26 Febbraio 1998, 59° udienza, processo Compagni di Merende Mario Vanni,  Giancarlo Lotti e  Giovanni Faggi per i reati relativi ai duplici delitti del MdF e Alberto Corsi per favoreggiamento.

Link a Radio Radicale per sentire l’audio delle deposizioni

Dato che le registrazioni presentano un audio non perfetto possono sussistere errori di trascrizione, nel caso se ne trovino durante la lettura contattateci per la eventuali correzioni: redazione@mostrodifirenze.com

Avv. Gabriele Zanobini

Avv. Zanobini: Più volte a proposito della posizione processuale dell’avvocato Corsi dire da parte del pubblico ministero è una posizione marginale, è una posizione che appunto è diciamo distante da quelle che sono le posizioni degli imputati principali questo per dire che certo in senso generale è un’osservazione giusta, non si può paragonare la posizione e le implicazioni che questa posizione dell’avvocato Corsi fa come implicazioni rispetto a quelle altre. Prego però la Corte di tenere presente che anche se marginale rispetto alle altre posizioni per quel che riguarda l’avvocato Cozzi è una posizione assolutamente delicata, delicatissima, perché voi sapete, i giudici popolari devono sapere, che al di là di quelle che sono le conseguenze di carattere strettamente sanzionatorio penale. Questa posizione in caso di valutazione negativa da parte della Corte ha delle importantissime conseguenze dal punto di vista professionale, non solo per quel che riguarda l’immagine che purtroppo per quello che è diciamo il sistema dei nostri media e già gravissimamente compromessa ma anche proprio in punto di conseguenze sanzionatorie per quel che riguarda appunto la sua professione, è chiaro ed evidente che una sua eventuale condanna vorrebbe significare per lui per esempio anche al limite dover cessare o temporaneamente o in modo quasi definitivo quella che è la sua attività professionale. Attenzione questo non vuole essere un argomento suggestivo per dire che la Corte la vuole soltanto significare che la sua è una posizione che merita la massima attenzione anche nell’ambito di un processo come questo in cui evidentemente ci sono altre posizioni ben più gravi, ben più clamorose eccetera. Questo perché io mi sono voluto togliere questo diciamo rospo che ho fin dall’inizio cioè che possa succedere che in questa situazione la sua posizione sia veramente ritenuta marginale anche nel momento in cui si può e si deve valutare, anche inconsciamente non diciamo appositamente. Partiamo quindi dalla requisitoria, il pubblico ministero nella sua requisitoria cioè nella prima parte della requisitoria vi ha fatto correttamente riferimento a quelli che sono i principi che si devono seguire per la valutazione delle risultanze processuali e quant’altro e ha detto per esempio ricorderete e questa è tutta la parte che questo difensore condivide, che bisogna avere uno scrupolo particolare nel momento in cui per esempio si valutano le dichiarazioni di una persona che confessa ma uno scrupolo ancora maggiore lo si deve avere nel momento in cui si valutano le dichiarazioni di una persona che confessa e che coinvolge anche altri. Esatto sono perfettamente d’accordo d’altra parte questo non è altro che un canone/non è altro che un criterio che ci viene dato dalla legge infatti giustamente il pubblico ministero ha fatto riferimento all’articolo 192, all’articolo 192 che parla proprio della valutazione della prova e che dice che “il giudice valuta la prova dando conto nella motivazione dei risultati acquisiti e dei criteri adottati” dice poi anche che “l’esistenza di un fatto” lo ricordo a me perché questo poi mi serve anche diciamo per non deviare da quello che è il tema che noi dobbiamo esaminare “l’esistenza di un fatto non può essere presunta da indizi a meno che questi siano gravi, precisi e concordanti e che le dichiarazioni rese” io prendo il caso mio “da un imputato in un procedimento connesso a norma dell’articolo 12” voi capite Lotti Corsi collegato articolo 12 Lotti nei confronti del Corsi “sono valutate unitamente agli elementi di prova che ne confermano l’attendibilità” e quindi il quattro dice poi anche che lo stesso per quel che riguarda il reato collegato. Quindi giustissimo questo riferimento del pubblico ministero come altrettanto giusto è l’altro differimento del pubblico ministero in punto di valutazione della prova, vale a dire ricordate quando il pubblico ministero vi ha detto ed il sottoscritto vi ripete che la formazione della prova avviene in dibattimento e che questa formazione è fatta soprattutto in funzione anche questo per legge ed in relazione al contraddittorio vale a dire che la valutazione delle dichiarazioni e delle persone che siano imputati o che siano testimoni deve essere fatta complessivamente in funzione di quelle che sono le loro dichiarazioni rese in punto di esame nella fase di esame cioè dell’interrogatorio da parte del pubblico ministero e nel momento in cui invece c’è il controesame vale a dire nell’interrogatorio del difensore del presidente delle altre parti e quindi giustamente il pubblico ministero diceva “ognuno ha la possibilità di incidere sulla formazione della prova” il nostro ordinamento prevede che questo venga fatto nel contraddittorio delle parti come è successo poi il pubblico ministero analizzando la posizione del Lotti dice che bisogna stare attenti prima di tutto a capire la persona e poi bisogna stare attenti alla valutazione di quello che lui dice in relazione a quella che è la sua personalità, giustissimo anche questo non vale solo per Lotti vale per tutti gli imputati poi testimoni, vi ha ricordato anche che, ed anche su questo il difensore è d’accordo sempre a proposito del Lotti, che bisogna non dimenticare quindi tenere presente quella che è la sua caratteristica diciamo ontologica cioè che lui sempre distingue nettamente nelle sue dichiarazioni fra quello che lui ha visto direttamente/personalmente e quello che invece riferisce per sentito dire e a questo proposito il pubblico ministero lo ha definito anche onesto in questo, io la so così, così mi hanno detto se è vero io non lo so chiedetelo a loro e vi ha anche fatto rimarcare come sia irremovibile nel momento in cui il Lotti riferisce cose che ha visto, fatti ai quali ha partecipato mentre fino a parlato fra virgolette alla tortura mentre non è altrettanto irremovibile nel momento in cui riferisce il sentito dire. Dice poi anche che per quel che riguarda la valutazione delle dichiarazioni del Lotti bisogna stare attenti a non cadere in un errore nel senso che bisogna non prendere per contraddizioni quelle che in realtà contraddizioni non sono perché? Perché dice dobbiamo tenere presente che le dichiarazioni del Lotti sono dichiarazioni che si sono sviluppate per gradi ed ha parlato testualmente quindi di dover tener presente che nelle sue dichiarazioni c’è una evoluzione e che quindi non si può considerare contraddittorio per esempio quello che ha detto una prima volta nella fase delle indagini preliminari rispetto a quello che poi ha detto nelle fasi successive e quindi questo dice di tenere presente. Poi ricorda che anche questa situazione l’aveva evidenziata anche ad un certo momento dell’istruttoria dibattimentale anche lei presidente. Ecco dico però per obiettività e per completezza diciamo di informazione e in relazione alla personalità ed in funzione anche della valutazione delle dichiarazioni del Lotti che si dice onesto, che si dice persona semplice insieme al Pucci e che quindi le sue dichiarazioni vanno prese in funzione di questa semplicità, ha parlato mi pare di soggetti elementari, dico però mi pare che si debba anche dire a questo proposito quello che il consulente tecnico del pubblico ministero appositamente nominato perché riferisca sulla personalità del Lotti vale a dire sulla sua capacità si diceva all’epoca di testimoniare cioè vale a dire di rendere dichiarazioni a detto sempre a proposito del Lotti perché in qualche modo completa ma un po’ anche contraddice quello che ha detto il pubblico ministero e io ve lo ricordo leggendo testualmente quello che ha detto sul punto il professor Fornari “perché lui quando non sapeva come cavarsela chinava il capo e incominciava a parlare dei suoi mali perché è la sua strategia, insomma di fondo è questa no? Quando ho messo con le spalle al muro, si fa per dire, quello che lui ritiene essere messo con le spalle al muro di fronte a una situazione del genere lui abilissimamente riusciva a non so a sorridere, a girare la faccia e a rifugiarsi nei suoi mali. Sì lui ci ha fatto capire molto bene che la situazione così gli andava bene insomma cioè ha capito di essere un privilegiato, si infatti lo ha detto lo ha fatto capire chiaramente che aveva capito benissimo portato avanti e indietro protetto, coccolato ben servito, ben seguito da noi stessi, insomma voglio dire non ci voleva molto per capire che era una situazione in cui lui si trovava perché aveva detto alcune cose.”, io credo che non sia un fuor d’opera ricordare anche queste considerazioni perché credo che anche queste non possono non essere prese in considerazione nel momento in cui si fa la valutazione di quello che Lotti ha detto, ho quasi finito ma c’è ancora proprio preciso “e questo mi è stato ripagato il premio è stato che non sono in galera” ancora diceva Lotti questo lo riferisci Fornari ma lo diceva Lotti “io sono uno che sa regolarsi e giocare” ci ha detto quello che ha voluto darci con estrema abilità con quella astuzia che può avere l’uomo, il contadino no? Che però ha un’esperienza di vita che batte magari quella dell’intellettuale, sa benissimo come si gioca con le persone che lo accompagnano, con i periti quando si è nella stanza e si fanno gli esami, quando si è fuori dalla stanza si fanno le quattro chiacchiere. Allora questo per dire che ricordiamocelo un attimino l’atteggiamento del Lotti specialmente nel contro esame perché il pubblico ministero ha detto che è una persona che non ha reazioni è una persona mite e che lui ricordava a proposito del Lotti una sola reazione quando cioè il Lotti, non ha detto questa parola la dico io ma era senz’altro la sintesi del suo pensiero, quando era infastidito da domande che venivano ripetute e ripetute come a dire ingiustificatamente, tutt’al più si è arrabbiato qualche volta se gli sono state fatte nel contro esame qualche domanda ulteriore su cui aveva già risposto, una sola volta ha detto “basta qui mi confondete io non ne voglio più sapere” l’unica reazione al caldo che gli ho visto fare. Ora siccome io ricordo che nel mio controesame effettivamente io gli ho ripetuto le domande e mi è stato fatto anche presente, gliel’ho ripetute e ripetute perché evidentemente ritenevo in quel momento che così si dovesse fare per avere poi quel risultato che poi vedremo e che quindi io ritengo fosse giusto farlo. Questo è tutto quanto io avevo da dire per quel che riguarda la parte generale della requisitoria del pubblico ministero, senonché sempre sulla parte generale ma che tale può non essere considerata che quel che riguarda il mio assistito vi è ancora da dire una cosa cioè quando in questa parte generale il pubblico ministero ha fatto un riferimento che non mi è piaciuto che l’ho trovato ingiustificato, che l’ho trovato frutto di un pregiudizio ingiustificato anche questo in relazione a quelle che sono le obiettive risultanze processuali. Mi riferisco a quanto si legge nelle pagine 101 e seguenti della requisitoria udienza 2298 quando dice che vuole esaminare un aspetto non confortante sul comportamento di coloro che qualcosa sapevano e si riferisce in particolare alla testimonianza dell’orefice Zanieri, voi ricorderete che il teste Zanieri è stato sentito su una circostanza cioè di quello che si diceva nei giorni successivi all’omicidio di scopeti quindi nell’85 in un bar di San Casciano frequentato da Zanieri eccetera e anche dal Lotti e anche dal Bucci, dice a proposito dello Zanieri “al bar che frequentava il Lotti e che frequentavo anch’io si era detto l’aveva visto anche il l’aveva detto anche il Lotti che quella sera lui Lotti era passato da quella piazzola” dato obiettivo, evidentemente io a questo punto l’ho dovuto sceverare molto a fondo perché in questo momento il pubblico