9 Dicembre 1997, 37° udienza, processo, Compagni di Merende Mario Vanni, Giancarlo Lotti e Giovanni Faggi per i reati relativi ai duplici delitti del MdF e Alberto Corsi per favoreggiamento.
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Presidente: Buongiorno.
P.M.: Buongiorno, Presidente.
Presidente: Stamattina siamo un po’ in ritardo, perché anche è mancato un Giudice popolare. L’avvocato Filastò arriverà a momenti, credo, comunque si può iniziare lo stesso, c’è l’altro, c’è il suo collega. Elisabetta, prendiamo posizione delle parti. Vanni: presente. C’è l’avvocato Mazzeo. Fenyes per Faggi. Zanobini presente, per Corsi. Bertini per Lotti. Poi abbiamo Pellegrini, Colao, Curandai… e Curandai mi sostituisce anche le altre parti civili. Va bene? Prego, può entrare Lotti.
Avv. Stefano Bertini: Presidente, mi perdoni.
Presidente: Ah, scusi.
Avv. Stefano Bertini: Avvocato Bertini. Il signor Lotti non sta bene, ha avuto un’emorragia stanotte e ha tuttora un tampone nel naso. Chiedeva se era possibile contenere nel minimo il suo impegno odierno, perché, veramente, ha dei problemi.
Presidente: No, dico subito che noi possiamo fare udienza massimo fino alle 2.
Avv. Stefano Bertini: Certo.
Presidente: Perché il pomeriggio l’aula è occupata da altra Corte.
(brusio)
Avv. Stefano Bertini: Può darsi…
Presidente: Credo che già sono le 11, quindi in un paio d’ore si…
Avv. Stefano Bertini: Perché probabilmente lo stress di questi giorni…, ha avuto questa emorragia al naso che gli è stata provocata non so da che cosa. Tuttora ha un tampone nel naso.
Presidente: Vediamo se può parlare.
Avv. Stefano Bertini: Questo, ecco, perché la Corte lo sappia.
Presidente: Ne terremo conto. Se poi non si sente, non si sente. Che c’è da fare.
Avv. Stefano Bertini: Certo, grazie.
Presidente: È necessario che sia in condizione di parlare e di riferire. Quello che mi raccomando a tutti: evitiamo di fare un’udienza come venerdì, perché non giova a nessuno.
Avvocato: Senz’altro, Presidente. Senz’altro.
Presidente: Bene.
Presidente: Lotti, allora, come va oggi, bene?
G.L.: Non tanto bene.
Presidente: Ha il tampone al naso?
G.L.: Eh, sì. Ieri mi sortiva il sangue bene, stamani uguale.
Presidente: Il sangue dal naso. Nulla di grave, anzi, in un certo senso, è meglio.
G.L.: Sento…
P.M.: Ha un po’ di pressione alta.
Presidente: Eh, difatti.
G.L.: Che voi fare.
Presidente: Comunque, ora…
G.L.: Guarderò di dire qualcosa, però, se ce la fo dopo non lo so.
Presidente: Come? Eh, lei mi dice quando non se la sente, interrompiamo quando vuol lei, pian piano si va avanti. D’altra parte prima si finisce e meglio è, capito, nell’interesse di tutti. Bene? Lei mi avverte, come le altre volte, quando vuole sospendere.
G.L.: Sì.
Presidente: Bene. Avvocato Mazzeo.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Sì, Presidente.
Presidente: Ora parla l’altro difensore di Vanni, capito?
G.L.: Sì, sì.
Presidente: Le fa alcune domande l’altro difensore del Vanni.
G.L.: Sì, sì.
Presidente: Bene.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ecco, Lotti, volevo chiederle: lei c’è mai stato in macchina insieme a Pacciani?
G.L.: No.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: No. Però è in grado di dire che tipo di condotta di guida aveva il Pacciani? Lei l’ha seguito, no, diverse volte in macchina.
G.L.: Come tutti, un lo so io.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Non so, che impressione ha avuto, lei? Che fosse una guida spericolata, prudente?
G.L.: Per me l’era prudente, poi… quando son stato dietro io, poi dopo un lo so; se guida diverso questo…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Perché lei ha detto, a proposito di Vicchio, no, quando voi vi allontanaste dopo il fatto, no, su quello stradello sterrato…
G.L.: Sì.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: … che, insomma, lui andava forte, pigiava. Tant’è vero che lei, con la polvere che aveva davanti, dice: ‘un vedevo quasi nulla’. Ecco, che impressione ebbe, allora, che andasse forte, che avesse una guida sicura?
G.L.: La strada la conosceva meglio che di me, perché se ero dietro, io… la conosceva meglio di me la strada.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Comunque, dovendo dare proprio un’opinione sua, per quello che può valere. Cioè, lui era uno che guidava sicuro, tranquillo, anche da solo, diciamo, un guidatore esperto oppure le sembrava un guidatore, in generale, di quelli prudenti, che hanno un po ‘ di paura magari e che vanno un po ‘ piano?
G.L.: Quello d’altra parte un lo so mica se gl’ha paura o no. Io gl’è vent’anni che avevo la patente, ma io so’ stato sempre prudente sulle cose. È più facile che gli altri venivano sulle cose…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: No, chiedevo un’impressione magari del Pacciani. Se era un tipo nervoso, perché so che lei l’ha seguito spesso in macchina, no? Quindi magari frenava, frenate brusche.
G.L.: Tanto perfetto unn’era; nervoso gl’era parecchie volte, sicché unn’è che… Anche parlando voleva sempre ragione, a dire la verità, sicché…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Quindi, lei dice: se era nervoso di natura, era nervoso anche quando guidava.
G.L.: Nervoso… tante volte sono anch’io, unn’è mica detto che lo facci perché… le persone un siamo fatte tuttte uguali, uno in un modo, uno in un altro…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Certo, certo. Senta, le volevo chiedere alcune cose a proposito – calmo, eh, tranquillo – di Giogoli, Giogoli 1983, cioè i tedeschi, il furgone. Lei ha detto, in alcune udienze passate, che a Giogoli c’era stato altre volte, se non sbaglio, perché era andato a trovare una sua cugina.
G.L.: Allora quello un può nemmeno andare a trovare un parente? Un lo so…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: No, la domanda è: lei aveva un parente in quella località?
G.L.: C’aveo la cugina a Scandicci.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ecco, si.
G.L.: E questo, uno un può andare a trovare… un so, io.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ecco, ma quella strada, quella strada che bisognava percorrere, diciamo, per andare a trovare questa sua parente e poi al lato della quale c’era questa piazzola dove c’era il… lei l’aveva percorsa nei giorni immediatamente precedenti il fatto?
G.L.: No, no. Io un c’andavo mica sempre dalla mi’ cugina, c’andavo… so’ stato anche un anno senza andacci, sicché unn’è che c’andavo spesso.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Perché mi pare che al Pubblico Ministero – mi correggerà se sbaglio, il Pubblico Ministero – all’udienza del 27 novembre lei ha detto, a domanda: “Aveva visto nei giorni precedenti quel furgone?” Lei gli ha risposto: “No”, però ha ammesso di aver più volte percorso quella strada anche nei giorni precedenti l’omicidio, duplice, per andare a trovare una sua cugina. E ha anche specificato che era l’unica strada percorribile. Ora mi pare che ci sia un po ‘ di contrasto. . .
G.L.: O un l’ho già detto che sono andato, che c’ero andato.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Quindi, allora, lei conferma che, fino ad alcuni giorni prima del fatto, quella strada – la strada intendo… sarà una provinciale – l’aveva percorsa?
G.L.: Ma quella strada bisogna passi di lì…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: No, guardi, basta che mi dica sì o no, guardi, senza altro.
G.L.: Ma io ci sono andato dalla mi’ cugina, ma…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Basta. Anche poco tempo prima che succedesse il fatto.
G.L.: Come fo a ricordarmi? C’ero andato una volta o due, ma mica… un mi ricordo di preciso quando 1’era.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Va be’, chiedevo questo…
G.L.: Il giorno…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: … questo piccolo contrasto. Ecco, a proposito del momento degli spari, no…
G.L.: Di Giogoli?
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Sì, di Giogoli, quel furgone dei tedeschi. Lei ha detto, già nell’incidente probatorio e poi l’ha ripetuto, che non aveva mai preso in mano prima una pistola. È vero?
G.L.: Sì.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Conferma questo, vero? Ecco, ci fa vedere, per cortesia, il gesto di come la impugnò in quell’occasione?
G.L.: Mah, se uno un l’ha mai adoprata da principio un sa come prendila.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Eh.
G.L.: Per il manico, così, però lì ero un po’ impaurito sicché un sapevo come prendila.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Va bene, può fare il gesto, per cortesia?
G.L.: Normale, come…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Lei è mancino, vero?
G.L.: Eh?
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: È mancino, lei.
G.L.: Sì.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ecco.
G.L.: Così, che posso fare?
Presidente: Si spara anche con la mancina.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: No, ma se potesse cortesemente, cortesemente, far vedere proprio il gesto, nel senso come teneva il braccio, se era molle, rigido. Mi spiego?
G.L.: Mah, lì per lì unn’era tanto… impaurito, insomma…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ma il gesto, se lo ricorda il gesto?
G.L.: E certo.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Me lo può rifare, per cortesia?
G.L.: La presi così, però…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ecco, faccia conto, guardi, faccia conto che, dove c’è la televisione, c’è il furgone dei ragazzi, no?
G.L.: Eh.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Quindi, lei guardava il furgone, ha detto, e avrà fatto un gesto per sparare, no?
G.L.: Unn’è che l’abbi tenuta ferma. La mana la trillava un po’, unn’è… Sicché gl’è partito così, non lo so se gli ho presi o no.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Se fosse così cortese, magari se, per favorirla, le do una pistola giocattolo, se la mette in mano e ce lo fa vedere a tutti quanti, il gesto.
G.L.: Il gesto…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: È importante, Presidente.
G.L.: … io gliel’ho bell’e fatto vedere, gl’era così.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Se il presidente è d’accordo, io ho una pistola giocattolo…
Presidente: Ma lui non è che…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: … gliela metto in mano e ce lo fa vedere.
P.M.: No, Presidente…
Presidente: … su questi punti non è che vuole collaborare molto, perché lui il suo ruolo…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: No, ma siccome ha detto… No, le spiego, Presidente. Allora, torno sull’incidente probatorio, anche ai fini di eventuale contestazione, forse anche per ricordargli un po’ quello che ha dichiarato. Pagina 17 del volume II. Lei ha dichiarato, dice: “Ma io l’ho vista quel giorno per la prima volta, sicché non so nemmeno come si fa a cosarla”.
G.L.: Insomma, a reggila in mano.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ecco, ma io le avevo chiesto solo il gesto, ora mi costringe a leggere tutto. Va be’, comunque dice: “L’avvocato voleva sapere se lei sentì un botto forte…”.
Presidente: Insomma, lui ha sparato, lo dice lui che ha sparato. Comunque sia ha sparato.
P.M.: E non sa se li ha presi. Ha sempre detto…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Scusi, no, la domanda è diversa, Pubblico Ministero. Mi lasci finire, per cortesia. Le leggo quello che ha dichiarato. Lei ha dichiarato : “Da principio sento dei colpi, però non mi orizzontavo.” Il Giudice le chiede: “Però i colpi, il clamore era forte?” E lei risponde: “Un po’ sì.” Dice: “Io presi il dito così, normale, però avevo come la mano immobile, sicché non è che…”.
G.L.: O me l’ha tenuta lui per premere il coso, perché 10 un ce la facevo a cosalla.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Come? Ah, gliel’ha tenuta Pacciani? No, perché questo io…
G.L.: Da principio sì, perché non sapevo, impaurito a quella maniera, un mi riusciva di pigia’ il coso, il cosino che c’è sotto, no?
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Allora faccia capire, gli ha messo la mano… la pistola in mano, ecco.
G.L.: E poi m’ha detto come fare. Io se unn’ho mai visto una cosa…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ce lo spiega anche a noi come le ha detto di fare?
G.L.: Eh?
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ce lo dice anche a noi come le ha detto di fare Pacciani? Siccome la sta dicendo per la prima volta questa cosa.
P.M.: No, no, l’ha sempre detto. Se lei legge il verbale.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Nell’incidente probatorio non parla di Pacciani che gli tiene la pistola.
P.M.: Allora legga il verbale.
Presidente: Va be’, va be’, non cominciamo.
P.M.: No, dice non l’ha mai detto.
Presidente: Bene, allora.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Nell’incidente probatorio non l’ha mai detto.
P.M.: E allora legga il verbale.
Presidente: Senta, cosa le ha detto Pacciani?
G.L.: Se mi fa parlare, sennò…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Volentieri.
G.L.: Davanzo…
Presidente: Siamo qui apposta.
G.L.: … un ce la fo nemmeno a parlare per me, sicché.
Presidente: Siamo qui apposta per sentirlo parlare.
G.L.: Lasciò la macchina in quella piazzolina, indo’ c’è…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Sì.
G.L.: … per andare indo’ gl’è il furgone. E mi… coso… piano piano. Poi arrivo a punto e c’è lui, mi chiama, dice… e mi dà la pistola. Dice: ‘bisogna che tu spari te’. Questo sono rimasto un po’… a quel punto lì sono rimasto un po’ male, perché non avevo mai visto una cosa. Lì per lì un sapevo i’ che fare. E allora, piano piano, ce l’ho fatta, però un so se l’ho presi o no, quello…
Presidente: Va be’.
G.L.: Dalla paura…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ecco, ma lei era emozionato, lei in quel momento?
G.L.: Altro che emozionato.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Emozionato, ecco.
G.L.: Poi dopo l’ha presa lui e gl’è andato avanti…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Perché a me pare di ricordare – e mi correggerà ancora il Pubblico Ministero, sennò leggo il verbale dell’incidente probatorio – che, nella successione dei fatti, lei ha dichiarato che prima cominciò a sparare il Pacciani.
G.L.: No.
Presidente: No, no.
P.M.: No, via avvocato.
(brusio)
P.M.: O perché deve fare…
Presidente: Su, su.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Mi sembrava che poi gliela avesse data…
Presidente: No, no, ha sempre detto la prima…
P.M.: L’ha sempre detto.
G.L.: Avvocato, perché mi fa questa domanda? Ho di già spiegato tutto…
Presidente: Avvocato. Scusi Lotti, ora lasciamo stare.
G.L.: Lo so, ma io…
Avv. Aldo Colao (forse): Presidente…
Presidente: Ha sempre detto… Mi dica.
Avv. Aldo Colao (forse): Presidente, mi perdoni, 10 secondi. Io vorrei fare un’istanza formale a questo punto. Quando si fa una contestazione, signor Presidente, si prende…
Presidente: No, no, ora non cominciamo a dare lezioni di…
Avv. Aldo Colao (forse): No, no, no.
(brusio)
Presidente: No, avvocato.
Avv. Aldo Colao (forse): No, Presidente, questa è una cosa importantissima.
Presidente: No, no.
Avv. Aldo Colao (forse): Cioè, la contestazione si fa col verbale in mano, leggendo la parte da contestare.
Presidente: Va bene.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Esattamente quello che sto facendo.
Avv. Aldo Colao (forse): Ecco. Non si dice: ‘per quel che mi ricordo’.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Allora, guardi, quando al suo assistito… pardon. Quando al Lotti ho detto che cosa voleva dire quando lui dichiara a verbale, a pagina 18, volume II dell’incidente probatorio: ‘ci spiega che significa “avevo la mano come immobile, perché non è che”…’, io finora non l’ho capito.
Presidente: Avvocato, questa è la sua…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Comunque, prendo atto, la contestazione l’ho fatta, per quanto possa valere, poi… è chiaro? Ecco, lei ha detto…
Presidente: (voce non udibile)
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ecco, restiamo a questo momento, no? Cioè in cui Pacciani le mette in mano la pistola, in qualche modo la guida, le dice come fare, però, poi, lei ha detto gliela riprese di mano, no?
G.L.: Perché gl’ha visto un mi riusciva fare quello che dovevo fare, insomma.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Comunque lei ha tirato qualche colpo?
G.L.: L’ho tirato, però…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: E quindi gliel’ha ripresa di mano perché evidentemente era scarso insomma, ecco, non era…
G.L.: Ero scarso come…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ecco, ho capito. Benissimo. Lei nel frattempo, siccome lei ha guardato il furgone, evidentemente, mentre aveva la pistola in mano, immagino.
G.L.: Come?
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Lei, quando ha sparato, almeno contro il furgone, avrà sparato, no? Ecco. Lei ha notato dei movimenti dentro il furgone?
G.L.: Mah, dentro non ho visto niente, perché c’era il vetro… per l’appunto il vetro gl’era opaco. Quel vetro metà, sicché non un si vede tanto bene dentro…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ho capito.
G.L.: … se s’enno, o no. Questo…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Non ha notato movimenti. Ecco, ha sentito niente però?
G.L.: No.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Durante tutta l’azione di sparo, prima lei, poi Pacciani, ha sentito niente dentro al furgone?
G.L.: Quando ho cosato io no, non ho sentito niente.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: E dopo? Quando l’ha presa in mano Pacciani?
G.L.: Quando gl’ha sparato lui si sarà sentito qualche cosa, ma con gli spari non si sente mica bene, se gl’abbiano gridato o lamentato.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Allora, io le contesto che, a pagina 48 del I volume, primo fascicolo dell’incidente probatorio, a domanda del Pubblico Ministero: “Ma dentro cosa succedeva? Qualcuno gridava, o erano subito morti?” Lei ha risposto: “Si sentiva dei lamenti”. Qui era più sicuro.
G.L.: Avrò sentito dei lamenti, ma proprio preciso non credo.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Va be’, comunque, ho fatto la contestazione. Ecco, un’altra domanda sempre sul modo come lei ha sparato. Lei per sparare, in quegli attimi lì quando Pacciani le mise la pistola in mano, è stato in piedi normale?
G.L.: Son rimasto lì fermo come un coso…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Cioè, non è che si è alzato sulla punta dei piedi, o si è abbassato sulle ginocchia?
G.L.: No, no.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: No.
G.L.: Son rimasto lì… non so quante, un pochino. Perché ero rimasto un po’… un po’ bloccato insomma.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Sì, sì, ho capito, in piedi normale. Ecco, ma quando ha tirato il grilletto, no? Il sobbalzo, lo scatto nella mano della pistola l’ha sentito quello?
G.L.: Qualche colpo l’ho sentito: uno o due.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ascolti Lotti, mi spiego. Qualunque pistola, anche una di piccolo calibro, se uno impugna – come dice lei – con una mano sola, così no?
G.L.: Eh.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Non c’è versi, sparando fa un po’ di rinculo, si chiama, ha capito? Quindi le volevo chiedere se ha ricordo di questo effetto.
G.L.: Non lo so, può anche darsi. Non lo so, non son sicuro.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Tant’è vero che la prima cosa che insegnano, in qualunque poligono di tiro, quando ci va un principiante, è che va presa così, per evitare il rinculo.
P.M.: Forse la 22 non è come dice lei.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ma io faccio notare questo. E chiedevo, appunto, se, avendola impugnata soltanto con una mano…
P.M.: (voce non udibile)
Presidente: … di sapere se ha quell’effetto…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Se ha sentito l’effetto del rinculo oppure no. È una domanda.
P.M.: Ha detto di no, perché la 22…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ha detto di no, ha detto che non l’ha sentito anche se l’ha impugnata.
P.M.: Perché la 22 non lo fa.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Va be’, quello si vedrà.
P.M.: E si vedrà.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Sì. La 7 e 65 lo fa, perché c’ho lo io. Quindi, non vedo perché non lo deve far la 22. Allora, ecco, il Pacciani, no?, quando prosegui poi l’azione di sparo, cioè, le levò la pistola di mano. Perché lei dice che, probabilmente, era scarso,… vedeva che non … E continuò a sparare lui, no?, ha detto.
G.L.: Sì.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Lei notò se il Pacciani si sollevava sulla punta dei piedi, oppure si abbassava sulle ginocchia, mentre sparava? Oppure era normale anche lui?
G.L.: Ma gliel’ho detto di già. Io rimasi lì come bloccato, un so mica come l’andette a finir dopo.
Presidente: Lui rimase dalla parte della strada e loro…
G.L.: No, no alla strada. Io rimasi dalla parte di qua.
Presidente: Si capisce.
G.L.: Lui dalla parte di qua. Dalla parte di qua, gli è di là. Lui, rimase dalla parte di qua.
Presidente: La parte di qua…
G.L.: Sì…
Presidente: … il furgone, quello che dava verso la strada. Via, sennò non è che…
G.L.: … questo fermo così, come un coso.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ecco, va be’. Ma, dunque, prima stavate uno accanto all’altro, no?, e guardavate tutti e due il furgone. Infatti, gli ha messo la pistola in mano. Poi, gli ha levato la pistola di mano ed è andato dalla parte di là. Dove è andato? Dalla parte opposta del furgone?
G.L.: Dalla parte in do7 c’è il volano, dalla parte di là.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: La parte dove c’è il volano è la parte davanti, Lotti.
Presidente: Voleva dir la parte…
G.L.: Ho detto dalla parte di là.
Presidente: La parte sinistra.
G.L.: Dalla parte opposta.
Presidente: Dalla parte opposta.
G.L.: Da una parte c’è il volano, e a metà c’è in do’ gli ha…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: E va be’, ma lei che ha fatto? E’ rimasto sempre fermo dov’era? Correva il rischio di essere colpito a sua volta.
G.L.: E mi sarò spostato. Ora, come a ri… Io…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ma, non ho capito…
G.L.: … mi sarò spostato di sicuro.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: … è lì dall’altra parte, scusi. Va be’. E il Vanni dov’era, in quel momento? Cioè, durante quest’azione di sparo, il Vanni dov’era?
G.L.: Mah, sul momento unn’ho visto per bene in do’ l’era. Perché, a quel punto lì, mi sono spostato un pochino più su; poi, non ho visto più nulla.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ecco, ma non l’ha visto il Vanni in quel momento? E quand’è che comincia a vedere il Vanni lì, a Giogoli?
G.L.: Dalla parte di là, dalla parte di là di’ coso. Ma dopo, poi, mentre mi sono spostato e sono andato su. Poi, Pacciani si è rivolto da quest’altra parte e gli ha visto anda’ via, ha visto allontanarmi.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Sì.
