27 Febbraio 1998, 60° udienza, processo, Compagni di Merende Mario Vanni,  Giancarlo Lotti e  Giovanni Faggi per i reati relativi ai duplici delitti del MdF e Alberto Corsi per favoreggiamento.

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Avv. Stefano Bertini

(audio iniziale molto basso inizio sbobina da 2.44)

Avv. Stefano Bertini: … esigenza del dell’imputato di vedere onestamente sostenere contro la sua volontà onestamente correttamente con la volontà esternata con molta coerenza di fronte a voi e l’esigenza anche del difensore titolare comunque nel modo migliore possibile l’interesse del proprio assistito o nella propria convinzione della gravità dei fatti per cui il processo e del quale è accusato pur con i limiti che vedremo ampiamente. Secondo Taloni Lotti ha dovuto essere difeso soltanto evidenziandone la falsità del mendacio, rinnegandone la volontà precisa di collaborare che fanno esultare soltanto la sua volontà calunniosa. Ebbene questo difensore molto coscientemente non ha inteso fare questo, perché non soltanto perché doverosamente rispetto della volontà del proprio assistito ma anche soprattutto perché convinto della genuinità della spontaneità delle sue scelte e poiché Lotti non è una persona incapace di intendere e di volere neppure parzialmente, non è affetto da nessun disturbo mentale che possa averne inficiato non solo capacità ma la possibilità di autodeterminazione mio preciso compito in questo mio impegno sacro di assecondare la sua volontà dimostrando che con ciò ripercorrendo anche le tappe percorse dal pubblico ministero seppure velocemente la sua attendibilità, la credibilità delle sue affermazioni che tengo precisare nella credibilità in rea ipsa che discende dalle carte ed una credibilità che non deve essere interpretata/valutata/capita, dev’essere letta dalle carte si comprende automaticamente che ciò che ha detto il Lotti è vero in quanto ha degli scontri assolutamente impressionanti. È senza dubbio dicevo anche un ingrato perché limitato anche negli scopi che poteva prefiggersi e raggiungere ma è l’unico … anche come ho detto al rispetto doveroso della volontà del Lotti di collaborare, di emettere certi fatti anche che sono a lui pregiudizievoli. A prescindere da quella preconcetta evidenza difensiva io credo che Lotti in ciò che Lotti ha detto, che lui fosse stato presente … di quel processo, credo che abbia assistito … rituali che noi tutti conosciamo, che le motivazioni edotte a sostegno della volontà del proprio intendimento a seguire questi complici ma credo anche questo è dato molto importante sul quale prego di porgere vostra attenzione che sia assolutamente diverso, sostanzialmente diverso da quelli mi sono concesso il termine bestie che questi crimini hanno materialmente commesso, la sua personalità sono convinto … consentito di fare altrettanto ma su questo punto poi torneremo. Signori della Corte con ciò mi rivolgo tutti i giudici popolari comunque sarà votata la condotta di imputato Lotti è chiaro ed evidente che non potrà essere equiparato né ai fini dell’accertamento responsabilità né ai fini della determinazione della pena a coloro che questi crimini orrendi hanno voluto, ideato, organizzato, materialmente commessi, affondando il coltello in quelle povere carni, sparando con freddezza inaudita, straziando perfino i cadaveri, non vi è alcuna possibilità di avvicinare questo condotte tanto sono diversi fra di loro, tanto sono inconciliabili, esiste un divario incolmabile fra la presenza passiva ancorché consapevole/cosciente e l’ha condotta di chi uccide, taglia, mutila senza alcun ritegno nel rispetto neppure di una coppia che ormai è senza vita. Oltrepassare questo limite non è cosa da poco, è estremamente difficile per ogni essere umano anche per colui che è animato dagli istinti più brutali, uccidono una persona … naturali, sociali, economiche, psicologiche, religiose, morali che sono in … di ciascuno di noi è un qualcosa che è senz’altro di rilevanza penale, non c’è dubbio ma di abnorme perché costruisce il risultato del prevalere di una volontà primordiale sugli istinti … Ciò a maggior ragione quando il delitto non è determinato da un dolo d’impeto o da un raptus improvviso ma premeditato, studiato, commesso con lucidità e ciò a maggiore quando il delitto è come in questo caso efferato, bestiale, reiterato. Lotto Giancarlo io sono convinto che non è capace a superare quel limite fra … relazione alla volontà e i gesti se mai avesse avuto intenzione di uccidere qualcuno né tanto più può essere capace di compiere delitti così efferati e non lo è veramente in relazione alla sua personalità quale si è evidenziata a voi in modo ampio, in modo evidente attraverso integratori presi dalla polizia giudiziaria, al pubblico ministero, attraverso l’esame a cui egli si è sottoposto … tutto ciò che ha detto a voi in quest’aula nel suo esame. Anche la consulenza disposta dal pubblico ministero su questo punto quantomeno sul punto analogo poi vedremo non è evidenziato disturbi psichici particolari tali da costituire il presupposto la spinta a comportamenti criminali, ha evidenziato prematura sessuale, prematura di comportamentali e di relazione con l’esterno con gli altri peraltro già manifestatasi in atteggiamenti concreti ben evidenti, nel Lotti ma sì è stato detto molto in quella perizia/in quella consulenza che il Lotti che non sarebbe connotato da istinti perversi e perverso sarà senz’altro lo vedremo ma non risulta, non è emerso non c’è una indicazione sul fatto che possa essere spinto in base ad anomalie proprie verso comportamenti criminali ma su questo punto della personalità torneremo ampiamente, ciò che adesso preme evidenziare e rilevare … materialmente alla … dei diritti non soltanto perché il suo racconto è circostanziato, plausibile e riscontrato ma anche perché egli alla luce della sua personalità non sarebbe stato capace di commetterli, tanto è diversa la sua personalità quella degli altri, tanto violenti, irascibili, incontrollabile nelle loro reazioni Vanni e Pacciani, tanto goffo in Pacciani ed introverso Lotti, questo è un fatto evidente, basta vedere anche soltanto i trascorsi di vita degli uni e dell’altro. Vorrei precisare subito una cosa, con ciò non voglio naturalmente affermare sarebbe sciocco lo facessi che Lotti è una vittima in questo processo, Lotti ha responsabilità concrete, evidenti e gravi perché i fatti che ha che ha ammesso sono effettivamente gravi sono per lui forieri di una responsabilità rilevante, ha comunque quindi una responsabilità anche se ben distinta da quella dei complici e quindi non potrà rispondere allo stesso modo dei complici perché quei delitti … non ha commesso. Ma torniamo per un attimo quindi alla affermata pretesa … questo difensore ritrovata credibilità del Lotti, questo è un punto su cui un po’ mi soffermerò ripercorrendo in parte, ma soltanto in parte, ciò che le tappe che ha percorso il pubblico ministero perché da questo punto di vista gli interessi miei del Lotti si accavallano con quelli della pubblica accusa, … nel Lotti in ciò che ha raccontato che la sua … sono credibili, sono attendibili, sono comprovate, Lotti poi è attendibile non solo per questo ma anche perché appunto le sue dichiarazioni sono ampiamente riscontrate in questo processo, esistono una serie significativa molto copiosa dei riscontri sia oggettivi sia testimoniali alla sua confessione, riscontri giustamente definiti impressionanti dal pubblico ministero, risconti … dichiarazioni medesimo e la ricostruzione dei fatti, quale è stata operata dalla polizia giudiziaria, dai periti medico legali e con che sia da tutti risultati dell’attività di indagine che sono a vostro giudizio/al vostro vaglio. Per comprendere in piena tutto questo sudato occorre fare un piccolo passo indietro, come si arriva al Lotti Giancarlo, questo signori è un dato molto importante, se voi comprenderete ma penso che abbiate già le idee chiare su questo punto/questo dato comprendete appieno che quanto è stato detto o si è insinuato in questo processo in ordine al fatto che Lotti potesse essere un’invenzione potesse essere stato indotto da qualcuno, comprenderete l’esatto valore di quelle affermazioni, io potrei usare un termine molto alla buona per indicarla, acqua calda il riscontro a fatti concreti ed oggettivi, perciò come si arriva allora a Lotti? Lotti non si presenta alla polizia un bel giorno a dire sapete io so quello che è successo ero presente ho fatto questo ho fatto quest’altro, si arriva al Lotti attraverso un’attività di indagine articolata che nasce dalla sentenza Pacciani, già il giudice della Corte d’assise aveva dato indicazione precisa ipotizzando concretamente in base alle risultanze di quel processo durato per tanti mesi ipotizzando che ci fosse un complice quantomeno per il delitto del 85 del Pacciani cioè che quel fatto potesse essere addebitabile a più persone, quindi … su questo punto che è importante, c’è chi vi ha detto e che vi dirà ancora che non è credibile le … di persone, non è vero che è un serial killer, che Lotti è un espediente dell’accusa, che è un mezzo per coprire le lacune investigative, per coprire delle lacune probatorie, sono create appositamente, niente più falso, lo spunto per nuove indagini nasce proprio da quella sentenza della Corte d’Assise di Firenze nel processo Pacciani, all’ora il Lotti era assolutamente sconosciuto e allora forse anche il PM fino a quel momento aveva creduto all’autore unico del reato, quel dibattimento fornì dalle nuove circostanziate anche ancorate a precisi riscontri e grazie a queste indicazioni si sono fatte svolte nuove indagini che hanno alle conclusioni che voi avete a vostro vaglio, non più serial killer, non più autore unico ma un gruppo di persone, non un maniaco professionista, non uno scientifico strumento di morte ma un gruppo di squali valorosi di provincia, perversi, ignoranti, ubriaconi, questa impostazione non nasce da congetture, nasce da dati di fatto oggettivi, le indicazioni del Lotti sono uno di questi risultati tangibili e concreti … attività d’indagine ha condotto. Lotti non è quindi la meteora caduta per caso in questo processo ma lui si è arrivati attraverso accertamenti di fatti con riscontri concreti. Vediamo brevemente in dettaglio come si arriva alla sua confessione, abbiamo quindi da un lato una rivisitazione di testimonianze passate non prese in considerazione sufficiente allora testimonianze sapete già abbiamo già detto rese da persone nell’immediatezza dei fatti, testimonianze precise di persone che hanno sentito il bisogno/dovere di riferire all’autorità giudiziaria cosa avevamo visto e non fu preso in considerazione perché? Perché allora la pista era diversa, si cercavano altri autori, altre auto, l’auto rossa che significava? Non poteva essere importante senz’altro erano persone che hanno visto altre cose, si pensi per quanto riguarda Vicchio dell’84 i testi Caini e Martello, Malatesta e Frigo, sono testi importanti hanno visto cose precise poi vedremo, cose puntuali, che hanno dato un riscontro la presenza del Lotti su quei su quei luoghi dei delitti prima ancora che Lotti fosse conosciuto, teste Bertaccini, Testi … che riguardano Scopeti, … parallelamente a questa che abbiamo chiamato quindi rivisitazione di queste testimonianze di persone che avevano deposto allora all’epoca dei fatti ed abbiamo visto quale importanza enorme hanno queste dichiarazioni in questo processo, venne svolta come vi ha spiegato il dottor Giuttari all’udienza del 26 giugno 97 un’attività investigativa ampia avendo ad oggetto l’audizione di nuovi testi e anche appunto intercettazioni telefoniche su utenze, per esempio Vanni Nicoletti, di persone che potevano avere avuto contatti con il Pacciani e tra i personaggi nuovi che emergono vi è il Lotti, Lotti viene sentito già il 19 luglio del 90 in merito al suo rapporto di conoscenza col Pacciani, viene sentito nuovamente il 21 luglio 94 riguardo al possesso delle autovetture in quanto si ipotizzava allora che Pacciani avesse avuto in prestito l’auto da parte di qualcuno viene poi sentito successivamente il 26 luglio 94 circa i suoi rapporti con la Filippa Nicoletti frequentata anche dal Vanni, ecco perché fu disposta su questa utenza l’intercettazione telefonica, il dottor Giuttari sente poi il Lotti il 15 dicembre 95 … a poco a poco tutte le dichiarazioni che sappiamo che sono poi arricchite dagli esiti delle indagini parallele, quindi a questo punto è chiaro ed evidente … a questa conclusione che il Lotti non è un personaggio irreale, non è assolutamente un’invenzione della procura di chicchessia perché si è cercato di capire anche questo … ai tempi del delle indagini dei testi Alfa, beta e gamma e non c’è bisogno penso di sforzarsi in esercizi teorici per arrivare a questa conclusione, una conclusione che emerge dagli atti, sentenza Pacciani, indicazioni precise di quei giudici, testi vecchi non considerati ma che hanno deposto nei confronti del Lotti prima ancora che Lotti fosse conosciuto, testi nuovi, intercettazioni telefoniche e Lotti in questa congeda di atti ha una collocazione ben precisa conseguenziale alle risultanze quelle indagini, nessuno si è inventato quelle testimonianze di persone che si sono recate volontarie … giudiziaria per dire quello che sapevano, onestamente e correttamente, queste testimonianze contenevano già in sé stessi elementi identificativi di quello che è il personaggio Lotti. … al riguardo oltre alla testimonianza del dottor Giuttari che abbiamo apprezzato per la sua professionalità, la sua completezza, la testimonianza del dottor Perugini all’epoca del indagine sul mostro responsabile della sezione omicidi della questura di Firenze, di fronte a domande reiterate … se egli avesse quando si è occupato dei delitti del mostro spesso considerato le teorie scientifiche, le casistiche, le esperienze analoghe di altri investigatori, si è avuto riguardo alla firma dei delitti, si è avuto riguardo al modus operandi del sempre appunto autore dei delitti il dottor Perugini risponde … che vado a leggervi “diecimila bellissime teorie convincenti di fronte al dato concreto se sono in contraddizione non hanno evidentemente di che essere prese in considerazione, quello che conta è l’indagine convenzionale così come viene sviluppata aldilà di ogni congettura, di ogni analisi, quello che contano sono i risultati oggettivi delle indagini” perché dico questo? Perché si è fatto un gran dire in questo processo di teorie, di congetture, non è possibile il gruppo perché questo gruppo non si è mai visto, non si è mai visto nella casistica criminale di un gruppo di persone che commettono simili crimini, qui non c’è spazio per dar credito a