ministero coinvolge anche il mio assistito e allora io mi sono andato a rivedere le dichiarazioni dello Zanieri se per caso queste dichiarazioni fossero in questo senso. Appuntatevi nella memoria “l’aveva detto anche il Lotti che quella sera lui Lotti era passato da quella piazzola” eh lo Zanieri poi dice “è una persona più seria probabilmente degli altri” alla fine dice “sì l’ho visto lo so sì l’ho sentito dire del Lotti ma l’ho sentito dire molto bene nel bar” ma chi lo diceva? “mah lo dicevano tutti” e fa l’elenco di quelli che sono, appuntatevi molto bene anche questo “ma lo dicevano tutti” e poi l’elenco di tutti e se voi leggete quel verbale dice sempre il pubblico ministero in quell’elenco ecco la cosa che io non accetto perché non è vera, perché non è corrispondente alla risultanza processuale, in quell’elenco vi sono gli amici di loro, c’è il segretario dell’avvocato Corsi, c’è l’avvocato Corsi, sono tutte persone che questo discorso del Lotti che era passato di lì l’hanno sicuramente sentito come l’ho sentito io, quindi questo il pubblico ministero lo riferisce allo Zanieri quando io l’ho sentito ho detto Santa Madonna allora il coinvolgimento del mio assistito è fino dal primo giorno e fino dal bar, andatelo a chiedere a voi cioè lo Zanieri ha il coraggio sia pure tardivo di verificare questa circostanza lo dicevano tutti, l’abbiamo sentito tutti, voi tutti l’avete negato, hanno fatto gli orecchi da mercante eccetera e quindi lo Zanieri è una persona onesta “andatelo a chiedere a loro non vi dovete accontentare di me lo sappiamo tutti” lo ripete eh “l’abbiamo sempre detto io sono meravigliato sempre a dire che gli altri non lo dicono comunque io l’ho detto e questa è la verità”. Zanieri sommarie informazioni testimoniali del 24 1 96 alla polizia nel fascicolo perché è servito per le contestazioni dice “vengo invitato a ricordare le persone che come me frequentavano il bar” quindi si fa prima un discorso “chi è che frequentava il bar? C’è l’elenco, nel quale elenco c’è anche l’avvocato Corsi ed il segretario dell’avvocato, poi si chiede se può richiamare alla memoria i discorsi che si sentivano fare nel bar dopo la scoperta lui testualmente dice “io ho sentito commentare il fatto ma non posso riferire alcun discorso specifico, invitato a ricordare meglio rammento di aver sentito qualcuno dire di essere passato casualmente sulla strada degli scopeti la sera del delitto”, voi capite che un conto è passare sulla strada degli Scopeti ed un conto è dire che qualcuno è stato nella piazza, questo discorso l’hanno fatto diverse persone ed anche il Lotti, Zanieri al dibattimento su questo punto giustamente pressato dal pubblico ministero che voleva approfondire il discorso di chi aveva riferito questa circostanza, lei ricorda di aver sentito pagina 27 delle dichiarazioni dibattimentali “Zanieri ha sentito nel bar a qualcuno degli avventori o da qualcuno di specifico che la sera? Sì l’ho sentito io qualche giorno dopo non la sera, gliel’ho detto che non mi ricordo bene ma qualcuno l’avrà detto” e poi qui lui dice non il Lotti poi dopo invece giustamente ha contestazione pubblico ministero ricorda che l’ha detto anche il Lotti “l’ha detto qualcuno che era lì che il Lotti si sarebbe fermato però sono voci di bar” ecco dice il pubblico ministero domanda “le voci di bar però lei ha potuto sentire da qualcuno delle persone che abbiamo indicato finora?” ha fatto dire che fra gli avventori c’era anche l’avvocato Corsi ed altri clienti eccetera Zanieri “no dalle persone no, da loro no, l’ho sentito dire da qualcuno nel bar da chi di preciso non lo so” insiste il pubblico ministero “probabilmente anche da qualcuno di questi indicati o non è in grado di dirlo?” “no non sono in grado di dirlo” e allora voi vedete che quanto vi ho prima letto e che il pubblico ministero nella sua requisitoria attribuisce allo Zanieri non è esatto. Mi pare che quindi qui allora veramente se questo è non si possa se non facendo una illazione gratuita, giuridicamente inaccettabile, che quelle persone avventori del bar, perché anche questo si è detto, per carità si è detto non generalizziamo non tutto il paese di San Casciano ma quegli avventori si sono degli omertosi, hanno quello omertà che con amarezza lui constata esservi stata anche in questo caso e che invece quindi riteneva caratteristica di altre zone del nostro paese. L’avvocato Pozzi non è un omertoso e vedremo anche in seguito che veramente questo si può dire. Passiamo quindi alla requisitoria del pubblico ministero strettamente relativa alla posizione del mio assistito, una piccola premessa il reato contestato all’avvocato Corsi è quello di favoreggiamento per si dice testualmente “perché con dichiarazioni aiutava Vanni Mario in particolare facendo quanto a sua conoscenza in merito ad una lettera inviata dal carcere da Pacciani dopo che Pacciani era indiziato dei reati attribuiti al cosiddetto mostro di Firenze tacendo quanto a sua conoscenza” e si fa riferimento come data di consumazione del reato al 15 giugno 96 che sono le dichiarazioni che il Corsi ha reso come sommarie informazioni testimoniali al dottor Giuttari e voi vedrete che per la precisione perché io credo che siano due concetti completamente diversi, una cosa è tacere tutto quello che si sa sulla lettera, una cosa è quello che ha fatto l’avvocato Corsi in concreto che si attribuisce all’avvocato Corsi in concreto avervi fatto in questo verbale circa la lettera, l’avvocato Pozzi in questo verbale non ha fatto altro che dire questo “mi viene chiesto di riferire se il Vanni nei colloqui avuti per le sue vicissitudini mi abbia qualche volta rappresentato di aver avuto minacce da qualcuno, lo posso escludere nella maniera più categorica, il Vanni infatti non mi ha mai parlato di minacce” e più specificamente in relazione alla lettera “Vanni non mi ha mai detto di aver ricevuto una lettera minacciosa” quindi mi pare che non si possa dire ha taciuto bisogna dire ha negato una circostanza il suo favoreggiamento/il suo aiuto nei confronti, questo è importantissimo, nei confronti del Vanni consiste nell’aver negato di avere mai il Vanni detto a lui di questa lettera, negato. Questo dico è importantissimo perché? Nella mia scaletta che l’ho messo in fondo ma mi torna bene di dirlo ora, perché voi capite che il reato di favoreggiamento consiste nell’aiutare qualcuno, nell’aiutare/un aiuto, allora dal punto di vista logico ma direi quasi anche del gradino più sotto del buon senso come fa il Corsi ad aiutare il Vanni negando che lui gli abbia mai riferito di questa lettera ed il pubblico ministero mi smentirà nella sua replica ma io dico/mi chiedo e sottopongo a voi, l’aiuto che Corsi avrebbe logicamente dato al Vanni sarebbe stato nel momento in cui avesse detto sì la lettera me l’ha fatta vedere, sì la lettera l’ho letta, si della lettera me ne ha parlato e che cosa c’era scritto? E che cosa gli ha detto di questa lettera? Che non c’era scritto nulla di particolarmente grave cioè confortando la versione ovviamente interessata del Vanni su questo punto, questo era l’aiuto che gli avrebbe dovuto dare, questo si poteva in questo senso parlare di aiuto, io voglio aiutare il Vanni e gli dico che quella lettera aveva il contenuto che dice lui, un contenuto innocuo, si parlava delle merende, delle figliole, eccetera ma di nient’altro, ma nel momento in cui si nega che aiuto gli si da al Vanni? Se l’avvocato Corsi invece di essere imputato di favoreggiamento fosse venuto qui come teste a riferire la stessa circostanza che gli viene contestata ma non sarebbe stato un testo a carico dell’imputato Vanni? Guarda Vanni tu fra tutte le varie bugie che hai detto hai detto anche questa, perché l’avvocato Corsi su questo ti ha smentito, a me logicamente pare così poi sapete leggendo in modo molto attento voi capirete le argomentazioni e i riferimenti soprattutto i riferimenti del pubblico ministero alla posizione Corsi con tutti i particolari, mi è venuto in mente quella commedia di Pirandello “così è se vi pare” vedrete che questo riferimento che non vuole essere retorico ma vuole essere proprio pregnante per tutto quello che dopo dirò è un riferimento opportuno ma pubblico ministero non se la deve prendere più di tanto perché così è se vi pare a lui così è se vi pare vale anche forse per me certamente io ricordando questo ho cercato di non dare una valutazione e soprattutto di non fare un riferimento che sia diciamo inficiato da una qualche soggettività, quando faccio riferimento alle risultanze processuali perché quello che è scritto si legge sicché sarebbero come le cosiddette bugie di Pinocchio avrebbero una durata minima, certamente voi come giudici che siete in una posizione diversa sia da me ma anche dal pubblico ministero diciamo dovete fare uno sforzo perché così è se vi pare, perché non sia così essere vari. Quindi passiamo alla parte che riguarda l’avvocato Corsi così come impostata dal pubblico ministero e parte da una premessa che io ho detto ma questa è la conclusione perché si dice e la convinzione che il suo comportamento volto a favorire il Vanni e perché corsi chissà come certamente ecco perché parlo di conclusione è la prima pagina della requisitoria certamente per parole dettegli dal Vanni, certamente per aver letto qualche documento, qualcosa ha annusato, qualcosa ha capito, qualcosa ha saputo, qualcosa ha inteso. Quindi dice dobbiamo essere sicuri che qualcosa sapesse per poter essere sicuri che ha commesso il reato e questo è un principio ed un’affermazione che io condivido e allora poi parla di andare a vedere gli elementi obiettivi per dire che l’avvocato Corsi qualcosa sapeva, vediamo cosa sapeva e cosa è provato che sapesse e poi cerchiamo di capire perché ha taciuto. Il perché ha taciuto poi però lo prova subito perché dice il perché ha taciuto mi sembra sia evidente da quello che ho detto finora, io non l’ho capito, nel caso in cui trovassimo le circostanze a monte. Attenzione mi viene in mente ora lo dico ora, qui c’è una contraddizione se il pubblico ministero mi consente perché dopo avere praticamente dato per certo perché ha taciuto poi voi ricorderete ma ve lo ricordo io perché ve lo leggo pagina 136 della parte finale della sua requisitoria quando in sostanza in quest’ultima parte il pubblico ministero da diciamo un po’ la definizione degli imputati ricorderete Vanni vecchio qui e là sottosopra e poi Corsi come lo definisci un sicuro, e questo non è il punto che mi interessa mettere in risalto ora, quanto inspiegabile allora si è provato per chi ha taciuto perché poi si deve dire inspiegabile, inspiegabile, in realtà io credo che qui abbia fatto un riferimento esatto perché se si ricostruisce la posizione Corsi come l’ha costruita il pubblico ministero se non ci si vuol contraddire con quello che sarebbe il movente che invece prima ha detto e che vedremo in realtà anche quello essere assolutamente ingiustificatamente fatto riferimento a questo perché non solo non provato ma perché è stato provato il contrario, mi riferisco al movente dell’amicizia, voi lo ricorderete l’avvocato Corsi ha favorito Vanni perché era di lui amico, intimo amico, vedremo dopo come e perché e se lo era e se questa affermazione è giustificata da quelli che sono gli elementi obiettivi in atti. Quindi inspiegabile favoreggiatore, ritornando alla requisitoria, quindi lui dice che qualcosa hanno annusato, qualcosa ha saputo, eccetera e non si capisce dice perché se tutti l’hanno vista no via no se tutti l’hanno vista la lettera eh e diamo la prova che ne ha saputo qualcosa anche Corsi perché il Corsi è l’unico che la nega, no diciamo tutti l’hanno vista la lettera non l’ha vista nessuno, la lettera riferisce il Lotti di averla contraddicendosi ma lasciamo stare quel che qui bisogna andare per gradi prendiamo l’ultimo grado/l’ultima fase nell’estremo dell’evoluzione quando dice ho visto soltanto la busta non c’è un’altra persona al di là del Lotti che dica di aver visto la lettera, non lo dice il Nesi, non lo dici il Vanni Paolo, non lo dice la Bartalesi Francesca, non lo dice la Bartalesi Alessandra, non lo dice il Ricci Walter di averla vista e poi come elemento obiettivo dice “il Corsi ha taciuto” abbiamo visto che non ha taciuto ma ha