G.L.: Su, verso la macchina. M’ha detto: ‘te, tu stai qui’. Ma i’ che devo sta’ qui? Piano piano, dopo, dopo gli hanno aperto lo sportello e gli hanno visto che gli eran du’ omini.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ecco, ma vide se il Vanni impugnava il coltello?
G.L.: Sì, l’aveva, in quel momento lì, sì. Però, quando gli hanno aperto il coso e gli hanno visto du’ omini, quell’altro si incominciò a arrabbiare, e allora io cominciai a allontanarmi.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ho capito.
G.L.: Perché un lo so mica i’ che voleva far dopo.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ecco, ma quando Pietro aprì lo sportello, sparò altri colpi?
G.L.: No, in quel momento lì non ho sentito dei colpi. Li ho sentiti quando gli è andato dalla parte opposta.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Poi non ha più sparato?
G.L.: No.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: No, sa perché glielo dico? Perché sotto il sedile anteriore sono stati trovati due bossoli. Sicché, anche dentro sono stati sparati dei colpi.
G.L.: Io mi sono allontanato.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Va be’, quindi non è impossibile, che siano stati sparati dei colpi da dentro.
G.L.: Mah, io li ho visti sparare dalla parte di fuori.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Sì, ho capito. Lei dice che, quando aprì lo sportello, non furono sparati colpi. E io le contesto questa circostanza, che è oggettiva insomma, ecco.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Senta, quanto è alto lei, scusi?
G.L.: Perché?
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Mah, perché vorrei sapere quanto è alto.
G.L.: Sono un metro e 78.
Presidente: C’è anche l’incidente probatorio, eh.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Sì. Però lui nell’incidente probatorio, Presidente, precisamente… ora lo rileggiamo, a pagina 63-64 del volume III, dichiara così. E la circostanza mi permette di sottolineare proprio a lei, Presidente, è molto importante, lei saprà, lo sa anche il Pubblico Ministero che era Pubblico Ministero al processo Pacciani: fu fatto un esperimento, al dibattimento, per stabilire l’altezza del Pacciani. E, dunque, lui ha dichiarato, il Lotti, a pagina 64 dice: “Sui documenti c’è un metro e 78. Non lo so se hanno sbagliato quelli, quando sono andato alla visita. Non lo so”. Ecco, quindi, poi dice: “C’ho un’età, quindi può anche darsi che sia cambiata”. Dice: “Insomma, scalzo, quando ero alla visita militare, ero un metro e 78”.
G.L.: … unn’ero, perché se uno gli è un metro e 78, un sarà…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ecco, no, io voglio sapere quanto è alto ora, lei. Se lo sa.
G.L.: Se son stato sempre un metro e 78, perché devo abbassarsi? Non lo so.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Va be’, chiederei un accertamento, Presidente, su questo. La circostanza è evidente…
G.L.: Mah, nell’invecchiare uno può darsi si…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: … che è rilevante. In quanto, anche per la completezza di informazione dei Giudici non togati, uno dei pochi dati oggettivi del fatto di Giogoli è che, tutti i colpi sparati contro il furgone, si trovano a un’altezza che va da 137 a 140 centimetri da terra. Quindi, in pratica, a un’altezza costante da terra. Siccome Pacciani, se non mi sbaglio, è alto 1 metro e 64 – lo sa il dottor Canessa meglio di me -, e lei continua a dire che è alto un metro e 78. Questo passaggio di pistola, stride un po’. Quindi, sulla rilevanza della circostanza, mi pare…
Presidente: Avvocato, questa è discussione, eh?
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Discussione. No, però mi permetto di sottolineare, senza entrare nel merito, Presidente, che, analogo accertamento è stato fatto durante il processo Pacciani. Poi, naturalmente, riterrà la Corte se è importante o meno.
Avv. Stefano Bertini: Presidente, mi permetto di ricordare che, quando depose in quest’aula la dottoressa Cucurnia, disse anche appunto che un vetro del furgone era andato in frantumi.
Presidente: Sì sì.
Avv. Stefano Bertini: … era all’altezza del proiettile che l’aveva colpito, perché il vetro non c’era più.
Presidente: Bene.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Va be’, qui dovrei fare la discussione. Però credo che agli atti della causa ci sia la perizia disposta dalla Procura della Repubblica di Firenze.
Presidente: Avvocato, allora, però, andiamo avanti con 1’interrogatorio.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: No, se non ci fosse, ne chiedo l’acquisizione – e la produco io – della perizia criminologica del professor Francesco De Fazio, Gagliani e Luberto, sui delitti fino al 29 luglio dell’84. Quindi, compreso Giogoli. E disposta dalla Procura della Repubblica di Firenze. Dove si dice, ecco, quello – in modo molto più specifico e scientifico – quello che sto accennando qui. Questo dico per supportare la mia richiesta, sulla quale insisto, di accertamento circa l’altezza del Lotti.
Presidente: Comunque, ammesso anche che sia qualche centimetro più basso ora, non era certo nell’83.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Prego, Presidente? Scusi?
Presidente: Va riferita, l’altezza, all’83, non ad oggi.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Oh, io ribadisco la richiesta. Poi, la Corte, riterrà di accoglierla o meno. Io faccio formale richiesta di accertamento dell’altezza di questo signore, con riferimento alla dinamica del fatto così come lui l’ha riportato. Poi, la Corte si pronuncerà o motiverà, ecco.
Presidente: Ora andiamo avanti.
P.M.: Se è una richiesta formale, poi vorrei io dire qualche cosa…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Naturalmente.
Presidente: No no, ora, ora andiamo…
P.M.: Perché viene fatta una richiesta nel corso di un esame.
Presidente: Sì sì, va bene.
P.M.: A me va benissimo anche dopo, eh?, non c’è problema, Presidente. Come ritiene lei.
Presidente: Va bene, si esprima pure, a questo punto.
P.M.: Sì, Presidente.
Presidente: … con le istanze.
P.M.: Vorrei…
Presidente: … per far l’esame. Andiamo.
P.M.: Se è istanza, allora, vorrei che fosse completo il dato che viene posto all’attenzione della Corte, sicuro che la Corte conosce gli atti o, comunque, in qualsiasi momento può verificare ciò che dico. Vi viene fatto presente che, nel dibattimento a carico di Pacciani, è stato acquisito l’elaborato dei professori De Fazio, Luberto, eccetera, relativo alla presunta altezza dello sparatore. Voglio far presente – vorrei che la Corte andasse a controllare quei verbali che sono stati forniti – che, nel corso del dibattimento, i professori De Fazio e colleghi fecero presente di come quella misurazione che loro avevano fatto difettava di conoscenze circa l’esatto punto in cui si trovava il furgone. E ci spiegarono come era una misurazione che sarebbe andata bene, nel caso in cui loro avessero avuto la certezza che il furgone era in piano. In quella sede, il professor De Fazio spiegò come quell’indicazione era un’indicazione purtroppo aleatoria; e spiegò perché l’avevano data. Quindi vorrei che la Corte, nel valutare l’ammissione o meno di questo accertamento richiesto, tenesse presente che non ci si può, in questo momento, fondare su quell’accertamento che era nelle carte, perché in dibattimento fu spiegato come era il problema dell’altezza. Giustamente lei, Presidente, ha fatto presente che la dottoressa Cucurnia ci ha ricordato a tutti che c’era un vetro rotto, ed esattamente dalla parte in cui ha sparato il Lotti. Così come lui dice. Tutto questo per dire che ci sono dati più che sufficienti perché la Corte possa valutare le dichiarazioni del Lotti, al di là di un esame ulteriore sulla sua altezza. Quindi, mi oppongo.
Presidente: Bene. La Corte si riserva di provvedere su quest’istanza, avvocato.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Sì.
Presidente: Prego, se vuol continuare l’esame.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Sì. Ecco, prima di andare a Giogoli, Pacciani e Vanni le dissero che avevano intenzione… dice, per fare un lavoretto e basta, oppure specificarono anche che il lavoretto consisteva nello staccare le parti della donna, eccetera, eccetera?
G.L.: Questo, un me l’hanno detto, lì. Quello di Giogoli?
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Sì.
G.L.: No.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Le dissero solo: ‘si va a fare un lavoretto’. Ecco, no, perché pare invece – e qui le faccio una contestazione – che lei lo sapesse, invece, quello che avevano intenzione di fare.
G.L.: Sì, me l’avevan detto innanzi qualche giorno.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Cosa gli avevano detto?
G.L.: Che dovevano anda’ in questo posto.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: No no, dico, che avevano intenzione di fare le escissioni, che avevano intenzione di staccare le parti della donna, pare che lei lo sapesse da prima di andare a Giogoli.
G.L.: Sì, quello che facevano dopo. Ma lì, se gli eran du’ omini, come facevano?
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: No, lei mi deve dire, dunque no, me l’ha già detto. Glielo ripeto, perché poi le faccio una contestazione e le leggo quello che ha già dichiarato. Lei ha detto…
G.L.: Perché deve far la contestazione, se ho detto…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Eh, perché lei ha già fatto una dichiarazione. Ora gliela leggo. Allora, lei ha detto che non sapeva che andavano a fare le escissioni. Glielo ripeto di nuovo: lei non lo sapeva che andavano non solo a uccidere, ma a tagliare le parti della donna? Lo sapeva o non lo sapeva?
G.L.: Eh?
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Lo sapeva o non lo sapeva?
G.L.: Sì, lo sapevo, sì.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Lo sapeva da prima?
G.L.: Sì.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Però, un minuto fa ha detto che non lo sapeva.
G.L.: No, l’avevo spiegato pare…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ah, sì?
G.L.: L’avevo spiegato parecchie volte, anche quegli altri giorni.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ma lo sapeva o non lo sapeva?
Presidente: E gli ha detto che…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Non si capisce niente!
Presidente: … sapeva, lo sapeva…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Prima dice non lo sapeva, poi dice lo sapeva.
(brusio)
G.L.: Gli è quattro giorni che sto qui a parlare…
Presidente: Scusi, eh? Scusi, Lotti, per cortesia. Si fa una domanda, se la cosa non torna, può contestare. Ma una volta che ha avuto la risposta, non può farlo tornare indietro.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Allora, guardi, io le contesto che, a pagina 6 del volume II dell’incidente probatorio, a domanda dell’avvocato Colao, parte civile, lei dice su quest’argomento, dice: “Vorrei chiederle dell’83, dell’omicidio dell’83. Vorrei chiederle, si arrabbiarono quando videro che erano due uomini? Chi si arrabbio?”. E lei risponde: “Si arrabbiò uno, un certo Pietro Pacciani”. “Allora non fu il Vanni ad arrabbiarsi?”. “No, era Pietro”. “E perché si arrabbiò?”. “Perché?”, dice lei. “Si arrabbiò, vide che erano due uomini invece che un uomo e una donna”.
P.M.: Dov’è la contestazione?
Presidente: … l’ha sempre detto.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Mi lasci finire di leggere, perbacco, Pubblico Ministero! Sto leggendo un verbale, mi blocca a mezzo verbale, mi blocca.
P.M.: O stia calmo, stia calmo!
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Non abbia questo tono, guardi.
P.M.: Sì, ma io ce l’ho…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Proprio si addice poco a un’aula di giustizia, questo ‘stia calmo, stia calmo’, eh.
P.M.: (voce non udibile)
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Se lei mi lascia finire di leggere il verbale, dopo potrà fare le opposizioni che vuole. Ma come fa a sapere quello che sto leggendo, scusi?
Presidente: Allora, legga la parte che interessa.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ma la sto leggendo, Presidente.
P.M.: No, ha letto una parte che l’imputato Lotti aveva già…
Presidente: L’ha sempre detto, andiamo.
P.M.: Quindi è sempre la stessa cosa. Quindi, la mia contestazione, almeno fino a questo punto, Presidente, la…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ripeto, io non ho letto…
Presidente: Leggiamo quello che vuol sapere.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: La vuol fare prima o dopo, la contestazione, Pubblico Ministero?
Presidente: Senta, intanto non è consentito parlare e becchettarvi come…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Eh, ma lo dico.
Presidente: … per cortesia.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Guardi, io stavo facendo il mio controesame, Presidente. Che è disciplinato da alcuni articoli del Codice di procedura, che lei conosce meglio di me.
Presidente: Io ho l’impressione, a volte, che le norme del Codice si mettano un po’ sotto i piedi.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ma guardi che il 499 e il 506 dicono delle cose chiarissime.
Presidente: Andiamo, andiamo.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Prima mi fa finire di parlare, e poi, se ha da fare le opposizioni, le fa.
Presidente: Bene. Andiamo avanti.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Guardi che è proprio preciso. Quello che stavo per dire, guardi, dice, avvocato Colao, e dopo dice: “Si arrabbiò un certo Pietro Pacciani”. Poi dice l’avvocato Colao: “Perché non potettero staccare le parti della donna?” E lui risponde: “Sì, se sono due uomini…”. Avvocato Colao: “Il Vanni era pronto a tagliare?”; G.L.: “Sì, entrarono in macchina, ma videro che erano due uomini che facevano…”. Il Giudice: “Lì vide il Vanni con un coltello…”, eccola qui. Quindi…
Avvocato: Dov’è il contrasto?
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: … mi pare di…
Avvocato: Dov’è il contrasto?
(brusio)
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: … che lui sapeva già quello che andavano a fare quando…
(brusio)
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: … non quello che andavano a fare nel senso che andavano a uccidere, un lavoretto in generale.
Presidente: Questa è interpretazione sua. Questa è interpretazione sua. Lui ha detto che sapeva che andavano a fare il taglio…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ma c’è scritto qui: “Perché non potettero staccare le parti della donna”.
Presidente: Ma lo dice ora, Dio bono! Lo dice ora.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: L’ha detto nell’incidente probatorio.
Presidente: Ma l’incidente probatorio, se al dibattimento dice qualche cosa, dobbiamo prendere atto…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: E non sta ridicendo… Presidente, questo forse può essere parere di interpretazione, però mostra di sapere… vi faccio rilevare che l’imputato mostra di sapere in quella circostanza, che non andavano semplicemente a uccidere; bensì anche a staccare le parti della donna, da come ha risposto all’avvocato Colao.
Presidente: Ora ha detto di sì.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: No, ora ha detto che non glielo dissero prima di Giogoli che andava a fare anche quel lavoretto…
Presidente: E va beh, allora vediamo le trascrizioni…
P.M.: Si legga la trascrizione, perché l’ha detto ora.
Presidente: Allora, a questo punto Lotti, lei sapeva…
G.L.: Sapevo, sì.
Presidente: … che andava a prendere i seni e le vagine di queste donne qui?
G.L.: Sì.
Presidente: Lasci stare se lì c’era il maschio o non maschio. Quando è andato a far quel delitto, lo scopo era quello?
G.L.: L’era quello.
Presidente: Oh, Dio bono!
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: No, sa perché Presidente? Perché, visto che la risposta del Lotti ora è questa…
Presidente: E va beh, allora lei continua a dire… allora che devo fare?
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Le faccio un’altra contestazione.
G.L.: Presidente scusi, posso fare una domanda?
Presidente: Dica.
G.L.: Perché io c’ho freddo alle gambe, un so se gl’è acceso i’ coso…
Presidente: No, no. È tutto spento. Antonio, è tutto spento?
G.L.: No, perché…
Presidente: È tutto spento, è tutto spento.
G.L.: Mi dà noia, sento i’ freddo alle gambe e mi dà noia. Poi sto così, un lo so…
Presidente: Io la coperta non ce l’ho per fargliela mettere sulle gambe, non lo so che devo fare.
G.L.: Senta un momento, si può avere un pochin d’acqua perché…
Presidente: Sì, sì. Magari un po’ d’acqua, sì.
(voce non udibile)
Presidente: Come?
(voce non udibile)
Presidente: Facciamogli un po’ di caldo, sì.
G.L.: No, ma dicevo l’è tutta insieme, tutta…
Presidente: Lui sente freddo.
G.L.: Perché mi diaccia le gambe, sennò…
Presidente: Accendiamo un po’ di… Prego, avvocato.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Presidente, io contesto, con riferimento all’ultima risposta data dal Lotti, cioè a dire che in occasione dell’omicidio di Giogoli, lui ora ha ricambiato versione, dice: “Io sapevo non solo che andavano a fare dei lavoretti, ma sapevo anche che questo lavoretto in particolare consisteva nelle escissioni”. È vero, siamo d’accordo su questo?
Presidente: … la stessa cosa.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Siamo tutti d’accordo? Benissimo. Allora io contesto che, a pagina 36 del I volume dell’incidente probatorio, a domanda del Pubblico Ministero immediatamente dopo il fatto di Baccaiano – quindi anteriore a Giogoli di un anno, dell’82 – il Pubblico Ministero chiede: “Perché facevano queste cose?” Risposta del Lotti: “Questo non me l’hanno spiegato bene”. E siamo a dopo Baccaiano. Basta. Vado avanti. Eh?
P.M.: Lo scopo, lo scopo.
Presidente: Vada avanti, vada avanti.
Avvocato: (voce non udibile)
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: No, no. Allora gliela leggo tutta, via, e siamo alle solite. Dunque, non c’è problema. “Parlava ancora con Vanni?” “No, i primi giorni non ho parlato niente io”.
P.M.: “Poi?” “Poi non è che abbia parlato subito del fatto. Il fatto era che, a Baccaiano, come sanno tutti, non ci furono escissioni; a differenza da Baccaiano…”
Presidente: Non ci furono escissioni perché l’episodio avvenne in quei termini lì.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Allora…
Presidente: Che sappiamo.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: “No, poi non è che abbiamo parlato subito del fatto”. “E dopo quando ne ha parlato?” “Dopo la settimana, qualcosa di più”. “E cosa gli disse?” “Dissi del fatto di quel coso lì”. “Perché facevano queste cose?” “Questo non me l’hanno spiegato bene. Queste cose a Baccaiano era uccidere e basta. Perché questo è il punto”.
Avvocato: (voce non udibile)
Presidente: Allora torniamo a Baccaiano? Facciamo le domande su Baccaiano?
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: No, no. Non la faccio su Baccaiano. Rilevo questa contraddizione. Se poi alla Corte non servirà la contraddizione, questo sarà materia di discussione finale.
Presidente: Ma no, non è che non serve; non serve che noi prendiamo atto di quello che ha dichiarato oggi. Lei torna sempre indietro, torna indietro. Che devo fare? Allora, ha sentito: a Baccaiano, lo scopo di Baccaiano, qual era?
G.L.: Gl’è quello che dovevo entra’ con loro insieme, così…
Presidente: No, no.
G.L.: Sennò lo spiego io per bene.
Presidente: No, no. La domanda è questa, no quel che doveva far lei.
G.L.: No.
Presidente: Perché andaste a Baccaiano? Andaste anche lì per togliere il petto, che so io, seno e compagnia o no?
G.L.: Quello come m’hanno parlato loro, gl’era quello scopo lì.
Presidente: Sempre quello scopo lì. Lei lo sapeva questo?
G.L.: Ma, me l’avevan citato però io lì per lì…
Presidente: Non ci credeva.
G.L.: … un cosavo, un mi riesciva, un mi orizzontavo tanto bene…
Presidente: Senta, e quando gliel’hanno spiegato questo a lei, prima di Baccaiano o prima degli altri delitti?
G.L.: Prima, sempre il giorno innanzi mi parlavan di queste cose. Però, io l’ero all’oscuro di tutto da i’ principio sicché…
Presidente: Bene. Andiamo avanti con altre domande non su questo punto perché vedo che…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Certo Presidente. Passo subito a Vicchio allora.
Presidente: Sì.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Alcune piccole precisazioni su alcune dichiarazioni che ha già fatto. Ecco, qundo Pacciani cominciò a sparare – a Vicchio eh, la pandina celeste, c’ha presente? -quando Pacciani cominciò a sparare contro i due ragazzi che si trovavano in macchina, il Vanni dov’era? Se lo ricorda?
G.L.: Dalla parte opposta.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Dalla parte opposta? Rispetto a Pacciani?
G.L.: No, mica di fronte, sennò gli sparava. . .
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Appunto, questo voglio sapere. Dalla parte opposta cosa intende, scusi, per la parte opposta?
G.L.: Proprio i’ dietro della macchina.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Un po’ più indietro del Pacciani, diciamo.
G.L.: Sì.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Perché lei ha detto, nell’udienza del 3 dicembre, che Vanni era fermo alla macchina. Ha dato una risposta così. Io però non ho capito a quale macchina era fermo. Perché ci sono tre macchine in questa situazione: la macchina sua…
G.L.: No. Aspetti. La macchina mia un era lì.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Che era sulla strada.
G.L.: Sulla piazzola, intendiamoci.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: D’accordo. Sulla strada. Poi c’era la macchina del Pacciani, d’accordo?
G.L.: Che era di fronte alla macchina.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ecco. Più quella dei ragazzi.
G.L.: Sì.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Giusto? Allora, quando lei dice che il Vanni era fermo alla macchina, a quale macchina si riferisce?
G.L.: La macchina per così l’era… che c’è i’ bosco che va su. E i fari guardavano…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: No, fermo alla macchina sarà stata una di queste due: o quella del Pacciani o quella dei ragazzi. Basta solo che…
G.L.: Ma se gli spiego come l’è composta la macchina ferma, sennò un si può mai spiegare…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Me lo spieghi, me lo spieghi.
G.L.: La macchina dei due, la macchina celeste di questi due ragazzi, il maschio e la femmina insomma, era vorta per così, non per così; per così verso i’ coso, la piazzola e c’è i’ boschetto. E quell’altra si messe quasi di fronte, non proprio accanto, sennò come faceva a cosare…
Presidente: Si mise avanti.
G.L.: Un pochino più distante, però loro un ce la facevano a sortire, sicché 1’erano come bloccati.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Quello l’ho capito, che erano bloccati. Io volevo sapere una cosa molto più piccina, cioè: il Vanni era più vicino alla macchina del Pacciani o alla macchina dei ragazzi?
G.L.: No, alla macchina sua, di…
G.L.: Del Pacciani.
G.L.: Sì.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Oh.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Allora, e in che modo fu uccisa la povera Pia Rontini?
G.L.: Gli sparonno, un lo so quanti colpi gli sparonno. Aspetti un momento.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Si diceva, no, lui gli sparò alla povera Pia Rontini. Cos’è una risposta questa? Cioè, lei mi sta dicendo che la uccise sparandole con la pistola?
Presidente: Facciamo parlare, si è fermato perché ha bevuto; quindi non ha parlato proprio.
