Lo dichiara il capo della Mobile di Firenze, annunciando l’esistenza di un “tassello deinitivo” delle indagini
“Mostro, la pista esoterica è diventata una certezza”
A togliere ogni dubbio agli inquirenti alcune fotografie con simboli rituali scattate nel luogo dell’ultimo delitto
FIRENZE – Prima era solo un’ipotesi, adesso invece c’è “la certezza che dietro i duplici delitti del mostro di Firenze c’era un movente esoterico. Ora non si tratta più di indizi, abbiamo le prove documentali”. Lo ha detto oggi il capo della squadra mobile, Michele Giuttari.
Quello che Giuttari ha definito stamattina “il tassello definitivo” è costituito da alcune foto che ritraggono tre cerchi simbolici, di una novantina di centimetri di diametro, realizzati con pietre chiare a pochi metri dallo slargo dove le ultime due vittime del mostro, i turisti francesi Nadine Mauriot e Jen Michel Kraveichvili, si erano accampati con la tenda appena arrivati a Firenze. Secondo esperti di esoterismo, i tre cerchi rappresenterebbero tre momenti diversi di una sorta di rituale che vedeva al centro la coppia francese: l’individuazione delle vittime (cerchio aperto), l’ordine della loro esecuzione (cerchio di pietre e pelli di animali bruciati) e, infine, la avvenuta uccisione (cerchio con bacche e una croce di legno).
Le foto erano state scattate con una Polaroid da un guardiacaccia che aveva notato sul costone di Monte Morello, nel comune di Sesto Fiorentino, nei pressi di una delle ville appartenute alla famiglia Corsini, la tenda con i due ragazzi. Il guardiacaccia li aveva pregato di allontanarsi, perchè in quella zona non era possibile campeggiare. Era il 4 settembre 1985. Sei giorni dopo, il 10 settembre, vedendo sui giornali le foto delle ultime due vittime del mostro li aveva subito riconosciuti come la coppia trovata sul pendio di Monte Morello.
Così era tornato nella zona e aveva scoperto i tre cerchi, li aveva fotografati, e aveva consegnato le foto e il suo racconto ai funzionari del commissariato di Sesto Fiorentino. In uno dei cerchi aveva trovato anche una cartuccia di un proiettile calibro 22 con la stampigliatura della serie (serie H), la stessa dei proiettili utilizzati dal serial killer. Questo materiale però era rimasto “nascosto” tra le migliaia di carte raccolte nelle indagini, senza risvegliare alcun interesse.
Ora di quelle foto di torna a parlare, mentre invece non si trova ancora la cartuccia calibro 22. E’ stato il guardiacaccia a segnalare la cosa a Giuttari, dopo aver letto che era stata imboccata la pista esoterica. Ora gli inquirenti, coordinati dal pm Paolo Canessa, ritengono che il luogo dove i due francesi si accamparono e dove furono realizzati i tre cerchi che li riguardavano fosse considerato uno spazio “magico”.
Insomma, dice Giuttari, queste ultime acquisizioni dimostrano “il vero movente di questi delitti”. “Col processo a Pacciani e poi ai suoi ‘compagni di merende’, Mario Vanni e Giancarlo Lotti – spiega ancora il capo della mobile – era stato individuato il movente degli esecutori materiali: soldi e deviazioni sessuali. Ma il movente principale, il significato esoterico di questi duplici delitti lo abbiamo scoperto, con certezza, solo adesso, anche se probabilmente non si riuscirà, almeno per ora, a dimostrare processualmente l’esistenza di una setta”.
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