negato dice ma sull’esistenza della lettera che c’è qualche dubbio? Per carità di te nessun di Dio ma perché il Corso ha negato l’esistenza della lettera? È questa l’accusa che viene rivolta al Corsi di avere negato l’esistenza della lettera? Non mi pare tant’è che noi abbiamo fatto nessuna domanda, ha negato che il Vanni gli avesse parlato in un qualche modo di questa lettera, l’esistenza della lettera noi la diamo per pacifica quindi non è un elemento obiettivo che può essere portato a carico per dimostrare che Corsi ha detto una bugia, l’esistenza della lettera. E poi dice il pubblico ministero secondo elemento obiettivo le date, attenzione sulle date perché le date servono per capire se Corsi ha detto o meno la verità o se abbiamo tutto il motivo di non crederlo, benissimo/perfetto e poi dice un altro dato sempre però nell’ambito delle date perché poi nell’ambito di questo secondo importantissimo argomento lui inserisce diciamo i riferimenti alle dichiarazioni di tutti diciamo i testi che sono stati sentiti in pratica su questa lettera e sui rapporti fra il Corsi e il Vanni, dice, è un altro dato sicuro che il Vanni era preoccupato per questa lettera, era ansioso eccetera l’hanno detto i vari testimoni, anche questo è pacifico anche su questo il difensore è d’accordo, ma anche questo non è mica un elemento obiettivo che può essere posto a carico del Corsi in punto di sua credibilità, mica si contesta al Corsi di aver detto che il Vanni non era preoccupato, il Corsi l’ha anche detto “era preoccupato sì, è venuto da me mi diceva era scocciato, era ansioso, era impaurito come no” quindi questo no ecco e qui nell’ambito delle date poi si comincia a parlare dei testi che coinvolgerebbero l’avvocato Corsi che metterebbero con le spalle al muro l’avvocato Corsi e si comincia con il teste Ricci Walter il quale dice il pubblico ministero stranamente è quel cugino che piano piano dimostra di saperne tante, questo stranamente non l’ho capito molto ma comunque forse stranamente sul fatto che dimostri di saperne tanto non lo so poi e quindi qui comincia subito mi disse che aveva ricevuto una lettera (salta l’audio fino a 49.40) lo dice questo del 95, conviene fare il collegamento con che cosa? Con quello che su questo punto non una supposizione ma un’affermazione che hanno fatto dei testimoni, mai citata dal pubblico ministero, ve lo ricordate il teste Fusi che venne qui a parlarci delle cene? Ma è venuto qui anche a parlarci di questa di questa faccenda, il teste Fusi ci ha detto che dopo quella famosa cena del 19 luglio del 90 non ricorda bene se ad agosto o a settembre l’incontro Vanni sempre nella solita piazza, sempre sotto il solito orologio e Vanni gli disse settembre 90/ottobre 90 comunque dopo il luglio 90 “meno male hanno messo uno dei nostri” chi è che gli aveva messo uno dei nostri? Il solito Montecchi segretario di AN della sezione di San Casciano, la stessa cosa la dice il Leoncini, la stessa cosa la dice l’avvocato Corsi facendo nome e cognome che coincide con quello che era il primo difensore del Vanni, circostanziando anche che in quel periodo quando ancora non era stato nominato perché sul punto ha ragione il pubblico ministero cioè il riferimento in questo senso è esatto ma attenzione perché c’è un’insidia, è esatto soltanto fino ad un certo punto cioè come dato temporale di nomina ufficiale dell’avvocato Pepi che coincide ovviamente con l’arresto del Vanni 13 Febbraio 96 se non sbaglio. Dice il Corsi “eh si era lamentato con me il Vanni perché gli aveva dato 800.000 lire e poi gli aveva fatto nulla” non gli aveva fatto nulla perché appunto aveva soltanto sentito un lamento/le lamentele del Vanni ma ancora una attività pratica dell’avvocato da fare non c’era stata perché ancora il Vanni non era inquisito. Ma scusate si vuol portare come argomento di non credibilità del Corsi dicendo che ha detto una bugia è c’è un riscontro temporale e documentale preciso perché la nomina è del 91? Signor presidente, signori giudice alatri ma anche signori giudici popolari ma io credo che questa è un’esperienza assolutamente comune, chi può dire che vi è un rapporto con l’avvocato solo quando c’è una nomina ufficiale? Si può dire che invece un rapporto con un avvocato si può stabilire anche prima che venga depositato in tribunale una nomina ufficiale? Io penso di si, quante persone vengono da noi prima che scoppi la bomba come si dice in gergo “avvocato mi può succedere questo” oppure “avvocato non è ancora successo nulla ma mi fanno questo” non si sente in questa fase di andare da un avvocato? Pubblico mistero questa è una massima di esperienza che lei immaginavo conoscesse. Allora ritornando a Ricci dico questo Ricci poi a proposito dell’avvocato Corsi al dibattimento ha detto una circostanza in una maniera talmente precisa, non significativa più di tanto intendiamoci, ma una circostanza talmente in modo preciso dalla chiarezza dei fatti lasciare esterrefatti, voi ricorderete di quando come un fulmine a ciel sereno tant’è che ci fu anche in reazione un commento del pubblico ministero “oh Ricci lo vede che finalmente le dice le cose” e qual è questa circostanza? Di aver visto una o due volte l’avvocato Corsi parlare con Vanni in piazza sotto l’orologio in che periodo? 1/2 giorni dopo che lui mi aveva Vanni, lui Vanni, mi aveva parlato della lettera. Santa Madonna siamo mi pare all’urgenza del luglio del 97 e per la prima volta nel luglio del 97 ricorda una circostanza così precisa dell’anno 91, del settembre 91, era settembre e pioveva dice anche, il disgraziato del difensore che cosa deve fare? La deve valutare come la deve valutare la Corte questa attendibilità, attenzione mica voglio dire che questo teste è un teste falso perché non tutte le volte che un teste non è preciso sconcerta non è detto che sia falso, tante sono le personalità delle persone, i caratteri, voi saprete anche per averlo sentito dire quello che riconosce il famoso riconoscimento non c’è niente di più pericoloso del riconoscimento che poi in realtà non è riconosciuto nulla e la certezza/la sicurezza con cui alcuni testi riconoscono delle persone e quindi bisogna valutarla questa personalità del Ricci, come la si valuta? Andando a vedere tutte le sue dichiarazioni, io credo che per quel che riguarda il Ricci non si debba fare lo stesso discorso del collaborante Lotti cioè per gradi, l’evoluzione eccetera, Ricci è un teste quindi voglio dire se ci sono delle contraddizioni queste contraddizioni prendiamole per quelle che sono, se ci sono delle circostanze sconcertanti prendiamole per quelle che sono, per la sua valutazione. Allora lo dice quindi al dibattimento per la prima volta, anche questo non ve lo dimenticate della lettera il Ricci ne parla per la prima volta nel 95, nell’interrogatorio del 27 novembre 95, il Ricci è quel parente stretto del Vanni e si dice bisogna chiedere, è un parente del Vanni sa tutto del Vanni, nel 95 evidentemente riferendosi alla circostanza del 91 “l’ho visto due volte, me ne ha parlato il Vanni” si riferisce al 91 ma il Ricci nel 91 viene sentito, il Ricci nel 91 viene sentito il 5 novembre 91, il 5 novembre 91 il Ricci racconta tutto quello che sa del Vanni, dei rapporti fra il Vanni e Pacciani eccetera, delle loro abitudini e di tutto quanto e non parla della lettera. Si dice, prevengo la osservazione anche interiore se non espressa, non gli era stato chiesto, giusto, il Ricci viene sentito però anche il 13 novembre del 91 tutti i verbali agli atti perché serviti per le contestazioni ed anche qui è diciamo molto analitico, attenzione dice anche che appunto lui aveva visto il Vanni spaventato/timoroso ma perché dice il Pacciani era uno che metteva timore e quindi dice da una parte gli piaceva andare insieme a mangiare dall’altra no, e poi ad un certo momento al Ricci Walter il 13 novembre 91 si fa questa precisa domanda “sa nulla lei di una lettera?” risposta “a me il Vanni non ha mai detto di aver ricevuto lettere dal carcere dal Pacciani” questa volta la domanda gli è stata fatta e questa volta il Ricci ha negato nel 91. Poi dice anche di aver visto il Vanni in paese che si lamentava perché veniva convocato, perché c’era qui e là ed il sotto sopra e quindi come vedete ecco ed allora che cosa si deve pensare del Ricci al dipartimento quando su queste circostanze circa di dire dice altre cose? Questa domanda bisognerà farsela in punto di attendibilità, io credo che voi ve la dobbiate fare. Comunque vedete come mi torna bene ricordare anche l’ha fatto tante volte il pubblico ministero Presidente lo cito una volta anch’io posso fare e quando lei non a proposito del Ricci però a proposito mi ricordo proprio del Lotti che lo invitava a dire la verità e disse “Lotti perché quando uno dice la verità non ci si contraddice quindi dica la verità” se lo ricorda vero? Io ho visto il verbale, perché questo è un principio logico e giuridico di comune buon senso che non c’è bisogno di aver letto codici per saperlo, allora il Ricci come avete visto ha questa evoluzione e quindi mi pare logica la reazione del difensore quando sente questa circostanza e gli dice ma scusi dici ma ho come mai oggi perché il pubblico ministero aveva commentato oh finalmente ma quasi acquistandosi di questa verità ed il difensore ovviamente no vuol vedere se questa è una cosa che può essere ritenuta vera per quello che vale perché vedere Corsi e Vanni parlare a San Casciano sotto l’orologio non vorrà dire più di tanto perché voi non è che avete sentito dire da Ricci che il Corsi a San Casciano non fermava nessuno, non voleva parlare con nessuno, era un orso che evitava tutti, avete la prova contraria e quindi dico la valenza è questa però dico sempre siccome gli è stato dato un peso ben preciso/elemento obiettivo eccetera e quindi ma pagina 36 dell’interrogatorio dibattimentale del Ricci, scusate quello a pagina 38 “ha visto Ricci ci si arriva eccetera …” e poi qui c’è un insidia nella trascrizione delle registrazioni bisogna stare un momentino attenti perché il pubblico ministero cito testualmente nel fare la domanda a Ricci la pone così “poi di questo episodio che ne hanno parlato della lettera Vanni e Corsi il Vanni gliene ha più parlato?” No c’è un’inesattezza, una domanda mal formulata, perché il Ricci non ha mai detto che Vanni e Corsi aver saputo abbiano parlato della lettera, voi avete visto tutto il resto e quindi qui evidentemente un lapsus del pubblico ministero che va sottolineato e poi immediatamente dopo io ne riscontrò un altro lei ricorda se in questa occasione ma non è per fare polemica con il pubblico ministero ma è soltanto per dire quello che veramente appunto il Ricci ha detto “Lei ricorda se in questa circostanza in cui Vanni e Corsi in piazza parlavano della lettera? No” ma attenzione perché questo è importantissimo per la valutazione del testimone “c’era anche Lotti nei pressi o nelle vicinanze?” Ricci non risponde, ma signor pubblico ministero io non ho mica detto che Lotti e Vanni parlavano che Corsi parlavano nella piazza” risponde dando per scontato quello che aveva detto il pubblico ministero circa la lettera “ma ci sarà stato poi se non c’è stato” ci sarà stato cosa? Il lotti nelle vicinanze mentre Vanni e Corsi si parlava lo si vuol riferire ai Ricci? No non è così. Poi circa sempre l’attendibilità si domanda “ma il giorno dopo due giorni ha più parlato con il Vanni? Gli ha mai detto se aveva parlato della lettera con Corsi? No” e poi c’è il contro esame in cui evidentemente è questa diciamo anche se in questo modo poco significativo attendibilità del Ricci viene un po’ in essere perché appunto alle mie domande “ma lei ha visto in piazza a San Casciano non ci parlava nessuno? Ci parlava soltanto il Vanni ed il Corsi? No, tutto il paese” il Corsi parlava con tutto il paese, anche lei ed anch’io, che circostanza significativa è questa, questa circostanza sarebbe significativa se invece di essere a San Casciano dove qui di tutti i giorni da quarant’anni a questa parte avvengono queste cose avesse visto in un altro paese soltanto Vanni ed il Corsi parlare, sono andati in un altro paese, io non avevo mai visto il Corsi parlare col Vanni in un altro paese ma a San Casciano è una cosa normale che significato gli si può dare alla