G.L.: Io, lì, quando gl’hanno sparato, io gl’ero un pochino distante, insomma non proprio lì accosto a loro; un pochino distante, quattro o cinque metri i’ massimo. E ho sentito sparare. Però colpi un so quanti n’hanno sparati.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: No, la domanda era diversa. Io volevo sapere se lei è in grado di dire come fu uccisa la ragazza.
G.L.: Dalla parte dello sportello.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: No, no. Con che sistema fu uccisa.
G.L.: Come con che sistema?
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Con la pistola, col coltello, che ne so, con qualche altro sistema. In che modo fu uccisa.
G.L.: Da principio con la pistola.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Non è che uno l’ammazzano da principio. Cioè, 1’amma…
Presidente: Faccia la domanda un poco diversa, scusi avvocato.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Dica.
Presidente: Lei, dopo che son stati spari, la ragazza fuori, l’ha vista la ragazza, si è avvicinato alla ragazza?
G.L.: No, io no.
Presidente: Non si è avvicinato mai alla ragazza?
G.L.: No, no.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: No perché…
G.L.: Io un c’andavo vicino perché…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: … lei, nell’incidente probatorio – e faccio contestazione – a pagina 28-29 del secondo fascicolo, a domanda dell’avvocato Santoni Franchetti, dice: “Quindi questa persona si avvicina, viene scoperta, torna in macchina, prende la pistola?” “Sì”. Poi dice: “Si avvicina.. . ” Ecco: “L’uomo sparò anche alla donna prima che il Vanni…?” E lei risponde: “No, sparò all’uomo e basta”. L’avvocato Franchetti: “Sparò all’uomo e basta. E alla donna quando spararono?” “No,” insiste lei con molta sicurezza “la donna la portarono fuori”.
G.L.: … l’ha visto anche lei, l’ha preso.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: L’avvocato dice: “E le spararono dopo?”. E lei insiste ancora, il terzo no: “No! Cominciò col coltello a tagliare, non so…”. Avvocato Franchetti: “Quindi lei non si ricorda se spararono alla donna?”. Quarto no: “No, alla donna no”. E siamo a cinque. Domanda finale dell’avvocato Franchetti: “Quindi la uccisero col coltello?”. Risposta sua: “Sì”.
Presidente: Va bene, e questo lo dice lui.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Faccio contestazione.
Presidente: Sì, bene.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: E andiamo avanti. Ecco, quando lei vide…
G.L.: No, aspetti un momento.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Mi dica.
G.L.: Cioè lei l’ha de… Quando gli hanno sparato da principio, e gli hanno, e io credo che l’abbin colpita bene anche lei. Unn’è che io dica: e poi l’hanno tirata fuori, anche.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Eh, lo so, ma quello che c’è scritto.
G.L.: Un l’hanno mica cosata dentro, la donna. Un l’ho spiegato dieci volte?
P.M.: L’ha sempre detto.
Presidente: Ma io posso…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ha detto cinque no, ha detto. Va be’, comunque questo sarà poi…
Presidente: No, l’ha…
P.M.: Scusi, l’ha anche chiesto. La domanda è: “Se lo ricorda? L’ha capito? L’ha capito?”. “No”. Quindi non è che ha detto ‘non lo so, io non l’ho visto, non lo so’. “No”.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ora, c’è un limite anche al…
G.L.: Quando la tiranno fuori lì…
P.M.: È lì il verbale, eh…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: No, e appunto, meno male che è scritto. Quindi…
P.M.: Meno male.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: “Alla donna, no”. “Quindi la uccisero col coltello?”. “Sì”. Oh, ora, voglio dire, la lingua italiana sarà uguale per tutti. Comunque sia…
P.M.: E infatti, e infatti è stata uccisa col coltello, appena…
(brusio)
G.L.: Io ho detto…
Presidente: … anche perché, perché lui…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Alla donna non gli spararono…
Presidente: … col coltello.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Presidente, poi questo sarà materia di discussione. Lui, faccio notare che ho fatto una contestazione, che dice per quattro volte che alla donna non gli spararono.
G.L.: No, no. Ma, dico, lei la un si spiega bene. Io mi sono spiegato.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ma io ho letto, non è che mi sono spiegato, io ho letto quello che lei ha dichiarato prima. È lei che non si spiega bene.
G.L.: No, no…
Presidente: Lotti, Lotti, cosa vuol dire su questo punto?
G.L.: No, insomma…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: “No, sparò all’uomo e basta” che vuol dire, scusi?
G.L.: “No, sparò all’uomo e basta”.
Presidente: Facciamolo parlare.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: “No, la donna no, la spararono dopo. No”.
Presidente: La domanda, la domanda. . .
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Non lo so, io.
Presidente: … si legge una volta e basta.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ma guardi che io avevo finito e stavo andando avanti, Presidente. C’è stato qualcuno che mi ha interrotto e ha detto ‘no, ma lui veramente…
Presidente: Ho capito, ho capito. Però, però lei ha una forma di complesso, non lo so, scusi se l’ho detto.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Il complesso: è interessante questo.
Presidente: E allora, scusi…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Scusi, quale sarebbe il mio complesso…
Presidente: … facciamolo parlare.
Avv. Stefano Bertini: Presidente, scusi, poi…
Presidente: Facciamolo parlare.
Avv. Stefano Bertini: Presidente, su questo punto il Lotti ha già risposto almeno dieci volte. Ha già de…
Presidente: Ma lo so che ha risposto sempre…
Avv. Stefano Bertini: Su come fu uccisa la ragazza.
Presidente: … la domanda.
P.M.: (voce non udibile)
Presidente: Lotti, lei voleva dire qualche cosa a proposito? Cosa voleva dire a proposito di questo?
G.L.: Quello che ho detto sempre: che gli hanno sparato. Non come dice l’avvocato, che gli hanno sparato, anche dopo.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Io lo dico?
G.L.: Questo no, l’ho già detto. Ecco.
Presidente: Insomma, questa è la sua…
(brusio)
G.L.: Gli hanno sparato e hanno preso anche lei.
P.M.: Hanno preso anche lei.
G.L.: Però, io non son mica sicuro se l’ha presa per bene o no. Perché non sono mica andato allo sportello, lì.
P.M.: L’ha sempre detto.
G.L.: Io non mi sono spiegato…
Presidente: Scusi, Pubblico Ministero, lasciamo stare se l’ha sempre detto o non l’ha sempre detto, va bene? Prego, avvocato.
Avv. Nino Filastò: Non sembrerebbe. L’avvocato Mazzeo ha fatto una contestazione, non ha fatto mica una domanda.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Bah, diventa una palude qui.
Avv. Nino Filastò: È nel suo diritto farla.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Mi si dice che sono anche complessato, perché faccio le contestazioni. Va be’, insomma. Posso andare avanti, Presidente?
Presidente: Volevo dire, avvocato, lei ha fatto una contestazione.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Sì.
Presidente: Lui…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: E ave…
Presidente: … e passiamo oltre. Questo…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Presidente, io stavo passando oltre. È stato il Pubblico Ministero a voler fare una precisazione.
Presidente: Ma ora si è fermato.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Io ho letto, prendo atto e passo oltre. È tutto registrato, grazie a Dio.
Presidente: Eh, per fortuna.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ecco, quindi io avevo finito con la lettura della contestazione. E passo avanti.
G.L.: Ora sento questa domanda, poi bisogna che mi fermi perché non…
Presidente: Va bene, facciamo quell’altra domanda, via.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Posso fare un’altra domanda? Grazie. Allora, la domanda è questa. Sempre rimanendo in quel contesto del Vicchio, no?, la ragazza che viene tirata fuori dalla macchina, eccetera. Dice: “quando lei vide il Vanni curvo sul corpo della povera Rontini, il Vanni ce l’aveva la pila elettrica di cui lei ha parlato per la prima volta all’udienza scorsa?”
Presidente: La?
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: La pila elettrica. All’udienza del 5 dicembre, all’avvocato Filastò lui ha detto che, dice ‘mah, aveva una pila elettrica, avevano, sennò come si vedeva?’.
G.L.: Eh, di notte, qualcosa gli avra…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Appunto, e la domanda è questa.
G.L.: L’ho già detto, no?
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: La domanda…
Presidente: Vuole sapere, quella pila ce l’aveva il Vanni o no? Quando il Vanni…
G.L.: Eh, per vedere i’ che facevano e c’avevan qualcosa in mano.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ah sì, eh?
G.L.: Sì.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: E come la teneva, come la teneva?
G.L.: Così in mano, come…?
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ah, ah sì? Bene, andiamo avanti. Una volta compiuti i tagli sul corpo della ragazza, con una mano sola, perché, evidentemente, con l’altra c’aveva la pila elettrica, no? Eh? Dice: “era molto insanguinato lo spolverino del Vanni?”
G.L.: Come fo a veder di notte, io?
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ma non ha detto che aveva la pila elettrica, scusi?
G.L.: Io mi sono allontanato verso la macchina.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Cioè lei era presente durante i tagli…
G.L.: Poi, ho detto…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: …con una mano sola, perché con l’altra c’aveva la pila elettrica, eh?
G.L.: … io mi sono allontanato verso la macchina.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ho capito.
G.L.: Mi sono allontanato, io.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Non ha più visto nulla.
G.L.: Se uno s’allontana, unn’è che vede di più. Ho visto quando tagliava; poi, dopo…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Vogliamo sospendere? Ha chiesto di sospendere.
Presidente: Vuol sospendere? O possiamo fare ancora qualche altra domanda?
G.L.: Se gli è possibile, io…
Presidente: Possibile che cosa? Sospendere o andare avanti?
G.L.: No, io bisogna che mi fermi un pochino, perché un ce la fo.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Va bene, fermiamoci.
Presidente: Fermiamoci un po’. Un quarto d’ora, eh?, perché sennò non si arriva più. Mi raccomando, un quarto d’ora è, un quarto d’ora, questa volta.
Avv. Nino Filastò: Certo.
Presidente: Prego. Lotti, per cortesia. Prego, avvocato Mazzeo.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Sì, grazie Presidente. Senta, signor Lotti, sempre rimanendo a Vicchio, per qualche chiarimento. Lei ha detto – lo ha detto nell”interrogatorio al Pubblico Ministero dell’11 marzo ’96, ma poi lo ha ripetuto alcuni giorni fa anche qui – che, dopo l’omicidio, no?, Pacciani e Vanni fecero un fossetto.
G.L.: No, un fecero un fossetto.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ecco, me lo spieghi.
G.L.: Io unn’ho detto che fecero un fossetto.
Presidente: Eh, spieghi com’è andata, via.
G.L.: Cioè una specie di buca, un lo so i’ che.
Presidente: Fecero?
G.L.: Unn’era proprio una buca fatta da loro, c’era come un coso lì, che c’eran delle frasche torno. Non era proprio una buca.
Presidente: Parli un po’ vicino al microfono, comunque, sposti un po’ l’asta più in là.
G.L.: Una specie di buchetta, c’era, così. Se c’era di prima, un lo so. E viddi metter qualcosa dentro.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: E c’era già la buchetta? Non è che la fecero, allora?
G.L.: Mah, lì per lì un l’ho mica vista. Io, di notte…, come fai a veder se c’è? L’ho visto chinarsi e metter della roba dentro. Poi… Rinvoltata nel giornale.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ecco, ma lei come la chiamerebbe? Una buca?
G.L.: E chiamiamola buca.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: No, non lo so. Me lo dica lei.
G.L.: Ma se non l’ho vista, come fo a dirglielo se l’era una buca?
Presidente: Ma potevano anche appoggiarla per terra, allora?
G.L.: C’era… l’avevano appoggiata lì. O c’era proprio una buca e l’avevan messa dentro. Però, io unn’ho mica visto se c’era la buca o no.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Mah.
G.L.: In que’ punto, sempre nella piazzetta, lì.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Sì.
G.L.: Accanto, in do’ c’è delle piante, lì accanto.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Sì. Ecco, e ci misero questo fagotto? Che ci misero dentro?
G.L.: Io l’ho visti chinarsi, così. Poi…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ah.
G.L.: … vedendo, io ero più distante, ma ho visto mette… chinarsi così.
Presidente: E poi, l’hanno ricoperto o no?
G.L.: Eh, di notte come fai a veder se gli è stato coperto?
Presidente: E l’ha visto lei. Lei era li.
G.L.: No, io l’ho visto metter lì, e basta.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: E basta.
G.L.: Poi, se l’hanno rinvoltato, non lo so. Io ero distante, ero per la strada, quasi.
Presidente: E poi l’hanno riportato via o l’hanno lasciato lì?
G.L.: Mah, io… Poi dopo son venuti via, sono andati a lavarsi le mani a i’ fiume.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ah, al fiume ci sono andati dopo? Non prima?
G.L.: No, ci sono andati dopo.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Dopo la buca, ah. Senta, ha visto se lasciarono dei segni su questa buca? Non buca, non si sa cos’è, insomma.
G.L.: Ma di notte come fai a vedere?
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: No, se magari…
G.L.: Se son distante, io come fo a vedere se c’era…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: … una pietra sopra, un segno, un qualcosa.
G.L.: Non lo so io.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: No.
G.L.: Come fo a vederlo, io?
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ma sa poi se andarono a riprenderla, quella roba?
G.L.: No, non li ho visti andare a riprendere.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: No, magari…
G.L.: Li ho visti…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: … nei giorni dopo.
G.L.: … giù. Se gli hanno messo della roba, come fo a vedere, se gli era distante lì?
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Nei giorni seguenti, non gli hanno detto se sono passati a riprenderla, questa roba?
G.L.: No, io non lo so.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: No. Cioè non gliene hanno più parlato, di quel fagotto?
G.L.: Eh?
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Di quel fagottino che ha detto lei, dice, non gliene hanno più parlato? Non hanno più detto ‘si è ripreso’, ‘non si è ripreso’? Non si sa.
G.L.: No.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ecco, volevo che mi chiarisse questo dialogo che ci fu in quel momento tra Vanni e Pacciani. Lo ha riferito lei, questo dialogo, l’11 marzo del ’96 al Pubblico Ministero. E poi lo ha ridetto nell’incidente probatorio, a pagina 13 volume III. Ora glielo leggo, così se lo ricorda meglio. Dunque, lei dice questo, dice: “Dopo che è successo l’omicidio, a questo punto ebbi paura e mi allontanai un po’, rimanendo sempre a vista dei due. Dopo il fatto sentii che Mario diceva a Pacciani: ‘Ma quell’altro che dirà adesso? Dopo parla’. E Pacciani rispondeva: ‘No, un dice nulla, perché ? ora c’è anche lui. Ora c’è anche lui, insieme a noi, sicché non può dire nulla. Sennò si ammazza – anche lui'”. Se lo ricorda questo particolare che le ho letto?
G.L.: Sì, quello che ho sentito, queste du’ parole.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Quindi lo conferma?
G.L.: Ho sentito parlar fra sé. Però unn’ho sentito preciso i’ che dicevano.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Insomma, lei si ricorda che fu minacciato, insomma, ecco.
G.L.: Sì sì, è questo, questo…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Che fu minacciato: eh, ‘lui non parla, sennò s’ammazza anche lui’. Eh?
G.L.: A dir la verità, sordo un sono ancora, sicché…
Presidente: Lotti, non s’è capito. Non ho capito io.
G.L.: No, ho detto, anche se sono lontano, la voce la sento perché unn’ero sordo al punto di non sentir qualcosa: dei discorsi li ho sentiti.
Presidente: Lei ha sentito un discorso di questo genere.
G.L.: Sì.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Dice: lui non parla, perché sennò si ammazza anche lui.
G.L.: No tutto proprio, però qualcosa ho sentito, di questi discorsi qui.
Presidente: Ma a lei qualcuno gliel’ha detto ‘oh, Lotti, se parli qualcosa, dici qualche cosa, ti si ammazza anche te’? Gliel’ha detto qualcuno?
G.L.: Questo me l’hanno riferito di certo, e allora…
Presidente: Proprio direttamente? Direttamente.
G.L.: Sì sì, così gli hanno detto.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ecco.
Presidente: E chi gliel’ha fatto questo discorso?
G.L.: Pietro.
Presidente: Pietro.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ah. Senta, e va be’, ma si è mai spiegato perché la minacciavano? Cioè non…
G.L.: E chi…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Vediamo un po’. Per esempio, perché non si fidavano ancora di lei? Non so. Che motivo c’era? Sa spiegarsela, questa minaccia, lì? A Vicchio.
G.L.: Se gli hanno detto così, di sicuro lo facevan di certo, lo facevan senz’altro.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: No, se se la sa spiegare. Cioè, lei si è dato una spiegazione? Può dire sì, può dire no, ecco. Cioè lei si sente minacciare a Vicchio, no? Dice: se parla, s’ammazza anche lui. Ecco, si è spiegato perché la minacciavano?
G.L.: A questo punto, se dican così, i’ che fo io? Un dico nulla, un posso dir nulla allora.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: No, perché, voglio dire, la spiegazione non se la sa dare, di questa minaccia?
Presidente: Lei ha detto che parlassero, no? Eh.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Perché era la terza volta che andava con loro, no?
G.L.: Che io non dissi niente, che non dicessi niente io, eh.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Quindi, secondo lei, perché non si fidavano ancora di lei?
G.L.: Questo non… cioè…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Voglio dire, se siete complici e si fidano, non c’è bisogno di minacciare. Se invece lei è uno che sta lì e non si sa bene che pesce è, eccetera, non si fidano e allora minacciano. Ora, siccome l’hanno minacciata a Vicchio, no a Baccaiano, la domanda è: lei se la sa spiegare questa minaccia?
G.L.: No, non me la so spiegare.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Oh, bravo. Ecco, non se la sa spiegare. Andiamo avanti. Io le farei qualche domanda su Scopeti. Ecco, mi sa dire perché, in occasione di questo duplice omicidio degli Scopeti, vi siete dati appuntamento direttamente sul posto, per la prima, volta, direttamente agli Scopeti?
G.L.: Perché ormai l’avevan detto anche gli altri cosi… gli era quello lì.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Non ho capito la risposta.
G.L.: Nei precedenti, dicevan sempre le cose precise, come gli avevan fatto quell’altre, uguale.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: No, perché – le spiego la domanda – perché, siccome tutte le altre volte, va bene?, vi siete sempre trovati prima, che so io, a San Casciano, no? E poi siete partiti. Lei, dice, voleva andar con la sua macchina, siete andati via per queste spedizioni con due macchine, no?
G.L.: Quello della macchina…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: E quindi arrivavate, sul posto degli omicidi, arrivavate…
G.L.: Ma se non mi fa spiegare.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Prego. No, eh, questo proprio.
G.L.: Quello della macchina, l’ero con Fernando, quando s’andette a Firenze. Su quel fatto lì.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Sì. Però, voglio dire…
Presidente: L’avvocato vuol sapere come mai a Baccaiano siete andati insieme, a Giogoli insieme, a Vicchio insieme, lì, invece, per Scopeti, vi siete dati appuntamento sul posto. Come mai? Perché? Tutto qui.
G.L.: No, perché volevano l’appuntamento lì, loro. L’ho già spiegato, non capisco perché…
Avv. Nino Filastò: No, non l’ha spiegato, Lotti.
G.L.: No, io parlo con quell’avvocato là, non c’entri.
Avv. Nino Filastò: (voce non udibile)
Presidente: Va be’.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: No, ha ragione però, eh, sta parlando…
G.L.: Io, finora ho detto sempre la verità. Sicché un so…
Presidente: No, no. Sì, ma ora, Lotti, ora non stiamo dicendo di verità o non verità.
G.L.: Lo so.
Presidente: Stiamo dicendo, come mai, come mai tutte le volte andavate insieme con due macchine sul posto; questa volta, a Scopeti, invece, vi siete dati appuntamento lì? Tutto qui. Che ragione c’era?
G.L.: Mah, a quello, ritornavan sempre innanzi anche come… anche come quegli altri. Cioè si scese, l’è sempre la solita cosa.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ma lei a Scopeti che cosa doveva fare? Aveva un compito, uno scopo, un ruolo? Famosa domanda dell’altra volta, Presidente.
G.L.: Sempre come quegli altri: di star lì e guardare se non passavano macchine.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ecco. E le pare mai possibile – scusi Lotti, eh, perché qui siamo tutte persone che ragionano, tentano di ragionare – le pare possibile che se lei a Scopeti doveva fare il palo, come mi sta dicendo…
G.L.: Ma s’eramo in due, unn’ero solo.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Eh, ma che vuol dire? Ma che razza di palo è lei, che arriva quando gli pare a lei? Scusi.
G.L.: Ma che palo? Io, palo? Ma che discorsi fa?
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Lei ha detto che doveva star lì a controllare le macchine, eccetera. Ora mi dice che…
Presidente: Ma gli ha dato l’orario, avvocato, no?, per l’esattezza lui l’ha detto, e cioè che gli ha dato l’orario, le ore 11.
(voce non udibile) Eh, infatti l’ha detto…
Presidente: Quindi ora non è che poteva arrivar quando voleva lui.
G.L.: Ma se mi dican l’orario che devo esser lì, e allora…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ma allora le faccio un’altra domanda. Ecco, siete rimasti d’accordo, per esempio, che, finché non arrivava lei, visto che lei c’aveva da andar con Fernando, loro stavano fermi e non facevano niente? Oppure avrebbero agito comunque, anche se lei non arrivava?
G.L.: Mah, se avevan fissato, bisognava che fossi lì alle 11 precise.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: No, se può essere chiaro sulla risposta. Cioè a dire, vi siete messi d’accordo che tutti quanti 5 avrebbero cominciato ad agire, quindi ad andare sulla piazzola e commettere questo omicidio, ? quando lei fosse arrivato? Oppure non ci fu un accordo di questo tipo? Quindi, o che lei arrivasse o che lei non arrivasse, ognuno andava per i fatti suoi?
G.L.: No no, unn’è questo che la dice lei.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: E me la spieghi.
G.L.: L’è quello diverso.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Gliela sto chiedendo, gliela sto chiedendo.
G.L.: Quello doveva esser quell’ora precisa lì. L’ho spiegato venti volte, ventimila volte.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: E quindi lei mi vuol dire – vediamo se ho interpretato bene, sennò, Presidente, mi dirà che non ho interpretato bene – che…
Presidente: Io non lo so mica…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: No, sto cercando di capire, Presidente.
Presidente: … che ha interpretato lei.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Sto cercando di capire che, da come dice lui, loro non si sarebbero mossi finché non arrivava lui. E’ così?
Presidente: Eh, facciamola meglio, facciamo meglio la domanda.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Sì.
Presidente: Scusi, Lotti. Lotti?
