Il 10 settembre 2001 perveniva altra lettera anonima, dopo quella del 6 settembre 2001, sempre manoscritta, recante il timbro dell’ufficio postale “Firenze CMP” e la data “7.9.01 -14”, priva di mittente, affrancata anch’essa come “posta prioritaria”.
Il contenuto, anch’esso fortemente offensivo sia sul piano personale sia su quello professionale verso Michele Giuttari, nel post scriptum, conteneva una evidente minaccia di morte, atteso che faceva riferimento ad un recente episodio di cronaca, ove la vittima era un cacciatore, bracconiere, di cinghiali. L’anonimo, infatti, nella parte in questione, affermava: “Se la fronte spaziosa è sinonimo di intelligenza, nel tuo caso è da consigliarti di non andare per boschi, i cacciatori potrebbero scambiarti per un cinghiale”. Con tale affermazione evidentemente l’autore dello scritto intendeva richiamare quanto avvenuto la sera del 15 agosto 2001 allorché in Cercina di Sesto Fiorentino fu rinvenuto il cadavere di un cacciatore, risultato essere un abituale bracconiere di cinghiali, morto per ferite da arma da fuoco. Detta notizia era stata riportata dalla stampa locale i successivi giorni 17, 18 e 19 agosto 2001. Anche la scrittura di quest’ultima missiva presentava forti analogie con quella dell’anonimo dell’asta guidamolla giunta alla stazione CC di San Casciano Val di Pesa il 25 maggio 1992.
Vedi: Nota informativa n°500/2001 del 3 dicembre 2001