cosa? Normale di tutto il paese, dei Ricci che parla col Corsi, ecco quindi io credo che quella affermazione di dire che un giorno o due dopo quando il Vanni gli aveva parlato della lettera vedere il Vanni e il Corsi la si debba valutare correttamente in questa maniera, non in altra perché se si valuta in un’altra maniera quantomeno si forza. Poi il pubblico ministero a proposito delle date perché vi dico subito sennò magari poi non capite il mio proseguire in questo momento, l’argomento è quello delle date ed il pubblico ministero fa questo ragionamento, tutti certi signori testi collocano le paure del Vanni e i discorsi del Vanni a loro della lettera nel 91, questo per poi dire che l’avvocato Corsi è un bugiardo quando parla di questa lettera nell’anno 90, vedremo che l’avvocato Corsi tutto fa fuorché collocare la lettera nell’anno 90 tutto fa fuorché collocare le lamentele sulle perquisizioni/sugli interrogatori eccetera del Vanni nell’anno 90, il Corsi è veritiero riscontrato, obiettivamente riscontrato. Poi appunto dice vedete com’è il nome preciso il Ricci parla anche appunto 2 giorni dopo nel pomeriggio eccetera, sconcertante, poi parla di un altro testimone sempre a proposito dell’altra cioè della Bartalesi Francesca che riferisce anche lei che lo zio con lei si lamentava della lettera di minacce dal Pacciani, nulla questio sulla parte di Francesca ha fatto un riferimento esatto, ecco puoi farla della Bartalesi Alessandra come altra teste di riscontro negativo sul Corsi/sull’attendibilità dei Corsi, attenzione perché anche qui c’è un insidia, il difensore ha visto un insidia grossa, disse “un giorno in piazza sentii mio zio Vanni e lotti che parlavano dell’avvocato Corsi, io ero andato a prendere la macchina quando arrivai ebbi l’impressione che abbassassero il tono della voce” cioè la Bartalesi per qualche motivo che noi non sappiamo colloca anche lei questo atteggiamento quasi carbonaro, non si capisce, perché fra Vanni e Corsi cioè vale a dire cosa vuol dire? Sta parlando del 91, io ho inteso che lo colloca anche lei nel 91 e allora vediamo se è così basta prendere non c’è bisogno nemmeno di interpretare signori della Corte basta leggerlo, prendiamo le dichiarazioni della Bartalesi le dichiarazioni della Bartalesi e vi ricordo ancora una volta quel principio detto dal pubblico ministero su come si forma la prova dal contraddittorio, dall’esame ,dal controesame, quindi non si può cioè dire che la Bartalesi nell’esame ha detto una cosa quella è vera e se poi l’ha smentita nel controesame la smentita non è vera, la valutazione deve essere complessiva e deve essere convincente il teste dall’esito della valutazione complessiva anzi direi che senza tema di smentita la valutazione è esatta quanto si è visto che come ha resistito la teste nel contro esame. Allora la Bartalesi cosa dice sul punto? Pagina 54/55 domando io “lei ha detto che una volta ha sentito dal Vanni nominare l’avvocato Corsi? Sì una volta l’ho sentito non so in relazione a che discorso perché non sentii che dicevano. Ecco si ricorda l’occasione? Cioè il posto, l’anno?” L’anno era sempre il 95, è chiaro perché è un dato obiettivo che la Bartalesi prima del 95 non frequentava ne il Vanni ne il Lotti e da anche la spiegazione perché lo zio beveva sempre, allora per quel che riguarda la Bartalesi come si può dire anche la Bartalesi come elemento temporale e mi dice lo dice nel 95 e quindi il Vanni ed il Corsi anche se questa siamo sempre nelle impressioni eh signori della Corte non dimenticate che finora sono tutte supposizioni, son tutte impressioni, è un’impressione poi sbagliata e lo dice del 95, sbagliata perché? Intanto onestamente domando io “ma sì senti nominare questo Corsi un attimo solo ma non mi resi conto neanche cosa disse, ma è una sua impressione che quando è stato nominato l’avvocato Corsi sia stato abbassato il tono della voce?” volevo vedere se effettivamente c’era questo aspetto carbonaro oppure no, dice “sì è un’impressione” e io voglio essere sempre più sicuro “cioè è una sua impressione? Ebbi l’impressione io. Quindi è una sua impressione? È una mia impressione.” ancora “non è che in effetti parlavano a voce più alta e poi lei ha avuto questa impressione” pagina 55 “ho avuto questa impressione si” vuol dire sbagliata perché quello che dice dopo vuol dire che era sbagliata “perché si fidavano insomma parlavano liberamente davanti a me” quindi ammette che era la sua impressione ma che era sbagliata che cioè non c’era tono carbonaro, non c’era tono di voce abbassato perché lei non sentisse, perché non c’era bisogno perché parlava liberamente davanti a lei, lo dice la Bartalesi. Io credo dovevo necessariamente capirlo così perché poi il pubblico ministero conclude “vedete quindi tutti questi familiari dicono l’esistenza della lettera, ci parlano del contenuto e la collocano nel tempo” e questa conclusione me la fa dopo che appunto aveva parlato della Bartalesi, no la collocazione del tempo della Bartalesi non è esatta. Poi sempre la Bartalesi, io credevo che questo punto veramente non mi aspettavo che il pubblico ministero lo prendessi in considerazione per due ragioni una di diritto ed una di fatto. Il punto di quando malauguratamente questo difensore sicuro che non poteva dire diversamente da quello che si aspettava fa alla Bartalesi, Bartalesi Alessandra, la domanda se era a conoscenza dopo avergli domandato se era a conoscenza quali erano i rapporti fra il Vanni ed i Corsi e la Bartalesi dice “m’hanno detto che si conoscono” la Bartalesi era parente stretta sa tutto del Vanni come dice il pubblico “m’hanno detto che si conoscono in paese ma nient’altro” e quindi gli domando “lei per caso siccome appunto si trattava di dimostrare che fra Vanni e Corsi non c’era nessun rapporto di amicizia a proposito del quale voi ricorderete che non solo i testi portati dalla difesa Fusi, Leoncini e l’altro che non mi ricordo come si chiama ma gli stessi testi portati dal pubblico ministero vale a dire Zanieri, Ricci sul punto, Vanni Paolo, tutti hanno escluso che vi fossero rapporti di amicizia fra Vanni e Corsi e allora quindi siccome ero sicuro perché appunto il mio cliente ha detto che “a casa del Vanni a mangiare a cena ma che si scherza davvero? Ma che vogliamo scherzare sul serio” gli fa malauguratamente la domanda se era a conoscenza che se Corsi alla mai andato a cena a casa dello zio Vanni e lei risponde “si ho sentito dire che c’è stato” ed difensore osserva “si?” meravigliato, Bartalesi “si l’ho sentito dire che c’è stato” “da chi?” faccio io, Bartalesi “mi sembra credo dalla sua moglie, dalla Luisa” “è sicura” “mi sembra una volta ha detto di sì” allora intanto sicurissimamente fra il “mi sembra e poi quelle cene e poi il fatto che il Corsi sia andato a cena quelle scene folcloristiche del Vanni se per caso la zia l’avesse detto, gliel’ha sicurissimamente detto, con riferimento a quindicenne di tutto il paese folcloristiche di cui voi avete conoscenza. Allora il pubblico ministero invece su questo cosa dice? Perché qui è pesante, su questa circostanza il pubblico ministero è pesantissimo, sembra quasi che sia la risultanza più rilevante delle della responsabilità del Corsi, quindi dice anche qui guardate buffo siamo in una situazione in cui la Bartalesi ci dimostra credibile o non credibile, vero o non vero, questo io non l’ho capito, è tutto da valutare, quindi sembrerebbe che giustamente la prendesse per quello che vale, per un mi sembra riferito invece poi dice “altro che signor avvocato, altro che Corsi ci dice che andava a San Casciano una volta ogni tanto per motivi di lavoro qualche volta andava al bar” pagina 105 della sua requisitoria “la Bartalesi che lo colloca addirittura a casa di Mario invitato da Luisa o a pranzo o a cena” la Luisa nessuno l’ha portata qui per chiedervi, nessuno ha detto se la portate glielo chiederemo anche il difensore di Corsi mi sembra che abbia lasciato perdere, eh no signor pubblico ministero come faccio a lasciar perdere? Articolo 195 del codice di procedura penale terzo comma, istanza in atti perché nel momento in cui una teste mi viene a dire “l’ho sentito dire” a parte che non è neppure in questi termini e quindi dico subito ho capito perché la Corte non ha accolto la mia istanza cosa che sicuramente avrebbe fatto se questa Bartalesi Alessandra avesse detto “sono sicura che la Luisa me l’ha detto” perché anche se la Luisa non vuol venire voi sapete che la Corte può anche stabilire l’accompagnamento se è una circostanza importante, comunque non è vero che il difensore ha lasciato perdere come per dire siccome aveva paura questa circostanza la voleva tenere sotto la cenere, no davvero, semplicemente io l’ho fatta tanto è vero che prosegue poi lettera morta nessuno ha fatto questa verifica, si vede che nessuno ne aveva interesse e qui io sono rimasto un pochino meravigliato francamente cosa significa che nessuno aveva interesse ma perché il pubblico ministero non deve avere lo stesso interesse su questo punto del difensore riguardo un teste? Sconcertante ed io qui ho bisogna che mi dica non spetta a me verificare, ma come non spetta a te verificare? Spetta a te come spetta a me l’attendibilità di un teste, io ho il dato, quale dato? Questo dato? Che dato è? In questo processo di una Bartalesi che non vedo perché non la devo credere. Quindi attenzione c’è un rapporto Vanni Corsi con questi parenti Ricci e Bartalesi che lo dipingono come un rapporto stretto, il Ricci che c’è lo dipinga come un rapporto stretto non risulta da nessuna parte, il Ricci non dice mai che il rapporto è stretto, dice su mia specifica richiesta si conoscevano andavano al bar a prendere il caffè punto e basta, la Bartalesi dice che ugualmente lei si conoscevano, non è il rapporto che ci ha voluto dipingere il Corsi, c’era un rapporto si e no, un rapporto signor avvocato, era un signor avvocato che si portava a casa del cliente a mangiare quindi che fosse un’amica, attenzione capite perché io mi soffermo su questa circostanza quando leggo queste cose? Quindi che fosse un’amica oltre che un rapporto cliente difensore è un elemento fortemente acquisito al dibattimento. L’ultimo mio intervento sulla testimonianza della Bartalesi e precisamente in questo senso, presidente pagina 57 io che lascio fare eccetera eccetera “presidente io non ho altre domande se non chiedere che venga sentita la moglie dei Vanni Mario su questa circostanza” e poi si passa sempre lui il pubblico ministero costruisce così nell’ambito delle date per smentire il Corsi perché poi arriva all’assunto finale di dire che la responsabilità del Corsi si ricava anche dalla sua difesa, quindi guardate questo, abbiamo fatto tutti i boomerang, anche dalla sua difesa ecco. Poi passa a Lotti, vogliamo levarci ancora un attimo di curiosità per ricordare cosa diceva Lotti su questa lettera? Lo ricordate bene, Lotti dice due cose “guardate che di questa lettera in piazza ne parlarono Vanni e Corsi c’ero anch’io” eh dico io ma allora quei principi della parte generale della requisitoria sono stati messi un pochino da accanto perché ora voi vedrete che il pubblico ministero come elementi obiettivi prende sul punto della lettera le dichiarazioni del Lotti all’esame, quelle del contro esame non contano e allora il principio del contraddittorio pubblico ministero lei scuote la testa ma è così, il principio del contraddittorio che principio è? Potevamo non esserci tanto quelle domande che gli ha fatto lo Zanobini sono domande che non contano e badate che io accetto anche l’osservazione della gradualità dell’evoluzione che però ad un certo momento per quel che riguarda le dichiarazioni del Lotti in relazione alla lettera, in relazione ai rapporti fra con Vanni e il Corsi non sono frutto di un’evoluzione, sono frutto di una involuzione, vale a dire che il Lotti ed io prendo soltanto le dichiarazioni del Lotti nell’incidente probatorio, sarà finita qui l’evoluzione? Io penso di sì perché voi ricorderete che il pubblico ministero ha detto che il Lotti poteva anche fare a meno di venire qui perché lui aveva già reso le dichiarazioni e quella era già la prova ed ha ragione l’esame ed il contro esame degli incidenti probatori proprio perché c’è il contraddittorio la prova piena quindi io prenderò soltanto le dichiarazioni del Lotti nell’esame e nel contro esame delle l’incidente probatorio e nell’esame nel controesame del dibattimento. Presidente posso chiederle 5 minuti? Grazie