G.L.: Sì.
Presidente: Quando…
G.L.: Siamo arrivati noi…
Presidente: Con Pacciani e con Vanni, qual era l’accordo? Quando lei arrivava sul posto, si doveva far vedere da loro o no?
G.L.: No, far vedere… gli avevan bell’e…
Presidente: Cioè, come facevan allora a sapere che lei era lì a bloccare l’ingresso della piazzola?
G.L.: Gli avevan bell’e detto tutto prima.
Presidente: Come?
G.L.: L’avevan detto di già, innanzi, il giorno avanti: d’esser lì a quell’ora lì.
Presidente: Ho capito, che le avevan tutto il giorno innanzi. Però, la sera, come faceva, Pacciani e Vanni, a sapere che lei era già arrivato?
P.M.: Dalla macchina, Presidente.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: No, Presidente.
Presidente: Ma io lo voglio sapere da lui.
(brusio)
Presidente: Eh, no. Lo so anch’io, come si può fare, eh.
G.L.: Loro mi dissero d’arrivare a quell’ora lì. E io l’ero a quell’ora lì. Come ho spiegato.
Presidente: Va be’, la risposta è questa, avvocato.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Allora gliene faccio un’altra.
(voce non udibile)
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: E’ andata buca. Si parla di buche. No, la domanda è un’altra allora, Presidente. Ecco, ma lui, no?, si diede… lei anzi, mi scusi, si diede appuntamento con Pacciani e con Vanni per le 11 di quella sera lì, va bene? Per quale ragione? Cioè, lei cosa ci doveva andare a fare lì, alle 11 della sera?
Presidente: No, questo l’ha già detto, avvocato. No, ora sennò si. . .
G.L.: Ora un dico più niente, e bell’e fatto.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Si dia atto che non vuole rispondere a questa domanda. No, voglio dire, la domanda è questa, le spiego. Perché se lei aveva il compito di fare il palo, beh, non si capisce perché c’è un appuntamento di questo tipo, che, in pratica… Se invece lei doveva semplicemente stare lì come spettatore…
G.L.: No, io unn’ho detto come spettatore.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Allora, vale quell’altro che ho detto? Va bene, d’accordo. Se lei quella sera non ci fosse andato, agli Scopeti, se lei non fosse mai passato, l’accordo qual era? Che Pacciani e Vanni non avrebbero fatto niente?
G.L.: O unn’era bell’e fatto, bell’e detto tutto? Un lo so io, i’ che dire.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Non si sa.
G.L.: Non lo so.
Presidente: No. L’avvocato vuol sapere questo: se lei per una qualsiasi ragione quella sera non poteva essere alle 11 lì – gli si fermava la macchina per strada, o aveva un incidente, che so io, o si sentiva male, ecco – dice, il Pacciani e il Vanni che l’avrebbero fatto lo stesso o no, i delitti?
G.L.: Bisognava che ci si fosse noi, lì.
Presidente: Bisognava che ci foste voi.
G.L.: Eh, come ho spiegato. Non lo so se mi spiego bene o. .. non lo so.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Va bene, bisognava che ci foste voi.
Presidente: Ma “noi”, cosa intende? Lei e il Pucci? 0 sola… “Noi”: lei e il Pucci?
G.L.: L’ero col Pucci, quella sera.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Sì.
Presidente: Allora, loro sapevano che venivano anche il Pucci insieme a lei?
G.L.: No. Ma il Pucci non lo sapeva che c’era anche lui. E s’arrabbiò un po’. Però, distante dalla tenda, per non farsi sentire da quelli della tenda. E allora vedde questi due, cominciò a dare… a – arrabbiarsi un po’. Allora gli dissi: ‘gli è con me, non ti preoccupare, non c’è nulla… non parla’.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Senta…
G.L.: Io credo d’essimi spiegato bene, poi un lo so.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Posso?
Presidente: Sì, sì.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Grazie. Senta, lei ha detto – pagina 78 dell’incidente probatorio – dice, in questo momento che stiamo raccontando, lei dice: “Poi ci si ferma” – lei e Fernando – “E vidi loro che erano lassù, vicino alla macchina.”
G.L.: Sì, nella piazzola.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Eh. “Vicino, insomma alla…” Ecco, cosa vide di preciso? Lo può dire?
G.L.: Sì, quande vensan contro di noi, che…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Cioè, quando voi siete scesi dalla macchina, no? Lei dice. Siamo al momento che voi siete arrivati agli Scopeti, va bene? E quindi vi siete fermati con la macchina. “Scesi e vidi loro che erano lassù.” Ecco, cosa vide in particolare? Può spiegare…
G.L.: Pietro e Mario.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: E Mario: che stavan facendo?
G.L.: Poi veddan noi e vensan verso, contro… verso di noi.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Sì.
G.L.: Se un mi spiego bene, o no.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Sì, fin qui, sì.
Presidente: No, si spiega benissimo. Per ora si spiega benissimo.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Vada avanti, vada avanti.
G.L.: E allora ho visto Pietro cominciò a dare un po’… a arrabbiarsi, perché dice: ‘tu hai portato un’altra persona.’
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ecco, ma che faceva, urlava?
G.L.: No, mica urlare proprio… oh, c’era la tenda lì, potevan sentire anche loro.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Appunto. Eh, certo.
Presidente: Eh, meno male!
G.L.: No, eh, quello unn’era successo ancora, sicché…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: No, siccome sono… Ecco, lei era all’inizio del viottolo, loro erano in cima.
G.L.: Poi ci si allontanò un pochino e poi sentii tagliare la tenda. E poi sento degli spari, dopo.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Aspetti, aspetti, a quello ci arriviamo dopo. Dico, ma urlavano… Perché lei ha detto che erano in cima, mentre invece lei era all’inizio del viottolo, no?
Presidente: No, questa parola non l’ha usata, per l’esattezza.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Urlava, no. Infatti. No, no…
Presidente: Tant’è vero che ci dice, c’era la tenda…
G.L.: Io ho detto una distanza di 12 metri, se un mi spiego male, un lo so…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Eh, 12 metri. Benissimo. Lei dice che la distanza è di 12 metri.
G.L.: Alla tenda un tu puoi mica essere lì vicino.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Sissignore, sì. Ecco, allora a quel punto lì lei… Lei qui continua a dire, no? dice: “Io vo su e lui rimane un po’ più in giù.” Sarebbe Fernando, “lui”?
G.L.: Fernando gli stette un po’ più distante.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Che rimane un po’ più… Mentre invece lei va su. Ecco, allora, andando in su cosa vide? Mi descriva, in particolare, il Vanni cosa vide.
G.L.: Unn’ero mica preciso lì….
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Del Vanni, del Vanni.
G.L.: Mi fermo un momento per vedere i’ che succede di. . .
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ecco, ma il Vanni che faceva?
G.L.: Sento il Vanni che taglia, come uno strappo sento, traa… Un so quanto gl’è stato tagliato, il pezzo. Sento cosi: traa… su.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ma sente il Vanni che taglia? 0 vede il Vanni che taglia?
G.L.: L’ho detto ora: vedo tagliare.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: “Vedo tagliare.”
Presidente: Fa, imita il gesto, fa il gesto, così. Dal basso in alto.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Quindi, vede il Vanni che taglia. Allora, Presidente, chiederei che si proietti…
Avv. Nino Filastò: Senta, Lotti, lei ha detto che ha visto tagliare il Vanni.
G.L.: L’ho visto tagliare. E quanto lo devo ripetere…
Avv. Nino Filastò: E allora, ora però questa volta non si fa come l’altra volta con le immagini televisive, che poi, alla fine, non ha messo il dito in un certo… Ora si guarda le foto e si vede come stanno le cose, eh?
P.M.: Che cos’è, una intimidazione? Non ho capito.
Avv. Nino Filastò: No, no…
P.M.: Un si fa come l’altre volte…
Avv. Nino Filastò: No, no, questa…
Presidente: Lui…
P.M.: (voce non udibile)
Avv. Nino Filastò: No, allora glielo dico io cos’è successo, dottor Canessa.
P.M.: No, un lo so…
Avv. Nino Filastò: L’altro giorno io ho tentato fino allo spasimo di far fare un segno su una foto a questo signore. E non c’è stato verso.
G.L.: Ma come un c’è stato verso…
Avv. Nino Filastò: Lei non ha voluto né indicare un punto, né…
G.L.: Ma come…
Avv. Nino Filastò: … fare un segno. Ora, questa volta, invece, per piacere, faccia attenzione…
G.L.: Ma lì c’è…
Avv. Nino Filastò: … alle fotografie. E, alla domanda che gli fa il collega, lei risponde.
P.M.: Ma cos’è una intimidazione?
Presidente: No, ma lo ha fatto anche l’altra volta, no?
G.L.: Un c’è un piano lì, c’è la salita lì, c’è…
Presidente: Scusate, scusate… Lotti, Lotti, il gesto del movimento che avrebbe fatto il Vanni, lo aveva fatto anche l’altra volta. È stata verbalizzata questa cosa qui. Ora, se l’abbia visto o sentito, è un altro discorso.
Avv. Nino Filastò: Presidente, qui si tratta di individuare una posizione sua, rispetto alla posizione della tenda. E rispetto alla posizione del taglio. Qui ci sono degli elementi di carattere oggettivo. C’è lui che ci indicherà dov’era. C’è la tenda in un certo posto e c’è il taglio in un certo altro. E poi vediamo. Poi, le valutazioni, le facciamo dopo.
Presidente: Si capisce, dopo…
Avv. Nino Filastò: Ma a noi ci basta che lui stamattina ci dica dov’era. O via!
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Le foto sono: la numero 7 e la numero 8 del fascicolo fotografico.
G.L.: Ma io…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Dovrebbe indicarle, però, non sul video, Presidente. Perché si lamentava il signore, ma dovrebbe indicarle sulla… lì, sulla lavagna…
Presidente: Qual è la fotografia?
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Sulla lavagna… come si chiama, lavagna luminosa. La numero 7 e la numero 8, Presidente.
Presidente: Sì. Dov’era lui?
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Sì. Quando ha visto il Vanni che tagliava.
Presidente: Io non lo so se qui c’è lo spazio dov’era lui, eh. Non lo so.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Come no?
Presidente: Eh, non so…
Avv. Nino Filastò: Ce lo dice. Se non c’è…
Presidente: La fotografia, se non sbaglio … Lotti, ora gli fanno vedere delle fotografie.
G.L.: Sì, sì.
Presidente: Vuole… L’avvocato vuol sapere esattamente…
G.L.: La distanza dalla tenda…
Presidente: No, no, lasci stare la distanza. Può essere 10 metri, un metro, due metri, non lo so. Vuol sapere se lei si può… indicandomela, che posizione era allora. Se c’è nella fotografia. Se lo può vedere. Sennò, mi dice che non c’era. Tutto qui. Lei, il punto dov’era lei che guardava, rispetto alla tenda. Capito? Se dalla fotografia si può ricavare, lo dice; sennò dice: non si può ricavare. Lei guardi bene la fotografia e poi lo dice.
G.L.: Sì, sì.
Presidente: La domanda che faccio ora: io mi riferisco a quello che ha detto l’avvocato Mazzeo. Qua, lei, dalla posizione in cui era lei, vedeva il dietro della tenda, o no?
G.L.: Sì.
Presidente: La tenda è questa.
G.L.: Sì.
Presidente: Lei vedeva questa parte qui, o no?
G.L.: Sì, vedevo una parte.
Presidente: Eh?
(voce non udibile)
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ah, ecco.
G.L.: Una parte…
Presidente: Mentre lui accomoda la… Come?
G.L.: Io vedevo la parte che guarda verso di me, insomma, verso la parte…
Presidente: No, lei vedeva la fiancata? Cosa vuol dire? Qual è la parte che guardava verso di lei?
Avv. Nino Filastò: Scusi, Presidente, la domanda che abbiamo, che ha fatto l’avocato Mazzeo, è diversa. Si vuol sapere dove si trovava questo signore.
P.M.: E noi si voleva sapere da che parte era lui.
Avv. Nino Filastò: Stiamo facendo…
Presidente: È la stessa cosa, avvocato…
(brusio)
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Presidente, se prima non si proietta la foto, forse è inutile anche parlare. Mi scusi, eh…
Presidente: No, no, E invece era importante chiarire…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: È bene prima…
Presidente: Che lui non voglia collaborare, è un altro discorso. Che non lo voglia dire, è un altro fatto. Però poteva servire.
P.M.: Il fianco da che parte…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: È molto semplice. Lì c’è la foto, guardi. L’ha fatta fare la Procura di Firenze.
P.M.: (voce non udibile)
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Oh…
P.M.: Chiunque l’abbia fatta fare è lì.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Eccola qui.
Presidente: Come mai non viene qui?
(voce non udibile)
Presidente: Come mai non viene qui? Questa è una fotografia presa dall’alto della strada da dove veniva lei.
G.L.: Però laggiù la vedo peggio che… Qui bisogna girarsi…
Presidente: Ecco, lei dov’era?
G.L.: Da questa parte qua.
Presidente: Lei dov’era?
G.L.: Da questa parte di qua.
P.M.: Sta indicando la destra, Presidente.
Presidente: Noi, non la… Ma vada sulla fotografia, lì. Vada lì. Si alzi e vada vicino a quel signore, quell’agente lìce lo indichi col dito, più o meno, dov’era. Di là, di là. C’è il microfono, c’è tutto.
G.L.: (voce non udibile)
Presidente: Il microfono.
G.L.: (voce non udibile) … le case che gl’hanno ripreso in cima.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Sì. No, da che parte…
G.L.: Io stavo da questa parte qua.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ecco, faccia un segnettino, via.
G.L.: Qui.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Bravo.
G.L.: Sempre dalla parte dei cespugli, eh.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Sì, stava salendo.
G.L.: Sì.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Stava salendo.
G.L.: Dalla parte dei cespugli di qua.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Sì, sì, certo.
Presidente: Lì ci sono delle radici, Lotti, ci sono delle radici che vengono verso l’esterno, verso la parte anteriore della fotografia.
G.L.: Sì, ma qui comincia la salita, no?
Presidente: Eh.
G.L.: Un pochin di salitina. E poi va a il piano.
Presidente: Esatto.
G.L.: Però, proprio piano lì, c’è il bosco, unn’è che lì, proprio… Questo gl’è come… si sale un pochino. E poi si va in piano qua. Io son qua, da questa parte qua, s’era noi. E lui gl’era verso qua. Poi, quande ho visto tagliare la cosa… Io l’ho visto quande gl’era da questa parte.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Mi fa vedere, segni dove l’ha visto tagliare?
G.L.: Da questa parte qui.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ma faccia un segnetto, così almeno non ci si torna più sopra.
G.L.: Qui.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Dove c’è la lettera…
G.L.: E questa l’è quande siamo stati dalla parte…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Benissimo. Lei lo ha visto tagliare qui, dove ha fatto il segno.
G.L.: Sì.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Va benissimo.
G.L.: Poi, quande gl’è cosato, gl’è andato verso il bosco, là.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: D’accordo. Si può riaccomodare, così le fo qualche…
Presidente: Lo ha segnato lì, lo ha segnato lì.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Il segno dell’imputato…
Presidente: Allora, vada lì, vada lì e si dice a verbale.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ecco, Presidente, vorrei che si desse atto che l’imputato ha indicato il Vanni esattamente in corrispondenza della lettera C di cui alla foto numero 7 del rilievo fotografico della Procura, della Questura di Firenze.
Avv. Nino Filastò: Apponendo un segno…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Apponendovi un segno, proprio a mano. E, altro segno con la sua mano, ha apposto nell’estremità inferiore destra della foto per indicare la sua posizione. Ciò che… basta. I commenti poi li faremo dopo.
Presidente: Bene. Io confermo questo. Va bene.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Perché il taglio, lì, non c’è.
P.M.: Presidente, scusi, diamo atto che ha detto in quel punto lì, nel senso da quella parte lì. Erano… Sennò…
Presidente: In quel punto lì, ha detto, dove incominciava la…
P.M.: Gli ha fatto fare un segno sul punto. E poi dice… Insomma…
Presidente: Va be’…
P.M.: … lasciamo perdere, tanto che senso ha…
Presidente: Prego, prego, altre domande.
Avv. Nino Filastò: Lascerà perdere lei, Pubblico Ministero, noi non si lascerà perdere di sicuro. Questo, glielo posso garantire. Perché il taglio è dalla parte opposta, dove lui non lo poteva vedere.
Presidente: Va bene, va bene…
Avv. Nino Filastò: Eh.
Presidente: Prego, prego.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Posso proseguire, Presidente?
Presidente: Prego, prego.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Sì, grazie.
Avv. Nino Filastò: Non guarda nemmen bene le fotografie, il signor Lotti.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Grazie. Ecco, siamo sempre in quel momento, eh, Lotti. Sempre in quel momento in cui lei… Mi raccomando, la foto numero 7, eh. Non la sciupate. In quel momento in cui lei sta salendo, sta venendo il Vanni che fa il taglio dove lo ha indicato con la penna…
G.L.: Taglia la tenda.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: È vero?
G.L.: Taglia la tenda, sì.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Sì. Quando il ragazzo francesce uscì dalla tenda, nella tenda c’era sempre il Vanni?
G.L.: Nella tenda? Questo, un… o gl’era sortito da una parte…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Lei ha detto che il ragazzo francese sortì di botto, no?
Presidente: Se si alza in piedi, sennò… Come ha detto? Era sortito… ?
G.L.: No, gl’era vicino alla tenda.
P.M.: O era sortito da una parte.
Presidente: Da una parte, sì.
G.L.: Da una parte.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: E da dove era sortito?
G.L.: Quande gl ‘ha…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Se può dirmi, per cortesia, da dove è entrato nella tenda, il Vanni; e da dove è uscito.
G.L.: Da parte…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Per quello che ha visto.
G.L.: Io ho sentito taglia’ la tenda.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Sì.
G.L.: Poi un l’ho visto più.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Eh.
G.L.: Sarà andato dentro di certo.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Dal taglio?
G.L.: No, da il taglio, no. Perché ho visto tagliare e poi mi sono spostato un po’… la vista, io, che un l’ho visto più, dopo.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Va bene. Ha visto tagliare, poi non l’ha visto più. Ecco, e quando lo ha visto risortire, uscire?
G.L.: Dopo, quande gl’è sortito quello… l’omo che gl’è sortito dalla tenda.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Allora, dopo che è uscito il ragazzo francese dalla tenda, è uscito anche il Vanni?
G.L.: Sì.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Allora Vanni è un miracolato.
G.L.: Perché?
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: No, perché Pacciani, nel frattempo, aveva sparato contro la tenda…
Presidente: No, i commenti lasciamoli stare, lasciamoli stare i commenti, andiamo avanti. Sennò dopo…
G.L.: Ma sarà stato da una parte un lo so io.
Presidente: Allora, la domanda è questa…
G.L.: Questo…
Presidente: … la domanda è questa. Lei ha detto, ha detto: ‘io ho visto il Vanni tagliare la cosa e poi non l’ho visto più.’ Bene. Quando lo ha rivisto, lo ha rivisto che usciva dalla tenda, o no?
G.L.: No, gl’era accosto alla tenda, non…
Presidente: Era accosto alla tenda.
G.L.: Quande gl’è sortito il francesce.
Presidente: Il francese. Lui era accosto alla tenda. O via, andiamo.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ecco, lei ha detto che questo ragazzo uscì di corsa, no? uscì di corsa e fu inseguito da Pacciani.
G.L.: Sì.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ha usato una espressione, nell’incidente probatorio, che la voglio ricordare. Ha detto che Pacciani “sparava correndo”.
G.L.: No, io unn’ho detto sparava…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Allora glielo rileggo, via.
G.L.: … ho detto che gli andava dietro.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: No, no, glielo leggo, glielo leggo.
Presidente: No, faccia prima la domanda, poi lo descriviamo.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Sì. No, volevo ricordare, fare un piacere alla sua memoria. Ma, a quanto apre…
Presidente: No, no, bisogna far prima le domande, avvocato. Prima le domande, e poi…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Io volevo sapere fin dove sparava correndo. Dove andava a rifinire il Pacciani?
G.L.: Ma io unn’ho mai detto che sparava alla persona.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ma guardi, allora, le faccio una contestazione formale.
G.L.: Gl’ha anche…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: No, no. Mi scusi, Lotti, prima le leggo questo e poi continua. Volume II dell’incidente probatorio, pagina 38, contestazione. A domanda dell’avvocato Santoni Franchetti: “Gli sparò lì, sulla porta?”, dice il collega. Lei risponde: “No, gli dette dietro e poi lo prese per il braccio e cominciò a sparare.”
G.L.: No…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Cioè, sembra che abbia cominciato a sparare… Continuo a leggere, così se lo ricorda meglio.
G.L.: No, no… la un me lo dica, perché…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Se lo ricorda?
G.L.: È così.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: E quando lo inseguiva. . .
G.L.: L’avevo già spiegato.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Domanda: “E quando lo inseguiva, sparava il Pacciani?” E lei risponde: “Sì.”
G.L.: Ho detto una…
Presidente: Avvocato, vuole spiegare ora, vuole spiegare. Ha già capito, vuole spiegare. Ecco, cosa vuol spiegare? Dica.
G.L.: Eh?
Presidente: Cosa vuol… Dica, dica.
G.L.: Quande gl’è sortito…
Presidente: Dica com’è andata la storia, qui, dica.
G.L.: Sì. Gl’è sortito questo france. . . come si chiama…
Presidente: Quel signore lì, va bene.
G.L.: E gli è andato dietro.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Uhm.
G.L.: Però, lì unn’ha sparato.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ecco, io questo voglio sapere. Quand’è che ha cominciato a sparargli addosso?
G.L.: Gl’hanno sparato innanzi, lì dentro, prima di sortire.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: E basta? Un gl’ha sparato più?
G.L.: No, per me no.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Va be’. E io gli volevo fare questa piccola contestazione – pagina 38 volume II – laddove dice: “E quando lo inseguiva, sparava il Pacciani?”
Presidente: O non gliel’ha letto prima, avvocato. Glielo ha letto prima.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Eh, ma. . .
Presidente: Ora, abbiamo la risposta; facciamo un’altra domanda.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Perché lei mi ha interrotto. Presidente, ha detto: facciamolo prima rispondere. Adesso che ha risposto, gli faccio una contestazione.
Presidente: Esatto, esatto.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: La posso fare? Ecco.