queste congetture, non si fa letteratura, non si può credere a teorie … sono i fatti, i fatti li avete davanti a voi, i fatti sono fatti che risultano d’attività di indagine precise che offrono dei dati oggettivi concreti da valutare, quindi non soltanto queste … ma anche il fatto che è chiaro ed evidente che questi imputati non sono nati e non sono sorti per voci di paese ma emergono anch’essi da circostanze oggettivamente determinati, dal 92 in poi questo è quello che emerge anche dalla deposizione del teste Perugini … appoggi si erano sviluppati quindi già all’epoca della Sam, delle indagini della Sam, la sua avanzata … appunto in conseguenza dei risultati investigativi la tesi del complice o del complice del Pacciani quindi arrivando a questa prima conclusione possiamo certamente vedere che questo processo non si basa unicamente sulle dichiarazioni del Lotti, non è un processo che ha i pilastri ovviamente su ciò che Lotti ha detto e senza il Lotti il processo cade non si può accertare la verità, l’insieme dei risultati di indagini tutto quello che abbiamo detto fino ad adesso con tutti i riscontri connessi alle indagini, le dichiarazioni dello stesso costituiscono un armonico sistema tendente verso un unico fine che è l’accertamento della verità. Certamente Lotti ha un gran peso non c’è dubbio in questa ricostruzione perché è un elemento di accordo fondamentale, così come a raccontato fatti e circostanze, voi già lo sapete, che allora erano sconosciuti agli inquirenti, circostanze alle volte marginale ma sconosciute, fatti d’importanza perché dimostra effettivamente un senso effettivo di quella che è la sua credibilità ha ammesso fatti anche a lui contrari per lui pregiudizievoli, fatti che comunque sia hanno da una parte rilevanza autonoma con i mezzi di prova dall’altra hanno costruito appunto il mezzo per arrivare ai riscontri oggettivi di quello che stava dicendo e questi riscontri … vi ha detto nella sua relazione introduttiva sono peraltro stati vagliati anche seppure per motivi diversi, per esigenze diverse, molte volte … senso dà la libertà Corte di Cassazione e non potrebbe essere diversamente perché sono risultati di indagine attraverso l’accertamento di fatti oggettivi che conducono a Lotti, ma vediamo quali sono quindi i riscontri alla confessione di Lotti perché ripeto in questa mia esposizione per i motivi che ho esposto tengo sempre a … dimostrarvi perché questa rappresenta la volontà del mio assistito che egli è credibile ed attendibile e perché lo è. I riscontri oggettivi su questo non mi dilungherò molto perché ve lì ha già ampiamente illustrati il pubblico ministero con dovizia di particolari con molta personalità, i riscontri oggettivi sono dati principalmente da che cosa? Elementi oggettivi che risultano dai sopralluoghi effettuati dalla polizia giudiziaria, esame autopsia dei cadaveri, ricostruzione dinamica degli omicidi effettuata in sede punto di indagini di PG. Abbiamo visto come indicazione del Lotti coincide in modo impressionante con le ricostruzioni della dinamica dei fatti operata dalla polizia giudiziaria, si pensi alla aggressione del giovane francese agli Scopeti viene coincidenza assoluta fra quanto il Lotti dice/racconta e lo ha fatto più volte e quanto si può leggere nella perizia che vi ha illustrato il pubblico ministero dei periti dell’unità di Modena, Lotti dice un coltello, donna nella tenda, il taglio, Pacciani che rincorre il giovane lo aggredisce e lo finisce vicino al bosco, la perizia di Modena che nella perizia fatta nell’85 ricordiamocelo quando nessuno ancora conosceva il Lotti, una perizia fatta 11 anni prima, dice le stesse cose, dopo aver ucciso la vittima di sesso maschile il reo è tornato sui suoi passi operando all’interno della tenda ha operato con calma le escissioni dei feticci, nel medesimo atto cosa dicono poi i periti? Come già sapete, fu tagliato prima il seno con evidenti problemi di affilatura del mezzo tagliente e poi pure … queste difficoltà del mezzo tagliente non vi erano più quindi viene ipotizzata da quei periti 11 anni prima dell’avvento di Lotti la possibilità che ci fossero due coltelli in quell’occasione e Lotti cosa vi ha detto? Che sia Pacciani che Vanni avevano un coltello, riscontro incontestabile, significativo. Guardate quindi come questi periti operando soltanto su quei dati oggettivi pochi che avevano a loro disposizione hanno potuto raggiungere una conclusione che è prodromica a quelli che sono le indicazioni del Lotti. Non c’è bisogno che vi illustri io l’importanza che un tale dato ha in questo processo, avete voi la vostra intelligenza per comprenderlo nel senso che ho esposto. Non soltanto ed è ancora qualcosa di più di un altro passo importante in questa perizia esposta dai periti di Modena, importante perché anch’esso preannuncia come una coincidenza impressionante la ricostruzione dinamica del fatto fatta dalla Lotti pur nel suo linguaggio, pur con quelle incertezze che evidenziato senza dubbio che riconosciamo ma incertezze imprecisioni non significativi rilevanti che dimostrano ampiamente la sua genuinità/la sua spontaneità. … pagina 26 della perizia è da tenere conto che l’autore è giunto con un mezzo mobile abbia prima studiato il luogo decidendo di operare sulla tenda nella posizione posteriore aprendosi il varco con un mezzo tagliente trova l’ostacolo del secondo telo, era imprevisto, si ferma e passa davanti alla tenda cioè se noi leggiamo l’indicazione del Lotti e del … su questo punto vediamo che sono assolutamente coincidenti il Pacciani da una parte davanti all’ingresso della tenda, il Vanni dalla parte opposta, questo punto ricordiamocelo perché è molto importante dopo li riprenderemo, per un attimo ho perso di vista il Vanni, ho pensato/ho supposto che siccome questo fatto è venuto dopo che ho udito il taglio della tenda ho supposto che fosse entrato, una perfetta coincidenza poi l’azione si sposta davanti all’apertura della tenda, vengono esplosi dei colpi di pistola, un colpo forse attinge alla testa il francese che comunque sia non viene fermato fugge il Pacciani lo rincorre e lo finisce, una coincidenza impressionante. Passiamo poi a Vicchio Lotti dice che dopo gli spari la ragazza, la Rontini, fu trascinata poi dalla macchina dal Vanni e nel far questo sentì gemere, la ragazza gemeva, si è detto molto su questo aspetto signor presidente e signori della Corte, gemeva, strillava, non è possibile che stilasse, un urlo, cos’era un gorgoglio, Lotti ci riferisce un fatto, adesso vedremo che è ampiamente riscontrato, l’autopsia cosa dice? Appunto che questo Maurri e Marini che sul cadavere non ci sono segni evidenti di morte immediata ma al contrario segni più che evidenti di una morte successiva, il colpo al collo furono inferti in vita appunto per ucciderla, quando venne trascinata via dall’auto era ancora viva e questo è un dato soggettivo assolutamente importante e determinante, chi poteva dire una cosa del genere se non chi era lì in quel momento? Chi poteva rendersi conto/accorgersi che una ragazza che era viva quando porta via la macchina se non una persona che era lì che ha visto che era materialmente presente e il fatto che potesse gemere risulta dagli atti. Lasciamo perdere effettivamente non mi voglio dilungare su queste fatto se fosse un gemito, un urlo, uno strillo o quello che sia, se rapportiamo questo dato alla psicologia elementare del Lotti, alla concezione del momento alla sua difficoltà di linguaggio capiamo che è un dato sovente e irrilevante, quello che conta è che la ricostruzione operata dai periti, medico legali, scienziati è puntuale in perfetta sintonia con quanto detto dal Lotti, non solo ci fu una sopravvivenza della ragazza ai primi colpi micidiali ma con la possibilità di gemiti è reale, plausibile, scientificamente verificabile perché non soltanto le corde vocali non furono attinte dai colpi ma perché appunto è una circostanza verificabile, è successo, può succedere che una persona colpita da ferite così gravi possa emettere qualche gemito prima di morire, ci hanno spiegato per Semorello, al personale Marini ampiamente scientificamente ancorando a dati obiettivi incontestabili. Da notare che anche riguardo a questo fatto la perizia di questi medici è stata redatta da 12 anni prima dell’avvento del Lotti, una coincidenza veramente impressionante prima gli spari, la ragazza che non muore, la portano fuori, i colpi inferti al collo per ucciderla, poi le scissioni. … che dimostrano che Lotti non ha una parte da reggere, non finge. Vi è poi il delitto di Giogoli Lotti dice che sparò per primo sul furgone verso il finestrino nella parte destra poi successivamente Pacciani completo l’opera sparando dalla parte opposta tornando nella parte destra dove finì con altri colpi di pistola i tedeschi, in sede di ricostruzione della dinamica di questo omicidio si è appurato che l’altezza dei colpi sul finestrino è compatibile completamente/molto ampiamente con l’altezza del Lotti e le modalità del dell’aggressione così come sono state descritte dal Lotti sono conformi a quanto venne accertato dalla PG, sempre con riguardo e con questo che hai detto di chiamare un appunto abbia fatto giustamente l’avvocato Curandai sempre riguarda Giogoli il Lotti dice appunto che presa pistola che Pacciani della pistola sparo poi visto lui è rimasto impietrito dalla paura il Pacciani gli prese la pistola quando dalla parte opposta del furgone colpi sparò 8 colpi e poi tornò di nuovo sulla parte destra dove apri lo sportello e fini i tedeschi. Ci è sembrata effettivamente strana la circostanza, perché Pacciani fa due volte il giro in un momento così particolare concitato, fa due volte il giro del furgone ma poi dico leggendo gli atti le risultanze oggettive di questo processo c’è una spiegazione che aveva già spiegato l’avvocato Curandai, la parte sinistra il furgone era vicino al terrapieno c’era uno spazio poco sufficiente 80 cm non poteva accedere agevolmente quindi si rende conto di questo va dalla parte destra nuovamente quella più aperta apre gli sportelli che vengono trovati aperti nel corso del sopralluogo e li uccide. Quindi anche in questo a caso anche se Lotti non ve l’ha detto espressamente esplicitamente vi è un riscontro trovato incontestabile delle sue dichiarazioni, si è discusso molto anche a questo riguardo del parabrezza, il finestrino, il vetro, Lotti non è credibile, Lotti che ci racconta, che ci prende in giro, sono questioni estremamente rilevanti perché Lotti Signori della Corte perché Lotti ha sempre detto la solita cosa ha detto di aver sparato contro il finestrino di destra, il vetro contro cui spara è un vetro opaco non penso che occorra una grande preparazione per poter capire che questo opaco non è il parabrezza, il vetro opaco è quello laterale, si sa come è conformato questo furgone, si sa che dalla parte laterale aveva vetri opacizzati per una parte per 2/3, ci dice anche Lotti molto chiaramente in modo molto circostanziato il vetro era fatto così era opaco non si vedeva bene dentro, infatti ha visto delle ombre e basta e su questo punto ha ragione però anche il PM nell’evidenziare che il racconto del Lotti appare più impreciso forse di altre volte, un po’ più concitato, meno lineare di quello che altre volte vi ha esposto ma c’è anche a questa una spiegazione logica coerente, sappiamo che il Lotti a Giogoli per la prima volta spara e quindi impera senza dubbio ad un’evidente plausibile alterazione emotiva e questa alternativa emotiva traspare quindi anche il suo racconto che quindi è meno preciso però pur sempre sostanzialmente integro coerente nella parte che più riguarda le ricostruzioni del fatto, pensiamo a come descrive atteggiamento del Pacciani precisamente, la pistola in mano, poi la riprende, va dalla parte opposta, rispara, apre la porta si arrabbia perché sono due uomini non può compiere le scissioni, come descrive il vetro opaco, è un vetro dove non si vedeva bene, era poco chiaro, ha fatto così sotto le ombre, anche su questo punto poi tanto vi è stato detto e penso che sarà detto ancora a lungo in ordine al fatto che Lotti non può essere credibile quando afferma di aver sparato per la prima volta in vita sua a Giogoli circostanza impossibile, Lotti mente, ci prende in giro, ma chi crede che stiamo? Perché in effetti sappiamo per certo tutti i colpi sparati in quell’occasione andarono a segno, beh io non credo che sia una circostanza inverosimile, può essere un caso fortuito perché non si trattava in quelle occasione colpire un barattolo a 20 m doveva essere colpita una figura umana, una persona a 3 m di distanza non di più forse anche meno ferma immobile non in movimento, la pistola è una pistola che non se sbaglio emerse in questo dibattimento non ha un rinculo evidente da prendere il colpo ,quindi è possibilissimo che è successo. Non vorrei fare un paragone ridicolo in questo processo però quanti di noi hanno sparato ed hanno colpito i palloncini eppure non siamo tiratori scelti, viene colpita una sagoma ferma … immobile, non è poi così impossibile, ma dico non è possibile anche perché non so per cosa considerazione anche perché lo dice Lotti, signori che senso avrebbe che Lotti ci raccontasse una cosa del genere per lui così gravosa, per lui così … responsabilità gravi se non fosse vera, poteva benissimo dire sparò Pacciani come le altre volte non cambiava niente forse è ugualmente accaduto invece ha detto onestamente io ho sparato mi hanno messo questa pistola in mano e l’ho fatto, fatto penso ineccepibile, se ha ammesso un fatto del genere perché è vero perché non è dovuto alcun interesse a far dire una cosa se non fosse vera. Ancora in riferimento a Vicchio Lotti dice l’interrogatorio presso la PG l’11 Marzo 96 di aver visto Vanni e Pacciani chinarsi nell’atto di nascondere qualche cosa in un fossetto, forse dice Lotti le parti della donna, questa buca esisteva realmente ve la fatto riscontrato dal teste Rontini che verrà dichiarato che verrà rappresentato chiaramente, e non vedo come possa signori veramente non credersi ad un teste come Rontini, un teste che ha dimostrato un’umanità, una correttezza, una coerenza, una umiltà inesigibile in questo processo, sono anni che calca queste aule non chiedendo un capro espiatorio ma chiedendo giustizia, l’accertamento della verità, non ha altro interesse Rontini con l’umiltà che lo contraddistingue ripeto ancora una volta, ha descritto questo fatto perché se n’è accorta la moglie, perché andando a riordinare quel luogo dove era la morta la figlia dove andava a portare i fiori si è accorta che c’era questo avvallamento questo fossetto, ci ha riferito. Quindi voi capite che diversità di argomenti, da una parte abbiamo il Rontini nel