22 Dicembre 1997, 43° udienza, processo, Compagni di Merende Mario Vanni,  Giancarlo Lotti e  Giovanni Faggi per i reati relativi ai duplici delitti del MdF e Alberto Corsi per favoreggiamento.

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Michele Giuttari, Pietro Frillici, Giorgio Torricelli, Franco Marini, Mario Vanni

Presidente: Allora, Bertini c’è. Faggi, non c’è nessuno. C’è l’avvocato Filastò. Ci manca l’altro… L’avvocato di Corsi.
Segr. d’udienza: Eh?
Presidente: L’avvocato di Corsi.
(voce fuori microfono)
Presidente: Eh?
(voce fuori microfono)
Presidente: No, non credo. Non lo può fare. L’avvocato Zanobini, lo sostituisce Zanobini.
(voce fuori microfono)
Presidente: Però, ragazzi, io non so… Questa è anche … Non lo so. Proprio… Niente. Sospendiamo. Va chiamato un avvocato che sostituisca Zanobini. Però non è cortese così, vi dico la verità. Perché…
Avvocato: Non posso sostituirlo io, Presidente?
Presidente: Eh, ho paura di no.
P.M.: Zanobini?
Avvocato: Zanobini.
P.M.: Eh, no, perché…
Presidente: Per Corsi, per Corsi.
P.M.: … c’è una dichiarazione, sennò lui la contesta… Capito?
Avvocato: Ah…
Presidente: Sì, sennò per Faggi… Sì, ma sa, non vorrei che ci fosse… Capito?
P.M.: No, no. Poi c’è proprio un punto su cui Zanobini fa una contestazione…
Presidente: Va convocato un avvocato per…
(voci fuori microfono)

« DOPO LA SOSPENSIONE »

Presidente: Allora, ci siamo tutti. Allora, Filastò che sostituisce anche Bagattini per Faggi. L’avvocato… Ah, non funziona? Funziona, o no? Funziona il microfono, no? Dice no. Filippo! Si sente? No. (torna al microfono) Elisabetta, prenda nota dei difensori, va bene?
Segr. d’udienza: Sì.
Presidente: L’avvocato Curandai per tutti gli altri. C’è l’avvocato Pellegrini e Curandai per le parti civili.
(vengono fatte le prove al microfono)
Presidente: Avvocato Filastò, parli un attimo al microfono, vediamo se si sente.
Avvocato Filastò: Pronto? Uno, due, tre, prova.
Presidente: Sì, si sente, ora si sente. Questo?
P.M.: Questo, no.
Presidente: Questo proprio, non si sente proprio.
Avvocato Filastò: Proviamo questo. Pronto, pronto… Questo si sente? Pronto!
Presidente: Comunque c’è la registrazione, non importa. La voce ce l’ho, per ora. Filippo, la registrazione c’è, viene? Bene. Allora, si può iniziare. Venga il primo teste. Ora vediamo chi è. Ah, dottor Giuttari. Avvocato Filastò, su che punto il dottor Giuttari?
Avvocato Filastò: Il dottor Giuttari deve essere sentito a controprova… (torna al microfono) Scusi, Presidente. Il dottor Giuttari deve essere sentito a controprova… Mi sente?
Presidente: Sì, sì. La sento, la sento.
Avvocato Filastò: … su questi aspetti. In generale sull’attendibilità di Giancarlo Lotti. E quindi su vari punti indicati dal P.M. a pagina 13 circa le dichiarazioni di questo Lotti. E quindi, in generale, su molte circostanze, ecco. Perché è un teste…
P.M.: Chiedo scusa, ma dove sono questi punti? In che pagina…
Avvocato Filastò: Sono nella memoria, nella richiesta di prove e contro prove del 12 maggio 1997…
P.M.: Bene, bene.
Avvocato Filastò: … alla pagina 5. Essendo stata ammessa dalla Corte…
P.M.: A controprova sulle prove del P.M.
Avvocato Filastò: Sulle prove del P.M.
P.M.: Bene.
Avvocato Filastò: Dove, in particolare, fa un riferimento ad una circostanza che si indagherà in un modo un pochino più puntuale, ma insomma…
Presidente: Va bene, ecco. Sì, sì, a quella lì. Sì, sì, va bene. Sì, sì. Va bene, eccolo qua. Sì, sì, l’abbiamo trovato, non c’è problemi. Bene, il dottor Giuttari è già qualificato in atti, il quale ha deposto sotto l’impegno già assunto di dire la verità e non tacere nulla di quello che sa. A lei, avvocato Filastò.
Avvocato Filastò: Grazie, Presidente. Dottor Giuttari, buongiorno, prima di tutto.
Presidente: Si sente male, però, eh. Le dico la verità, si sente male.
P.M.: Non si sente proprio.
Avvocato Filastò: Così?
Michele Giuttari: Eccoci. Sì, va bene.
Avvocato Filastò: Va meglio così?
Presidente: Sì, ora un po’ meglio, però non è come gli altri giorni.
Avvocato Filastò: E infatti, sì.
Presidente: Filippo, cosa è successo? Non si sente l’audio. I microfoni sono staccati.
Avvocato Filastò: Se parlo così, forse, proprio con la bocca sul microfono come i cantanti confidenziali, forse si sente.
Presidente: Non è che qualcuno delle pulizie abbia staccato qualche spinotto di qui? Qualche spinotto qui.
Uff. giudiziario:… io posso chiamare immediatamente il tecnico.
Presidente: E lo chiamo intanto.
Avvocato Filastò: Intanto andiamo avanti?
Presidente: Sì, sì, andate avanti. Intanto chiamate il tecnico, intanto si va avanti con…
Avvocato Filastò: Pronto! Va meglio ora?
Presidente: Sì.
Avvocato Filastò: Va meglio ora?
Presidente: Parli un po’ al microfono… Quello è spento.
Michele Giuttari: Questo è spento, proprio. Non…
Presidente: Questo qui? Proviamo un po’.
P.M.: Quello dei testi non funziona.
Presidente: Passategli questo microfono, se è possibile. Antonio! Non c’è nulla da fare, quando si incomincia così, è così.
Perito: (voce fuori microfono)
Michele Giuttari: No, ma era anche così prima, non funzio…
Presidente: Possiamo andare allora?
Perito: Provi.
Michele Giuttari: Sì, sto provando, ma…
Presidente: Non si sente. Basta che viene la registrazione, poi… si sente, va bene.
Michele Giuttari: Va bene.
Presidente: Prego, avvocato Filastò…
Avvocato Filastò: Grazie, Presidente. Dottor Giuttari, lei ha riferito di un incarico ricevuto dalla procura tendente a esaminare, eventualmente a provare che Pacciani aveva avuto nei complici, nella commissione di questi delitti. La domanda è questa: questo incarico da che cosa nasceva? Cioè a dire, qual è stato… perché lei capisce, il mio…
Michele Giuttari: Sì, sì, ho capito. No, ho capito perfettamente e lo avevo anche spiegato nella mia deposizione. L’incarico scaturiva dal fatto che, nella sentenza di condanna di I Grado del Pacciani, la sentenza del 1 novembre 1994…
(voce fuori microfono) La voce.
Michele Giuttari: Cerco di alzare la voce, ma…
Presidente: Sì, sì, per ora si sente.
Michele Giuttari: Nel 1994, il Presidente dottor Ognibene, nella motivazione, riferiva e sottolineava la possibilità della esistenza eventuale di un complice del Pacciani, quantomeno in relazione al delitto degli Scopeti del settembre 1985. E ciò sulla base di alcune risultanze dell’istruttoria dibattimentale che penso che ormai siano note, che la testimonianza di Nesi… È inutile che ripeta qua, almeno così credo, che non sia necessario, ecco…
Presidente: Ce lo spiegò anche l’altra volta, però, me lo ricordo…
Michele Giuttari: Sì, l’ho spiegato, le risultanze… in particolare la testimonianza di Lorenzo Nesi che aveva riferito una circostanza specifica di cui, che aveva avuto modo di registrare proprio quella sera agli Scopeti; e la testimonianza di un altro teste, l’avvocato Zanetti Giuseppe. Ecco, in base a queste due testimonianze emerse nel corso della istruttoria dibattimentale, il presidente dottor Ognibene, nella parte, nella motivazione della sentenza, aveva rappresentato che, per quanto riguardava quel delitto, non era da escludere che potesse esserci stato un complice del Pacciani.
Avvocato Filastò: Con questa osservazione, deduzione da parte dell’estensore della sentenza di I Grado, lei ricorda se si faceva anche riferimento a delle tracce di, a delle impronte di ginocchio…
Michele Giuttari: Per quanto riguarda il delitto dell’84, si faceva riferimento, anche se devo dire non in termini così chiari come per quanto concerneva il delitto dell’85, si faceva riferimento agli esiti di una perizia sull’autovettura dei giovani uccisi nella piazzola di Vicchio. Autovettura sulla quale erano state rilevate, era stata rilevata, in particolare, una impronta che, dagli esami dei periti, all’uopo appunto interessati, era risultata con tutta probabilità l’impronta di un ginocchio. E per le distanze dal terreno al luogo in cui si trovava, era stato calcolato, sempre dai periti che, con tutta probabilità, era da riferirsi ad una persona alta intorno al metro… se non ricordo male, 1 metro e 80, 1,78, 1,80, ecco.
Avvocato Filastò: Esattamente. Quindi, la sua ricerca si, come dire, focalizzava intorno ad una persona di una altezza superiore a quella di Pacciani, evidentemente. Questo, sia con riferimento a questa circostanza che riguardava l’impronta, sia con riferimento alla testimonianza del teste Zanetti che aveva visto una persona di una certa altezza.
Michele Giuttari: Anche si concentrava, si focalizzava anche su questi elementi.
Avvocato Filastò: Certo.
Michele Giuttari: Non solo.
Avvocato Filastò: Lei dice poi che, da un certo momento in poi, prendeva consistenza questa ipotesi dei complici. Ora io volevo chiederle: lei aveva… (voce fuori microfono)
Avvocato Filastò: No, Vanni, bisognerebbe che stesse un po’ più zitto, guardi. Lei aveva esaminato le perizie del dottor Nocentini, dell’equipe De Fazio e un elaborato dell’FBI pervenuto per vie diplomatiche alla…
Michele Giuttari: Non ho sentito. È un elaborato…?
Avvocato Filastò: Dell’FBI. Ne ha mai sentito parlare?
Michele Giuttari: Dell’FBI, sì. Come no!
Avvocato Filastò: Sì. No, no, di questo elaborato che aveva come oggetto proprio…
Michele Giuttari: Sì, sì.
Avvocato Filastò: … un esame…
Michele Giuttari: Sotto il profilo, il profilo… Sì.
Avvocato Filastò: Come fanno sempre loro lì, in questa equipe di…
Michele Giuttari: Sì, sì. L’ho letto, ho letto…
Avvocato Filastò: E tutti questi elaborati peritali concludevano su un unico autore. E questo, io uso l’espressione dell’elaborato dell’FBI: “Un autore che agisce da solo”.
Michele Giuttari: Sì, sì.
Avvocato Filastò: Ecco, e allora volevo sapere, una volta esaminato questi aspetti peritali, in che modo, da che cosa prendeva, secondo lei…
Michele Giuttari: Ma guardi, avvocato…
Avvocato Filastò: … consistenza l’ipotesi…
Michele Giuttari: Sì, sì.
Avvocato Filastò: Sinteticamente e il più possibile…
Michele Giuttari: No, no, sinteticamente le rispondo come ho già riferito nella parte introduttiva della mia deposizione. Io premetto di aver letto tutti gli atti, comprese le perizie e compreso questo elaborato di cui lei fa cenno. Però mi sono mantenuto nel valutare gli elementi che andavo man mano leggendo. E, nel fare le proposte investigative all’ufficio del Pubblico Ministero, mi sono mantenuto su elementi di fatto. Quindi, sì. Ho letto le ipotesi, i discorsi scientifici che venivano rappresentati anche da illustri criminologi e psichiatri, però da investigatore io mi sono attenuto agli elementi di fatto, agli elementi obiettivi. Questo, per il mio modo di operare che mi ha sempre contraddistinto, di guardare concretamente ai fatti e non alle teorie. Le teorie possono fornire un contributo successivamente, eventualmente. Però, gli elementi di partenza, devono essere elementi obiettivi. E questo credo di averlo rappresentato nella mia deposizione, quando ho parlato anche ampiamente della genesi di questa inchiesta nota come “Inchiesta Bis1”.
Avvocato Filastò: Sì, però mi permetta di dissentire su questo punto, perché il tipo di indagine fatta, sia dal professor De Fazio e della sua equipe, sia dell’FBI, partiva da elementi obiettivi. Cioè dire: la identificazione della unicità dell’autore avente determinate caratteristiche, non nasceva sulla base di elementi estrinseci, ma si fondava sulle tracce lasciate sul posto da questo autore. E, in particolare, su questo fenomeno delle escissioni, le quali escissioni intendevano, facevano intravedere a questi periti, a questi scienziati, come lei li definisce, un certo tipo di finalismo da parte dell’autore. Non solo, ma queste stesse persone, con riferimento ad alcuni delitti in cui erano avvenute delle situazioni di novità, rispetto ai delitti precedenti, ravvisavano l’esistenza di una sola persona proprio perché non era constatabile la presenza di un altro complice. Parlavano di Baccaiano, da questo punto di vista; ed anche in particolare anche degli Scopeti. Proprio dicevano: ‘se ci fosse stato qualcun altro, o avremmo visto, lo vedremmo agire in qualche modo e lasciare le tracce’. Lei, questo, voglio dire, c’è scritto. Queste relazioni peritali, anche da parte dell’FBI si fa una valutazione di questo genere. Le risulta Quindi sulla base di fatti, non sulla base di teorie; sulla base di constatazioni di fatto.
Michele Giuttari: Non sono, avvocato, dati di fatto quelli là; tant’è che questi periti esprimono una loro valutazione, un profilo di questo autore, prima ancora dell’identificazione dell’autore, poi, nel corso dell’indagine. Quindi, non hanno, non si basano su elementi obiettivi. O comunque non su elementi completi, non su tutti gli elementi. Perché non hanno avuto sicuramente e non hanno preso sicuramente in considerazione gli elementi che poi sono venuti fuori in questa Inchiesta bis. Io penso che il parere sarebbe stato probabilmente diverso se avessero conosciuto anche questi elementi dell’inchiesta bis. Comunque queste sono valutazioni…
Avvocato Filastò: Ah, ecco, ora si è riacceso, si è riacceso. Sì, questo… voglio dire… Beh, comunque lasciamo perdere le considerazioni.
Michele Giuttari: Sì, queste sono…

Avvocato Filastò: Lei viene sentito qui come testimone. E quindi, in qualche modo, mi ha sollecitato certe domande alla sua risposta. Lei poi ha detto di avere iniziato, una dei primi atti di questa sua indagine, è stata l’intercettazione telefonica sulla utenza di Mario Vanni.
Michele Giuttari: Sì, se non…
Avvocato Filastò: Ecco, io le chiedo…
Michele Giuttari: Se non ricordo male, il 4 dicembre ’95.
Avvocato Filastò: Benissimo. Io le chiedo se su Mario Vanni, prima di questa richiesta di intercettazione, e a giustificazione di questa richiesta di intercettazione, era stato interrogato da voi.
Michele Giuttari: Ma guardi, era stato da me non personalmente, neppure dai miei collaboratori dell’epoca. Era stato sentito, c’era traccia, negli atti del vecchio ufficio SAM. Quindi che risalivano all’inchiesta nei confronti di Pacciani. C’erano in particolare, ricordo, forse un verbale di assunzione testimoniale e poi delle annotazioni fatte dal personale che apparteneva a quella Sezione SAM, nelle quali annotazioni si leggeva che era stato contattato il Vanni, erano state rivolte alcune domande per conoscere notizie sul Pacciani. Ecco, quindi questi erano gli elementi presenti nell’ufficio. Da me, né dai collaboratori che iniziarono ad affiancarmi dall’ottobre ’95 in poi, il Vanni è stato mai sentito, ecco. Quindi sono tracce vecchie che risalivano agli inizi, penso, degli anni ’90, se non ricordo male. ’90-’91, ecco.
Avvocato Filastò: Beh, insomma, questo poi, alcuni testimoni hanno parlato anche nel ’94, per la verità…
Michele Giuttari: Probabilmente.
Avvocato Filastò: Ecco.
Michele Giuttari: Nell’inchiesta a carico di Pacciani, ecco.
Avvocato Filastò: Comunque…
Michele Giuttari: Probabilmente anche ’94. Comunque non da me.
Avvocato Filastò: La domanda è questa: vennero, a parte le intercettazioni sull’utenza di Vanni e di Filippa Nicoletti, vennero disposte altre intercettazioni telefoniche?
Michele Giuttari: Venne disposta l’intercettazione telefonica sull’utenza del bar di San Casciano; il bar… dunque…
Avvocato Filastò: Sto parlando di persone determinate.
Michele Giuttari: Dunque, di persone. Il 4 dicembre riguardava la richiesta solo Vanni e la Filippa Nicoletti.
Avvocato Filastò: Quindi, mi pare abbastanza evidente che, a questo punto, Vanni fosse sospettato, diciamo.
Michele Giuttari: Era un soggetto che, in base ai risultati della prima, del primo esame, della prima analisi dei dati trovati là, agli atti di ufficio e agli atti che mi erano stati messi a disposizione dal Procuratore, era uno dei soggetti che meritava una particolare attenzione investigativa sin dall’inizio, ecco.
Avvocato Filastò: Le faccio una domanda specifica, allora: questa particolare attenzione era da mettersi in relazione con l’esame dibattimentale di Vanni durante il Processo Pacciani?
Michele Giuttari: Non solo per questo, anche.
Avvocato Filastò: Anche.
Michele Giuttari: Ma non assolutamente non per questo. Particolare attenzione perché, tra gli elementi presi in valutazione, dovendosi dare corpo all’ipotesi del complice del Pacciani, era chiaro che uno dei personaggi più vicini al Pacciani era proprio il Vanni. In più, sembrava, mi sembrava particolarmente interessante anche la personalità del Vanni, da come emergeva dagli atti già presenti in ufficio e da quelli che erano stati messi a disposizione. Ivi compre…
Avvocato Filastò: Ecco, questo da che punto di vista?
Michele Giuttari: Prego?
Avvocato Filastò: Da che punto di vista questo fatto che era interessante la personalità di Vanni?
Michele Giuttari: Mah…
Avvocato Filastò: Con riferimento a quali fatti?
Michele Giuttari: Mah, dal punto di vista delle, in particolare dalle testimonianze, dalle dichiarazioni del Nesi, sulle sue esperienze, sulle sue frequentazioni, sulla sua personalità sostanzialmente, ecco. E quindi…
Avvocato Filastò: Cioè, il fatto che ogni tanto andava a prostitute?
Michele Giuttari: Ma non solo questo. Anche le abitudini. Non voglio ripetere qua nuovamente quello che è stato detto.
Avvocato Filastò: Ma su questo non mi sembra che lei abbia detto…
Michele Giuttari: No, l’ho detto. Come noi Abbiamo visto anche degli oggetti che sono stati sequestrati a casa del Vanni. Quindi, siamo… ?
Avvocato Filastò: Cioè, dei vibratori?
Michele Giuttari: Tutto, ecco. Anche, anche questi. E quindi, in una fase…
Avvocato Filastò: E che altro, scusi?
Michele Giuttari: Prego?
Avvocato Filastò: Che altro?
Michele Giuttari: Mah, c’erano anche elementi che facevano riferimento, almeno anche in annotazioni, che andavano a vedere le coppie, che andavano a vedere le coppiette. Quindi una attività di voyeurismo…
Avvocato Filastò: Questo, guardi, non è emerso assolutamente.
Michele Giuttari: Sì, ma negli altri…
Avvocato Filastò: Qui, in questo dibattimento, non è emerso assolutamente.
Michele Giuttari: Sì, ma negli atti, lei mi sta chiedendo quello che avevo letto negli atti, e negli atti ho letto, ricordo di aver letto anche questo. E quindi, il 4 dicembre per altro siamo in una fase, in una fase iniziale dell’indagine e già questi elementi mi sembravano…
Avvocato Filastò: Scusi, dottor Giuttari, su questo lei deve essere più preciso, perché se a voi, a lei, è emerso da qualche fonte di prova che Vanni andava a spiare le coppiette, bisogna che lei ci dica chi è questa fonte di prova. Perché questa Corte la vorrà sentire.
Michele Giuttari: Ma guardi, le fonti di prova dirette non ce n’erano, eh, così…
P.M.: (voce fuori microfono) La Malatesta, dottore.
Michele Giuttari: Sì, anche la Malatesta, però c’era, era riferito… No, fonte diretta, nel senso io avevo fatto riferimento ad annotazioni, era riportata in annotazione come notizie che avevano acquisito gli investigatori dell’epoca e che facevano riferimento appunto a queste attività di voyeurismo fra cui anche, ecco, mi ricorda il P.M. la Malatesta. L’ha dichiarato, lo aveva dichiarato la Malatesta.
Avvocato Filastò: Beh, comunque la risentiremo qui, eh.
Michele Giuttari: Prego?
P.M.: È uno dei testi che ha chiesto il P.M. ex 507.
Avvocato Filastò: Benissimo.
Presidente: (voce fuori microfono)
Michele Giuttari: Sì, Maria Antonietta Sperduto.
P.M.: Maria Antonietta Sperduto…
Avvocato Filastò: Sperduto Malatesta.
P.M.: … nel processo Pacciani dichiarò che, nella piazzola degli Scopeti…
Presidente: Va bene, va bene.
Avvocato Filastò: Perfetto.
P.M.: … andavano e facevano i guardoni…
Avvocato Filastò: Perfetto, infatti.
P.M.: … e poi andavano…
Avvocato Filastò: Infatti.
P.M.: Quindi, è un dato… più obiettivo di quello, più fonte di quella, è nel processo dibattimentale.
Avvocato Filastò: Sì, sì. La sentiremo qui.
P.M.: Perbacco! È stata sentita in un dibattimento, si può sentire in due, tre, quattro…
Avvocato Filastò: Certamente. Bisogna sentirlo in due, perché questo, il processo al Vanni si fa qui. Là, si faceva il processo a Pacciani.
P.M.: Se interessa, noi…
Avvocato Filastò: È una cosa diversa, perlomeno…
P.M.: Il P.M. ha chiesto di sentirla.
Avvocato Filastò: Ho sentito dire che è una cosa diversa. Allora, in sostanza, questi sospetti, per le ragioni che lei ha detto su Vanni, emergevano prima delle dichiarazioni di Rontini.
Michele Giuttari: Prima delle dichiarazioni…
Avvocato Filastò: Di Renzo Rontini e della moglie.
Michele Giuttari: Mah, le dichiarazioni di Renzo Rontini io non ricordo adesso la data, guardi. Ecco, quindi non le posso dire… Ho esaminato anche quelle dichiarazioni…
Avvocato Filastò: Io sto parlando la data, il punto di riferimento, il 4 dicembre. L’epoca in cui lei…
Michele Giuttari: Va be’, il 4 dicembre… Il 4 dicembre Rontini già aveva reso quelle dichiarazioni della… sul Vanni che era stato visto passeggiare davanti al bar di Vicchio. Quindi già era un dato, quello delle dichiarazioni di Rontini, noto. Noto anche a me.
Avvocato Filastò: Va bene.
Michele Giuttari: Eh.
Avvocato Filastò: Lei poi ha sentito una testimone Frigo, con riferimento a…
Michele Giuttari: Frigo Maria Grazia.
Avvocato Filastò: Frigo Maria Grazia, con riferimento all’omicidio…
Michele Giuttari: Di Vicchio.
Avvocato Filastò: … di Vicchio. Questa signora le ha parlato di un boato. Io volevo sapere se questa parola che ritrovo sui verbali è esatta.
Michele Giuttari: Ma ha parlato di un… su questo, sulla sensazione sua, quella sera, ha parlato di un rumore tipo fragore. La signora Frigo ha cercato di precisare bene questo, questa sua impressione. Non è che abbia sentito dei colpi, come ha spiegato, dei colpi, che so, in successione. Ha sentito come un fragore, come un rumore… un rumore.. come dire? Ecco, tipo boato, forse, ecco. Come un fragore. Credo che la signora Frigo è stata sentita anche qua, avrà specificato, avrà spiegato lei questa sua…
Avvocato Filastò: Sì, sì.
Michele Giuttari: Ecco.
Avvocato Filastò: Ha parlato addirittura come uno scoppio di un pneumatico di un TIR.
Michele Giuttari: Ma questo credo che lei lo abbia detto in riferimento, scambiando delle battute con la cugina, ecco, quindi non so esattamente…
Avvocato Filastò: Comunque…
Michele Giuttari: … se lo abbia detto lei, o lo abbia detto la cugina, perché era…
Avvocato Filastò: … l’impressione era questa. Ora, la domanda è questa qua: per quello che riguarda la sua esperienza, perché certamente lei avrà esperienza più di me.
Michele Giuttari: Certo.
Avvocato Filastò: Un rumore di questo genere, corrisponde ad uno sparo di calibro 22?
Michele Giuttari: Ma guardi, bisogna… sì, può corrispondere anche in più spari in successione. E si sente un rumore solo. Bisogna vedere la natura dei luoghi, ecco, com’è il luogo in cui avvengono gli spari e il rimbombo…
P.M.: E l’eco.
Michele Giuttari: … e l’eco, il rimbombo che portano poi questi spari. Che può dare l’impressione, anche se sono tre-quattro in successione, che si tratti in effetti di uno solo. Ora lì, in quel posto, se si va sul posto, si vede che la condizione dei luoghi potrebbe consentire effettivamente la formazione di un eco, perché abbiamo alle spalle una collinetta. Quindi sicuramente attutiva e faceva da rimbombo poi a questo, al rumore degli spari. Quindi, teoricamente, ecco, se devo esprimere una mia valutazione, è possibile devo dire.
Avvocato Filastò: Ecco, ma avete fatto un esperimento, in questo senso?
Michele Giuttari: No, però credo che sia stato fatto all’epoca l’esperimento, che c’era qualcosa negli atti, ho letto, di un esperimento che era stato fatto all’epoca.
Avvocato Filastò: Un esperimento…
Michele Giuttari: Ecco, io personalmente non l’ho fatto.
Avvocato Filastò: …per cui veniva fuori questo rimbombo?
Michele Giuttari: No. No, negli atti, ricordo…
Avvocato Filastò: Questo eco?
Michele Giuttari: …ricordo di aver letto negli atti che era stato fatto un esperimento nei giorni immediatamente successivi al duplice omicidio, per vedere fino a che distanza era possibile…
Avvocato Filastò: Sentire…
Michele Giuttari: … sentire gli spari. Però, all’epoca, ecco, non si sapeva la dichiarazione della Frigo…
Avvocato Filastò: Della Frigo.
Michele Giuttari: … non si sapeva quindi la localizzazione dell’appartamento, dell’immobile in cui si trovava la Frigo. Quindi è stato fatto, come emerge da quegli atti, un esperimento così, in linea generale, ma non in specifico, in riferimento alla…
Avvocato Filastò: Quindi, l’esperimento specifico per valutare la esistenza di questa eco, perché lei sa, un eco c’è o non c’è, in un posto, vero.
Michele Giuttari: Sì.
Avvocato Filastò: Voglio dire, addirittura in certi posti, l’eco è segnalata, no? E diventa una attrattiva turistica. Qui, voi, un esperimento per valutare in quel punto c’era una eco speciale, suscettibile di trasformare nove colpi di arma da fuoco calibro 22 in un boato, in un fragore, non lo avete fatto.