Avv. Zanobini: Anche questo, la testa Bartalesi voi, Alessandra mi riferisco ovviamente, poverina voi l’avete vista è una persona che fa tenerezza quindi io non dico assolutamente che è una teste eccetera però bisogna tener conto anche di quelle che sono le condizioni per la sua valutazione, è una ragazza giovane che ha avuto un ictus e quindi può essere che per esempio qualche circostanza non la ricordi o la ricordi in modo sbagliato e io vi do la prova che per esempio per quel che riguarda quello che magari può avere riferito in relazione all’avvocato Corsi può avere sbagliato, pagina 54 delle sue dichiarazioni dibattimentali io faccio a lei la domanda “se ricorda qualche cosa della questione del libro?” voi ricorderete che questa signorina ha scritto un libro di poesie, che ha avuto problemi con l’editore, proprio per questi problemi si sono rivolti all’avvocato Corsi, avvocato di paese a cui tutti si rivolgono anche per questo problema, i genitori, i parenti e io chiedo a lei se ricorda questa circostanza di essersi anche lei rivolta per questo all’avvocato Corsi e lei dice “no a proposito si del libro me lo ricordo anzi io gli ho detto qualche storia del libro” allo zio si riferiva “ma non che mi ero rivolta all’avvocato Corsi” ma non è questo il punto “non lo sapevo neanche io che cioè qualcuno si era rivolto all’avvocato Corsi me lo dissero quando l’avevano già fatto a casa” invece appunto noi sappiamo che poverina su questo punto qui lei non ricorda bene perché in realtà lei per questo libro anche lei dall’avvocato Corsi c’è stata, c’è lo dice il teste Cirri pagina 32 delle sue dichiarazioni dibattimentali che voi ricorderete è quello che il pubblico ministero definisce il segretario dell’avvocato Corsi, teste Cirri su mia domanda circa la Bartalesi “si c’è stata con la sua mamma e col suo babbo” quindi anche questo è un elemento, possiamo quindi ritornare al Lotti, il Lotti dice il pubblico ministero nella sua requisitoria “vogliamo levarci ancora un attimo di curiosità per ricordare cosa diceva Lotti su questa lettera” pagina 106 “lo ricordate bene ricordatelo perché Lotti dice due cose “guardate che di questa lettera in piazza parlarono Vanni e Corsi c’ero anch’io, Vanni era preoccupato è andato più volte per questa paura dall’avvocato Corsi per la verità ho visto che si incontravano spesso in piazza a San Casciano sotto l’orologio” pagina 107 della requisitoria ancora quello che riporta il pubblico ministero del Lotti “ero distante e dopo questi colloqui Vanni mi riferiva che Corsi gli diceva sempre di stare calmo che non gli sarebbe successo nulla” pagina 108 sempre dalla requisitoria “voglio aggiungere ancora che un giorno mentre corse Vanni in piazza a San Casciano a parlare fra loro Corsi chiamò me Lotti e disse davanti a me che non c’era da preoccuparci delle minacce di Pacciani dal carcere” conclusione del pubblico ministero “la lettera esiste, il contenuto lo conosciamo, il Lotti dice una certa cosa, tutti riscontrano ciò che dice Lotti Vanni sull’esistenza, sul contenuto e sul momento storico” pagina 108, sul momento storico in cui questa lettera è stata fatta vedere o forse il suo contenuto è stato letto, eh no ancora una volta no, ancora una volta no si fanno delle illazioni e si vuol far credere inconsciamente per carità di Dio che c’è un elemento obiettivo che non c’è, perché il Lotti non ha mai detto anche se ha detto altre cose apparentemente super coinvolgenti non ha mai detto che questa lettera in quel in un certo momento è stata fatta vedere o forse il suo contenuto è stato letto, perché poi tanto questa è la certezza del pubblico ministero che dice ancora “nessun dubbio sul fatto che il Lotti sia stato invitato a dare un consiglio” perché nessun dubbio? Vedremo, “ormai mi sembra che in virtù oh un’amicizia o del fatto che era l’unico avvocato di San Casciano questo è il fatto inequivocabile” questo è un fatto inequivocabile e allora questo ovviamente come vi avevo detto prima e tutto quanto riferito dal Lotti nell’esame del pubblico ministero scusatemi non mi stanco ancora di ripetervi a voi specialmente giudici popolari che per sua stessa ammissione la prova non consiste soltanto/non può consistere soltanto nelle dichiarazioni rese al pubblico ministero, consiste nel mettere le dichiarazioni rese al pubblico ministero a confronto con le dichiarazioni rese nel contro esame al difensore e fare una valutazione complessiva. Allora per vedere che queste dichiarazioni che il pubblico ministero ha riferito in una maniera così precisa, qui l’ha riferito, precisa in maniera così categorica dobbiamo andare a vedere invece sulle stesse dichiarazioni che cosa ha detto il Lotti nell’incidente probatorio, ricordatevi scusatemi qui l’evoluzione è finita per stessa ammissione del pubblico ministero poi magari si può dire che non è finita ma questo è un discorso che magari riguarda altri aspetti e io non ci voglio entrare, qui l’evoluzione è finita, i gradi sono stati percorsi tutti. Allora pagina 96, qui stiamo sempre nell’esame, lei sa poi se all’avvocato Corsi è stata materialmente fatta vedere? Dati inequivocabili ricordatelo l’ho detto prima “ma lui m’ha detto che c’era stato, io non lo so mica non sono mica sicuro se ci è andato o no, come fo a saperlo?” pubblico ministero “ha mai sentito Mario parlare di questa lettera con l’avvocato Corsi?” sempre pagina 96 “no lui mi ha detto voleva portarla a uno che se ne intende, non lo so se l’ha portata a lui o a quell’altro” allora io richiamo soltanto un attimo su questo punto “se l’ha portata a lui o a quell’altro” quello che ha detto il test Fusi, quello che ha detto il teste Leoncini e la supposizione dello stesso Ricci Walter, pagina 97 sempre pubblico ministero e l’avvocato Corsi disse non vi dovete non vi dovete preoccupare voleva dire no glielo disse a lui, no gli disse non ti preoccupare non è nulla non ti preoccupare e basta, ma capì lei che parlavano della lettera o era un’altra cosa? Per me ricordatevi quante volte dirà “per me” e questo per me noi sappiamo che significa “secondo me” è una supposizione mia per me era proprio la lettera. Poi sempre incidente probatorio contro esame, sempre ovviamente sugli stessi punti, tralascio tutte le contestazioni che io nell’incidente probatorio feci a Lotti in ordine alle dichiarazioni che lui rese sul punto ovviamente che erano di una contraddittorietà assoluta nella fase delle indagini delle indagini preliminari, certamente voglio dire io vede avere una risposta da Lotti la contestazione su questo punto gliela dovevo fare sennò come facevo no? Quindi ecco da 59 a 62, pagina 59 dell’incidente probatorio contro esame Lotti, la mia domanda “l’ha visto parlare l’avvocato Corsi con il Vanni? Sì l’ho visto fuori parlare così. Fuori dove? Verso la piazza. E lei dov’era? Dov’ero, che potevo essere lì accanto a loro? Non c’ero accanto al Vanni, non c’ero e che cosa parlavano di star tranquilli Lotti della lettera? Non lo so di che parlava non posso mica andare a interrogarli” mia domanda “della lettera o non lo sa? Lui mi diceva della lettera poi non so mica di cosa dovevano parlare” domanda “ma lei loro due che parlavano della lettera li ha mai sentiti? No. Non li ha mai sentiti? No però fuori abbiamo parlato di cose così normali. Il Vanni gli diceva che parlava con l’avvocato Corsi della lettera ho capito bene? Si, ma gli ha fatto dei discorsi un po’ diversi” intervengo io “aspetta faccio un’altra domanda, lei Lotti ha mai sentito l’avvocato Corsi e Vanni parlare della lettera? No proprio definitivamente no, fuori no, dicevano di non preoccuparsi e basta, fuori parlavano normale, non ti preoccupare, non ti succede nulla” insisto “però non ha mai sentito l’avvocato Corsi e Vanni parlare della lettera? No. Ha mai sentito Vanni dire all’avvocato Corsi ho ricevuto questa lettera? No” pagina 62 “ecco benissimo quindi quando lei ha sentito l’avvocato Corsi che tranquillizzava il Vanni l’ha sentito ma non in relazione alla lettera. No” voleva dire non in relazione alla lettera. Esame Lotti del PM sulla lettera pagina 57 domanda il pubblico ministero “lei ha mai avuto occasione di vedere Vanni e l’avvocato Corsi parlare fra se in piazza? Si in un momento c’ero anch’io in quel momento allora parlavano così di star calmo, di non aver paura di lui, di Pietro e basta. Lei era presente e parlavano quindi di queste minacce di non aver paura? Per l’appunto ero lì vicino e ho sentito anch’io” come vedete io dico tutto non frammenti, non mi nascondo qui Lotti dice così, domanda “mi spiega meglio cosa sentì? Lei era vicino e parlavano l’avvocato Corsi? No parlavano sempre di questo fatto qui della lettera dice di star calmo che non ti succede nulla. E l’avvocato Corsi si accorse che lei era presente? Ero lì vicino ero insieme. Ma lei è era presente quando l’avvocato Corsi tranquillizzava Vanni? Si ero insieme lì con loro, per l’appunto ero insieme” a questo punto interviene lei Presidente e domanda a Lotti “senta Lotti l’avvocato Corsi avrebbe detto stai tranquillo, stai calmo eccetera, ma ha fatto riferimento alla lettera o dicevo un discorso così generico?” qui c’è un lapsus che va messo in evidenza e che per tanto io devo fare questo e voi dovete tenerne conto perché la risposta immediata non è del Lotti ma è del pubblico ministero, pubblico ministero io così leggo nella trascrizione “parlavano della lettera” e Lotti subito dopo “ma sempre quella lettera lì, come ho sentito io, ero lì vicino e il Corsi gli diceva non ti preoccupare stai calmo non ti succede nulla” lei presidente poi opportunamente interviene e gli rimanda pagina 63 “ma gli ha fatto un discorso di questo tipo riferendosi alla lettera o gli ha fatto un discorso di quel tipo indipendentemente dalla lettera?” era la stessa domanda che gli avevo fatto io nell’incidente probatorio risposta del Lotti “si indipendentemente dalla lettera” e allora ha devoluzione finita vediamo il Lotti sempre ovviamente sullo stesso punto, non si può andare fuori del seminato nel controesame sulla domanda “ero lì accanto a loro e sicché ne parlavano di questa lettera di star calmo di non si preoccupare eccetera” e io dico/chiedo “quindi l’avvocato corsi parlava a lei e al Vanni di questa lettera? No perché lui parlava con lui della lettera” bene allora chiedo sempre pagina 35 “mi può spiegare allora perché il 20 Febbraio del 97 nell’incidente probatorio a proposito di questo episodio di lei, Vanni e l’avvocato Corsi sulla piazza su mia precisa domanda va a dire l’ha visto l’avvocato Corsi con il Vanni fuori e lei mi risponde sì fuori l’ho visto parlare fuori così verso la casa, una volta erano loro due io non c’ero vicino allora non mi sono avvicinato, verso il bar, si verso il bar allora io prendo atto e dico allora non era vicino” ecco il Lotti “ho detto la prima volta” badate che questo fatto nel momento in cui lui si trova come si dice in parole povere fra l’uscio e il muro l’aveva già fatto verificare nell’incidente probatorio, io non sto a ritornarci ma voi lo leggerete/lo vedrete quando io gli ho parlato gli dicevo della lettera e lui diceva ma quella era un’altra lettera e io gli ho detto, gli ho chiesto e gli ho fatto presente e lì c’è stato anche un momento di in cui Lotti è andato in escandescenze “ma lei imbroglia, perché lei mi parla di un’altra lettera” e il dottor Lombardo, il giudice delle indagini preliminari, mi interloquì facendo presente al Lotti “guardi che l’avvocato Zanobini parla sempre di una sola lettera non c’è di un’altra lettera. No perché lui mi imbroglia perché mi parla di un’altra lettera” lo stesso atteggiamento il Lotti c’è l’ha qui a proposito dell’episodio piazza, perché qui si trova anche qui fra l’uscio ed il muro e allora che cosa tira fuori? Tira fuori e di questi episodi c’è ne sarebbero stati due uno in cui lui era lontano e uno in cui lui era vicino, poi vedremo che poi anche questo va tutto a carte 48 “ho detto la prima volta. La prima volta parlavano fra sé e io non ho sentito ero vicino al bar che vado a sentire che dicono?” io