modo come vi ho detto che vi racconta questo fatto ve lo precisa in modo circostanziato ed è quindi un riscontro per me oggettivo e incontestabile la decorazione del Lotti, dall’alta si parla di medium di sedute spiritiche in base alle quali questa buca ha una genesi diversa, non voglio spendere parole mi riporto a quanto affermato riguardo a questo riscontro che è concreto, che è l’unico che voi dovete esaminare vedendo i vostri atti. Riguardo al delitto degli Scopeti il Lotti poi dice verbale interrogatorio reso al PM il 6 Marzo 96 e in relazione ai luoghi 18 Febbraio del 96 dice che il Vanni e il Pacciani si chinano poco distante dalla tenda con in mano un involto, sappiamo che in quel luogo fu trovata una buca, fu periziata ed è agli atti, a questo riguardo vorrei precisare una cosa che mi sembra che non sia ancora emersa in questo dibattimento ma che comunque sia è un riscontro importante significativo il fatto che il Lotti in riferimento a Vicchio parla di un fossetto se non sbaglio usa il termine di un vuoto nel terreno, il riferimento agli Scopeti parla di buca, in realtà è questa la realtà, agli Scopeti c’era una buca scavata, si è verificata c’è una perizia agli atti, mentre a Vicchio non era una buca scavata da qualcuno, era un avvallamento/un vuoto/un fossetto naturale del terreno così come ci ha detto anche il teste Rontini, circostanza anche questa importante perché è un particolare marginale che comunque sia la dice lunga sulla credibilità del Lotti. Quanto poi al delitto di Vicchio Lotti riferisce interrogatorio reso al PM 12 Marzo 96 della sosta durante la fuga verso … quella casa dove avrebbero nascosto la pistola, questo involtini dentro c’era la pistola e prima del sopralluogo fatto dalla polizia il Lotti descrive ampiamente in modo circostanziato la casa, la strada per arrivarci, la strada contro sterrata impervia che non consentiva l’accesso alle auto vetture, descrive la casa strutturata, la stanza, la porta che non si chiude, dove è situato questo vano dove viene nascosto questo involucro. Detto questo sopralluogo questi particolari furono tutti riprovati e verificati puntualmente la casa era descritta, il Lotti si ricorda certe particolarità importanti, si ricorda il casottino in muratura, il ponte, si ricorda perfino anche dell’acqua, è un dato che gli è rimasto in testa, … sotto c’era meno acqua quando venne quella volta, è evidente era estate allora, quando ci fu il sopralluogo era un periodo diverso, l’acqua era più copiosa, sì ricorda appunto della porta che non si chiude, l’unica stanza grande nel cui muro sulla sinistra c’era questa buca/questa diciamo rientranza dove qualcuno aveva nascosto questo involucro, anche su questo punto c’è l’ha fatta una contestazione credo banale sul fatto appunto che il Lotti non sarebbe credibile perché? Perché non vi ha spiegato con sufficiente chiarezza se quella era una casa abbandonata o una casa in costruzione, signori Lotti ha detto sempre la stessa cosa è una casa grezza, una casa senza intonaco né fuori né dentro, una casa con certe caratteristiche c’era il tetto il resto era grezza, vi ha descritto la porta, vi ha descritto l’unica stanza, vi ha descritto tutto, dov’era questa buca, vede mettere l’involucro in questa buca ecco qui dopo qualche cosa erba secca, non erba secca, sterpi, sassi che ci mette sopra, si è discusso anche di questo in questo processo, ha detto chiaramente Lotti dimette queste involucro e sopra coprirlo con quello che c’era per terra, quello che c’era lì a portata di mano, ma ripensate anche all’atteggiamento del Lotti attento e vigile in questo processo gli fu chiesto per cercare di farlo cadere in contraddizione “ma ci misero dell’erba?” “ma che erba, l’erba cresce fuori mica dentro” cioè il Lotti cosa ha visto? Ha visto metterci gli oggetti quelli che erano lì per terra, coprire questa buca con questi oggetti, sterpaglia. Ancora riguardo agli Scopeti riferisse dettaglio la tenda operato dal Vanni, la tenda è veramente tagliata nel telo superiore e anche su questo punto ci sono state aspre contestazioni da parte di … del Vanni in quanto si è evidenziato, si è … stupore la vostra attenzione il fatto che Lotti si sarebbe contraddetto perché in una foto mostratagli della tenda avrebbe indicato la parte del fianco della tenda e non nella parte posteriore quella in cui effettivamente c’era il taglio, se poi confrontiamo questo dato con l’iniziale delle sue dichiarazioni e con la costruzione oggettiva dinamica del fatto operata più volte anche di fronte a voi più di un’occasione e con le precisazioni che Lotti poi ha fornito al dibattimento anche su istanza di questo difensore posso anche concludere per la sua irrilevanza in questo dato peraltro un errore reso possibile anche dalla conformazione della tenda che a parte il lato in cui vi è l’apertura è pressappoco tutto uguale ma come poi Lotti ha spiegato sempre nella circostanza non soltanto su domande mie ma l’ho spiegato anche in precedenza io ho visto il Pacciani nella parte dell’apertura della tenda davanti alla tenda, il Vanni dalla parte opposta, gli ho chiesto io al dibattimento fascicolo 56 se non sbaglio dico “da che parte è lei quando ha visto tagliare la tenda da parte del Vanni, il Vanni lo vedeva di schiena, di fianco, come lo vedeva?” “di schiena no, lo vedo di fianco e Pacciani dalla parte opposta” ma questo e poi oltretutto plausibile e anche in conformità netta con quanto il Lotti riferisce circa il taglio della tenda cioè non soltanto sentiti tagliare la tenda ma l’ho vista vi ha indicato il gesto dal basso in alto come faceva vedere il Vanni tagliare se il Vanni gli offriva le spalle avesse tagliato il fianco, è ovvio in queste circostanze da mettere insieme in questo piccolo mosaico e capirete che senza dubbio anche in questo caso Lotti dice la verità. Sempre in foto il Lotti riconosce il luogo dover fu messa la tenda dove era la tenda agli Scopeti, si è cercato a questo punto di farlo cadere in contraddizione perché il (salta l’audio) ma dove c’erano quelle persone che se non sbaglio quelle persone erano il dottor Crini ed un altro investigatore era quello il posto in cui c’era la tenda? “no che centra le persone” gli fu chiesta 10 volte la solita cosa … “non è quello il posto la tenda era più in qua, era più vicino al posto di lui era nascosto” gli fu anche contestato “ma la tenda lì non ci poteva stare perché ci sono delle steppe e le radici” “ma non è lì più avanti dove più avanti la strada si va si va più piano” dice il Lotti cioè diventa più pianura … più volte in modo molto preciso il Lotti non vi è contraddizione. Di nuovo riguardo a Vicchio Lotti afferma … PM 11 Marzo 96 che Vanni e Pacciani dopo aver commesso il diritto andarono al fiume a lavarsi, anche se su questo punto non fu disposta alcuna perizia e su questo punto … di aprire una parentesi perché in effetti anche questo … rilevante in questo processo … contraddistinto nel corso dell’indagine da lacune veramente gravi ci si è permessi di poter non verbalizzare dichiarazioni che poi devono essere importanti, non si è fatto un verbale contestuale di questo logo su queste pietre sporche di sangue, non sono periziate, lacune che hanno contraddistinto una parte di questa indagine e che l’hanno in parte inficiata purtroppo allungando i tempi. Su questo punto anche se non c’è una perizia agli atti vi è comunque sia una verifica oggettiva a ciò che il Lotti ci dice, ci sono due testi che ci confermano in modo chiaro che su quei sassi ci sono le tracce di sangue, qualcuno ha indotto anche questi testi o si può pensare che sono testi che dicono la verità. Andiamo a Baccaiano sempre nell’ottica di verificare questi riscontri oggettivi alle dichiarazioni del Lotti, questo come sappiamo il primo delitto cui Lotti partecipa, così lui ci riferisce, come vi ha spiegato il PM … la prima … piazzola, l’aggressione e i primi spari, la fuga del ragazzo/il tentativo di fuga del ragazzo con la marcia indietro e la macchina che si ferma sul fossetto, la nuova aggressione in cui i giovani vengono uccisi, tale costruzione del fatto è stata criticata e stata oggetto lo sappiamo in dibattimento di una verifica puntuale e rigorosa rigorosissima perché si è insinuato il dubbio che non potesse essere questa quella reale/quella effettiva perché si è detto doveva essere l’assassino che ha spostato la macchina, io non voglio dilungarmi su quelli che sono i risultati di questa verifica puntuale che ho fatto in dibattimento perché già li conoscete ampiamente, è pacifico comunque che il teste che doveva confermare questa versione è un teste che non soltanto si è contraddetto ampiamente ma è stato smentito puntualmente dagli stessi compagni di soccorso, … autolettiga era l’ambulanza Allegranti che ha detto e visto il ragazzo perché? Perché … la macchina per primo è spostare il corpo, ma quando? Ma dove? Non c’era Allegranti era all’ambulanza così c’è lo dicono i suoi compagni di soccorso. Si vedono le dichiarazioni anche di coloro che vennero e che giunsero per primi sul luogo del delitto, le foto dell’auto, si pensi a quella macchia di sangue grande che c’è sullo schienale del guidatore, si pensi a quella testimonianza del teste Ulivelli anch’essa veramente molto importante perché ci dà un quadro anche tragico eventi quello che è successo questa macchia di sangue, questa colatura di sangue enorme che dalla nel vano dove c’è il vetro dello sportello colma/piena sulla moquette della macchina, una macchia di sangue compatibile completamente con la ferita che il giovane aveva alla testa, giovane che si appoggia con la testa ferita a morte al vetro della macchina nel lato guida e il sangue cola giù. Poi dico questa costruzione del fatto, dimenticavo una cosa, ricordatevi anche ciò che vi ha detto l’avvocato Curandai quel riscontro anch’esso per me era sfuggito è molto importante dei vetri sporchi di sangue trovati per terra dove c’è il vetro dello sportello del guidatore, quelli sporchi di sangue che dimostrano che in effetti il giovane fu attinto in quel posto mentre era alla guida, ma se poi ci pensiamo un momento la ricostituzione ufficiale quella effettuata dalla polizia giudiziaria e dagli inquirenti dell’epoca è anche la più plausibile ma si pensi … il ragazzo ferito a morte con ferite molto gravi trova la forza della disperazione di prendere e mettere in moto la macchina, di spostarsi, naturalmente però non può compiere movimenti perché è ferito, perché soffre, quindi rimane impantanato e sgraziato in questo fossetto e non può più andar via allora sopraggiungono gli assassini e lo finiscono, è una ricostruzione plausibile in effetti i colpi non erano colpi mortali, possono avere consentito una sopravvivenza di pochi atti di qualche minuto che ha portato nella forza della disperazione che è una forza tipica di quei momenti a volte è riscontrabile oggettivamente a tentare una fuga, fuga che poi non fu possibile. Dunque ancora una volta il racconto del Lotti è riscontrato, in sintonia con gli esiti delle indagini, basterebbero questi riscontri penso risconti oggettivi ma forse ancora qualcuno di essi e basta nemmeno tutti per conferire ed attendibilità a Lotti tanto sono puntuali, precisi, concordanti ed impressionanti ma c’è né sono tantissimi di altri riscontri anche testimoniali, riscontri importantissimi perché la maggior parte di questi sono dichiarazioni di testimoni rese non nel 96 ma rese all’epoca dei fatti quando Lotti era sconosciuto rese da persone che hanno sentito il bisogno i fatti importanti della polizia … prima di vederli puntualmente, … Roberto … Gabriella che ci riferiscono di ciò che hanno visto la sera della notte di Scopeti, la Filippa Nicoletti sulle frequentazioni del Lotti nell’84 era stata con lui nella piazzola di Vicchio con modalità che vedremo, il Pucci Fernando che vedremo ampiamente, Carappa Vittorio e de Faveri che vedono più volte la macchina del Lotti sono testi che depongono all’epoca dei fatti, … il pomeriggio agli Scopeti, la Carmignani ugualmente, la … Giuseppe … Lorenzo vede l’auto del Pacciani con due persone a bordo la notte Scopeti poco vicino alla piazzola, lo Zanieri che è quei teste che ci riferisce di aver saputo dal Lotti e il Vanni che si sono recati nelle persone la sera quello che ci erano passati dalla domicilio, la Bartalesi i rapporti con il Lotti, la frequentazione con il Vanni, …sessuali del personale del Lotti medesimo, la Stepmom … che hanno visto la macchina bianca con due persone a bordo la notte dell’8 settembre 85 … Scopeti, Taylor Pasquino Bartolini che conferma le macchie di sangue che si è visto, la Frigo e Bertaccini e il Bianchi su quelle circostanze palesi/evidenti che dopo vedremo sono impersonati per quanto sono precise, raramente si vede un teste … circostanziato in dibattimento, Caini e Martelli che confermano non soltanto le affermazioni di Lotti ma … della Frigo e del marito, l’impiegato dello Stato di cui mi sfugge il nome che ci ha riferito circa … del passaggio a livello che devono essere evitato nella sua Vicchio, sono queste quindi alcune testimonianze che poi vedremo più eclatanti che oltre a fornire sicuri elementi di prova sono al col tempo riscontro alle dichiarazioni del Lotti. Fino a questo punto possiamo dicevo arrivare ad un’altra conclusione che questo processo non è sorretto dalle sole dichiarazioni di Lotti ma è al contrario un processo in cui … sono il corollario di una complessa attività di indagine che ha fornito a voi elementi di prova diretta, conseguentemente tutte queste risultanze, testimonianze che abbiamo visto ed i riscontri costruiscono la prova più rassicurante della attendibilità del Lotti ma per valutare attentamente quest’ultimo argomento su questo punto la attendibilità del Lotti e con ciò vorrei richiamare l’attenzione dei Giudici popolari in particolar modo, occorre procedere attraverso un’analisi specifica e rigorosa prevista dalla legge, innanzitutto occorre verificare la personalità del dichiarante, … iniziata nel corso del procedimento e quale è comunque desumibile dagli atti e dai dati che si sono acquisti sul suo conto, successivamente occorre esaminare la sua sostenibilità intrinseca risultato della coerenza logica delle sue dichiarazioni, dalla fermezza, dal disinteresse e dalla mancanza di un … in ultimo occorre verificare quello che si chiama l’attendibilità estrinseca ovvero l’attenzione deve soffermarsi sull’esame dei cosiddetti riscontri esterni capaci di conferire caratteri … alla dichiarazione. Dei riscontri esterni abbiamo già parlato, abbiamo già accennato, quali sono e abbiamo visto quale importanza hanno in questo processo i riscontri oggettivi determinanti testimoniali, (parla sotto il presidente) senz’altro.

