Il 27 Luglio 1999 il Dr. Nicola F., nato a Zara (YUG) il 11 luglio 1925, celibe, veniva ripescato durante una attività di drenaggio dei fondali portuali di Ancona all’interno di una autovettura Ford Escort targata AN 549832, intestata allo stesso. La scomparsa di Nicola F. era stata denunciata presso la Stazione CC Centro di via Piave dalla cugina F.F. in data 6 aprile 1994.

Le indagini, svolte dalla Squadra Mobile di Ancona in occasione del recupero dei resti dell’uomo, consentivano di accertare che:

– la vicina di casa del F., tale Biagi Ludovica, amica dello stesso da circa 40 anni, dichiarava di averlo visto la mattina del 27 Febbraio 1994, poiché, nel rientrare, l’uomo si era fermato da lei per farle vedere un capo di abbigliamento appena acquistato;

– dopo alcuni giorni, la donna delle pulizie, tale Vanda Pergolini, aveva avvertito la Biagi che il F. non era rientrato a casa e che la mattina del 28 febbraio aveva trovato le finestre spalancate, la cena pronta sul tavolo ed il letto intatto con le coperte ripiegate, nonché la porta senza le mandate, fatto, quest’ultimo, stranissimo, che l’aveva particolarmente colpito anche perché l’uomo era solito chiudere la porta con le mandate anche quando scendeva dalla vicina di casa;

– il F. doveva essere uscito di casa la sera di fretta, tanto che vi era pronta la cena non consumata e tanto da avere preso la propria autovettura, che usava solo raramente e quando faceva spostamenti lontani;

– negli ultimi tempi, non aveva notato nulla di diverso dal solito se non la preoccupazione per un processo in corso a Firenze, concernente l’eredità di una sua zia, già sperperata da un cugino. Le indagini si concludevano con l’ipotesi del suicidio.

Recentemente perveniva a questo dirigente (NdR. Michele Giuttari), una lettera anonima, inviata da Castelfidardo (AN), con la quale l’autore segnalava dei sospetti su un medico di Ancona, tale Dott. N.F., in relazione ai duplici omicidi di Firenze. Nella missiva, si faceva riferimento anche alla morte del citato medico, che sarebbe stato trovato morto dentro la sua auto nel porto di Ancona a distanza di tempo dalla sua scomparsa. La lettera si concludeva così: “Non è una lettera anonima ma il mio nome non serve perché ho riferito tutto ciò che era di mia conoscenza e che inizialmente avevo sorriso quando questa donna (la fonte delle sue conoscenze) mi aveva riferito i suoi sospetti, ma che ora prendono un aspetto nuovo alla luce delle ultime indagini”.

Dall’esame degli atti, qui inviati dalla Squadra Mobile di Ancona, risultava una vertenza giudiziaria tra D.C. e L.C. in relazione all’eredità di E.F, della quale eredità il L.C., sulla base di una disposizione testamentaria, poi contestata, si sarebbe appropriato dei beni della defunta, che risulta deceduta in San Casciano Val di Pesa in data 14 luglio 1989. Infatti, con atto notarile del 1 dicembre 1989, il L.C. vendeva due appartamenti, siti in Ancona ed oggetto dell’eredità di cui trattasi, a R.T., nato a Foligno il 13 agosto 1922, residente all’epoca a V.V. di San Casciano allo stesso indirizzo del L.C.. Nell’atto di vendita in questione, tra l’altro, si legge che tra le parti venditrice ed acquirente non esistono rapporti di parentela; dichiarazione, questa, sicuramente falsa, essendo il R.T. fratello di G.T., moglie del L.C..

Si mette in evidenza che il Nicola F., figlio unico di F.F. e C.B., aveva quattro zii paterni, tra cui E.F., nata ad Ancona il 12.8.1902, deceduta, che era coniugata con A.C., nato a Valle di Maddaloni il 16.3.1896, dalla cui unione erano nati 4 figli, tra cui L.C., nato ad Ancona il 13.8.1922, marito della G.T., e D.C, nato a Pola il 27.11.1928, giornalista.

A proposito della segnalazione in questione, si ritiene utile rilevare che essa appare quanto mai singolare, dal momento che, provenendo da altra regione, ove non si sono verificati delitti attribuibili al MdF, indica non un personaggio qualunque, ma un soggetto imparentato con la famiglia C., emersa comunque nel contesto delle indagini sul MdF; un soggetto, peraltro, che, almeno dalle notizie acquisite, sarebbe scomparso in circostanze piuttosto anomale e sarebbe stato trovato, a distanza di diversi anni, morto, nelle acque del porto di Ancona.

Va, inoltre, sottolineato che il R.T. è originario di Foligno. Vedi: Nota informativa n°500/2001 del 3 dicembre 2001

27 Luglio 1999 L’enigma Nicola F.
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