giustamente gli faccio osservare “ma perché c’è una seconda volta? La seconda volta quella che ho detto quando si era vicino l’avvocato, io e Mario Vanni” io gli faccio osservare che “lei della seconda volta ne parla ora per la prima volta, perché lei invece su questo episodio glielo leggo è stato preciso, dov’ero dov’era lei dov’ero che poteva essergli accanto a loro non c’era accanto non c’ero e perché cosa parlavano di star tranquillo non lo so di che parlavano posso andare ad interrogarli le domando della lettera non lo sa lui mi dice … lei risponde no e lui allora fa ma io ho detto la prima volta gli erano soli, ascolti lo dice ora per la prima volta perché finora qui c’è stata una volta sola ha capito?” Ed allora io gli domando perché possa accettare tutto “lo poteva dire anche ora anche al dibattimento e allora dica qual è la seconda volta, dica qual era la prima e dica qual era la seconda. Sarà stata un’altra volta che vi erano insieme che parlavano o che” io faccio il mio lavoro “come sarà stata un’altra volta?” qui presidente interviene anche lei e gli suggerisce “dica per bene Lotti, dica per bene questa storia” e Lotti “io quando si stava insieme si parlava e diceva dice l’avvocato di star tranquillo” e allora io gli contesto quello che è aveva detto nell’incidente probatorio che cioè questo sta tranquillo lui l’aveva riferito che fuori non abbiamo mai parlato di cose così cioè della lettera però fuori abbiamo parlato di cose così normali e allora io dico e domando dell’incidente probatorio gli aveva Vanni gli diceva che parlava con l’avvocato della lettera e lei mi risponde “gli ha fatto un discorso un po’ diversi” e io gli domando “ha mai sentito l’avvocato Corsi e Vanni parlare della lettera?” e lei mi risponde “no proprio definitivamente no” e allora poi mi ribadisce “ma quello e quando si era insieme parlando così” e allora dice “quando si era insieme” ecco qui pagina 39 del contro esame dibattimentale “l’avvocato io e Vanni però non è che ha parlato proprio della lettera, parlava di stare di non preoccuparsi ma vi era il fatto sempre della lettera” mi spiego male io e allora io gli chiedo “ma questo se non ne hanno parlato come fa a saperlo?” la risposta “se c’è la gente in piazza non si può mica parlare liberamente” gli faccio “no, io ho fatto un’altra domanda, lei ha detto che lei non li ha sentiti parlare della lettera e l’ha pensato lei, come mai l’ha pensato” Lotti pagina 40 “lui non gli ha mica detto della lettera, lui non gli ha mica detto della lettera” pagina 40 del contro esame dibattimentale “gli ha detto di staccare calmo, di non preoccuparsi” e poi qui comincia a precisare, per me è segno che c’è compreso la lettera” allora io traggo la conclusione qui carta canta eh “allora è una supposizione sua, non è che li ha sentiti. Come una supposizione mia forse non capì il termine qui va tutto bene fuori ha detto per me cosa vuol dire per me ha detto della lettera non ne ha parlato per me parlava della lettera.” Guardate quando si trova cioè “sarà” e questo sarà è un futuro per lui forse ipotetico non è un presente eh. Allora io insisto “ma lo pensa lei/l’ha pensato lei? Reinterviene il presidente “lei ha parlato di questa lettera ma il Vanni era preoccupato per che cosa? Per la lettera? Aveva altre preoccupazioni? Per me quali altri problemi aveva il Vanni in quel periodo? Per me gli era per la lettera poi non so se c’erano altre cose, non lo so mica” e io poi gli chiedo se ricorda che in quel periodo la polizia stava dietro al Vanni e lui “perché siccome l’avvocato Corsi ha sempre detto io gli dicevo di stare tranquillo di non preoccuparsi ma mica perché mi diceva della lettera mica perché mi diceva delle minacce e perché semplicemente mi diceva mi pressano, mi convocano, mi chiedono, mi chiedono non ne posso più” E Lotti dice la stessa cosa “gli stavano dietro, venivano, ma aveva detto c’era stato nelle piazzole, doveva andare con loro parecchie volte” pagina 41 io insisto “ma è fuori lei ha detto parlavano normale non ti preoccupare non ti non ti succede nulla e lei dice che ha sentito questi discorsi qui. Ma questo gli è stato quando c’ero io insieme li. Quindi quando era insieme li di che cosa parlavano? Insieme con l’avvocato Corsi? Di che parlava di questa lettera? Lui mi ha detto di questa lettera qui non ha detto prima che non ne parlavano di questa lettera? Ma per me è una cosa un po’ sulla lettera. Ma è un pensiero suo o li ha sentiti? Per me era della lettera sennò i chele non saprei. Quindi ecco lo pensa” faccio io, è un’osservazione ovvia “l’ha pensato lei Lotti. Si, io ho pensato, non so mica per me è la lettera. Ecco per lei era per la lettera poi se era per qualche altra cosa non lo sa questo vuol dire, come lo può dire?” ribadisce “in una piazza non si può mica parlare liberamente eccetera” e allora voi vedrete che per quanto riguarda il Lotti questa è la valutazione complessiva, scusate, perché poi sempre nel controesame come lo finisci no questo è importantissimo come lo finisce dicendo ecco pagina 48 lei mi fa l’osservazione presidente dice “oggi dice questo” io gli rispondo “io sono qui per questo, a me basta praticamente che abbia detto che quello che ha detto ieri non era esatto perché oggi ha detto che era soltanto una sua opinione” interviene il Lotti neppure su mia domanda eh attenzione pagina 48 “ieri non ero preciso insomma oggi un po’ preciso sono arrivato però ieri non ero preciso sulle cose che dicevo” lo vogliamo considerare anche questo elemento nella valutazione complessiva? Io credo di sì perché non mi si verrà mica a dire che nel controesame le contraddizioni che compaiono nel controesame contraddizioni non sono perché anche il pubblico ministero questo discorso l’ha fatto in relazione alle dichiarazioni del gennaio, del Febbraio, quando è stato arrestato, quando era sotto la protezione, quando prima era un reticente poi alla fine si è confessato, si è confessato ha scritto la confessione nel dicembre del 96 se non sbaglio vale a dire, comunque non lo so, comunque in ogni caso prima dell’incidente probatorio ma poi niente quindi non parliamo di contraddizioni e dell’avvocato che ha cercato di imbrogliarlo, che l’ha fatto arrabbiare ripetendo le domande eccetera perché questo non è accettabile, questo non è accettabile anche perché ricordatevi quello che ha detto il Fornari sul Lotti. Ecco allora nella requisitoria pagina 109 in fondo si legge scusate un attimo si dice che tutti riscontrano in Lotti, riscontrano in Vanni sull’esistenza della lettera sul contenuto sul momento storico in questa lettera è stata fatta vedere o forse il contenuto è stato letto e questo ve l’ho già detto ma che non ci sono dubbi che è quindi una cosa inequivocabile e quindi poi a pagina 109 si dice che non poteva essere che l’avvocato Cozzi la persona a cui il Lotti si era rivolto, persona che sicuramente è questa è la verità per cui il Corsi poi ha negato la circostanza è stata ridotta di fatti che è bene non sapere oppure che si possono sapere come difensore nominato e che può ammantarsi/nascondere dietro il segreto non essendo nominato il Corsi si è visto chiamato dentro come amico e quindi non ha fatto che prendere le distanze, non si è sentito legato come difensore, mi pare che su questo, sul discorso della nomina, della non nomina, del rapporto con l’avvocato anche prima della nomina oggi è bello che detto ma questa è una illazione e basta quindi io qui su questo non faccio nessun commento, questo è un argomento che evidentemente è quello che è. Poi però ecco qui il pubblico ministero gli ha detto “il Lotti è riscontrato dal Vanni” eh anche qui c’è da fare un’osservazione, come mai il pubblico ministero il Lotti dice che è riscontrato dal Vanni? A me sta bene eh attenzione perché io lo riscontro col Vanni e non sono in contraddizione nel momento in cui faccio questo perché? Perché il pubblico ministero dice “ma le ammissioni di Vanni sul punto lettera sono sì inutilizzabili nei confronti dell’avvocato Corsi, allora se sono inutilizzabili però li utilizza però sono dico sono in imbarazzo ma lo devo fare perché se me l’ha richiamate lui prima mi dice sono inutilizzabili e poi me lo utilizza, però sono ammissioni fortissime, voi le conoscete circa l’esistenza di questa lettera e del fatto che Lotti, attenzione altro lapsus io le devo far rilevare perché credo questo veramente un semplice lapsus, del fatto che Lotti ha ragione quando dice che Corsi disse che la lettera andava distrutta, ora io non credo che voi ricordiate questa circostanza agli atti che Lotti abbia mai detto che questa lettera andava distrutta, l’ha detto il Vanni in quelle dichiarazioni incredibili inutilizzabili certo è significativo se mi è consentito un pochino di questo pregiudizio del pubblico ministero nei confronti dell’avvocato Corsi nonostante quello che risultava già all’epoca a suo carico e di cui poi parlerò un attimino dopo dice il pubblico ministero “ma riscontro forte” il riscontro forte sono le dichiarazioni di Lotti poi riscontrate direttamente dalle dichiarazioni di Vanni. Allora qui io correttamente voglio utilizzare le dichiarazioni di Vanni utilizzabili cioè quelle che in ogni caso non coinvolgono il Corsi ma che sono sulla lettera anche prima del Corsi per vedere se anche questa parte di dichiarazioni del Vanni che non coinvolgono il Corsi e che non sono utilizzabili sono un riscontro o non lo sono, allora il Vanni intanto ha sempre detto prima di tutto anzi leggiamo quello che il Vanni ha detto al dibattimento Pacciani sulla lettera, udienza 26 5 94 a domanda del pubblico ministero “insisto perché lei andò di corsa a chiedere un passaggio al Nesi a portare questa lettera diretta a lei alla signora Pacciani? Perché la … subito non c’era. E come mai aveva necessità di andarci subito? Trovai il Nesi che mi porto” giustamente il pubblico ministero come me insiste “ma come mai aveva bisogno di andare? E perché doveva poi non poteva fargliela vedere il giorno o una settimana o quando capitava?” quindi qui noi abbiamo una circostanza secondo la quale il Vanni portò la lettera all’Angiolina subito appena arrivata. Poi nell’interrogatorio delle 19 2 96 che mi sembra è lo stesso interrogatorio a cui ha fatto riferimento anche il pubblico ministero dove riparla della lettera, verbale riassuntivo ecco 2 e 3, anzi 3 4 viene chiesto a Vanni perché volesse portare la lettera ai carabinieri Vanni risponde “mi monto questa idea poi tornai a casa non ci andai e strappai la lettera e la buttai subito nel sudicio” viene chiesto a Vanni quando butto la lettera è lui lo stesso dichiara “la sera dopo essere tornato a casa dopo averla letta all’Angiolina” quindi finora noi diciamo che se il Vanni deve essere considerato come riscontro dobbiamo dire che il riscontro che abbiamo e questa circostanza, la lettera in mano al Vanni non è rimasta neppure 24 ore. Poi interrogatorio Vanni 21 10 96, no questo è il riassuntivo meglio della trascrizione integrale, qui il Vanni altro dato che non deve essere dimenticato dell’avvocato Corsi le dichiarazioni sono inutilizzabili, in tutto questo periodo non ne aveva mai parlato, ne parla soltanto il 21 10 96 quando tutti i giornali e le televisioni avevano parlato dell’avvocato Corsi indagato, delle perquisizioni subite eccetera e ne parla nel modo incredibile perché lui il pubblico ministero dice “leggete, vi invito a leggerle” che vi devo fare e allora perché non vi rimanga in mente una circostanza inutilizzabile ma che inconsciamente vi può far deviare dal seminato è bene che a questo punto siccome poi anche nel verbale trascritto del dibattimento perché il pubblico ministero l’ha letta all’avvocato Corsi, nell’interrogatorio all’avvocato Corsi vediamo cosa dice e su domanda del dottor Vigna che la introduce così “e poi va dall’avvocato a fargliela vedere, … sì e lui che consiglio gli da? Il consiglio che l’hai strappata. Lei la strappa. E che tu ne fai dice? La bella è vista anche la sua moglie” quindi sembrerebbe che qui appunto all’avvocato Corsi secondo il Vanni la lettera gli sia stata fatta vedere dopo che lui l’aveva portato dall’Angiolina. Vi riassumo ma sono preciso anche sul punto l’incredulità del dottor Vigna, del dottor Canessa sul punto, dice “ma come? Ma è