Presidente: Ma l’ha fatta già prima la contestazione.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Altra domanda: fin dove correva il Pacciani? Fin dove è arrivato il Pacciani?
G.L.: Sì… in do’ correva? C’è il bosco, più in là un va. In do’ va…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Indietro al bosco.
G.L.: Eh, al principio di’ bosco.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Eh, basta. Questo, volevo sentire. E’ in grado di descriverlo questo fagottino che avevano in mano Pacciani e Vanni quando uscirono dalla tenda?
G.L.: Eh?
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Dice, lei ha detto, no?, che, quando uscirono dalla tenda, Pacciani e Vanni…
G.L.: Quande gl’è cascato il ragazzo in terra…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: E poi lui è andato dentro…
G.L.: E s’è spostato… E poi m’ha visto me, lì vicino, come ho spiegato, insomma, la distanza…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Sì.
G.L.: … e m’ha detto di andare verso… verso la macchina.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Sì.
G.L.: Verso la strada per vedere se un… In qui’ mentre gl’ho visti uscire tutti e due dalla tenda e andare verso… in do’ c’era questo ragazzo.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Uhm.
G.L.: E mettevan della roba dentro… si abbassavano. Però un so se c’era una buca o no, lì.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: In che punto era, rispetto alla piazzola?
G.L.: Proprio i do’ gl’è cascato il ragazzo, era.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Quindi, verso la boscaglia, diciamo, verso…
G.L.: Il principio della… di’ bosco.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ho capito. E lì, che visibilità generale c’era in quel momento? Cioè…
G.L.: Come, che visibilità?
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Sì, si vedeva, come si vedeva? Bene, male…
G.L.: E c’era un po’ di luna. Però, giorno…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: C’era un po’ di luna? C’era un po’ di luna.
G.L.: Un po’ di luna, ho detto. Non proprio…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Sì.
G.L.: Io, unn’è che sia proprio giorno.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Come lo potrebbe definire, insomma, ecco. Come si vedeva?
G.L.: E come, come lo chiamo? Io un me ne intendo mica delle cose…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Va be’, c’era un po’ di luna. D’accordo. Senta una cosa, adesso ci rilassiamo un po’ e la smettiamo di parlare di Scopeti, eh? Faccio qualche domandina generale, prima di concludere. Io volevo sapere questo: a proposito del suo rapporto col Pacciani, no? c’è stato quell’episodio che lei ha raccontato, non stiamo qui a ripeterlo, insomma. Quando lei dice: ‘io non credevo che arrivasse al punto di andare con un uomo…’ no, si ricorda? Quella storia lì a Mercatale, eccetera, no? E poi dice così, usa delle parole che non ho capito bene. Lei dice: ‘mi toccò stare alle cose sue.’
G.L.: No, mica s’era arrivati a il punto proprio di cosare, no?
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: No. Perché dice “mi toccò stare”? Cioè, “mi toccò”, nel senso… Che argomento usò il Pacciani per costringerla? La picchiò, la trattenne…
G.L.: Un m’ha costretto proprio a i’ punto, però gl’arrivò proprio preciso. Però…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ma perché. . .
G.L.: … e fece anda’…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: No, io volevo sapere: che significa “mi toccò stare”? Perché le toccò stare? Cioè…
G.L.: E mi sarò espresso male io. Perché…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Eh, appunto, se me lo spiega, magari.
G.L.: Eh, un mi sono spiegato bene io, su questo discorso qui.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: No, voglio dire, me lo spieghi ora, insomma, va bene se me lo spiega anche…
G.L.: Come fo a spiegarlo se…
Presidente: Lotti, no…
G.L.: … se un mi riesce di spiegarlo.
Presidente: No, la cosa che vuol sapere è semplice. Allora, Pacciani voleva una certa cosa da lei, no?
G.L.: No, diceva…
Presidente: E lei dice: “mi toccò stare.” Cosa vuol dire “Mi toccò stare”? Perché lei si è ribellato, non ha protestato, è andato via…
G.L.: No, ribellato. Se unn’era arrivato a il punto…
Presidente: Per quale motivo è stato, ha fatto questo?
G.L.: No, ma io un son mica arrivato a i’ punto. A quel punto lì, poi, andetti via.
Presidente: Ho capito. Però, intanto, è stato fermo…
G.L.: Ho fatto io… No, ma dicevo, l’avrò detto io così, spontaneo. Che mi sia scappato così, questo discorso. Però…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: No, voglio dire, no? Sarà durato questa specie di rapporto, chiamiamolo come vuole, insomma, ecco. Qualche minuto sarà durato, qualche secondo. Lei, perché le toccò stare? Lui la costringeva qui con la forza? Voglio dire. Lo teneva fermo con la forza…
G.L.: A dir la verità gl’era più forte di me a quell’epoca, sicché… A quel punto, piano piano, ce la feci a anda’ via. Però unn’arrivò a i’ punto preciso…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ma lei si divincolava, insoiruna? Lei si difendeva, o no?
G.L.: Che… mi cominciava a metter le mani addosso, i’ che facevo a quel punto lì? Eh.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Quindi, allora è stato più che altro uno scontro fisico. Nel senso che ve le siete date.
G.L.: Mah…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: No, perché… va be’…
G.L.: No, io l’ho spiegato così. Se un mi so spiega’ meglio, un…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Senta, poi lei ha sempre detto, sempre a proposito di questi lavoretti, no? parlava di lavoretti, che lei doveva seguirli – pagina 43-44, volume I del…
G.L.: Mi obbligava di esser ni’ posto, e… quello…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: No, lei si è espresso letteralmente in questo modo. Ha detto, dice: “Io dovevo seguirli. Loro mi dicevano: ‘sennò ti si sputtana per tutta San Casciano’.”
G.L.: Sì, l’hanno fatto questo discorso.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Sì. Senta un po’, ma questa è una curiosità mia, proprio personale, verso di lei: e secondo lei, no? è peggio essere sputtanato per tutta San Casciano per queste cose che poi non c’erano, o partecipare a quattro duplici omicidi? Cioè, voglio dire, non era più grave andarlo a seguire… Questa, la sua opinione personale, voglio. La sua coscienza, voglio dire. Lei, in base a una minaccia così leggera, così stupida, mi scusi, anche. “Ti si sputtana” di che? per tutto san Casciano? Con quel Fabrizio in macchina un ci faceva nulla, col Pacciani ha avuto più che altro uno scontro fisico lì a Mercatale. E, in base a queste stupidaggini, mi scusi, lei aveva tanta paura di essere sputtanato che è diventato complice di quattro duplici omicidi? Mi dia una sua risposta, sua personale, di coscienza.
G.L.: Mah, se mi costringeva a anda’ insieme, i’ che facevo io?
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ma come andare insieme? Lei era libero anche di non andare.
Presidente: Questa è la risposta, andiamo.
P.M.: È un imputato.
Presidente: La domanda è già…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Io volevo una risposta per …
G.L.: No, io volevo essere…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: … valutare la personalità dell’imputato. Sapere la sua motivazione.
Presidente: Sì, Sì.
G.L.: No, io…
Presidente: Ma ha già risposto a questa domanda, avvocato. Perché l’avvocato Filastò gliel’ha fatta una domanda simile. Gli ricordò che si sputtanava… lui, si sputtanava anche se stesso,…, il Pacciani. È vero, avvocato Filastò?
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: La mia era diversa, perché…
Presidente: Quindi…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: … Filastò usava la differenza fra, diciamo, lo svergognamento – non usiamo parole brutte…
Presidente: E be’, è la sua versione, avvocato.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: … e del Pacciani che era… Ecco, a me interessava proprio la sua personale posizione di fronte a questa che lui avvertiva come una minaccia, evidentemente.
Presidente: Bene.
Avv. Stefano Bertini: Presidente, oggi ha detto anche…
G.L.: Eh, una minaccia, sì. E allora…
Avv. Stefano Bertini: … di morte, ha detto oggi, quindi anche questo lo ha spiegato…
Presidente: Cosa?
Avv. Stefano Bertini: Ha spiegato oggi, il Lotti, che fu minacciato anche di morte dal Pacciani. Quindi penso che…
Presidente: Sì, sì, va bene, lo sappiamo quello.
Avv. Stefano Bertini: … sia stato un buon motivo anche questo.
Presidente: Bene.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Senta, quello spolverino famoso che lei ha visto durante i delitti a Vanni, ma glielo aveva visto per caso addosso anche in altre occasioni?
G.L.: Sì.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Quando?
G.L.: Fuori che una sola.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: No, no, al di là degli omicidi, no? Lasciamo perdere gli omicidi. Lei era amico del Vanni, vi frequentavate da diversi anni. Lo spolverino addosso glielo aveva visto in situazioni diverse dagli omicidi?
G.L.: Anche a casa.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Va be’. A casa. Poi? A fare che?
G.L.: Portar su le legne, tante cose.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ah. Per esempio, quando, come postino, spazzava i locali della Posta, per esempio?
Mario Vanni: Sì, sì.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Glielo aveva mai visto?
G.L.: Ma io unn’ero mica lì. E i’ che ero lì a…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ah, sarà andato a trovarlo qualche volta.
Presidente: Lei lo ha visto a casa? Lo ha visto a casa che portava la legna…
G.L.: L’adoprava per portar su le legne, per pulire, così.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Senta, il Vanni, il Vanni era un bevitore di vino, o anche di alcolici forti, liquori…
G.L.: Eh, qualche volta gl’avrà bevuti. Il vino, parecchio.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Vino, parecchio. E invece liquori, altra roba, tipo liquori forti?
G.L.: Un potevo mica esser sempre lì a guardare i’ che beveva.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: No, quando eravate insieme. Quando eravate insieme, no? Ha notato mai se, oltre al vino beveva altra roba forte, ancora più forte?
G.L.: E qualche volta l’avrà bevuto, unn’è…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Qualche volta raramente, o qualche volta spesso?
G.L.: Gliel’ho detto, unn’ero mica sempre lì, io, a guardare.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Rispetto a quando eravate insieme. Quelle volte…
G.L.: Qualche volta, o due. I’ che ne so. Un so mica preciso quande beveva, io.
Presidente: Lotti, non faccia l’indispettito.
G.L.: No, io un fo l’indispettito…
(brusio)
G.L.: Se mi fa le domande così, i’ che devo…
Presidente: E va be’, lei, se lo sa, lo dice; se non lo sa, non lo dice.
G.L.: Un paio di volte l’avrò visto a bere un bicchierino. Io…
Presidente: Eh, non c’è mica da arrabbiarsi, non c’è mica da adirarsi. Eh.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Senta, e quando facevate queste spedizioni, no? andavate a Giogoli, Vicchio, eccetera, il Vanni a lei gli sembrava che aveva un po’ bevuto, magari per farsi un po’ coraggio, insomma…
G.L.: E come fo preciso se gl’ha bevuto…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Gli sembrava normale, ecco. Gli sembrava normale, sveglio, sobrio, oppure gli sembrava un po’ alterato? Ecco.
G.L.: A me mi pareva sveglio. Poi…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Una sua impressione. C’era anche lei.
G.L.: O un l’ho detto.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Lo ha detto. A me non mi pare. Comunque, se non vuol rispondere…
P.M.: No, ha detto: ‘mi pareva sveglio’.
Presidente: Sì, sì, ha risposto così.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Gli pareva sveglio.
G.L.: Poi, se gl’aveva bevuto, un tu lo vedi mica una persona. Se gl’ha bevuto du’ bicchieri o tre, un si vede…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Senta, questo carabiniere di San Casciano che si chiama Toscano, no? Mi riferisco a quanto ha dichiarato anche il 27 novembre al Pubblico Ministero, sa se era amico di Pacciani?
G.L.: Chi?
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Questo Toscano, questo brigadiere…
G.L.: Saranno stati amici di certo.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Amici. Ecco, lei sa che è stato indagato, poi, questo carabiniere, a causa delle sue dichiarazioni sui proiettili che gli serviva. Lo sa che è stato indagato?
G.L.: Come fo a saperlo io? Eh.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Non lo sa. Che è stata archiviata la sua posizione… Non sa nulla, di questo?
P.M.: No, Presidente…
Presidente: No, non sa nulla, no. Forza, la domanda non…
P.M.: Non lo sa nemmeno l’avvocato, scusi, come fa a sapere se è stata archiviata la posizione? Perché non è archiviata, è aperta; c’è un provvedimento. Quindi non vedo perché…
Presidente: Va be’, ma comunque è una domanda che non riguarda…
P.M.: Poi, che cosa ne sa il…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Eh, lo chiedevo, no?
P.M.: Guardi, che è stata archiviata, lo dice lei.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Mah, veramente lo dicono diversi giornali, anche.
P.M.: Mi scusi, se io le dico che essendo…
(brusio)
P.M.: … cosa c’entrano i giornali?
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Signor Pubblico Ministero, ne prendo atto stamattina. E, anzi, è una notizia utile alla difesa. La ringrazio, anche.
P.M.: Mi scusi, il difensore di Toscano non sa come stanno le cose; è venuto più volte anche due o tre giorni fa. Quindi…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Benissimo.
P.M.: … nel caso, non vedo… ecco, come possa lei fare affermazioni diverse.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Va bene. Il dottore del Pacciani di cui ha parlato al Pubblico Ministero e all’avvocato di parte civile, lei ha detto che questo dottore… Mi chiarisce una cosa su questo dottore? No, no, stia tranquillo, non le voglio chiedere com’era fatto. Se era alto, magro… non mi interessa. Io volevo un’altro particolare.
G.L.: Quale dottore?
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Questo dottore del Pacciani. Lei dice che una volta, a San Casciano, questo; dottore si fermò in macchina, in piazza. E c’era lei con il Vanni.
G.L.: Eh.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: E lei ha riferito che questo dottore.. . io, mi par di aver capito, dopo il fatto degli Scopeti, è successa questa cosa, che si è fermato a San Casciano, in piazza. Quindi, la prima domanda è questa: è in grado di dire se questo dottore si fermò a parlare col Vanni dopo l’episodio degli Scopeti, oppure non…
G.L.: Sì, sì.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Dopo l’episodio degli Scopeti, benissimo. Allora, e chiese, se non vado errato, ha detto così all’avvocato Curandai, chiese a Vanni dove abitava Pacciani.
G.L.: Eh.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: E voleva indicazioni sull’abitazione del Pacciani. Dico bene?
G.L.: Sì.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Benissimo. Lei lo sa che Pacciani era malato di cuore, a quell’epoca aveva già avuto due infarti?
G.L.: Sì.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ecco. E allora, secondo lei, mi dia una risposta: che bisogno aveva questo dottore di fermarsi in piazza a San Casciano e di chiedere dove stava di casa il suo paziente che, con tutti i malati che aveva…
P.M.: Ma come fa a sapere…
Presidente: Non chieda spiegazioni. Domanda…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: E la domanda è questa.
P.M.: Vuole sapere chi era il dottore degli infarti… Assolutamente c’è opposizione, perché…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ho detto il medico del Pacciani.
Avvocato: Ma cosa gliene importa su dov’è la casa di Pacciani…
P.M.: Si rischia di… Poi si rischia di…
(brusio)
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Il medico del Pacciani che chiede l’indirizzo del Pacciani. Benissimo.
P.M.: Ma non ha detto il medico del Pacciani…
Avvocato: (voce non udibile)
(brusio)
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Lo ha detto ora che si è fermato in piazza e ha chiesto al Vanni dove stava di casa il Pacciani.
G.L.: Ma io unn’ho detto… anche quando ho parlato, unn’ho detto che…
Presidente: Lotti, ha capito la domanda, o no?
G.L.: L’ho capita la domanda, l’ho capita.
Presidente: Cosa, perché si fermò lui? Cosa gli ha riferito il Vanni?
G.L.: Sì, quello… quello, doveva andare a Mercatale da Pietro per ritirar della roba… o delle donne, o… E basta.
Presidente: E chiese l’indirizzo al Vanni?
G.L.: Sì.
Presidente: O lo sapeva già?
G.L.: Mah se si ferma a chiedere delle informazioni…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Non lo sapeva.
Presidente: No, no. Questa è una osservazione sua.
G.L.: No, io un sapevo…
Presidente: Cosa le ha riferito il Vanni. Io voglio sapere cosa le ha riferito il Vanni.
G.L.: Che doveva anda’ a prendere della roba, queste cose delle donne dal coso, da Pietro. L’ho già detto, un lo so io.
Presidente: E c’era stato altre volte da Pietro, o no?
G.L.: No.
Presidente: Era la prima volta che andava?
G.L.: Se c’era stato altre volte, io non lo so.
Presidente: Va be’, poi faremo altre domande. Va be’. Questo, alla sua domanda, questa risposta…
Avv. Nino Filastò: Posso intervenire io, Presidente? Ma lei ha detto che questo era il medico di Pacciani. Sì o no?
G.L.: Mah, come gli ho spiegato, ho detto che è un dottore che curava il Vanni, unn’ho detto che gl’è proprio quello di… che gl’andava a prendere le robe a Mercatale’.
Avv. Nino Filastò: Insomma, è un dottore che curava. . .
G.L.: È un dottore e basta. Ho detto…
Avv. Nino Filastò: … che curava Pacciani, sì o no?
G.L.: Un dottore gl’è, un lo so se gl’è quello lì o un altro. Un l’ho spiegato? Io credo d’essimi spiegato abbastanza bene.
Avv. Nino Filastò: No, lei si spiega sempre malissimo.
Presidente: No, no…
G.L.: No, un mi so’ spiegato malissimo.
Avv. Nino Filastò: In una maniera sempre, sistematicamente, ambigua. Per cui dice…
Presidente: No, no, no…
Avv. Nino Filastò: … una cosa e poi dice l’inverso. Ora le fo una domanda: questo dottore era uno che curava Pacciani, sì o no? Si tratta di rispondere con un sì o con un no.
G.L.: No, uno gl’è un dottore che serviva il Pacciani…
Avv. Nino Filastò: Allora, questo… serviva il Pacciani questo dottore.
G.L.: Ma questo un lo so mica se gl’è quello o quello…
Presidente: Insomma, è il medico che curava il Pacciani o no? Oppure non era neanche medico?
G.L.: Ma come fo a sapello io…
Presidente: E allora quello che si dice lei…
G.L.: No, quello che ho detto… un dottore c’è.
Presidente: Era un dottore.
G.L.: Ma come fo a sape’ se gl’era questo dottore qui o no. L’ho spiegato.
Presidente: Ma era un medico o no, intanto? Era un dottore… “Dottore” per lei vuol dire medico o no?
G.L.: Dice. . . Mi dican un dottore, che ne so, o medico o dottore. Mi dican un dottore, come fo a sapello.
Presidente: Ma cosa le hanno spiegato? Siccome gliel’hanno spiegato, le hanno spiegato anche cosa andava a fare. A lei cosa le hanno detto?
G.L.: Sì, quello che ho detto ora.
Presidente: Cioè?
G.L.: Che gl’andavano a Mercatale per prende’ questa roba qui.
Presidente: Ho capito. Ecco, e che era un dottore.
G.L.: Un dottore.
Presidente: Un dottore, cioè, un medico o non era un dottore come disse l’altra volta.
G.L.: Un dottore, ma un l’è proprio il dottore – un l’ho spiegato? – quello che curava il Pacciani.
Presidente: Non era un medico.
G.L.: Un so se gl’è il solito.
(voce non udibile)
G.L.: Ma io un lo so se mi son spiegato male o no.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: No, sa, si coinvolge della gente, magari…
Presidente: Prego, prego.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Eh, Presidente. Comunque, collegato a questa domanda ce n’è un’altra. Un volta per tutte, Lotti, lei fino agli Scopeti e a dopo gli Scopeti, sapeva o non sapeva a che cosa servivano le parti staccate a queste povere donne?
G.L.: E come fo a sapello io.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Ha detto che il medico s’è fermato e chiedeva, eccetera.
G.L.: Sì.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Sembrerebbe di capire che lo sapesse invece.
G.L.: Ma che ne so io che gli serviva. Come fo a sapello io.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Allora lei non sapeva che loro, eventualmente, ne potevano fare commercio, cioè venderle?
G.L.: Questo un lo so.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: E quando l’ha saputa questa cosa?
G.L.: Quale cosa?
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Questa cosa che ne facevano commercio e che le vendevano.
G.L.: Ma un lo so, l’ho già detto io.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Non l’ha mai saputa.
G.L.: No.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Benissimo.
Presidente: Lotti, non faccia l’indispettito perché di questo ha già risposto già nella precedente udienza. Lei ha detto che questo dottore andava lì, pagava a Pacciani e che i soldi li prendeva il Pacciani.
G.L.: Sì. Dicevano questo discorso qui, però…
Presidente: E ha detto anche che lei non ha preso nessuna lira, nessun soldo.
G.L.: Però io un so mica che ne facevano, questo un lo so.
Presidente: Ho capito, questo vogliamo sapere.
G.L.: Io un lo so che ne facevano.
P.M.: Sta dicendo che non sa cosa ne faceva il medico di queste cose, signori, se seguiamo il discorso.
Presidente: No, la domanda dell’avvocato era un’altra.
P.M.: Sì, sì, ma…
Presidente: Se sapeva a che cosa servissero questi cosi… se ne commerciavano o no.
G.L.: Ma io un lo so.
Presidente: Lui non lo sa. Ha detto che li vendevano.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Perché lui – non è una contestazione, naturalmente, è soltanto un richiamo – a pagina…
Presidente: (voce non udibile)
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Va be’, è a pagina 11 del II fascicolo dell’incidente probatorio. E’ il Giudice che gli chiede, appunto… no, l’avvocato Colao: “Questi tagli, queste parti staccate alla donna, a cosa servivano? Lei sa a cosa servivano?” “Mah, questo non lo so.” “Lo chiese mai a questi signori a cosa servivano?” “Tagliavano. A me non mi hanno detto mica loro perché gli servivano.” E poi insiste: “Gliel’ho chiesto ma loro non mi hanno mai specificato di preciso perché.” E quindi, io contesto questa circostanza che mi sembra in contrasto con quanto ha dichiarato sul dottore stamattina.
(voce non udibile)
Presidente: Allora, al dibattimento ha detto questi…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Va be’, allora, l’ultima domanda, l’ultima. Quante lettere ha scritto, le è capitato di scrivere in vita sua a lei?
G.L.: Io?
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Sì.
G.L.: Perché devo scrive lettere io?
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Non lo so, è una domanda.
G.L.: No, io un ho mai…
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Risponda alla domanda. Volevo solo sapere: le è capitato mai di scrivere delle lettere in vita sua?
