poli, lei stava lavorando in quel periodo oppure no?
G.L.: No, ero senza lavorare.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Da quanto tempo?
G.L.: Sarà stato un mese.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ecco, ma in quel periodo prendeva…
G.L.: Io ho lavorato fino al 21 di dicembre del ’95.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Sì, e quindi era senza lavoro quando è stato prelevato.
G.L.: In qui’ momento lì anche se tu c’hai qualche soldo, te lo finisci.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Senta e quella draga, lei ha abitato ha detto fino all’88, l’altro giorno…
G.L.: Io ho abitato da Scherma Roberto alla casa che lui pagava l’affitto.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Quella lì, quella lì, dove c’era la draga sì. Fino all’88, vero, se non sbaglio, ha detto l’altro giorno?
G.L.: Però son stato un anno alla distilleria in do’ cosano la sansa.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ecco, ma l’ultima abitazione che lei ha avuto prima di andare nella casa di accoglienza di don Poli…
G.L.: San Casciano.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: … qual’è stata? L’ultima abitazione che lei ha avuto, prima di andare nella casa di accoglienza di don Poli, qual è stata?
G.L.: Un anno son stato alla distilleria in do’ cosan la sansa. Quella bell’e cosata. Un so se ci rifanno l’olio, questo un lo so.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Dico, lei è stato non si sa in che anno, se me lo può dire, è andato nella casa di accoglienza di don Poli, perché non aveva più dove andare mi immagino. Qual’è stata l’ultima abitazione che ha avuto?
G.L.: È stato tramite il comune, però il comune… io un ci volevo andare da principio perché c’era i ragazzi di fuori un ci s’andava d’accordo. Gente di fuori, romeni, iugoslavi e un ci si capiva nemmeno. Qualche volta un so’ arrivato alle mani, però un m’andava giù.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Dov’è stato in Borgo Sarchiani, a Ponte Rotto? Cioè, l’ultima casa che ha abitato prima di andare da don Poli, voglio sapere.
G.L.: In Borgo Sarchiani son tornato nel ’71, che c’avevo la mamma viva.
Presidente: L’ultima, l’ultima Lotti. L’ultima. Prima di andare da don Poli, dove abitava?
G.L.: L’ho detto innanzi, in quella distilleria in do’ cosan l’olio.
G.L.: A Ponte Rotto sempre.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Appunto. L’ultima casa…
P.M.: Presidente, scusi. Così per…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Sì.
P.M.: … non è un’opposizione. Non solo queste domande sono state fatte da tutti…
Presidente: Lo so, lo so.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Guardi che non si capisce. Dall’incidente probatorio…
P.M.: … e ha sempre dato la stessa risposta. Ora io chiedo di valutare se non siano domande a questo punto, spero…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Pubblico Ministero, Pubblico Ministero…
P.M.: Me l’ha fatta lei l’opposizione o no?
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Sì, sì. Ma…
P.M.: Allora sono domande influenti non lo so, giustamente ci pensa l’avvocato; ma al quale il signor Lotti ha risposto forse dieci, quindici volte. E io onestamente, valuti la Corte se è il caso di ritornare su questi argomenti per carità…
Presidente: Io spero soltanto che sian domande volanti che fanno parte di un…
P.M.: Eh, ho capito, ma l’indirizzo della draga…
P.M.: … Presidente, in quest’aula ce l’ha detto tante di quelle volte che…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ma io facevo la domanda…
Presidente: Bene.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: … molto precisa, Presidente.
Presidente: Bene.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: … la cui risposta non emerge dai dati che lui ha fornito, forse perché nessuno gliel’ha fatta in questi termini. È una domanda abbastanza tranquilla mi pare. Nel corso dell’incidente probatorio, qual è stata l’ultima abitazione sua prima di andare da don Poli?
P.M.: Allora faccio opposizione perché veramente… l’ho fatta anch’io questa domanda.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: No. Non mi risulta.
P.M.: E ha dato una risposta chiarissima.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: E allora guardi le leggo…
Presidente: Via la domanda la può fare…
P.M.: Benissimo.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Posso farla questa domanda?
Presidente: Sì.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Vorrei sapere la risposta, sennò le leggo i passi dell’incidente probatorio dove si vede che il Pubblico Ministero non gliel’ha chiesto.
Presidente: Non facciamo polemica, facciamo domande.
P.M.: Dopo l’incidente probatorio…
(brusio)
P.M.: Ma non c’è stato solo l’incidente probatorio, santa pace.
Presidente: Ma dov’è il problema di questa domanda?
