Il 9 Ottobre 2001 il capo della Squadra Mobile Piero Angeloni invia una richiesta al Sostituto Procuratore di Perugia Giuliano Mignini per richiedere delle deleghe atte ad effettuare delle indagini rispetto alle telefonate intimidatorie ricevute da Dorotea Falso.
Questa la richiesta: 2001 10 09 Richiesta deleghe indagini minacce telefoniche
OGGETTO: procedimento penale nr. 9144/01 R.G.N.R. (Mod.21)
ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI PERUGIA
(C.A. Dr. Giuliano Mignini)
Con riferimento al procedimento penale indicato in oggetto, nel proseguo delle attività di indagine inerente le telefonate minatorie e quant’altro esposto nel verbale di sommarie informazioni già trasmesso, si comunica quanto segue:
al fine di stabilire se le persone autrici del reato, allo stato degli atti ancora non identificate, facciano parte o meno della setta satanica a cui fanno riferimento nelle conversazioni telefoniche, nonché siano interessate o coinvolte nella morte di Pacciani e/o comunque legate all’attività della persona che fu definita “il mostro di Firenze”, si ritiene opportuno chiedere all’Autorità giudiziaria in indirizzo di volere valutare l’opportunità di concedere le seguenti deleghe di indagine:
1) acquisizione del fascicolo processuale inerente la persona del dr. Narducci Francesco, perito a seguito di probabile suicidio;
2) delega all’acquisizione di sommarie informazioni da parte della professoressa Barone, impiegata quale medico legale presso l’istituto di Medicina legale di Perugia.
Le richieste sono motivate dai seguenti motivi:
per quanto riguarda il cap sub a), come è ormai noto, voci insistenti avevano indicato il Dr. Narducci quale materiale esecutore dei “tagli” di parti del corpo, effettuati dal mostro di Firenze, e che per di più avrebbe conservato in modo e luoghi adatti; non solo, la “famosa” moto che venne vista sul posto dell’ultimo omicidio sarebbe stata uguale a quella in possesso del Dottore. Detto mezzo non fu mai ritrovato.
Per quanto invece concerne il capo sub b), ossia l’escussione a verbale del medico legale intervenuto, sembra che la Professoressa Barone sia al corrente di diversi particolari inerenti chiaramente la morte del Narducci, ma anche fatti specifici sulla sua vita, forse in considerazione anche del fatto che erano comunque colleghi.