G.L.: Ma lettere come?
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Lettere, così: uno piglia un foglio di carta, con f una penna e scrive.
G.L.: Ho scritto un foglio…
Presidente: No quella lettera che ha scritto che abbiamo in atti…
G.L.: No, altre lettere, no.
Presidente: Altre lettere, altre lettere.
G.L.: No, no, no.
Avv. Antonio Giuseppe Mazzeo: Mai. Benissimo. La ringrazio, ho finito.
Presidente: Bene, allora sospendiamo un quarto d’ora, poi…
Avv. Nino Filastò: Presidente, Presidente, scusi, io vorrei aggiungere una domanda.
Presidente: Sì.
Avv. Nino Filastò: Senta, Lotti, qui bisognerebbe fosse preciso, perché poi è una cosa molto semplice. Lei…
G.L.: Io so’ sempre stato preciso.
Avv. Nino Filastò: Non dica così, Lotti…
Presidente: No, no, calmi.
Avv. Nino Filastò: Questa è la battuta più divertente dell’ultima settimana.
G.L.: No, unn’è divertente.
Presidente: Lasciamo stare, lasciamo stare.
Avv. Nino Filastò: Abbia pazienza.
Presidente: Faccia la domanda.
Avv. Nino Filastò: Io le chiedo questo: questi fatti che lei ha raccontato di Scopeti… va bene?
G.L.: Eh.
Avv. Nino Filastò: Son successi di domenica?
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: E’ sicuro?
G.L.: Son sicuro, sì.
Avv. Nino Filastò: Ci dice perché lei è così sicuro che era domenica?
G.L.: Era domenica.
Avv. Nino Filastò: Eh, insomma, voglio dire, lei ne ha parlato a diversi anni di distanza, no? Quindi… Lei lavorava quel giorno, non lavorava?
G.L.: Ma che lavoravo di domenica? E di sabato?
Avv. Nino Filastò: Certo che…
G.L.: No, un lo so io.
Avv. Nino Filastò: … lei c’ha tutta un mentalità tutta sua, particolare.
G.L.: No, perché io…
Avv. Nino Filastò: Io vorrei sapere questo… lasci perdere, faccia conto di non sapere se era domenica o se era J sabato. La domanda è questa qui: lei quel giorno lì aveva lavorato la mattina? Sì o no?
G.L.: Se gl’è di domenica come fo a lavorare?
Avv. Nino Filastò: Oh benedetto Iddio! Si sta cercando di capire se per caso lei non s’è sbagliato a indicare la domenica.
G.L.: No, un mi so’ sbagliato.
Avv. Nino Filastò: Allora la domanda è questa… lasci perdere se era… dice: ‘ se era domenica un lavoravo’. No. Voglio sapere: che si ricordi lei, quella mattina, aveva lavorato? Sì o no?
G.L.: Se gl’era altri giorni lavoravo fino alle cinque.
Avv. Nino Filastò: Ecco, quindi lei quel giorno non aveva lavorato, di sicuro. È così? Sennò un faceva… un poteva…
G.L.: Ma se gl’era il giorno come ho detto ora…
Avv. Nino Filastò: Il sabato lavorava lei?
G.L.: No.
Avv. Nino Filastò: Ah, nemmeno il sabato.
G.L.: No.
Avv. Nino Filastò: Ah. Allora, perché lei si ricorda che era domenica?
G.L.: Eh?
Avv. Nino Filastò: Per quale ragione lei si ricorda che era domenica?
G.L.: Perché mi ricordo di preciso la domenica.
Avv. Nino Filastò: E un c’ha altro da dirci.
G.L.: No.
Avv. Nino Filastò: È sicuro?
G.L.: Sì, son sicuro.
Avv. Nino Filastò: Col Pucci vi vedevate anche il sabato?
G.L.: Eh?
Avv. Nino Filastò: Col Pucci vi vedevate anche di sabato?
G.L.: Secondo: il sabato, la domenica…
Avv. Nino Filastò: Quindi vi vedevate anche di sabato.
G.L.: Qualche volta anche di sabato.
Avv. Nino Filastò: Era stato al Festival dell’Unità quel giorno, la sera prima? Lei, al Festival dell’Unità che c’era lì vicino, c’era stato quel giorno? Anzi, il giorno prima?
G.L.: Quale Festa dell’Unità?
Avv. Nino Filastò: O un c’era una Festa dell’Unità lì vicino?
G.L.: Ci sarà stata.
Avv. Nino Filastò: Ma se lo ricorda che c’era oppure no?
G.L.: Un so… se vien di luglio, un mi ricordo mica di che mese viene.
Avv. Nino Filastò: Siamo a settembre, Lotti. Luglio un c’entra niente. Sto parlando di Scopeti e…
G.L.: E allora perché mi fa una domanda della Festa, allora? Un lo so io.
Avv. Nino Filastò: Perché so che c’era una Festa lì vicino e le chiedo se lei c’era andato oppure no. Lei può dire: ‘no, un c’ero andato’, oppure…
Presidente: (voce non udibile)
Avv. Nino Filastò: … ‘sì, c’ero andato’, oppure: ‘non me lo ricordo’. Ma un è mica tanto difficile.
G.L.: No, un c’ero andato.
Avv. Nino Filastò: Lei non c’era andato. Quindi, praticamente, lei si ricorda che era domenica perché era domenica.
G.L.: Sì.
Avv. Nino Filastò: Va be’.
G.L.: Anche se gl’era di sabato mi ricordavo che gl’era di sabato.
Avv. Nino Filastò: E però non era di sabato.
Presidente: Questa è la risposta…
Avv. Nino Filastò: È sicuro? Non era sabato, sicuro?
G.L.: No, unn’era di sabato.
Avv. Nino Filastò: Va be’.
Presidente: Questa è la risposta. Allora, sospendiamo un quarto d’ora, poi vorrei fare delle domande io a questo signore. Va bene?
P.M.: Bene, grazie.
P.M.: Presidente…
Presidente: Dica.
P.M.: Approfitterei un attimo di questa circostanza che non è ancora rientrato l’imputato Lotti, per far presente questo alla Corte: mentre il signor Lotti rispondeva alle domande dei difensori, si è avvicinato a me il signor Rontini, il quale mi ha fatto presente di riferire alla Corte – e dico la verità, lo aveva già detto in passato – che lui, Rontini, e la moglie hanno sempre riferito, dopo l’omicidio, agli inquirenti, che avevano visto dopo i fatti, dietro la piazzola, mi sembra di capire, per quel che ho capito io, nel posto esatto dove oggi riferiva il Lotti, la presenza di un avvallamento, di una buca. E il Rontini ricorda anche circostanze più specifiche. E quindi, il signor Rontini, mio tramite, voleva informare la Corte – e penso, è qui, lo farà direttamente – che vuole, su questo punto, comunque se necessario, lui e la moglie, conoscono una circostanza che, per l’appunto, corrisponde a quello che dice il Lotti, e, se la Corte crede, chiedono di essere sentiti.
Presidente: Va bene. Questa è un’istanza come ex articolo 507. . .
P.M.: Sì, la faccio io.
Presidente: Bene.
P.M.: L’avevo già fatta su altri punti per entrambi e quindi…
Presidente: Prendiamo atto di questo. Allora, Lotti, venga avanti. Senta Lotti, volevo sapere una cosa sul Faggi.
G.L.: Sì.
Presidente: Lei lo conosceva Faggi? Lo conosce Faggi?
G.L.: No, io no.
Presidente: Non l’ha mai visto?
G.L.: Io per nulla, no.
Presidente: Non l’ha mai visto. Chi gliene ha parlato e quando gliene hanno parlato a lei del Faggi?
G.L.: Nella macchina quando l’era ferma lì, agli Scopeti. Dopo, il giorno dopo, m’hanno riferito che lo conoscevano, insomma l’era un finocchio parlando…
Presidente: Va bene. Il giorno dopo al delitto degli Scopeti.
G.L.: Dopo qualche giorno s’e parlato di’ coso, dicevano gl’era… questa persona qui.
Presidente: E cosa…?
G.L.: … Faggi, come si chiama.
Presidente: Cosa gli hanno detto?
G.L.: Che gl’era uno, un so, m’hanno detto che gl’era un rappresentante, un coso… di preciso…
Presidente: Sì, va beh, ma degli Scopeti… lei dice: dopo, parcheggiò degli Scopeti. Perché era agli Scopeti anche lui?
G.L.: Mah, io ho visto la macchina; un so mica se gl’era lui.
Presidente: No, no. Io voglio sapere secondo quello che gli ha riferito il Vanni…
G.L.: Doveva venire…
Presidente: … o il Pacciani o tutti e due, non lo so, cosa gli hanno detto a proposito di questo Giovanni Faggi.
G.L.: Doveva venire una terza persona, come m’avevan riferito. Una terza persona, quella con la macchina ferma, però un so se gl’era lui o no.
Presidente: No, lei deve rispondere. Deve lasciar stare… Lei non dica quel che pensava lei, cosa gli hanno riferito. Gli hanno parlato prima o dopo il delitto degli Scopeti?
G.L.: No, questo me l’hanno detto dopo.
Presidente: Dopo. E cosa gli hanno detto?
G.L.: Che conoscevan questa persona qui, questo Giovanni Faggi come si chiama.
Presidente: Giovanni Faggi.
G.L.: Però io un l’ho mai visto nemmen di persona.
Presidente: Benissimo. E allora cosa è successo? Questo Giovanni Faggi, cosa è accaduto?
G.L.: No, che lo conoscevano.
Presidente: E basta.
G.L.: Sì, lo conoscevano, però dissero che c’era una terza persona che doveva venire in quel posto lì. Poi un lo so se…
Presidente: Allora questa terza persona chi era? Era il terzo? E gli altri due chi erano?
G.L.: No, quelli s’era detto lì e un’altra persona, sempre questo qui. Come m’hanno parlato loro.
Presidente: Cioè quella sera agli Scopeti ci doveva essere una terza persona.
G.L.: Però io un ho mica visto…
Presidente: Aspetti, questa terza persona doveva essere…
G.L.: M’hanno riferito…
Presidente: … Giovanni Faggi, questo qui.
G.L.: Gl’era questo qui.
Presidente: Questo gliel’hanno detto loro.
G.L.: Me l’hanno riferito loro.
Presidente: Loro. Loro sarebbe… ?
G.L.: Sì, Mario…
Presidente: Mario?
G.L.: O Piero, tutti e due.
Presidente: Mario e Piero. Mario Vanni e Pietro Pacciani. Va bene.
G.L.: Sì.
Presidente: Ecco, una domanda: ecco, gli dissero come è arrivato lui, come non è arrivato, se c’era stato quella sera, se non c’era stato? Gli dissero qualche cosa o no?
G.L.: No, mi dissero che doveva venire questa persona. Però…
Presidente: Allora, lei dice: doveva venire. Allora gliene hanno parlato prima del delitto degli Scopeti, non dopo? Se dice: doveva venire…
G.L.: Dopo m’hanno detto che ‘viene questa persona qui’.
Presidente: Dopo?
G.L.: Dopo, io avevo visto la macchina, però un so se l’era lui questo qui. Questo me l’hanno riferito dopo.
Presidente: Gliel’hanno riferito dopo. E gl’hanno detto che questa persona era venuta agli Scopeti anche lui? Questo gl’hanno detto?
G.L.: Come m’hanno detto loro.
Presidente: Così gl’hanno detto? E gl’hanno detto anche che macchina usava, aveva usato quel signore?
G.L.: Come?
Presidente: Gli hanno riferito, il Vanni e il Pacciani, anche che macchina aveva questo Faggi?
G.L.: La macchina, un lo so che macchina aveva. Questo un lo so.
Presidente: Allora, la domanda mia è questa: se questa persona doveva venire o è venuta, non lo so; ma insomma..
G.L.: Questo un so se gl’è venuto o no.
Presidente: Aspetti, lasciamo stare se è venuto o non venuto.
G.L.: Sì, sì.
Presidente: Non sappiamo se è venuto… Ma comunque, secondo il Vanni e Pacciani, era persona che doveva essere presente all’Impruneta. Bene? Lei doveva fare da palo, doveva fare…
G.L.: Stare…
Presidente: No, deve ascoltare.
G.L.: Sì.
Presidente: Lei, Lotti, lei, doveva stare lì, all’imbocco della stradina…
G.L.: E guardare che non passasse…
Presidente: … e guardare che non passasse le macchine che andassero in su.
G.L.: … o un si fermassino.
Presidente: Bene. Se arrivava il Faggi con la sua macchina, da solo o in compagnia, come faceva lei a riconoscere che era un amico del Pietro, del Mario o era un testimone, uno che poteva fare arrestare tutti?
G.L.: Io questa macchina l’ho vista…
Presidente: Ma no, no. Lasci stare se poi l’ha vista o non l’ha vista. Come faceva a sapere lei?
G.L.: Io l’ho saputo dopo questo.
Presidente: E allora se l’ha saputo dopo, ma è possibile che gliene hanno parlato dopo a cose fatte? Gli avranno parlato prima, perché se quello, Faggi, arrivava, arrivava mentre si faceva il delitto o prima… Capito?
G.L.: Mah, a me… questa persona m’hanno riferito… lui, un lo sapevo mica… dopo, qualche giorno di questa persona.
Presidente: Allora io non credo che il Vanni e il Pacciani sian talmente stupidi, ma stupidi da far venire una persona sul posto e non avvertire lei, che faceva il piantone lì.
G.L.: Come sono, che ne so io di questo qui. A me m’hanno spiegato così, poi un saprei come spiegallo.
Presidente: Lei ha visto la macchina, poi ha visto la macchina scura…
G.L.: Io ho visto questa macchina…
Presidente: … non proprio lì, ma più giù.
G.L.: Prima di partire per anda ‘ via io.
Presidente: Sì, sì. Questo l’ho capito. Non gli voglio far le domande che ha già fatto, risponde, eccetera…
G.L.: Sì, sì.
Presidente: Ha parlato un 40-50 metri, mi sembra, più giù, oltre l’imbocco della stradina che va lì.
G.L.: Un po’ distante, sicché…
Presidente: Come fa a dire che era quello e non altro, una persona che in sé, incuriosita, ha sentito gli spari…
G.L.: No, io un ho incuriosito, perché un lo sapevo mica…
Presidente: Come fa lei a dire che era il Faggi e non altra persona?
G.L.: Ma quello me l’hanno riferito loro dopo, non mica prima.
Presidente: E cosa gli hanno detto loro?
G.L.: Che l’era questa persona, di un certo Giovanni Faggi e basta.
Presidente: Ma gli hanno detto anche come è arrivato lì, il Faggi?
G.L.: Quello me l’hanno riferito dopo, non prima.
Presidente: Ho capito che gliel’hanno riferito dopo. Allora, come è arrivato gliel’hanno detto, il Faggi?
G.L.: Arrivato lì, io un ho mica visto questo qui. Io ho visto la macchina.
Presidente: Avranno detto: Lotti, Giancarlo un so come lo chiamano lei, guarda che iersera, stasera, due sere fa, tre sere fa, quando è stato, domenica sera, sabato sera, quando era, c’era anche Giovanni Faggi, quello di San Casciano-
G.L.: Io un ho visto…
Presidente: E lui è arrivato con la macchina, è venuto a piedi, era col motorino, era con qualche… non lo so.
G.L.: No, io ho visto loro due e basta. A me me l’hanno spiegato così.
Presidente: Insomma, questa è una persona, secondo il Vanni e secondo il Pacciani, che doveva venire lì, anche lui, a controllare.
G.L.: Come… però un l’ho visto io.
Presidente: Benissimo. La domanda gliela rifaccio ancora: se veniva questo signore, come faceva a riconoscerlo lei?
G.L.: Eh, io come facevo a riconoscilo? Come fo a riconoscilo? Io un lo so di certo. Come fo a dillo?
Presidente: E allora quando arrivava una macchina e si fermava lì, lei cosa doveva fare?
G.L.: No, fermare… venivan le macchine, rallentavano, andavan via.
Presidente: Va bene, ma se una si ferma e uno addirittura cerca di imboccare la stradina che porta lì dove c’è la tenda?
G.L.: Se c’è due persone ferme lì, un ci vanno su.
Presidente: Chi glielo dice a lei che un ci vanno? Intanto voi non eravate lì, ma eravate più su e quindi uno poteva benissimo imboccare la strada.
G.L.: …verso la strada.
Presidente: Eh?
G.L.: Poi alla fine mi disse di anda’ verso la strada e guardare se si ferma macchine o no.
Presidente: Va bene. Senta, un’altra domanda. Lei ha detto, rispondendo a una domanda, ora non mi ricordo di chi, ma in ogni modo, quando fu commesso il delitto di Vicchio…
G.L.: Sì.
Presidente: … Vicchio, cioè prima che si commettesse il delitto di Vicchio, lei ha detto: fui io che ne parlai della Panda celeste della coppia dei ragazzi al Vanni, perché il Vanni m’aveva detto…
G.L.: Di fare un…
Presidente: … che se vedevo qualche coppietta, qualche macchina di segnalarlo. Ecco, volevo sapere: questo discorso che le avrebbe fatto il Vanni, quando glielo ha fatto, prima dei delitti di Baccaiano, di Giogoli, di Vicchio…
G.L.: Questo…
Presidente: … o gliel’ha fatto…
G.L.: L’hanno fatto sempre prima che venisse…
Presidente: Prima che facesse i delitti.
G.L.: Sì, sempre prima.
Presidente: Cosa gli disse il Vanni?
G.L.: Di vede’ se c’era una macchina ferma, così. Per riferillo a loro.
Presidente: Questo prima di tutti i delitti?
G.L.: Sì.
Presidente: Prima di Baccaiano avvenne questo qui. Baccaiano è il primo delitto – io sto alle sue parole, al discorso che ha fatto lei – Baccaiano è il primo delitto al quale partecipa lei. Va bene? Sia pure in quella veste lì. Ecco, quando avvenne il delitto di Baccaiano, Vanni già gli aveva fatto questo discorso?
G.L.: Sì.
Presidente: Senta, veniamo a Baccaiano. Lei arrivò su quel tratto rettilineo di strada, no?
G.L.: Non tanto distante… una cosa giusta.
Presidente: Aspetti. Lei abitava in quella zona, 7-8 chilometri m’ha detto, ha spiegato, a Ponte Rotto, no?
G.L.: A Ponte Rotto son diversi chilometri, scusi.
Presidente: Ho capito, ho capito. Ma non importa. Saranno 7, 10, 30. Non importa, non è quello che interessa a me. Lei ci arrivò dal lato di Baccaiano o dal lato di Tavarnelle?
G.L.: No, San Pancrazio, si scende giù e c’è quel pezzo di strada che hanno rifatto novo.
Presidente: Insomma, voi andaste verso Baccaiano e poi vi fermaste o no?
G.L.: Da San Casciano si scende giù così, poi si fa Ponte Rotto, San Pancrazio e si gira e si vien giù.
Presidente: E si arriva al posto del delitto.
G.L.: Poi si scende verso…
Presidente: No, no. Si arriva al posto del delitto, dove c’era quella coppiettina, eccetera. Proseguendo in do’ si va? verso Baccaiano o no?
G.L.: Verso Baccaiano.
Presidente: Verso Baccaiano.
G.L.: Baccaiano gl’è distante.
Presidente: Questo serve per capire la direzione.
G.L.: Sì.
Presidente: Lei è andato sul posto coi Carabinieri, col Pubblico Ministero, non so.
G.L.: Sì.
Presidente: E ha detto dov’era la macchina dei due giovani…
G.L.: Sì.
Presidente: … sfortunati giovani…
G.L.: Quando l’è la prima volta che poi la seconda volta…
Presidente: Poi ha detto dove si fermò il Pacciani e dove si fermò lei. Lei si è fermato prima della macchina dei giovani, sulla sinistra della strada.
G.L.: Però la macchina l’era da parte di là.
Presidente: Sì, lo so. E il Pacciani si è fermato oltre la macchina dei due giovani.
G.L.: Sì, un po’ più avanti.
Presidente: Più avanti. Perché lei si fermò a questa… Lei sapeva, quindi l’ha già risposto prima, comunque…
G.L.: Sì, sì.
Presidente: …lei sapeva che andavano a ammazzare i due giovani? Lo sapeva, no?
G.L.: Sì, me l’avevano bell’e riferito innanzi.
Presidente: Benissimo. Quel che voglio sapere io. Ora veniamo alla piazzola. La macchina è ferma, questi due giovani… è ferma. Lei è rimasto alla sua macchina o si è avvicinato?
G.L.: No, mi sono avvicinato… non proprio vicino, insomma, un pochin… insomma non tanto.
Presidente: Si è avvicinato sullo stesso lato dove ha messo la sua macchina o è passato dalla parte opposta?
G.L.: No, mi son avvicinato sempre dalla parte della macchina mia.
Presidente: È andato un po’ avanti.
G.L.: Più avanti.
Presidente: Senta, la macchina, quella dei giovani, dei due ragazzi, aveva le luci accese o le aveva spente?
G.L.: Eh, questo qui un me ne ricordo. Un mi ricordo di preciso se 1’erano accese o no.
Presidente: L’ha viste accendere? Era buio o no? Questo un si ricorda, se era buio…
G.L.: L’era un pochin nascosta la macchina, sicché…
Presidente: Se uno avesse le luci accese, si vede, insomma, il bagliore si vede.
G.L.: Sicuro che 1’erano accese, un son sicuro. Può darsi spente di certo.
Presidente: Allora, facciamo un’altra domanda. Quando la macchina, secondo lei, ha fatto marcia indietro, è andata a rinculo da…
G.L.: Dopo che gl’hanno…
Presidente: ... piazzola verso la parte opposta…
G.L.: Come fosse lì e si sposta da quella parte.
Presidente: E andava a marcia indietro. Aveva le luci accese o no?
G.L.: Sì, luci accese… qualcheduna ne aveva accese.
Presidente: Qualche luce accesa.
G.L.: Sì.
Presidente: Eh?
G.L.: Qualche luce accesa, sennò se arrivava macchine…
Presidente: Non lo so. Cosa ha visto lei.
G.L.: Io avevo visto qualche luce.
Presidente: Si può anche attraversare la strada al buio, non è detto che ci vuole la luce per forza. Cosa ha visto lei.
G.L.: Lo so, ma se parte qualche macchina…
Presidente: Qualche macchina. Quelli stavano per morire, figurati se pensano alla macchina che sta per arrivare. Voglio dire, lei l’ha vista la macchina con le luci accese o no?
