Mostro: tra le prove anche un pezzo di muro
LA SCRITTA è sul muro del palazzo in via dei Serragli 157. Scura, pennarello a punta grossa. E’ lì coperta dal telo della polizia, guardata a vista e piantonata come qualcosa di importante, decisivo. Questo è ciò che pensano in procura e questura tanto da decidere di asportare il pezzo di muro su cui è comparsa la scritta per farla entrare direttamente nel processo sui delitti del mostro di Firenze. «Pacciani è innocente, arrestate~». Nient’ altro perché il nome da arrestare è cancellato e dunque è impossibile leggerlo con chiarezza. Perché? Da chi? Quando? Sotto la cancellatura, a prima vista, sembra intravedersi un nome noto. Ma servono perizie di tecnici armati di attrezzatura sofisticata per capirci qualcosa di più. E per realizzare le analisi con calma e lontano dal caos di una strada eternamente assediata dal traffico, è stata presa una decisione inedita quanto drastica: sarà asportato il pezzo di muro. Stamani saranno gli ingegneri dell’opificio delle pietre dure, contattati dalla polizia, a compiere un ultimo sopralluogo e poi pensare all’ aspetto tecnico, con tutte le cautele del caso per evitare che il muro si rompa o sbricioli durante l’operazione. Altre scritte simili sono comparse sempre in Oltrarno. Ma sono più incomplete, meno chiare e l’ attenzione del capo della squadra mobile Michele Giuttari si è per il momento concentrata su quella di via dei Serragli. I tecnici dovranno capire, evidenziare, il nome indicato sotto la cancellatura. Ma non solo. La scritta è importante, pensano gli investigatori, anche per il modo in cui è stata fatta. E cioè: la calligrafia sarà confrontata con molte delle lettere anonime arrivate in questi anni per capire se ci siano o meno delle similitudine fra scritture diverse. Per polizia e procura ormai quel pezzo di muro è un corpo di reato. Qualcosa da salvaguardare ad ogni costo. Al punto che da quando è stato trovata la scritta, all’ inizio della settimana, il palazzo è sorvegliato giorno e notte da agenti in borghese. A segnalare la scritta è stato qualcuno che ha chiamato direttamente la polizia lasciando nome e cognome. Una segnalazione qualificata, sostengono gli inquirenti. Ma perché tanto interesse? Possibile che una scritta – fra l’ altro accompagnata da altre scritte simili comparse nello stesso quartiere – possa spingere ad una decisione così estrema ed inedita come quella di portar via un intero pezzo di muro? Già stamani inizieranno le operazione dei tecnici e nei prossimi giorni il singolare corpo di reato sarà trasferito nel gabinetto di polizia scientifica per tutti i rilievi del caso. Di sicuro l’ intenzione è quella di salvaguardare al massimo la scritta ed arrivare al processo con un elemento integro, inattaccabile.
GIANLUCA MONASTRA