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Vorrei saperlo, Presidente.
G.L.: Gliel’ho spiegato: alla distilleria dove fanno l’olio sempre…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: A Ponte Rotto.
G.L.: A Ponte Rotto in via…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Oh, benissimo. La ringrazio.
Presidente: L’ha detto altre volte, via Lucciano …, se non ricordo male.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Non si capiva… qual era l’ultima abitazione che aveva avuto…
Presidente: Si sono ripetute tante domande, tante risposte, se ne può ripetere una in più.
G.L.: Sempre la strada che va in là, via Lucciano…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Pubblico Ministero si è dimenticato…
P.M.: No.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Perché voglio dire, io ho fatto una domanda molto precisa, comunque ha risposto, va benissimo. Ha chiarito una cosa che era rimasta sospesa nel corso dell’incidente probatorio. Non è un dialogo tra me e il Pubblico Ministero, vorrei che fosse un domandare mio all’imputato e un rispondere da parte sua. Se mi vien tolta continuamente la parola, va beh, allora…
P.M.: (voce non udibile)
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Stavo dicendo, Pubblico Ministero, che lapsus junghiano!… Senta Lotti, parliamo dell’omicidio di Baccaiano.
G.L.: Sì.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Quello del 1982. Ce l’ha presente?
G.L.: Ce l’ho presente, sì.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ecco. Qual’era il suo ruolo in quell’occasione? E le spiego perché le faccio questa domanda che in realtà le è stata fatta da tutti prima di me. Perché lei nelle sue dichiarazioni rese al Pubblico Ministero all’udienza del 27 novembre scorso, ha dichiarato che il Vanni e Pacciani…
Presidente: No, lasciamo stare. Facciamo rispondere al Lotti.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Meglio, meglio se mi risponde direttamente è meglio.
Presidente: Infatti.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Qual era il suo ruolo in quel caso? Aveva un ruolo, può anche darsi che…
G.L.: Di sta’ lì, come dicevo a loro.
Presidente: Di sta’ lì. Si sta’ lì come un palo.
G.L.: No.
Presidente: No, no. Aspetti. Cosa vuol dire stare lì?
G.L.: M’avevan detto che c’era questo coso così e così, e io dovevo stare lì fermo a provare da loro lì.
Presidente: A provare?
G.L.: Senza stare vicino alla macchina.
Presidente: E qual era lo scopo della sua presenza lì?
G.L.: Mah, di sta’ lì per… che un venisse macchine, un si fermasse macchine.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Che non venisse macchine. Quindi lei doveva…
G.L.: Macchine, in qui’ momento un passò macchine.
Presidente: E se passava una macchina?
G.L.: E se passava una macchina…
Presidente: Cosa doveva fare lei?
G.L.: Che dovevo fare? Le vedevano anche loro le macchine, l’è una strada di coso…
Presidente: Ho capito, ma se lei sta in quel punto, sbuca una macchina là in fondo al rettilineo lì; cosa deve fare lei?
G.L.: Io gli dissi se passa le macchine, che devo fare?
Presidente: Allora, c’è o non c’è è la stessa cosa lei.
G.L.: No, ero lì perché un si fermassin macchine lì, in questo punto lì.
Presidente: Cioè, doveva impedire che non si fermassino macchine.
G.L.: Macchine…
Presidente: Questo vuole dire?
G.L.: Sì .
Presidente: Oh.
P.M.: (voce non udibile)
Presidente: Lo so. Immaginiamo cosa può fare una persona che vien convocata apposta, però ce lo deve pur spiegare lui.
P.M.: Certo.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Sì, ma lei ha dichiarato al Pubblico Ministero che doveva fare da palo. Poi all’avvocato Filastò, invece, all’udienza del 3 dicembre ha dichiarato: “A me non mi hanno detto di far nulla se passavano macchine”. Quindi io le contesto questa sua precedente dichiarazione.
P.M.: L’ha detto anche oggi che non doveva far nulla…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ha detto che doveva fare in modo che non si fermassero le macchine. Ha detto adesso.
Presidente: Sì, va beh.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ora io trovo una contraddizione.
(voce non udibile)
G.L.: Se le macchine passa, i’ che devo fare.
Presidente: Allora… scusi Lotti. A questo punto mi inserisco io. L’ha presente la macchina della Polizia o dei Carabinieri? Che c’hanno quel cosino che gira, quella luce che gira? Mi capisce?
G.L.: Sì.
Presidente: Se lei avesse visto una macchina di quel tipo sbucare dalla strada, che si avvicinava al posto dove è stato commesso quel delitto; cosa faceva lei?