G.L.: Io ho visto qualche luce accese c’erano. O se l’eran piccole…
Presidente: Ha visto che aveva le luci accese.
G.L.: Una lucina l’ho vista accesa.
Presidente: Senta, poi la macchina si è fermata lì. Lei si è avvicinato prima di andare a vedere questa macchina o no?
Avv. Nino Filastò: Presidente, in precedenza ha detto che erano spente, eh?
Presidente: Sì, sì.
Avv. Nino Filastò: Per contestarglielo, eh.
Presidente: Sì.
Avv. Nino Filastò: Ora, se ci vuol dire perché oggi dice così, diverso rispetto a quel che ha detto un minuto fa…
G.L.: Io un son sicuro se c’era acceso o no. Ho detto così…
Avv. Nino Filastò: Ha detto che erano spenti, questo glielo dico io perché abbiam consultato in questo momento il verbale, e quando gliel’ho chiesto io, ha detto che erano spenti. Ci spiega perché oggi dice che erano accesi?
G.L.: Ma un son sicuro se l’erano accesi o no.
Avvocato: Mi perdoni Presidente, vorrei precisare: lui non ha detto che erano sempre spenti; all’inizio erano spenti…
Presidente: Sì, ho capito. Ho capito.
(brusio)
Presidente: Lui ha detto che erano accesi nella fase di spostamento.
Avvocato: Nella fase di spostamento.
Presidente: Bene.
Avvocato: Ha chiarito…
Presidente: Voglio sapere un’altra cosa io. Quando si è avvicinato… si è avvicinato alla macchina o no, lei?
G.L.: No, proprio vicino no. Un pochino distante. Un so di’ preciso, 4-5 metri.
Presidente: 4-5 metri. Ha visto chi era alla guida della macchina?
G.L.: Alla guida… c’era un uomo e una donna.
Presidente: Come?
G.L.: Un uomo e una donna c’era.
Presidente: No, un uomo e una donna alla guida no. O c’era l’uno o c’era l’altro…
G.L.: Un uomo alla guida.
Presidente: Come?
G.L.: Un uomo alla guida.
Presidente: L’uomo era alla guida. Lei l’ha visto l’uomo alla guida?
G.L.: Anche se gl’è più lontano e si vede…
Presidente: Cioè, seduto al posto di guida, questo volevo sapere io.
G.L.: Sì, sì.
Presidente: Era un ragazzo era?
G.L.: Sì.
Presidente: Ecco, poi un’altra cosa, ora salto un po’… un altro argomento. Lei ha parlato della lettera del Pacciani. La lettera del Pacciani, va bene? Ecco, voglio sapere una cosa: ma il Pacciani, lei è un amico del Pacciani, l’ha frequentato per tanti anni da Montefiridolfi…?
G.L.: Eh, lo so ma un è che sia stato tanto amico…
Presidente: Va bene, insomma lei dal ’78, ha detto lei: ‘da quando presi la patente, lo conosco’.
G.L.: C’andavo però…
Presidente: Quante volte è stato in carcere il Pacciani, lo sa lei?
G.L.: Mah, diverse volte; di preciso un lo so quanto.
Presidente: Diverse volte. Ma lei, da quando lo conosce lei?
G.L.: Poi sempre di prima, quando gl’aveva fatto…
Presidente: No, no. Quello che ha fatto prima, in gioventù, non ci interessa. Ci interessa da quando lo conosce lei.
G.L.: Su questo ultimamente, delle figliole.
Presidente: Eh, è andato per le figliole. E poi è stato in carcere un’altra volta?
G.L.: Sì, un paio di volte.
Presidente: Un paio di volte. Sì, infatti un paio di volte. Ecco, lei ha parlato di una lettera che il Pacciani avrebbe scritto al Vanni.
G.L.: Di portalla ni’ posto…
Presidente: Ecco, voglio sapere una cosa: quando gliel’ha scritto, quand’era dentro per le figlie o quando era dentro per il mostro di Firenze?
G.L.: Mah, quella lettera che mandò a i’ Vanni?
Presidente: Eh. Lei ha parlato di una lettera che il Vanni fece vedere a lei, che era impaurito, dice ‘falla vedere a uno che se ne intende’, gliel’avrebbe detto lei. Ecco, quando è avvenuta questa lettera? Quando, in che tempo? Cioè, quando il Pacciani era dentro per le figlie o era dentro per il mostro?
G.L.: No, per le figlie.
Presidente: Dentro per figlie. E lo sa quando poi è uscito dal carcere?
G.L.: La seconda volta, ma un lo so di preciso.
Presidente: No, no, quando è uscito per le figlie dal carcere.
G.L.: Mah, di preciso un me lo ricordo quando gl’è.
Presidente: Allora glielo dico io: è uscito il 16 dicembre del ’91 per le figlie.
G.L.: Io sulle date, un son tanto preciso.
P.M.: Sì Presidente, teniamo presente che aveva già, era già indagato come mostro, sennò la sua domanda non torna.
Presidente: Eh, ma io quello volevo sapere, quello volevo sapere. Siccome non… anzi questo è un sollecito al Pubblico Ministero, possibilmente di dire, di documentare…
P.M.: Bene.
Presidente: … siccome la domanda che ha interesse alla Corte sapere, quando il Pacciani è stato interrogato o comunque…
(brusio)
Presidente: … ai fini temporali, quello che ha detto non interessa. Non può interessare. Quando è stato indagato per i fatti del mostro.
P.M.: Certo, Presidente. Senz’altro.
Avvocato: Avviso di informazione di garanzia.
P.M.: E perquisizione.
Presidente: Cioè, lei sapeva che lui era in carcere per la violenza alle figlie. Questo sapeva lei.
G.L.: Sì. Ma l’ha letto anche sui giornali, qualche…
Presidente: No, no. I giornali, i giornali dicono quello che vogliono. Però, volevo sapere se lo sapeva lei.
G.L.: Preciso la data, l’ho detto, quello sulle date un mi ricordo…
Presidente: Senta, veniamo al delitto di Vicchio.
G.L.: Sì.
Presidente: Allora, lei dice che è andato una volta con la Filippa, poi c’è andato col Pucci, poi c’è ritornato col Vanni e poi c’è andato da solo. Va bene?
G.L.: Sempre venendo…
Presidente: Per vedere se la piazzola si vedeva da sopra l’alto.
G.L.: Ma sempre fatto da loro questo coso, sennò un c’andavo io di mio. Questo…
Presidente: Come?
G.L.: Quello me l’hanno riferito loro di fa’ un coso, per vedere se si vedeva la piazzola.
Presidente: No, no. Lei ha detto che c’è stato, lei, Lotti Giancarlo…
G.L.: Sì.
Presidente: … da solo è andato a vedere se si vedeva la piazzola da sopra il colle. Bene?
G.L.: Ma sempre detto da loro, eh?
P.M.: Mi c’hanno mandato loro, sta dicendo.
Presidente: Cosa vuol dire? Gliel’hanno chiesto loro di andare?
G.L.: Sì.
Presidente: Ah, lei c’è andato per conto suo…
G.L.: Io perché un volevo nemmeno andare…
Presidente: Avevo capito io… avevo capito male io, scusi.
G.L.: No, no. Un mi so’ espresso male io, un lo so.
Presidente: Basta capire, basta capire.
G.L.: Sì.
Presidente: Ecco, lei, per andare sopra quel colle, che strada ha fatto? È andato dall’alto, o è venuto dalla Saggianese e poi è risalito su?
G.L.: Mah, un la conosco mica, la Saggianese… C’è una casa, lì, di sopra. Forse m’avrà visto qualcheduno lì, girando con la macchina.
Presidente: Come?
G.L.: Delle case; può darsi che m’abbin visto gira’ con questa macchina, la mia, insomma. Venendo sempre… guardando sempre la piazzola, poi ho girato e sono ritornato via, dopo.
Presidente: Sì, ho capito. No, ma io dico quando lei ha fatto il sopralluogo per andare a vedere dall’alto.
G.L.: Sì.
Presidente: Dall’alto, lei…
G.L.: C’è una strada che va su. Un lo so in do’ la va.
Presidente: La strada che va su…
G.L.: Sì. La gira… la va su, un lo so dove va a finire, questo un…
Presidente: Bene. Ecco, volevo sapere una cosa: questa strada qui che andò, che lei percorse per andare a vedere della piazzola là sopra al colle…
G.L.: Andai fin su, poi veddi… dissi: ‘mah, un va bene qui. Andiamo dalla parte un po’ pi giù.’
Presidente: Bene.
G.L.: Perché se un la conosco, un so mica dove vo a finire.
Presidente: Voglio sapere: l’ha ripercorsa qualche altra volta, quel tratto di strada, o no?
G.L.: No, no. Quella volta lì e basta.
Presidente: Neanche la sera dei delitti? La sera che avete commesso questo omicidio e poi siete andati via, ha ripercorso un po’ quella strada che portava sopra al colle, o no?
G.L.: Mah, questo un lo so perché feciano una strada loro. Ora io… un la so la strada…
Presidente: Eh, ma lei c’è stato pochi giorni prima. E’ la stessa strada, seppure in parte…
G.L.: Eh, ma io feci un pezzettino e basta.
Presidente: Appunto, senta, quel pezzettino l’ha ripercorso o no?
G.L.: Eh, questo un me ne ricordo se l’ho fatto o no. Se l’ho fatto dopo che…
Presidente: Dopo l’omicidio.
G.L.: Per venir via?
Presidente: Eh.
G.L.: No, e un me ne ricordo. Questo qui gl’è una cosa che…
Presidente: Ha la sua importanza, eh. Non è che è una cosa così, fatta per…
G.L.: No, no…
Presidente: Ha una sua importanza. Lei non si ricorda se ha percorso questa strada qui.
G.L.: Eh, un me ne ricordo di preciso.
Presidente: Ecco, lei ha detto anche, ha detto anche che è andato sempre con la sua macchina. . . si parla sempre di Vicchio, no?
G.L.: E allora…
Presidente: Sul 128 rosso scodato, perché? Perché così, quando voleva, andava via quando voleva. Va bene?
G.L.: Sì.
Presidente: Bene. Allora, la domanda è questa: come mai, allora, quella sera che lei sapeva il posto, sapeva come tornare a San Casciano, c’è stato col… ripeto, c’è stato da solo con la Filippa, c’è stato col Vanni, ci è tornato da solo, c’è stato col Pucci, perché lei ha seguito poi il Vanni e il Pacciani dietro loro? Perché non se n’è andato per conto suo? Capito la domanda?
G.L.: Perché qui’ pezzo di strada un la conoscevo più, dopo… quella che dovevo anda’ via. E mi dissano di anda’ dietro a loro.
Presidente: Senta, lei è andato perché glielo hanno detto loro di andare dietro a loro?
G.L.: E dovevo andare insieme a loro.
Presidente: E perché poi lei… Lei ha parlato di un casolare, questo casolare dove avrebbero nascosto, dice lei, la pistola avvolta nel giornale…
G.L.: Io ho visto un coso, mi parea… Per me, mi parea una pistola.
Presidente: Perché lei andò su al caso… che bisogno c’era di andare anche lei? Non poteva aspettarli giù alla macchina?
G.L.: Per vedere i’ che mettevano in questo posto.
Presidente: Cioè, a lei che interessa a andare a vedere lì se ci mettevano questa…
G.L.: Ma allora un ci potevo nemmeno andare dietro a loro…
Presidente: Come?
G.L.: … perché, se uno va, e va per vedere i’ che fanno loro. Ma se ero insieme…
Presidente: E Pacciani gli ha detto: ‘perché…’, non le ha detto nulla Pacciani? Non le ha detto di rimanere giù alla strada.
G.L.: No. A me m’ha detto di anda’ su e vedere i’ che facevano.
Presidente: A vedere cosa facevano.
G.L.: Quello che dovevan mettere qualcosa dentro. Loro mi dissano di sta’ fermi laggiù. Però io sono vorsuto andar lassù per vedere i’ che facevano.
Presidente: E che quel fagotto, oppure quel giornale, così…
G.L.: A me la mi pareva una pistola. Poi…
Presidente: Avesse la pistola, chi glielo disse che aveva la pistola? Pensa lei.
G.L.: No, io penso…
Presidente: O gliel’ha detto qualcuno?
G.L.: … che sia una pistola. No, loro un m’hanno detto niente.
Presidente: Lo pensa lei.
G.L.: Sono andati lì e gl’hanno messo questa roba qui. Ho visto qualcosa, però unn’ho visto bene, di preciso, se… A me mi pareva una cosa. Poi…
Presidente: Senta, poi, quando è tornato con la Polizia, lei come ha fatto… col P.M., non lo so, come ha fatto a ritrovare quel posto?
G.L.: Mah, ritrovare si ritrova. Però è la strada, di giorno si vede meglio la strada. Poi, il coso, il casolare, la ponticina, quella, ci son passato di sopra, sicché… c’è il borro, sotto.
Presidente: Senta, lei conferma la storia del fagotto che avrebbe depositato lì, tra l’erba, i cespugli, non so, la buca…
G.L.: Ho visto…
Presidente: … sul posto? Cioè, dov’è stata ammazzata la ragazza e il giovane.
G.L.: Eh, sempre Vicchio?
Presidente: Eh. No, no, sempre Vicchio, sempre Vicchio, si parla.
G.L.: Come?
Presidente: Sempre di Vicchio, si parla. Sempre di Vicchio, sempre di Vicchio.
G.L.: Sì, l’ho detto anch’io, di Vicchio, no?
Presidente: Eh, Vicchio, sì.
G.L.: Sì, io ho visto metter qualcosa, se c’era la buca prima, un lo so se gl’era… qualcosa…
Presidente: Una cosa che mi rimane…. Allora, che senso ha – domanda – possibile che lasciano degli oggetti lì, sul posto, e una pistola l’abbian nascosta…
G.L.: Io ho visto … a metter qualcosa.
Presidente: Eh?
G.L.: Un lo so i’ che gl’era.
Presidente: Eh, ma lei ha parlato di feticci, ha parlato di coso… come fa, l’ha visto che conteneva queste cose, oppure è un pezzo di carta che hanno lasciato per terra?
G.L.: Mah, io un son proprio sicuro che gl’abbin messo quella roba della donna. Unn’ho visto bene.
Presidente: Ma ha visto depositare qualcosa per terra, avvolta in un giornale, o ha visto buttare un giornale?
G.L.: No, ho visto…
Presidente: Capisce la differenza?
G.L.: … ho visto un giornale metter lì.
Presidente: Un giornale poggiare per terra.
G.L.: Un giornale rinvoltato. Poi un lo so se c’era qualcosa o no.
Presidente: Questo, facciamo che sia il giornale.
G.L.: Sì.
Presidente: Alzano e mettono così. Altro..
G.L.: Sì.
Presidente: … è appoggiarlo; altro è buttarlo.
G.L.: No, no. L’avevan messo piano piano, con le mani, lì.
Presidente: Piano piano l’hanno messo per terra.
G.L.: Poi io un l’ho visto più. Mi sono allontanato, sicché, ho visto appena la mossa che gl’avevan messo questa roba dentro.
Presidente: Veniamo agli Scopeti. Lei ha detto si è fermato alla strada, ha fermato sulla strada, all’imbocco della strada; ha detto alla Polizia dove più o meno era la macchina sua, eccetera. Poi, col Pucci, siete andati un po’ su. Lei è arrivato… è arrivato alla piazzola, lei, o no?
G.L.: Come?
Presidente: Lei è arrivato alla piazzola…
G.L.: Sì.
Presidente: … e il Pucci un po’ più indietro.
G.L.: Sì.
Presidente: Ecco.
G.L.: Quando gl’ha visto dopo loro, si è arrabbiato co’ il Pietro, lui s’è allontanato un po’ più in giù.
Presidente: No, io voglio sapere da lei, indipendentemente dai metri. Io non sto parlando di metri, 10, 4, 8, 20, non interessa nulla, questo.
G.L.: No, no, no…
Presidente: Cioè, interessa se, dal punto in cui lei era fermo, ha potuto vedere bene quello che accadeva davanti a lei.
G.L.: Si.
Presidente: Quello che ha… lo ha visto bene? Non c’erano frasche, non c’era nulla.
G.L.: No, lì gl’è pulito, gl’era.
Presidente: Era pulito. Quindi, ha visto bene tutta la scena.
G.L.: C’era la tenda e la macchina accanto, vicino. E poi, quande tagliarono la tenda così.
Presidente: E basta. Senta, quando poi hanno ammazzato il giovane, ha ammazzato il giovane e Pacciani è tornato indietro…
G.L.: Sì.
Presidente: … è entrato nella tenda, poi hanno tagliato quelle parti alla ragazza, no? Ecco, l’hanno tagliata all’interno della tenda, o fuori della tenda?
G.L.: Mah, io la ragazza non l’ho vista per nulla.
Presidente: È stata sempre dentro.
G.L.: Io non l’ho vista fuori.
Presidente: Lei, quando è venuto via poi lei?
G.L.: Mah, io son… poi, quando veddi, m’ha visto, quande gl’ha finito la persona, co’ il coltello, così, gl’è cascato giù, è venuto in qua. E, in qui’ mentre, il Pacciani m’ha visto lì: ‘che fai?’ Dice: ‘Vai verso la strada per guardare che un passi macchine.’ E, in quel momento, vanno dentro e poi sortan dopo pochino. E avevan della roba in mano. Un so se 1’avevan tagliato della roba, un lo so io.
Presidente: Se Pacciani… Fo per dire, se Pacciani e il Vanni avessero preso questa ragazza e tirata fuori un po’…
G.L.: No, io unn’ho visto…
Presidente: Non l’ha visto tirare…
G.L.: No, tirarla fuori, no.
Presidente: Lei, comunque, era sempre lì, voglio dire.
G.L.: No…
Presidente: Poteva vedere…
G.L.: Sì, anche se ero un pochino nascosto, vedevo i’ che facevano.
Presidente: E allora, quando il Pacciani ha detto di andare alla strada, lei è rimasto lì, o è…
G.L.: No…
Presidente: … o si è avviato, si è rifermato, oppure è tornato indietro…
G.L.: … un so se mi son fermato un momento. Non proprio vicino… proprio vicino…
Presidente: Come?
G.L.: Non proprio vicino. Mi sono soffermato un pochino.
Presidente: Si è soffermato ancora.
G.L.: Sì, ma non tanto. Poi lui gl’è andato verso la tenda e c’era insieme anche quell’altro, Mario. Vicino alla tenda. Poi…
Presidente: Lei ha detto…
G.L.: …dopo un pochino li ho visti sortire, mentre venivo giù. E, in qui’ mentre, andavo verso la tenda, quande m’ha detto di anda’ verso la tenda, io mi son soffermato, un sono andato subito… E sono andati verso la te… la tenda dentro.
Presidente: Loro due.
G.L.: Pietro, gl’era fuori quande gl’ha colpito questo ragazzo, questa persona. Il francese, come si chiama.
Presidente: No, no. Lasciamo stare il ragazzo. Il ragazzo è caduto. Va bene?
G.L.: Sì.
Presidente: Pietro torna verso la tenda…
G.L.: Verso la tenda.
Presidente: E poi dice a lei: ‘guarda, te vai giù…’
G.L.: E s’arrabbia e dice: ‘vai verso la strada’. E io, in qui’ momento un vo subito verso la strada.
Presidente: Bene. E si è fermato. E che è successo allora?
G.L.: Loro, lui gl’è andato dentro e c’era anche Mario…
Presidente: E Mario dentro. Ecco, li ha visti poi riuscire, o no?
G.L.: Gli ho visti uscire, avevano un coso in mano, un lo so i’ che gl’avevano.
Presidente: E allora lei è andato via.
G.L.: E poi sono andato verso la macchina.
Presidente: Verso la macchina. E quando lei è andato alla macchina, è ripartito, > quando ha acceso i fari… Lei dice: ‘ho acceso i fari…’, e poi… prima di partire… Il Vanni e il Pacciani erano sempre su…
G.L.: No, gl’erano sempre lassù.
Presidente: Li ha visti ritornare, o no?
G.L.: No, loro son venuti via dopo. Io sono andato via, dopo.
Presidente: Cioè, quando lei è partito, non l’ha più visto il Vanni e il Pacciani.
G.L.: No.
Presidente: Ecco. E della loro macchina che era ferma, ha detto lei, lì di fronte alla strada vicino a un cancello che porta a una villa, l’ha vista questa macchina, o gliel’hanno detto loro’
G.L.: No, c’è un pezzo di cancello e un pezzo di muro.
Presidente: Ecco.
G.L.: E più c’è il cancello.
Presidente: Ecco.
G.L.: Con il coso per entra’ dentro. Il muro gl’è lungo. Io ho visto una macchina di là di’ muro.
Presidente: Ma l’ha vista la macchina, o gliel’ha detto il…
G.L.: No, l’ho vista. Perché un pochino si vedeva, l’era dalla parte di’ campo, dentro.
Presidente: Ecco. Ora, quando abbiamo interrogato il Fernando, il Pucci Fernando, si ricorda?
G.L.: Sì.
Presidente: Lei si è alzato e ha detto che, quando eravate… Io ho ricontrollato la registrazione, anche se un po’…
G.L.: No, un m’ero espresso bene io…
Presidente: Aspetti, aspetti. Lei ha detto che, quando eravate fermi lì, prima di scendere dalla macchina, l’avete visto passare il Pacciani e il Vanni che, dalla strada, dal punto dove c’era la macchina, si dirigevano verso la… come si chiama, la piazzola.
G.L.: No, ma io ho visto bene…
Presidente: Eh, questo, lo ha detto lei di sua iniziativa. È vera questa circostanza, o non è vera?
G.L.: No, quello che ho detto… gl’era di già su i’ posto, loro.
Presidente: Come?
G.L.: Gl’erano di già su i’ posto.
Presidente: Erano già sul posto.
G.L.: Gl’eran quasi vicino in do’ c’è la tenda.
Presidente: E allora perché ha fatto questo intervento per dire…
G.L.: Eh, un mi sono espresso… un mi sono espresso bene io.
Presidente: No, no, si è espresso bene. Però, l’unica cosa, se non è vera, è un altro discorso. Ma. . .
G.L.: No, io… gl’è questo il punto.
Presidente: Tant’è vero che il Pucci dice: ‘si, sì.’ E la circostanza, abbiamo detto, è la prima volta che diceva lei spontaneamente, nessuno l’ha, sollecitato. Allora, non è vero questo che ha detto allora?
