In data 21.9.2001, sempre il Commissariato di Sesto Fiorentino, su richiesta di questo ufficio, trasmetteva la nota, esistente in quegli atti, relativa alla trasmissione al Dirigente della Criminalpol del verbale di sommarie dichiarazioni testimoniali, rese in quell’ufficio dal citato Zoppi Gianni.
Nel citato atto, redatto il 10.9.1985, alle ore 9, quest’ultimo, impiegato postale, Guardia venatoria volontaria alle dipendenze della Federcaccia, riferiva che i due cittadini francesi, uccisi a San Casciano, ed i cui volti aveva visto sul giornale “La Nazione” di quel giorno, erano stati allontanati da lui e da un suo collega, tale Cellai Francesco, durante un servizio di vigilanza venatoria in via di Carmignianello, intorno alle ore 7,15 del 4.9.1985, in quanto erano accampati in uno spiazzo, frequentato da coppie, dove vigeva il divieto di capeggio imposto dal Comune di Sesto Fiorentino. Aggiungeva che, prima di allontanarsi dal posto, aveva constatato che i due turisti effettivamente avevano tolto la tenda, allontanandosi. Dichiarava, altresì, che, nella stessa zona, nei giorni precedenti, aveva notato una moto di grossa cilindrata di colore bianco, presumibilmente di marca BMW o Moto Guzzi, targata sicuramente Firenze, con due borse laterali, alla cui guida vi era un uomo di circa 55 anni, di robusta costituzione, alto un metro e 75, viso tondo, carnagione scura. Precisava al riguardo che sarebbe stato in grado di riconoscere quell’uomo.
Il predetto Zoppi non è stato risentito da questo ufficio perché, nel frattempo, é deceduto.