possibile? Si fa il Vanni, cosa c’era in questa? Cose semplici. È possibile che se c’erano cose semplici l’ha portata all’avvocato? Vanni dice ecco l’incedibilità per me credo vero la lettera dice cosa … io ho una lettera che la vuoi vedere?” ora ma nemmeno in una commedia di vernacolo fiorentino e la lesse e poi dice “prima te la pigliano e strappala anzi son già belle stato a Mercatale” Vanni riscontro Vanni/attendibilità Vanni/disinteresse del Vanni nell’introdurre questa circostanza, a pagina 48 nemmeno 10 righi dopo rispetto a questa dichiarazione volete sapere che dichiarazione fa il Vanni? “ero lì che la leggevo, era arrivata da allora” o era già bella che stata dall’Angelina o gli aveva detto strappala perché tanto son già belle stato dall’Angelina, era arrivata da allora, quindi il Corsi la lettera arriverà la mattina, arriverà il pomeriggio, si trova preciso nella piazza di San Casciano e dice Vanni quasi strappandola dalle mani “fammi leggere questa lettera, che c’è scritto?” via io dico che non è possibile, questa è incredibile per conto suo. Poi i Vanni si dice riscontra il Lotti, attenzione questa è una circostanza quella che vi ho detto ora sono inutilizzabili ma siccome suggestivamente secondo me appunto vi ho invitato a ricordarvelo anche se non utilizzabile allora io ve l’ho voluto ricordare nel modo corretto che deve essere ricordato, ma questo invece è utilizzabile, gli viene chiesto “c’è il Lotti lì nei pressi? No non c’era, il Lotti non sa nulla di questa storia” è un bel riscontro “lo sa perché gliel’hanno raccontata anzi lo sa perché l’hanno raccontata ma io non gliel’ho raccontata”, dottor Canessa “chi gliela può aver raccontata se non lei o l’avvocato?” attenzione “gliel’ha raccontata la mia nipote, lei è capace che gliel’abbia raccontata lei” dottor Caressa “di questa lettera a che nipote l’ha raccontata? All’Alessandra, a quella malata. Lo disse all’Alessandra? Sì, quando le tanto. Perché frequentava l’Alessandra anche all’epoca lei? Domanda dottor Canessa “no dopo la macchina, la macchina nuova” voi vi ricordate che la macchina nuova è del 95 che Vanni gli dà 4 milioni e mezzo o qualcosa del genere. Dottor Canessa “invece lei non ne ha mai parlato con Lotti di questa lettera? Non ne ho mai parlato, non ne ho mai parlato. Non è che Lotti quando vide lei che ha parlato con lui da me non l’ha saputo”. Allora passiamo all’ultimo argomento insidiosissimo anche questo perché il dottor Canessa fa un ragionamento di questo genere, la responsabilità dei Corsi la si ricava in modo assolutamente inconfutabile dalla sua stessa difesa il che vuol dire dalle sue dichiarazioni, prova indiretta e certa della sua responsabilità pagina 110 e vi dice/vi spiega perché ed anche qui mi aveva come dire impressionato/allarmato perché sembrava un argomento forte dice “Corsi colloca al 19 7 90 e comunque nel periodo immediatamente successivo le lamentele del Vanni uniche cose a lui riferite, mi hanno perquisito ancora una volta” invece dice il pubblico ministero “al 19 7 90 Vanni non aveva avuto alcuna perquisizione/alcun interrogatorio che sono tutti del 91” prima considerazione che poi non è una semplice astratta considerazione perché è confortata da dati ufficiali forniti dal pubblico ministero alla Corte e quindi anche a me, dico “prima di tutto al di là dell’ufficialità il Vanni risulta documentalmente con elementi molto significativi che era sotto pressione della polizia anche nel 90 quindi non si può dire che avendo avuto il primo interrogatorio il 19 7 90 prima non poteva parlare e lamentarsi di nulla (salta l’audio) ci dicono che le investigazioni sul Pacciani iniziano per la diciamo la vicenda questa del Pacciani cioè del cosiddetto mostro di Firenze in data 24 11 89, poi è c’è un’altra nota il 6 12 89, poi c’è un’altra il 24 2 90, poi c’è un’altra l’11 4 90, attenzione in data 11 6 90 viene notificata in carcere informazione di garanzia emessa il 7 6 90 dalla procura di Firenze per i reati di cui agli articoli 10, 12 e 14 della legge 497/74 per i giudici popolari, è la legge sulle armi. Nello stesso giorno viene effettuata proprio in base a questa legge sulle armi perquisizione al Pacciani per le armi. Ultima il 6 luglio 90 il Pacciani viene interrogato sulla base del reato contestato, si fa per dire come contestato in cui è fatto riferimento la contestazione avviene in un altro momento ma comunque in cui si fa riferimento all’avviso di garanzia viene interrogato il 6 luglio 90, il Vanni guarda caso viene interrogato per la prima volta per stessa ammissione del pubblico ministero il 19 luglio 90 insieme al Lotti, oh vogliamo vedere un attimino che cosa dice l’avvocato Corsi nel verbale del 15 6 96 cioè quello incriminato/quello contestato/quello da cui è nata l’imputazione di favoreggiamento? A domanda del dottor Giuttari “mi rappresentò i suoi problemi più volte, si parlava anche al bar di San Casciano per strada senza però entrare nei dettagli come aveva fatto la prima volta” cioè vale a dire lui al dottor Giuttari riferisce quello che era stato l’oggetto del colloquio che aveva avuto col Vanni l’unica volta che Vanni è andato in studio da lui e che voi ricordate ha detto essere sicuramente del 90 dopo quella famosa cena folkloristica del 19 luglio con di cui alle fotografie che tutti si ricordano perché il Vanni non c’era perché era stato portato in questura “i dettagli che Vanni mi riferì in occasione del primo colloquio e forse anche successivamente riguardavano in particolare le notizie che venivano chieste dalla PG in relazione al fatto se avesse visto una pistola in possesso dei Pacciani, ma guarda che strana coincidenza, il Corsi il 15 6 del 96, la circostanza del 19 luglio, la circostanza della informazione di garanzia per gli anni a Pacciani non la conosceva eh, allora lo dice questo anche guarda caso l’avvocato Corsi anche nel controesame neppure fatto da me ma dal difensore del Vanni quando ribadisce proprio questo fatto e cioè che gli parlava della pistola la prima volta in particolare mi parlava della pistola, scusate un attimo l’ho segnato e quindi lo ritrovo ecco pagina 44 e pagina 45 su domande dell’avvocato Filastoccò si dice era annoiato riporto le sue parole comunque sì perché quando dice appunto il dottor Canessa voleva sapere dei dialoghi il dialogo era questo avvocato un’altra volta l’hanno ancora interrogato avvocato m’hanno portato giù ma erano i dialoghi però finivano lì io gli dicevo tu stai tranquillo tu sei testimone si conferma che da Vanni non era inquisito che quindi era proprio il periodo del 90 e tiravo di lungo e poi dice anche perché lui ha parlato di interrogatori di perquisizione ma risulta che Corsi appunto ha spiegato ma dice no proprio su domanda del dottor Canessa ma l’oggetto qual era l’oggetto dell’attenzione degli investigatori su di lui? Dice che gli hanno gli hanno portato un foglio, ha fatto vedere qualcosa? No si trattava di perquisizione o fogli? No perquisizioni non so se è l’interrogatorio perché io non lo so fogli degli inquirenti mai visti, allora era soltanto il racconto del Vanni diceva mi vengono sempre da me vogliono sapere in quel particolare periodo lei lo sa volevate sapere se aveva visto la pistola del Pacciani, pagina 30, allora non si può dire che il Corsi si è tirato la zappa sui piedi perché ha anticipato e smentito documentalmente al 90 i rapporti fra lui e il Vanni circa appunto il fatto che il Vanni si lamentava di perquisizione e di interrogatori che invece perquisizioni interrogatori non potevano essere perché sono iniziati nel 91, si parlava della pistola poi naturalmente ha detto io l’ho trovato in piazza 30/40 volte e allora lì poi anche nel 91, nel 92 eccetera avvocato ancora un’altra volta, eccetera. Con quelle foto, con il discorso del 90 poi il Corsi voleva dimostrare soltanto una circostanza, non voleva dimostrare altro voleva dimostrare soltanto la circostanza che il primo colloquio in studio quando il Vanni andò senza appuntamento perché appunto voleva far finire queste persecuzioni come lui le chiamava, perché lo pressavano sulla pistola, volevano sapere “ma te la pistola a Pacciani gliel’hai vista o non gliel’hai vista?” era sicurissimamente del 90 e quindi che aveva detto il vero quando fin dal primo interrogatorio aveva detto io della lettera ne sono venuto a conoscenza dai giornali, dopo, questa era la circostanza che voleva dimostrare, non voleva mica dire che le perquisizioni erano del 90 invece del 91. Ultima conferma della linearità assoluta del comportamento dell’avvocato Pozzi in punto di dichiarazione, verbale sommarie informazioni testimoniali 19 12 95 rese al dottor Canessa dice tutto quello che può sapere degli avventori del bar, delle conoscenze e delle frequentazioni del Vanni, della conoscenza anche Vanni Lotti per quello che può vedere lui in paese e poi dici una cosa su domanda del dottor Canessa “non mi ha mai parlato il Vanni della lettera ricevuta dal Pacciani e di cui ho letto sui giornali, credo che quando venne da me la lettera doveva ancora arrivare, su questo argomento non è mai entrato con me neppure a livello di consiglio amichevole, io ho appreso delle circostanze relative alla lettera dalla stampa o dalla tv, neppure in seguito ho potuto interpellare il Vanni su questa circostanza, se poi lui si rivolse ad un legale diverso da me di Firenze su consiglio del Montecchi” qui forse riscontrato, ecco allora perché in questa situazione quale quella che io vi ho letto e quindi che posso dire obiettivamente risulta perché qui non c’è stata nessuna mia interpretazione, è una semplice lettura, è un semplice ricordare le risultanze processuali, perché fare questa affermazione da parte del pubblico ministero? Corsi che è quello Zanieri ci ha detto che era presente il Corsi sicuramente nel bar quando quella notte Lotti parlo del fatto che si erano fermati agli Scopeti, perché dire questo se non risulti e anzi se risulta il contrario? Andiamo a vedere cosa ha detto Zanieri sul punto pagina 28 verbale dibattimento Zanieri e poi anche verbale sommarie informazioni 24 1 allegato perché contestato dal PM allora Zanieri su domande del pubblico ministero, lo Zanieri che il pubblico ministero ha definito onesto e poi qui anche qui non ho capito bene perché un po’ dice onesto ed un po’ dice reticente allora insomma mi sembra ci sia qualche contraddizione ma comunque anche questo secondo me è frutto di un ingiustificato pregiudizio perché sembra che si voglia dire che è onesto quando dice un qualche cosa che porta acqua legittimamente al mulino suo e che è reticente quando questo non lo fa, in ogni caso pubblico ministero pagina 28 “sì le voci di bar però lei le ha potute sentire da qualcuno delle persone che ha indicato finora? Perché prima era lo Zanieri su domanda del pubblico ministero aveva detto “sì chi è che frequenta questo bar? Questo, tizio, caio, sempronio ed il pensionato che sta lì davanti alla porta dell’avvocato Corsi, l’avvocato Corsi, l’amico eccetera” e lo Zanieri dice “no da loro no, l’ho sentito dire da qualcuno nel bar ma da chi di preciso non lo so” pubblico ministero facendo il suo mestiere giustamente insiste “probabilmente anche da qualcuno di questi indicati o non è in grado di dirlo? No” pagina 31 dice che “l’avvocato Corsi dopo l’81 dopo che si era sposato e venuto a Firenze non è che fossero tutte le sere li al bar e qualche sera ci siamo trovati non è che ci fosse sempre eccetera” allora velocemente siamo alla fine, ecco l’intro il 24 1 96 dello Zanieri sempre che è il primo cioè del 24 di gennaio del 96 per cui il pubblico ministero dice “è l’unico che ci ha detto eccetera” eh io vado a leggere questo interrogatorio e dice “io ho sentito commentare il fatto, non posso riferire alcun discorso specifico” invitato a ricordare meglio dice “rammento di aver sentito qualcuno dire di essere passato casualmente sulla strada degli Scopeti la sera del delitto, questo discorso l’hanno fatto diverse persone ed anche il Lotti” poi precisa che fra queste diverse persone non c’era sicuramente quelle che ha indicato il pubblico ministero con una operazione non giusta movente perché signori della Corte l’avvocato Corsi, avvocato di campagna quanto si vuole, di paese, con moglie e figli, per quale