Si diceva Signor Presidente che abbiamo verificato i risconti oggettivi, abbiamo un po’ accennato a quelli testimoniali, abbiamo visto come in questi riscontri sono molteplici, circostanziati, sicuri, reiterati e tranquilli, ho detto anche per questo motivo possono arrivare a conclusione che in effetti questo processo non poggia soltanto sulle dichiarazioni del Lotti ma le sue dichiarazioni sono il corollario, tutta un’attività di indagine e questa attività complessa costruisce molto più rassicurante della sua attendibilità e gli stavo dicendo appunto prima dell’interruzione che come ultimo dato e mi riferisco al delitto di Giogoli giustamente per valutare l’attendibilità occorre procedere verso un’analisi rigorosa, occorre far verificare la personalità dell’imputato del garante il quale si è evidenziata nel corso del procedimento ed è quella con cui è disponibile dai dati sul suo conto, occorre poi successivamente esaminare la sua attendibilità intrinseca risultante dalla coerenza logica delle sue dichiarazioni, dalla fermezza, del disinteresse, della mancanza … in ultimo attenzione il giudice deve … necessariamente sull’esame di quei sconti esterni capace di conferire carattere individualizzante alla dichiarazione, dei risconti esterni né ho già parlato, abbiamo già accennato e li abbiamo già visti, da questo punto di vista è chiaro ed evidente che la posizione di Lotti gode di un supporto fattuale molteplice e determinante, sicuramente efficace ai fini questo processo, per quanto poi attiene alla personalità del Lotti anch’essa in perfetta sintonia con la comprovata verginità e verosimiglianza delle sue dichiarazioni, lo sappiamo per certo anche questo da dati oggettivi di questo processo che Lotti non è un mitomane, non ha motivi evidenti e significativi di rancore nei confronti degli altri imputati, nei racconti di quello che ha accusato, non ha anomalie psichiche tali da inficiare la sua capacità e comunque sia la sua possibilità di auto determinazione, ha un passato di lavoratore onesto, una reputazione di uomo tranquillo, di persona corretta e leale, e comunque solo a considerare la sua confessione anche se l’ho detto punto a volte e sfociata dalle evidenze dei risconti, dei dati oggettivi in possesso delle autorità, è una persona autonoma, spontanea perché appunto frutto di un processo graduale sofferto, consapevole e non dimentichiamo che egli in questo processo ha fornito anche indicazioni auto accusatorie importanti, determinanti perché lo inchioda in situazioni molto gravi in questo processo. Vedete il Lotti poteva benissimo anche di fronte alla contestazione specifica, qualcuno l’ha visto quella sera guarda sono dichiarazioni precise come fai a dire di no? L’hanno visto c’è la sua macchina, non si è visto negare l’evidenza, chi lo obbligava a dire le cose come stavano? Poteva negare l’evidenza come altri hanno fatto in questo processo, invece ha detto le cose come le ha vissute e quindi ha deciso spontaneamente di parlare/di confessare quindi la sua decisione di collaborare come giustamente viene rappresentato con onesta professionale che gli compete/che lo contraddistingue Lotti ha deciso di parlare spontaneamente anche se senza dubbio a volte stimolato, non c’è dubbio da certe esultanze particolari. Per ciò che attiene alla attendibilità intrinseca delle sue dichiarazioni essa può dirsi ugualmente dimostrata ampiamente in quanto le sue dichiarazioni sono coerenti, sono dotate del carattere di fermezza, di disinteresse ,di mancanza di intenti calunniatori. Le dichiarazioni di Lotti sono coerenti in quanto fra loro logicamente collegate, ancorata a fatti concreti e oggettivamente rilevanti, nella sua confessione Lotti non evidenzia contraddizioni significative e certo alcune incomprensioni comprensibili più che legittime in quanto i fatti che ne costituiscono l’oggetto sono fatti lontani nel tempo, sono fatti che hanno visto il suo ruolo assolutamente marginale, che ne ha fatto di lui un semplice esecutore di ordini altrui, tra l’altro limitato a comportamenti, lo vedremo molto attentamente, assolutamente fungibili … sotto il profilo psicoattivo. Le dichiarazioni di Lotti sono dotate anche del requisito si diceva della fermezza in quanto sono reiteratamente orientate nel medesimo senso senza esaltazioni o incoerenze significative. Quattro volte ho detto a voi in più occasioni le solite cose detta alla polizia giudiziaria, a pubblico ministero, la ribadisce nel corso del incidente probatorio e nel corso del dibattimento, sono dichiarazioni reiterate tutto nello stesso senso, le dichiarazioni di Lotti sono anche disinteressate perché non c’è nessun segno evidente, nessun dato evidente che dimostri che egli abbia qualche rancore preciso nei confronti delle persone che accusa e quindi per questi motivi hanno anche il requisito della mancanza di intento calunniatorio, sono dichiarazioni anche che lo inchiodano a responsabilità proprie in quanto sono auto accusatori, ma il dato che più emerge evidente è che non esiste una sua dichiarazione del Lotti che non sia come ha detto PM anche provate in altro modo, che non abbia un riscontro fattuale evidente in questo processo aliunde. Dopo aver attentamente quindi esaminato questi riscontri e fatto questo piccolo excursus di carattere processuale vorrei evidenziare alla vostra attenzione i riscontri testimoniali anch’essi hanno un’importanza fondamentale non soltanto per se stessi ma se li uniamo e anche se li unifichiamo con tutto ciò che abbiamo già detto in ordine dei risconti oggettivi. Vorrei cominciare così come ha fatto il Pubblico ministero con Pucci Fernando, Pucci Fernando come ha detto il PM è un personaggio particolare, da notare molto attentamente ma non è un mitomane, non è un pazzo, non ha anomalie psiche da inficiarne l’attendibilità, certo ha tenuto un comportamento strano, a volte sconcertante, non corretto, pur confermando nella sostanza quanto ha detto precedentemente, ricordiamoci nella sostanza quello che è il racconto basilare, le cose che ha visto, che ha visto fare, quindi è preciso, ma egli che ciascuno di voi penso l’abbia percepito è terrorizzato dalla paura di essere coinvolto in quei fatti, in quei fatti che hanno visto in colpevole ed inconsapevole spettatore in quei fatti che per anni e anni hanno turbato, lui stesso dirà quando parlerà “mi sono liberato di un peso, un peso che avevo dentro di me da tanti anni” Pucci quindi pertanto è un riscontro anche lui alle dichiarazioni di Lotti laddove dice di essere passato dagli Scopeti il pomeriggio del giorno dell’omicidio in quella sorta di sopralluogo, ricordiamoci che i testi che … riscontro circostanza precisa, laddove dice di essersi recato successivamente a casa della Ghiribelli dove cenarono e poi se ne andarono, circostanza confermata dalla Ghiribelli stessa, … avevano appuntamento alle 11 agli Scopeti laddove dice che avevano raccontato al bar di San Casciano che erano passati dalla piazzola la notte degli Scopeti, la notte del omicidio, riscontro anche in questo caso dello Zanieri. Pucci poi riferisce anche un fatto/un dato che non è ancora emerso in questo processo ma che comunque sia sebbene possa sembrare irrilevante a comunque una sua importanza, anch’esso poi confermato da un teste cioè il fatto che quella sera non era buio ma c’era Luna crescente, questo dato è emerso anch’esso, l’ha confermato il teste dell’osservatorio di Arcetri, non c’era Luna crescente anche Pucci ha visto tagliare la tenda, anche lui ha avuto la medesima impressione che ha avuto il Lotti cioè che il Vanni vi entrasse da quel pertugio operato con il coltello, fugata anche questa circostanza sul quale molto si è detto e vi ho detto che è stata molto criticata la sua importanza perché anche Pucci nella medesima situazione emotiva in cui si è trovato con il Lotti dice la stessa cosa “ho sentito tagliare la tenda, ho sentito questo rumore, ho visto il Vanni per un attimo è sfuggito da davanti agli occhi ed ho supposto che fosse entrato” è la medesima cosa che dice il Lotti, Vanni era appunto dalla parte opposta del Pacciani della tenda “ho visto tagliare e ho sentito il rumore del coltello per un attimo l’ho perso di vista ed ho pensato/supposto che vi fosse entrato da quella parte” ripensate a ciò che è emerso che risulta da quella perizia dei periti di Modena … alla ricreazione del Lotti sono due circostanti, il rumore del taglio, il fatto che il Vanni scompare un attimo dall’asse visuale e abbinando queste due circostanze concrete, ripeto, assunte e verificate nel momento in cui l’emozione è a 1000 arriva la conclusione che Vanni possa essere entrato da quella parte. Questo gesto visto e vissuto su momento viene mal interpretato con una supposizione che poteva apparire logica sul momento, logica perché era il frutto di una certa constatazione di fatti ma che non era reale, ciò non dimeno tutti e due vedono il gesto e c’è lo riferiscono e negli atti potete vederlo, Pucci poi ha visto il ragazzo francese scappare verso il bosco e Pacciani inseguirlo, ha visto che Vanni aveva un coltello, ha effettuato un sopralluogo … dove ha dato dei riferimenti precisi, guardatelo anche questo sopralluogo, si arrivò fino a quella … la macchina poi ci si spostò al di là perché la tenda non era di qua, indica precisamente le cose, la querciolina da deferimenti precisi, parlando degli spari anche il tema va ricordato “madonna bona noi si scappò donna buona qui dopo poi andammo via per la paura, noi uno è di qua, una dalla tenda” Vanni era dietro Pacciani era davanti, cosa intende per davanti gli chiesto al dibattimento “davanti dove c’è l’apertura, dove c’è la cerniera da dove si entra” la risposta del Pucci, Lotti dice la stessa cosa, non so poi … ricordo anche le paure e l’angoscia che ha provato in quel momento, trova anche la forza di rispondere chiaramente al Vanni, il Vanni che dice “tu sei un falso, io?” “Ma guardi che egli è vero, guardate che egli è vero” risponde a voi “ma tu c’eri” risponde a voi e al Vanni. Significativo poi è anche il sopralluogo che fa a Vicchio, … non riconosce la ghiaia, è in difficoltà perché non riconosce la ghiaia che c’era per terra perché al epoca dei fatti non c’era, ghiaia posta su quel luogo successivamente e la sensazione di disagio che non so se si percepisce ma è evidente lo dice, lo fa capire, non c’era la ghiaia. Così torna in mente ciò che ha detto anche Lotti circa l’acqua del torrente “l’acqua ora c’è, all’epoca di acqua c’è meno” certo era estate. Oltre a ciò che si vedono anche le dichiarazioni dei parenti del Pucci che si confrontano con le conclusioni dei consulenti tecnici e del … su un punto tutti concordano Pucci sa quello che è ma non è un mitomane, non sa raccontare fandonie, è un tipo taciturno come il Lotti, non racconta mai fandonie ma la verità “se lo dico io è vero” quante volte l’ha detto anche a voi. Restano le contraddizioni per iniziare il dibattimento sulle quali non posso che anch’io … ma su queste contraddizioni c’è un dubbio effettivo che esse non siano casuali, ripeto, ma volontariamente dettate dalla paura di essere coinvolti in quei fatti che hanno visto spettatori inconsapevoli di una paura tremenda di essere coinvolto in quei fatti, la paura che era rimasta per tanti anni, dicevo quando comincerà quando terminerà il suo racconto dirà mi sono tolto un peso, quindi la sua personalità, l’assenza di … mentale, il racconto dettagliato che fa, pure il linguaggio approssimativo e con l’incertezza che abbiamo visto che ha evidenziato tutto depone per la sua integrale attendibilità, quantomeno per quanto riguarda quei dati essenziali importanti che sono il cardine della riprova dell’attendibilità del Lotti. Sono poi Galli Roberto e la Ghiribelli Gabriella come sappiamo queste persone hanno tutte e due riferito sia alla polizia giudiziaria il 17 dicembre 95 sia al dibattimento udienza del 3 luglio di aver visto queste persone agli Scopeti la notte dell’omicidio, notte dell’8 settembre 1985 verso le 11:30 la sera, l’auto del Lotti, in particolare la Gabriella ci riferisce dei dati oggettivamente rilevanti, un auto, descrive il colore rosso sbiadito, la … tronca e forse la presenza di uno sportello con un colore più sbiadito della macchina, auto che è parcheggiata davanti allo stradello che porta alla piazzola. La Ghiribelli poi si riferisce delle abitudini sessuali del Vanni in modo del tutto conforme a quanto il Lotti ci aveva già riferito, dichiarazioni queste precise e puntuali che sono senz’altro un supporto probatorio non irrilevante. La Filippa Nicoletti, quella signora oltre ad essere l’interlocutrice del Lotti … famosa che è stata anch’essa oggetto di contestazioni in questo dibattimento sulla quale poi ci soffermeremo riferisce ampiamenti dei rapporti personali con il Lotti specificando che nell’84 era stata a Vico in quella piazzola con il Lotti stesso, aveva messo la macchina nella medesima posizione in cui si trovava la Panda celeste delle vittime e confermato di aver frequentato il Lotti nella casa dell’indovino Salvatore. Si diceva appunto prima che sarà contestata la parentesi per non poi dimenticarmene quella telefonata intercorsa fra la Filippa Nicoletti e Lotti per dimostrare che quella sembra la prova più eclatante del fatto che Lotti è un’invenzione, del fatto che Lotti è costretto a dire la verità all’inquirente, ai pubblici ministeri a dire la verità, a dire una verità secondo questa impostazione, ma se leggiamo chiaramente quella telefonata, la leggiamo attraverso la chiave offerta chiaramente dal risultato delle indagini perché … è ovvio di fronte a evidenza dei fatti “guarda c’è la macchina ti visto e lì non puoi dire il contrario” lui da persona lineare di psicologia elementare come doveva fare? Doveva dirlo per forza era costretto, questo senza la costrizione penso che non serva spendere altre parole. Poi Nesi Lorenzo la notte dell’omicidio Nesi ha visto la macchina di Pacciani la macchina bianca di Pacciani con due persone a bordo ad incrocio vicino al piazzale degli Scopeti la vede uscire questa macchina e poi si dirige lontano, riconosce bene il Pacciani perché sul punto ha richiesto domande specifiche giustamente “lo conosco perché si vedeva bene il Pacciani dentro la macchina golf, si vede anche da lontano soprattutto robusto dentro la macchina bianca”. … Sharon e Trasponi Valerio raccontano anch’esse di un incontro avvenuto la notte dell’omicidio intorno a 00:00, stavano tornando a casa vedono un’auto bianca che si fa incontro che esce dalla piazzola di Scopeti appena la incrociano spenge i fari e fa marcia indietro, sono dichiarazioni anche queste puntuali hanno visto questa circostanza riferiscono all’epoca dei fatti. … Vittorio … sappiamo che sono quelle persone che si recano a casa dei Rufo ed è attraverso i Rufo che si arriva a loro, il pomeriggio dell’omicidio degli Scopeti, sono dei testi che vedono la macchina del Lotti descrivendo la macchina rossa parola tronca ferma davanti alla piazzola e ricordiamoci che quella circostanza coincide ampiamente con quanto detto dal Lotti circa il sopraluogo fatto il pomeriggio agli Scopeti con il Pucci, dicono di aver visto più volte questa macchina, ci spiega anche il perché, dovendo girare per entrare dentro la strada che conduce alla casa di Rufo c’era questa macchina del Lotti che riempiva il passaggio, non gli consentiva una roba sufficiente per poter entrare dentro la casa, il … la vista poi una seconda volta perché ci ha spiegato che doveva andare a fare un necrologio a Firenze quindi uscì dalla casa Rufo torno la macchina c’era ancora non soltanto ci dice anche che verificando un nuovo obiettivo della macchina fotografica da casa Rufo vide quella macchina che era ancora lì, hanno visto non soltanto la macchina, hanno visto due persone ferme accanto alla macchina appoggiate alla macchina, ripensate alle dichiarazioni del Lotti, andai col Pucci alla Scopeti “lui ci voleva credere io gli raccontavo che quella sera forse avevo commesso un omicidio ma non ci credeva, io spiegavo cosa avevo fatto sono lì che … la Carmignani Sabrina c’ha detto che il domenica pomeriggio il giorno dell’omicidio degli Scopeti lei era in questa piazzola si ricorda anche la data precisa perché era il suo compleanno … fidanzato dopo un po’ una mezz’ora che stava andando via vide arrivare una macchina con i fari rettangolari e ha il colore rosso sbiadito, è una la ragazza che non sa riconoscere bene l’autovettura, però ci dai dati precisi e puntuali, fari rettangolari e colore rosso sbiadito, veniva da San Casciano appena ci ha visto a preso la direzione opposta. Lo Zanieri Giambattista è l’orecchio che conferma la circostanza che Lotti e Vanni ebbero a raccontarvi di essere passati dell’omicidio e questo è un teste che ha una sua rilevanza perché pur rappresentando la circostanza puntuale forse marginale di scarsa importanza ci conferma che appunto è perché per quale motivo avrebbe avuto lo Zanieri di dire una cosa del genere se non fosse vera, cioè una circostanza per lui ininfluente, per quale motivo? L’ha detta perché effettivamente ha avuto questa confidenza, ci ha detto anche che questa circostanza fu evidenziata anche fu udita anche … avventori presenti in quel momento nel bar. Ci sono poi i testi Caini Andrea e Mattei Tiziana che hanno un’importanza fondamentale più che altro anche se è connessa/se valutata insieme a quella testimonianza della Frigo del Marito. Caini e Mattei vedono due auto, li vedono la notte dell’omicidio di Vicchio in concomitanza con gli orari ricostruiti dell’omicidio una macchina bianca una macchina è più scura rossa procedono a velocità sostenuta sulla strada sterrata alzano parecchia polvere, una macchina qua dietro ha fari di posizione e basta i fari piccoli e basta si meravigliano di questo fatto perché della velocità che tengo le macchine il fatto che la macchina avesse fari spenti, ecco il richiamo a Lotti la macchina rossa, Lotti ancora nessuno lo conosceva, tutto coincide, particolari, orari, circostanze, comportamenti, l’auto che procede a fari spenti, la polvere, la concitazione, poco prima ha commesso un omicidio eppure quando questi testi ebbero a parlare ripeto ancora una volta nessuno conosceva il Lotti, la Frigo come ragazza e Bertaccini Paolo Giampaolo il marito il Bianco Edmondo che sarebbe il cognato se non sbaglio che confermerà poi circostanza riferite dalla Frigo, la stessa Frigo vi dicevo prima esperienza assolutamente particolare e che guarda caso è l’unico teste che ha una precisione inaudita, ci ha parlato per delle ore in quest’aula di tutto quello che ha visto, con una meticolosità veramente impressionante, lei stessa ha detto scherzando che il maestro prende in giro perché è una rompi da quanto è meticolosa, persona … ha visto come sappiamo, lei ha dovuto ricordarsi e soffermarsi sul volto di quella persona che