Si sono svolti a Cerreto dove vivono i genitori Tanta gente ai funerali della guardia giurata uccisa

CERRETO GUIDI – Si sono svolti ieri pomeriggio, nella chiesa di Santa Liberata, i funerali di Giancarlo Menichetti, la guardia giurata uccisa a colpi di fucile da un ex collega, la notte tra giovedì e venerdì nella zona artigianale di Montespertoli. C’era molta gente: i familiari (lui è originario di Cerreto Guidi dove ancora abitano i genitori), gli amici, i colleghi di lavoro. Giancarlo Menichetti, infatti, ha prestato servizio per una quindicina di anni alle dipendenze del distaccamento dei Corpo dei vigili giurati di Empoli. Poi, sei anni fa, è passato al distaccamento di Figline Valdarno. Intanto, nel carcere di Sollicciano, dove si trova rinchiuso da venerdì mattina, nei prossimi giorni il magistrato, Francesco Caleca, tornerà ad interrogare Lorenzo Boretti, l’uomo di 30 anni, arrestato con l’accusa di essere stato l’esecutore dell’agguato mortale avvenuto in via dell’Artigianato, proprio davanti ad alcune aziende che Menichetti stava controllando nel suo consueto giro notturno. Gli arresti sono scattati dopo che Boretti aveva parzialmente ammesso alcune sue responsabilità. Ma nell’abitazione di San Casciano, subito perquisita, sono state trovate prove inconfutabili: un fucile a pompa, proiettili dello stesso calibro usato per l’uccisione della guardia notturna e alcuni indumenti insanguinati. Nelle dichiarazioni fatte agli inquirenti e in un memoriale scritto e consegnato, sono molte le «accuse» che Boretti rivolge alla sua vittima. Racconta che l’uomo avrebbe fatto parte di una setta alla quale era affiliato anche Pacciani; dice che Menichetti avrebbe tentato di violentarlo in passato; attribuisce a lui il fatto di aver perduto il posto di lavoro. Tutte dichiarazioni che sono al vaglio dei carabinieri. Ma, Boretti è descritto come una persona affetta da manie di persecuzioni. Quelle accuse rischiano di essere fasulle. Tanto che, dalle prime indagini, risulta che dal Corpo dei vigili giurati lui si sarebbe dimesso, nel dicembre di due anni fa. E che, invece, lo avrebbe assunto lo stesso Menichetti, suo caposquadra, con il quale, in un paio d’anni, avrebbe avuto solo un diverbio: gli sarebbe stata accreditata un’amicizia compromettente con un gruppo di albanesi, ritenuti responsabili di una serie di furti nella zona.

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20 Ottobre 1998 Stampa: IlTirreno – Si sono svolti a Cerreto dove vivono i genitori Tanta gente ai funerali della guardia giurata uccisa
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