motivo avrebbe dovuto aiutare il Vanni? Nessun argomento suggestivo, è un punto di domanda che pongo a voi ma che mi pare se l’è posto anche il pubblico ministero quanto va definito inspiegabile, favoreggiatore sicuro, son sicuro abbiamo visto tutto che l’abbiamo visto, ed inspiegabile, allora anche pubblico ministero non si sa spiegare il movente/il motivo ma secondo voi in questo caso è importante o no? Certo se si fosse provato che l’avvocato Corsi era amico intimo del Vanni, era uno che frequentava l’avvocato Corsi anche a Firenze, andavano in montagna insieme, andavano al mare, era amico intimo d’infanzia, si può dire che il movente è l’amicizia ma dopo aver cercato di dimostrarlo ricordatevi in che modo con quel riferimento alla Bartalesi il pubblico ministero poi l’abbandona questo argomento perché è logico che non ci creda nemmeno lui e dice inspiegabile, capito? Ed allora io invece ho fatto questa riflessione, io l’ho fatta questa riflessione da amico, da chi conosce l’avvocato Corsi da trent’anni e che si è posto il problema, ma è possibile? Ho detto anche per quello che è stato diciamo l’andamento con cui è stato coinvolto e di cui parlerò fra un momento sull’ultimissimo punto di 5 minuti perché ci ho già parlato della inutilizzabilità anche di quella dichiarazione, onestà e correttezza professionale mi impongono di ritornare anche un attimo solo su quell’argomento per essere completo e non avere poi nessuno scrupolo di coscienza. Vedete è un dato di fatto che il pubblico ministero io in questo l’ammiro gli riconosco e dico non avrei e non vorrei essere stato nei suoi panni si occupa da 13 anni di questa inchiesta con tutto quello che noi sappiamo in punto di polemiche e di valutazioni, di decisioni contrastanti eccetera, gli vogliamo riconoscere un’ansia investigativa? Lo dico il dottor Canessa la deve prendere come una cosa che io direi a me stesso se fossi nei suoi panni, quindi la pistola non si trova, c’è questa lettera, guardate ecco che voglio dire io quegli altri aspetti lì ho sentiti soltanto un po’ così purtroppo perché avete visto non sarò stato a 50 udienze ma 40 sì e allora anche senza volere qualche cosa l’ho sentito, qualche idea me la sono fatta, la lettera ho capito che era e sarebbe l’unico elemento documentale e quindi certo per dire sono loro, è una riflessione mia e basta? Mi pare di averla letta anche nelle considerazioni dell’avvocato di parte civile l’avvocato Pellegrini il quale vi ha detto che se questa lettera fosse stata immediatamente trovata il processo sarebbe già bello e finito da un pezzo, quindi c’è quest’ansia, quindi nel momento in cui io pubblico ministero vengo a sentire che perché la fase delle indagini preliminari il Lotti aveva detto quello che poi si è rimangiato, sul fatto che il Vanni era andato dall’avvocato Corsi e che per lui era andato perché gli aveva detto che ci andava e poi il Vanni gli aveva detto l’ho lasciata lì e quindi per me e gliel’ha portata eccetera poi dopo non dice più nulla su questo perché ovviamente quando dice io poi non so se ci sono andato o non ci sono andato non lo so, comunque sta di fatto che voglio dire se qualcuno mi dice a me pubblico ministero guarda che ci può essere qualcuno che sa di questa lettera io mi attivo ma dire m’attivo vuol dire poco e quindi io questo fatto qui non lo voglio lasciare in nessun modo, lo voglio approfondire in tutti i modi e allora mi faccio l’idea che l’avvocato Corsi su questo sappia e non dica, il disgraziato dell’avvocato Corsi si trova fra l’uscio e il muro come ho detto prima, questo è l’uscio andiamo a vedere il muro il muro è quello del Vanni, anche per il Vanni questa lettera è un elemento obiettivo che se fosse stata ritrovata e si fosse letta tremenda, non c’era bisogno di fare nessuna istruttoria di durata di più di 5 minuti, qui son d’accordo il pubblico ministero sul Vanni quando dice attenzione il Vanni non è mica quello che vuol far credere essere, che non si rende conto, che non dorme, che non capisce eccetera, no Vanni c’ha un atteggiamento furbo eh, capisce subito, in paese lo chiamano torsolo ma in realtà è tutto fuori che torsolo in questa vicenda, quindi che cosa si trova quando il 21 di ottobre viene essere interrogato? Intuisce bontà sua nella sua diciamo semplicità ma comunque questo pensiero c’è l’ha, questa per lui è ancora di salvezza, la vede e dice “ma mi domandate della lettera, minacce, fatti di sangue, tremendi, vai piglia la pistola spara così io esco eccetera sennò ammazzo te qui e sottosopra” questo se si viene a sapere questo io sono morto processualmente, allora quando viene detto … come prende la palla al balzo “sì sì gliel’ho fatta vedere quella sottosopra. Perché?” perché lui nella sua mente auspicava che cosa? Quell’aiuto che l’avvocato Corsi non gli ha dato, cioè che dicesse l’avvocato Corsi “sì l’ho vista non c’era scritto nulla di quello che dice il pubblico ministero, c’era scritto tutto quello che dice Vanni” e questo è il muro e questo disgraziato quindi è nel mezzo ed è per questo motivo che siamo qui, questa è la riflessione che io ho fatto. Ma vedete quindi fra l’ansia investigativa e l’interesse difensivo del Vanni e quindi io questa riflessione l’ho fatta come vedete la dico pubblicamente anche in presenza del dottor Canessa perché non c’è polemica, non c’è accusa di nessun genere, semplicemente perché secondo me questo diciamo è comprovato in un certo qual modo. Passo così all’ultimo argomento della inutilizzabilità per dire che cosa? Voi avete visto che il Corsi è stato interrogato il 15 dicembre del 95 e ve l’ho letto, poi è stato interrogato nel gennaio e poi infine è stato interrogato il 15 di giugno, dichiarazioni sulla lettera che hanno fatto scattare l’imputazione, pregiudizio, ansia investigativa, è fortissima perché lo si vede subito da un fatto, il 15 di giugno del 96 quando già il Lotti l’aveva coinvolto non era la prima volta che Corsi negava che il Vanni gli avesse parlato della lettera, l’aveva già fatto 6 o 7 mesi prima nel dicembre del 95, se voi vedete anche l’atto di richiesta di udienza preliminare c’è un dato significativo, questo è un aspetto tecnico, c’è un dato significativo si dice come motivazione “il Lotti ha reso nel corso delle indagini dichiarazioni su fatti concernenti la responsabilità di Corsi Alberto” voi vedrete che queste dichiarazioni sono tutte e solo precedenti al 15 giugno del 96, che vuol dire? Non c’è né stata poi nessun’altra di dichiarazione del Lotti, non c’è n’è stata un’altra che una eh sul Corsi dopo quella del 12 6 96, questa è l’ultima, cosa voglio dire? Che il 12 6 96 vale a dire tre giorni prima che fosse interrogato il Corsi in quell’interrogatorio che ha dato origine alla discriminazione già si conoscevano quelle che erano dichiarazioni indizianti per lui, perché lo si fa interrogare dalla polizia? Dice il dottor Canessa “ma che cosa gli dovevo contestare io?” glielo dico io che cosa gli doveva contestare se non ci fosse stata quest’ansia investigativa, glielo dico io che cosa gli si doveva contestare, si doveva contestare l’articolo 371 bis che per i giudici popolari consiste in questo, consiste nel fatto di rendere dichiarazioni che aiutano false al pubblico ministero invece che alla polizia quindi c’aveva un motivo per contestare secondo quelli che erano i dettami del nostro ordinamento giuridico, il 15 6 96 il Corsi non doveva essere sentito a sommarie informazioni testimoniali, doveva essere sentito come indagato di quell’altro reato, sì signore poi lei nella replica mi dirà perché no, però in questo modo si dice penso io dall’avvocato Corsi si interroga come imputato non si può saper più nulla perché l’imputato si può avere anche la facoltà di non rispondere, vedete ed è questo dottor Canessa il motivo per cui io, non lui, io gli ho detto quando poi è stato invitato a comparire il 25 di giugno di avvalersi della facoltà di non rispondere perché sapendo che aveva già belle detto quelle 15 dicembre e poi era stato trattato in questo modo il 15 di giugno non ritenevo giusto che lui andasse a rispondere su reato contestato di favoreggiamento. Perché vedete quindi qui io ho concluso praticamente anche per quel che riguarda la questione in sostanza dell’assoluzione in diritto perché di fatto non sussiste voi avete visto che non a caso io l’ho fatta alla fine perché a questo punto del dibattimento cioè in fondo io credo di avervi illustrato le ragioni per cui ora è giusto che lui sia assolto in fatto però completezza vuole. Articolo 63 del codice di procedura penale che dice che praticamente “non si possono utilizzare le dichiarazioni assunte come persona informata dei fatti quando c’erano tutti i presupposti, tutti gli indizi, perché invece in quel momento la persona doveva essere sentita come indagato” inutilizzabilità erga omnes vale a dire nei confronti di tutti/completa/totale, allora presidente, signori giudici a latere io credo che non sia sufficiente dire che queste dichiarazioni in ogni caso sono utilizzabili perché corpo di reato e vi leggo una sentenza Cassazione terza sezione 11 4 95 la massima “la mera allegazione di un atto o di un documento al fascicolo previsto dall’articolo 431 ha funzione soltanto strumentale rispetto alla formazione della prova e non equivale all’acquisizione del contenuto dell’atto o del documento e al momento in cui il giudice ne risponde la lettura o manifesta comunque la decisione di volersene avvalere che deve aversi riguardo, quindi va bene secondo questa giurisprudenza consideriamolo pure anche corpo del reato quindi al momento della formazione del fascicolo si acquisisca poi però dopo non è più l’oggetto materiale, il documento a cui si deve fare riferimento in ogni caso ma è al suo contenuto e alle dichiarazioni che in esso sono contenute per vedere se sono inutilizzabili o meno, per vedere cioè se sono state acquisite correttamente o meno perché sennò d’altra parte in questo caso l’art. 63 si vanificherebbe del tutto sentenza 21 Marzo 97 della sesta sezione numero 2730, né l’utilizzabilità del processo verbale in oggetto, guarda caso è proprio lo stesso caso del mio assistito eh, dell’avvenuta inserzione del documento nel fascicolo del dibattimento quale corpo di reato ai sensi dell’articolo 431 lettera F dovendosi sul punto ribadire che la suddetta norma dell’articolo 431 CPP che indica quanto deve essere raccolto nel fascicolo di dibattimento ha funzione meramente strumentale rispetto al momento di formazione della prova ed è solo al momento della concreta utilizzazione che occorre avere riguardo per stabilire il grado di correttezza dell’inserimento e nella specie, la qualificazione di corpo di reato che la Corte territoriale ha inteso attribuire al verbale contenente state attenti le dichiarazioni rese dall’imputato alla polizia giudiziaria è certamente errata giacché in rapporto al reato di favoreggiamento, il nostro, la cui sussistenza è stata ipotizzata nell’aiuto fornito dall’imputato con le mendaci dichiarazioni circa la ricostruzione di un fatto oggetto delle indagini il documento in cui le medesime sono trasfuse non viene in rilievo per la sua materialità, la carta, il documento, quale resse sulla quale o mediante la quale il delitto di cui all’articolo 378 CPP è stato commesso ovvero come entità oggettiva che del delitto medesimo possa costituire prodotto profitto o prezzo ma per il suo contenuto rappresentativo di una condotta illecita penalmente rilevante per sé sicché resta esclusa per detto verbale l’ambito di operatività dell’articolo 235, di conseguenza non potendo il documento entrare a formare il fascicolo per il dibattimento di esso non era consentita la lettura per il divieto di cui all’articolo 514 codice penale e del suo contenuto il giudice non poteva tenere conto in virtù del generale principio di cui all’articolo 63. Signori della Corte, signor presidente io non ho altro da aggiungere voi direte ha detto abbastanza concludo perché l’avvocato Corsi sia assolto dal reato a lui ascritto perché il fatto non sussiste, in fatto e in diritto grazie.

Presidente: Allora ci aggiorniamo domani mattina alle 09:30.

26 Febbraio 1998 59° udienza processo Compagni di Merende

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Traduttore