ha incrociato sulla macchina bianca che ha incrociato per ripetere in mente per ricordarselo perché se … avesse incontrato nuovamente voleva rappresentare tutto il suo rancore per quella paura che le aveva fatto prendere, vede questa macchia dell’incontro anche questa macchia bianca che è veloce … sembrava che volesse fare uno scontro frontale, la prima auto che vede è bianca, seconda la vede a 100 m è rossa con una persona a bordo più giovane ci disse anche questo, si è discusso anche su questo punto perché sembrava che Lotti si fosse contraddetto dal momento che la Frigo dal momento che una volta ha sbagliato colore cioè ha detto appunto che la prima macchina era rossa … rilevanza abbia dato, poi ha chiarito ampiamente la signora Frigo, la prima macchina bianca con una persona a bordo, una seconda ad una distanza di 100 m dalla prima con i fari accesi di posizione e basta con una persona a bordo più giovane anche questa seconda macchina si sofferma appena li vede verso una pizzoletta lì vicino nella piazzola in cui l’aveva vista fermarsi anche qualche giorno prima riconoscere la macchina l’ha vista anche qualche giorno prima in questa rientranza di quella strada che peraltro se guardate bene conduce sopra … di Vicchio, pensate a ciò che ha detto il Lotti sui sopralluoghi effettuati tutto coincide, questa … di questa testimonianza quella dei testi Caino e Martelli e con ciò che ha detto il Lotti, vediamo che anche a prescindere dalla significativa coincidenza degli orari con un po’ di forse tolleranza plausibile visto il tempo trascorso vi è anche in questo caso una perfetta concordanza, cosa dice al riguardo il Lotti? Lotti ci dice anche che il Pacciani conosceva la strada io no guarda caso la macchina del Pacciani era davanti il Lotti era più distanziato la Frigo aveva già visto l’auto rossa ripeto nei giorni precedenti fermarsi in quello spiazzo che ci ha raccontato, il Lotti ci ha detto che aveva fatto i sopralluoghi e quello spiazzo portava alla piazzola di Vicchio, tutto questo è confermato anche dal marito … e quindi anche questo teste Frigo riconsiderata nel … delle indagini che abbiamo visto evidenzia la presenza di questa auto rossa del Lotti nel momento in cui Lotti ancora non era assunto … questo processo, certamente la Frigo c’era stata contestata ma non si può vedere la precisione assoluta appunto del suo racconto. La Frigo non parla subito di ciò che ha visto con i carabinieri sebbene ci dice appunto che lo raccontò al suo parente/all’amico che anch’esso faceva parte dell’arma però si capisce benissimo che gli rimane questa preoccupazione cioè benché tutti i parenti abbiano convinta a non parlare “ma sai puoi sbagliare poi una persona che non c’entra sono fatti gravi ma che scherzi poi ti sei sbagliata” si fa convincere non ne parla poi resta questa convinzione il dubbio evidente che quel fatto che lei ha visto può essere collegato con ciò che il giorno dopo sarebbe avvenuto a Vicchio, non appena riconosce la foto sul giornale e la ricorda come quella faccia che ha visto quella sera cosa fa? Corre immediatamente dall’avvocato Ventura che era il suo avvocato, lui la … alla polizia e racconta tutto quello che ha visto, il suo ricordo allora torna fuori evidente chiaro perché se … le rimasto dentro la mente tant’è la storia emozionata da quello che aveva visto e tant’è era la sua preoccupazione perché quel fatto potesse essere effettivamente ricollegato al delitto. Ecco perché ricorda tutti questi particolari a parte che può essere anche un lato caratteriale, l’incontro di queste auto la Frigo dice anche di aver sentito quel boato, quello sparo, quel colpo, quel forte rumore che viene molto abbinato forse allo sparo di un cacciatore o allo scoppio di un pneumatico che è un fatto importante perché anch’esso coincidente con qualche tolleranza … dell’omicidio prima lo sparo, poi si separano entrano in macchina, dopo un po’ di tempo … in macchina giù scendono e trovo le macchine che risalgono. Bianca Edmondo che è il parente mi sfugge non ricordo che sia il cognato non mi sembra ci riferisce puntualmente di queste difficoltà della Frigo, di queste volontà di andare a parlare con la polizia, di questa preoccupazione di che quel fatto … a parte il processo ai fatti dell’omicidio quindi confermando che in effetti questo ricordo era effettivo e reale, poi il dipendente delle ferrovie di cui vi ho parlato che anch’esso è importante perché ribadisce certi concetti già espressi dal Lotti, quella sera c’è la necessità Pacciani di evitare il passaggio a livello ecco perché fanno una strada nella quale vengono visti da Martelli e dalla Frigo perché passavano dei treni quindi poteva essere chiuso. Botti Giuseppe si presenta ai carabinieri il 10 agosto dell’85 per dire che anche lui ha visto la macchina bianca e una scura nella piazzola degli Scopeti. Quindi testimonianze ripeto precise e concordanti, circostanziate significative che se assommare ai fatti oggettivi creano un quadro completo, ripeto ancora una volta come ho detto all’inizio, l’attendibilità del Lotti non va capita, non va interpretata ma va letta, semplicemente traspare dalle carte processuali ma una conferma è qui ripeto brevemente un concetto già espresso delle indicazioni del Lotti arrivano anche dal Vanni, Vanni nelle dichiarazione rese al Gip nell’immediatezza del suo arresto dice che ha parlato con Lotti della persona di Vicchio, ci dice può darsi che abbia invitato Lotti a non parlare dell’omicidio, mi feci accompagnare dal Nesi e dalla Angiolina … lettera … è quello che ci parla, sono stato minacciato da Pacciani “tu parli troppo” le ha detto Pacciani, … riscontro, non fu fatto passare perché non aveva i documenti, aveva con sé quel vibratore che poi fu sequestrato, circostanze quindi importanti anche queste puntuali che provengono da altro imputato che Lotti ha accusato anche se pure non con la volontà di collaborare ma cose che lui ha detto. A questo punto credo di aver assolto in pieno il proposito che mi ero inizialmente proposto, tutto l’insieme di queste circostanze che abbiamo esaminato … che la possibilità, la controversia e la verosimiglianza del Lotti c’è la sua attendibilità, non sarebbe nemmeno ipotizzabile che una persona come lui potesse con tutte le incertezze, con tutti i problemi caratteriali che lo contraddistinguono potrebbe essere stata indotta o indottrinata nelle vicende processo così articolate, ma se pensiamo un attimo presidente a questa tesi tanto assurda, se Lotti fosse stato indottrinato lo sarebbero anche tutti i testi, la procura una scuola d’arte drammatica non sarebbe una procura, tutti i testi avranno avuto una parte di memoria, i rappresentanti della PG che hanno accolto queste testimonianze sono delle comparse, diventa un film questo, perché se Lotti è fasullo, se lotti è inventato lo sono anche i testimoni che hanno reso dichiarazioni importanti e determinanti all’epoca dei fatti. Ma poi l’attendibilità del Lotti è ancora ripeto, sono le ultime argomentazioni su questo punto, è resa ancor più evidente da quel fatto che egli su queste circostanze che non erano nemmeno conosciute dagli inquirenti all’epoca dei fatti, circostanze che riguardano più che altro diritto dell’82 e 83, circostanze che ritrovano un riscontro puntuale nelle successive che sono partite poi dalle altre dichiarazioni del Lotti, circostanze ripeto ancora una volta perché è importante che vanno contro se medesimo, a quelle meno importanti ricordiamo i rapporti omosessuali con Pacciani, l’incontro con Butini, la spedizione di quella lettera famosa alla Manuela, il nascondiglio della pistola nel casolare, tutte cose che non si conosceva che lui ha detto chiaramente specificando e che ci ha … ammesso di aver sparato a Giogoli. Giunti a questo punto che ritengo essere un punto fermo non sarebbe giusto fermarsi a questa conclusione se non si presta attenzione ad un altro dato di questo processo che ritegno sia assolutamente importante, Lotti introduce anche più prevalente quello che è l’aspetto che più mi interessa della difesa perché se da un lato è importante … Lotti perché questa sua volontà perché la sua volontà/la sua scelta processuale

Parte 2

Si era affermato ad inizio dibattimento che anche se poi il PM nella sua requisitoria finale, con ripeto la sua onestà che lo ha contraddistinto lo ha ammesso a cambiare impostazione si era affermato che Lotti non era un pentito, era un reo confesso, non era un collaboratore in suo stretto perché era un reo confesso, aveva soltanto ammesso fatti che gli erano stati contestati perché fatti troppo incriminanti, tale circostanza io credo che sia emersa chiaramente e non a caso il PM ve là rappresentato non è vero in senso assoluto, sono contento che anche il PM lo abbia evidenziato perché un simile dato se confermato avrebbe dato fornito appunto un elemento contrastante con risultante dibattimentale. È vero che l’ottica ha dimostrato inizialmente reticenza, naturale ritrosia a parlare di questi fatti, difficoltà a parlare, ha avuto difficoltà a superare il momento di impasse di quel blocco come dice “ho avuto un blocco, ero bloccato non riuscivo a parlare” ma quando ha fatto questo la sua confessione è diventata spontanea perché ha capito che l’unica soluzione per lui è di dire la verità, tutto quello che sapeva, ripeto la sua decisione in questo caso/a questo punto diventa una decisione propria non costretta, non indotta, è lui che sceglie la verità, ripeto poteva benissimo dire non è vero niente quei fatti io non c’ero sono sbagliati, invece riconosce il punto deve dire la verità e cominciare a parlare dei fatti e circostanze anche non conosciute fino a che momento, fatti nuovi, fatti importanti, descrive anche le emozioni che ha provato. Dico se per l’84/85 vi erano anche altri ampi riscontri oltre alle sue dichiarazioni anche le indagini obiettivi rassicuranti però nel 82/83 vi erano soltanto gli atti dal momento in cui Lotti interviene sulla scena in questo processo c’era soltanto la costruzione obiettiva dei fatti fatta dalla Polizia giudiziaria, lui gli offre elementi ulteriori e molto importanti, a volte marginali a volte ben più importanti ma comunque sia determinati, dei tasselli importantissimi per la ricostruzione dei fatti, dopo le dichiarazioni del Lotti si cercano altri riscontri, si trovano altri riscontri ma prima non vi era nient’altro, quindi non penso sia un’affermazione esagerata a dire che il suo apporto è determinante in questo processo, insostituibile, un apporto così determinante che ha contribuito a risolvere un caso indiziario che possa affermarsi senza dubbio che è il più grave della storia giudiziaria d’Italia. Quindi confessione spontanea determinante per accertamento dei fatti e ciò è ancor più importante se lo rapportiamo alla stranezza che in un processo di questo tipo sarà fatto che un soggetto venga a dire all’acquirente sì io c’ero, io l’ho fatto, ho visto chi l’ha commesso, so perché, pensiamo a questo, cosa molto importante, quindi le dichiarazioni del Lotti hanno fatto luce su anni e anni di indagine, su errori investigativi, su teorie sorte e poi dissolte, su presunti mostri incarcerati e proprio prosciolti, su incertezza, su dubbi, su tutta una serie di problematiche sorte per la risoluzione di un caso così grave e importante così efferato. Lotti a questa parte a questi delitti lo sappiamo e risponderà di quello che ha commesso perché egli stesso è orientato in questo senso ma vogliamo dargli atto di aver offerto un contributo insostituibile alla certezza della verità? … io non voglio dirvi che Lotti merita una compensa per questo, che è un bravo ragazzo, lui ha commesso dei fatti gravi lo ha ammesso né è consapevole, apro una parentesi per rappresentarvi che io stesso gli ho detto più volte “Sig. Lotti guardi che lei sa benissimo che se avrà una condanna pesante in questo processo perché la condanna può essere pesante per fatti così gravi lei andrà in carcere, di questo ne è consapevole?” “certo” mi ha risposto in modo disarmante “lo so ma questa è la verità io non posso farci niente, non posso tornare indietro” ha detto con parole sue ovviamente queste sono le mie parole ma il senso è questo, “io non posso far niente la verità è questa, lo so che vado in carcere”, in una situazione simile vogliamo dargli atto che il contributo che ha offerto è importante e vedere quale importanza ha questo contributo nel nostro ordinamento sotto altri fini per altri fatti, si era avanzato il dubbio che Lotti potesse anche non presenziale in questo dibattimento dopo aver deposto all’incidente probatorio, egli invece è venuto, ha parlato per sei giorni davanti a voi tanto sono udienze che hanno occupato il suo esame, incalzato dalle domande del PM, degli avvocati, lo ha fatto con dignità e rispetto, poteva anche andarsene giustamente quando si sentiva poco bene per il mal di schiena ma invece non l’ha fatto, di solito ho sempre risposto alle domande con correttezza, anche in modo molto vigile abbiamo visto quanto fosse attento a ciò che gli veniva contestato e chiesto. Immaginatevi il personaggio Lotti faceva fatica a parlare con una persona figuriamoci di fronte ad un aula giudiziaria con tanti avvocati, giudici, la Corte d’Assise, avvocati che fanno 10 volte la stessa domanda per farlo cadere in contraddizioni, poc’anzi vi ho ricordato quante volte gli fu chiesto dov’era la tenda dei francesi agli Scopeti, per 10 volte risponde e viene sempre fatto la solita domanda “ma dov’era” “l’ho detto” in difficoltà non c’è mai stato, ha detto la sua verità, tutto ciò che ha fatto, visto o udito con la massa lealtà e sincerità, consapevole delle conseguenze cui andava incontro, voleva fare il suo racconto e l’ha fatto in modo lucido e circostanziato, ha ammesso anche i dettagli più superflui non necessari ai fini del processo, non voglio mostrare certamente che Lotti ripeto ancora una volta è un eroe figlio, è qui davanti a voi per rispondere di fatti gravi/gravissimi per comporteranno la pena non c’è dubbio, … quando valuterete la sua posizione dovete paragonare il suo comportamento ad una pena … ad una pena dove presenza queste circostanze che sono basilari, la sua confessione, la volontà di collaborare, l’ammissione di fatti importanti fino a quel momento ignoti, la completezza delle dichiarazioni, il ruolo assolutamente marginale del Lotti in questo processo, in questi fatti, le distanze che comunque prende da quei crimini. Adesso vedremo, anche questo infatti è emerso in questo dibattimento ed anche questo il PM giustamente e correttamente vi ha evidenziato, poteva dirvi il PM ha confessato, ha ammesso questi fatti, è colpevole dategli una pena, invece no si è soffermato giustamente e correttamente sulla personalità del Lotti, sul suo comportamento processuale, sulla volontà di cooperazione, su quella sorta di rimorso che si evidenzia nel manoscritto del novembre del Lotti, rimorso che si badi bene viene già evidenziato anche nella relazione introduttiva sempre facendo riferimento al manoscritto del 16 novembre 96, dopo la confessione vi è una sorta di rimorso, … PM anche in quella data che dice Lotti “fate cose mostruose ma io non le avrei fatte, voi non avete rimorso siete come bestie” sono cose importante anche queste, frasi che vanno lette alla luce di quello che vi ho detto cioè che il Lotti deve essere distanziato da coloro che hanno commesso materialmente questi crimini, “voi siete come delle bestie io queste cose non le avrei fatte”. Dunque la presenza del Lotti in questo processo ha fatto superare anche dei dubbi sul suo comportamento, non è vero che resta reticente su alcuni punti, l’ha dimostrato ampiamente che sapeva tutto quello che poteva raccontare tutto quello che poteva raccontare, che differenza faccia per lui per esempio l’ha detto anche PM raccontare/ammettere di aver commesso e che è stato presente anche a Scandicci o a Calenzano … aveva messo 14 omicidi, aveva ammesso la sua partecipazione a questi … anche degli altri a questo punto la sua posizione non cambiava, non l’ho fatto, perché? Perché non è vero, che nella sua spontaneità che deriva dalla sua volontà ampia di collaborare … “non c’ero perché devo dirlo” e non è vero anche perché è incapace di provare rimorso il che non è vero che è incapace prova rimorso come hanno detto anche gli stessi consulenti del PM, … una piccola parentesi su questo punto la perizia la consulenza esposta dal pubblico ministero nei confronti del Lotti è una consulenza che se da un lato è certa ed inequivocabile su quella che è l’assenza strumentali da parte del Lotti che possa aver … di agire, di comprendere e di determinarsi è più frammentaria senza dubbio per quanto riguarda altri aspetti della personalità del Lotti perché appunto di questi aspetti non era stata investita, dicono tutti i consulenti che nel Lotti si riscontrerebbe una mancanza di rimorsi d’empatia verso le vittime, ma se pensiamo bene/se ragioniamo un attimo sulla personalità del Lotti sul suo personaggio/sulle caratteristiche caratteriali interiori vediamo e capiamo chiaramente perché c’è un motivo anche a questo, Lotti sembra a parte fatto che Lotti non è un personaggio che si possa aprire subito con chicchessia e questi periti l’hanno visitato, c’hanno parlato 3/4 giorni e basta quindi Lotti senz’altro con un estraneo non si apre/non si espone subito a parte questo dico la sensazione/la volontà del Lotti è questa, dice “ma di che cosa mi devo pentire? Io non ho mica fatto quelle cose” c’è la consapevolezza di essere diverso sostanzialmente da chi materialmente ha commesso i delitti “sono loro le bestie mica io, voi non avete rimorsi, mi devo pentire? Si certamente c’ero lo dico e purtroppo prendo le conseguenze di questo mio gesto ma io non ho fatto quelle cose” nella sua psicologia così elementare, assolutamente elementare, non vi è spazio per altre considerazioni, quindi non con mancanza di rimorso verso le vittime di questi delitti efferati ma consapevolezza del fatto che il proprio comportamento è stato diverso ed assolutamente meno coinvolgente di quello dei complici. Ciò che abbiamo detto fino adesso giudici della Corte ci porta a essere in un campo molto importante per interessi che più per una cosa difensore che riguarda l’esame della personalità del Lotti, questo esame che più mi interessa perché adesso è connesso ad una serie di problematiche importanti che vanno bene evidenziate appunto per diversificare in modo netto la sua posizione da quella dei complici, è senz’altro d’aiuto a comprendere appieno questo la personalità del Lotti anche per poter avere una convinzione certa di quelle che sono le motivazioni che hanno determinato il Lotti di rendersi partecipe … delittuosa che ci occupa. Se fosse possibile 5 minuti di sospensione per riposarmi un attimo prima di iniziare questo aspetto particolare, mi bastano 5 minuti.