G.L.: No, gl’è… questo preciso… che dico ora. Li ho visti lassù, gl’erano arrivati da allora, però gl’eran di già nella piazza.
Presidente: Nella piazza. Senta, la lueina che lei dice che ha visto della tenda…
G.L.: Mah, io ho visto una lueina dentro, un lo so se c’era una lampada…
Presidente: Ma questa lucina l’ha vista già prima che il Vanni e il Pacciani si avvicinassero, o l’ha vista dopo, la lucina?
G.L.: No, io l’ho vista anche quande ero lì.
Presidente: Quando?
G.L.: Un lo so che luce l’era, quella.
Presidente: No, no, no. Voglio capire, no, no, in questo senso. Voglio capire: quando lei è arrivato alla piazzola, ha visto il Pacciani e il Vanni vicino alla tenda, c’era già la luce all’interno della tenda?
G.L.: Sì, sì, c’era.
Presidente: E che luce era?
G.L.: Mah, bisogna che andassi lì alla tenda, perché…
Presidente: Lei non si è mai avvicinato alla tenda?
G.L.: No.
Presidente: Mai avvicinato alla tenda.
G.L.: Mai.
Presidente: Ecco, poi, quando il Pacciani ha cominciato a sparare, ha sparato dentro la tenda, fuori… Insomma, ha sparato. La luce è sparita, o è rimasta sempre?
G.L.: Mah, io ho visto la luce… un lo so che luce l’era. Io ho visto che la luce la c’era.
Presidente: C’era. C’era sempre la luce all’interno.
G.L.: Un lo so che luce l’era… un lo so.
Presidente: La pila, questa volta, l’ha vista o no?
G.L.: No. Come fo a vederlo. Bisognava che andessi vicino alla…
Presidente: No, no, se ha visto qualcuno con la pila. Adesso… siccome ne ha parlato…
G.L.: No, no.
Presidente: … dell’84, cioè l’anno prima…
G.L.: No, no. Lì unn’ho visto…
Presidente: Non ha visto la pila.
G.L.: … né cose e né niente.
Presidente: Da come ho capito, era la luce che avevano i due ragazzi nella tenda. E’ questo? Io ho capito così. Anche se non lo ha detto, però si capisce…
G.L.: Un so che luce l’era… Un lo so…
Presidente: Le fotografie del coltello del Vanni? Bisogna prendere un attimo le fotografie del coltello del Vanni. Ora io le faccio vedere un coltello…
G.L.: Come?
Presidente: Ora, aspettiamo un attimo, eh. Allora, senta Lotti, lei ha parlato di Vicchio e ha spiegato com’è avvenuta la dinamica, i preparativi, il sopralluogo, i sopralluoghi, eccetera. Questi preparativi, cioè questi sopralluoghi, sono stati fatti anche negli altre delitti di prima? Quelli di Giogoli e quello di Baccaiano?
G.L.: Mah, il sopralluogo per… per…
Presidente: Per fare l’omicidio. Non quello che ha fatto coi Carabinieri. No, quella è un’altra cosa.
G.L.: Ah.
P.M.: Allora non vanno chiamati sopralluoghi, sennò…
Presidente: Ah, va bene. Allora, prima di fare… Allora, lei ha detto, a Vicchio, che prima di commettere questi fatti, siete stati sul posto; una volta lei, il Pucci, come ho detto prima, no?
G.L.: Sì, sì.
Presidente: Poi il Pacciani e il Vanni per conto proprio. E quella volta per conto suo, perché glielo hanno ordinato loro. Va bene? Ecco, per Giogoli è stata fatta la stessa cosa? Come facevate a sapere che quella sera c’era quei due ragazzi dentro il furgone, oppure erano usciti a… via?
G.L.: Mah, io… il furgone, per dire la verità, un l’ho visto.
Presidente: Questo a Giogoli?
G.L.: Questa era la prima volta… Io unn’ho visto…
Presidente: Loro non le hanno detto nulla che avevano fatto…
G.L.: C’erano stati un coso da loro.
Presidente: Ma gliel’hanno detto che c’erano stati, o no?
G.L.: C’erano stati, sì.
Presidente: Glielo hanno detto?
G.L.: Eh, se io unn’ho visto il furgone, come facevo a riferirlo?
Presidente: No, ho capito che il furgone c’era, eccome se c’era. Purtroppo c’era, no?
G.L.: Sì, sì.
Presidente: Voglio dire: il Vanni e l’altro, le hanno riferito che erano stati prima a vedere un po’ la zona, a studiare un po’…
G.L.: Sì, gl’andarono a vedere un po’ il posto come, in do’ gl’era di preciso…
Presidente: Com’era, come non era, come poteva avvenire, se poteva avvenire…
G.L.: Sì, sì…
Presidente: … se era il caso da scartare. Ecco, una domanda: siete mai andati da qualche altra parte per commettere un delitto e poi avete scartato l’idea perché era troppo pericoloso?
G.L.: No, questo no.
Presidente: Non l’avete mai fatto?
G.L.: Io no. No.
Presidente: Senta, a Baccaiano, siccome ha detto che quando arrivaste loro erano sicuri – lei ha detto – che il Vanni e il Pacciani erano sicuri che la macchina ci fosse. Come fa a dire questo? Gliel’hanno detto… cosa le hanno riferito loro?
G.L.: Che sapevano il posto in do’ gl’era la macchina e tutto. Mi riferirono così. Che dovevo esserci presente anch’io, su quel fatto lì.
Presidente: Ecco. Lei ci è tornato il giorno dopo, a Baccaiano?
G.L.: No. No, no.
Presidente: Quando arrivò la Polizia, i Carabinieri, le indagini…
G.L.: Ah, quello sì, quello sì. Per il coso, sì.
Presidente: Ci tornò sul posto.
G.L.: Ma con la Polizia e basta, ci sono tornato.
Presidente: No, no. Lei, lei… No, dopo. Il delitto è avvenuto, facciamo oggi…
G.L.: Sì.
Presidente: … domani lei ci è tornato?
G.L.: No, no, no.
Presidente: Non ci è tornato.
G.L.: No.
Presidente: Non l’ha mai vista la macchina, dopo, infossata lì, in quel cunicolo.
G.L.: No.
Presidente: Senta un po’, ci è tornato qualche altra volta, indipendentemente dai Carabinieri, su quella piazzola…
Avv. Nino Filastò: Mi permette, Presidente? Integrerei la domanda: ‘ha visto delle foto di questa macchina nel fossato?’
Presidente: Ha visto le foto… Facciamo pure questa domanda.
G.L.: No, foto della macchina un l’ho viste.
Presidente: Non l’ha visto.
G.L.: No.
Presidente: Senta, in questa piazzola, lei ci è tornato qualche volta, o no?
G.L.: No, no, no.
Presidente: Allora, lei si era un po’ legato alla nipote del Vanni.
G.L.: Mah, legato… insomma…
Presidente: Insomma…
G.L.: S’era amici, così, e basta.
Presidente: Si era amici… È uscito qualche volta con questa ragazza?
G.L.: Ma io frequentavo il Vanni, sicché la vedevo… insomma, non tutte le sere, ma…
Presidente: Ecco, questa ragazza l’abbiamo sentita. Lei ha riferito alcune cose. Lei ha detto che ha cercato anche lei di far l’amore con lei, lei con la ragazza. Ecco…
G.L.: Ma io un l’ho…
Presidente: … lei ha riferito una circostanza particolare. Ha riferito una circostanza particolare. Dice che una volta, lei Lotti, Lotti, l’ha accompagnata in una piazzola a Baccaiano. Cioè dov’era quella coppietta.
G.L.: No, con me? No…
Presidente: Aspetti, aspetti, faccia dire. E vi siete fermati lì. Appunto, questa ragazza ha detto che aveva paura, non voleva stare lì, perché era il luogo dove il “mostro” aveva ammazzato le coppiettine…
G.L.: No…
P.M.: Presidente, Presidente…
G.L.: … questo no.
P.M.: … la ragazza diceva a Scopeti. Se lei controlla i verbali…
G.L.: lo ho detto agli Scopeti, non ho detto a…
Presidente: A Scopeti? Va bene. Allora è agli Scopeti.
G.L.: Sì.
Presidente: Benissimo. Allora, agli Scopeti. Lei l’ha accompagnata agli Scopeti?
G.L.: No, l’era in macchina con me.
Presidente: Era in macchina con lei. E questa ragazza non voleva stare in quella piazzola.
G.L.: No. Ero io che un ci volevo stare in quel posto lì. Non lei.
Presidente: E allora…
G.L.: Gl’è un discorso un po’ diverso.
Presidente: Io le dico, io le dico cosa ha detto la ragazza, vado così a braccio. La ragazza avrebbe detto: ‘no, qui non ci voglio stare, perché è il posto dove il “mostro” ha ammazzato delle persone. E lei avrebbe detto, lei, Lotti: ‘quando stai con me, non devi aver paura di nessun “mostro”.’
G.L.: No, paura. E…
Presidente: È così?
G.L.: … paura avevo anch’io. Perché star lì unn’è mica tanto… sa, gl’era di giorno…
Presidente: No, voglio dire, voglio sapere soltanto se questo episodio è vero, come dice la ragazza, o non è vero. Tutto qui.
G.L.: Sì, l’ha detto questo qui.
Presidente: Lo ha detto la ragazza questo?
G.L.: Però anch’io unn’ero mica tanto… avevo paura anch’io a stare in qui’ punto lì. Volevo anda’ via, eh.
Presidente: Quindi, e lei ha detto che, quando stava con lei, questo… non doveva aver paura perché… del “mostro”.
G.L.: No, di giorno… un lo so… Sì, questo discorso l’ha riferito…
Presidente: Lo ha fatto lei?
G.L.: Sì.
Presidente: Ecco. Senta, ha fatto un altro discorso secondo cui, dice la ragazza che lei aveva chiesto un prestito di denaro al Vanni e lui non glielo ha voluto dare. Ha mai fatto una richiesta di denaro al Vanni?
G.L.: Sì, la me lo disse che aveva fatto, gli aveva detto che voleva un prestito da i’ Vanni, da Mario. Però, se glielo ha dato, questo un lo so.
Presidente: No, no. Lei, Lotti, Lotti…
G.L.: Io?
Presidente: … è andato… Ha chiesto dei soldi al Vanni? Un prestito?
G.L.: Ma me lo disse lei. Dice: ‘volevo un pre…’ No, allora unn’ho capito bene io.
Presidente: No, lasci stare la ragazza. La ragazza lo riferisce. Però, chi avrebbe chiesto i soldi al Vanni? Sarebbe stato lei, Giancarlo Lotti.
G.L.: Io?
Presidente: Eh.
G.L.: No, no. Mai chiesto i soldi al…
Presidente: Mai chiesto soldi.
G.L.: Io no. Mai. Io un gl’ho mai chiesti a nessuno.
Presidente: No, volevo sapere questo.
G.L.: No, no.
Presidente: Senta, lei ha parlato di un coltello, ha descritto un coltello. Manico apribile, eccetera. Non stiamo a ripeterlo… eccetera. Insomma, è un coltello che hanno sequestrato al Vanni. Voglio sapere se questo coltello è simile, è lo stesso, non ci ha nulla a che vedere coi delitti… Siccome lei ha parlato del Vanni che aveva un coltello, se questo coltello le dice qualche cosa, o no. E se le dice qualche cosa, mi dica cosa le dice. Facciamo vedere queste fotografie, allora, al Lotti.
P.M.: Presidente, per capire noi, è quello che gli v abbiamo poi mostrato…
Presidente: Sì, sì, esatto. Sì, sì, è quello.
P.M.: Bene.
Presidente: La fotografia, ci ho la fotografia io.
Avv. Nino Filastò: Non potremo fargli vedere l’oggetto, Presidente?
P.M.: Glielo abbiamo già fatto vedere, no? È quello lì.
Presidente: Ah, il coltello, dov’è il coltello?
P.M.: Volevo sapere se è quello che gli abbiamo mostrato…
G.L.: Che è il primo?
Presidente: La fotografia è quella.
G.L.: Sì.
Presidente: Cioè?
G.L.: È il primo.
Presidente: Primo che? Sono tutti uguali, questi. Sono tutti uguali. È sempre lo stesso coltello visto da diverse posizioni. Guardi bene, guardi bene.
G.L.: No… No, un son tutti uguali…
Presidente: Eh, lo guardi bene, lo guardi bene.
G.L.: Questo unn’è uguale.
P.M.: Presidente, non sono uguali.
Presidente: E va be’, va be’. Allora guardi bene.
G.L.: Questo unn’è uguale.
Presidente: Bene.
P.M.: Io direi che, più chiaro di così…
Presidente: Allora, mi dica qual è il coltello, mi dica qual è il coltello che ha atteso la sua attenzione. Qual è?
G.L.: Son questi due qui.
Presidente: Questi due qui. Allora, me lo dica, per cortesia. No, no, i due coltelli che dice lei. Senta, il coltello dove l’avete prelevato, dai corpi di reato?
P.M.: Sì, mi sembra nei corpi di reato.
Presidente: Allora, questi due coltelli, che succede? Lettera E, tutti con la lettera E, per l’appunto. Questi due coltelli… che succede? Vada al microfono e me lo dica che sono questi coltelli. Lei mi ha dato due fotografie, no?
G.L.: Sì.
Presidente: Cosa voglion dire queste due fotografie qui?
G.L.: Un coltello.
Presidente: Lo so che è un coltello. Ma cose le dice questo coltello?
G.L.: Sì, gl’è quello di quella sera.
Presidente: Cioè, il Vanni aveva un coltello uguale a questo?
G.L.: Sì.
Presidente: Simile a questo? Questo vuol dire?
G.L.: Sì.
Presidente: Che sia proprio questo, non lo so.
P.M.: Non lo sa nessuno.
Presidente: Non lo sa nessuno. È un coltello simile a questo.
G.L.: Sì, simile…
Avv. Nino Filastò: Lui però ha detto che era quello di quella sera.
Presidente: Va be’, quello di quella sera.
Avv. Nino Filastò: Quindi, insomma, era quello, proprio quello?
Presidente: Era proprio questo, o uno simile a questo?
G.L.: Gliel’ho detto, era… quello lì.
Presidente: Era questo qui.
Avv. Nino Filastò: Era… Oh. Questo è importante, eh.
Presidente: Anche le due fotografie…
P.M.: Presidente, scusi, ce lo fa vedere anche a noi?
Presidente: … vengono siglate con una mia sigla dietro, sul posto dietro. Va bene?
Avv. Nino Filastò: Gli si dà un’occhiata.
Presidente: Eccole qua. Ci ho messo una sigla dietro.
(voce non udibile)
Presidente: Come? No, no.
P.M.: Quello che abbiamo mostrato fisicamente.
G.L.: Come?
Presidente: Senta, se io le faccio vedere il coltello in originale, saprebbe riconoscerlo lei, o no?
G.L.: Come originale?
Presidente: Cioè, lei ha parlato che questo è il coltello che usò il Vanni. Se io glielo faccio vedere, glielo posso far vedere dopo?
G.L.: Mah, i’ che devo dire? Eh.
Presidente: Va bene. Allora, a questo punto, facciamo una cosa Pubblico Ministero…
P.M.: Io non so dov’è, eh, Presidente.
Presidente: Da chi è stato ordinato il coltello?
P.M.: Chi lo ha depositato?
Presidente: Allora, bisogna farselo dare domani mattina. È quello fra i corpi di reato.
P.M.: E’ quello che fu fatto vedere a Maurri.
Presidente: Esatto, esatto. Quello è.
Avv. Nino Filastò: Che potrei suggerire, Presidente, di tenerlo qui, a disposizione?
Presidente: Come?
Avv. Nino Filastò: Potrei suggerire alla Corte di tenerlo qui a disposizione…
Presidente: Sì, sì. Dopo lo teniamo noi. Sì, sì.
Avv. Nino Filastò: Ecco.
Presidente: No, prenderlo dall’ufficio corpi di reato che è al Tribunale. Va bene. Io non ho altre domande, per ora. Allora si rinvia a domani mattina alle ore 09.00. Bene.
P.M.: Presidente, chiedo scusa, domani mattina alle ore 09.00 per continuare, o si fa – come io ho chiesto – l’esame di Vanni? Perché, se abbiamo finito, io ho da fare una domanda soltanto…
Presidente: Allora, io direi una cosa: io non ho, al momento, non ho altre domande da fare al Lotti. Potete fare altre domande, chiaramente, perché lo prevede la legge. Però, non rifacciamo le stesse domande, eh.
P.M.: No, no…
Presidente: Questo, mi appello alla vostra cortesia.
P.M.: Io vorrei, e lo dico chiaramente, indipendentemente che voglia essere ammesso, voglia rispondere o meno, fare l’esame del Vanni, domani.
Presidente: Bene.
Avv. Nino Filastò: Ecco, Presidente, io anticipo questo: io ho chiesto a Vanni, che non ci parlo con Vanni, perché non ci si parla, gli ho chiesto se intendeva sostenere un interrogatorio, tipo quello che ha fatto Lotti. E lui che m’ha risposto? Ha detto di no.
Mario Vanni: No.
Avv. Nino Filastò: Perché dice che gli gira la testa e un capisce…
Presidente: Bene. Allora, a questo punto…
Avv. Nino Filastò: Io posso anticipare fin da ora che il Vanni non…
Presidente: Benissimo. Comunque, domani, formalmente, se si sente domani, bene; sennò ci dice di no.
P.M.: Bene.
Presidente: Allora convochiamo…
Avv. Nino Filastò: Come… Presidente…
P.M.: Nessuno dei due è presente. Quindi domani rischiamo di non fare nulla.
Avv. Nino Filastò: Ecco, Presidente, però…
Avvocato: (voce non udibile)
Avv. Nino Filastò: Ecco, è per questo che chiedevo, Presidente. Siccome sia io che l’avvocato Mazzeo, domattina siamo impegnati in un grave processo a Pistoia, in una udienza che abbiamo fatto rinviare proprio perché stava proseguendo l’esame di Lotti e dovevamo esser qui, quindi abbiamo chiesto alla cortesia del Presidente di rinviarcela. E lui ce l’ha rinviata al 10…
Presidente: Allora, voi capite bene…
Avv. Nino Filastò: Se salta l’udienza di domattina…
Presidente: … io posso anche rinviare di un giorno, non è un problema. Però, a questo punto, dovete incominciare già a citare i vostri testi di parte. Chi ha interesse a produrli.
Avv. Nino Filastò: Si può fare. Possiamo… Se lei ci dà una data, una scadenza…
P.M.: Domani l’altro.
Presidente: Per me, da giovedì in poi. Tanto, questi interrogatori sono brevi.
Avv. Nino Filastò: Per giovedì un si riesce a fare arrivare nessuno, Presidente. Giovedì è troppo presto.
Presidente: Ho capito. Però, a questo punto… I periti credo, i periti che diceva lei, non ha telefonato, non occorreva la citazione formale, eccetera.
Avv. Nino Filastò: Posso provare a far venire… Io mi impegno a farlo fin da stasera, Presidente.
Presidente: Sì, appunto. Può incominciare a far venire un po’ di gente. Tanto, … a questo punto, gli esami degli imputati sono finiti. Corsi, viene o no, avvocato? Che sappia lei, può dire qualche cosa, o no?
Avv. Gabriele Zanobini: Sì, Presidente, Corsi viene.
Presidente: Corsi viene.
P.M.: Allora, giovedì mattina.
Presidente: Il Faggi, il Faggi… Fenies, non c’è.
P.M.: Mi ha detto di no, che non viene.
Presidente: Va bene.
P.M.: Allora, giovedì mattina facciamo…
Presidente: Allora, giovedì mattina alle ore 09.00 per la prosecuzione di questo esame…
P.M.: Presidente…
Presidente: Eventuali testi di parte.
Avv. Nino Filastò: No, Presidente, scusi…
P.M.: Presidente… Presidente, chiedo scusa. 10 ho chiesto, avendo, se non sbaglio, in questa fase processuale, la facoltà di decidere, di sentire nel momento degli esami degli imputati, perché l’esame degli imputati lo fa, lo ha chiesto il P.M., lo ha chiesto, io ho chiesto se domani, mi è stato detto rinviamo. Giovedì, mi è stato detto, Vanni non vuole rispondere, quindi ne prendo atto, va benissimo. Non posso interferire. L’avvocato Fenies mi ha detto che il Faggi non intende rispondere e rimane contumace, ne prendo atto. Quindi io dico: faccio l’esame di Corsi.
Presidente: E facciamo Corsi.
P.M.: Mi ha detto l’avvocato: decido io quando farlo .. venire. Allora, Presidente…
Avv. Gabriele Zanobini: Secondo il Codice, secondo il Codice. L’avvocato Corsi è contumace. E, prima che inizi la discussione, può far cessare la contumacia…
P.M.: No, no…
Avv. Gabriele Zanobini: … e chiedere…
Presidente: L’esame è una cosa diversa. L’esame è una cosa diversa.
P.M.: Se vuole essere sottoposto all’esame, sennò ne prendiamo atto. Io fisso per giovedì mattina l’esame di Corsi.
Presidente: Allora, giovedì mattina, vede per Corsi. Se vuol venire, viene; sennò, pace.
P.M.: Bene.
Presidente: Può comparire quando vuole.
P.M.: Rimanendo contumace può venire quando vuole Ma l’esame ha gli effetti…
Presidente: Allora, per giovedì finiamo il Lotti. Vanni se vuol parlare. E poi, Corsi ed eventuali testi di parte.
P.M.: Bene, Presidente.
Avv. Nino Filastò: Presidente…
Presidente: Anche per venerdì potete citarli. E poi, la prossima settimana, tutta la settimana…
Avv. Nino Filastò: La comparizione avviene prima dell’inizio della discussione totale; può chiedere di essere sottoposto all’esame a norma dell’articolo 503…
Presidente: Scusi, scusi, scusi…
Avv. Nino Filastò: … 487 III Comma.
Presidente: Scusi. Insomma, giovedì mattina è fissato per l’esame del Vanni. Se vuol venire, viene, sennò, pace.
Avvocato: Vorrei capire una cosa: non ho capito.
Presidente: Dica.
Avvocato: Il Lotti, quando continua il controesame da parte nostra?
Presidente: Giovedì mattina.
Avvocato: Bene. Grazie. Questo, volevo sapere.
Presidente: Sì, giovedì mattina alle ore 09.00.
Avvocato: Grazie e arrivederci.
Presidente: Bene.