Il settimanale elvetico «dimache.ch» ha rintracciato Jean Claude Falbriard, il pittore ginevrino che il capo della mobile Michele Giuttari vuole interrogare sui delitti del mostro.

In un servizio intitolato «Claude Falbriard: “Non sono il mostro di Firenze”», il giornalista Paolo Mariani lo descrive come un uomo di 65 anni «che dice di essere malato», «si muove a fatica» e dichiara di non aver avuto un solo «momento di pace» dal 1976, quando fu denunciato per oscenità per alcuni suoi dipinti.

Nel ‘77 – scrive Mariani – C.F. lascia la Svizzera, per stabilirsi prima a Baden, poi nel Jura, infine per dividersi fra la Costa Azzurra e la Toscana: «Ma il suo gusto per l’erotismo, talvolta violento, non smetterà di essere messo in relazione con la sua vita privata». Anche in Italia, dove fra le sue carte sono state trovate foto di donne mutilate.
C.F. – racconta il giornalista – «cade dalle nuvole quando gli diciamo che l’affare del mostro sta di nuovo dispiegando le sue ali attorno a lui». Dell’Italia, dove non mette piede dal ‘97, si dichiara disgustato. «Sono una banda di gangsters», gli avrebbe detto il suo avvocato. Il pittore dice di aver soggiornato per lo più «in una piccola casa, per metà in rovina, a Tredozio, sull’Appennino», e per un breve periodo a San Casciano, in  «uno stabilimento gestito da una famiglia di truffatori da cui sono fuggito appena ho potuto».
«Non ho mai conosciuto nessuno che si chiamasse Pietro Pacciani», assicura, «e non ho mai avuto abbastanza soldi per permettermi un giardiniere». Quanto alle indagini sul mostro, è categorico: «C’è un complotto contro di me. Qualcuno vuol farmi fare il capro espiatorio. Ma sono io, la vera vittima». E si scaglia contro la famiglia che lo ha ospitato a San Casciano: «Mi hanno rubato tutto: i miei effetti personali, i miei mobili, le mie carte, le mie opere, persino i miei ricordi».

9 Aprile 2001 Stampa: La Repubblica – Claude Falbriard: “Non sono il mostro di Firenze

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