… a questi fatti già anche in questo caso il PM che mi ha anticipato offendo spunti molto incisivi sulla questione del Lotti, ed egli gli do atto di aver rappresentato questo signore come realmente è, come appare dalla perizia, come si è palesato ai vostri occhi, come risultato da tutto insieme quelle dichiarazioni/quelle confessioni … e che voi vedete … si legga signori della corte a questo riguardo i … Fornari nella parte in cui ci riferisce l’anamnesi del periziando del Lotti … da quei termini forse un po’ freddi, forse scientifici ma poi … il loro significato, il padre deceduto, madre malata che per tanti anni l’ha accudito, lavori pesanti, lavori sofi, … particolari, Lotti è un uomo solo, un uomo isolato, un uomo che per varie vicende familiari e personali ha maturato … complessi, si è chiuso in se stesso quasi creando un muro immaginario tra se e la realtà esterna, non dimentichiamoci che nel testo a cui è stato sottoposto il Lotti ha rifiutato la tavola numero 5. Quindi Lotti si è chiuso in se stesso creando una nuova realtà e ripeto è un dato evidente in questo processo il fatto che egli abbia rifiutato da un significato scientifico e plausibile/chiaro … numero 5 che è la tavola della realtà, ha detto no questo … non so nulla, l’ha rifiutata, è un uomo che ha sofferto molto, quante volte vi ha detto e ci ha detto “non è stata una bella vita la mia, soggiogato da un padre autoritario, chiuso in casa fino a 26 anni, colpevolizzato se soltanto si avvicinava naturalmente all’altro sesso … peso di aver lavorare sodo” ha fatto lavori pesanti perché queste sono sue parole non ha potuto nemmeno imparare un mestiere, non ha amici, ha soltanto pochi immaginate come lui che lo accompagnano, ecco quindi come nascono i problemi di natura sessuale, i problemi personali, caratteriali, non riesce a fare … una donna, come nascono i timori, le paure, l’estrema timidezza, la consapevolezza che è meglio … se stesso che rappresentare … rappresentare l’esterno del proprio carattere, proprie convinzioni in quel modo di vita … realtà si rifugia anche nel bere, forse a volte il vino aiuta … nella vita aiutare ad affrontarli e anche su questo mi ricordo un circostanza che unisce questi personaggi così emarginati in questo processo, già la Filippa Nicoletti ci ricordava in questo processo nel dibattimento che beva molto perché? Perché dice che il vino aiuta a fare coraggio a fare certe cose, crediamoci in questa realtà della Corte fatta di gente … non hanno la nostra cultura, non hanno il nostro modo di vivere, le pochissime persone che hanno avuto forse una conoscenza un po’ meno marginale del Lotti ci dicono tutte la stessa cosa, è un tipo chiuso, non parla molto, è un bonaccione, non farebbe del male a nessuno, è un buon lavoratore, notiamo che a differenza di questo punto di vista sono circostanze evidenti in questo processo … col Vanni e col Pacciani, Pacciani sappiamo cos’è, cosa ha fatto, i processi che ha subito per i fatti che ha commesso, gravi e gravissimi, che tipo di persona sia Pacciani, è evidente da questi fatti, ognuno può capirlo, il Vanni sappiamo dei suoi trascorsi in famiglia, ciò che ha fatto alla moglie, perché fu incarcerato, sappiamo cos’è il Lotti, uno che lavora questi 16 anni all’umido mantenendo la madre malata, uno che fino a che non è entrato in questi processi poteva avere soltanto la colpa di bere un po’ di vino, è normale. Ponete la vostra attenzione su queste circostanze su didattiche che appaiono sicuri/certi che sono dati che dovreste soltanto leggere e poi fate le vostre conclusioni perché è attraverso questi dati che si può valutare appieno la sua responsabilità, la sua personalità e la sua responsabilità, al fine dicevo ancora una volta di differenziare assolutamente la sua condotta da quella degli altri. Abbiamo detto che Lotti sarebbe un pazzo, un visionario, un oligostenico grave, sono soltanto discorsi/parole niente di più, discorsi contro un personaggio che fa paura, personaggio che è troppo scomodo, ma quello che conta sono i fatti non parole letteratura elementi oggettivi e Lotti in questo processo con le sue dichiarazioni ha portato soltanto fatti, solo certezze, la consulenza tecnica dei periti esposta dal PM conclude in questo modo “Lotti è un uomo apparentemente immune da patologie somatiche o psiche di rilievo ma orientato in senso omosessuale e con la forte istanza di carattere perverso” quindi abbiamo tutto un dato di fatto oggettivo, incontrovertibile perché è un dato scientifico Lotti non è un pazzo, Lotti non hanno … psiche particolari tale da inficiarne la capacità, non è un mitomane, non è un violento perché ciò di cui soffre se soffre di qualche cosa non è tale da poterlo portare a comportamenti criminali, non ha alcuna forma di esaltazione sotto nessun punto di vista, è un ipodotato non c’è dubbio perché questo è il frutto dell’ambiente in cui hai vissuto, della scarsa educazione che gli hanno impartito, del carattere riservato, ricordiamoci Lotti … non affrontare ma un altro dato importante che ritengo assolutamente determinanti in questo processo … attenzione è questo, che emerge dall’elaborato dei periti, dai consulenti esposti dal pubblico ministero a pagina 38/39 si legge espressamente “il compasso di inferiorità che lui presenta a tutti i livelli intellettiva, affettiva, relazionale, sociale ed economico ne parla a proposito della sua della personalità … ragazzi tra le cause dei suoi deficit” quindi vi è in Lotti un complesso di inferiorità palese, presenta tutti i livelli, intellettivo, affettivo, sociale, economico, è un dato oggettivo importantissimo questo per comprendere quello che voglio rappresentare. Lotti è un … dipendente, facilmente soggiogabile da chi ha la volontà più forte della sua, manovrabile di fronte ad un’aggressione, chi ha un comportamento minaccioso e si vede bene quando parlo di aggressione non intendo il gesto materiale, l’aggressione fisica materiale ma per un soggetto come il Lotti con queste caratteristiche psicologiche che ha il Lotti che sono evidenziate negli atti risulta essere aggressione anche soltanto il porre tre volte la stessa domanda, si è visto in questo dibattimento, è stato chiesto “cosa ha visto” “questa cosa” viene fatta tre volte la stessa cosa, viene chiesto tre volte ancora la stessa cosa e alla terza o quarta volta il Lotti dice “mah può darsi che mi sia sbagliato se lei dice così, … mi sono sbagliato” Lotti già si da per perdente, basta fare tre volte la stessa domanda è si da per perdente, “senza dubbio la persona davanti è più brava di me, io mi sbaglierò mi sono espresso male, perché fate tutte queste domande?” questi che vi riferisco non sono soltanto mie considerazioni, sono dati effettivi, sono dati emergenti dal processo. Tra … di aggressione quindi soggezione a questo tipo di aggressione, è tipico di queste persone/di questi personaggi con una psicologia così particolare turbate da complessi interiorità, se lui è un interlocutore è una persona che ha una personalità maggiore, più forte o qui decisa essi danno per scontato di avere torto, uniformandosi a priori all’opinione degli altri, al pensiero degli altri, che senza dubbio è migliore del proprio, e si parte da un concetto di assoluta inferiorità che trae elemento da tutto quello che hanno vissuto, esperienze di vita, dalle mancanze esperienze … cose che hanno sofferto. Io consapevole di questa di questa realtà, come voi vi ricordate ho fatto una richiesta suo tempo che non fu accolta dalla Corte di nuova perizia o comunque di risentire i testi … e Fornaci a questo punto specifico non mi fu accolta ma siccome sono convinto di quello che sto dicendo ho sottoposto queste mie argomentazioni in questo elaborato anche a degli psicologi che sono tutti concordi nel appunto ritenerlo un personaggio soggiogabile incapaci di opporsi alla realtà più forte e decisa della sua, specialmente se minacciato, quindi egli si sente naturalmente assecondato in presenza di questi elementi/circostanze, si sente costretto ad assecondare la volontà altrui, Lotti più che un violento appare un depresso grave, … fisico che morale sociale in cui è vissuto, o meglio quell’isolamento ha lasciato in lui tracce indelebili tali da condizionarne il carattere ed il modo di vita, Lotti infatti soffre la realtà, non può combattere con la realtà, per lui è un dato di fatto contro cui non si può far niente, rifiutava … che oggettivo, è il dato che rappresenta la realtà, in realtà … nelle quali non puoi immedesimarsi, Lotti non riesce ad avere rapporti con l’altro sesso, è timido, viene colpevolizzato dai genitori per l’attenzioni normale che ha verso le donne, … poi è costretto ad andare a prostitute, io non sono mai riuscito a far godere una donna vi dirà come donne ci vengono perché le pago, non riesce a fare un mestiere, si adatta a fare qualsiasi lavoro pesante umile perché non ha potuto nemmeno imparare un mestiere, sono stati anni duri vi racconta ma allora era giovane … importante Lotti non ha una casa, non può comprarsela, non può pagarsi un affitto e cosa fa? Non batte i pugni davanti qualche assessore non fa domande, non fa istanze, non si muove, non cerca di attivarsi su come poter avere una casa su cui riposarsi dopo un giorno di lavoro, no soggiace/subisce va in una casa diroccata, umida e malsana ci sta degli anni, questo è il personaggio Lotti, questo sarebbe il violento? Poi va alla comunità Don Poli “lì non pagavo niente potevo starci perché pagavo soltanto qualche spesa però stavo male perché non poteva parlare con nessuno sono tutti stranieri ed extra comunitari non potevo parlare con nessuno, la solitudine è brutta però ormai ci ho fatto l’abitudine, signori questo è l’uomo che secondo il PM deve essere condannato alla pena di 21 anni di carcere, una pena si badi bene che se rapportata all’età del Lotti, Lotti è del 40, equivale ad un ergastolo, io vi invito a pensarci profondamente ed estremamente a questo dato sulla base di quando abbiamo detto a lungo sulla sua personalità sul suo personaggio, su quello che emerge dalle carte, io vi ho chiesto di fare una distinzione netta all’inizio fra le responsabilità del Lotti e quella dei suoi compartecipi autori materiali di quei delitti e le conclusioni del PM in tal senso sono ineccepibili, in effetti abbiamo l’ergastolo chiesto per Vanni, 21 per Lotti, la richiesta della concessione anche generiche prevalenti al Lotti attua di fatto formalmente questa diversificazione ma non è sufficiente, ora vi dimostro perché, il nostro codice vi offre degli elementi … appigli per poter rendere questa classificazione ben più reale/effettiva, non soltanto ma più aderente alle risultanze del processo, alla personalità del Lotti, quindi come vedete come abbiamo rappresentato è un quadro misero che ci rappresenta una persona incapace di vivere una vita normale non soltanto per oggettive difficoltà che lui ha incontrato ma per la consapevolezza di essere diverso, lato consapevolezza di non poter essere accettato, di qui la depressione di cui vi parlavo prima, non un istinto violento, la repressione, i complessi, paure, le dipendenza dagli altri e voi capite quale importanza abbia questo dato se noi andiamo a poi … meccanismi che hanno indotto il Lotti a prendere parte a questi omicidi, a prescindere dall’occasione particolare appunto della circostanza che ha determinato il suo coinvolgimento, come tra poco vedremo, si capisce che il Lotti è credibile quando dici di essere stato costretto dai suoi complici, li minacciava come faceva a dire di no? Dove andare, … pensate a quello che vi ha detto riguardo alla circostanza quando doveva andare ad imbucare quella lettera a Vicchio, gli fu chiesto giustamente “ma come? Fa tutta questa strada per andare ad imbucare una lettera a Vicchio? Non poteva dirgli imbucarla da un’altra parte più vicino? Tutti questi chilometri in macchina per fare che?” “io che devo fare? Io ho detto, ma dove andare” … ma signori questo dato è importante chi è l’interlocutore di Lotti in questi fatti? È il Pacciani, ed il Pacciani ha un carattere non soltanto autoritario e forte ma violento, prevaricatore, Pacciani rappresenta quella realtà qui Lotti non può informarsi, rappresenta quella realtà a cui non può sottrarsi non può che soggiacere una volontà troppo forte per lui Lotti lo teme non gli è simpatico lo ritiene prepotente, sa di cosa è accusato con le figlie, ha fatto cose brutte dice Lotti del Pacciani, con Pacciani Vanni non può parlare tace ecco il punto della realtà, … sotto questo punto di vista elaborato dei dottori Fornari Ragazzi che è puntuale su questo punto, sulla sue paure, su ciò che il Pacciani evidenzia riguarda il rapporto con il Pacciani e dice una cosa importante, importante il Lotti, il Pacciani ha cercato di coinvolgermi per farmi stare zitto, eccoci appunto sulla Corte punto determinante in questo processo, si è detto che una persona non è possibile una persona possa determinarsi a compiere simili atti, a partecipare a questi delitti soltanto perché minacciato psicologicamente anche se non costretto fisicamente e materialmente, il Lotti si sa che si recò sulla via dei delitti con la macchina propria poteva anche andarsene anche se si ragiona male avendo davanti uno che ha una pistola in mano, un altro un coltello, che ci dice il Lotti su questo riguardo Pacciani ha cercato di coinvolgermi per farmi stare zitto ha cominciato a minacciarmi, ormai ero dentro e dovevo andare avanti. Se valutiamo queste dichiarazioni alla luce della personalità del Lotti … quale risulta dalle carte di questo processo non possiamo che comprendere che per una persona come Lotti quella minaccia di cui parla, né parla con i periti, ne parla poi diffusamente era per lui assolutamente effettiva cogente determinante, non poteva sottrarsi, era Pacciani che comandava, era un violento, forse poteva anche ucciderlo o comunque questa è la paura che poteva avere anche il Lotti e comunque di fronte a questo tipo di aggressione non poteva fare niente e questo ci apre anche le porte alla risoluzione ad un altro problema perché Lotti fu coinvolto? Perché per la prima volta fu condotto a Baccaiano nel 82? Ma questa è una cosa che ci dice lui stesso signori della Corte, l’ha detto più volte in dibattimento tra poco lo vedremo, prima c’è il fatto dell’episodio del presunto rapporto omosessuale con il Pacciani, molto vi verrà detto su questo punto e l’hanno già detto ridicolizzandolo, dicendo che non è possibile, … l’hanno contestato ampiamente, un’invenzione, non sta in piedi e invece anche questo è un fatto molto importante che va letto e che va capito circa la personalità del Lotti circa l’effettività di quella minaccia nel suo confronti, circa i rapporti di soggezione che aveva nei confronti del Pacciani. A prescindere dalle particolari eventuali protezioni sessuali sappiamo di vibratori, delle perizie, chiamiamole così, di questi soggetti il gesto ha un significato preciso, “tu fai quello che voglio io, ti ho in pugno” con questo gesto di aggressione te lo dimostro, ti domino e te lo dimostro come si fa con le bestie, pensate signori della corte questo è importante, i rapporti in sintonia completa evidente con la personalità come Pacciani e questo comportamento non poteva avere che quelle conseguenze che ha avuto nei confronti del Lotti, non soltanto ma se mi dai retta vado in giro e dico che sei omosessuale, … violento assoluto, “io fino a tal punto ti ho in pugno ti posso comandare che faccio anche questo stai zitto” la circostanza su cui probabilmente potremmo discutere a lungo non c’è dubbio ma sarebbe errato farlo con le nostre coscienze, con la nostra intelligenza, la nostra cultura, con la nostra moralità perché per farlo/per comprenderlo dobbiamo se ci riusciamo ad immedesimarci in questa realtà emarginata, assurda, primordiale in cui soggetti l’hanno vissuta, tutti questi fatti vanno interpretati con la realtà non attraverso una norma, se in quando penso che … riusciamo a capire qual è questa realtà capiamo anche questi gesti. Torniamo quindi a Baccaiano, “la prima volta mi dissero che si andava a fare un lavoretto, non fu mica una cosa tanto bella” dice il Lotti “Pacciani ha cercato di coinvolgermi per farmi stare zitto” cosa successe … fatto? Lotti c’è l’ha detto anche su mia richiesta su mia domanda specifica, Lotti ha ricevuto una confidenza involontaria da parte del Vanni quando questi era in preda dell’alcol, in un momento in cui dice lo stesso Lotti in cui il Vanni era ubriaco, non sobrio, Vanni gli raccontano quello che facevano, dove andavano, cosa avevano fatto, cosa facevano, probabilmente era difficile anche per Vanni mantenere quel segreto così a lungo e con una persona come Lotti, poi se ne rende conto si colpevolizza, preoccupato ne parla con il Pacciani il quale autoritario e violento ed è la persona forte del gruppo decide “dobbiamo coinvolgerlo, dobbiamo portarlo con noi per coinvolgerlo così non parla più, stiamo tranquilli non ci tradisce più” “Pacciani ha cercato di coinvolgermi per farmi stare zitto” sono parole importanti e determinanti più volte ribadito in questo processo ma sono parole anche che hanno una coerente spiegazione nel modo poi in cui i fatti si svolgono successivamente, nell’82 Lotti va con i complici, fu condotto con loro facendo leva su quella minaccia che abbiamo saputo, subito l’immanente del Pacciani “vieni si va a fare un lavoretto, io non ci credevo nemmeno” ha detto Lotti, Lotti non aveva ancora consapevolezza di ciò che andranno a fare, nemmeno forse può immaginarselo, vede lui in azione, resta più indietro, ha paura ma è sufficiente la presenza di Pacciani con la pistola in mano per farlo arrestare, poi forse anche curioso, non diciamo di no, la sua è una cosa morbosa sessuale lo sappiamo e descrive tutta la scena in modo che sappiamo ma non è tutto, manca ancora una tessera per capire questo meccanismo, quand’è che Lotti viene coinvolto maggiormente? Quand’è che Lotti spara e gli viene messa una pistola in mano? Nel successivo omicidio a Giogoli 83, a questo punto il suo coinvolgimento è pieno, è palese, non può più scappare, in questo modo il suo coinvolgimento a questo punto è certo perché egli ormai c’è dentro fino al collo, ha anche sparato, dovrà così assecondare i complici e così farà recandosi con loro anche a Vicchio e agli Scopeti. Una ricostruzione lineare oggettivamente determinata, collegata strettamente a risultanze del processo, ci fornisce una spiegazione … attentamente a lungo, consiglio, una spiegazione a quello che potrebbe essere, che era e che sarà rappresentato dall’inizio come uno dei problemi più evidenti di interpretazione dei meccanismi che hanno detto il Lotti a compiere questi atti quantomeno ad accompagnare scusate i complici. Ecco quindi la costrizione, il senso della minaccia, il perché il Lotti si sente costretto a seguirli, ritenuto che poi il Lotti non condivide, probabilmente lui ha … morbosa non c’è dubbio, che deriva da tutti quei problemi sessuali che accumulato nel tempo, i consulenti hanno detto che il Lotti è perverso ma perverso sarà senz’altro non c’è dubbio per tutti i motivi che abbiamo evidenziato ma non in altro modo però non appunto perché farà piacere a uccidere, è perverso perché Lotti non ha quest’identità sessuale, perché è affetto da questa … morbosa verso l’altro stesso verso cui non può tendere come ogni persona normale perché la … sessuale normale si scontra con la forma di impotenza che è frutto le sue inibizioni, inibizioni e paure, ma non è un violento, non è capace di uccidere per quel motivo, i problemi che lo affliggono sono di altra natura restano nella sfera interiore e sono tali da deprimerlo, da farlo chiudere in se stesso da fare … realtà non portarlo ad interagire con la quella realtà medesima fino al punto di porre in atto atti come quelli di cui al processo. Quindi fatto su cui richiamo … attenzione, dopo questo possiamo tornare a all’ultimo aspetto che concerne la posizione personale del Lotti anch’esso di importanza determinante per attuare quella diversificazione fra lui e i complici di cui più volte vi ho detto, ho già avuto modo di dire, lo ribadisco, che appunto Lotti non potrà essere considerato alla stessa stregua di chi ha materialmente ucciso e tagliato, quasi sventrato, quelle povere giovani vittime, il ruolo che lui in ha questa vicenda è ben diverso sia per importanza sia per determinazione sia per rapporto di efficienza causale, a questa netta, chiara ed evidente diversificazione diversità di ruolo deve corrispondere necessariamente una diversità di pena, una diversità di pena ancora più evidente di quella che vi richiesto e vi ha prospettato il pubblico ministero, esaminiamo un atto quindi l’argomento del concorso di Lotti nei reati che vengono contestati, adesso mi permettono alcune … premesse di conoscenza dei Giudici popolari, quattro sono gli elementi essenziali della compartecipazione criminosa, la pluralità degli agenti, la realizzazione di una fattispecie oggetto di reato, il contributo del singolo concorrente e l’elemento soggettivo, compito di capire chiaramente il punto nevralgico di questa nostra indagine è dato dall’identificazione dei requisiti della condotta del singolo concorrente, come deve essere l’apporto del soggetto alla realizzazione dell’evento perché egli possa essere chiamato concorrente e perché possa rispondere a fare degli altri le conseguenze ciò che ha commesso, per poter affermare la responsabilità di un soggetto a tale titolo è sufficiente che lo stesso abbia portato un contributo di ordine materiale o psicologico o morale idoneo alla realizzazione anche di una sola della fattispecie delle fasi di ideazione, organizzazione ed esecuzione dell’attività criminosa, quindi può essere un contributo materiale, un contributo morale inteso come agevolazione o rafforzamento del proposito criminoso di chi materialmente agisce, questo contributo per essere colpevole dev’essere idoneo alla realizzazione della condotta tipica, anche la semplice presenza sul luogo del delitto, sul luogo in cui viene commesso un delitto può realizzare una compartecipazione criminosa a condizione però che non sia meramente casuale e che non abbia costruito uno stimolo all’azione cioè che abbia scusate costituito uno stimolo all’azione un rafforzamento del proposito criminoso degli agenti, quindi anche la presenza se si rappresenta come uno stimolo all’azione di chi effettivamente compie quella condotta anche questa presenza ha un valore penale. Vi è poi una norma importante/importantissima ed è questo l’appiglio a cui ho fatto riferimento prima nel richiedervi una diversificazione netta del Lotti che è l’articolo 114 del codice penale in base al quale qualora si ritenga che l’opera prestata da uno dei concorrenti abbia avuto un’importanza minima nella preparazione o nell’esecuzione del delitto la pena può essere sospesa e quindi questa l’identificazione di questo concetto è importante, abbiamo persone che agiscono insieme ciascuno con … ciascuno con capacità, proprie competenze, propria volontà per commettere un reato, più o meno consapevolmente, più o meno coscientemente. Se una di queste persone apporta all’opera degli altri un contributo minimo marginale secondario egli ha diritto alla riduzione di pena, una lezione anche evidente/rilevante questo perché? Perché in questi casi si riduce anche l’apporto del singolo compartecipe non è determinante ai fini della reazione … vediamo adesso appunto di vedere/verificare come si realizza l’apporto del Lotti alla realizzazione e al compimento dei delitti per cui è processo. Lotti interviene per la prima volta nell’82 quando sono stati compiuti già altri delitti, già almeno tre se si esclude il 68, tutti compiuti senza la sua presenza, la prima volta a Baccagliano non fa niente, è presente lì ha paura rimane in disparte, gli impongono di restare la presenza di Pacciani lo costringe a farlo, non fornisce quindi alcun contributo né idoneo né tantomeno causale a quell’evento, al realizzarsi di quell’evento. Ora secondo il pubblico ministero ma l’ho sentito larvatamente anche da altre conclusioni di colleghi (salta l’audio) e se spettare a chi offre partecipazione minima/marginale al reato non potrebbe … giurisprudenza essere concessa a chi fa il palo perché il palo, l’opera del palo, è un’opera importante determinante, è un’opera appunto tale da poter porre colui che agisce materialmente per commettere quel reato in una condizione di tranquillità, il ladro può agire indisturbato perché sa che c’è qualcuno sulla strada che vigila e che lo avvertirà se qualcuno arriva, Lotti ha fatto veramente il palo? Era questo il ruolo che era per lui preordinato? Direi che evidentemente a prescindere da ciò che può stato detto in questo processo le carte ancora una volta ci danno ausilio per risolvere il quesito, Lotti però non l’ha fatto, se esaminiamo le carte processuali, se usiamo tutti i riscontri ma anche a prescindere da ciò che Lotti stesso ha detto in certe occasioni in dibattimento poi detto anche il contrario, noi verifichiamo ci appare un Lotti che più che un palo è una palla al piede, è un intralcio, ciò non soltanto perché il palo non lo fa ma perché in generale non offre alcun contributo ai complici, Lotti che si presenta agli Scopeti … porta un amico, questo è il palo? Tutto si può dire tranne che i complici sono stati stimolati dalla presenza del Lotti fino a ritenere questa sua compartecipazione causale, idonea che vada a rafforzare il … dei complici, più volte è stato chiesto al Lotti che cosa avrebbe dovuto fare e quale fosse il suo compito, se prendete il fascicolo 57 udienza 6 dicembre 1997 a pagina 52, “il Pacciani ed il Vanni le hanno detto che cosa doveva fare se passavano le macchine?” “no, a me non mi hanno detto niente” questa circostanza emerge anche altre parti, ma dicevo prima lasciamo pure accantoniamo da una parte ciò che il Lotti ha risposto perché ripeto ha detto l’una e l’altra cosa in questo dibattimento o quanto ha detto che anzi specifichiamo meglio ha detto … delle macchine, avrebbero chiesto ma non che questo fosse il ruolo effettivo. Di fronte quindi alla domanda che cosa doveva fare nel caso in cui fosse arrivata la macchina o qualcuno mentre complici erano sul luogo del delitto non ha saputo rispondere perché in effetti quello non era il suo ruolo, Lotti questo compito lo assolve perché non sta mai sulla strada, com’è che Lotti ha potuto raccontare a voi tutte le circostanze, quei fatti, quegli elementi così puntuali ma perché era lì, era sul luogo del delitto, era distante 2/3 m, pensare a cosa ha detto lo stesso PM riguardo al Pucci, fu il Pucci a vedere quella famosa terza macchina dalla strada perché? Perché Pucci torna indietro, il Lotti non c’era, non era sulla strada, dove lo faceva il palo? Vicino alla tenda? Il Lotti era alla tenda, ha visto tutta l’aggressione, l’ha descritta nei minimi particolari, ha sentito il rumore del coltello del Vanni, forse può pensare che sentiva queste cose dalla strada, nascosto più o meno non importa ciò che conta è che Lotti ha svolto questo compito e quello che conta è che i complici lo sapevano, non potevo contare su di lui, a Vicchio Lotti sente la povera Rontini gemere quando il Vanni la porta fuori quindi non c’è sulla strada, non faceva il palo, sappiamo che più volte l’hanno detto Badia Pacciani la cacciato via ma perché era lì, quindi un Pacciani completamente dritto che dice al Lotti “vai via, ma che stai a fare qui” può contare sull’aiuto del Lotti come palo? Può essere determinato, rafforzato o commette il reato perché c’è la presenza del Lotti ma Lotti è una palla al piede, un intralcio, poi deve esserci perché viene coinvolto, dovevano coinvolgerlo per farlo stare zitto. Agli Scopeti porta con sé il Pucci, a Baccaiano resta impietrito a guardare, non può muoversi, non sa cosa fare, non poteva nemmeno immaginarsi cosa stavano facendo, ma quale palo? Ma che cosa ha fatto? Quindi esaminiamo materialmente il Lotti per apportare questo aiuto/per contribuire alla realizzazione di questi reati, giustamente ha riferito a Vanni della presenza della Panda celeste a Vicchio, forse ma non è certo nell’emergere forse tanto chiaramente lo ha fatto anche a Giogoli, l’avrebbe fatto forse anche a Scopeti ma si sa che la presenza della tenda in quella piazzola era ormai di dominio comune, tutti ne parlavano persino nei bar e questo un apporto determinante? Possiamo concludere che Vanni e Pacciani sono determinati a commettere reati proprio perché il Lotti ha fatto questo? Senza questo non potevamo farli? Vi è poi Giogoli, come sappiamo qui per la prima volta e unica a volte in cui Lotti spara, viene posta questa pistola in mano, spara e colpisce i ragazzi tedeschi, non vi è dubbio che questa di per sé sarebbe un comportamento che sarebbe idoneo alla realizzazione della fattispecie tipica come prima si è visto, ma tale circostanza come si è visto anche è molto particolare Lotti non aveva intenzione di sparare, il gesto era stato ordinato da altri, dai suoi complici a sua insaputa, è Pacciani che mette la pistola in mano e che lo costringe dall’alto con la sua minaccia immanente subdola a sparare, Lotti spara rimane impietrito “cioè io sapevo neanche cosa fare” tant’è che il Pacciani gli strappa la pistola dalla mano e spara lui stesso, era imbambolato, tutto questo poi avviene, anzi Lotti poi spara contro il vetro, ma il perito non sa nemmeno dire se ha colpito il vetro, se ha era rotto il vetro tant’è la paura che lo attanaglia in quel momento, “ho visto delle ombre ho sparato così poi Pacciani mi ha preso la pistola di mano” tutto questo avviene in un tempo brevissimo nella concitazione di un momento molto particolare, sotto