G.L.: Un lo so mica i’ che facevo allora io.
Presidente: No gli altri, lei.
G.L.: Io ero fermo lì. Che facevo? Ero a vedere i’ che faceva…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Dirigeva il traffico, che faceva? Non lo so.
G.L.: Eh?
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Cioè, non gli avevano detto di avvertirli, di dargli un urlo, un richiamo no?
G.L.: L’ho detto innanzi, avverti’ se si fermava macchina e basta.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Gliel’hanno detto o no di avvertirli se passava…
G.L.: O un l’ho detto innanzi, di avvertilli se passava qualche macchina che si fermasse.
Presidente: Doveva avvertire quei signori che stava arrivando una macchina.
G.L.: Un lo so mica…
(brusio)
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Presidente, abbia pazienza. Lasciamo rispondere lui.
Presidente: No, no.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Eh, no, perché sembra quasi…
Presidente: Sta chiedendo a me, avvocato. È anche interesse della Corte. A lei interessa il Vanni, a me interessa tutto. È una cosa diversa.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Sì.
Presidente: Allora arriva questa macchina della Polizia, sta per arrivare questa macchina… è un’ipotesi, un caso…
G.L.: I’ che facevo…
(brusio)
Presidente: La Polizia e i Carabinieri girano anche di notte, non è una cosa campata in aria. Allora si sta per arrivare questa macchina, lei non le avverte queste persone o no?
G.L.: Bisogna vede’ la macchina se l’è quella della Polizia…
Presidente: C’è rischio che queste persone sparano mentre arrivano i Carabinieri. Scusi, queste cose., voi avete fatto il sopralluogo, avete visto e rivisto e queste cose… ti mandano apposta sul posto…
G.L.: Lo so ma…
Presidente: Qual era l’accordo che c’era tra lei, il Vanni e il Pacciani secondo quello che dice lei? Lei cosa doveva fare?
G.L.: Di sta’ lì a avvertilli se gl’arrivava una macchina diversa…
Presidente: Oh, avvertirli. E come faceva a avvertirli con un fischio, con le luci, in qualche altro modo. Come faceva?
G.L.: No, avvertire così… passa le macchine, ferme o qualcosa di diverso. Un so se mi son spiegato bene.
Presidente: Sì, ma siccome lei nel verbale che ha fatto ha detto che ha posizionato la sua macchina a 40 metri dall’area di servizio. Come faceva… Lei ha detto: io ero qui, l’area era là, la macchina e i ragazzi era di là a 40 metri; è riportato nel grafico.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Presidente mi scusi. Ma io le domande le stavo facendo all’imputato.
Presidente: Ho capito. Ho capito. Ma io stavo spiegando…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Se si deve fare … delle mie domande ogni volta, con dieci minuti di spiegazione lo dica prima.
Presidente: No, no. Ma lei lo farà, eccome se lo farà il processo.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Io gli ho chiesto semplicemente se aveva un ruolo e qual era. Senza suggerirgli nessuna risposta particolare.
Presidente: Ma io non ho mai suggerito nulla.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: E allora lasciamo parlare lui, Presidente. Abbia pazienza, scusi.
Presidente: E cosa sto facendo io?
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Sta parlando lei.
Presidente: Sto spiegando a lui per far rispondere.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: La domanda mia mi pare chiarissima. La domanda è: aveva un ruolo e se questo ruolo c’era, qual era?
Presidente: È la prima volta che mi trovo io con una difesa di questo tipo.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Abbia pazienza… io ho fatto una domanda di una tale semplicità che non richiede nessuna.. .
Presidente: Sto chiarendo, e ora per cortesia stia zitto.
(brusio)
Presidente: Non sto vedendo nulla, sto solo chiarendo quel punto lì. Lei ha detto avvertire, cosa voleva dire, cosa doveva fare in concreto, in realtà cosa accadeva che facesse? Lei a 40 metri… è lei che l’ha detto ai Carabinieri che erano 40 metri. Da 40 metri cosa faceva lei per avvertire il Pacciani che sono vicino alla macchina?
G.L.: Sono andato a piedi vicino a loro per avvertirli.
Presidente: Cioè…
G.L.: Se la macchina è da parte di là, vo giù a piedi per avvertilli!
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: E che era più veloce della macchina?
Presidente: Bene, può continuare.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Posso continuare, Presidente?
Presidente: Sì, sì.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Grazie. Allora io le contesto comunque che all’avvocato Filastò, all’udienza del 3 dicembre ha detto, testuale: “A me non mi hanno detto di fare nulla se passavano macchine”. Contestazione formale.