Michele Giuttari: All’epoca è stato fatto generico, ma adesso non è stato fatto. Ma, ecco, se devo esprimere una mia valutazione, non è essenziale, perché bisognerebbe ritrovare le stesse condizioni anche di tempo. Perché cambia secondo anche le condizioni climatiche, le condizioni di tempo, del vento…
Avvocato Filastò: Ma veramente la eco, no.
Michele Giuttari: Cioè, avere una situazione analoga al 29 luglio ’84, mi sembra…
Avvocato Filastò: Va be’, insomma…
Michele Giuttari: … una cosa sicuramente impossibile.
Avvocato Filastò: Ora, che l’eco cambi in rapporto alle situazioni climatiche, per dire la verità lo sento dire da lei ora. A me non risulta. A me risulta che un’ eco, se c’è, c’è.
P.M.: Sarà del vento.
Michele Giuttari: No, basta il vento…
Avvocato Filastò: Il vento, certamente. Il vento certamente, ma la…
P.M.: L’atmosfera d’estate è diversa da quella di inverno.
Avvocato Filastò: Va be’, insomma, voglio dire: può darsi. Ma insomma, se c’è un’ eco, se c’è un rimbombo, se c’è una situazione singolare, perché non è poi molto comune una situazione di carattere logistico in cui si trasformano alcuni colpi, fra l’altro distanziati anche in tempi, perché sono nove i colpi che sappiamo sono stati sparati l’uno dall’altro, in un unico fragore, in un unico rimbombo, be’, questo voglio dire, io credo che potremmo anche tentare di accertarlo noi, insomma, no? Perché può essere valido. Soprattutto considerando che, tutte le considerazioni della Frigo, sono collegate a questo rumore. Perché, se la Frigo ha sentito in un’ora determinata, che so io, per l’appunto proprio lo scoppio di un pneumatico, a questo punto tutto quello che lei dice diventa abbastanza ultroneo. Però, questo è una ragione di discussione, parleremo dopo.
P.M.: (voce fuori microfono)
Avvocato Filastò: Come?
Michele Giuttari: Sì, ma la Frigo ha visto poi la macchina, ha visto Pacciani, ha visto. . .
Avvocato Filastò: Eh, ne ha viste due.. .
Michele Giuttari: Quindi andiamo…
Avvocato Filastò: La Frigo ha visto due macchine. E venivo infatti alla seconda domanda: disse su queste due macchine quante persone c ‘ erano a bordo, la Frigo? Perché questo è un punto che io ho riletto: le sue dichiarazioni non risultano abbastanza chiare.
Michele Giuttari: Sì, ma qua mi viene chiesto di riferire notizie che già…
Avvocato Filastò: Quello che lei ha già fatto, fra l’altro, a lungo, deponendo per circa due giorni.
Michele Giuttari: Che ha deposto la signora Frigo.
P.M.: Ha deposto la Frigo, non vedo perché…
Michele Giuttari: Io non ho difficoltà a ripetere, dico…
Avvocato Filastò: No, potrebbe darsi che la Frigo l’avesse detto e che non fosse stato per qualche ragione…
Michele Giuttari: Credo che qua, nell’aula, l’abbia detto la Frigo.
Presidente: Noi ricordiamo cosa ha detto la Frigo, cosa ha detto al dottor Giuttari, non lo so.
Avvocato Filastò: Allora, passiamo ad un’altra domanda.
Michele Giuttari: Se vuole, io posso…
Presidente: No, mi ricordo cosa ha detto la Frigo qui.
Michele Giuttari: Comunque io non ho difficoltà. La Frigo disse con precisione di aver visto la macchina bianca che saliva a forte velocità e che aveva tagliato loro la strada eccetera, e che aveva riconosciuto…
Avvocato Filastò: Con quante persone a bordo?
Michele Giuttari: Lei ha visto soltanto l’autista.
Avvocato Filastò: L’autista.
Michele Giuttari: Ha visto soltanto l’autista, lo ha guardato bene, perché ha guardato soltanto l’autista fisso…
Avvocato Filastò: Benissimo.
Michele Giuttari: E ha specificato: ‘perché, nel caso in cui lo avesse rivisto successivamente, avrei voluto fermarlo per dirgli che on era quello il modo di camminare in quelle strade a…’
Presidente: Va bene.
Avvocato Filastò: Benissimo…
Michele Giuttari: … mettendo a pericolo la vita di persone… eccetera.
Presidente: Lo ha spiegato bene la. . .
Michele Giuttari: Quindi, ha spiegato anche la camicia, ha spiegato che poi…
Avvocato Filastò: Perfetto, siamo d’accordo.
Michele Giuttari: … quando ha visto la foto di Pacciani lo ha riconosciuto, eccetera.
Avvocato Filastò: A me interessa questo fatto, che ha visto una persona, ha visto l’autista. Dicevo questo…
Michele Giuttari: Si è concentrata. Però, questo, lei ha tenuto a precisarlo, in occasione in cui è stata sentita, ha tenuto a precisare che lei si è concentrata esclusivamente sull’autista, su chi guidava questa macchina.
Avvocato Filastò: Va be’, queste sono…
Michele Giuttari: A lei interessava vedere bene chi guidava quella macchina che avanzava in quel modo pericoloso.
Avvocato Filastò: Va bene. E che lei ricordi, nella deposizione della Frigo, quando rese la deposizione davanti a voi…
P.M.: Presidente, chiedo scusa, eh. Ma non so se si possa ora, dopo che ha già ’deposto la teste, chiedere cosa aveva detto all’ufficiale di Polizia Giudiziaria che l’ha sentita. Il quale, fra l’altro, non ha nemmeno il verbale sotto di quella deposizione…
Avvocato Filastò: Pubblico Ministero…
P.M.: … e non so — chiedo scusa – se quella deposizione è verbalizzata e poi è stata fornita alla Corte su contestazione, perché…
Presidente: Allora, lei occorre che gli faccia la domanda al teste, mo cosa ha detto…
Avvocato Filastò: Pubblico Ministero, se lei è molto gentile da lasciarmi finire la domanda, probabilmente si risparmierebbe l’opposizione.
P.M.: Senz’altro.
Avvocato Filastò: Pèrché la domanda ha a che fare con una dichiarazione dibattimentale della Frigo. E la domanda è questa: se gli risulta che, durante l’ascolto della Frigo in sede di indagini di Polizia Giudiziaria, sia emerso un certo contrasto fra loro e questa signora, in punto di colore di una macchina. Se la signora disse in un certo colore, se gli fu detto: ‘no, guardi, il colore era un altro’, e così via, insomma. Un certo…
Michele Giuttari: Ma guardi, la signora… c’era là una….
Avvocato Filastò: Perché è quello che ci ha riferito lei qui, al dibattimento.
Michele Giuttari: Sì. C’era una annotazione, credo fatta dal p.M. in cui si parlava di macchina rossa. E la Frigo aveva…
P.M.: Telefonicamente.
Michele Giuttari: Telefonicamente aveva detto questo. Poi era stata sentita dall’ufficio della SAM, da un ufficiale di P.G. della SAM. E si parlava di macchina bianca. Però la Frigo è stata molto precisa, sia quando l’ho sentita io; credo anche quando è stata sentita dalla Corte, che lei aveva già riferito di due macchine. Ma era stato poi verbalizzato una macchina sola. Ecco, credo che qua, la signora sia stata chiara.
Avvocato Filastò: No, ma io volevo sapere se c’era stato un intervento da parte vostra un pochino insistente, per rammentare, almeno a questa signora Frigo…
Michele Giuttari: Assolutamente no.
Avvocato Filastò: No.
Michele Giuttari: Assolutamente… Quello che ha detto la signora Frigo, l’ha detto di sua completa spontaneità. Anzi, io voglio precisare una cosa a proposito di questa teste: quando io l’ho convocata per sentirla, sempre su delega del P.M., e ha visto che ero interessato a conoscere il suo racconto, la teste si è sentita in un certo senso quasi riabilitata. Perché la teste era rimasta malissimo per non essere stata creduta. La teste mi disse: ‘dottore, ero venuta qua, avevo raccomandato di mantenere riservata la mia dichiarazione. E il giorno dopo mi sono trovata a casa un giornalista della RAI, Spinoso, che era stato messo a conoscenza, quindi, delle mie dichiarazioni’.
Avvocato Filastò: Questo non è un fatto, questo. Questo…
Michele Giuttari: No, questo per dirle…
Avvocato Filastò: Abbia pazienza…
Michele Giuttari: … la teste come è stata sincera. Quindi, non c’è stato nessun aiuto da parte di chi l’ha sentita; c’è stata una spontaneità piena, totale e quasi una riabilitazione di questa donna.
Avvocato Filastò: No, volevo dire, questo fatto del dottor Spinosa che ha rintracciato questa teste, non è eccezionale. Perché quello va dappertutto, in questa inchiesta.
Michele Giuttari: Va be’, ma non è serio.
Avvocato Filastò: Credo lo avete trovato anche durante un…
Michele Giuttari: No, durante la mia inchiesta non c’è mai stato.
Avvocato Filastò: No, no, ma durante un accertamento. C’è a verbale, viene fatto allontanare.
Michele Giuttari: No. No, c’è mai stato. All’inizio…
Avvocato Filastò: Durante un sopralluogo.
Michele Giuttari: All’inizio, all’inizio…
Avvocato Filastò: … agli Scopeti.
Michele Giuttari: … l’ho fatto allontanare.
Avvocato Filastò: Ecco, infatti.
Michele Giuttari: Perché non è serio.
Avvocato Filastò: È quello che dicevo io.
Michele Giuttari: Ecco.
Avvocato Filastò: Infatti, ha fatto proprio bene, secondo me.
Michele Giuttari: Sì. Ma poi non si vede più.
Avvocato Filastò: Eh, benissimo.
Michele Giuttari: Se lei ripercorre tutta l’inchiesta, non si vede più.
Avvocato Filastò: Meglio così.
Michele Giuttari: Che quando si deve lavorare, si deve lavorare con serietà.
Avvocato Filastò: E senza giornalisti fra i piedi.
Michele Giuttari: E con professionalità.
Avvocato Filastò: Certo. Vorrei sapere quale tipo di accertamenti, qualcosa che può essere definita l’anamnesi personale di Lotti, ma i vissuti, le sue esperienze precedenti a questo momento in cui vi dichiara determinate cose, sono state fatte da voi.
Michele Giuttari: Non…
Avvocato Filastò: Volevo sapere che tipo di accertamenti, e se sono stati fatti, sui vissuti precedenti al momento in cui Lotti vi dichiara determinate cose, sono stati fatti su Lotti. In particolare, sulla sua anamnesi personale, di vissuti precedenti, di situazioni sue personali, di vita personale. E anche di carattere clinico.
Michele Giuttari: Ma guardi, sul… No, di carattere clinico, io personalmente, non avrei potuto farli. Sul suo vissuto è stato sentito il prete presso cui abitava il Lotti, prima… Sì, don Fabrizio Poli, il quale… C’è un verbale, se non ricordo male, fatto proprio da me, dove diceva che si trattava di una bravissima persona. Poi, sull’attività lavorativa sono stati fatti accertamenti: risultava che aveva lavorato da questo Schembra alla draga, dove, ecco, anche lui ha riferito. Ecco, l’aspetto clinico, non potevo farli io. Mi risulta che poi, sull’anamnesi è stata fatta da illustri professori tra cui il professr Ugo Fornari di Torino e da Marco Lagazzi di Genova. C’è una consulenza…
Avvocato Filastò: Sì, abbastanza frammentaria, per dire la verità. Perché a noi è risultato – perché lo ha dichiarato lui -…
Michele Giuttari: Eh, ma questo lo può chiedere…
Avvocato Filastò: … che la madre è stata ricoverata in manicomio.
Michele Giuttari: Mah…
Avvocato Filastò: A lei risultava?
Michele Giuttari: Assolutamente, nel momento in cui, durante tutto il momento dell’inchiesta, non mi risultava…
Avvocato Filastò: A Volterra, per l’esattezza. Ospedale psichiatrico di Volterra. Per quanto tempo, con quale tipo di malattia…
Michele Giuttari: Non mi…
Avvocato Filastò: Non si sa.
Michele Giuttari: Non mi risultava. Però, ripeto, avvocato: a me…
Avvocato Filastò: Lei, voglio dire…
Michele Giuttari: Io curavo gli aspetti investigativi, non gli aspetti clinici. E poi…
Avvocato Filastò: Va bene, guardi, voglio essere preciso con lei: io la interrogo, non tanto sulle cose fatte da lei soltanto, ma diciamo, da parte del suo ufficio, anche.
Michele Giuttari: Sì…
Avvocato Filastò: In linea generale.
Michele Giuttari: … ma nessuno del mio ufficio ha curato l’aspetto clinico di Lotti, avvocato.
Avvocato Filastò: Va bene.
Michele Giuttari: Eh, lei mi deve fare domande su un aspetto prettamente investigativo fatto o da me, o dai miei collaboratori…
Avvocato Filastò: Benissimo.
Michele Giuttari: … che comunque, quello che hanno fatto, lo hanno fatto su disposizione mia, o di iniziativa, o su delega del P.M.
Avvocato Filastò: Mi ricorderò di fare così.
Michele Giuttari: Questo, ecco, io… Lei deve fare domande su questi…
Avvocato Filastò: Mi sforzerò di fare così, dottor Giuttari.

Avvocato Filastò: E quindi, la domanda successiva è questa: vi risultò una particolare condizione di emarginazione di Lotti, emarginazione nel senso proprio di miseria, di povertà, fino al punto da essere incapace di procurarsi un’abitazione decente? Fino al punto di essere stato costretto a vivere, a vivere, proprio ad abitare in una distilleria abbandonata? E che fra l’altro è anche pericoloso, perché…
Michele Giuttari: No, guardi, questo qua non…
Avvocato Filastò: Non lo avete accertato.
Michele Giuttari: … non lo abbiamo accertato.
Avvocato Filastò: Che aveva rapporti particolarmente conflittuali con la sorella. E per quale motivo…
Michele Giuttari: Non lo abbiamo accertato.
Avvocato Filastò: Che ha avuto anche dei rapporti, sembrerebbe non idilliaci, ma conflittuali anche all’interno della Casa Famiglia di don Poli.
Michele Giuttari: No.
Avvocato Filastò: No. Senta, allora, un tema direi più specificamente investigativo, riguardante Lotti: voi avete accertato che lui ha convissuto per un certo periodo di tempo con la Filippa Nicoletti. Questo vi risulta?
Michele Giuttari: No, per un certo periodo di tempo, non è che… Lui… e questo lo ha detto anche la Filippa Nicoletti, ha…
(voce fuori microfono)
P.M.: Assolutamente. È stata sentita la Filippa Nicoletti.
Avvocato Filastò: Con Filippa Nicoletti.
P.M.: No, per carità!
(voce fuori microfono)
P.M.: Non risulta a nessuno.
Avvocato Filastò: Bah, insomma…
(voce fuori microfono)
Avvocato Filastò: Quando era in galera il Salvatore Indovino.
P.M.: La andava a trovare.
Michele Giuttari: L’andava a trovarla a casa, nel periodo in cui Indovino stava in galera. Quindi, il fatto che l’indovino non era a casa…
Avvocato Filastò: Ma scusi, allora mi ricordo male io. si vede…
Michele Giuttari: … l’andava a trovare lo stesso a casa.
Avvocato Filastò: Si vede che io son proprio…
Michele Giuttari: Ma non è che…
Avvocato Filastò: Si vede che mi ricordo male io, perché mi ricordo di un certo momento in cui la Filippa Nicoletti, addirittura va a casa sua alla draga.
P.M.: Un giorno.
Michele Giuttari: Sì, ma…
Avvocato Filastò: E lui la butta fuori per la paura di Salvatore Indovino.
Michele Giuttari: Che poi va Indovino, va con… va Indovino con l’amico e se la riprendono.
Avvocato Filastò: Eh, infatti.
Michele Giuttari: Ma guardi, è poco.
Avvocato Filastò: Sì, ma insomma, però, quel poco per…
Michele Giuttari: Va be’, convissuto, s’intende un periodo di quasi stabilità.
Avvocato Filastò: Beh, comunque diciamo…
Michele Giuttari: Quindi…
Avvocato Filastò: Sì.
Michele Giuttari: … secondo me, ecco, l’espressione più…
Avvocato Filastò: Ma che…
(voci sovrapposte)
Presidente: … quella che risulta a lei.
Michele Giuttari: Sì. Mi risulta, mi risulta che, nel periodo in cui il Salvatore Indovino stava in carcere – e siamo nel 1980 e che poi coincide col periodo in cui Lotti ha conosciuto la Filippa Nicoletti – Lotti ha avuto la possibilità di frequentare maggiormente la Nicoletti, andando anche a casa. Poi, quando è stato scarcerato il Salvatore Indovino, c’erano stati dei litigi tra la Nicoletti e l’indovino, sicché un giorno la Nicoletti spuntò a casa del Lotti, quando stava alla draga, con le valigie. Rimase pochissimo, perché anche Lotti non la voleva. Andò quasi subito l’Indovino con un suo amico a riprendersela. Ecco, e quindi non è un periodo di…
Avvocato Filastò: A proposito di quella emarginazione che dicevo prima, riguarda Pucci, voi…
Michele Giuttari: Riguardo Pucci?
Avvocato Filastò: Che riguarda Lotti, mi scusi. Avete, per caso, fatto gli accertamenti su questa casa della draga?
Michele Giuttari: La casa della draga abbiamo anche visto dov’era, la casa della draga.
Avvocato Filastò: È abbandonata attualmente?
Michele Giuttari: Adesso è abbandonata. È effettivamente malridotta, però…
Avvocato Filastò: Una specie di rudere fatiscente.
(voce fuori microfono) A Ponte Rotto?
Michele Giuttari: Sì, a Ponte Rotto, sì.
Presidente: (voce fuori microfono)
Michele Giuttari: Ci sono… Sì.
P.M.: Ma siamo nel ’96, nel ’95. Non nell’80.
Michele Giuttari: Sì. Sì, noi siamo stati nel ’96, avvocato.
Avvocato Filastò: Va be’…
Michele Giuttari: Nel ’96. però, sicuramente, anni prima era abitabile, ecco. Non è che era proprio… che dire, un rudere inabitabile assolutamente no. Si poteva…
Avvocato Filastò: Ma in pratica, però…
Michele Giuttari: Si poteva vivere, però in condizioni chiaramente…
P.M.: Disagiate.
Michele Giuttari: … disagiate.
Avvocato Filastò: Disagiate. È stata perquisita questa casa?
Michele Giuttari: Perquisita, nel ’96?
Avvocato Filastò: Sì.
Michele Giuttari: No. Ma non c’era motivo.
Avvocato Filastò: Una casa abbandonata.
Michele Giuttari: Eh?
Avvocato Filastò: Abbandonata.
Michele Giuttari: Ma e perché… Se non era di pertinenza del…
Avvocato Filastò: Abbia pazienza per vedere se per caso c’era un coltello di un certo tipo…
Michele Giuttari: Era una casa abbandonata. Credo che non ci siano adesso neppure le finestre, neppure…
Avvocato Filastò: Eh, ha ragione…
Michele Giuttari: Quindi, chiunque può entrare.
(voce fuori microfono)
Michele Giuttari: No, non l’ho perquisita.
Avvocato Filastò: Abbia pazienza, ma è strano.
(prove di microfoni)
Avvocato Filastò: Abbiamo parlato, lei ha parlato… si è parlato un po’ a lungo, di questa casa del mago Indovino, delle frequentazioni di questa casa. Del fatto lo ha riferito lei, che questo mago Indovino preparava dei filtri magici. E queste cose, lei ha detto: ‘mi sono state riferite dalla signora Silvia Del Secco’, vero?
Michele Giuttari: Sì, l’ho riferito come notizie riferite dalla signora Silvia Del Secco, che aveva avuto, aveva incontrato l’Indovino, gli aveva fatto tutti quei, questi discorsi sui filtri magici che era solito preparare, eccetera.
Avvocato Filastò: E uscendo, come dire, dalle suggestioni o dal generico, ci può dire, senza ovviamente violare il segreto, perché credo che tutto questo faccia parte di una indagine che lei sta svolgendo anche oggi, no? questa materia qui. Oppure no? Insomma…
Michele Giuttari: Questo, se io sto svolgendo un’indagine, non è che lo devo riferire in questa sede. Quindi…
Avvocato Filastò: Beh, insomma, abbia pazienza, eh.
Michele Giuttari: Lei mi faccia la domanda…
Avvocato Filastò: Eh, infatti gliela sto facendo.
Michele Giuttari: Eh, mi faccia la domanda.
Avvocato Filastò: Sì. Va bene. Dottor Giuttari, io gradirei fare questo esame nella maniera più serena possibile.
Michele Giuttari: Ma anch’io.
Avvocato Filastò: Io sono di convinzioni molto diverse dalle sue, su questo fatto. Lei lo sa. Però, che vuol dire? Fra persone, si può anche ragionare, no?
Michele Giuttari: Certo.
Avvocato Filastò: Allora, le chiedevo questo: almeno, visto che delle indagini sono state fatte, delle valutazioni lei le ha svolte, a quale ipotesi investigativa corrisponde questi accertamenti sul mago Indovino, sui feticci e tutto il resto?
Michele Giuttari: No, questa è una ipotesi che io non sono tenuto a rappresentarle. Ho riferito dei fatti, ho riferito dei fatti, però preferisco mantenermi su fatti obiettivi e non su ipotesi; ipotesi, non ne faccio.
Avvocato Filastò: Va be’. D’altra parte è vero, lei riscontra su fatti, non su ipotesi. Non ce lo vuol dire, va bene. Però, un fatto è certo: lei ha trovato… o lei, i suoi funzionari, avete trovato un certo foglio, un certo…
Michele Giuttari: Un cartello.
Avvocato Filastò: Un cartello.
Michele Giuttari: Ecco, questo è un fatto a cui mi riferisco.
Avvocato Filastò: Sia nella casa di Salvatore Indovino, lo avete trovato questo cartello…
Michele Giuttari: No, no, attenzione.
Avvocato Filastò: No.
Michele Giuttari: Questo cartello – e questi sono dati obiettivi –
Avvocato Filastò: Sì.
Michele Giuttari: … e io preferisco attenermi…
Avvocato Filastò: Certo. Parliamo di questo, sì.
Michele Giuttari: Questo cartello è stato trovato in una delle varie perquisizioni a casa di…
Avvocato Filastò: Di Pacciani.
Michele Giuttari: … di Pacciani… Di questo cartello, di cui noi non sapevamo nulla, all’atto dell’inchiesta Bis, perché era nel materiale sequestrato all’epoca a Pacciani in una delle numerosissime perquisizioni che ha subito…
Avvocato Filastò: Sì.
Michele Giuttari: … di questo cartello ci parlava la Ghiribelli Gabriella.
Avvocato Filastò: Gabriella.
Michele Giuttari: Che era una donna che aveva frequentato la… prostituta, che aveva frequentato l’abitazione. E che, nel descrivere le tracce di queste sedute che lei aveva avuto modo di notare recandosi nella casa di Salvatore Indovino, aveva descritto un cartello su un tavolo con delle lettere, con dei centri: “sì”, “no”, che, guarda caso, corrispondeva perfettamente al cartello trovato a casa di Pacciani.
Avvocato Filastò: Benissimo.
P.M.: (voce fuori microfono)
Michele Giuttari: Sì, aveva aggiunto, sì, una tazza di caffè nel centro.
Avvocato Filastò: La tazzina di caffè.
Michele Giuttari: C’era un cerchio… sì, un “no” e una tazzina di caffè.
Avvocato Filastò: Lei sa come funziona questo…
Michele Giuttari: No, io non sono dedito a queste cose.
Avvocato Filastò: Beh, insomma, lei ha sentito parlare di via Gradoli, vero? Della prigione di Moro.
Michele Giuttari: Notizie di stampa.
Avvocato Filastò: Sì, del fatto…
Michele Giuttari: Non ho fatto nessuna attività.
Avvocato Filastò: Del fatto che venne indicata questa prigione di Moro attraverso una seduta spiritica fatta con questo strumento.
Michele Giuttari: Ma guardi, avvocato, lei mi deve chiedere…
Avvocato Filastò: Ne ha mai sentito parlare?
Michele Giuttari: Da notizie di stampa, sì. Ma lei mi deve chiedere le cose che ho fatto io investigativamente, non le notizie di stampa. Ora passiamo a Gradoli, all’omicidio di Moro… Manteniamoci…
Avvocato Filastò: No, no. No, guardi, per dire…. Capisce, a lei probabilmente, nel ritenere indiziante questo elemento, è sfuggito che questo strumentino qui, con questo gioco della tazzina, appartiene al venti per cento delle case italiane. Che lo fanno tutti. Tanto è vero che…
P.M.: Facciamo il conto quanti siamo e chiediamo…
Avvocato Filastò: Ma io l’ho fatto, diverse volte.
P.M.: No, quanti siamo in quest’aula, e vediamo se…
Avvocato Filastò: Ma io direi: un venti per cento, sì.
P.M.: Basta.
Avvocato Filastò: Prova ne sia che, siccome ho fatto riferimento a via Gradoli, perché via Gradoli pare sia stata inizialmente indicata proprio attraverso questo sistema, che consiste nel captar delle presenze, che poi parlano, muovendo questa tazzina…
P.M.: Presidente qual è la domanda? Chiedo scusa. Perché sennò qui…
Presidente: (voce fuori microfono)
Avvocato Filastò: No, la domanda era questa. Siccome mi ha detto il dottor Giuttari che io sto andando fuori del seminato, ho chiesto se sapeva qualcosa di via Gradoli e del fatto che a questa seduta spiritica aveva partecipato niente po’ po’ di meno che il signor Prodi…
P.M.: No, Presidente, mi scusi, eh, veramente. Sennò…
Presidente: (voce fuori microfono)

Avvocato Filastò: Sì, sì. No, no, ma certo. No, ma Presidente, per dire una cosa più che comune. Voglio dire, trovare una cosa di questo genere nella casa di qualcuno, e sapere che qualcuno fa cose di questo genere, la domanda è questa: a lei risulta che abbia a che fare con la magia nera?
Michele Giuttari: Potrebbe avere a che fare con la magia nera. Infatti la Ghiribelli…
Avvocato Filastò: Le dico assolutamente no.
Michele Giuttari: No, la Ghiribelli parla di riti magici, dichiara la Ghiribelli.
Avvocato Filastò: La Ghiribelli si è sbagliata, evidentemente.
Michele Giuttari: E va be’, ma io riferisco i dati…
Avvocato Filastò: Ma io le sto parla… Lasciamo perdere la Ghiribelli. Io sto parlando di questo cartellone, con questi…
Michele Giuttari: Ma io…
Avvocato Filastò: Il cartellone è fatto così, scusi, c’è un centro… Descriviamolo, com’è.
Michele Giuttari: Lo abbiamo anche visto nella…
Avvocato Filastò: Benissimo, eh.
Michele Giuttari: … in televisione.
Avvocato Filastò: C’è un centro, dopodiché ci sono dei numeri, dopodiché ci sono delle lettere. ..
P.M.: Presidente, insisto: la domanda qual è? Perché…
Presidente: (voce fuori microfono)
Avvocato Filastò: La domanda è questa: io voglio sentire il dottor Giuttari, confermare che si tratta di magia nera.
P.M.: Come fa a sapere…
Michele Giuttari: No…
P.M.: … come fa a capire…
Presidente: Non lo sa, non lo sa. Non lo sa e non può dare un giudizio.
Avvocato Filastò: La domanda è questa: la signora Silvia Del Secco che parla dei filtri, eccetera, parlò anche di queste sedute con questo cerchio?
Michele Giuttari: No, che io ricordi, no.
Avvocato Filastò: Fra l’altro…
Michele Giuttari: Di questo cerchio, di questo cerchio parlò solo, e del cartellone, parlò solo la Ghiribelli.
Avvocato Filastò: Naturalmente è. . . ? !
Michele Giuttari: La Del Secco parlò più sul come venivano creati questi filtri magici, ecco. La procedura che veniva seguita. Ma non di cartelli. Non parlò assolutamente.
Avvocato Filastò: Non ne parlò.
Michele Giuttari: No.
Avvocato Filastò: Molto bene. Richiesta immediata di sentire la signora Silvia Del Secco che, se non sbaglio, era nella lista.
P.M.: No, Presidente. Era fra gli atti del P.M., c’è il verbale, non è stata chiesta per tempo… !
Avvocato Filastò: Comunque lo chiedo ora…
Presidente: Va bene
Avvocato Filastò: … ex articolo 507…
Presidente: … ex articolo 507.
P.M.: Il verbale c’è…
Avvocato Filastò: Poi se ne parlerà. Siccome, ripeto, c’è una sentenza della cassazione che dice: la richiesta, quando si parla di un teste di riferimento, va fatta subito, tac, io l’ho fatto subito.
P.M.: Il verbale c’è.
Avvocato Filastò: Bene.
P.M.: Quindi, non c’è problema. Anzi, ce ne sono un paio di questa cosa.
Avvocato Filastò: Durante questa sua audizione, lei ha parlato della circostanza relativa al sangue su una pietra trovata vicino al fiume, al torrente, contiguo alla piazzola di Vicchio. La domanda è questa: la Polizia, il reparto di Polizia Scientifica su questa pietra ha fatto un’analisi ematologica?
Michele Giuttari: Senta, io non ho parlato di una pietra, di una macchia di sangue trovata su una pietra. Io ho parlato di dichiarazioni riferite da alcuni testi – in particolare da due testi – su macchie di sangue che erano state trovate sul fiume in corrispondenza della piazzola del delitto.
Avvocato Filastò: A me risulta…
Michele Giuttari: Tracce, tracce, su questo…
Presidente: Avvocato, su questo punto c’è una perizia medico-legale che ha escluso che si tratti di sangue.
P.M.: Ovviamente è quella portata…
Presidente: È quella portata lì in Questura, ecco.
Avvocato Filastò: Grazie.
Presidente: Non so se sian questa o altre…
Avvocato Filastò: Grazie, Presidente. Era questa la cosa, infatti. Ora, su questo punto avevo intenzione di fare un’altra domanda, ma a questo punto è diventata superflua. Lei ha riferito le dichiarazioni di una teste – Parisi Rossella – che vide sul teatro dell’omicidio di Calenzano…
Michele Giuttari: nei pressi.
Avvocato Filastò: … una… Sì.
Michele Giuttari: Nei pressi.
Avvocato Filastò: Vicino, sì. Una Alfa Romeo Gran Turismo rossa. La domanda è questa: questa Alfa Romeo Gran Turismo rossa, o macchina più o meno equivalente – vale a dire di grossa cilindrata, Gran Turismo, e dì questo colore – corrisponde ad un’auto posseduta all’epoca da uno degli imputati, Faggi compreso, secondo i vostri accertamenti?
Michele Giuttari: La Parisi Rossella, innanzitutto, non è che disse una Alfa GT. Non era precisa sulla macchina. Dice: “mio marito può essere più preciso”.
Avvocato Filastò: Sì. Infatti il marito fu preciso.
Michele Giuttari: E il marito stesso dice: “A me è sembrata” – quindi non ha dato con certezza il tipo di macchina – “a me è sembrata un GT”. Un GT lo rilevava dai fari, che aveva i doppi fari come il GT e poi dai cerchioni delle ruote che erano di tipo sportivo. Quindi, dice: A me è sembrata un GT, ma non sono sicuro.” Quindi il dato non è un dato sicuro, quello che riferiscono sia la Parisi che il marito… ;
Avvocato Filastò: Scusi, dottor Giuttari, a lei risulta sicuro che si trattasse di una macchina rossa di grossa cilindrata, di tipo sportivo?
Michele Giuttari: No sicuro… Si parlava…
Avvocato Filastò: Questo qui almeno è sicuro o no?
Michele Giuttari: Si parlava di una macchina “tipo sportivo”, ecco. Questo è il dato.
Avvocato Filastò: Anche di notevole cilindrata.
Michele Giuttari: Ma di notevole non risulta in nessun posto.
Avvocato Filastò: No. Di tipo sportivo, diciamo di tipo sportivo. Rossa.
Michele Giuttari: Potrebbe essere di tipo rosso.
Avvocato Filastò: Ma come “potrebbe essere di tipo rosso”?
Michele Giuttari: Sì.
Avvocato Filastò: I testimoni dicono rossa, abbia pazienza, sennò…
Michele Giuttari: Credono, sì, pensano, sono propensi, i testimoni, a ritenere, dai coloro ricordi, a ritenere che fosse rossa.
Presidente: L’avvocato voleva sapere se una macchina di quel tipo era nelle disponibilità del Vanni, del Lotti, del Pacciani e del Faggi.
Michele Giuttari: No, il Vanni non ha mai avuto macchine.
Presidente: No, no. Riguarda tutti gli imputati.
Michele Giuttari: No. Macchine di quel tipo… C’è il 128 rosso dì Lotti, però il Lotti inizia, abbiamo fatto accertamenti…
Presidente: No, no…
Michele Giuttari: … inizia dall’83 ad averlo. Quindi nel…
Presidente: No, quella che ha visto la teste Bazzi lì, come si chiama…
(voce fuori microfono): Parisi.
Avvocato Filastò: Si chiama Parisi Rossella e il marito è questo…
Michele Giuttari: All’epoca non…
(voci sovrapposte)
Michele Giuttari: … la macchina…
Avvocato Filastò: Parisi.
Presidente: Parisi, sì, mi son sbagliato io. Parisi, sì.
P.M.: Tozzini, si chiama.
Michele Giuttari: Tozzini, Tozzini, sì.
Avvocato Filastò: Quindi, nessuno degli imputati ha mai avuto una macchina del genere.
P.M.: Il quale Tozzini dice: “Forse rosso”.
Michele Giuttari: Eh, forse rosso. Appunto, io ricordavo che non l’aveva dato con certezza, “forse”. All’epoca c’era il Lotti che aveva un 124 Sport, . credo, ma non rosso.
Avvocato Filastò: Ma non rosso.
Michele Giuttari: Il Pacciani aveva la 500.
Presidente: Fra l’altro celeste, mi pare.
P.M.: Sì, forse celeste.
Avvocato Filastò: Lei parla, ha parlato, del cosiddetto “coltello famoso”; vale a dire del coltello che è stato trovato a Vanni, dice quasi nascosto.. Insomma, stava nel forno, no?
Michele Giuttari: Sì, ma non si vedeva.
Avvocato Filastò: Va be’…
Michele Giuttari: Noi per trovarlo abbiamo dovuto togliere dal forno gli oggetti che c’erano dentro.
Avvocato Filastò: Bene.
Michele Giuttari: E che…
Avvocato Filastò: Che oggetti erano?
Michele Giuttari: Eh?
Avvocato Filastò: Che oggetti erano?
Michele Giuttari: Ma c’erano giornali messi sopra, vari altri pezzi di non ricordo bene, ma di carta. . . Insomma, non era un coltello in vista. Né il forno si presentava funzionante, cioè era un forno che appariva di quelli che non venivano frequentemente usati, o chissà da quanto tempo non era usato. E più che altro mi sembrava, mi diede l’impressione, quel vano forno, quasi di un deposito per mettere oggetti; e sotto giornali, sotto questi oggetti abbiamo trovato il coltello.
Avvocato Filastò: Ecco.
Michele Giuttari: Ecco, quindi, non è che era in vista nel forno.
Avvocato Filastò: Il forno non era funzionante.
Michele Giuttari: Il coltello con anche quella pietra per limare…
(voce fuori microfono) Per affilare.
Michele Giuttari: … per affilare.
Avvocato Filastò: E il coltello era funzionante?
Michele Giuttari: Il coltello si presentava arrugginito. Credo l’abbiamo visto anche…
Avvocato Filastò: Sì, sì, no. L’abbiamo qui.
Michele Giuttari: La prova per vedere se tagliava non è… se lei vuole sapere questo…
Avvocato Filastò: Sì, questo voglio sapere: se avete provato a tagliarci qualche cosa…
Michele Giuttari: No…
Avvocato Filastò: … che non fosse il burro, evidentemente.
Michele Giuttari: No, assolutamente no; perché il coltello come è stato, preso è stato repertato e messo a disposizione del P.M. per eventuali accertamenti peritali, ecco, non è stato toccato il coltello.
Avvocato Filastò: Avete fatto caso se la punta, che è smussata, questa smussatura fosse recente? Voglio dire, un’analisi anche di carattere spettroscopico…
Michele Giuttari: Ma guardi…
Avvocato Filastò: … si può fare da un punto di vista dei metalli…
Michele Giuttari: Sì…
Avvocato Filastò: … per valutare se, cioè, una condizione del metallo attuale corrisponde a qualche cosa di recente, oppure se appartiene ad un passato; addirittura fin dalla fabbrica. Perché per quello che ho potuto notare io – voglio dire, insomma, me lo son piantato qui nella mano ripetutamente con forza, senza riuscire a farmi una scalfittura – questo coltello, la punta di questo coltello è assolutamente incapace di incidere alcunché. Ora, io volevo sapere se voi avevate accertato o fatto degli accertamenti o delle analisi di varia natura, anche attraverso la Scientifica, per valutare se per caso questa era una rottura, una smussatura recente, o se viceversa risaliva addirittura alla conformazione del coltello. Che lei sa che esiston coltelli da arrosto, si chiamano così, che per l’appunto hanno una punta abbastanza smussa.
Michele Giuttari: Ma guardi, le rispondo in questi termini. Il coltello è stato trovato – ero presente io all’atto della perquisizione, quindi c’ero presente io all’atto di questo rinvenimento – l’abbiamo sequestrato senza fare nessuna prova. L’abbiamo messo a disposizione del Pubblico Ministero; quindi la parte tecnica non la deve chiedere a me. Io le riferisco sull’atto…
Avvocato Filastò: Ma al Pubblico Ministero non gliela posso chiedere, perché capito… L’unico può fare, il testimone è proprio lui, ecco perché lo chiedevo a lei.
P.M.: Ci sono gli atti del Pubblico Ministero.
Avvocato Filastò: Si, sì, va bene.
P.M.: Ecco.
Avvocato Filastò: Allora, una volta per tutte: ogni tanto il Pubblico Ministero se ne viene fuori con i suoi atti. Ora io rispondo degli atti del Pubblico Ministero … di produrre e che esibisce a questa Corte. Di tutti gli atti che ha lui da qualche parte, compreso il suo…
P.M.: (voce fuori microfono)
Avvocato Filastò: … io…
P.M.: Il Pubblico Ministero…
Avvocato Filastò: Deve smetterla di pretendere che io li conosca. Perché, insomma, gliel’ho già bell’e detto.
P.M.: … questo processo, che c’entro io?
Avvocato Filastò: No, no, non mi deve dir così, Pubblico Ministero…
Presidente: Su, andiamo, andiamo.
Avvocato Filastò: … non venga a fare questo processo. Questo processo io l’ho abbastanza studiato, sa.
Presidente: Per cortesia.
Avvocato Filastò: Però non potrà mica pretendere che io veda tutti – quanti saranno? – i 100.000 incartamenti che lei ha nel suo ufficio.
P.M.: Di tutte le carte di cui ha bisogno: copia all’istante le posso…
Avvocato Filastò: Ma questo, infatti. Via via che vengon fuori, queste cose… Se, allora, le chiedo gentilmente, cortesemente: se lei ha questa perizia o analisi su questo coltello, se per piacere me la mette a disposizione.
P.M.: Senz’altro, immediatamente.
Avvocato Filastò: Esiste?
P.M.: Sì, è stata fatta una perizia – vado a memoria, sicuramente lo controlliamo – per controllare, se non sbaglio, se c’erano tracce o di sangue o di…
Avvocato Filastò: Di sangue. Perfetto.
P.M.: E è stata fatta. . . Forse, anzi, non so se è stata…
Presidente: Non lo so. Sappiamo che non son state trovate tracce di sangue.
P.M.: Quindi, per dire che è stato messo a disposizione il positivo e il negativo, se non sbaglio è stata fornita alla Corte anche una perizia che non conforta l’accusa. Quindi…
Avvocato Filastò: Molto bene.
P.M.: Che devo fare di più?
Avvocato Filastò: Se non fosse stata fornita – scusi, eh, siccome lo mette un po’ incerto, lei – ne chiedo l’acquisizione. Subito.
P.M.: Stia tranquillo.
Avvocato Filastò: Bene.
P.M.: Credo… Mi sembra di capire che i Giudici la conoscono, quindi…
Presidente: Su questo punto lo sappiamo.
Avvocato Filastò: Perfetto.
Presidente: Ora, l’atto preciso non me lo ricordo.
P.M.: Comunque se ne può trovare copia. Dottor Leoncini, fatta nell’immediatezza dei fatti; credo l’avrebbe fatta chiunque, comunque noi l’abbiamo fatta.
Presidente: Bene.
P.M.: E l’abbiamo fornita alla Corte proprio per dimostrare…
Presidente: Insomma, all’occorrenza si può chiedere, si può produrre un’altra copia e facciamo prima.
P.M.: Senz’altro. Nel senso, obiettivamente, era anche una perizia che al limite al P.M. non interessava.
Presidente: Al P.M. non interessa di certo.
P.M.: Non interessa di certo. L’ha messa a disposizione della Corte e ora… Non so, va be’, lasciamo fare, sennò…
Presidente: Bene.
Avvocato Filastò: E ora cosa? Non protesto mica per questo, io protesto perché lei…
P.M.: L’ho messa a…
Avvocato Filastò: … ogni cinque minuti. . .
(voci sovrapposte)
Avvocato Filastò: … dice: avvocato, scusi…
P.M.: Ma chiede al teste se è stato fatto qualcosa!
Avvocato Filastò: Che non è che mi piace sentirmi dire: studia, ragazzo, sennò ti rimando a ottobre. Ha capito?
P.M.: Va be’, lasciamo fare, via.
Presidente: Avvocato, facciamo l’esame, via.
P.M.: Lasciamo fare.
Avvocato Curandai: Perché si deve perdere del tempo così? Non riesco a capire.
Avvocato Filastò: Avvocato Curandai, lei lo sa come va a finire poi, eh.
Avvocato: (voce fuori microfono)
Presidente: Se vogliamo sospendere ancora…
Avvocato: (voce fuori microfono)
Avvocato Filastò: Cinque minuti, Presidente.
Presidente: Vogliamo sospendere cinque minuti?
Avvocato Filastò: No? Si va avanti?
P.M.: Ben volentieri.
Presidente: Sospendiamo cinque minuti.
Avvocato Filastò: Bene.
Presidente: Dopo chi c’è? Chi altri testimoni abbiamo? Tanto per essere informato.
Avvocato Filastò: No, gli altri sono tutti brevissimi, Presidente.
Presidente: Ah, va bene, allora.
Avvocato: Sì, ma questo lo devo interrogare anch’io, Presidente; brevemente.
Presidente: A controprova, eh. Non dimentichiamolo, questo. Il teste è già stato sentito già altre volte.

« DOPO LA SOSPENSIONE »

Presidente: Prego, avvocato Filastò.
Avvocato Filastò: Sì, Presidente. Dottor Giuttari, non è che io voglia avere informazioni su cose che devono restare segrete, però volevo soltanto confrontare una affermazione contenuta nella perizia del professor Fornari e Lagazzi. Quindi, non credo che corrisponda a qualche segreto sapere se all’interno di questo Programma di Protezione che riguardava Lotti, questo Lotti si sceglieva i ristoranti.
Michele Giuttari: Ma, guardi, l’ho precisato anche prima, la volta scorsa. Questo aspetto è a mia completa ignoranza, cioè non conosco, io, l’aspetto della protezione di Lotti. C’è un ufficio apposito, che è il Sevizio Centrale di Protezione, che gestisce i collaboratori di Giustizia. Io faccio le indagini, ecco, non curo quest’aspetto amministrativo, che non è di mia competenza.
Avvocato Filastò: Ho capito.
Michele Giuttari: Quindi non le posso rispondere…
Avvocato Filastò: No…
Michele Giuttari: … non perché non voglio.
Avvocato Filastò: … per sua esperienza eventuale.
Michele Giuttari: Non posso, perché non mi risulta.
Avvocato Filastò: Ho capito. Per sua esperienza personale, se eventualmente qualche volta le è capitato.
Michele Giuttari: No, no, assolutamente.
Avvocato Filastò: Va bene.
Michele Giuttari: Non ho rapporti, io, con questo.
Avvocato Filastò: Non ha rapporti, molto bene. Ci spostiamo, ora, un attimo sull’omicidio degli Scopeti.
Michele Giuttari: Sì.
Avvocato Filastò: Per approfondire un po’ una circostanza che riguarda la faccenda delle buche, o della buca.
Michele Giuttari: Della buca.
Avvocato Filastò: Della buca. Ecco, lei l’ha già detto, l’ha già dichiarato – E l’abbiamo controllato e il risultato è esatto – che la zona venne particolarmente esaminata, all’epoca del fatto, proprio nell’immediatezza della scoperta dei cadaveri…
Michele Giuttari: No, io questo non l’ho detto, che venne particolarmente…
Avvocato Filastò: Sì, sì.
Michele Giuttari: … esaminata all’epoca dei fatti.
Avvocato Filastò: Sì, sì.
Michele Giuttari: No, no.
Avvocato Filastò: Sì, sì. Era detto: “Intervento massiccio di bonifica del territorio allo scopo reale”, questo, leggo le sue die…
Michele Giuttari: Uno scopo?
Avvocato Filastò: “Allo scopo reale”. Ora, le dico, probabilmente lei non se lo ricorda. Dottor Giuttari, non può mica, anche lei…
Michele Giuttari: No, io ricordo…
Avvocato Filastò: No, no; mi faccia far la domanda, perché è una domanda precisa, capisce, che ha a che fare con una dichiarazione di una testimone. Insomma, lei ha detto che venne bonificata, esaminata, con particolare attenzione tutta la zona, all’epoca del fatto, per una ragione particolare. Perché, essendo stato trovato, sulla macchina di questi poveri francesi, un seggiolino da bambino, e mancando all’appello il bambino, la prima ipotesi fu quella che anche questo bambino fosse stato in qualche modo assassinato. Quindi venne cercato. Questo è vero, l’ha detto lei. Questa è una cosa che io le ricordo soltanto.
Michele Giuttari: Sì, sì.
Avvocato Filastò: La domanda è questa: se le risulta, per averlo letto da qualche parte, o per averlo sentito da qualcuno dei collaboratori, dei suoi collaboratori partecipava a questo intervento massiccio di bonifica del territorio, che all’interno di queste ricerche sia stato trovato un animale morto.
Michele Giuttari: No. Non mi risulta.
Avvocato Filastò: Non le risulta.
Michele Giuttari: Né mi risulta che il terreno, là, sia stato perquisito, ecco. Non mi risulta che sia stato perquisito all’epoca.
Avvocato Filastò: Dice: fu circondato…
Michele Giuttari: È stato fatto un controllo per vedere se c’erano tracce di questo – si ipotizzava – bambino, ma non c’è nessun atto di perquisizione di quel terreno.
Avvocato Filastò: Va be’, infatti. In genere la perquisizione si fa nei confronti di una persona, quindi…
Michele Giuttari: No, anche di un luogo.
Avvocato Filastò: Se si esamina…
Michele Giuttari: No…
Avvocato Filastò: Se si esamina un luogo si fa…
P.M.: In genere si fa…
Michele Giuttari: … anche di un luogo.
Avvocato Filastò: Eh?
P.M.: C’è locale e personale.
Michele Giuttari: Eh. La perquisizione si fa anche di un luogo.
Avvocato Filastò: Ma io, insomma, ora non voglio entrare in discussioni accademiche, ma…
P.M.: Lo dice il Codice, non lo diciamo mica noi che la perquisizione può essere locale e personale.
Avvocato Filastò: Scusi, e il Codice parla anche di sopralluoghi, o sbaglio?
P.M.: Sono cose…
Avvocato Filastò: Eh, sono due cose diverse. Quindi, a un certo punto, mi parrebbe più corretto chiamarlo sopralluogo. Quando non c’è una persona da perquisire, o personalmente o nelle sue aderenze e alla quale debba essere fatta comunicazione della perquisizione che deve essere autorizzata dal magistrato e tutto il resto, non mi sembra si possa parlare di perquisizione. Comunque, lasciamo perdere. Fatto sta che lei ha detto: “Fu circondata e successivamente nella zona ci fu un intervento massiccio di bonifica del territorio allo scopo reale… “, quindi questo è quello che lui ha dichiarato. Quindi, non è stato trovato…
Michele Giuttari: Senta, per una… Mi vuole richiamare questa?
Avvocato Filastò: Sì, è la pagina “61 dell’udienza del 27 giugno del ’97. Io non c’ero perché me ne ero andato, a quell’epoca.
(voce fuori microfono) Pagina?
Michele Giuttari: … ai fini del bambino, perché c’era…
Avvocato Filastò: Pagina 61.
Michele Giuttari: … il particolare della carrozzella.
Avvocato Filastò: Certo, certo.
Michele Giuttari: Ma non è stata fatta nessuna perquisizione.
Avvocato Filastò: Certo, certo. Ma la mia domanda era questa: se naturalmente uno, vedendo, esaminando il luogo, se c’era un animale morto, può darsi che qualcuno l’avesse segnalato. Questo volevo sapere. Nessuna l’ha segnalato, va be’, basta. Poi valuteremo noi. Perché io le faccio questa domanda? Perché c’è questa teste – Carmignani – che lei me lo conferma, credo l’abbia sentita anche lei, ha dichiarato di aver sentito puzzo di morto.
Michele Giuttari: Sentiva un odore, sì.
Avvocato Filastò: Perfetto. Benissimo. À proposito dei soldi di Pacciani e di questi depositi che lui aveva, io volevo chiedere questo: dagli atti che lei ha esaminato – sia del processo Pacciani che di accertamenti, eventualmente, fatti da voi – in linea generale e riassuntiva vi è risultato che Pacciani fosse una persona, diciamo così, particolarmente economa, per dirla con un eufemismo, un tirchio maledetto, per dirla in termini chiari, oppure no?
Michele Giuttari: Mah, qualche voce, così, di qualcuno che è stato sentito. Però, là, il dato obiettivo sui soldi, qua gli accertamenti, avvocato, sono stati fatti in maniera approfonditissima, a 360 gradi, hanno dimostrato un accumulo e una disponibilità di soldi, di Pacciani, a partire proprio dall’81.
Avvocato Filastò: Sì.
Michele Giuttari: Dal giugno ’81.
Avvocato Filastò: Va be’, d’altra parte…
Michele Giuttari: E non abbiamo trovato riscontro né in lasciti ereditari, né in attività lavorative del Pacciani.
Avvocato Filastò: Avete trovato dei riscontri, per caso, su delle pensioni che riscuoteva per conto – o che riscuoteva lui o qualcun altro, insomma – per conto di persone della famiglia, tipo il padre?
Michele Giuttari: No, assolutamente no.
Avvocato Filastò: No.
Michele Giuttari: Non c’è nessun riferimento. L’unica pensione è la sua, che poi veniva riscossa dalla suora.
Avvocato Filastò: Senta… va be’, su questo, poi, eventualmente cercheremo degli approfondimenti in sede di 507. Ma scusi, l’episodio famoso, a proposito della sua tirchieria, l’episodio famoso di quel tale che gli dà – questo è emerso nel processo di I Grado, nel processo Pacciani – di un tale che gli lasciò, a lui, dei cani a pensione, conoscendolo, questa persona che gli lasciò i cani a pensione, perché li doveva…
Michele Giuttari: La scatoletta dei cani che… !
Avvocato Filastò: Sì.
Michele Giuttari: . . . ha dato ai figli?
Avvocato Filastò: Sì, che ha dato alle figlie.
Michele Giuttari: Ma sì, però, avvocato, ammesso che risultasse questa circostanza e la tirchieria di Pacciani, essere tirchio significa che uno non spende quello che ha accumulato.
Avvocato Filastò: E infatti.
Michele Giuttari: Questi soldi di Pacciani non risultano entrati, ha capito? Quindi non poteva essere, lui…
Avvocato Filastò: Ho capito, aspetti, aspetti, non sia…
Michele Giuttari: … uno che non ha speso perché era tirchio.
Avvocato Filastò: Ho capito.
Michele Giuttari: Non risultano entrati.
Avvocato Filastò: Non risultano entrati.
Michele Giuttari: Non risultano entrati né da pensioni, né da stipendi…
Avvocato Filastò: Va bene, va bene.
Michele Giuttari: … né da eredità, né da donazioni.
Avvocato Filastò: Sì, ma dal lavoro che lui faceva, a parte quello ufficiale? Che prendeva e faceva tutti i lavoretti di questo mondo, compreso prendere a pensione i cani, o compreso, che so io, andare a zappare l’orticello del vicino? Cose di questo genere.
Michele Giuttari: Sì, ad ore o a giornate dall’81 all’85, inizio ’86, mette da parte 157 milioni… Non ci risulta, non ci risulta.
Avvocato Filastò: Va bene, allora vi risulterà chi glieli ha dati.
Michele Giuttari: Eh?
Avvocato Filastò: Ma vi risulta chi glieli ha dati?
(voce fuori microfono) Magari.
Michele Giuttari: Magari !
Avvocato Filastò: Eh, magari.
Michele Giuttari: Noi abbiamo accertato che non risultano entrate ufficialmente.
Avvocato Filastò: Senta, ora lei certamente mi dirà che a questa domanda non mi vuol rispondere – e va bene, io ne prendo atto – ma la vostra ipotesi investigativa qual è? Che lui vendesse feticci?
Michele Giuttari: Ma guardi, gliel’ho detto anche prima, io non devo riferirle ipotesi; non mi sembra neppure serio professionalmente.
Avvocato Filastò: Ho capito, va be’…
Michele Giuttari: Lei mi faccia domande specifiche sull’attività che ho svolto, concreta, e io le rispondo.
Avvocato Filastò: No, siccome io sento parlare spesso di questi grandi…
Michele Giuttari: È inutile, è inutile…
Avvocato Filastò: … di questi grandi emolumenti di Pacciani, che poi a me tanto grandi a me non mi sembrano, per la verità…
Michele Giuttari: Che monumenti?
Avvocato: Emolumenti.
Michele Giuttari: Ah, emolumenti.
Avvocato Filastò: Emolumenti. Io vorrei sapere, voglio dire, che idea vi siete fatti voi su dove venivano e perché gli arrivavano.
Michele Giuttari: Le idee io non sono… non gliele riferisco.
Avvocato Filastò: Non ce l’ha. Allora, però, voglio dire: fatti concreti su questo punto non ne avete acquisiti nessuno, però.
Michele Giuttari: Come no? Ho detto, l’ho riferito, che non risultano entrate.
Avvocato Filastò: No, no, sul punto della provenienza di questi soldi.
Michele Giuttari: Non glielo riferisco-
Avvocato Filastò: Non me lo riferisce…
P.M.: Non ha elementi…
Avvocato Filastò: … perché è coperto da segreto istruttorio?
Michele Giuttari: Non ho elementi. No, perché non ho elementi per…
Avvocato Filastò: Non ha elementi.
Michele Giuttari: Ecco.
Avvocato Filastò: Eh, benissimo. Questo volevo sapere io. E senta, a un certo punto lei fa riferimento a Vinci Francesco; l’ha fatto in una sua dichiarazione. E questo glielo dico io perché risulta, sostanzialmente fa parte, diciamo così, dell’accusa, l’omicidio dei tedeschi – su questo abbiamo sentito persino un certo testimone… Testimone, no, chiamiamolo imputato di reato connesso, che è stato indagato anche lui; non si è capito bene, fatto sta che a un certo punto si è rifiutato di rispondere e se ne è andato : un certo Calamosca – per cui risulterebbe che l’omicidio dei tedeschi fosse stato commesso per far scarcerare Francesco Vinci. Questo è un punto fermo della vostra indagine.
Michele Giuttari: Punto fermo… nell’indagine è emerso questo particolare.
Avvocato Filastò: È emerso questo particolare.
Michele Giuttari: Sì.
Avvocato Filastò: A questo punto, abbia pazienza, perché? Cioè a dire, in corrispondenza con l’interesse di chi? Di Francesco Vinci siam perfettamente d’accordo. Lui, che avesse interesse a uscire di galera è sicuro. Ma questi che commetton l’omicidio per farlo uscire di galera, partendo da quale interesse per la sua persona, fanno una cosa di questo genere?
Michele Giuttari: Questo bisognerebbe essere nella testa di quei soggetti. Lei non lo deve chiedere a me. (voce fuori microfono)
Michele Giuttari: Lei non mi deve chiedere un giudizio. Io le posso dire che ci risultava…
Avvocato Filastò: Allora, la domanda…
Michele Giuttari: … da più testimonianze la circostanza che l’omicidio sarebbe stato fatto per scagionare Francesco Vinci.
Avvocato Filastò: Allora, la domanda è questa qui: è emersa dalle vostre indagini gualche risultanza per la quale, secondo la quale il signor Vanni o il signor Pacciani o il signor Faggi avevano interesse a che Vinci uscisse di galera?
Michele Giuttari: Ma guardi, all’epoca – siamo nell’83 – penso che nessuno conosceva gli imputati.
Avvocato Filastò: Va be’, insomma…
Michele Giuttari: Quindi…
Avvocato Filastò: Appunto, ma voi avete fatto delle indagini, naturalmente indagando il passato. È quello che si fa nell’indagine, no?
Michele Giuttari: No, no, no.
Avvocato Filastò: Non è emerso nulla, non c’è nessuna risultanza per dire una cosa di questo genere. Mentre – mi scusi, ma astrattamente – che questo corrispondesse a un interesse di un… Va be’, ma questo è un discorso che non si. ..
P.M.: Son valutazioni.
Avvocato Filastò: Valutazioni che non serve fare. Va be’, vediamo. Quindi, a questo punto, a parte la domanda che le ho fatto prima sull’animale morto, vediamo queste buche. Lì agli Scopeti ne è stata trovata una, è vero?
Michele Giuttari: Sì.
Avvocato Filastò: Ora, la domanda è questa: le risulta che il posto sia frequentato da cinghiali?
Michele Giuttari: No.
Avvocato Filastò: Non le risulta: lo esclude?
Michele Giuttari: Eh? No, non mi risulta, non mi risulta.
Avvocato Filastò: Io chiedo di esibire al testimone alcune foto che riproducono l’ingresso della strada degli Scopeti. Foto che poi, eventualmente, potranno essere inserite a verbale. Dalla quale risulta, da una di queste foto… Cioè, voglio esibirle per chiedere se lui riconosce che siamo all’ingresso della strada degli Scopeti e, naturalmente, in una dì queste foto c’è un cartello ‘ con scritto: “Pericolo, attraversamento cinghiali”.
Presidente: Ma queste fotografie di quando sono? Di ora?
Avvocato Filastò: Guardi, l’ho fatte sabato scorso.
P.M.: E il cartello c’era anche…
Presidente: (voce fuori microfono)
Avvocato Filastò: No, no, che ci fosse il cartello, probabilmente il cartello non c’era, ma cinghiali sì.
P.M.: Bene.
Avvocato Filastò: Perché i cinghiali, in genere… (voce fuori microfono)
Avvocato Filastò: Proprio all’ingresso della strada. Come si vede da questa foto qui, perché qui si vede…
Presidente: (voce fuori microfono)
(voce fuori microfono)
Presidente: Qui siamo nella strada…
Avvocato Filastò: No, no.
(voci sovrapposte)
Presidente: Ah, ecco, sì, dalla nazionale, che si gira qua.
Avvocato Filastò: (voce fuori microfono)
Presidente: Alla Cassia, sì, alla Cassia. Gliele può dare, avvocato.
(voce fuori microfono)
P.M.: Possiamo… non so, vederle, sapere, dire una parola?
Presidente: Sì, sì, come no, come no.
P.M.: Se è il caso.
Presidente: Sono fotografie prese sulla Cassia all’incrocio con la via degli Scopeti !
P.M.: Bene. Possiamo dire due parole? Sono prodotte, sono…
Presidente: No, no, ora sono esibite e basta. Ora vediamo un po ‘.
Avvocato Filastò: la domanda è se…
Michele Giuttari: No, questo è proprio quasi all’inizio della strada che porta…
Avvocato Filastò: Sì, all’inizio.
Michele Giuttari: … su. Non siamo alla piazzuola.
Avvocato Filastò: No, no.
Presidente: Sì, sì, esatto.
Michele Giuttari: Qua siamo sulla strada, quasi all’inizio dopo la curva.
Presidente: Dove c’è il ponte, c’è il cavalcavia sulla strada.
P.M.: Bene.
Avvocato Filastò: All’inizio.
Michele Giuttari: Mi sembra abbastanza nuovo anche il cartello.
Avvocato Filastò: Il cartello può esser nuovo, ma, voglio dire, per metterci un cartello di questo genere, poi…
Presidente: Semmai, le risulta che all’epoca ci fossero cinghiali in zona?
Michele Giuttari: No, non c’è nessuna traccia negli atti.
Presidente: È questo il discorso.
P.M.: È notorio che i cinghiali sono, da alcuni anni, aumentati in maniera esponenziale.
Michele Giuttari: Però negli atti non c’è nessuna traccia di presenza di cinghiali.
P.M.: Si può portare qualsiasi…
Michele Giuttari: Negli atti…
P.M.: Si può portare qualsiasi cacciatore; ci spiegherà, o esperto, che dieci anni fa non c’era un cinghiale e ora siamo pieni.
Presidente: Bene.
P.M.: Comunque…
Avvocato Filastò: Reputo che questa proliferazione dei cinghiali negli ultimi dieci anni ha…
Presidente: Dov’è Antonio?
Avvocato Filastò: A me questa è una cosa che sta dicendo il Pubblico Ministero.
P.M.: No, no, io…
Avvocato Filastò: Io ho un cartello.
(voce fuori microfono)
Avvocato Filastò: È vero, è vero.
P.M.: Tant’è che non c’era all’epoca.
Avvocato Filastò: Ho capito, io. Ma lo sanno, abbia pazienza, Pubblico Ministero, ma lo sanno tutti, tutta la campagna toscana…
Presidente: Va bene, va bene, avvocato. Abbiamo capito la situazione.
Avvocato Filastò: … è infestata non da un decennio, da decenni, dal cinghiale. E come no! Ma scherziamo.
P.M.: Ma per carità.
Avvocato Filastò: Basta andare in una trattoria e ordinare pappardelle al cinghiale.
P.M.: Bene, bene.
Avvocato Filastò: Che sono il cibo, diciamo, più noto.
P.M.: Nessun tipo di…
Presidente: Avvocato, quelle fotografie le produce oppure…
Avvocato Filastò: Le produco si, Presidente.
Presidente: Ci sono opposizioni alla produzione?
P.M.: No, per carità.
Presidente: No, va bene.
P.M.: Nessun tipo di opposizione.
Presidente: Allora si acquisiscono agli atti. Va bene?
Avvocato Filastò: Va bene. Io non ho altre domande.

Presidente: Avvocato Mazzeo?
Avvocato Mazzeo: Grazie, Presidente. Dottor Giuttari, lei riferisce di un sopralluogo, effettuato credo nel febbraio ’96 insieme a Lotti, con riferimento all’episodio di Vicchio. Sopralluogo che si è concluso con quella visita di un edificio, che lei definisce una colonica abbandonata.
Michele Giuttari: Ma lei si riferisce al sopralluogo in cui ho assistito il P.M. o quello fatto…
Avvocato Mazzeo: Glielo dico subito.
Michele Giuttari: … delega del P.M. il 17 febbraio?
Avvocato Mazzeo: Guardi, glielo dico con molta precisione. Lei dichiara a proposito di riscontri oggettivi, lei dice: “Un altro riscontro è il casolare di cui al sopralluogo con Lotti”, lo definisce così “del 12 marzo ’96”.
Michele Giuttari: E quindi non siamo a febbraio. Siamo a marzo. È il Podere Schignano, fatto in assistenza al P.M.
Avvocato Mazzeo: Ecco. Viene eseguito dal P.M. e dalla Polizia Giudiziaria.
Michele Giuttari: Esatto.
Avvocato Mazzeo: Ecco.
Michele Giuttari: No, che ce n’è un altro a febbraio, lei aveva parlato di febbraio.
Avvocato Mazzeo: Ah. Mi riferisco a questo.
Michele Giuttari: Allora, è marzo, sì. 12 marzo.
Avvocato Mazzeo:Con riferimento alla domanda che devo farle, va benissimo anche il sopralluogo di febbraio.
Michele Giuttari: Va bene. Prego.
Avvocato Mazzeo: Siccome lei definisce questa abitazione “casolare abbandonato”.
Michele Giuttari: Sì.
Avvocato Mazzeo: Ecco, potrebbe… Secondo la sua opinione, come si presentava questo casolare? Cioè era una vecchia costruzione o una costruzione recente?
Michele Giuttari: Ma io allora non riferisco la mia opinione, riferisco obiettivamente come era.
Avvocato Mazzeo: Quello che ha visto.
Michele Giuttari: Obiettivamente come era.
P.M.: Ci sono delle foto.
Michele Giuttari: Non abitava nessuno, dentro non c’era nessuno.
Avvocato Mazzeo: Sì.
Michele Giuttari: Non c’erano le finestre.
Avvocato Mazzeo: Sì.
Michele Giuttari: C’era una porta in una… mancava una porta in una stanza. Nell’altra, era di quelle mobili. Cioè non dava segni di stabilità di abitazione, ecco, di vita in quella…
Avvocato Mazzeo: Sì.
Michele Giuttari: Almeno nel ’96.
Avvocato Mazzeo: Sì, sì.
Michele Giuttari: Nel ’96.
Avvocato Mazzeo: No, ma la domanda è questa…
Michele Giuttari: Quindi, abbandonato in questo senso che non era, non c’era nessuno.
Presidente: Nel ’96, nel ’96.
Michele Giuttari: Nel ’96.
Avvocato Mazzeo: Nel ’96. Ma come tipo di costruzione, no?, lei lo chiama “colonica” anche.
Michele Giuttari: Una costruzione molto vecchia.
Avvocato Mazzeo: Molto vecchia.
Michele Giuttari: Molto vecchia, che era in fase di ristrutturazione probabilmente, ecco. Perché c’erano dei secchi, c’erano dei… del materiale da costruzione, quindi era probabilmente in fase di ristrutturazione.
Avvocato Mazzeo: Comunque come costruzione, come impianto, si presentava come costruzione molto vecchia.
Michele Giuttari: Molto vecchia.
Avvocato Mazzeo: Ecco. Anche perché in effetti lei poi precisa, proprio su domanda del Presidente, che addirittura ha accertato, non so chi, che era di proprietà della Chiesa. Figuriamoci.
Michele Giuttari: Della Chiesa, sì sì.
Avvocato Mazzeo: Della Curia Vescovile di Fiesole, quindi era centenaria…
Michele Giuttari: Sì, che voleva venderla.
Avvocato Mazzeo: … come costruzione, ecco.
Michele Giuttari: Voleva ristrutturarla. E poi avevano sospeso i lavori per trovare prima l’acquirente e…
Avvocato Mazzeo: Sì. Comunque non si presentava, ecco, come una nuova costruzione a grezzo: questo proprio no.
Michele Giuttari: No.
Presidente: No no. C’abbiamo le fotografie, avvocato.
Avvocato Mazzeo: No, ecco. Penso…
P.M.: Ci sono le foto.
Avvocato Mazzeo: No, siccome il Lotti ha detto questo, allora…
Presidente: E va be’ Lotti…
Avvocato Mazzeo: Andiamo avanti. Sempre con riferimento all’episodio di Vicchio, no?, lei appunto ha ritenuto di aver verificato l’esistenza di riscontri oggettivi della narrazione del Lotti, proprio in occasione di quel sopralluogo – o forse di quello di febbraio, ora io non… – quando il Lotti dice: “Riconosco la fonte, riconosco il ponte, però all’epoca, quando… quella notte ci passava meno acqua sotto”. La domanda è questa: vi siete posti il problema, con riferimento a queste dichiarazioni del Lotti, delle condizioni di visibilità di quei luoghi, la notte del 29 luglio dell’84?
Michele Giuttari: Mah, guardi…
Avvocato Mazzeo: Da un punto di vista investigativo.
Michele Giuttari: Porre il problema: lei mi chiede sempre una valutazione.
Avvocato Mazzeo: No no, non è una valutazione.
Michele Giuttari: Io le rispondo, no no, io le rispondo con quello che emerge dall’indagine.
Avvocato Mazzeo: Sì.
Michele Giuttari: Dall’indagine emerge che le macchine che transitavano su quella strada, notate dai coniugi Martelli… alzavano parecchia polvere. Quindi, probabilmente, ecco, c’era questa polvere che impediva una visione perfetta, nitida dei luoghi. E risulta dall’indagine che la macchina che seguiva, quindi la seconda macchina, camminava con le sole luci di posizione accese, proprio perché non vedeva bene a causa di questa polvere. Quindi gli elementi di riferimento, dal punto di vista investigativo, sono questi qua.
Avvocato Mazzeo: Sì.
Michele Giuttari: Ecco, la visuale con tutta probabilità era resa in maniera più tenue…
Avvocato Mazzeo: Siamo di notte, no?, oltretutto.
Michele Giuttari: Eh?
Avvocato Mazzeo: Siamo di notte.
Michele Giuttari: Siamo di notte.
Avvocato Mazzeo: Ecco.
Michele Giuttari: E dalla polvere che alzavano queste macchine.
Avvocato Mazzeo: Ecco, io le ho fatto questa domanda perché, come giustamente lei ha più volte sottolineato stamattina, lei risponde a domande sulla sua attività investigativa. E questa mi pare proprio sintomatica. E mi corregga se sbaglio. Cioè, se arriva un dichiarante, un soggetto il quale dichiara dei fatti, addirittura accusandosi anche, no?, di certi comportamenti. Io – mi corregga se sbaglio – credo che il primo problema che si pone all’inquirente è quello dell’attendibilità, della credibilità del dichiarante. Non è che sta lì a bere pacificamente…
Presidente: No, avvocato, avvocato, scusi. Però, obiettivamente, devo ricordare, a lei e alla Corte e al teste, una cosa: che si tratta di un imputato il quale vi dichiara quello che vuole. Capito? Quindi non è che…
Avvocato Mazzeo: Sì.
P.M.: Ha tutto il diritto.
Avvocato Mazzeo: Ma già riferendo dei fatti.
Presidente: Sì sì.
Avvocato Mazzeo: Presidente, la domanda è questa all’investigatore. Siccome tra i fatti che riferisce c’è proprio il riconoscimento di punti specifici geografici, no?, voglio dire, di un sopralluogo effettuato a distanza di 12 anni, di 11 diciamo, dai fatti che sta riferendo; e i fatti che sta riferendo sono accaduti in piena notte, in una località di aperta campagna, se non boscosa… ecco. Quando questo dichiarante le dice – e qui riferisco quello che riferisce lei – dice: “È chiaro che l’ha dovuta percorrere in sé perché, percorrendo quella strada, si arriva là, percorrendo quella strada si arriva alla fonte d’acqua. Che Lotti riconosce, perché dice: ‘Sì, ricordo questo ponte, ricordo la fonte, quella notte’ addirittura è così evidente il suo ricordo visivo che dice ‘quella notte scorreva meno acqua’,” il 29 luglio dell’84. E quindi poi lei aggiunge questo, ecco, c’è proprio l’individuazione esatta del Lotti di questi posti. Domanda: lei è l’inquirente, ha ritenuto che fosse attendibile questa dichiarazione del Lotti, con riferimento a dati oggettivi quali la visibilità, il posto, eccetera? Oppure magari ha storto un po’ il naso? Ecco. Come può succedere, perché non sta mica lei lì a bere tutto quello che le dice una persona, no?, mi pare.
Michele Giuttari: Guardi, io innanzitutto voglio precisare per rispondere a questa domanda che il Lotti non è venuto da me e mi ha fatto queste dichiarazioni, come ecco si capisce dalla sua…
Avvocato Mazzeo: Sembrerebbe di capire.
Michele Giuttari: … impostazione della domanda. Quindi, questa è la prima precisazione che le voglio dare. Poi, il Lotti ha fatto queste affermazioni al P.M. di fronte a precise contestazioni. Quando mi sono stati trasmessi i verbali dal P.M. per fare i riscontri alla luce degli atti e dell’attività che era stata svolta, io ho espresso un giudizio di attendibilità perché mi sembrava che gli elementi erano tantissimi.
Avvocato Mazzeo: Basta. Guardi, la ringrazio. E quindi lei ritiene, con riferimento, no?, a tutte le complessive dichiarazioni, a questa circostanza che il suo giudizio possa essere un giudizio di attendibilità del dichiarante?
Michele Giuttari: Io non parlo solo di giudizio. Parlo di riscontri da dati obiettivi; ecco, dichiarazioni da altri testimoni, natura dei luoghi, corrispondenza dei posti, ecco…
Avvocato Mazzeo: No, dottor Giuttari, la mia domanda era molto più limitata, cioè, e si riferiva proprio al suo giudizio diciamo di investigatore, di attendibilità del dichiarante.
Presidente: Avvocato, ma lui non può dare giudizio sull’attendibilità del Lotti, né di nessun altro. Lui deve rispondere su circostanze specifiche.
Avvocato Mazzeo: Ma se sta facendo delle indagini, Presidente.
Presidente: Allora, allora, domanda, una domanda. Scusi, la domanda: ha chiesto al Lotti…
Avvocato Mazzeo: Se quello è uno che dice di aver visto qualcosa che, obiettivamente, lo può vedere…
Presidente: Scusi, ha chiesto al Lotti per caso come mai quell’acqua era meno rispetto alle altre volte? Da cosa l’hanno ricavato? Tutto qui.
Michele Giuttari: Signor Presidente, io l’ho detto nella premessa. Io non lo potevo neppure chiedere, era il P.M. che faceva la…
Presidente: Se non l’ha chiesto, non lo sa. Poi, le valutazioni, le possiamo fare in un senso o nell’altro, come si…
P.M.: Chissà quante volte c’è passato, via!
Michele Giuttari: Ho anche precisato…
Avvocato Mazzeo: … sì, davvero, era… Eh, tiriamo fuori anche i filosofi, d’accordo.
P.M.: Non vedo perché, come faceva a sapere che… chissà quante volte c’è passato…
Avvocato Mazzeo: Non vuol dire, scusi, abbia pazienza. Io sto dicendo se un investigatore, al quale viene riferito un fatto oggettivo…
Michele Giuttari: Viene riferito al P.M., avvocato. C’è questo presupposto suo che è…
Avvocato Mazzeo: Sì, ma c’era anche lei, no?, voglio dire. Conduceva le indagini, lei, mi pare. Ecco.
Presidente: Avvocato, ma non l’ha fatto, se non gliel’ha domandato, non lo sa.
Avvocato Mazzeo: Ma io non posso interrogare il…
(voci sovrapposte)
Avvocato Mazzeo: … signor Presidente.
P.M.: Ma lei può interrogare Lotti, è stato lì per sei giorni.
Avvocato Mazzeo: No, la mia domanda è questa. E gliela ripeto con riferimento al casolare, così forse magari, eh? Quando il Lotti è entrato dentro questo casolare, mi pare c’era anche lei.
Michele Giuttari: C’ero io.
Avvocato Mazzeo: Oh, benissimo. Riconosce la buca nel muro, sul lato destro dall’ingresso, entrando.
Michele Giuttari: Ma guardi che prima ancora di entrare nel casolare, quando siamo fuori, nello spazio fuori, lui dice: ‘Siamo entrati dall’ultima porta, entrando sulla destra c’è una nicchia, una specie di buca nella parete’. Cosa che abbiamo poi , trovato.
Avvocato Mazzeo: Sì.
Michele Giuttari: Cioè lui la anticipa, prima di entrare nella…
Avvocato Mazzeo: Benissimo.
Michele Giuttari: Nel vano.
Avvocato Mazzeo: Allora…
Michele Giuttari: Entriamo. Entrati dentro, il Lotti si dirige subito sul lato destro, nella parete c’era questa nicchia e mette la mano dentro con la convinzione, magari, che ci fosse ancora qualcosa.

Avvocato Mazzeo: Benissimo. Dottor Giuttari, è molto meno impegnativa la cosa di quanto possa sembrare. A un Lotti che le viene a dire, a lei investigatore, ‘io sono entrato là dentro in piena notte al buio, il 29 luglio dell’84, e ho visto la buca’. E lì, anche a tentoni, si può arrivare. ‘Con dell’erba secca’, perché l’ha dichiarato qui, l’ha dichiarato anche agli inquirenti. Possibile che lei non si ponga il problema dell’attendibilità di questa dichiarazione? Con riferimento a un dato oggettivo. Perché lei la chiama riscontro oggettivo, questa dell’attendibilità del dichiarante. L’erba secca uno, di notte, al buio, in una casa…
Presidente: Ma lui intanto dell’erba secca non ne sa niente.
Avvocato Mazzeo: ... non la vede.
Presidente: Ha detto che proprio non ne sa nulla. Sa solamente di quello che…
Avvocato Mazzeo:No no, lo sa…
Presidente: Che…
Avvocato Mazzeo: … lo dice il Lotti, l’erba secca. La ripete anche qui, dell’erba secca.
P.M.: Ma lo dice…
Presidente: Ho capito.
P.M.: …di 15 anni prima.
Presidente: Però lui non può dire se il Lotti è attendibile o non è attendibile.
Avvocato Mazzeo: Insomma, Presidente, insomma il problema è molto semplice, ed è un problema elementare. Cioè, io inquirente, devo esprimere una valutazione sulle dichiarazioni che mi vengono fatte. Non posso poi venire a dire che si tratta di riscontri oggettivi.
Presidente: No no.
P.M.: No, per carità! Per carità.
Presidente: Eh, va be’…
Avvocato Mazzeo: Altra domanda.
Presidente: Quella è una risposta sua, e poi la…
Avvocato Mazzeo: Allora, circa il ragionamento dell’inquirente…
Presidente: La valutazione delle prove, non la fa mica il teste. La faremo noi, voi per la vostra parte: eh, tutto qui.
Avvocato Mazzeo: Eh, no, invece no. Perché si parla di riscontri oggettivi. Allora, il dottor Giuttari, a proposito del fatto di Giogoli – a proposito del fatto di Giogoli – ecco…
Presidente: Avvocato, scusi, solamente precisiamo una cosa.
Avvocato Mazzeo: Faccio la domanda.
Presidente: Non è perché io non voglia riferirmi in particolare a questa situazione qui, ma non è che perché un teste o il Giuttari, o chi altro, dica ‘è un riscontro oggettivo’, è un riscontro oggettivo: eh, ce ne passa.
Avvocato Mazzeo: Ma è importante che a dire però…
Presidente: Non è la qualificazione che lui dà a un fatto, perché…
Avvocato Mazzeo: Che poi lo rende oggettivo.
Presidente: Tutto lì.
Avvocato Mazzeo: Perfetto, la ringrazio della precisazione, che è puntualissima.
Presidente: Questo è, questo è.
Avvocato Mazzeo: Però, interessante mi pare per la Corte, ai fini dell’accertamento della verità, anche cercare di capire l’indagine in base a quali parametri, a quali criteri e a quali valutazioni è stata condotta; perché, a seconda delle premesse, si arriva a risultati che possono essere positivi o negativi, con riferimento alla ricerca della verità.
Presidente: Questo lo faremo dopo. Ora…
Avvocato Mazzeo: E infatti la domanda che voglio fare al dottor Giuttari, proprio con riferimento a Giogoli, è questa. Il dottor Giuttari ha descritto, a pagina 63 del secondo volume della suo interro… del suo esame, pardon! Dice proprio illustrando una foto – glielo leggo, così magari è più facile per lei il ricordo – dice, lei dice: “Andando alla successiva foto, vediamo che sul sedile anteriore del furgone veniva rinvenuto un bossolo di pistola”.
Michele Giuttari: Sì.
Avvocato Mazzeo: Ecco, il particolare del bossolo sul sedile: “segnò” aggiunge lei “che erano stati esplosi colpi di arma da fuoco dentro il furgone”. E lo ripete tre, quattro volte questo concetto: dentro il furgone, anche da dentro il furgone. Questo si rileva dai rilievi esistenti nel fascicolo fatto all’epoca, il 10 settembre ’83. E poi lo ripete: “Con colpi quindi esplosi sia fuori, sia dentro il furgone”. E poi commenta lei, perché sta parlando secondo la sua valutazione, ovviamente, di riscontri oggettivi. E aggiunge: “È chiaro che, quello che io riferisco, lo riferisco in quanto riscontrato positivamente in relazione alle dichiarazioni del Lotti, che risultavano dai vari verbali resi dal Lotti nel tempo, dai vari verbali di interrogatorio che mi erano stati trasmessi dal P.M.”. Guardi, che il Lotti ha detto anche qui, ma anche nei precedenti verbali, che i colpi dentro il furgone non li ha mai visti esplodere, dal Pacciani.
P.M.: No.
Presidente: Domanda, domanda.
Avvocato Mazzeo: La domanda è questa: se le risulta che il Lotti le abbia dichiarato, a lei o al Pubblico Ministero durante la fase istruttoria, al contrario di quanto ha dichiarato al dibattimento, che vide il Pacciani esplodere uno o due colpi, o più colpi di pistola, anche all’interno del furgone.
Michele Giuttari: Si, guardi che risulta sicuramente da qualche atto.
Avvocato Mazzeo: Mah.
Michele Giuttari: Che vide che aprì lo sportello, sparò qualche colpo, e poi entrò dentro il furgone.
Avvocato Mazzeo: Allora, benissimo. Beh, io mi fermo, anche perché è obiettiva la cosa.
Michele Giuttari: Sì, sì.
Presidente: Va be’, ora lei…
(voci sovrapposte)
Presidente: Abbiamo gli atti del Lotti, quindi non c’è problema.
Avvocato Mazzeo: Non risulta da nessun atto.
Michele Giuttari: Poi, è chiaro che, quando io facevo i riscontri, li facevo sulla base, all’epoca, non dell’incidente probatorio, ma di tutti i verbali che mi venivano trasmessi. Quindi, per riferirlo in una nota, è perché risultava da qualche atto di interrogatorio.
Avvocato Mazzeo: Va be’, la Corte ha assistito, cioè conosce l’incidente probatorio e le dichiarazioni rese dal Lotti al dibattimento.
P.M.: C’è anche quelle…
Avvocato Mazzeo: Sono in direzioni diametralmente opposte.
Michele Giuttari: No, risulta…
P.M.: Anche quelle depositate, ecco.
Michele Giuttari: Risulta sicuramente, da qualche atto, per averlo citato, risulta.
Avvocato Mazzeo: Va bene. Non risulta, comunque.
P.M.: No, eh, ci sono i verbali.
(voci sovrapposte)
Avvocato Mazzeo: Se risulta al Pubblico Ministero, visto che in questo…
P.M.: Ma no “al Pubblico Ministero”: ho depositato i verbali, avvocato!
Avvocato Mazzeo: Sarà utile anche alla Corte, indicato…
P.M.: Ma li ha già depositati.
Avvocato Mazzeo: Indicato da quali verbali risulta che il Lotti ha detto che Pacciani ha aperto lo sportello…
P.M.: Bene, bene.
Avvocato Mazzeo: … e ha sparato all’interno. Il Lotti ha sempre detto: ha aperto lo sportello, ha visto che erano due uomini, e si è pure arrabbiato.
P.M.: Avvocato, legga i verbali delle dichiarazioni di Lotti e vedrà. Depositati…
Avvocato Mazzeo: Io aspetto che lei dica il contrario. Comunque, va be’, non è un dibattito questo.
P.M.: Lo sto dicendo, il contrario.
Avvocato Mazzeo: Qualche domanda sulla buca, dottor Giuttari, a proposito sempre del fatto degli Scopeti. Lei riferisce che 11 anni dopo, no?, sempre in seguito al sopralluogo o in contestualità del sopralluogo con il Lotti, appunto, come riscontro oggettivo delle sue dichiarazioni avete verificato l’esistenza di questa buca. Che, lei descrive, è profonda 40 centimetri e larga 30, credo, ecco.
P.M.: 35 per 40.
Avvocato Mazzeo: Ecco.
Presidente: Che era pulita, mi ricordo bene questa buca, sì sì.
Michele Giuttari: Ecco. No, c’erano dei ramoscelli.
Presidente: Sì, sì.
Michele Giuttari: Delle foglie.
Avvocato Mazzeo: Ecco, lei dice: “Si trovava a metri 7 e 70 dal bordo della piazzola, era costituita da una cavità profonda circa centimetri 40 con diametro di centimetri 35” eccetera. Quindi… Lei aggiunge anche che, in effetti, la ricerca non fu…
Michele Giuttari: Agevole.
Avvocato Mazzeo: Agevole, ecco. Lei dice che esisteva su tutta la zona – riferisco testualmente – “una vegetazione bassa e fittissima, laddove era completamente coperta da questa vegetazione molto fitta”. Ecco, e poi fa un riferimento alla necessità che avete avuto di ripulire la zona, va bene?, avete pulito tutta la zona intorno, l’avete addirittura “bonificata” – usa questo termine. Ecco, potrebbe descrivere che tipo di operazioni avete eseguito, per bonificare la zona?
Michele Giuttari: Come no? Dunque, innanzitutto il Lotti non aveva parlato di una buca. Aveva, nel sopralluogo, aveva indicato quella zona come il posto dove aveva visto quella notte abbassarsi i due. E noi andiamo a perquisire quella zona, con decreto di perquisizione, e in effetti, com’è stato poc’anzi detto, da un esame così superficiale non si riusciva a individuare questa buca. C’è stata la necessità di ripulire la zona con l’aiuto dei Vigili del Fuoco. L’operazione di pulitura è stato che i Vigili del Fuoco, manualmente, con gli attrezzi hanno tagliato tutti gli arbusti, tutti i cespugli che c’erano lì, in quest’area. E nel corso di quest’operazione è venuta fuori questa buca, con le caratteristiche che lei ha citato poc’anzi, che è 40 per 35.
Avvocato Mazzeo: Sì. Ecco, ma le operazioni…
Michele Giuttari: Quindi, non è stata notata subito, quando si è controllato così, ma solo dopo che è stata ripulita tutta la zona.
Avvocato Mazzeo: Ecco, ma quando lei dice, mi scusi, “ripulita”, intende dire?
Michele Giuttari: Che sono stati tolti…
Avvocato Mazzeo: Tagliati.
Michele Giuttari: Ci sono le foto. È stato tagliato tutti gli arbusti, i cespugli che c’erano.
Avvocato Mazzeo: Anche divelti.
Michele Giuttari: Eh?
Avvocato Mazzeo: Anche divelti.
Michele Giuttari: Sono stati tagliati completamente. Divelti, no. Tagliati con la motosega. Tagliati.
Avvocato Mazzeo: Ho capito. Ecco, e dentro questa buca…
Michele Giuttari: Cioè è stato fatto con la motosega e con l’accetta, proprio manualmente.
Avvocato Mazzeo: No, sa perché?
Michele Giuttari: Non divelti, tirati così, strappati: no.
Avvocato Mazzeo: No.
Michele Giuttari: E come si faceva?
Avvocato Mazzeo: Eh, certo.
Michele Giuttari: Sono stati segati.
Avvocato Mazzeo: Siccome, su domanda del Presidente, lei poi ha detto che questa… Il Presidente le chiede: “Questa buca era piena di vegetazione?”. E lei risponde: “Dentro la buca non c’era nulla, cioè era scavato…
Michele Giuttari: C’erano rami secchi.
Avvocato Mazzeo: … quindi sulle pareti terra e basta”, dice.
Michele Giuttari: No, c’erano rami secchi, foglie. E poi l’abbiamo visto anche nella foto, la volta scorsa. Ecco, c’erano delle… vegetazione secca, va’, più che altro ramoscelli e foglie.
Avvocato Mazzeo: Ecco, no, perché vedevo un certo contrasto con la sua dichiarazione, allora.
Michele Giuttari: No, poi se lei va avanti, c’è la precisazione, perché abbiamo visto la foto e c’è la precisazione: con i ramoscelli secchi e i pezzi di legno.
Avvocato Mazzeo: Ecco, ma…
Michele Giuttari: C’è la precisazione più avanti, sempre nella stessa deposizione.

Avvocato Mazzeo: Sì. E di questo incendio del 20 ottobre dell’85, che avrebbe interessato la zona, è in grado di… Cosa sa lei, ecco?
Michele Giuttari: Abbiamo fatto accertamenti in riferimento alle dichiarazioni di un teste.
Avvocato Mazzeo: Sì?
Michele Giuttari: Quell’Ennio… Eh, adesso mi sfugge il cognome, cioè que… È venuto anche il Pace.
Avvocato Mazzeo:  Il Pace, sì.
Michele Giuttari: Che collocava, dava come riferimento di quell’incontro fatto la mattina presto. Di quest’incendio abbiamo fatto accertamenti, abbiamo visto che si era verificato effettivamente un incendio in quel periodo. Ecco, io adesso le date esatte non me le ricordo.
Avvocato Mazzeo:  Qui vedo scritto 20 ottobre…
Michele Giuttari: Sono fatti che ho visto prima della mia… Sì, ma sono fatti che ho visto prima della mia deposizione. Poi, in questo tempo, sono stato impegnato per l’altro processo, nell’altra Aula Bunker.
Presidente: Sì.
Michele Giuttari: Ecco, non pensavo di dover rifare un altro interrogatorio, perché altrimenti avrei dato un’occhiata agli atti.
Avvocato Mazzeo:  Se è indispensabile, può provare a guardarli.
Michele Giuttari: Se è indispensabile, se cortesemente..
Avvocato Mazzeo:  No, eventualmente, se lei sapeva ecco quali erano stati gli effetti devastanti di quest’incendio su quella piazzola, con riferimento alla conservazione dello stato dei luoghi insomma, ecco. No, questo non…?
Michele Giuttari: … so che è stata interessata dall’incendio, quella zona.
Avvocato Mazzeo: Mmh…
Michele Giuttari: Sono stati acquisiti acce… anche i documenti presso i Vigili del Fuoco, insomma era un dato riscontrato positivamente.
Avvocato Mazzeo:  Ecco, un’ultima domanda. E questo suo riferimento, non ho capito, alla bottiglia marca Granini, succo di frutta – specifica – che lei ha trovato vicino alla… Ecco, perché ha ritenuto…
Presidente: Vicino alla?
Avvocato Mazzeo: Mah, dice così, dice…
P.M.: Vicino alla buca.
Presidente: Ah.
Avvocato Mazzeo: Vicino alla buca. Dice: “Nei pressi della buca, poi, abbiamo trovato una bottiglia…
Michele Giuttari: Nei pressi, proprio quasi a pochi centimetri.
Avvocato Mazzeo: Ecco.
Michele Giuttari: Vicino alla buca, c’era un…
Presidente: Una bottiglia.
Michele Giuttari: Del vetro spaccato, quindi verosimilmente di bottiglia, perché c’era questo tondo, sotto.
Presidente: Sì.
Michele Giuttari: E sotto c’era la scritta “Granini”. Quindi, si, ecco si pensava, in quel mo… Perché bisogna precisare un’altra cosa: che all’interno della buca c’era un’altra cavità, che ho anche indicato. E sono stati fatti rilievi. Non ricordo adesso esattamente le dimensioni, credo 19 per 24.
P.M.: C’è nel verbale.
Michele Giuttari: Eh?
P.M.: C’è nel verbale.
Michele Giuttari: Sì, c’è nel verbale comunque. C’era una piccola cavità, non appariva fatta naturale, ma come se fosse stato collocato qualcosa. E fuori dalla buca, proprio accanto, c’era questi resti di una, verosimilmente di un contenitore in vetro, con la scritta “Granini”. Altro contenitore con la scritta “Granini” noi l’abbiamo trovato nella perquisizione poco più sopra di questa buca; ed era uno di quei contenitori per il succo di frutta, che si utilizza…
Avvocato Mazzeo: Che dimensioni, scusi?
Michele Giuttari: Eh?
Avvocato Mazzeo:  Così, orientativamente.
Michele Giuttari: Ma, guardi, lungo poteva essere così, con una parte centrale un po’ bombata.
Avvocato Mazzeo:  Sì, ho capito.
Michele Giuttari: La parte centrale. Non era dritto, il co… la bottiglia. Quindi, un po’ più larga nella parte centrale. E… niente.
Avvocato Mazzeo:  Un po’ strettina, come bottiglia, eh?
Michele Giuttari: Eh?
Avvocato Mazzeo:  No no, è una sup… Un po’ strettina, per contenere eventuali…
Michele Giuttari: No, ma era grosso la… di questo che abbiamo trovato…
Avvocato Mazzeo:  Sì, ma…
Michele Giuttari: … non è una bottiglia dell’acqua, per intenderci, o di vino. Aveva un’apertura così, eh, forse tre volte la bottiglia dell’acqua.
Avvocato Mazzeo:  Sì.
Michele Giuttari: Era uno di quei contenitori…
P.M.: C’è la foto, eh, dottore.
Michele Giuttari: Sì, c’è la foto di quella che abbiamo trovato intatta, e che verosimilmente è uguale…
Avvocato Mazzeo:  Quindi un’apertura ci…
Michele Giuttari: Aveva la stessa scritta “Granini” sul sotto, sul fondo.
Avvocato Mazzeo: Un’apertura circa tre volte quella di una bottiglia d’acqua.
Michele Giuttari: Ma forse anche di più. Ma c’è la foto, ecco, già; è stata presa, quella bottiglia.
Avvocato Mazzeo: Ecco, ma per il fatto che lei l’ha indicata, questa circostanza, la domanda è questa: lei ritiene che sia una circostanza che possa essere significativa di qualche cosa? Cioè l’ha indicata per qualche motivo, o era una semplice descrizione?
Michele Giuttari: No, io ho indicato quello che ho trovato.
Presidente: Niente giudizi. Senta, una cosa. Il Lotti… No il Lotti. II…
P.M.: Il Vanni?
Presidente: L’avvocato Corsi, da chi è rappresentato oggi? Mi è venuto… C’è l’avvocato Zanobini, che ho visto lì, ed è andato via.
(voci sovrapposte)
Presidente: Gremigni non è tornato, ora? A me mi è sfuggito il particolare.
(voce fuori microfono) Lo sostituisco io, Presidente.
Presidente: Lo può sostituire lei.
P.M.: Sì sì.
Presidente: Bene. Fate allora… Diamo atto di questo, che non è tornato l’avvocato Gremigni. Bene.
Avvocato Mazzeo: C’è un’ultima domanda. Ecco, le risulta per averlo accertato, oppure perché le è stato riferito da testi o altro, che l’imputato, il Vanni, anche all’epoca dei fatti per cui qui si procede, era spessissimo ubriaco fradicio, al punto da non reggersi in piedi? Gliel’ha mai riferita nessuno, questa particolare cosa?
Michele Giuttari: No. No.
Avvocato Mazzeo: Ah, nessuno ha fatto riferimento alla…
Michele Giuttari: Se non ricordo, avvocato, se non ricordo male…
Avvocato Mazzeo:  Sì.
Michele Giuttari: Credo che, in una sola circostanza, l’ha riferito il Lorenzo Nesi. Se non ricordo male. Che, mentre saliva… non riusciva a salire le scale di casa, perché aveva bevuto. Quindi, dai miei ricordi, solo in questa circostanza.
Avvocato Mazzeo: Però non si ricorda ovviamente con riferimento a quale epoca, a che episodio, eccetera. Di che stava parlando il Nesi?
Michele Giuttari: Mah, il Nesi stava parlando di… credo che sia questa circostanza: l’occasione in cui aveva accompagnato il Vanni a prendere della legna a casa del Pacciani, quando stava a Montefiridolfi.
Avvocato Mazzeo: Insomma, all’epoca dei fatti.
Michele Giuttari: Ecco, i miei ricordi sono questi.
Avvocato Mazzeo:  Ecco, sempre a proposito del Vanni, lei effettivamente – le ho segnate – ha fatto in un paio di occasioni, nel corso del suo precedente esame,, riferimento a una sua anormalità, diciamo, che le veniva riferita. Però si è sempre espresso – glielo ripeto, così è in grado magari… Perché stamattina mi pareva che avesse esteso il concetto. Lei dice: “Il Lotti, già di sua iniziativa” dice “dà questo flash sulla personalità del Vanni”. Dice, a proposito della Filippa dice: ”Il Vanni ha delle preferenze fuori dalla norma, alle quali non sempre anche una prostituta aderisce”. Primo riferimento. Poi, dice…
Michele Giuttari: Sì, c’è anche la Ghiribelli che ha parlato.
Avvocato Mazzeo:  Poi dice: “Tranne che con il Vanni, perché” questa “non mi piaceva la sua volgarità”. E poi…
Michele Giuttari: Questo, chi è? La Filippa?
Avvocato Mazzeo: Questo, credo che sia la Gabriella.
(voci sovrapposte)
Michele Giuttari: Eh?
Avvocato Mazzeo:  Gabriella. Non so chi è che…
Presidente: La Ghiribelli.
Avvocato Mazzeo:  Ecco. E poi dice, dice, eccolo qui, dice: “Nel senso che non era normale”, dichiarazioni di Pucci, eh. Dice che “con loro qualche volta era andato anche Vanni, che mi indicava come – virgolette – . ‘un tipo un po ‘ particolare ‘, nel senso che non era normale, perché si portava appresso falli”. Ecco, voglio dire, la cosiddetta anormalità che lei ha verificato nel corso delle sue indagini, consiste in questo, o c’è da aggiungere altro?
Michele Giuttari: Da quello che risulta da tutte queste testimonianze.
Avvocato Mazzeo: Cioè questo che ho detto.
Michele Giuttari:  Cioè le testimonianze della Ghiribelli. Ma avranno detto anche qualcosa in più che io, adesso, non ricordo.
Avvocato Mazzeo:  No, io qui ho trovato questo, guardi. Io…
Michele Giuttari: Dalle dichiarazioni della Ghiribelli, del Pucci, del Lotti, della Filippa.
Avvocato Mazzeo: Guardi, gliel’ho lette tutte: lei ha riferito questo. Ha da aggiungere altro, oltre a queste che ha dichiarato?
Presidente: No no.
Avvocato Mazzeo:  No? La ringrazio.
Michele Giuttari: No, aspetti.
Avvocato Mazzeo:  Dica.
Michele Giuttari: Se io ricontrollo i verbali, può darsi che qualche altra cosa la vedo. Non è che là ho riferito tutto quanto.
Avvocato Mazzeo:  Ma io li ho qua.
Michele Giuttari: Sono testi che poi sono stati sentiti qua, quindi nella mia deposizione probabilmente mi sono mantenuto anche in termini un po’ generici.
Avvocato Mazzeo:  Lei è a conoscenza di altro?
Michele Giuttari: No, io ho conoscenza soltanto di quello che mi è stato riferito da questi testi.
Presidente: Bene.
Avvocato Mazzeo:  Bene così. La ringrazio.
Avvocato Filastò: Presidente, scusi, io mi sono dimenticato di una domanda.
Presidente: Faccia questa domanda.
Avvocato Filastò: E’ l’ultima, proprio è l’ultima. Questa storia della buca, sia agli Scopeti che anche a Vicchio, e del possibile nascondimento in questa buca di qualche cosa, le è stato riferito anche dal signor Renzo Rontini?
Michele Giuttari: No. Mai, mai.
Avvocato Filastò: Non gliene ha mai parlato, il signor Rontini?
Michele Giuttari: Mai. Io di Rontini, l’ho saputo qualche udienza scorsa, qua. Che poi ne hanno parlato i giornali, che ha fa… si è rivolto al P.M. dicendo che gli risultava della buca di Vicchio. Mai, non c’era traccia, agli atti, di questa dichiarazione del Rontini.
Avvocato Filastò: Grazie.
Michele Giuttari: Assolutamente.
Avvocato Filastò: Grazie.
Michele Giuttari: Però, devo precisare, avvocato, lei parla di buche, e a Vicchio era come un avvallamento.
Avvocato Filastò: Sì.
Michele Giuttari: Ecco, una…
Avvocato Filastò: Insemina, comunque, anche a Vicchio avete riscontrato una cosa…
Michele Giuttari: Sì, certo.
Presidente: Un avvallamento.
Avvocato Filastò: Avvallamento.
Presidente: C’erano anche le fotografie sul…
Avvocato Filastò: Sì, grazie.
Michele Giuttari: Che c’erano degli alberi sopra, che non si vedeva bene.
Presidente: Bene.
Avvocato Filastò: Grazie.
Michele Giuttari: Dei ramoscelli.

Presidente: Allora, possiamo mandare il teste?
P.M.: No, Presidente.
Presidente: Eh?
P.M.: Una domanda sola, ed è questa. Penso, non lo so se… vedo è stata ammessa, era fra le domande che voleva fare il difensore, penso che sia opportuno, come fatto, che la Corte abbia presente questo dato obiettivo. Siccome il dottor Giuttari, nella nota di ammissione testi 12 maggio ’97, del difensore, viene indicato come colui che dovrà riferire in merito a un servizio di controllo e segnalazione di auto sulle strade e autostrade nella provincia di Firenze, sulla strutturazione e computerizzazione di tale servizio, sul numero di auto segnalate e identificate. Sicco…
Avvocato Filastò: Ha ragione il Pubblico Ministero, m’ero dimenticato.
P.M.: Ecco, la faccio io. Tanto, eh?
Avvocato Filastò: Grazie.
P.M.: Mi sembra che sia un dato che, ecco, credevo avesse rinunciato; ma comunque, siccome…
Presidente: Va bene, non c’è problema.
P.M.: Siccome per me è interesse, vorrei che il dottor Giuttari ci dicesse innanzitutto se di queste cose sa qualcosa direttamente, perché le ha fatte lei a suo tempo.
Michele Giuttari: No, io…
P.M.: Bene. Ma è bené ridirlo, così lo sappiamo tutti. Ecco, e di questi servizi lei, siccome era la domanda proprio su come erano strutturati, come erano… chi li aveva disposti, in che modo erano stati disposti, in che periodo, da quando e le modalità.
Michele Giuttari: Sì.
P.M.: Grazie.
Michele Giuttari: Non l’ho fatto io personalmente, ma è chiaro che è tutta un’attività che mi sono visto personalmente, dal primo momento in cui iniziai a interessarmi della vicenda. È un’attività, questa, che era stata disposta dal P.M. Ed era stata disposta da diversi, da più P.M.. Era stata disposta, la prima disposizione è del dottor Vigna, ed è datata 15 luglio 1985.
(voce fuori microfono)
Michele Giuttari: Posso?
Presidente: Sì, sì.
Michele Giuttari: E, se posso consultare, così do tutti i riferimenti.
Presidente: Come no!
Michele Giuttari: Dunque, del 15 luglio ’85, a firma del dottor Vigna. Il dottor Vigna interessava la Direzione Generale delle Autostrade di Firenze, perché venissero rilevati all’uscita dei caselli del circondario di Firenze, che indicava in maniera specifica – Firenze Sud, Firenze Certosa, Firenze Signa, Firenze Nord, e Barberino di Mugello, Incisa Valdarno, Calenzano, Prato – affinché venissero rilevati i numeri di targa delle autovetture che uscivano da quei caselli con una sola persona a bordo di sesso maschile. Quindi, c’era questa precisazione. E precisava poi che questo rilevamento era rilevabile soltanto… era da eseguire soltanto nei giorni festivi e prefestivi, nella fascia oraria 19.00-03.00, fino al 30 settembre ’85. Quindi, successivamente al 15 luglio, sempre nel mese di luglio, il 25 luglio ’85, c’è una seconda disposizione del Procuratore Aggiunto, dottor Bellitto che invece interessa i sindaci di vari comuni: Signa, Lastra a Signa, Scandicci, Montespertoli, Castelfiorentino, Empoli, San Casciano, Impruneta, Greve in Chianti. Sostanzialmente quasi tutti… cioè tutti i comuni del Mugello e del circondario di Firenze, son tantissimi i comuni. E con questa nota il dottor Bellitto sensibilizzata i Comandi della Polizia Municipale a servizi di osservazione, da eseguirsi per tutto il mese di settembre, su una strada di transito opportunamente scelta dal Comando di Polizia Municipale. Su una strada di transito opportunamente scelta. E rappresentava che dovevano limitarsi in questo controllo, in questo rilevamento, ad annotare la targa dei veicoli, compresi i motomezzi con targa, in transito con a bordo una sola persona e l’orario di passaggio. Quindi per queste, venivano delegati per acquisire questi dati, la Squadra Mobile di Firenze, e in effetti questi dati ho visto che confluivano all’ufficio della Mobile, alla sezione SAM e venivano poi elaborati i numeri di targa secondo una scheda che aveva fornito lo stesso Procuratore. In cui bisognava acquisire notizie sull’intestatario.
(voce fuori microfono)
Michele Giuttari: Prego? Doveva durare fino al 30 settembre.
Presidente: 30 settembre del?
Michele Giuttari: Dell’85.
Presidente: Quindi, l’8 settembre è stato fatto?
Michele Giuttari: Eh?
Presidente: L’8 settembre è stato fatto?
P.M.: Ma erano auto con due persone.
Michele Giuttari: Sì.
Presidente: Non lo so, se è stato fatto l’8 settembre.
P.M.: Domandiamo. E domandiamo se sa dove.
Michele Giuttari: Sì, sì, è stato fatto, però io ho verificato e non c’erano i nomi dei soggetti che abbiamo attenzionato. Però ecco, i provvedimenti parlavano di una sola persona a bordo.
Presidente: Di una sola persona.
Michele Giuttari: E in più, no, c’è da tenere presente un’altra cosa: che per i caselli dell’autostrada, va be’, preciso, uno esce dal casello, il provvedimento diceva rilevare il numero di targa della macchina con una persona a bordo di sesso maschile. Per le altre strade, quindi la nota del dottor Bellitto del 25 luglio, mandata a tutti i sindaci, non è che era un accertamento e un rilevamento cosiddetto a tappeto. Cioè, diceva e dava la scelta al comandante della Polizia Municipale di scegliere, ecco, la strada.
Presidente: Ho capito.
Michele Giuttari: Quindi nel comune per esempio di San Casciano sono tante le strade, bisogna vedere se…
Presidente: Se c’è un’altra strada anziché quella…
Michele Giuttari: Ecco, dove l’hanno fatto. Cioè non erano…
P.M.: Se l’hanno fatto.
Michele Giuttari: Non erano dei servizi a tappeto.
Presidente: Comunque l’esito di queste indagini cosa…
Michele Giuttari: Però noi, l’esito di queste indagini: venivano fatte queste schede sull’intestatario, le notizie sull’intestatario della macchina, dei servizi per vedere se l’intestatario, coincideva con il reale possessore, i precedenti di questo personaggio. Dopodiché questi dati venivano inseriti nel computer e venivano formati anche dei cartellini nominativi. Quindi io, tra le prime cose che ho fatto nella prima attività di esame e di analisi è stato anche, man mano che venivano fuori questi nomi, Pucci, Lotti, di andare a vedere se figuravano in questi controlli e l’esito è stato negativo.
Presidente: Altre domande?
P.M.: Nessuna.
Presidente: Bene, allora può andare il dottore.
Avvocato Colao: Presidente, mi ero alzato.
Presidente: Aveva acceso e poi spe… Ah, è coperto. No, è coperto dall’altro microfono, mi scusi. Avevo visto il rosso e poi l’avevo visto sparire, invece era coperto…
Avvocato Colao: Ma nessun problema, Presidente.
Presidente: Prego, prego. Prego avvocato Colao.
Avvocato Colao: Dottor Giuttari, avvocato Colao. Lei si ricorda di aver preso informazioni e verbalizzato, nel… mi pare seconda quindicina gennaio 1996, dei signori che si chiamano così: Pieranti Franca, Delli Floriano, Benvenuti Carla, Lasagni Mario.
Michele Giuttari: Sì, sì.
Avvocato Colao: Si ricorda, dottor Giuttari, che questi signori avevano preso una casa in affitto in località Montefiridolfi?
Michele Giuttari: Sì.
Avvocato Colao: Che questa casa era di fronte…
(voce fuori microfono)
Avvocato Colao: Prego.
Presidente: Prego.
Avvocato Colao: Che questa casa era in località Montefiridolfi, ed era in una località…
Michele Giuttari: A Sant’Anna.
Avvocato Colao: Sant’Anna Montefiridolfi. Ed era di fronte a quella tenuta in affitto dal Pacciani. Che quando questi signori presero questa casa in affitto, si ricorda che la località era isolata, per cui terzi che fossero sopraggiunti, erano del tutti inaspettati?
Michele Giuttari: Sì, sì, sì.
Avvocato Colao: E si ricorda che questo avvenne nel 1981?
Michele Giuttari: Sì.
Avvocato Colao: Per quanto riferirono?
Michele Giuttari: Perché avevano preso, proprio in quell’anno avevano preso in affitto quell’abitazione, trasferendosi da un’altra casa che precedentemente avevano in affitto sempre nella zona di San Casciano.
Avvocato Colao: Perfettamente.
Michele Giuttari: Quindi in quell’epoca si erano trasferiti qua…
Avvocato Colao: Esatto. Che da Mercatale…
Michele Giuttari: Sempre di proprietà di Rosselli Del Turco.
Avvocato Colao: Esatto. Che da Mercatale venivano via…
Michele Giuttari: Venivano via da Mercatale e andavano ad abitare… ad abitare, era una seconda casa presa per il fine settimana da questo gruppo di amici nel 1981. Sì.
Avvocato Colao: Sì. Senta, dottore, si ricorda che per accedere a queste case – sia di Pacciani che di questa che avevano preso queste persone – c’era un piccolo stradello con un resede, con una madonnina?
Michele Giuttari: Sì. No, c’è… Sì, c’è…
Avvocato Colao: Ecco.
Michele Giuttari: Cioè, bisogna andare, prendendo quello stradello si arriva esclusivamente in queste due case, che sono una prospiciente all’altra e prima di arrivare a queste case, nella curva, sempre su questo stradello, c’è una madonnina sì, un tabernacolo.
Avvocato Colao: Ecco, queste persone, quando sopraggiunsero lì quella domenica, cosa le riferirono di aver visto?
Michele Giuttari: Sì, riferirono di aver visto delle cose che non seppero definire bene. Credo uno solo dei quattro parlò di feticci. Gli altri parlarono di cose mostruose, di cose schifose che gli avevano fatto proprio la vista di questi oggetti a penzoloni come messi per asciugare, vicino a questa madonnina, gli avevano creato un forte disgusto. Niente, riferivano questa circostanza, che li aveva molto incuriositi e il Delli Floriano, di cui ha fatto cenno l’avvocato, che è uno degli inquilini di questo stabile preso in affitto in quel periodo, è colui che poi noi abbiamo » identificato essere stato l’autore dell’anonimo a Pacciani, inviato al maresciallo dei Carabinieri di San Casciano subito dopo il delitto degli Scopeti. Proprio facendo un primo raffronto dalla firma del verbale – che io l’assunsi a verbale – con l’anonimo, c’era ricordo benissimo una F proprio che sembrava una impronta digitale, molto caratteristica. Poi si fece un esame vero e proprio e risultò essere lui e poi lo ammise, che aveva scritto questo anonimo. Con cui indicava di indagare sul concittadino Pacciani, dicendo che proprio lo aveva sospettato dopo quei fatti, anche perché aveva visto questi oggetti. Ecco, tutti discorsi fatti però a posteriori.

Avvocato Colao: Senta, scusi dottore, loro però descrissero abbastanza con circostanze precise questi… Com’erano attaccati questi pezzettini? Dov’erano attaccati?
Michele Giuttari: Erano attaccati ad un filo…
Avvocato Colao: Sopra o sotto la madonnina?
Michele Giuttari: Eh, ora, questo sa, avvocato, io non mi ricordo se erano sopra o sotto. Comunque là, dóve c’era la madonnina. Come dicevo prima, indicavano, tutti concordavano che erano schifosi, un senso di… proprio un ripugno forte hanno sentito. Indicavano come dei filamenti, come se ci fossero dei peli. Insomma, uno non so, se il Delli o l’altro amico, parlava di feticci. Cioè di qualcosa di schifoso da vedersi, ecco.
Avvocato Colao: E provarono tutti un forte senso di…?
Michele Giuttari: Di disgusto, di rigetto ecco.
Avvocato Colao: Di ribrezzo.
Michele Giuttari: Di ribrezzo, così. Questo erano tutti… concordemente hanno riferito.
Avvocato Colao: Senta, questo spago con questi dondolini diciamo…
Michele Giuttari: Sì.
Avvocato Colao: Ahimè, erano esposti al sole? Ci poteva andare ilsole?
Michele Giuttari: Sì. Loro infatti ebbero l’impressione – e questo lo dissero – come se fossero stati messi là per essiccare ecco, per asciugare.
Avvocato Colao: E descrissero anche… Si ricorda, descrissero anche che c’erano dei filamenti?
Michele Giuttari: Sì, descrissero che c’erano come dei filamenti, dei peli, ecco, qualche cosa del genere.
Avvocato Colao: Senta, scusi dottore, si ricorda se dissero, potettero indicare il periodo, o si riferirono soltanto alla giornata calda?
Michele Giuttari: Il periodo…
Avvocato Colao: O fredda, ecco.
Michele Giuttari: Loro sul periodo non erano precisi. Loro come riferimento diedero questo particolare: che era la prima volta che andavano in quella casa che avevano preso in affitto, spostandosi appunto da Mercatale, ed erano andati per sistemarla in vista poi del periodo estivo. Ricordavano che non faceva freddo, anzi dice che rimasero quella domenica tutta la giornata, la temperatura era buona. E poi qualcuno di questi testi, credo un paio, riferirono di ricordare che quando andarono via, intorno alle 19.00-19.30, ecco, stava facendo buio, era all’imbrunire. Ecco, diedero questi… non sapevano il giorno preciso, però diedero questi riferimenti, questi particolari per poter collocare temporalmente questa loro prima visita in questa abitazione.
Avvocato Colao: Senta dottore, si ricorda che sopra a questo filo e sotto alla madonnina – perché erano sotto la madonnina, se lei si ricorda bene – c’era anche delle figure, come mostriciattoli in gomma.
Michele Giuttari: Sì, dei… tipo pupazzi, ecco.
Avvocato Colao: Dei pupazzetti.
Michele Giuttari: Dei pupazzetti, tipo… sì. Sì, sì, lo ricordo. Qualcuno ha riferito anche questo particolare.
Avvocato Colao: Non ho altre domande. Grazie.
Avvocato Filastò: Presidente. No, una precisazione su queste cose ultime che ha detto il dottor Giuttari. La prima è questa: che si ricordi, dottor Giuttari, voi rilevaste – per quello che può valere, vero – una certa divergenza fra l’epoca in cui queste persone avevano preso in affitto questa casa e l’epoca in cui Pacciani era andato ad abitare nella sua? Di tipo cronologico, temporale.
Michele Giuttari: No…
Avvocato Filastò: Nel senso che sembrava che questi qui avessero riferito una data in cui Pacciani ancora non c’era. O c’era già andato?
Michele Giuttari: No, no, hanno riferito che Pacciani era là. Loro infatti l’hanno conosciuto, Pacciani. Anzi, il signor Delli ricordo che parlava…
Avvocato Filastò: Ma con riferimento a questo periodo di tempo in cui avrebbero visto queste cose.
Michele Giuttari: Prego.
Avvocato Filastò: Con riferimento al periodo di tempo da loro riferito per cui avrebbero visto questi…
Michele Giuttari: Sì, ma hanno riferito che Pacciani abitava là. E tant’è che Delli spesso parlava che poi erano diventati amici… Il Delli è dipendente di banca, aveva dato anche dei consigli su come investire BOT, ecco, al Pacciani. E parlando col Pacciani era rimasto molto impressionato dalla conoscenza del Pacciani sull’accoppiamento degli animali, ecco, su determinati tipi di coltivazione, … di produzione. Ecco, quindi il Pacciani abitava là. Loro stavano e hanno preso la casa, qui dal marchese Del Turco, nel periodo in cui Pacciani stava a Sant’Anna e non già a Mercatale.
Avvocato Filastò: Comunque, io voglio chiedere una cosa, ma proprio perché… può darsi che lei non mi vuol rispondere: ma la prendeste sul serio questa cosa di questi feticci che potevano essere stati attaccati all’esterno, dove c’era il tabernacolo della madonnina? Voi come indagatori, oppure…
Michele Giuttari: Ma guardi, io mi sono limitato a prendere queste dichiarazioni di persone che…
Avvocato Filastò: Comunque, ha ragione.
P.M.: Che sono testi di nessuno.
Presidente: No, … nessuno li ha citati.
Avvocato Filastò: E infatti. Segnalazioni di questo genere…
Avvocato Colao: Sarà motivo di discussione.
Presidente: Si capisce.
Avvocato Filastò: … di persone che hanno viste cose di questo tipo, ve ne sarà arrivate molte mi immagino.
Michele Giuttari: Non ho capito.
Avvocato Filastò: Segnalazioni di questo genere, di persone che hanno visto…
Michele Giuttari: Questi oggetti?
Avvocato Filastò: No, no, qualcosa di simile, di altrettanto come dire, sensazionale.
Michele Giuttari: No.
Avvocato Filastò: No.
Michele Giuttari: Nell’ambito di questa indagine no. Ci sono le dichiarazioni di questi…
Avvocato Filastò: Faceste mica una comparazione… Ha detto avete comparato l’anonimo, quello che è arrivato mi pare due o tre giorni dopo il delitto degli Scopeti, con la grafia di questo signor…
Michele Giuttari: Delli Floriano.
Avvocato Filastò: Delli Floriano. Comparaste mica anche l’anonimo con cui era stato spedito l’asta guidamolla?
Michele Giuttari: Certamente. Anzi, io le dico che dalla prima analisi che feci di tutta l’attività, io misi proprio da parte i due anonimi, questo qua indirizzato al maresciallo della Stazione Carabinieri di San Casciano, che poi portò alla perquisizione del 19 settembre ’85 a carico di Pacciani; e quello dell’asta portamolla, perché mi sembravano quelli più interessanti.
Avvocato Filastò: Certamente.
Michele Giuttari: Scartando tutti gli altri anonimi, che erano anche parecchi, ma non mi sembrarono rilevanti. E allora…
Avvocato Filastò: Compreso quello arrivato a La Nazione, dottore?
Michele Giuttari: Prego?
Avvocato Filastò: Compreso quello giunto a La Nazione?
Michele Giuttari: Su che cosa? A La Nazione forse ne sono giunti di più di uno.
Avvocato Filastò: Beh, uno in particolare, quello che comincia: “sono molto vicino a voi, non mi prenderete se io non vorrò”.
Michele Giuttari: No, questo…
Avvocato Filastò: Non l’ha preso in considerazione.
P.M.: Mi sembra quello lì è scritto a macchina.
Avvocato Filastò: Non è scritto a macchina, è scritto a stampatello, esattamente come quello dell’asta guidamolla.
P.M.: Ah, beh, come non detto. Allora si parla di due cose diverse.
Avvocato Filastò: Uhm.
Michele Giuttari: Dunque, se mi fa completare…
Avvocato Filastò: Sì.
Michele Giuttari: Se posso completare.
Avvocato Filastò: Certo.
Michele Giuttari: E allora, questi due anonimi hanno colpito particolarmente. E quindi, quando andavo a sentire persone, mi facevo da investigatore un raffronto tra le firme che mettevano per esteso nei verbali e la calligrafia di questi anonimi che erano manoscritti. E proprio così mi colpì, sentendo il Delli Floriano, che c’era la F che, come dicevo prima, era un’impronta digitale, caratteristica. Infatti lo segnalai subito al P.M., dissi: ‘guardi, questo mi sa che è l’anonimo del 19 settembre ’85.
Avvocato Filastò: Ecco, ma rispetto all’anonimo dell’asta guidamolla, c’erano affinità?
Michele Giuttari: No, la scrittura è completamente diversa.
Avvocato Filastò: Completamente diversa. Grazie.
Michele Giuttari: Quella dell’asta portamolla le posso dire che aveva un segno un po’ caratteristico anche. Cioè faceva la gambetta, che so…
Avvocato Filastò: Della E.
Michele Giuttari: … della A allungata…
Avvocato Filastò: E quella della E più corta rispetto alle altre lett… gambette della E, è vero?
Michele Giuttari: Un pochettino allungata.
Avvocato Filastò: C’ha fatto caso alla E?
Michele Giuttari: Sì, sì, sì.
Avvocato Filastò: Eh.
Michele Giuttari: Ecco, sono segni caratteristici completamente diversi però dallo scritto dell’anonimo del Delli.
Avvocato Filastò: Grazie.
Presidente: Bene. Può andare, dottore, grazie. Allora, l’altro teste chi è?
(voce fuori microfono)

P.M.: Frillici. Maresciallo del ROS Carabinieri, Già, faceva parte delle SAM fino all’87.
Presidente: Come si chiama lei?
Pietro Frillici: Mi chiamo Frillici Pietro.
Presidente: Vuole essere ripreso dalle telecamere, oppure ha difficoltà?
Pietro Frillici: No, no, non mi interessano le telecamere, grazie. Preferisco di no.
Presidente: Allora niente telecamere, per cortesia. Frillici Pietro. Dove è nato?
Pietro Frillici: A Xxxxxx.
Presidente: Residente?
Pietro Frillici: Residente a Xxxxxx. La mia data di nascita è XX/XX/XX
Presidente: Lei è maresciallo dei Carabinieri?
Pietro Frillici: Sono maresciallo dei Carabinieri, presso il ROS nella Sezione Anticrimine di Firenze.
Presidente: Lo è tuttora?
Pietro Frillici: Sì, sono in servizio.
Presidente: Prego, avvocato Filastò.
Uff. giudiziario: La formula, Presidente.
Avvocato Filastò: Grazie.
Presidente: Ah, no, no, deve leggeri la formula, scusi.
Pietro Frillici: “Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione, mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto è a mia conoscenza”.
Avvocato Filastò: Non vorrei sbagliare il suo grado: maresciallo?
Pietro Frillici: Maresciallo …
Avvocato Filastò: Molto bene. Maresciallo, le domande che le faccio io hanno a che vedere con degli accertamenti fatti da lei, con riferimento al casello autostradale di Barberino.
Pietro Frillici: Sì.
Avvocato Filastò: Che avevano un certo scopo. Cioè, le riassumo la circostanza. È vero che voi ritenevate che qualcuno fosse uscito da quel casello per andare ad imbucare quella lettera, arrivata alla dottoressa Della Monica, è così? La ragione per cui faceste l’approfondimento su quel casello era in particolare quella?
Pietro Frillici: Sì, ma noi, ovviamente era un’ipotesi diciamo come percorso possibile.
Avvocato Filastò: Certo.
Pietro Frillici: Per arrivare a quella famosa cassetta postale.
Avvocato Filastò: Il più diretto?
Pietro Frillici: Sì, apparentemente sì, insomma.
Avvocato Filastò: Apparentemente sì. Ora, per tornare a quella lettera. La lettera portava il timbro del?
Pietro Frillici: Mi sfugge in questo momento.
Avvocato Filastò: 9 settembre?
Pietro Frillici: Mi sembra.
Avvocato Filastò: Io le ricordo dichiarazioni che lei ha già reso davanti al…
Pietro Frillici: Sì.
Avvocato Filastò: … alla Corte di Assise di Firenze, in I Grado, quando lei è stato sentito.
Pietro Frillici: Sì, sì, adesso…
Avvocato Filastò: In data, esattamente, 4 luglio 1994. E son contenute da pagina 33 a pagina 51 di questo verbale, di cui io ho già chiesto l’acquisizione fra l’altro, comunque. Ecco, ricorda che le venne riferito, da parte degli impiegati della sede postale, in cui poi venne… da cui poi venne smistata questa lettera, lettera che aveva attirato l’attenzione del direttore, si rammenta?
Pietro Frillici: Sì, senz’altro. Mi rammento sì, perché era scritta con un certo…
Avvocato Filastò: Perché era scritta con questi caratteri ritagliati.
Pietro Frillici: Esatto.
Avvocato Filastò: Quindi lui c’aveva fatto attenzione.
Pietro Frillici: Certo.
Avvocato Filastò: Rammenta che questo direttore, anche qualcun altro, le dissero che – proprio perché attirati da questa caratteristica – questa lettera era l’ultima del mucchio?
Pietro Frillici: Sì, mi ricordo esattamente così. Cioè perché ovviamente il volume della corrispondenza non era eccessivo in quella zona e quindi loro dissero che questa lettera si trovava agli inizi di questo mucchio dell’impostazione, c’era un tavolo dove cadeva questa lettera, dove loro versavano questa corrispondenza. E dissero ovviamente… che si trattava di questo: siccome appunto la corrispondenza non era molta e facendo mente locale sulla raccolta immediata di quel giorno, non so se era lunedì, cos’era, loro trovarono questa lettera, diciamo così, fra le prime.
Avvocato Filastò: Certo.
Pietro Frillici: Questo lo ricordo.
Avvocato Filastò: Lettera che sicuramente nella cassetta il sabato non c’era. Questo mi pare che lo arrivò a discutere, mi sembra.
Pietro Frillici: Non posso dirlo io.
Avvocato Filastò: Fatto sta che venne trovata il lunedì?
Pietro Frillici: Sì, sì.
Avvocato Filastò: E che la impostazione avviene dalle dieci, se non sbaglio… dalle dieci… Sì, in un’ora antecedente alle dieci del lunedì?
Pietro Frillici: Ma era una questione di raccolta.
Avvocato Filastò: Di raccolta.
Pietro Frillici: La raccolta avveniva in un certo orario della mattinata e quindi, ecco, a quell’ora la corrispondenza…
Avvocato Filastò: Quindi doveva essere stata impostata in un’ora antecedente alle dieci del lunedì notte. Questo è quello che disse lei.
Pietro Frillici: Sì, mi sembra di sì.
Avvocato Filastò: Ma a parte che… Lei ricavò delle osservazioni – e poi le vedremo – dal fatto che questa lettera era sulla cima del mucchio, rispetto al luogo dove era stata impostata, facendo delle deduzioni…
Presidente: Scusi, avvocato. Ma questa prova dov’è capitolata?
P.M.: Non c’è. Mi sbaglierò.
Avvocato Filastò: Presidente, fa parte della circostanza alla quale arrivo alla fine, perché…
P.M.: No, Presidente, chiedo scusa. Il teste Frillici è stato ammesso, se io ho letto bene, sui rapporti Faggi—Pacciani-Lotti, questo è il capitolo.
Avvocato Filastò: No, no, no.
P.M.: Va be’, allora mi sbaglio io, se vuole glielo cerco.
Avvocato Filastò: Guardi, è a pagina 48 della mia lista.
P.M.: Ma se non è stato ammesso, avvocato.
Avvocato Filastò: Come non è stato ammesso?
P.M.: Su questo punto. Io non glielo so dire.
Avvocato Filastò: No, no, sui controllo ai caselli? Ma scherziamo. È stato ammesso su questo punto qua.
P.M.: Vediamolo allora.
Avvocato Filastò: Guardi, è a pagina…
P.M.: Quello—
Avvocato Filastò: Sulla circostanza…
P.M.: Prendiamo il provvedimento della Corte.
Avvocato Filastò: Il provvedimento della Corte intanto dice…
P.M.: No, se il provvedimento della Corte l’ha ammesso.
Avvocato Filastò: Guardi, Pubblico Ministero, pagina 4 della mia lista…
P.M.: In data?
Avvocato Filastò: … a prova contraria.
P.M.: Data?
Avvocato Filastò: 12 maggio 1996.
P.M.: Bene, grazie.
Avvocato Filastò: E dice: “sulla circostanza di una persona somigliante a Pacciani, a bordo di un’auto che imbocca…” eccetera. Quindi, con riferimento alla pagina 8 della sua lista.
Presidente: Ho capito. Si parla dell’auto… della macchina…
Avvocato Filastò: Sì. Però siccome, come ripeto, il maresciallo ha fatto osservazioni sulle macchine, con riferimento a questa cosa della lettera, mi sembrava opportuno approfondire l’altra circostanza…
Presidente: Va be’, non c’è nessun problema. Tanto per capire dove…
Avvocato Filastò: Va bene.
Presidente: Insomma, che si faccia una domanda così volante, va bene. Però di faccia…
Avvocato Filastò: Andiamo indirettamente.
Presidente: Bene. Pubblico Ministero.
P.M.: Nessuna opposizione, Presidente.
Presidente: Bene.
Avvocato Filastò: Perché poi è ammesso, è qui. Allora, la domanda è questa qua. Quindi lei fece questi accertamenti sul casello di Barberino.
Pietro Frillici: Io feci gli accertamenti per quanto concerne la lettera, l’impostazione della lettera. Per quanto…
Avvocato Filastò: E anche…
Pietro Frillici: No, le macchine no. Sapevo, ero a conoscenza di accertamenti che avvenivano in tempi precedenti.
Avvocato Filastò: Ma lei non ha fatto accertamenti?
Pietro Frillici: No, no. Assolutamente no.
Avvocato Filastò: Sulle macchine transitate dal casello di Barberino…
Pietro Frillici: Nossignore, nossignore. Io ho riferito anche allora che…
Avvocato Filastò: Può dire se su questa lettera lei ricavò qualche dato su quando era stata impostata?
Pietro Frillici: No.
Avvocato Filastò: Allora non ho altre domande.
Presidente: Altre domande?
P.M.: Nessuna.
Presidente: Può andare, grazie.

Avvocato Filastò: Presidente, dunque la situazione testi a questo punto è questa: ci sono di là ancora i signori Torricelli e, o Frosecchi, o Marino, perché ne ho visti due soli.
Presidente: Io direi a questo punto di sentire i testi, perché poi abbiamo altro da fare oggi.
Avvocato Filastò: Va bene, Presidente.
Avvocato: Stasera non c’è udienza, nel pomeriggio?
Presidente: Eh, credo di no. Allora, Torricelli?
Avvocato Filastò: Questi due sono molto rapidi.
Presidente: Sì, c’è Giorgio Torricelli?
Avvocato Filastò: Poi non ce n’è altri. Io però produco le mie citazioni per documentare che ho citato anche gli altri…
Presidente: Allora, io avverto fin d’ora che dalla settimana nuova, dall’anno nuovo, dal 7 gennaio, che è martedì mi pare, che giorno è?
P.M.: Mercoledì.
Presidente: Mercoledì, ecco. Teniamo tutti i giorni udienza e possibilmente anche il sabato mattina.
P.M.: Bene, Presidente.
Presidente: Perché è bene citare tutti questi testi perché bisogna chiudere questo processo.
Avvocato Filastò: Ecco, Presidente, io ho già citato tutti i periti, che non c’erano ieri, per il 7 gennaio.
Presidente: Bravo, perché il 7 gennaio se non vengono se ne accorgeranno.
Avvocato Filastò: E per il 7 gennaio mi sono permesso di citare anche il dottor Ruggero Perugini che doveva venire oggi.
Presidente: Benissimo.
Avvocato Filastò: Ma qui c’è la relata negativa, perché si è trasferito a Roma. La situazione di altri testi è la seguente: rinuncio al teste impropriamente definito principe, quando invece è marchese Corsini, che mi ha mandato una lettera molto gentile, per dire che lui non sa nulla e quindi ci rinuncio.
Presidente: Benissimo.
Avvocato Filastò: E invece non rinuncio al teste Franco Pacini, il quale mi ha mandato una lettera per comunicarmi che dal giorno 22 al giorno 27 dicembre si troverà fuori Firenze per impegni familiari presi da tempo e quindi… sarà una cosa brevissima.
Presidente: Va be’, lo chiameremo la prossima volta.
Avvocato Filastò: Probabilmente, se lei ritiene, posso citarlo ancora per il 7.
Presidente: Per il 7, l’8, il 9, veda un po’.
Avvocato Filastò: Ecco qua. Questi sono i docu…
Uff. giudiziario: Torricelli?
Presidente: Torricelli sì.
Avvocato Filastò: Ah, Presidente, il 7 verrà anche il professor Francesco Bruno, eh?
Presidente: Sì. Lei è Torricelli Giorgio?
Giorgio Torricelli: Torricelli Giorgio, sì.
Presidente: Senta, signor Torricelli, lei ha difficoltà ad essere ripreso dalle telecamere, o preferisce di no?
Giorgio Torricelli: No, non voglio essere ripreso assolutamente.
Presidente: Allora niente, per cortesia. Dove è nato, per…
Giorgio Torricelli: Sono nato a Xxxx il XX/XX/XX.
Segr. d’udienza: Torricelli?
Giorgio Torricelli: Giorgio.
Presidente: Giorgio. Residente dove?
Giorgio Torricelli: Residente a Xxxxxx. “Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione, mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto è a mia conoscenza”.
Presidente: Prego avvocato.
Avvocato Filastò: Signor Torricelli, lei conosce il signor Vanni?
Giorgio Torricelli: Sì. Fin dall’infanzia.
Avvocato Filastò: Come?
Giorgio Torricelli: Fin dall’infanzia.
Avvocato Filastò: Fin dall’infanzia. Perché lei abita a San Casciano. Lei abita a San Casciano?
Giorgio Torricelli: A San Casciano sì.
Avvocato Filastò: Lei ha frequentato. . . frequentava – in epoca prossima che va dall’81 all’85, anche successivamente, fino al ’95 più o meno, ‘ 96, finché non è stato incarcerato – la Cantinetta di San Casciano, oppure il bar…
Giorgio Torricelli: No. Il bar sì.
Avvocato Filastò: Il bar sì.
Giorgio Torricelli: La Cantinetta no.
Avvocato Filastò: Il bar… Questo bar è quello bel piazzone, cosiddetto?
Giorgio Torricelli: Un po’ nel piazzone, un po’ in quello centrale, su in piazza.
Avvocato Filastò: Quindi, questi due bar li ha frequentati.
Giorgio Torricelli: Io ho frequentato questi, sì.
Avvocato Filastò: Lei ha visto in questo bar, frequentare questo bar anche Vanni? Vanni. . .
Giorgio Torricelli: Qualche volta veniva…
Avvocato Filastò: Spesso o non molto spesso?
Giorgio Torricelli: Il Vanni?
Avvocato Filastò: Sì.
Giorgio Torricelli: Beh, gl’era che io un c’andavo tanto spesso, e quindi…
Avvocato Filastò: Va bene.
Giorgio Torricelli: … un so se lui gl’era più di me o meno di me. Qualche volta ce l’ho visto nel bar.
Avvocato Filastò: Lei l’ha visto a volte insieme a Pacciani in questo bar?
Giorgio Torricelli: No, no, Pacciani un lo conosco nemmeno io.
Avvocato Filastò: Non l’ha mai visto lei?
Giorgio Torricelli: Pacciani l’ho visto passare, me l’hanno indicato: ‘quello gl’è il Pacciani’, ma non lo conosco per nulla.
Avvocato Filastò: Non le risulta un frequentatore di questo bar?
Giorgio Torricelli: No, no, assolutamente.
Avvocato Filastò: Quindi, a questo punto, Lotti?
Giorgio Torricelli: Lotti l’ho conosciuto perché anche lui frequentava il Bar Turismo giù nel piazzone, cosiddetto.
Avvocato Filastò: Nel piazzone.
Giorgio Torricelli: Ecco, l’ho conosciuto lì, anche se lo conoscevo da prima perché veniva in bottega mia a prendere del materiale, perché dice occorrevano alle ditte che lui gl’era sottoposto.
Avvocato Filastò: Ho capito. Senta, ha mai fatto osservazione per qualche ragione, o sentito dire da qualcun altro, che fra Vanni e Lotti e Pacciani vi fosse una frequentazione un po’ particolare, li ha mai visti – a parte il Pacciani un l’ha mai visto lei…
Giorgio Torricelli: No, Pacciani no.
Avvocato Filastò: Vanni e Lotti l’ha mai visti confabulare?
Giorgio Torricelli: Sì, confabulare, li ho visti qualche volta insieme, ma così…
Avvocato Filastò: Normalmente.
Giorgio Torricelli: … come si pole andare tra amici e passare in mezzo al paese, ecco, no che gli abbia visti né discussioni né così. In amicizia…
Avvocato Filastò: Ha mai sentito dire si occupassero di magia nera, messe nere?
Giorgio Torricelli: No. No, assolutamente no. Infatti, m’ha destato meraviglia quando l’ho letto sul giornale.
Avvocato Filastò: Che fossero dei guardoni l’ha mai saputo o sentito dire?
Giorgio Torricelli: No.
Avvocato Filastò: No.
Giorgio Torricelli: No.
Avvocato Filastò: Non ho altre domande.
Giorgio Torricelli: Grazie.
Presidente: Pubblico Ministero?
P.M.: Nessuna domanda, grazie.
Presidente: Le altre parti?
(voce fuori microfono) Nessuna.
Presidente: Né altri difensori? Può andare, grazie.
Giorgio Torricelli: Grazie.
Avvocato Filastò: … non ricordo il nome in questo momento.
(voce fuori microfono)
Avvocato Filastò: Marini. Poi un c’è nessun altro, signor…? Non c’è nessun altro poi.
Presidente: Marini, Marini, Marini Umberto.
(voce fuori microfono) Un c’è più nessuno.
Presidente: Bene. Signor Marini, venga. Allora, per cortesia, niente riprese al teste. Come si chiama lei?
Umberto Marini: Marini Umberto.
Presidente: Dove è nato?
Umberto Marini: Sono nato a Xxxxxx il XX/XX/XX
Presidente: Residente… ?
Umberto Marini: Xxxxxxx. “Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione, mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto è a mia conoscenza. “
Presidente: Bene. Prego, avvocato Filastò.
Avvocato Filastò: Grazie. Signor Marini, lei conosce il signor Vanni qui accanto a me?
Umberto Marini: Sì, senz’altro, certo.
Avvocato Filastò: Ci vuol dire perché lo conosce?
Umberto Marini: Noi siamo stati ragazzi insieme a scuola, da bambini.
Avvocato Filastò: Senta, lei sa se Vanni… l’ha continuato a frequentare dopo che vi siete conosciuti da ragazzi?
Umberto Marini: Noi fino a quindici-sedici anni, poi dopo ci siamo persi ma lo trovavo sempre in paese e qualche volta ci si parlava e ci si raccontava sempre la medesima storia della scuola con la maestra Zecchi.
Avvocato Filastò: Cos’era antipatica questa maestra?
Umberto Marini: Eh, siccome l’era una maestra di molto secca e quando s’eramo… allora ci dava alle volte sulle mani…
Avvocato Filastò: E ve lo riraccontavate con Vanni.
Umberto Marini: Sì, senz’altro.
Avvocato Filastò: Senta, frequentavate per caso lo stesso bar?
Umberto Marini: Sì, ma io sa, il bar… io andavo in tutti i bar, ero uno spazzino, sicché…
Avvocato Filastò: Ah, lei faceva il netturbino.
Umberto Marini: Sì, il netturbino, lo spazzino, insomma da quande…
Avvocato Filastò: Quindi lo incrociava spesso il Vanni?
Umberto Marini: Eh, perbacco!
Avvocato Filastò: Anche perché lui faceva il postino, sicché, lavori abbastanza…
Umberto Marini: Sì, sì, senz’altro.
Avvocato Filastò: Senta, lo ha visto mai in questi bar insieme a Pacciani, Vanni?
Umberto Marini: Pacciani io non lo conoscevo nemmeno. Un l’ho mai visto, nemmeno…
Avvocato Filastò: Quindi, Vanni non è che frequentava spesso ‘sto Pacciani, insomma, al bar almeno, no di sicuro. Che bar frequentava lei?
Umberto Marini: Io vo in tutti i barri.
Avvocato Filastò: Tutti i bar. Senta, ha mai saputo o sentito dire… nel Bar Italia di San Casciano, Bar Marchi, sempre di San Casciano, La Cantinetta di San Casciano ha visto lei degli atteggiamenti… Lotti lo conosce, scusi?
Umberto Marini: Lotti lo conosco così come ho visto…
Avvocato Filastò: Un po’ in giro anche lui.
Umberto Marini: Se gl’era un po’ in giro qualche volta lo vedevo con Mario, ma…
Avvocato Filastò: Ecco, quando lei l’ha visto insieme a Mario, li ha visti in atteggiamenti un po’ particolare, come confabulare, come un po’ di tensione?
Umberto Marini: No, veramente, come in tutte sempre le solite cose.
Avvocato Filastò: Normali, insomma.
Umberto Marini: Normale.
Avvocato Filastò: Le è mai capitato di vedere che il Vanni fosse un po’ sbronzo o ubriaco?
Umberto Marini: Sa, Mario un pochino… gli garbava un pochino bere, qualche volta, ma… come tutti, la bevuta la si faceva tutti. Qualche volta ci si trovava nel bar: ‘che vói bere?’, ‘bevemo’.
Avvocato Filastò: Ha mai saputo o sentito dire o visto che Vanni facesse il guardone, andasse a spiare le coppiette?
Umberto Marini: Mah, io personalmente…
Avvocato Filastò: Non l’ha mai sentito nemmeno dire?
Umberto Marini: Non l’ho sentito dire io.
Avvocato Filastò: Senta, che si occupasse di magia nera, che facesse le sedute spiritiche il Vanni, lo ha mai sentito dire?
Umberto Marini: Io un credo, perché… Io ero talmente neutrale da tutte le cose di compagnia, avevo preso la mi’ strada, a me mi garba. . . anzi, io sono uno di quelli che un ho passato le mura del paese di San Casciano.
Avvocato Filastò: Ho capito.
Umberto Marini: Un son mai andato in nessun posto.
Avvocato Filastò: Quindi, lei non l’ha mai sentita dire ‘sta cosa, questo fatto di Vanni?
Umberto Marini: Mah, io l’ho sentito dire così, leggendolo sui giornali come l’era…
Avvocato Filastò: Ah, leggendolo sui giornali. Ma dalla gente del paese l’ha mai sentito dire?
Umberto Marini: No, no.
Avvocato Filastò: Senta, l’ha visto spesso il Vanni andare in giro in macchina col Lotti, specialmente la notte?
Umberto Marini: Mah, io la sera un sorto nemmeno, gl’è difficile che sorti.
Avvocato Filastò: Sa se Vanni aveva la moglie malata?
Umberto Marini: Sì, sì, sì, senz’altro, quello lì sì.
Avvocato Filastò: Sa che per questa ragione Vanni spesso di casa non uscisse la sera tardi?
Umberto Marini: Eh.
Avvocato Filastò: Sì o no?
Umberto Marini: Io non lo so se gl’è… un son mai andato con nessuno io.
Avvocato Filastò: Ma questo l’ho capito, guardi, che porta male, però queste dichiarazioni all’inizio della deposizione. Sa quale… e non pronunci la parola “merende”, per carità! Un gli scappi detto, eh.
Umberto Marini: Sì, sì, senz’altro.
Avvocato Filastò: Ecco, la parola “merende” l’è abolita da…
Umberto Marini: No, ma io… l’ho detto io un son mai andato in nessun posto, sicché…
Avvocato Filastò: Ecco, bravo, ho capito. La ringrazio, non ho altre domande.
Presidente: Altre domande?
(voce fuori microfono) No, no, Presidente.
Presidente: Allora, può andare, grazie.

Avvocato Filastò: Abbiamo finito, signor Presidente.
Presidente: Per questa mattina, sì. Allora, se ci sono…
Avvocato Filastò: Io chiedo che la Corte sciolga quella riserva che riguarda l’ordinanza, perché … considerato che oggi è il 23 dicembre ed è il compleanno del signor Vanni, fa 70 anni. Quindi, la Corte ha… ieri l’ordinanza. Ancora per l’ordinanza c’è una riserva e chiedo che la Corte sciolga questa riserva.
Presidente: Sì, infatti, noi ci siamo riservati di valutare la sussistenza di presupposti per la revoca e la sostituzione della misura cautelare in carcere in atto, insomma, al compimento del settantesimo anno di età. Vendiamo…
Avvocato Filastò: Faccio presente anche…
Presidente: Pubblico Ministero?
Avvocato Filastò: Aggiungo anche questo, che, insomma, se c’erano delle esigenze cautelari relativamente alle prove, con riferimento alle prove che doveva esporre la difesa, la difesa ha praticamente esaurito il suo testimoniale perché quello che rimane da fare, rimane soltanto da esaminare i periti, De Fazio, dell’equipe De Fazio, quindi delle cose, insomma, spero che…
Presidente: Va bene.
Avvocato Filastò: … Vanni non influisca sul piano … ilprofessor De Fazio. Ecco, quindi, da questo punto di vista qua, credo che dal punto di vista cautelare qualsiasi esigenza sia venuta a cessare.
Presidente: Bene. Pubblico Ministero? Su quest’istanza già si è espresso l’altra volta…
P.M.: Io mi sono già espresso diffusamente la volta scorsa. Mi sono permesso di scrivere una memoria, due righe, ovviamente, integrative di quelle quattro parole che mi accingo a dire, nella quale ho riassunto i fatti, riassunto quello che è emerso ad oggi e soprattutto ho messo un attimo in evidenza, allegandole, quella che è l’orientamento giurisprudenziale, tra l’altro quello più attuale, cioè, addirittura, giurisprudenza del 1987, in relazione all’articolo 275, IV Comma, Codice di procedura penale, in relazione alla sussistenza di esigenze di particolare rilevanza per quello che riguarda le persone che hanno compiuto i 70 anni di età. Mi riferisco a quella giurisprudenza, costante della Corte di Cassazione, che fa riferimento alla personalità che in questi casi debba essere tenuta presente, come emerge chiaramente dagli atti, e soprattutto alla rilevanza – io ho messo proprio tutte le sentenze – e al grave allarme sociale e di pericolo per la collettività che va tenuto in considerazione nel momento in cui si prende in esame quella presunta ridotta pericolosità che, nel caso del compimento dei 70 anni di età è prevista dall”articolo 275. È una giurisprudenza che supera il caso legislativo relativo alla presunzione “sic et simplicite”, dice: ‘il Giudice deve valutare di volta in volta, non solo la persona che fa questa richiesta, ma le imputazioni, il caso, l’allarme, la rilevanza che hanno avuto i fatti per i quali è indagato, e soprattutto il pericolo che una volta rimesso in libertà possa comunque interferire, ripetere o comunque avere nocumento al procedimento, e soprattutto il pericolo che possa, di fatto, reiterare queste azioni direttamente o indirettamente. Io su questi punti specifici direi che non ho altro da dire in punto di pericolosità, perché mi sembra che, oltre averne parlato io diffusamente nel mio intervento, ne hanno parlato tutti quelli che sono stati gli interventi giudiziari, come mettevo in evidenza la volta scorsa, su analoghe istanze. Io mi permetto di richiamare, a questo proposito, quella sentenza della Corte di Cassazione che è intervenuta sul punto “arresti domiciliari”. Loro ricordano – e io l’ho prodotto – che a un certo punto, un Tribunale della Libertà aveva concesso a Vanni gli arresti domiciliari nel corso delle indagini. Il P.M. fa un ricorso per Cassazione e la Cassazione accoglie il ricorso del P.M. e stabilisce dei principi per i quali, nel caso specifico, gli arresti domiciliari erano i più idonei per quel tipo di caso. Tant’è che il Tribunale della Libertà, ripronunciandosi sul punto, nega gli arresti domiciliari e di fatto, infatti, il Vanni è rimasto in stato di custodia cautelare. Quindi, i principi sono, a mio avviso, tutt’oggi, quelli messi in evidenza dalla Corte di Cassazione in quel provvedimento in cui annullava il provvedimento di arresti domiciliari. E soprattutto mi sembra che, in questo caso, sia da applicare, sostanzialmente quella giurisprudenza della Corte di Cassazione che poco fa ho citato e che ho comunque allegato alla mia memoria. Volevo, per dovere di P.M., richiamare l’attenzione della Corte su una circostanza che secondo me è quella che in questo processo è quella fondamentale, che quelli che erano i gravi indizi a carico di Vanni all’inizio di questo processo, ritengo che nel corso del dibattimento sono realisticamente diventate prove. Prendo atto che lo stesso difensore dice che di fatto il processo, il dibattimento è finito, manca sostanzialmente qualche integrazione. Ma gli elementi per voi valutare il comportamento degli imputati o la responsabilità di tutti gli imputati, e in questo caso di Vanni, sono davanti ai vostri occhi. Quindi, a mio avviso, la vostra decisione è una decisione che potrebbe, addirittura, oggi essere una decisione in punto di responsabilità di tutti gli imputati. Siete chiamati in questo momento a decidere su quell’istanza e è giusto e non potete fare altrimenti. Allora, vi vorrei richiamare su un dato oggettivo di rilevante interesse dal punto di vista dell’accusa. Vi dicevo i gravi indizi sono diventati prove. È, ovviamente, una convinzione del P.M. e tale rimane finché non arriveremo a una pronuncia dell’Autorità Giudiziaria, seppure in I Grado, di qualsiasi tipo essa sia. Però, la convinzione del P.M. nasce oggi su un dato di fatto che non potete sottovalutare oggi nella vostra decisione, al di là di quella che è la Giurisprudenza, al di là di quelli che sono i pericoli che io ho indicato nella rimessione anche agli arresti domiciliari di Vanni. Si tratta di una situazione in cui uno dei punti per i quali l’accusa vi ha detto che in questo processo si è andati molto avanti nella acquisizione come fonte di prova, sono state le dichiarazioni di Lotti. Io non voglio entrare nel merito di queste dichiarazioni, perché secondo me niente hanno tolto a quelle che erano le indagini, hanno aggiunto sicuramente molto di più. Voi avete esaminato, mi sembra, per cinque-sei udienze e tutti hanno potuto esaminare, la Corte è stata presente, a questa chiamata di correo di Lotti. Direi che il Lotti, non entrando nel merito, è un imputato il quale rischia sicuramente una condanna piuttosto pesante, perché si è autoaccusato di questi fatti. Ma ha fatto una chiamata di correo che ha fatto nel corso delle indagini per una serie interminabile di interrogatori, ha fatto nel corso dell’incidente probatorio al quale non si è assolutamente sottratto, e sostanzialmente sui punti fondamentali, su chi aveva fatto questi omicidi, non ha assolutamente cambiato versione una volta, ha sempre detto la stessa identica cosa, ricordandosi meno o di più alcuni particolari, volendo ricordarli o meno, è un imputato e quindi ha il diritto, addirittura, di dire ciò che vuole. Ma per quanto riguarda la sua chiamata ai correo è venuto a farla in quest’aula, ha secondo me risposto esaurientemente, questo per il P.M., a tutte le domande che gli sono state poste, si è sottoposto a un tiro incrociato di domande e non si è mai tirato indietro davanti a questa sua responsabilità di imputato, soprattutto. Una persona che basta fare i conti, per l’accusa che si è auto… per il quale ha fatto ammissioni è un’accusa sicuramente pesante che gli fa rischiare sicuramente un numero di anni di carcere che, proporzionato alle sue prospettive di vita, è sicuramente alto. Ma è una persona che ha continuato a essere in questa aula tutti i giorni, ha tenuto un comportamento che onestamente il P.M. non credeva tenesse. Pensava che il Lotti, una volta fatta la sua chiamata ai correo, addirittura dopo l’incidente probatorio cercasse di tutelare indubbiamente se stesso. L’ha fatto, però è stato qua, sempre presente, ha lanciato le sue accuse ai correi. Mi aspettavo che di fronte a questo puntuale, quotidiano atteggiamento di Lotti che accusa se stesso e accusa gli altri, ci fosse una levata di scudi degli altri imputati che interferissero, gli spiegassero, gli dicessero: ‘ma guarda, ma cosa dici?7, controbattessero. Davanti a questo cosa abbiamo? Abbiamo uno degli imputati, anzi, tutti gli imputati, tranne l’avvocato Corsi, che ha una posizione marginale, i quali non si sentono nemmeno in condizione di dover rispondere alle domande del P.M. e delle altre parti. Si trincerano nel non rendere l’esame. E questo è un elemento che oggi, nel momento in cui dovete valutare quell’istanza, voi a mio avviso dovete tenere attentamente presente. Soprattutto per quanto riguarda la posizione Vanni. Cioè, il Vanni, il quale nel corso delle indagini ha fatto ammissioni pesanti, pesantissime, in punto di sue responsabilità, soprattutto per quanto riguarda il punto: ‘si, ho parlato col Lotti proprio della Panda celeste a Vicchio’, e qui il migliore riscontro a ciò che dice Lotti lo da lo stesso Vanni…
Presidente: Senta, noi non dobbiamo fare il…
P.M.: Presidente, non dobbiamo, è solo il comportamento che io le chiedo. Ho finito, è solo l’ultimiss…
Presidente: La nostra sentenza non è… la nostra decisione non è una affermazione di responsabilità di nessun tipo. Per carità!
P.M.: Di nessun tipo. È un…
Presidente: È libera da… è una valutazione distinta, completamente distinta. Noi dobbiamo dire se esistono quei presupposti di cui al 275, IV Comma, o no. Tutto qui.
P.M.: Infatti io ho detto che ho messo per iscritto le mie valutazioni. Volevo solo che la Corte tenesse anche presente questi due diversi atteggiamenti. Mi riporto alla memoria che accolgo l’invito del Presidente a tagliare corto.
Avvocato Filastò: Presidente…
Presidente: Avvocato che fa la replica ora?
Avvocato Filastò: No, la replica… perché io non ho parlato. Voglio dire, io mi sono ricordato, siccome non amo le ripetizioni…
Presidente: Va bene, non c’è problema, non c’è problema, non creiamo problemi…
Avvocato Filastò: … a quello che ho detto precedentemente, ho espresso alla Corte di sciogliere la riserva. Però, ora, e non parlo nemmeno ora, Presidente, perché apprendo che esiste una memoria, e allora, per far risparmiare tempo a me e a voi, io prego la Corte di attendere a decidere domani mattina, il tempo di leggere quella memoria…
P.M.: Sono due pagine, la può leggere in cinque minuti.
Avvocato Filastò: … insomma, quello che… vedo un bel malloppo lì.
P.M.: No, no, sono allegate le sentenze.
Avvocato Filastò: Ah, be’, ma l’allegazione delle sentenze a me mi interessa renderle… fanno parte della memoria. Io voglio dire…
P.M.: Dieci minuti, un quarto d’ora.
Avvocato Filastò: Allora, un so… ad ora mi va bene anche in serata, Presidente, ma io…
Presidente: Avvocato, facciamo una cosa, allora, se proprio… a questo punto, ci rimettiamo alle ore tre e non se ne parla più.
P.M.: Benissimo, Presidente.
Presidente: Bene?
P.M.: Faccio copia.
Presidente: Ne faccia…
Avvocato Filastò: Presidente…
(voce fuori microfono) Presidente, noi non ci siamo.
Presidente: Uno ci deve restare, per cortesia, qualcuno ci resti.
P.M.: Presidente, è solo…
Presidente: Ah, le parti civili possono andare, benissimo.
P.M.: È solo esclusivamente in diritto e ci sono delle sentenze. Tutto qua.
Avvocato Filastò: Va bene, appunto, ma io le voglio vedere.
Presidente: Io credevo che si può benissimo… insomma, la prova in Giurisprudenza che esiste…
P.M.: È la Giurisprudenza che è ovunque.
Avvocato Filastò: Presidente, se la Corte me lo consente, io proprio per fare il massimo che posso, io mi metto qui, resto qui e alle tre deposito alla cancelliera la mia contromemoria scritta a mano.
Presidente: Benissimo.
Avvocato Filastò: Va bene?
Presidente: Non c’è problema. Allora alle 15.00. Alle 15.00. Si rinvia alle ore 15.00 di oggi.
(voci sovrapposte)
Presidente: Allora, per le parti civili… i
(voce fuori microfono) Io non ci sono.
Presidente: Faccia finire.
(voce fuori microfono)
Presidente: Per le parti civili comunico che il processo sarà rinviato al 7 gennaio ore 9.00. Bene? Comunico inoltre, avvocato Filastò…
Avvocato Filastò: Sì.
Presidente: … è arrivato un fax da Medicina Legale di Modena, in cui dicono questi professori, ci sono una serie di firme, che hanno ricevuto la citazione a comparire per l’udienza del 22 dicembre…
Avvocato Filastò: Il giorno stesso.
Presidente: … soltanto questa mattina.
Avvocato Filastò: Beh, lo so, queste sono le Poste Italiane, funzionan così.
(voce fuori microfono)
Presidente: Come?
(voce fuori microfono)
Presidente: No, no, qualcuno mi ci resti per costituire l’ufficio, noi dobbiamo costituire l’ufficio. Come si fa?
Avvocato Bertini: Presidente, io alle tre oggi non posso.
Presidente: Mah, scusate, non è che si fa il rinvio solamente per l’avvocato Filastò. La Corte si aggiorna… Mah quante volte abbiamo il vostro comodo, o ragazzi miei! Questo… Avete fatto quello che volete, si fa… non lo so. Allora a questo punto devo dare un quarto d’ora all’avvocato Filastò. Credo che siamo in giorni di pace, facciamo la pace fino in fondo, alle tre ci faremo gli auguri, tranquillamente, credo non ci sia. . . è una cosa volante, due minuti. Non credo che l’avvocato… l’avvocato Filastò, se fa la memoria non credo che vorrà parlare ancora.
(voce fuori microfono)
Presidente: Appunto. Due minuti, costituiamo l’ufficio, ci … e basta e andiamo via.
P.M.: Va bene.
Presidente: Bene. Okay, grazie.

23 Dicembre 1997 44° udienza processo Compagni di Merende

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