la minaccia del Pacciani, con la consapevolezza che il Vanni poteva avere il coltello in mano. Rileggete le dichiarazioni del Lotti su questo punto di vista a pagina 47 dell’incidente probatorio “non so nemmeno dire se ho rotto il vetro, sono rimasto impietrito dalla paura ed immobile fino a che il Pacciani mi hai preso la pistola di mano ed ha terminato l’opera” da queste ultime considerazioni non vi è dubbio che a prescindere da quest’ultima … non vi è dubbio che l’apporto di Lotti nella commissione dei diritti vada valutato complessivamente attraverso un esame complessivo di tutta la sua compartecipazione presunta tale a tutti i delitti attraverso un esame di quelli che sono tutte le risultanze processuali, da un siffatto esame complessivo completo non può che emergere un dato oggettivo terminante tranquillo, la condotta di Lotti non ha esplicato efficacia causale comunque sia ha esplicato efficacia causale minima, marginale, rispetto alla produzione dell’evento. In altri termini quel che voglio dire è questo e vorrei che ci pensiate attentamente, gli omicidi sarebbero stati commessi ugualmente da parte dei complici con diverse o con le stesse modalità ma ugualmente, la presenza del Lotti ed il suo apporto assolutamente fungibile, marginale ed insignificante non ha potuto determinare i complici a commettere, i complici che hanno commesso anche altri delitti prima di questi, prima che Lotti fosse a parteciparvi, prima che Lotti fosse costretto a prender parte perché lo si doveva coinvolgerlo, il Lotti prima non c’era, … a Calenzano non c’era, non faceva il palo eppure li hanno commessi lo stesso. Ricordate che Lotti quindi non soltanto non era presente in questi delitti, ricordate anche che Lotti fu chiamato dai complici soltanto non per aiutarli, questo è lo scopo, il motivo per cui fu chiamato Lotti la prima volta a Baccaiano per coinvolgerlo, per farlo stare zitto, Lotti che aveva avuto una rivelazione involontaria da parte del Vanni, lo chiamano per questo non per un aiuto che poi aiuto non da, ricordate che poi la volontà di farlo sparare a Giogoli nasce in virtù di questo perché doveva coinvolgerlo maggiormente in modo che si sentisse ormai legato a quel carro, forse i complici non avrebbe ucciso i tedeschi se lui non avesse sparato in quell’occasione? Oppure Pacciani sparava come ha sempre fatto? Forse non avrebbero ucciso le altre coppie senza la presenza passiva, ininfluente, fastidiosa e curiosa del Lotti? Lotti che si permette di portare un amico agli Scopeti? Questo è il palo, ma quale apporto causale, quale contributo effettivo egli da all’opera dei compartecipi? Pur attraverso la votazione profonda e rigorosa che è dovuta per verificare se è possibile applicare a Lotti questa attenuante … norma che deroga al principio di equiparazione delle varie forme di concorso di persone, la minima efficacia causale del contenuto di Lotti emerge chiaramente in modo che si impone a mio parere l’applicazione medesimo di questa attuale specifica, il Lotti quindi ha dritto alla diminuzione della pena prevista in questa norma perché non ha portato l’opera dei compartecipi a convalida un concreto contributo tangibile o meglio così tangibile, così concreto e così determinato da costituire uno stimolo alla condotta dei medesimi, varia è anche la giurisprudenza sul punto, non vi richiamo sulla sentenza tutto nel senso che vi ho indicato. Sta a voi valutare attentamente che cosa ha fatto il Lotti e se quello che ha fatto può considerarsi contributo all’opera degli altri, cioè se con l’apporto dei Lotti e soltanto con quell’apporto gli altri avrebbero commesso reati o meno, io penso proprio di no, che l’apporto non è servito a questo, gli altri abbiamo commesso ugualmente i reali senza presenza del Lotti. La concessione di questa attenuante con conseguente erogazione della pena sensibilmente più bassa rispetto a quella richiesta dal PM potrebbe ricondurre la sanzione entro schemi e limiti più consoni alla personalità dell’imputato, al suo comportamento, all’imputato che comunque sia nella vicenda ha dimostrato tutti quei meriti che abbiamo evidenziato, la collaborazione, la spontaneità di dichiarazioni, l’aiuto offerto all’attività inquirente pur in una situazione di colpevolezza non lo metto in dubbio. Vi ricordo ancora che 21 anni di carcere equivalgono al Lotti come un ergastolo, ma anche se così non fosse il suo ruolo, la sua personalità, il suo comportamento processuale, l’aiuto determinante che ha offerto agli inquirenti, tutto questo reclama una pena inferiore nel pieno rispetto della legge. Io nella mia testa di difensore vi ho indicato una strada per giungere a questo, una strada che mi ritengo in coscienza percorribile ed era vi chiedo sommessamente di determinarla all’interno della vostra coscienza perché anche noi come ha detto Rontini siamo qui per chiedere giustizia ed anzi abbiamo offerto a questa Corte tutti gli strumenti necessari per poterla perseguire ma chiediamo anche che la condanna che non deve decidere per il Lotti non sia emotiva, non sia suggestionata dall’orrore che quei crimini hanno determinato ma che non ha materialmente commesso. Signori un’ultima annotazione molto importante, io a questo scopo preciso che vi ho messo illustrato ho da proporre una questione alla Corte che è una questione che ritengo importante anche questa attinente all’esito delle indagini, una questione che ha un’importanza fondamentale anche nel nostro attuale momento storico, il Lotti ci ha detto di essere stato sfortunato in vita sua, certamente lo è stato, per me lo è anche da questo punto di vista, lo è anche dal punto di vista della pena che in concreto gli può essere comminata perché se Lotti invece che un paio di balordi ubriaconi di provincia si fosse accompagnato a due mafiosi, due camorristi ed avesse tenuto il suo comportamento quello che ha tenuto in questo dibattimento confessando, collaborando ed offrendo agli inquirenti elementi cardini per scoprire la verità avrebbe diritto ad un trattamento di favore assoluto da parte della legge, abbia diritto a quelle attenuanti specifiche previste dalla legge 203 del 91 per coloro che collaborano, per i pentiti di mafia, terrorismo o di camorra, io a questo riguardo sono signori della Corte giunto a conclusione di questo mio intervento percepisco una questione di legittimità costituzionale, l’articolo 8 legge 12 luglio 91 … in relazione all’articolo 3 della costituzione nella parte in cui non consente l’applicabilità delle attenuazioni di pena previste … giustizia anche nei processi concernenti alla criminalità comune oltre a quella organizzata o di mafia, quello che propongo poi … alla Corte il mio scritto è un problema grave e reale che appunto per tale motivo è stato oggetto anche di ampio dibattito teorico e dottrinale, prima anche della pubblicazione della legge 203 del 91, il presupposto che questa normativa che consente consistenti riduzioni di pena per chi decide di dissociarsi, di collaborare e di aiutare la giustizia … la difficoltà oggettiva di raggiungere una prova in questi processi, difficoltà connessa al tipo di rapporti esistenti tra i soggetti mafiosi, all’omertà che è in questi ambienti, alle difficoltà oggettive di indagini/processi in cui sono coinvolti soggetti legati da un forte vincolo solidale, nel processo che ci occupa che abbiamo vissuto vi sono fondamentali e significative concordanze, innanzitutto è un processo in cui si contesta agli imputati il reato associativo seppure non di tipo mafioso il che rende la fattispecie realmente simile a quella a cui si riferisce la normativa che io vi ho indicato, in secondo luogo si discute di reati gravissimi commessi da un gruppo di persone che ancorché non legate da vincoli di affiliazione a cosche sono comunque sia legata dal vincolo immanente di violenza e di perversione anche questo è un processo in cui la prova è difficile, questo è un dato che penso su cui nessuno potrà obiettarmi niente, è un processo che ha vissuto fasi alterne per vent’anni fino a che Lotti è arrivato ed ha dato il contributo effettivo/reale che poi ha costituito lo stimo per le indagini per l’accertamento della verità, quindi anche questo è un processo in cui la prova per i motivi/per i legami che legavano queste persone, per l’oggetto terribile dei reati era difficile. Quarta attinenza, il comportamento del Lotti è perfettamente assimilabile completamente a quello che i collaboratori di giustizia mafiosa e ciò perché non perché egli come questo ha un programma di protezione ma perché la sua condotta, il significato della sua condotta è sostanzialmente identico. Queste sono le attinenze che fanno della questione che vi sottopongo una questione reale ed effettiva da prendere in considerazione, oggettivamente rilevante che dimostra anche cosa che dimostra anche dall’ampio dibattito che si è svolto su questo aspetto, sono ancora correnti dottrinali importanti che contrastano questo orientamento legislativo perché non è giusto che si attuino … quale quella che si evidenzia in questa normativa. Ciò che occorre evidenziare signori della Corte è questo, ogni cittadino resta uguale difronte alla legge con gli stessi diritti e gli stessi doveri, di fronte alla stessa fattispecie ci può e ci deve essere soltanto un modo d’interventi dell’autorità giudiziaria e di applicazione della legge, appunto per il rispetto di un principio di legalità e di uguaglianza, tale principio non verrebbe rispettato se noi ponessimo il collaboratore di mafia o comunque sia di criminalità organizzata su un piano diverso rispetto al collaboratore comune chiamiamolo così, in una situazione cioè di ingiusto ed immotivato privilegio, perché questi soltanto perché è mafioso o camorrista può ottenere dalla legge un trattamento di favore con rilevantissime riduzioni di pena che ne facilità l’inserimento e recupera la vita sociale e invece il collaboratore che richiede di collaborare di fornire questi elementi e di avere lo stesso contributo che ha il mafioso non è ammesso a tali benefici. La pena richiesta nei confronti di Lotti Giancarlo è veramente rilevante rispetto a quello che potrebbe essere di fatto irrogata/applicata se egli invece che a due balordi si fosse affiancato ad un mafioso pur commettendo gli stessi delitti, appunto soltanto per il vincolo esistente con un mafioso/camorrista avrebbe goduto in virtù della sua operazione … uno sconto di pena consistente invece di 21 anni né avrebbe 8/10 al massimo, e si badi bene non si potrà obiettare a questa impostazione che Lotti non è un collaboratore sia per ciò che abbiamo detto in precedenza che è palese ed oggettivo ma perché tale qualifica identifica chi, cito testualmente, dissociandosi dagli altri si adopera per evitare che l’attività delittuosa sia portata a conseguenze ulteriori anche aiutando concretamente l’autorità giudiziaria nella raccolta di elementi decisivi per la ricostruzione dei fatti e per l’individuazione o la cattura di autori dei delitti cioè … non vedo come ciascuna di queste caratteristiche sia rivestita dal Lotti, dal suo comportamento, Lotti che con le sue ampie circostanziate ammissioni e confessioni ha fornito … concreto determinante tangibile all’esito delle indagini ammettendo fatti che fino ad allora si erano detti non conosciuti, arrivando ad ammettere le sue responsabilità e così contribuendo a scoprire la verità, pensare a quello che ha detto nei delitti del 81, 82 e 83, tutte le circostanze che ha riferito che hanno poi fatto portato ad ampi riscontri e l’aiuto, si è detto che non è il solo perno in questo processo ma l’aiuto è determinante, se non c’era il Lotti tante cose non venivano scoperte. … sul punto per capire quanto la determinatezza di questo aiuto sia effettiva e qual è la più evidente di questa dissociazione di quella volontà di liberarsi da questo peso andando anche ad ammettere circostanze e fatti che né presuppongono la sua responsabilità e non si prova nemmeno ad obiettare a questa impostazione … la norma speciale nata per rispondere ad esigenze particolari e urgenti in quanto la questione che vi ho prospettato risponde ad un principio generale dell’ordinamento tendente a favorire la repressione dei reati attraverso la collaborazione e ciò a maggior ragione vale oggi in cui il fenomeno del collaborazionismo e del pentitismo è quanto mai in voga, quanto mai impellente da affrontare, ricordiamoci che la legge è del 91 … in realtà allora era diversa, oggi il fenomeno è un fenomeno molto ampio, quindi c’è un interesse effettivo certo dello Stato alla repressione dei reati attraverso la collaborazione, questo risponde ad un principio generale dell’ordinamento. Lotti è un collaboratore, abbiamo spiegato perché, ha contribuito personalmente in modo rilevante alla conoscenza e alla repressione di questa attività criminosa, avrebbe dritto alle riduzioni di pena prevista dall’articolo 8 legge 12 luglio 91 … pertanto la rigidità costituzionale di tale norma in relazione all’articolo 3 costruzione chiedendo conseguentemente che la Corte di Firenze voglia la sospensione del procedimento rimette gli atti alla corte costituzionale … competenza. Con questo signori io ho concluso arrivo alle conclusioni, la difesa di Lotti Giancarlo conclude pertanto per in primis l’accoglimento di questa eccezione formulata di incostituzionalità della norma dell’articolo 8 legge 12 luglio 91 … e comunque voglia … continuazione concedere a Lotti Giancarlo le attenuanti generiche prevalenti … contestate in ragione della incensuratezza dell’imputato e del suo corretto e leale comportamento processuale nonché per l’ampia collaborazione prestata per lo svolgimento delle indagini. Vogliate si concedere al Lotti Giancarlo l’attenuante di cui all’articolo 114 codice penale in ragione del minimo ed irrilevante apporto recato alla commissione dei delitti contestatagli e comunque voglia erogare allo stesso una pena inferiore a quella richiesta dal pubblico ministero previa diversa considerazione della pena base su cui operare l’aumento per la continuazione e a dimensioni di pena in virtù del giudizio di prevalenza delle attenuanti generiche, questo è un dato di fatto credo sia in questo paese si può arrivare ad una pena più consona al ruolo del Lotti, alla personalità anche soltanto al limite anche se la corte non interessa riconoscere allo stesso l’attenuante specifica 114 anche attraverso diversa quantificazione della pena partendo da una pena base … e quindi con calcoli diversi di preferenza delle generiche. … pena più bassa ed una pena più consona al ruolo e alla figura del Lotti. Grazie, rimetto questo mio documento … formulate

Presidente: Allora si rinvia lunedì 2 Marzo alle 09:00, l’udienza è tolta, nuova traduzione del Vanni.

27 Febbraio 1998 60° udienza processo Compagni di Merende

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