Presidente: Bene.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Allora…
(voce non udibile)
Presidente: Scusi avvocato, per cortesia. Non mettiamo altra carne al fuoco.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Perché prima, se vuole le rispondo, perché prima aveva dichiarato diversamente al Pubblico Ministero… Chi è che cominciò a sparare a Baccaiano?
G.L.: Pietro.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Piero? Perché lei nell’incidente probatorio, le contesto che ha usato il plurale cinque volte. Dice sempre: ‘cominciarono a sparare, li ripresero per bene’…
Presidente: Sì, ma su questo punto ha chiarito tante volte che quando dice sparare, si riferisce sempre al Pacciani. Non ad altre persone.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: In ogni caso, con riferimento alla domanda precedente, Presidente, gli contesto anche che lui non era a 40 metri di distanza dalla macchina del Pacciani, pagina 33…
Presidente: No dal Pacciani, dalla macchina dei ragazzi.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Va beh, dice: “io ero più indietro, sarò stato a quattro o cinque metri”, quindi a due passi, “sempre dalla parte opposta”
Presidente: Questo lo so, ma nel grafico che… È diverso.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: D’accordo. Quindi fu Pacciani a sparare?
G.L.: Sì.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: E quanti colpi sparò?
G.L.: Sparò diversi, un ho mica… un so quanti gl’erano.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Come?
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Più o meno. Da uno a nove, il caricatore son nove colpi.
G.L.: Che ne so se gl’ha sparati tutti.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Eh?
G.L.: Io ho detto, ho sentito quattro o cinque.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Quattro o cinque.
G.L.: Se gl’eran di più…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Senta, no perché a pagina 4 del volume II dell’incidente probatorio, lei dice così, glielo leggo prima. Dice: “Prima gli spararono dalla parte di là, dove c’era la piazzettina”
G.L.: Dalla parte della piazzetta. Ma se un me lo spiega…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Glielo sto leggendo. Sto leggendo le sue dichiarazioni. “Poi io vidi che ero vicino alla macchina lì, vidi la macchina, continuava ad andare verso il di là”.
G.L.: Dalla parte opposta in do’ avevo la macchina io.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: “Però di là – e siamo a 4 – gli cominciarono a sparare e li freddarono insomma, li cosarono”. Li. Io un c’ho capito nulla. Potrebbe spiegarmelo per cortesia?
P.M.: Presidente, chiedo scusa. Io su questa domanda, ho sentito sempre la stessa risposta e sempre la stessa domanda quattro o cinque volte.
Presidente: Lo so, lo so e lo so.
P.M.: Presidente…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Io non ho capito. Voglio dire, chiariamo questo…
P.M.: Chiariamo…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Si sottopone ad esame e si fa interrogare oppure no? Perché Pubblico Ministero, lei stamattina è particolarmente agitato.
P.M.: No…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Sì.
(brusio)
P.M.: Avvocato, ma si figuri!
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Lei ha sempre aleggiato un sorriso indulgente, quasi nei confronti degli avvocati. Stamattina è arrabbiatissimo e sta continuando in linea come ha fatto prima al collega Filastò.
Presidente: No, no.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Io vorrei sapere se mi consente, lei stamattina bonariamente di fare il mio lavoro oppure no.
P.M.: Sì, io…
Presidente: Va beh, sono le due e mezzo. Credo che si può sospendere.
P.M.: Bene, grazie.
Presidente: Si rinvia a martedì mattina ore 10.30.
Avvocato: Presidente, scusi una cosa soltanto. Io martedì mattina a mezzogiorno ho un processo, non vorrei però venir meno alla facoltà di fare il controesame.
Presidente: No, no. Prima c’è da fare il Presidente… No, prima di tutto non è un diritto fare il controesame…
Avvocato: No, un momento. Se lei è d’accordo, però voglio dire…
Presidente: (voce non udibile)
Avvocato: .. voglio dire: bisogna proprio iniziare alle dieci e mezzo?
Presidente: Io l’ho segnato per dopo l’esame del… del controesame del…
Avvocato: Martedì soltanto alle dieci e mezzo, bisogna iniziare? Non si può iniziare prima?
Presidente: C’è l’avvocato Filastò, cortesemente mi ha detto che deve arrivare da Courmayer.  
Avvocato: Se c’è il codifensore, scusa, potresti… non lo ‘ so. Era una domanda la mia, eh, non vuol essere un’imposizione…

5 Dicembre 1997 36° udienza processo Compagni di Merende

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *