Il 23 Dicembre 1997 la Corte d’Assise, dopo aver rigettato per ben due volte precedentemente analoga istanza, al settantesimo compleanno di Mario Vanni concede gli arresti domiciliari.
“la Corte d’Assise, ritenendo non sussistessero più i rischi di inquinamento delle prove, dato che i testimoni dell’accusa erano stati già tutti ascoltati, né le esigenze cautelari di «eccezionale rilevanza», disponeva gli arresti in casa con divieto di comunicare, neppure per mezzo del telefono o per via epistolare, con persone diverse da quelle che coabitano con lo stesso Vanni. E così, dopo quasi due anni di carcere, Vanni, grazie ad una apposita norma processuale, che fa esplicito riferimento all’età di 70 anni, ritornava nella propria abitazione, …” Vedi Compagni di Sangue pag. 160/218